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Papa Ratzinger Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2008 21:30
24/04/2005 13:28
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Chi.dove.quando 24/04/2005 10.59

Quoto pari pari quello che hai scritto. Figurati se non ne sia a conoscenza...non basterebbero interi scaffali di denunce per descrivere ciò che è stato fatto di orribile dalla CC, ma anche dalle altre chiese; questo non bisogna dimenticarlo,nè bisogna dimenticare che, se si possono addebitare ad altre chiese crimini in minor numero, ciò è dovuto solo alle minori possibilità che esse hanno avuto, più che a dottrine che tenessero in seria considerazione la dignità umana ed il rispetto per il diverso.
Anche le formazioni religiose di più recente formazione hanno in sè il seme della discordia e della mancanza di rispetto per la dignità umana, e, se non giungono a mettere sul rogo o ad uccidere o a discriminare pesantemente, è solo grazie alla crescita della coscienza civile che non permette loro tali soprusi. Il modo in cui oggi viene ancora colpito il dissenso ed anche le persone che fanno le proprie scelte, in difformità con la comunità di appartenenza, ne è un esempio lampante. Eppure i credenti, ma anche molti laici, prendono sottogamba questo pericolo e lo sottovalutano, magari addebitandolo alla volontà divina.
So bene a chi intendeva riferirsi il cardinale pronunciando quelle parole (ha sottoscritto scomuniche e provvedimenti vari a centinaia, se non a migliaia), però, per il pubblico in genere, meno attento al senso delle sue parole, si sono rivelate parole di condanna per la massa dei figli della chiesa che predicano bene e razzolano male. Idem per le scuse al mondo ebraico e il ritrattamento su Galileo. E' tutta facciata.
Tuttavia, per quanto sia facciata, qualcosa di concreto ha prodotto. Anche se trattasi di parole di autocondanna pronunciate fra i denti stretti è comunque un successo. Sarebbe accaduta una cosa del genere solo 50 anni fa? Difficilmente. Stai certo che nessuna comunità si alzerà domattina ad annunciare che ha rinunciato al suo potere sui fedeli ed ha revocato le proprie scomuniche. Le chiese non regalano nulla, mentre per contro sono dedite ad ostacolare pesantemente il corso delle libertà ed a caricare gli uomini di pesi che esse stesse non riescono a portare.
Solo quando l'acqua giunge loro alla gola sono disposte a qualche elargizione, ma non certo perchè siano spinti da buoni propositi. SE SOLO POTESSERO LE COMUNITA' RELIGIOSE IN MASSA RIPRISTINEREBBERO VOLENTIERI I SISTEMI INQUISITORI E DI SOPPRESSIONE DI UN TEMPO.
Dio ci salvi dai suoi sedicenti ministri.

Con simpatia e rispetto
Chidoqua





Molte volte dici cose intelligentissime...
Altre volte, come questa, sputi veleno e menzogne.

Contento tu...

Dico solo una cosa sulla menzogna della Chiesa che ostacola le libertà...
Io, sinceramente non mi sono mai sentito ostacolato nella mia libertà e MAI ho visto nessuno ostacolato nella sua libertà, qualsiasi scelta abbia fatto.

Le stai sparando veramente grosse...non hai cognizione di ciò di cui stai parlando quindi, a volte, è meglio che ci risparmi certe sparate.
-----------------------------------------

Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
24/04/2005 16:10
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: MauriF 24/04/2005 13.28
Molte volte dici cose intelligentissime...
Altre volte, come questa, sputi veleno e menzogne.
Contento tu...
Dico solo una cosa sulla menzogna della Chiesa che ostacola le libertà...
Io, sinceramente non mi sono mai sentito ostacolato nella mia libertà e MAI ho visto nessuno ostacolato nella sua libertà, qualsiasi scelta abbia fatto.
Le stai sparando veramente grosse...non hai cognizione di ciò di cui stai parlando quindi, a volte, è meglio che ci risparmi certe sparate.


