scelte di vita

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giangi53
00martedì 6 dicembre 2005 01:00
La mia storia non credo sia molto diversa da altre;sono sposato dal 1976 e sono rimasto sempre con la stessa persona.
Inizialmente l'entusiasmo di un matrimonio per un'esigenza di non restare solo e togliere il peso a dei fratelli senza genitori perchè morti mi ha dato l'illusione di poter affrontare qualsiasi difficoltà,ma il tempo mi ha smentito.
Mi sono sposato all'età di 23 anni e mia moglie ne aveva 25 senza 5 lire in tasca(e non è un'invenzione).Con i soldi del primo stipendi ho acquistato l'abito per la cerimonia ,così pure per mia moglie,il resto tutto a cambiali.
L'entusiasmo giovanile mi ha dato questo coraggio,ma forse è stato eccessivo,perchè quello che potevo sopportare io forse non lo poteva sopportare lei.Senza voler far colpe a nessuno mia moglie ha vissuto tragicamente certi episodi familiari che sono ricaduti sulle nostre spalle di giovani sposi. A seguito di questi eventi c'è stato un tracollo da cui ne è più uscita e io non ho più saputo cosa fare .
Mia moglie è andata via via isolandosi dal mondo e sviluppando un grande rancore contro il mondo di cui io ne diventavo la vittima(non faccio il vittimista),.In seguito sono caduto anch'io in un baratro di buio che è durato secondo me troppo a lungo. Ora ho 3 figli giaà grandi ma ho sempre rifiutato di spezzare il rapporto con la persona che è la madre dei miei figli ma a tutti gli effetti non più moglie(se per moglie si intende la persona che condivide con te la vita e con te costruisce un rapporto)(mia moglie è una buona donna di casa, fa le pulizie,prepara da mangiare,rimane in casa per tutto il giorno a pregare,e tutto il mondo è chiuso fuori;importante per mantenere tale equilibrio è evitare di creargli problemi).Per mantenere un minimo di equilibrio psichico ho cercato contatti nel campo di chi ama la letteratura e in particolare la poesia
e con essa ho ritrovato la forza di non lasciarmi andare,ma di prendere atto della realtà in cui vivo per poterla affrontare.
Se dovessi chiedere un consiglio ad un religioso riguardo a questo tipo di condivisione delle difficoltà riguardo al mio matrimonio e di come affrontarlo avrei avuto come soluzione una risposta dogmatica che non tiene conto della persona con gli strumenti psicologici che la persona mette in atto per non essere sopraffato(anche se tutto questo avviene per telefono).
Tutto questo è peccato ,perchè la sacralità del matrimonio non consente vie di mutuo soccorso,soprattutto da una donna

[Modificato da Justee 13/05/2007 21.18]

elimol
00martedì 6 dicembre 2005 09:14
Chiaramente non ti conosco e sulla base di quel poco che ci racconti non posso fare supposizioni o darti consigli. E da quello che ho capito hai comunque trovato un modo per farti forza.
Ma ho una domanda per te... hai provato a dialogare con tua moglie? (sono figlia di due persone divorziate da 5 anni e ho notato che tra loro mancava soprattutto il dialogo... e per dialogo intendo proprio comunicazione, spiegarsi, capirsi)
presso
00martedì 6 dicembre 2005 13:40
precisazione
Allora intervengo per sensibilizzare tutti voi sposati e non per dire la vostra su questo scritto di Giangi che oltrewtutto è uno dei nostri primi foristi ... vogliamo dimostrare a chi entra compreso me per prima che la comunità di AGAPE è sensibile e attenta a queste problematiche
Facciamo in modo che non sia solo un discutere profondo di Bibbia ma sia un discutere profondo anche delle sensazioni di altri che qui vengono esposte per un vostro consiglio un vostro giudizio , un vostro pensiero Grazie fdgtr
genyus67
00martedì 6 dicembre 2005 14:29
è proprio così.........

