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Il ruolo della teologia nella traduzione biblica

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    descubridor
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    00 29/08/2007 17:28
    L'esempio della trinita' ci permette di fare una prima riflessione.
    Quando i traduttori sono obbligati a scegliere tra due alternative e cioe' usare o no le maiuscole, lo faranno secondo la visione teologica in cui si riconoscono.
    I trinitari sceglieranno " Spirito Santo" , mentre chi non si riconosce in questa dottrina scegliera'" spirito santo".
    Questo esempio mette in evidenza quanto sia importante per il traduttore conoscere bene la relazione tra Gesu' e il Padre ( oltreche' con lo s(S)pirito s(S)anto)
    Ma al di la' del discorso maiuscole o minuscole c e' un altro aspetto che forse puo' aiutare a fare un passo ulteriore nella comprensione.
    Sempre rimanendo nell'esempio della trinita quando si traduce s(S)pirito s(S)anto e' necessario usare l'articolo o no? Questo uso e' dettato solo dalla teologia del traduttore?
    Usero'"lo Spirito Santo" o " spirito santo"?
    Una ricerca di Furuli ha messo in evidenza che nel testo greco del NT le parole "spirito santo" sono presenti 39 volte con l'articolo e 49 senza.
    Quindi dal punto di vista strettamente linguistico chi sceglie di omettere l'articolo nella traduzione e' piu' supportato di chi sceglie di inserirlo in tutte le 88 ricorrenze.
    La domanda e': puo' l'aspetto linguistico aiutarmi a capire il corretto significato dell'espressione s(S)pirito s(S)anto?

    [Modificato da descubridor 29/08/2007 17:28]
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    jwfelix
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    00 29/08/2007 19:19
    Re: Re: Re:
    jwfelix, 29/08/2007 12.10:



    Puoi dire quali versioni hai?

    FElix



    Aspetto ancora di sapere quali versioni usi

    FElix
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    andreiu2
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    00 29/08/2007 23:39
    Re: Re: Re: Re:
    jwfelix, 29/08/2007 19.19:



    Aspetto ancora di sapere quali versioni usi

    FElix



    Ho la Diodati, CEI, NR, NIV, Darby, Louis Segond, Reina Valera, Luzzi.

    Di cero non posso competere con le tue 200 versioni!!!

    [SM=g27987]



    http://andreabelli75.wordpress.com/

    http://progettostudiodellabibbia.wordpress.com/
  • barnabino
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    00 30/08/2007 11:57
    Caro Andrea,

    Nel valutare le traduzioni tieni conto che Diodati, Luzzi e NR sono molto simili, perchè tutte si basano sulla revisione della Diodati di fatto andrebbero accorpate, nonostante la NR sia stata ottimamente aggiornata. Da parte sua la CEI è una versione fatta sulla UTET ed è poco letterale, più adatta alla liturgia che allo studio.


    La NIV inglese, secondo il libro di Jason BeDuhn (che ti consiglio davvero di leggere perchè è pieno di spunti interessanti e di critiche intelligenti anche verso la TNM! [SM=g27988] ) nasce come reazione dei cristiani conservatori alla Revised Standard Version, ritenuta troppo liberale. Gli autori stessi ammettono che è una "traduzione teologica" visto che i membri del corpo di traduzione dovevano sottostare agli specifici credi della Fede Evangelica. Metzger ha evidenziato diversi passi in cui il testo greco è ignorato.

    Naturalmente il numero di traduzioni ha poca importanza, quello che importa è il substrato teologico. Poichè la trinità è riconosciuta dalla maggior parte di traduttori come un dogma fondamentale del cristianesimo è ovvio che essi possono avere un forte pregiudizio teologico in merito, il che non significa "manipolare" ma "orientare" la traduzione verso certe scelte. Dove l'orientamento teologico è quello della "corrente principale" è più difficile rendersi conto di eventuali interferenze teologiche poichè la maggior parte di traduttori si allineranno su quelle scelte dando l'impressione che chi traduce "diversamente" stia sbagliando la traduzione.