Caro Mauri, credo che in un Forum che cerca aprire un dialogo tra le varie componenti religiose, ognuno può dire la sua senza sentirsi poi dire che le sta sparando grosse. Fino ad ora hai postato "letteralmente" quello che volevi senza che nessuno ti abbia impedito di farlo, ma io ti chiedo: secondo te è giusto il tuo modo di fare in un forum dichiaratamente interreligioso? Io sono moderatore di questo forum così come lo sei tu ma a me sembra che tu abbia sguainato la spada della "dottrina" e chi non la pensa come te debba soccombere. Pensaci un attimo sù, cerca di capire anche le idee degli altri che a me sembrano degne di rispetto e scusami, se puoi, per l'intromissione.
24/04/2005 23:55
 
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Re:

Scritto da: barnabino 23/04/2005 23.33
Cara Lucy,

Credo che il problema non sia di "informazione" ma di una certa confusione all'interno della chiesa stessa.

e' vero che la chiesa ufficialemente non chiude gli occhi sulla pedofilia, ma è vero che di fatto i sacerdoti pedofili sono protetti, la chiesa paga denaro per risarcire le vittime (denaro dei fedeli!) in modo da non celebrare processi scomodi e di fato i sacerdoti non vengono allontanati dal loro ruolo o scumunicati, magari si preferisce scomunicare Barbero o Hans Kung.

E' vero che la chiesa ufficialmente è "pacifista" ma di fatto non scomunica o nega la comunione a capi di stato che dichiarano guerre e a cristiani che contravvenendo ai comendamenti "uccidono" il prossimo, sia pure di un'altra nazione per mere questioni di potere.

E' vero che papa ufficilamente non fa politica, ma una stretta di mano a Pinochet o a Fidel Castro (par condicio?) possono sdoganare all'opinione pubblica questo o quel personaggio.

E' vero che la chiesa non è contro gli omosessuali, ma è anche vero che non legalizza le loro unioni, pur tollerando l'omosessualità tra i sacerdoti. Questo è, se mi permetti, disorientante. se un omosessuale praticante non è scomunicato (e quindo riconosciuto nella chiesa) perchè non riconoscerlo anche nella società?

Insomma, questo sono solo piccoli esempi forse un pò stupidi, ma libero1978 ha ragione che spesso per il fedele che non è manipolato dal clericalismo tornato di moda in TV con la complicità politica di varie finction è molto disorientante, sembra che la chiesa soffra di una sindrome della doppia personalità.

Ti dico questo fuori di ogni polemica perchè ritengo che ovunque ci sia da migliorare, quello che spesso è poco chiaro è quanto la chiesa abbia, fuori dai buoni propositi, voglia di "rischiare" in prima persona una "purificazione" interna.

Se fossero espulsi tutti i giovani che non seguono le raccomandazioni della chiesa in fatto di morale sessuale quanti battezzati rimarebbero? Tu che fai? E se i fedeli non sono "fedeli" cosa è questa chiesa?