[Modificato da mioooo 10/05/2007 12.28]

giangi53
00martedì 6 dicembre 2005 16:56
Cara elimol grazie del tuo interessamento ma in certe situazioni il parlare con la persona che ti stà di fronte ,che in questo caso è mia moglie,è come parlare al vuoto,perchè non hai risposta e quando riesci a provocarne una il più delle volte hai solo ottenuto di turbare un equilibrio fragile .
Il fatto che ti sia preoccupata di impegnarti in una risposta mi ha commosso.
NB.Correggo un errore:mia moglie quando ci siamo sposati ne aveva 21 di anni
giangi53
00martedì 6 dicembre 2005 17:16
Sento il bisogno di andare avanti nelle mie spiegazioni:quando mi sono sposato mi sono trasferito dove abitava mia moglie e ho subito cercato di inserirmi in gruppi familiari parrocchiali per poter condividere un percorso di crescita.Quando siamo stati travolti da episodi familiari che ci erano estranei ma di cui ci siamo fatti carico ci hanno severamente provato e chi ne ha fatto le spese e stata mia moglie che ha cominciato a sviluppare un patologico senso di persecuzione che si è sempre più aggravato isolandosi da tutto e da tutti.L'unico aiuto di cui sono stati capaci i gruppi di cui facevo parte si riassume in queste parole:-E' importante che siate presente tutti e due altrimenti non avrebbe senso chiamarsi gruppi familiari....-
Non discuto la validità della affermazione ,ma non ho avuto alternative anche perchè certi problemi li si può affrontare con persone che bene o male ne conoscano i risvolti e abbiano i mezzi per trovare le modalità per affrontare un discorso.
Mi sono sentito escluso e ho preferito vivere appartato, ossevando dispiaciuto come in certe situazioni si è soli e la solitudine rimane preferibile a certe espressioni di pietistica compassione che fa molto male.
Non compatitemi sono una persona che ha voglia di vivere
presso
00martedì 6 dicembre 2005 17:23
Re:

Per mantenere un minimo di equilibrio psichico ho cercato contatti nel campo di chi ama la letteratura e in particolare la poesia
e con essa ho ritrovato la forza di non lasciarmi andare,ma di prendere atto della realtà in cui vivo per poterla affrontare.
Se dovessi chiedere un consiglio ad un religioso riguardo a questo tipo di condivisione delle difficoltà riguardo al mio matrimonio e di come affrontarlo avrei avuto come soluzione una risposta dogmatica che non tiene conto della persona con gli strumenti psicologici che la persona mette in atto per non essere sopraffato(anche se tutto questo avviene per telefono).
Tutto questo è peccato ,perchè la sacralità del matrimonio non consente vie di mutuo soccorso,soprattutto da una donna



Ciao Giangi , vorrei se possibile darti il mio pensiero , magari forse non religioso perchè credo che la religione in questi casi può fare poco , perchè il problema non è credere o non credere è qualcosa dentro che affligge tu amoglie e nello stesso tempo te come persona
Una considerazione che posso se permetti fare è questa come mai tutto questo tempo , perchè si è isolata nel tempo quale motivo del suo isolamento .. figli , marito che la ama copme dici tu dovrà pur esserci una spiegazione non può succedere tutto cosi per caso .. e poi dici che sta tutto il giorno a pregare ma in che senso prega , cioè lei è cattolica o frequenta altre religioni e quando prega chi o cosa prega
Perdonami la franchezza tgyov
husband70
00martedì 6 dicembre 2005 17:32
Non è facile la tua situazione ed ero tentato di non dir nulla per non rischiare di farti più danno che bene.

Però una cosa la posso fare, dire che anche se non ti conosco per niente ti sto vicino, che ti leggo e che cerco do comprendere il tuo dramma.

Non ho parole, credo che ambedue abbiate bisogno di molto calore e di molta tenerezza.

Se tua moglie non è in grado di dartene danne tu a lei, ma tanta tanta temnerezza perchè ne ha bisogno.

Falle sentire che le vuoi bene, falle percepire che ( anche se non è così) che la sua condizione per te non è un peso.
Mostrati sereno, cerca di trasmetterle quello che magari neppure tu hai.

