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Adamo ed Eva

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2008 19:41
02/09/2006 19:54
 
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Credo che il fatto che l'uomo sia stato creato 6.000 0 30.000
anni fa (o in altro anno) non sia rilevante quanto il fatto stesso che sia stato creato.

Sul fatto che le dottrine di stampo creazionista siano fallaci ci andrei piano perchè sono sostenute da eminenti scienziati.

A mio parere creazionismo ed evoluzionismo sono due fedi diverse, ma comunque sia l'una che l'altra sono sostenute per fede, anche se l'evoluzionismo è più di moda.

Comunque ognuno può scegliere la propria fede liberamente, ma non credo sia coerente dichiararsi contemporaneamente cristiano ed evoluzionista.

Mi sembra che a questo proposito il post di Flash ( che mi sembra sia cattolico da alcuni suoi post sul cattolicesimo )
dia elementi biblici che rendono inconciliabile l'idea di un Adamo allegorico con il cristianesimo.

Saluti.
02/09/2006 19:57
 
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Prima di rispondere a Polymetis, un risposta ad Husband

"Sul fatto che le dottrine di stampo creazionista siano fallaci ci andrei piano perchè sono sostenute da eminenti scienziati."

Ancora ? Ma allora discutiamo per nulla in tutti gli altri post.
Il creazionismo non è sostenuto da nessuno scienziato del mondo scientifico e della ricerca, anceh perchè NON è scienza al contrario dell'evoluzionismo che è una LEGGE.

"A mio parere creazionismo ed evoluzionismo sono due fedi diverse, ma comunque sia l'una che l'altra sono sostenute per fede, anche se l'evoluzionismo è più di moda"

Rispetto il tuo parere, ma di pareri personali non si va avanti.
02/09/2006 21:58
 
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“Infatti ti ho detto esplicitamente che non è un memento ma un processo culturale diacronico”

Questo non è ciò che insegna tutta le teologia cattolica dall’alba dei tempi. Ne può essere conciliato con la teologia stessa.

“Cosa sia la medesima natura è difficile da dire”

Il tuo discorso retorico e pieno di tautologie non aiuta. I nostri istinti sono i medesimi di tutti gli esseri viventi, nessuno escluso.

“Non c’è un momento preciso in cui prima c’erano ominidi di un tipo e dopo ominidi dell’altro tipo, si tratta di un accumularsi man mano di piccoli cambiamenti che ad un certo punto per comodità etichettiamo come nuova specie, la speciazione avviene quando due tipi sono cos’ diversi per via dei micro-cambiamenti accumulati di volte in volta che neppure potrebbero magari fare figli fertili”

Questo non è ancora stato accertato. Ovvero vi sono diverse teorie sul momento esatto della speciazione. In ogni caso, se fosse come dici, stai esattamente dicendo ciò che dico io, ovvero il peccato originale, come momento non può esistere. Se poi tu stai creando una tua visione del peccato originale, va benissimo, ma non stai parlando da cattolico.


“E’ quello che ho detto. Non si nega la trasformazione, si nega che sia avvenuta per caso col mezzanismo della selezione naturale che prevede il neodarwinismo. Per le teorie dei fautori del disegno intelligente puoi leggere questo libro: www.db.avvenire.it/pls/avvenire/ne_cn_avvenire.c_leggi_articolo...
Ti do una fonte cattolica perché mi hai chiesto come fanno di solito i cattolici a conciliare le due cose, qui c’è un esempio. Se ti interessano le critiche a questa teoria è uscito un articolo qualche mese fa su “Le Scienze””

Ma tu eri contrario al disegno intelligente se non mi sbaglio ed anche i cattolici lo sono. Esso nasce in seno al ceazionismo, nel momento in cui tutta la comunità scientifica ha ritenuto completamente infondata ogni argomentazione che i creazionisti presentavano cercando di confutare l’evoluzionismo. Nacque così quell’obrorbrio che è l’ID, al fine di smontare ancora l'evoluzionismo. L'ID è oggi ritenuto dalla comunità scientifica quasi peggio del creazionismo.