Ciao





Ciao Barnabino, anzitutto voglio ringraziarti per questa tua lettera, le domande ivi contenute da te espresse sono le stesse domande che mi son sempre posta io, non mi interesso particolarmente della politica all’interno della chiesa cattolica, non posso far altro che risponderti per come certe cose significano per me certe cose, un’ espressionce che ha usato anche quest’attuale pontefice, la chiesa è una barca che fa acqua da tutte le parti…ma penso concretamente che certe affermazioni su di essa, lasciano un po’ il tempo che trovano, sono un po’ dei luoghi comuni e un processo alle sue intenzioni, tutte cose che; non dovrebbero intaccare e interessare la fede di ognuno nella sua sostanza… i cristiani sanno bene che il grano e la pula crescono insieme, fino al tempo in cui ci sarà una ‘’mietitura’’, tutto ciò che gli uomini di fede uomini di chiesa hanno perpetrato verso l’umanità sarà passato al vaglio della mano di Gesù Colui che giudicherà le nostre coscienze…Dio si serve tuttavia come abbiamo estrinsecato in altri tread, qual’ora questo rientrasse nei suoi disegni, di formare tasselli per un mosaico di cui non conosciamo noi l’immagine definita, prenderò della tua lettera quello che mi sembra il nucleo fondamentale e piu importante…
Mi fa piacere appurare che anche tu caro Barnabino sei convinto che la chiesa cattolica non è nella sostanza contro gli omosessuali, è una cosa di cui mi sono convinta anche io nel corso di questi anni.
Verità e Carità, sono le postille che la chiesa anticipa e allinea ad un tema assai gravoso complicato ed emotivamente coinvolgente per la sua gravosità, esso si presta a numerosi equivoci e finanche pretestuose accuse verso se stessa per la sua franchezza. La Chiesa Cattolica non legalizza le unioni omosessuali per molte ragioni che possono apparire non del tutto lecite umanamente, viene richiesta agli omosessuali una responsabilità maggiore un impegno maggiore verso la propria fede verso la propria coscienza, la chiesa chiede agli omosessuali di essere casti e di astenersi dalle relazioni sessuali, la chiesa richiede sempre comunque a tutti anche i non coniugati…castità e astinenza all’occorrenza, poiché pone al centro della vita Cristiana un altro tipo di relazione, la castità è il tema che viene proposto in ogni ambito umano, poiché la grazia divina di Dio si manifesti nell’anima e nello spirito delle persone a maggior ragione degli omosessuali a cui viene richiesto un impegno maggiore, ma nessun impegno nessun peso come ci insegnano le scritture è superiore alla nostra capacità di sopportarlo, Dio dà agli uomini e alle donne la meravigliosa possibilità di innalzarsi sopra le proprie ‘’pulsioni ‘’ umane per farle divenire delle ricchezze alla luce di Cristo,
gli omosessuali Cristiani Cattolici vogliono provarci vogliono guardare la propria vita alla luce di Cristo ben sapendo di essere come TUTTI esseri umani come i Cristiani Tutti sono chiamati a guardare la propria vita senz’alibi, senza pretesti, mettendo al centro della propria vita il Vangelo riempiendo così il proprio cuore di gioia e scusa se è poco…tutto il resto è inutile pula…
ciao
lucy
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25/04/2005 00:03
 
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Re: Re:

Scritto da: animhatua 24/04/2005 23.55

Ho cercato di modificare alcuni errori nella mail che ho spedito qualche minuto fa una lettera in risposta a barnabino scritta di getto quindi ci sono alcuni errori grammaticali ma non ho potuto correggerli perche il sistema mi impone di modificare appena entro un minuto dalla spedizione del post ( ma che mi combinate)
per cui prendetela cosìm per quello che è; una lettera spontanea e partita così vera nel senso di tutto cio che ho scritto, con qualche errore di ortografia ripetizioni ecc ^_^
salutissimi
Lucy
--



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25/04/2005 02:28
 
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Sono allibito, ma come si fà a giustificare perfino un crimine
come quello compiuto nella notte di S.Bartolomeo.

Come si fà a fare l'apologia di in papa che pronuncia un solenne "Te Deum" dopo il successo di una operazione degna del peggior capo mafia, del peggior Al Capone.

La "notte dei cristalli" ordinata da Hitler è ben poca cosa rispetto alla notte di S. Bartolomeo ordinata dal papa.

E poi magari parlano di carità cristiana con i loro santissimi sederi attaccati ai loro troni dorati.

E trovano anche quelli disposti a fare la loro apologia a buon mercato e ad accusare di menzogna coloro che mettono a nudo tutta questa questa colossale ipocrisia che continua a soggiogare tanti poveri gonzi.


saluti.