In certi momenti non servono parole, ma gesti, sguardi affettuosi, sorrisi anche se hai la morte nel cuore.

Sentirsi amati è il primo passo per riprendere stima in se stessi, fiducia e chissà se poi un miracolo non potrà pure avenire.

Ti abbraccio amichevolmente.

345

Saluti.
giangi53
00martedì 6 dicembre 2005 19:59
Cara "presso" conosci il mondo della malattia psichica? Solitamente ha le sue premesse nel passato su cui episodi di vita ne svelano le difficoltà nel far fronte alla vita reale.
Questo è quanto è accaduto a mia moglie;famiglia problematica,un episodio spiacevole che riguardava i suoi familiari,la voglia di riscatto ,il crollo perchè sola(se si esclude il mio supporto); genitori assenti......
Non è la norma per divenirne vittima ma è un ottima partenza.
Rabbia contro il mondo che alla fine è divenuta rabbia contro la mia persona(solo quando si altera).Il suo mondo è fatto di pulizie della casa,di cucina(ed è brava),di lavare e stirare e infiniti rosari........ma non si può discutere perchè è vissuto da lei come disaccordo e litigio e turba il suo equilibrio.
Mi parla di essere stata illuminata e di aver capito....ma di tutto questo io non devo farne parte ........perchè lei sà cosa deve fare. Naturalmente io (secondo il suo pensiero) ho bisogno di cure.................Lasci un po' di sospensione
Francesca Galvani
00martedì 6 dicembre 2005 20:36
Re:


Scritto da: giangi53 06/12/2005 19.59
Cara "presso" conosci il mondo della malattia psichica?




Caro giangi,
siamo appunto entrati nel mondo della malattia psichica, e mi sembra quindi il caso che tu ti rivolga a dei medici o a terapeuti specializzati.
Da come racconti la tua storia sembra che tua moglie soffra di profonda depressione, e ora per fortuna esistono anche terapie farmacologiche che danno enormi risultati.
Il fatto che probabilmente tua moglie non si ritenga malata e quindi non voglia intrapprendere nessuna cura immagino sia un problema comune a molti che gli stessi medici o terapisti sapranno aiutarti ad aggirare.
Esiste per esempio una centrale di ascolto che ha lo scopo di intercettare la domanda di aiuto sul territorio, fornire supporto in corso di terapia ma anche di indirizzare alle strutture pubbliche i cittadini. L'associazione si chiama IDEA (Istituto per la ricerca e la prevenzione della Depressione e dell'Ansia)e il numero per contattarla è 800122907 (7 giorni su 7)