“Devi uscire dallo schema premio e punizione, perché a mio avviso le punizioni di Dio consistono unicamente nel fatto che lascia l’uomo da solo affinché si spacchi il naso volendo fare di testa sua ed impari la lezione”

Ma io ne sono completamente fuori, come ben sai (a volte mi chiedo se ricordi ciò di cui abbiamo discusso in passato), è il cattolicesimo che è una teoetotomia, per questo riporto le loro teorie evidenziando come siano contraddittorie. La tua frase avrebbe senso se avessi scritto : “Devi smettrla di pensare che i cattolici credano allo schema premio e punizione” allora io ti presenterei innumerevoli citazioni cattoliche a riguardo.

“Dio arrabbiato che punisce cambiando il DNA”

Ma cambiando la natura dell’uomo si, ricordi il concetto di corpo pneumatizzato ? Questo concetto di peccato originale che stai esprimendo non ha nulla a che fare con il cattolicesimo e la sua dottrina. Dovrei allora partire da esso per evidenziarti le innumerevoli contraddizioni che tale idea di peccato implica. Non per ultimi quelli che Flash ti ha riportato.

“Cristo in questo senso è la contro-scuola, la scuola dell’amore, e la sua redenzione è il mettersi dalla parte dell’uomo per l’uomo”

Ma questo è quello che IO credo, non i cattolici ! Il Gesù in qualità di uomo moralmente virtuoso e maestro che indica la strada con l’esempio, è una mia concezione che si adatterebbe benissimo al tuo discorso, ma che mal si concilia con la visione cattolica.

“Come già detto non mi interessa identificare alcun momento se non quell’arco di migliaia di anni in cui s’è formata la coscienza della distinzione di bene e il male”

La dottrina cattolica dice che non è mai esistito sulla terra un uomo senza peccato. Se fosse come dici tu, ne sarebbero esistiti centinaia di generazioni, e addirittura anche oggi ne potrebbero esistere, dato che è solo una scelta tra il fare il bene e il fare il male. Non puoi escludere che in tutti i luoghi della terra e in tutto il tempo trascorso non sia esistito un uomo che non abbia scelto il male. I bambini stessi, essendo appena nati e privi di coscienza, secondo il tuo ragionamento, non acquisirebbero il peccato originale fintanto che non sceglieranno il male. Mentre il catechismo della Chiesa cattolica insegna che noi NASCIAMO con il peccato originale, come se fosse qualcosa di identificato con la nostra natura. Tu stai descrivendo qualcosa che con la dottrina cattolica nulla ha a che fare.


“Ti pregherei di non fare una lettura troppo semplicistica del peccato originale”

La mia è logica schiacciante. Ti pregherei di non metterla sulla retorica.

“Con esso si intende quell’atteggiamento egoistico che da secoli è inscritto nel cuore dell’uomo”

No, mi hai detto che esso è stata una scelta, pertanto non poteva essere iscritto da nessuna parte. Una scelta non si tramanda di generazione in generazione.

“finché la vecchia teologia dell’ottocento e di inizio XX secolo si ostinerà a pensare al peccato come una malformazione genetica non si arriva da nessuna parte”

Veramente questo lo sostenevate anche voi cattolici in Liberamente. Parlavate del fatto che oggi moriamo perché il nostro corpo è diverso da quello di Adamo. Tale diversità è tramandata da padre in figlio. Se così non fosse devi ammettere che un bambino nato è privo di peccato originale, ma saresti un eretico !! Vedi anche il sacramento del battesimo e la sua giustificazione.

“bada che non è detto verranno un giorno convalidate dal magistero”

A me interessa cosa insegna ufficialmente la CCR, ciò che insegna in merito al peccato originale è in netto contrasto con l’evoluzione e non ci piove.

“A differenza dei TdG nei protestanti e nei cattolici esiste la possibilità di interrogare singolarmente i dati della rivelazione per sapere cosa possono dirci oggi”.

