Barnabino dice:
Concordo con quanto dici. A mio parere c'è ben poco nel giudaismo per sostenere che Dio si sarebbe materializzato in qualche modo come Messia.
caro barnabino, nel caso ti fosse sfuggita nel post di Topsy, ti riporto la citazione di P. Sacchi,
Storia del Secondo Tempio, Ed. SEI, Torino:
"Già i saggi dell'epoca sadocita credevano in una presenza di D-o fra gli uomini che doveva realizzarsi pienamente solo attraverso la mediazione della Saggezza, più o meno ipostatizzata, che doveva avere la funzione e di portare nel mondo degli uomini la felicità e di giudicare i malvagi, (cfr. Pro 1, 20-32; 8,1; 9,6). Ma ora appare le necessità
che D-o stesso venga un giorno ad abitare fra gli uomini, perchè Egli solo sembra garantire il contenuto di ciò che chiamiamo
speranza messianica." (pag. 363)
Nella sua formulazione più piena questo movimento di speranza messianica si trova documentato nel Libro dei Giubilei:
un giorno D-o stesso dovrà scendere fra gli uomini, per dar vita a una rinnovazione totale del cosmo:
Fin quando io (D-o) discenderò (sulla terra) e dimorerò con loro (gli uomini) per l'eternità (Giub 1, 26)
Come vedi l'idea che D-o stesso si sarebbe "materializzato" come Messia era ben presente nel contesto giudaico dell'epoca.
Io credo che non ci siamo difficoltà a credere che i vangeli abbiamo tramandato le parole di Gesù.
Caro barnabino, ormai tutta la ricerca storica su Gesù è arrivata alla conclusione che attraverso la testimonianza evangelica si possa attingere non le "
ipsissima verba Jesu", come voleva Jeremias, ma forse l'"
ipsissimum Jesum" o la "
ipsissima intentio Jesu". Si può affermare di essere vicini alla figura di Gesù, nei suoi atteggiamenti e gesti, ma nessuno, affermerebbe oggi che quelle dei vangeli siano parole pronunciate, così come riportate, di Gesù.
Shalom
[Modificato da Teo60 24/10/2006 21.26]