25/04/2005 10:20
 
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Colma le tue lacune...rimangiati il tuo veleno e le tue menzogne:

...Prima o poi, dunque, bisognava parlare (non l’ho ancora fatto né negli articoli né nei libri) della notte più tristemente celebre, quella tra il 23 e il 24 agosto 1572 quando la liturgia celebrava — e ancora celebra — la ricorrenza di san Bartolomeo e che vide scorrere un mare di sangue. Per i francesi è la Saint-Barthélemy ed è da sempre uno dei cavalli di battaglia della propaganda anticattolica. Come mi confermava un collega parigino, ancora oggi non c’è dibattito dalle sue parti dove alla fine qualcuno non dice, con aria di sfida: «Oui, d’accord, mais qu’en faites vous de la Saint-Barthélemy?», come la mettiamo con la strage di San Bartolomeo? Quella strage — orrenda, precisiamolo subito – è un’arma di battaglia sia per gli increduli che per i protestanti, visto che essi ne furono le vittime. A questo proposito, non ho dimenticato quanto mi disse — nell’unico incontro che, purtroppo, abbiamo avuto — Jean Dumont, lo studioso francese morto di recente che dedicô la sua vita a cercare di costruire, con oggettività e rigore, una “controstoria” cattolica che contrastasse il cumulo di diffamazioni, magari anche in buona fede, per mancanza di informazione corretta. Mi disse, dunque, Dumont (parlavamo giusto di un suo studio sulle guerre di religione in Francia, dopo Ia Riforma protestante): «Lavoro per stabilire la realtà del fatti — realtà che spesso è ben più favorevole alla Chiesa di Roma di quanto non credano i suoi stessi fedeli —, perché sono convinto che è un modo per far progredire !‘ecumenismo. Questo sarà più agevole, se permetteremo ai protestanti di rispettare di più i cattolici e il loro passato. Se mostreremo che non siamo quei “mostri” che spesso credono, il dialogo ne sarà grandemente avvantaggiato. Al contrario di quanto molti pensano oggi, accettare acriticamente le accuse, senza verifica e senza chiarire le circostanze che spieghino e magari giustifichino, danneggia il clima ecumenico».

Parole d’oro: prego prenderne nota (non a caso le ho messe in corsivo), perché mostrano come l’impegno dell’“apologeta” sia nella linea del dialogo realistico e, dunque. autentico; mentre quella resa senza alcuna difesa che tanti cattolici praticano lascia l’interlocutore nei suoi pregiudizi e, così, lo rende più chiuso o, almeno, diffidente.

È in questo spirito, dunque, che affronteremo quella strage famosa, entrata a far parte fissa del rosario del “misteri vergognosi” addebitati alla Chiesa.

Innanzitutto, ricordiamo i fatti. Il 18 agosto del 1572 si celebrano a Parigi le nozze di Margherita, figlia di Caterina de’ Medici (la fiorentina vedova del re Enrico II e madre del regnante, Carlo IX) con Enrico di Borbone, re di Navarra. Questi è calvinista ed è destinato a succedere al trono di Francia: non a caso II papa, Gregorio XIII, si e opposto a quelle nozze ed è grande il malcontento nella Capitale, soprattutto tra i popolani. Pochi sanno che, al contrario di quanto si crede (vittime come siamo dello specchio deformante della Rivoluzione Francese) il popolo di Parigi è state tra i più fedeli all’ortodossia cattolica, mostrandosi impermeabile alle eresie che invece hanno trovato molti proseliti nel Midi e all’Est, verso l’Alsazia e la Lorena. Gli ugonotti non riuscirono neppure ad avere un luogo di culto nella grande città, che era una specie di isola cattolica in mezzo a un Regno che stava suddividendosi tra le due confessioni. Il fermento nel quartieri poveri è aumentato dal fatto che, per assistere alle nozze, giungono nella Capitale in pompa magna i membri dell’aristocrazia calvinista, accompagnati da minacciosi “bravi” e manifestamente sprezzanti verso quelle che considerano le “superstizioni papiste”. Tra l’altro, i cattivi raccolti hanno provocato un forte rialzo del prezzo del pane, creando un malcontento che è esasperato dalla calura, con una siccità che dura da mesi e che ha lasciato Parigi quasi all’asciutto.