    A mio parere la TNM in tutti i passi ha cercato di rispettare la grammatica il più letteralmente possibile, cercando di non farsi influenzaere dalla teologia. Per esempio in Giovanni 20,28 non esita a scrivere "mio Dio!" a proposito di Gesù ma allo stesso tempo in Giovanni 1,1 distingue il greco "ho theos" da "theos", distinzione che al nominativo è importantissima per la corretta lettura del passo.

    Shalom


    [Modificato da barnabino 30/08/2007 11:58]
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    jwfelix
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    00 30/08/2007 14:12
    Re: Re: Re: Re: Re:
    andreiu2, 29/08/2007 23.39:

    Ho la Diodati, CEI, NR, NIV, Darby, Louis Segond, Reina Valera, Luzzi.
    Di cero non posso competere con le tue 200 versioni!!![SM=g27987]



    Solo per fare un esempio: ad eccezione della Diodati della NIV e REINA_VALERA, spirito in Salmo 139:7 in tutte le versioni che hai è scritto in minuscolo.

    La DARBY (non so quale hai tu, ma presumo quella francese) riporta "Spirito" in quella francese ma "spirito" in quella inglese. Perchè?

    LA SEGOND ha "spirito" ma la revisione del 1978 ha "Spirito". Perchè?

    FElix
  • barnabino
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    00 30/08/2007 16:12
    Caro Felix,


    LA SEGOND ha "spirito" ma la revisione del 1978 ha "Spirito". Perchè?



    Molto interessante, evidentemente qui ha giocato un ruolo fondamentale la diversa comprensione teologica dei traduttori.

    Anche io ho notato una "svolta" trinitaria in certi passi, per esempio nella Diodati/Riveduta del 1924 "ego eimi" era tradotto "io sono" solo in Giovanni 8:58 le le altre volte era reso con "sono io" o altre forme. La Nuova Riveduta del 1994 traduce "ego eimi" con "io sono" in almeno sei passi e la Bibbia Oscar, del 2000, arriva a ben otto passi. Perchè?

    Semplice, è cambiato non il testo o la grammatica, ma semplicemente la comprensione teologica del traduttore che vede riferimenti ad "ego eimi" come autoaffermazione divina di Cristo in sei passi invece che in uno solo!

    Insomma, come ha scritto qualcuno, i traduttori spesso sembrano essere vittime non solo del pregiudizio teologico ma anche delle "mode" teologiche del momento!

    Shalom



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    jwfelix
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    00 30/08/2007 17:43
    Re:
    barnabino, 30/08/2007 16.12:

    Caro Felix,

    LA SEGOND ha "spirito" ma la revisione del 1978 ha "Spirito". Perchè?



    Molto interessante, evidentemente qui ha giocato un ruolo fondamentale la diversa comprensione teologica dei traduttori.

    Anche io ho notato una "svolta" trinitaria in certi passi, per esempio nella Diodati/Riveduta del 1924 "ego eimi" era tradotto "io sono" solo in Giovanni 8:58 le le altre volte era reso con "sono io" o altre forme. La Nuova Riveduta del 1994 traduce "ego eimi" con "io sono" in almeno sei passi e la Bibbia Oscar, del 2000, arriva a ben otto passi. Perchè?

    Semplice, è cambiato non il testo o la grammatica, ma semplicemente la comprensione teologica del traduttore che vede riferimenti ad "ego eimi" come autoaffermazione divina di Cristo in sei passi invece che in uno solo!

    Insomma, come ha scritto qualcuno, i traduttori spesso sembrano essere vittime non solo del pregiudizio teologico ma anche delle "mode" teologiche del momento!

    Shalom



    Sì Barnabino, il mio PERCHE' non è un perchè dettato dall'ignoranza, ma era un perchè rivolto a Andreiu per aiutarlo a riflettere su questo modo di fare.