tanti auguri e non mollare!
giangi53
00martedì 6 dicembre 2005 22:01
Cara Francesca Galvani: già fatto,e gli esiti sono solo un equilibrio che si mantiene perchè ho imparato ha conviverci ed a non illudermi che il problema sia risolto.Non sono un masochista ,ho solo imparato a vivere nonostante tutto. Fortunatamente svolgo un lavoro che mi piace e mi gratifica e che mi fa vedere che in fondo abbiamo tutti una croce da portare.
Come promesso :nella buona e nalla cattiva sorte stò andando avanti,ma non essendo un santo,anche solo il calore di una voce di donna può essere uno sprone.
1x2x
00mercoledì 7 dicembre 2005 15:55
coraggio
credo anche io caro giangi che il nostro conforto può sembrare vano però mi preme anche a me dirti il mio non mollare , se hai chiesto di già aiuto serve tamta pazienza e tanto amore ,, coraggio [SM=g28002]
giangi53
00venerdì 9 dicembre 2005 10:01
Grazie a tutti per l'interessamento.
Al di là della mia posizione criticabile nel far entrare furtivamente una voce diversa nella mia vita, rimane comunque come primo e fondamentale impegno quello di essere accanto a mia moglie, anche se solo per fare la spesa, portare uno stipendio e pagare le varie bollette:perchè a questo si riduce il nostro essere coppia,anche la parte affettiva è abolita.(quando solamente ne accenno mi viene risposto:-su su voler bene non è solo questo....e poi alla nostra età.....)Anche se tutto questo dura da 16 anni -l'età dell'ultimo figlio-
Ho conosciuto la solitudine profonda ed ho evitato fino ad ora di parlarne, ora ne parlo perchè mi sento un po' più sereno,come dicevo ho evitato di parlarne ad estranei e conoscenti perchè certi problemi si affrontano meglio da soli e solo con persone che siano specialiste in questo campo.
Non dico che gli specialisti mi risolvano il problema,ma mi danno un indirizzo per gestire la situazione e con loro se ne può parlare usando uno stesso linguaggio.
Con le persone che pure ti vogliono bene corri solo il rischio di metterle in imbarazzo e di sentirti uno sciocco.
Sai pure che certe problematiche sono viste da occhi estranei come una sconfitta e se tale è la lettura è meglio gustarsela soli questa amara sconfitta personale e sociale.
Qualche cosa ho imparato ed è la pazienza:la pazienza in casa,la pazienza sul lavoro ...e a saper interpretare certi segnali in modo immediato:mi si è sviluppato questo aspetto.
Quelli che sicuramente ne Hanno pagato lo scotto maggiore sono i figli,che hanno vissuto il problema mamma con grande disagio e io nella fase iniziale della malattia,forse perche non riuscivo ad accettarla e non avevo appigli validi a cui far riferimento, sono stato in qul tempo un pessimo padre e questo se lo porteranno appresso.
Anche se si porteranno questo marchio dentro sono convinto che nella vita i problemi non si evitano,si vivono e questo spero serva loro d'esempio.Hanno sempre evitato di portare a casa amici, se non per rare fugaci sortite,per timore che la mamma si mettese a fare certi discorsi che li metteva a disagio.
La solitudine in certe situazioni anche se dolorosa è comunque il male minore e forse ti dà l'illusione di vivere tutto sommato non male.
Scusate il disturbo e visto che il problema non avrebbe altri sviluppi perchè non potreste in coscenza sottoscrivere un errore di fondo vi auguro Buon Natale e grazie di tutto


ora basta
00venerdì 9 dicembre 2005 15:20
Scusami se mi permetto ma vorrei dirti una cosa poi fai come vuoi.

Vai a casa prendi la mano di tua moglie, e dille lo sai che sei bellissima, dico davvero, sei di una bellezza oggi impressionante.

Ti va di uscire?

No

Dai facciamo due passi voglio dirti delle cose.

Portala a cena fuori, e dille sai ho riflettuto sulla nostra situazione, e sono arrivato alla conclusione che io senza di te non posso vivere, ed è questo il motivo per cui siamo stati insieme nonostante le mille difficolta.

Oggi siamo grandi abbiamo tre figli stupendi, ed e per questo che mi sento di dirti vuoi ricominciare da zero, vuoi amarmi di nuovo, vuoi rivivere una nuova vita, dimmi si ed io farò quello che vuoi.

Poi fammi sapere non c'è malattia e depressione che possa chiudere il cuore di una persona a queste cose.

Se ti sembrano banalità fai finta che non ho scritto nulla in caso contrario vivi e falla sentire viva di nuovo.

Ciao amico.
libero1978
00sabato 10 dicembre 2005 07:35
Io penso che lo specialista ci vuole e anche le medicine.