Caterina, amante degli intrighi politici e del potere, e molto inquieta perché il figlio, il re, è sfuggito al suo controllo politico e sembra sempre più influenzato dal capo del partito ugonotto, Gaspard, conosciuto come ammiraglio di Coligny. Questi sta quasi per convincere Carlo IX a dichiarare guerra alla Spagna, impegnata contro i protestanti nella guerra del Paesi Bassi. Sia subito chiaro: la figlia di Lorenzo de’ Medici non ha alcuna preoccupazione religiosa, della teologia è disinteressata a tal punto che, nei suoi lunghi e continui maneggi, ha oscillato periodicamente tra cattolici e riformati, tra fedeltà all’Impero e all’Inghilterra anglicana. Se detesta il Coligny è perché il suo orgoglio è ferito: nessuno, tranne lei, deve avere influenza sul figlio. Capo del “partito ugonotto” è quell’ammiraglio, capo del “partito cattolico” (ma anche qui la differenza è politica ben più che religiosa) è il duca di Guisa. Tutta questa potente famiglia nobiliare è da sempre nemica di Coligny, tanto da avere progettato di ucciderlo. Un proposito del quale Caterina pensa di approfittare. In effetti, quattro giorni dopo le nozze, un sicario, l’avventuriero Maraudel, spara un colpo di archibugio contro l’ammiraglio e fugge, non accorgendosi che la vittima e soltanto ferita e in modo non grave.

Il clamore e enorme. Gli aristocratici protestanti, ancora in città, vanno in giro minacciosi con i loro armati e arrivano al punto di dichiarare pubblicamente che se il re non farà giustizia per quell’attentato, ci penseranno loro. Si vendicheranno cominciando da Catenina e dai duchi di Guisa, per passare poi al clero: minaccia da non sottovalutare visto che gli ugonotti hanno già fatto strage in Francia, negli anni passati, di centinaia di ecclesiastici. Qualcuno, tra quei nobili passati al calvinismo (e, spesso, segnati dall’estremismo dei convertiti e del settari) fa girare la voce che è il momento di liberarsi dello stesSo Carlo IX e di mettere sul trono un altro re, magari il giovane sposo protestante, Enrico ne di Navarra.

Caterina — che aveva progettato di uccidere soltanto il Coligny — si vede in grave pericolo, anche perché il figlio ha ordinato un’inchiesta severa e imparziale ed é certa che sarà scoperta come mandante. E sa che i suoi nemici chiederanno per lei il patibolo. Così, con l‘appoggio di alcuni membri della Corte e, soprattutto, della famiglia Guisa, improvvisa un piano disperato per salvarsi: convincere il figlio che il trono è in pericolo, che gli ugonotti complottano, che la difesa della Francia esige che si preceda l’insurrezione, eliminando i capi. Una sorta di hitleriana “notte dei lunghi coltelli” in anticipo di quasi quattro secoli. In un drammatico colloquio Carlo IX, che non ne vuol sapere, è alla fine convinto che il pencolo è gravissimo e imminente e che bisogna agire subito. Molti storici pensano che Caterina non esagerasse, che davvero la rivolta stesse per cominciare. In ogni caso, il re dà l’ordine di chiudere le porte della città e di sopprimere gli esponenti ugonotti più in vista, a cominciare dal Coligny, a letto per la ferita. La disposizione di uccidere è limitata a una lista stilata in fretta, ma la situazione sfugge subito al controllo. Il popolo ne approfitta per sfogare il suo rancore contro l’alterigia ugonotta, procedendo a una strage dove sono uccisi anche alcuni cattolici. In effetti, ai plebei eccitati si sono subito uniti i soliti delinquenti, sadici, profittatori che non mancano mai in questi casi e molto spesso le vittime cadono per vendette private. Non ci sono cifre precise dei morti ma la stima che raccoglie i maggiori consensi parla di duemila vittime. Il re ha spedito messaggeri nelle province perché imprigionino i capi dei calvinisti ma li proteggano dagli assassini. Ma, malgrado gli ordini — anche perché questi spesso giungono quando è ormai tardi — il popolo approfitta delle voci che arrivano da Parigi per procedere alla vendetta per le stragi, i saccheggi, le distruzioni di chiese operate dagli eretici. Qualcuno ha osservato che se la ferocia, più che nella Capitale, fu maggiore in provincia è perché qui la gente aveva esperienza quotidiana di chi fossero gli ugonotti, che a Parigi non esistevano. Cosi, ai morti della Capitale si aggiungono gli altri, ancor più numerosi, delle province. C’e chi parla di ventimila morti, ma ora, dopo lunghi studi, molti si dicono certi che, in tutta Ia Francia, non si andò oltre i 5.000. Anche cosi, una vera, terribile strage.