Nei cattolici escluso i dogmi. Poiché il peccato originale è un dogma, mi piacerebbe sapere come potrà il magistero un giorno accettarne una visioni opposta !

“Tutto ciò che conta è tenere fermo che tale peccato originale esiste e venne da una scelta”

Esatto, ma loro dicono che esiste sin dalla nascita (anzi oggi sin dal concepimento dovrebbero dire, visto le discussioni sull’aborto).


“poi se questa scelta non sia prendere un frutto ma un fattore culturale sviluppatosi nell’arco di secoli non è un problema”

Si che è un problema. Gli uomini in cui il fattore culturale non era sviluppato ma la coscienza si, avevano o meno il peccato originale ?


“Esattamente non ha senso dire che chi è senza peccato originale non muore, perché anche Maria morì.”

Ma con chi credi di avere a che fare ? Maria NON morì ascese al cielo e lo dicono proprio i cattolici per giustificare il fatto che fosse priva di peccato originale. Se fosse morta, infatti, non avrebbe potuto essere priva di peccato originale!


“Lasciamo da parte le rappresentazioni mitiche ce servono solo a rimarcare il diverso rapporto tra l’uomo e Dio”

Ah ! adesso è diventato un mito anche Maria ? Perché non analizziamo il dogma mariano ?

“Qui si situa la critica mia e degli altri teologi cattolici a chi crede all'inenarranza delle scritture, a coloro che non si rendono conto che gli agiografi parlavano coi concetti che avevano a disposizione”

Ma qui non si tratta di Bibbia che sbaglia ecc… qui si tratta di illogicità della dottrina se confrontata con la scienza.

“Sì ma non ho scritto che prima il DNA fosse in modo e dopo in un altro, semplicemente che se c’è gente aggressiva e senza scrupoli è più probabile che questa sopravviva, e che dunque nel patrimonio genetico dell’umanità c’è la spinta alla sopravvivenza che però è stata mutata in egoismo, o nel gene dell’egoismo ammesso che esista e che ci si fidi di scienze come la socio-biologia e la psicobiologia, ogni tanto si scopre il gene del tradimento e il gene dell’omossessualità, e con tanto di gente serissima che lo sostiene, ma altrettanti negano (io compreso)”

Se lo neghi allora non puoi dire che il male è iscritto nei cromosomi, altrimenti ti contraddici e contraddici anche il libero arbitrio. In ogni caso, anche se fosse rimangono tutte le incongruenze di cui sopra.

“il problema fu quando venne la consapevolezza di tutto ciò perché sorse la coscienza e non fu più solo l’istinto, e in quel momento che si sceglie tra il giusto e l’utile”

In quel momento ? Che durò millenni a quanto mi hai detto sopra. Ciò che non afferri è che se non vi è stato un momento iniziale dove dal non peccato si è passati al peccato TUTTO l’impianto dottrinale cattolico-cristiano cade miseramente.

“Lorenz che è il Padre di questa disciplina diceva che sta inscritto nel codice istintuale degli animali che non si uccidono i membri della propria specie”

Ne è passata di acqua sotto i ponti da Lorenz. I moderni studi sulle specie animali e le continue osservazioni, dimostrano che gli animali sono spesso crudelissimi e uccidono anche per puro divertimento.

“negli uomini ciò si sia come perso”

Non si è affatto perso. Anche negli uomini non malati, uccidere per puro divertimento è rarissimo. Si uccide per convenienza, proprio come gli animali. Gli animali sono egoisti così come lo siamo noi. Quella che tu chiami coscienza, non è altro che l'intelligenza umana che ha fatto si che capissimo che tali comportamenti sono deleteri per noi stessi. Vivendo in una società, per farla sopravvivere, occorrono delle regole...e sono nate le religioni.