Ma se tu gli fai capire che per te è una persona speciale e importante e che la ami e l'apprezzi per quello che è e che l'hai sempre voluta bene nel bene e nel male questo può anche servire. E se non serve almeno sai che hai fatto tutto il pssibile. auguri.



giangi53
00sabato 10 dicembre 2005 10:26
A -ora basta- e a -libero 1978
I vostri consigli mi intenriscono e mi convinco sempre di più che certe problematiche alla fine è meglio che le affronti da solo.
I vostri consigli sono tutti validissimi e li apprezzo.
Pensate forse che queste strade non le abbia percorse?
Ora a me basta solo che lei abbia quel tanto di serenità che la fa sentire ,io credo, felice,almeno all'apparenza(anche se in un mondo un po' limitato)perchè questo è quello che lei può affrontare e non altro.
Certo di conseguenza non dico di avere una vita libera(è molto vincolata da quelle che sono certe sue scansioni della giornata,io mi ci sono adattato)Comunque vederla serena fa bene anche a me e a tutto il nucleo familiare:errore dimenticarsi che sei di fronte a un problema esistenziale(la malattia) perchè nel momento che ti dimentichi e cerchi e inavvertitamente di costrire un discorso con parametri comunemente accettati ottieni di scatenare un putiferio e per
che cosa? Non lo puoi fare perchè superi certe soglie(anche a chi non ha studiato sa bene che oguno di noi ha delle soglie di sopportazione oltre cui non può andare,e se lo fa ,lo fa a suo rischio)e scateni processi ansiogeni poco controllabili e che necessitano di tempo per rientrare.Basta anche solo una parola in un contesto sbagliata o percepita in modo sbagliato per scatenare il tutto.
Ditemi[SM=g27994]e una persona rifiuta di uscire solo di casa o lo fa raramente,io dovrei proporle di uscire a cena? e con cosa la porto legata su un furgone blindato?No vi assicuro che non è la soluzione migliore.......credetemi.
Anche per le altre considerazioni si potrebbero costuire dei piccoli schec(si scrive così?)
Comunque grazie di tutto
ora basta
00sabato 10 dicembre 2005 18:45
Ciao non mi permetterei mai di mettere in dubbio che sia una malattia e che tu non abbia già percorso tatnte strade, però quello che ho tentato di dirti è falle una sorpresa una cosa tutta per lei anche a casa, porca miseria c'è l'avrà un briciolo di emozione, e allora sfruttala, devi cambiare questo mondo tutto suo che si è venuto a creare, non sempre è buono assecondarla, va in escandescenza, un po di sfogo gli fa bene.

Sai ho avuto mia nonna in questo stato, stava a casa tutto il giorno e rimurginava se le parlavi esitava a risponderti perchè viveva un altra vita nella sua mente, io credo che ci voglia una scossa che gli manchi il terreno sotto i piedi per farla svegliare.

Sai quanta gente è guarita dalla depressione.

Ciao
benimussoo
00giovedì 29 dicembre 2005 13:34
Ciao Giangi, solo ora ho visto il tuo 3d, sono stata via 5 mesi per lavoro, quindi sto leggendo tutte le sezioni e con calma risponderò.

Sono lieta, hai grande coraggio e forza spirituale, si sente che hai parlato con il cuore in mano. Inoltre capisco come è faticoso questo cammino accanto a tua moglie. E' una lunga prova d'amore che Dio ti chiede e sai io mi convinco sempre di più, che Dio lo chiede solo a chi ha la forza e coraggio nel superarle, perchè Sà che la prova tu sai superarla, non sei solo. Nei momenti più stanchi ti prende in braccio per darti Forza e dirti che Non sei solo!

Vedi mi sono accorta che nel forum, molti foristi ti sono vicino e sicuramente pregano anche per il tuo dolore. E quando sei vicino a tua moglie dalle una carezza sul viso e un bacio in fronte, a volte un silenzio vale molto di più di mille parole. Così un gesto vale più di mille parole. Con affetto Dana [SM=x511460]
benimussoo
00giovedì 29 dicembre 2005 13:37
Re:

Scritto da: benimussoo 29/12/2005 13.34
Ciao Giangi, solo ora ho visto il tuo 3d, sono stata via 5 mesi per lavoro, quindi sto leggendo tutte le sezioni e con calma risponderò.