Mentre il massacro è ancora in corso, Carlo IX e Ia madre inviano un messo urgente a Roma, dal Papa. Secondo le istruzioni ricevute dal re l’uomo, un aristocratico autorevole, annuncia (solo verbalmente) quella che presenta come una splendida notizia, un segno della Provvidenza divina. L’ammiraglio di Coligny e gli altri Capi protestanti, dice, avevano organizzato un terribile colpo di stato: il re, la famiglia reale, i ministri, il cardinale e i vescovi stessi dovevano essere uccisi per fare della Francia un Paese protestante e muovere guerra alla Spagna e poi al pontefice stesso. Ma Sua Maestà era venuto a conoscenza del complotto e, proprio la notte stessa in cui doveva avere luogo, li aveva preceduti, facendo cadere su di loro quanto progettavano ai suoi danni. Lo stesso nunzio a Parigi invia un dispaccio in cui si dice che il fermento dell’ammiraglio aveva a tal punto esasperato i capi degli ugonotti che si attendeva di ora in ora una loro reazione violenta. «Presentata cosi la cosa» ha osservato uno storico «le dimostrazioni di compiacimento di Gregorio XIII appaiono cosa normale e dovuta come le felicitazioni pubbliche che si scambiano i capi di stato di oggi quando qualcuno di loro sfugge a un attentato o a un atto di terrorismo». In effetti, il Papa prese quelle iniziative che vengono ancora oggi ricordate come scandalose: il canto del Te Deum, un’allocuzione al Concistoro per rallegrarsi dello scampato pericolo del Re cattolico e — cosa giudicata ancor più intollerabile — il conio di una moneta commemorativa.

Dunque, non per forzatura “apologetica” ma per la forza del fatti (ormai accertati al di là di ogni dubbio), risulta chiaro che la strage è cosa tutta politica, presa all’interno della Corte, senza alcun coinvolgimento della Chiesa che, anzi, fu colta di sorpresa. Nessun ecclesiastico ebbe un qualche ruolo nella vicenda. Nessun prete partecipô alla riunione notturna in cui tutto fu deciso. Una decisione che fu imprevista e non premeditata, dovuta al fallimento dell’attentato a Coligny. Se questi fosse morto, ci si sarebbe fermati lì. Se l’azione degenerô in una strage che andava ben al di là del progetto, lo si deve all’eccitazione del popolo, sfuggito a ogni controllo. Casi simili, durante le guerre di religione, si verificarono sia da parte cattolica che protestante. Si tenga presente che la Saint-Barthélemy aveva avuto molti, terribili precedenti per mano ugonotta: come les Michelades (dette cosi perché avvenute durante le feste per san Michele) di pochi anni prima, nel 1567 e 1569, a Nimes, quando i protestanti chiusero di sorpresa le porte della città, massacrarono tra l’una volta e l’altra 500 cattolici, devastarono tutte le chiese, bruciarono in un grande rogo quadri, archivi, arredi liturgici. E tutto questo (come molte altre stragi di cui furono responsabili) a freddo, per odio verso il “papismo”, non nell’eccitazione frenetica della Saint-Barthélemy.

