dal sito tdgonline.it
La congregazione non infligge alcuna pena in quanto la persona è libera di andare dove vuole, credere ciò che vuole e insegnare ciò che vuole. L'unico provvedimento che la congregazione prende è non permettere, a chi non crede più alle dottrine e insegna diversamente, di insegnare all'interno di essa, di usare le sue attrezzature e le sue risorse per diffondere insegnamenti diversi. E nel far questo non viola alcuna libertà individuale.
Ecco come sintetizza la questione il libro Proclamatori:"Naturalmente[i dissidenti] erano liberi di credere quello che volevano. Ma chiunque sostiene in pubblico o in privato idee che si discostano da ciò che compare nelle pubblicazioni di un’organizzazione e che lo fa pur affermando di rappresentare tale organizzazione, causa divisione. Come si comportarono i testimoni di Geova in queste situazioni?
Non lanciarono una campagna persecutoria contro di loro (mentre i disertori spesso insultavano i loro ex fratelli spirituali), né cercarono di nuocere loro fisicamente (come fece la Chiesa Cattolica con l’Inquisizione). Piuttosto seguirono l’ispirato consiglio dell’apostolo Paolo, che scrisse: “Ora vi esorto, fratelli, a tenere d’occhio quelli che causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento che avete imparato, ed evitateli. Poiché gli uomini di quella sorta non sono schiavi del nostro Signore Cristo . . . Con discorso blando e parlar complimentoso seducono i cuori dei semplici”. — Rom. 16:17, 18". - p.628
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La punizione e' il bersaglio Redazione..... La punizione implica un mancato rispetto delle liberta' individuali. Se lei crea una legge che punisce i "dissidenti" sulla base di una semplice divergenza di opinioni lei viola la loro liberta'.
Le libertà non è mai assoluta ma sempre relativa al rispetto delle libertà altrui. Ci sono leggi che limitano certe azioni perchè si danneggerebbero altri. E il buon senso ci dovrebbe aiutare a capire che se appartengo ad una chiesa, un partito o un'associazione non posso, all'interno, fare propaganda contro di essa. Me ne esco e fuori, nel rispetto delle leggi, dell'educazione, del rispetto reciproco e del vivere civile, faccio e dico quello che voglio.
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Le ha il dititto di credere cio che vuole ma non puo punirmi perche ho cambiato idea.... Ognuno di noi ha il diritto sacrosanto di farlo.
E in che modo la congregazione punirebbe chi decide di uscirsene? Solo perchè non si permette a chi esce di usare la congregazione come mezzo per far conoscere le sue nuove idee? Ma lei troverebbe logico che il parroco permettesse un cattolico che si converte ai testimoni di Geova di usare le attrezzature della chiesa per diffondere le sue nuove idee?
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lei ha il diritto di credere in cosa vule ma non puo', punire la gente che non la pensa come lei.... e imporre un regime o impedire loro di leggere o dire cio che vogliono sanzionandoli.
Confondiamo ancora una volta concetti diversi tra loro. Ho il diritto di pensare ciò che voglio e di esprimere il mio pensiero. Ma non ho la libertà di farlo in tutti i contesti. Quindi se sono un ministro della chiesa cattolica è evidente che sono convinto della veracità degli insegnamenti cattolici. Sono libero di cambiare parere e diventare testimone di Geova. Nessuno me lo può impedire. Ma sarebbe da pazzi pensare che posso usare le risorse della chiesa per propagandare le mie nuove idee.
Il fatto che rispetto ai cattolici i testimoni di Geova siano teologicamente più rigidi e quindi insegnino che è moralmente sbagliato abbandonare la loro confessione religiosa non è qualificante per dimostrare che violino la libertà individuale. Non ci risulta che i testimoni di Geova insegnino al publico una cosa e dentro la congregazione un altra. Tutti sanno che si presentano come la "vera congregazione cristiana". Vero è che invitano i loro ascoltatori a verificare la veracità delle loro asserzioni. Vero pure che una persona diventa testimone di Geova se lo vuole e soddisfa i requisiti morali esposti nella Bibbia. Uno di questi è credere che Dio impiega esclusivamente l'organizzazione dei testimoni di Geova.
Ecco come lo riassumono alcuni testi distribuiti al pubblico.