Sono lieta, hai grande coraggio e forza spirituale, si sente che hai parlato con il cuore in mano. Inoltre capisco come è faticoso questo cammino accanto a tua moglie. E' una lunga prova d'amore che Dio ti chiede e sai io mi convinco sempre di più, che Dio lo chiede solo a chi ha la forza e coraggio nel superarle, perchè Sà che la prova tu sai superarla, non sei solo. Nei momenti più stanchi ti prende in braccio per darti Forza e dirti che Non sei solo!

Vedi mi sono accorta che nel forum, molti foristi ti sono vicino e sicuramente pregano anche per il tuo dolore. E quando sei vicino a tua moglie dalle una carezza sul viso e un bacio in fronte, a volte un silenzio vale molto di più di mille parole. Così un gesto vale più di mille parole. Con affetto Dana [SM=x511460]

benimussoo
00giovedì 29 dicembre 2005 17:45
Dimenticavo di dirti... 345 ciao Dana [SM=x511460]
giangi53
00giovedì 29 dicembre 2005 21:08
Grazie Dana,aver rivisto il tuo scritto mi ha confermato di non esser solo e questo basta.
Io sono convinto che certe cose si sentano oltre gli schermi che ci celano alla vista quando dietro le parole si sente un pulsar del cuore che non è solo esercizio del bello scrivere ma è il frutto di un vissuto amaro. E tu sei sempre riuscita a cogliere nel segno. Grazie -gian-

GRAZIE A TUTTI E BUONE FESTE
jwscientist
00mercoledì 9 maggio 2007 21:05
Una mia amica scozzese diceva che la vita e' fare scelte.
Tutto qui dalla nascita alla morte scegliamo,dove andare,cosa amare, dove abitare, che ambienti frequentare e cosi' via.

Tra le altre cose scegliamo anche l'ambiente religioso dove stare,e una famiglia.

Ora la scelta dovrebbe essere un 'ambiente sicuro,dove e' possibile crescere,sviluppare talenti e qualita' ,amare e essere amati,e un'ambiente che ha un percezione della realta'buona,perche' altrimenti non si raggiungono mete di valore,oltre una profonda comunicazione.

Ora i gruppi autoritari danno l'illusione della scelta sana.

Perche'??

L'ambiente 'e altamente organizzato e sicuro con regole fisse.
Si parla di amore incondizionato.
Si hanno certezze assolute.
E si e' protetti dal mondo esterno.
E si ha la certezza e garanzia di accettazione da Dio e di vita eterna.
E si comunica in un gergo conosciuto da tutti,ma non familaire all'esterno.


Ora in realta',l'amore non e' incondizionato.
La possibilita' di conoscere profondamente le altre persone non esiste.
Le certezze sono illusioni.
La protezione dal mondo esterno e' paranoica.
La certezza di vita va a discapito del fatto di sapere che il resto del mondo morira'.
La visione della realta' e' dissonante.
E la comunicazione lasciamo perdere.


Voi direte ,pero' dei tdg ci si puo' fidare come di fratelli,delle grandi religioni no.
Questo e' verissimo ,ma questo e' perche' si considerano una famiglia allargata,ma le famiglie allargate hanno anche mentalita' incestuose,nel senso di chiusura,dipendenza,autoritariamo e abuso.

Quindi in conclusione per provare la vita ,e ce ne e' una sola ,meglio ambienti liberali.

Ora se fuori divento un tossico una prostituta,oppure un ubriacone ,o giocatore d'azzardo,ben venga il culto religioso.

E' meglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!
jwscientist
00mercoledì 9 maggio 2007 21:21

Cio' che non ci hanno detto mai abbastanza,e' che siamo nati per camminare.
Non per giocare a golf,tennis ,nuotare,sciare.........ma camminare.

Faccio 5 km al giorno adesso e sento che questa e' cio' che la mente e corpo necessitano.

Si cammina all'andatura con cui muoviamo le braccia non le gambe,poiche' le gambe seguono le braccia.

Megliocammianre dove l'ìaria e' fatta di molecole piccolissime,come montagna e riva al mare.

facciamo una gara di esperienze di cammino,mi aiuterebbe a mantenere il ritmo.

grazie Fabrizio [SM=g28002] [SM=g28004]
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