Per finire, ecco un commento di Ludwig von Pastor, il grande storico del papato, come sempre informato e, dunque, pacato a proposito sia dell’esplosione di violenza popolare che della reazione papale: «Si deve tenere presente quale pencolo minacciasse tutti i cattolici, dal semplice fedele sino al papa, da parte degli ugonotti. Dopo i turchi, la Chiesa non aveva nemici più sinistri e sanguinari del calvinisti. Ciascuno in Roma conosceva le crudeltà che da anni essi avevano compiuto in Francia e nel Paesi Bassi, e non appena avevano in mano il potere spogliavano sistematicamente i cattolici, saccheggiavano e incendiavano le magnifiche cattedrali, profanavano le tombe degli ecclesiastici, pestavano sotto i piedi le ostie consacrate o le gettavano per nutrimento ai cavalli, violavano le monache e uccidevano preti e religiosi. Quegli strazi, che solo una crudeltà bestiale poteva immaginare, venivano compiuti con i cattolici solo perché volevano restare fedeli alla loro fede: sepolti vivi, cotti nell’olio bollente, lingue strappate, sventrati e ancora cose più orrende. Erano giunte in Roma notizie di cacce che venivano compiute, per esempio nel Béame, contro sacerdoti, quasi fossero fiere, come pure del precipizio presso Saint Séver in cui i calvinisti avevano gettato 200 preti. Una fine di questa furia non poteva prevedersi. Proprio nell’agosto della strage giunse in Roma la notizia del lento supplizio dei martiri di Gorkum. Se avessero trionfato Coligny e i suoi compagni, sarebbe finita con la fede cattolica in Francia e nei Paesi Bassi e migliaia di preti sarebbero stati minacciati di morte sicura. Ma una Francia protestante, di questo si era persuasi, avrebbe attaccato anche l’Italia, in particolare lo Stato Pontifico. Lutero nel suo scritto Contro il papato fondato in Roma dal diavolo aveva esortato ad attaccare con le armi il papa e “l’intero cancro della Sodoma Roma” e di “lavarsi le mani nel loro sangue”. Il teologo di Jena, Metto Judex, aveva raccomandato una spedizione contro Roma per l’estirpazione del papato. Nessun dubbio che anche i calvinisti di Francia fossero pronti a prendere parte a una tale impresa. «Noi tutti» proclamava Orange nel 1569 «combattiamo contro il demonio, ossia contro l’Anticristo romano». Dunque, ne conclude von Pastor, «se si tiene conto di queste circostanze e dell’opinione dominante in quei tempi sulla necessita e la legalità della distruzione degli eretici, appariranno spiegabili le soddisfazioni del Papa e della curia, che oggi tanto ci colpiscono, per l’improvviso cambiamento avvenuto in Francia a favore della Chiesa».

Certo, terribili furono le guerre di religione in Europa e finirono, tra l’altro, per aprire la strada al sincretismo, al deismo, all’agnosticismo se non all’ateismo degli illuministi, stanchi di stragi che si richiamavano alla fede. Ma terribili furono entrambi i contendenti, non certo uno solo. E su tutto, poi, aleggia una domanda che pochi sembrano ormai porsi e che, invece, è essenziale: chi aveva cominciato? chi aveva iniziato a istigare all’odio?.
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
25/04/2005 10:26
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Teo60 24/04/2005 16.10

Caro Mauri, credo che in un Forum che cerca aprire un dialogo tra le varie componenti religiose, ognuno può dire la sua senza sentirsi poi dire che le sta sparando grosse. Fino ad ora hai postato "letteralmente" quello che volevi senza che nessuno ti abbia impedito di farlo, ma io ti chiedo: secondo te è giusto il tuo modo di fare in un forum dichiaratamente interreligioso? Io sono moderatore di questo forum così come lo sei tu ma a me sembra che tu abbia sguainato la spada della "dottrina" e chi non la pensa come te debba soccombere. Pensaci un attimo sù, cerca di capire anche le idee degli altri che a me sembrano degne di rispetto e scusami, se puoi, per l'intromissione.