"Gesù predisse che anche nei nostri giorni ci sarebbe stata un’unica fonte di istruzione spirituale per il popolo di Dio...Nel 1914, al suo ritorno nel potere del Regno, Cristo trovò un gruppo di persone, uno “schiavo fedele e discreto”, impegnato a provvedere “cibo” o informazioni spirituali? Sì, trovò un tale “schiavo”, composto dai rimanenti dei suoi 144.000 “fratelli” sulla terra. (Rivelazione 12:10; 14:1, 3) E dal 1914 milioni di persone hanno accettato il “cibo” da essi provveduto, e hanno cominciato a praticare con loro la vera religione. Questa organizzazione di servitori di Dio è nota col nome di Testimoni di Geova". - Potete vivere per sempre, pag. 193
"Servendosi dello “schiavo fedele” e del suo attuale Corpo Direttivo, Dio guida il suo popolo organizzato per mettere a disposizione di tutti coloro che lo desiderano cibo, vestiario e riparo spirituale". - Conoscenza, pag. 161
"Geova provvede inoltre una guida costante attraverso la sua Parola, la sua organizzazione e il suo santo spirito. In tutto il mondo i servitori di Dio, guidati dallo “schiavo fedele e discreto”, sono come un’unica famiglia internazionale. La classe dello schiavo soddisfa i bisogni spirituali della famiglia dei servitori di Geova e quando è necessario anche quelli fisici, senza badare a nazionalità o posizione sociale". - La Torre di Guardia, 1/6/2005 pag.10
Quindi chi smette di accettare la congregazione come il canale di Dio, giusta o sbagliata che sia questa idea (non vi entriamo per ora nel merito), smette di essere un testimone di Geova. Libero di farlo ma altrove.
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Nel finale lei continua a non capire il fatto che per tanti il piu' grosso desiderio sarebbe andarsene come lei dice, semplicemente non essere piu' tdg e chi si e' visto si e' visto. Ma non e' cosi' semplice. Molti rimangono per paura, per paura di perdere le persone che amano.....
Ipotizziamo il caso inverso. Da cattolico decido di convertirmi ai testimoni di Geova. Questo significa non un semplice cambio di 'casacca religiosa' ma un cambiamento radicale nel modo di intendere la religione, il proprio rapporto con Dio, il proprio impegno all'interno della comunità, le scelte in campo morale e sessuale, nel campo del lavoro, le abitudini di svago, le feste religiose e così via. Cambia, in sintesi, tutta la scala di valori.(Filippesi 3:7,
Va da se che con i miei precedenti amici comincerò a non avere più nulla in comune. Non perchè non li amo più o loro non mi amano più. Semplicemente avremo diverse scale di valori. Nei rapporti sociali si tende, per natura, a stare con chi ci somiglia di più. La maturità ci porta ad evitare scontri, discussioni e liti con i parenti che hanno idee diverse dalle nostre.
Se un testimone di Geova cambia idea e decide, per esempio, di convertirsi al cattolicesimo va da se che con i precedenti amici perde i 'valori in comune'. Festeggerà il natale, i compleanni, le feste in onore di Maria e dei santi. Per i testimoni di Geova tutto ciò è idolatria.(Esodo 20:4,5) E' naturale non avere più argomenti di conversazione in comune. E con i parenti continueranno i vincoli di sangue ma si perderanno quelli religiosi.
Poi se desidero convertire altri alla mia nuova fede, approfittando dei legami di amicizia, è naturale che la comunità prenda delle contromisure, nel rispetto della legge, ricordando scritture come Romani 16:17,18 e 2 Giovanni 9-11.
In conclusione noi riteniamo che il suo pensiero sia errato e fortemente distorsivo della realtà. Comprendiamo che il nostro modo di vedere la vita, la religione, la verità religiosa, la morale, il matrimonio e il proprio rapporto con Dio, può sembrare 'rigido'. Forse lo è. Ma lo abbiamo scelto perchè crediamo rappresenti correttamente l'Iddio di verità e suo Figlio che disse di essere l'esclusivo mezzo per la salvezza.(Giovanni 14:6) Non costringiamo nessuno a diventare testimone di Geova nè tratteniamo chi vuole andarsene. Ma nessuno potrà mai obbligarci a dare credito a chi andandosene per apostasia, secondo noi, sta compiendo un peccato grave quanto l'idolatria, lo spiritismo o l'adulterio.
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