A cosa serve la religione?

cosa...?

...mi vien da pensare una cosa: chi dice di non credere a nulla e va in giro chiedendo lumi su cio' che non crede o e' uno sciocco , o e' un credente confuso che cerca disperatamente di chiarirsi con se stesso per rafforzare la sua fede.

Ovviamente per cercare questo rinforzo deve continuamente riproporre l'ergomento, che allontanerebbe, se la sua convinzione di non credente, o credente nel nulla cosmico, fosse reale e solida.

In realta' qualche forma di religiosita' e'insita nell'essere umano, anche a livello individuale. Pensiamo a Narciso.....[adorazione del se'].

Ovviamente in gioventu' il mondo e' piccolo e basta la sensazione di immortalita' a soddisfare il proprio ego.

Nella maturita' l'orizzonte si apre e si scopre di essere poca cosa di fronte ad un universo sterminato eppure cosi'ordinato.

Nella vecchiaia ci si rende conto di non essere nulla in confronto a cio' che si e' conosciuto.Assale la solitudine e riemerge l'individualita' che pero', a differenza della fanciullezza, e' una individualita' consapevole e senza speranze se non quella di far parte di un progetto grandioso di cui non comprendiamo il fine, ma dove tutto ci parla del progettista[ di Lui].

Ovviamente non tutti trovano soddisfazione in questa conclusione.Ecco perche' alcuni accettano e altri respingono[forse].

Sottilizzare e discutere sul sesso degli angeli non ha mai costruito o distrutto la fede di nessuno.

Oscar

Scritto da: Libero Barbera 17/12/2004 17.03
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cosa...?
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Niente, era solo speculazione logico-grammaticale...m6:

Carissimo Snupy...io sono uno sciocco. Uno sciocco curioso, uno sciocco anche confuso forse. Gradirei sapere cosa ti ha portato a credere in Dio (se credi) e in che modo veneri la tua divinità, nonché come questa pratica e questa convinzione ti facciano stare; quali sono gli orizzonti e gli stimoli che ti danno e come ti relazioni agli altri figli di dio.
Smeagol...buffone!m5:

se una azione porta buoni frutti per te ma anche per chi ti sta' vicino, allora e' bene.
se una azione porta danni a te stesso ed anche a chi ti sta vicino, allora e' male.
"...i buoni alberi li riconoscerai dai loro frutti..."
Il fine e' vivere in armonia col mondo e con se stessi.
Chi ci riesce ha trovato dio e lo adora facendo cose buone.
La religione non e' altro che azioni volte al bene.
Il resto sono ornamenti.

Esatto! Infiocchettare la religione con atteggiamenti del tipo "bisogna andare a messa Natale e Pasqua; il resto dell'anno no, perchè fa fatica", oppure "bisogna fare le cerimonie grandiose e ricche d'ori e argenti" vuol dire svuotarla del suo significato! E' solo ipocrisia

Se ho capito bene, quindi, la fede è, o da, una regola di vita. Il sentimento centra poco secondo voi. Avere fede, vuol dire rispettarne i precetti; aiutare il prossimo, rispettare il padre e la madre, non mangiare carne di maiale, non desiderare la donna altrui, il venerdì di magro...ecc...
Ma forse fraintendo...ci si adegua alla regola perchè l'ha data dio, o perché la si sente intimamente giusta? Insomma se la fede si limita al rispetto di regole (imposte o sentite) dove sta la magia, il grande dono, quel sentimento che trascende la ragione? E' quello che vorrei sondare. Lo so anch'io che i fronzoli e le intenzioni sono poca cosa di fronte alle azioni di tutti i giorni, ma al di là di come uno si comporta, io vorrei capire cosa prova, quando dice di avere la fede. Lo so che non è facile; è come chiedere perchè ami!? Però una risposta (ulteriorem5: ) penso sia possibile. Scusate la confusione del discorso, ma sono molto stanco. Buona notte a tutti.m1:

...ma guarda che fede vuol dire fiducia.
tutti abbiamo fiducia in qualcuno o qualcosa.

La fiducia e' graduata e graduale.

Alcuni danno fiducia a tutti, spassionatamente, come fanno certi islamici, TdG, cattolici, e poi, a volte, si rendono conto che quelle organizzazioni non meritavano tanta fiducia. Forse un pochino, ma non di piu'....

Altri danno fiducia allo stato, all'azienda, all'amico...e poi, qualche volta, vedono che forse non ne meritavano cosi' tanta.
C'e' poi chi da fiducia a Dio, si pone nelle sue mani pensando che da quel momento tutti i suoi guai saranno risolti....ma a volte non e' cosi'.

C'e' che la perde, c'e' chi la da', c'e' chi ne ha molta e chi e' prudente...a volte troppo.

Se muovendoti in uncerto modo le cose vanno bene la tua fiducia aumentera', se le cose andranno male diminuira', o forse si spegnera'.

Questo e' nell'ordine delle cose e non si puo' cambiare.

Nessuno puo' con le chiacchiere aumentare la tua fiducia, anzi, spesso ottiene l'effetto contrario.....
oppure cadi nelle reti di imbonitori, ciurmadori, truffatori,lestofanti, demoni.......

La tua strada te la tracci da solo.

Ti dovrei dire: fidati un po' di piu' di chi ti sembra disinteressato, ma devo anche dirti di essere prudente, perche' tanti sono i"lupi in manto di agnello"....
Questa e' religione....una fiducia,o fede,che cresce o diminuisce secondo i fatti della tua vita....
Cosa altro cerchi?
moreno

Chi crede si adegua alla regola xchè l'ha data Dio, chi non crede perchè l'ha data la società, ma in fondo il concetto è lo stesso: non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te!

Devo dire che questi ultimi due commenti mi hanno soddisfatto. Lucidi e pacati. Arrivederci.