13/11/2004 17:49 |
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Scritto da: eliysciuah 13/11/2004 12.56
tratto dal TALMUD del dr. A. Cohen edizione del 1935 GIUS. LATERZA & FIGLI pag. 50-53.
Una domanda:il brano che hai riportato si riferisce al "Il Talmud",di A.Cohen, Traduzione di Alfredo Toaff,non è così?
E' un libro interessante, un'antologia di testi rabbinici (compreso il Talmud) ordinati per temi.L'ho ordinato tempo fa on line.Non è che per caso ti ritrovi anche il libro di G. Stemberger, Il Talmud, introduzione, testi, commento, Ediz. Dehoniane Bologna?
...sembra che nel periodo bibblico non si avesse alcuno scrupolo ad usarlo nel linguagio corrente. il fatto stesso che, anche dopo l'esilio babilonese, persisteva fra gli ebrei l'uso di comporre nomi propri con jah, o jahù, sta ad indicare che non vi era alcuna probizione circa l'uso del Nome tetragrammato.
Considerato che la maggior parte dei nomi semiti ha un significato teologico,non ho difficoltà a crederlo.
Un frammento del tetragramma vocalizzato compare anche nell'Allelu_jah.
...però, fin dagli inizi del periodo rabbinico, la pronuncia fu limitata al servizio del Tempio.
Difatti l'ebraismo odierno(rabbinico) ha portato avanti questa limitazione,affinchè il nome divino non venisse profanato,e menzionato in maniera impropria.
Ti ringrazio Ciro,per tutte queste informazioni,e la maniera chiara e scorrevole in cui sono state esposte!
[Modificato da Topsy 13/11/2004 17.54]
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