Ciao Teo,

A me va bene che uno attacchi una dottrina...ma lo deve fare discutendo ed argomentando e non sputando sentenze, sopprattutto infondate.

Io, quando mi difendo o quando attacco lo faccio argomentando.
E questo non mi va bene e non è cosa che, secondo me, si adatta ad una discussione interreligiosa.

Hai fatto benissimo a dire la tua, così abbiamo chiarito questo punto.
Sentiti libero di intervenire e di esprimere sempre il tuo parere.

Ciao

Mauri

[Modificato da MauriF 25/04/2005 10.27]

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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
26/04/2005 08:48
 
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Re: Re:
Murif scrive:
''E tra l'altro l'omosessualità è una malattia curabile. ''
----------------------------
Caro Mauri quoto solo qssendo in gran parte daccordo sul tutto il resto, mi tocca rimbeccarti su questa affermazione, forte...ma che non corrisponde a realtà...
l'omosessualità è una condizione irreversibile...
la chiesa cattolica non chiede agli omosessuali cattolici di guarire da questa ''condizione'' che tu chiami malattia, chiede di innalzarsi sopra di essa.
Per la mia piccola esperienza ti posso dire questo; gli omosessuali che si sentono ''guariti'' sono degli illusi perchè l'omosessualità è una ''pulsione istintiva''
saluti cordiali
lucy
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26/04/2005 09:07
 
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Re: Re:

Scritto da: husband70 24/04/2005 2.13


A Lucy non rispondo perchè mi sembra di rileggere le stesse
espressioni giaculatorie e sensa senso di MauriF che oramai mi hanno stancato.
............
Saluti.



Piacere di averti conosciuto...
saluti cordiali
lucy
--



*°*°* Se il Sole oggi non si decide a sorgere
accenderò una lampada abbronzante *°*°*

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26/04/2005 09:18
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: libero1978 23/04/2005 23.52



Eccome non lo sò cosa fa la chiesa per i popoli in sottosviluppo, ha aiutato inglesi, francesi, spagnoli per fargli fare le colonie, per farli sfruttare , per farci gli schiavi da mandare in America, per farci i soldi con le azioni delle multinazionali e adesso ci mette i soldi per farli a continuare nell'assistenzialismo e nel sottosviluppo. E ci nega pure i preservativi e ci sono milioni di morti con l' aids.

Io sono diventato anticattolico su questo forum a leggere tutte le sciocchezze che dicono le persone come te. E ci stai in buona compagnia.

E cercate di metterci un poco di cervello e non solo le dita sulla tastiera che sembrate dei plagiati fuori della realtà
e che non sapete vedere quanta ci stà di distanza fra gli insegnamenti di Gesù sulla montagna, che sono insegnamenti santi, e la chiesa cattolica che fa tutto il contrario di quello
insegnamento.

E non avete capito che le cose meno cristiane di tutta la vita del mondo le ha fatto proprio la chiesa cattolica.




E' sempre un piacere conoscere l'onestà intellettuale di foristi come te che invece di mettere in discussione i temi della fede argomentandoli mettono in discussione usando in gran parte la leggenda metropolitana per darsi ragione della loro disinformazione, magari se usciste dal luogo comune capireste che; quandanche ci fosse qualcosa di reale in cio che affermate e con questo non nego che ci siano comunque delle verità in cio che dite, queste riguardo alla fede di ognuno valgono meno di un soldo bucato...

cordiali saluti
lucy
--



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