    Felix
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    (Mario70)
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    00 30/08/2007 18:07
    risate
    La cosa che mi fa ridere in questo tread è che sembra che solo le traduzioni fatte da trinitari abbiano influenzato la traduzione della bibbia (cosa che credo anche io, ma è alquanto ovvia), se esiste una traduzione che è sconvolgentemente di parte ed è assolutamente influenzata da una teologia precostituita è proprio la tnm e si vede ogni volta che essa è costretta a tradurre passi che se tradotti diversamente, farebbero barcollare l'intero castello teologico della WT.
    Gli esempi sono talmente tanti che non basterebbe un post per menzionarli, comunque basta vedere ogni versetto che parla di immortalità dell'anima, trinità, divinità del figlio, divinità dello spirito santo, adorazione del figlio ecc... per rendersene conto.
    Saluti Mario
    [Modificato da (Mario70) 30/08/2007 18:09]

    "Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
    Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
    Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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    andreiu2
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    Benvenuto
    00 30/08/2007 18:29
    Re: Re:
    jwfelix, 30/08/2007 17.43:



    Sì Barnabino, il mio PERCHE' non è un perchè dettato dall'ignoranza, ma era un perchè rivolto a Andreiu per aiutarlo a riflettere su questo modo di fare.

    Felix



    Io ho citato versioni in quanto tu me lo hai richiesto, ma io sono abituato ad andare a vedere direttamente il testo greco (non l'ebraico perchè non lo conosco), non consultare traduzioni. Questo perchè so che una traduzione dipende da tanti fattori, primo fra tutti la preparazione linguistica del traduttore. Di certo poi gioca anche la cultura, la tradizione e l'approccio teologico, ecco perchè leggo dal testo greco. Per quanto concerne le maiuscoloe o le minuscole, bisogna avere discernimento e non basarsi solo sulla presenza o no dell'articolo. E' come se "theos", rivolto al Padre, venisse tradotto con "dio", contro ogni logica. Però se si intestardisce con questa logica, allora per logica bisognerebbe fare così, ma mi pare che nemmeno la TNM faccia questo.

    [SM=g27985]



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  • barnabino
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    00 30/08/2007 20:38
    Caro Andrea,


    Per quanto concerne le maiuscoloe o le minuscole, bisogna avere discernimento e non basarsi solo sulla presenza o no dell'articolo



    Questo è indubbio, ma nel caso di theos al nominativo l'assenza dell'articolo è determinante visto che nella letteratura giudaica in greco "ho theos" identificava senza ambiguità il Dio Onnipotente in contrapposizione con altri che potevano essere definiti "theos".

    In tutti i casi si deve stare attenti che il "discernimento" non diventi "pregiudizio", ignorando l'assenza dell'articolo quando il traduttore ritiene che lo spirito sia una persoan piuttosto che una forza ispiratrice o altr significati.


    E' come se "theos", rivolto al Padre, venisse tradotto con "dio", contro ogni logica



    Infatti, ma al nominativo secondo il Kittel non ci sono casi in cui theos sia riferito al Padre privo di articolo. Per questo che la TNM in Giovanni distingue in modo molto chiaro "ho theos" (Dio) da "theos" (un dio).

    Da questo punto di vista la TNM è l'unica traduzione italiana che correttamente rende in italiano una distinzione chiarissima nel testo greco ma che si perde in quello italiano se, come qualsi totalità di versioni, rendiamo sempre con "Dio" per motivi teologici (si cerca di conservare il monoteismo ma così facendo si finisce per identificare il Logos con Dio).


    Però se si intestardisce con questa logica, allora per logica bisognerebbe fare così, ma mi pare che nemmeno la TNM faccia questo.



    La TNM è molto coerente nel rendere "Dio" quando al nominativo vi è l'articolo e "un dio" o "dio" dove non è presente l'articolo. Non ricordo che poche eccezioni, dove però è possibile usare la regola di Colwell.

    Shalom




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