“Ma non è quello il problema, che l’aggressività sia insita negli animali lo vede chiunque, quello che ho detto è che DOPO IL SOPRAGGIUNGERE DELLA COSCIENZA con la distinzione tra bene e male si scelse il male, il problema non è se prima fossero cattivi, perché per essere cattivi e peccatori bisogna sapere di esserlo, fare il male sapendo di farlo; prima era solo istinto, poi è stata ratio calcolatrice votata allo sterminio, e che è peggio razionalità consapevole”

Ma non ti rendi conto che non sta in piedi di per se la tua teoria ? Non solo è in contraddizione con tutto ciò che dice la CCR, ma da sola fa acqua. Mi spiego, tu sostieni che ad un certo punto gli uomini iniziarono a prendere coscienza. Ora vi sarà pure un punto in cui si può determinare che questa coscienza era compiuta. Tu vorresti far credere che quando l’uomo, avuta piena consapevolezza del bene e del male, si sia messo li e guardando il tutto abbia deciso per il male. Se tale coscienza è nata progressivamente, non può esistere nessuna scelta, quindi nessun peccato originale. L'uomo "illuminato" che ha deliberatamente deciso per il male non può essere conciliabile con l'evoluzione.
Ripeto, se mi dici che c'è stata una scelta io ti chiedo quando, se mi rispondi progressivamente, io ti rispondo che ciò non è conciliabile con la dottrina cattolica che sostiene che tutto gli uomini da sempre sono nati con il peccato originale e ciò contrasta con il tuo "progressivamente" perchè implica che sono esistiti degli uomini senza peccato originale. Inoltre tali uomini, sempre secondo la dottrina cattolica, non dovevano morire, e Paolo è chiaro in questo.

“Il peccato originale non lo si eredita perché si ha il sangue di qualcun altro ma perché si nasce in questo mondo”

No, lo si eredita perché si è figlio di un altro uomo, se nascessi isolato dal mondo, sulla luna, avrei ugualmente il peccato originale, o no ? Stai delineando il peccato originale come un problema sociale e culturale. Così facendo basterebbe cambiare il sistema culturale e sociale, ma non è affatto così secondo i cattolici, altrimenti Cristo che ci sarebbe venuto a fare ?

“Come dicevo io non credo al peccato originale ma sono sicuro che esista, e mi basta guardare il giornale per saperlo”

Non ho capito, credi o non credi all'esistenza del peccato originale ? Se nono credi abbiamo scoperto che non sei cattolico ! Se non credi al peccato originale non puoi definirti cattolico. In ogni caso tu parti da presupposto che il bene sia l'equilibrio e il male il disequilibrio. Osservare il mondo e il male non dice proprio nulla se non parti da questo presupposto.

“Quando dico “peccato trasmesso coi cromosomi” intendo dire che la malvagità fa parte del nostro essere, ma non perché l’uomo sia più malvagio che buono, ma perché può scegliere la grettezza o l’elevatezza eppure “tutti” scelgono la modalità di esistenza dello scadimento nel piano dell’inautentico”

Questo non lo puoi sapere. Mi meraviglio di te che conosci le implicazioni epistemologiche di quel "tutti". Se fosse come dici tu, ovvero che non è innato dentro di noi, ma che possiamo scegliere, allora non si nasce con il peccato, ma lo si acquisirà una volta scelto il male. Può essere che un umano su tutti i miliardi vissuti dall’alba dei tempi ad oggi, non lo abbia scelto. Secondo la teologia cattolica ciò non è possibile per quanto già detto sopra. Oppure adesso sei diventato un fautore del principio di induzione ?

“Diciamo che si tratta dell’alba della coscienza e della legge morale dentro di noi, poi degenerata come sappiamo”

La scelta dei padri, se nasco “intonso” ovvero senza ereditare nulla da mio padre e mia madre, non può ricadere su di me. Perché allora ogni essere nato può scegliere se avere il peccato originale o meno, ma a questo punto non sarebbe più “peccato originale”. Ribadisco, ciò che stai sostenendo non centra nulla con la visione cattolica.

“Ad un certo punto c’è stata la percezione che poteva essere sbagliato, ma se ne sono infischiati”

Caro amico, ma in quel momento loro non sapevano NULLA ne di Dio ne di tutto il resto. Se ne sono infischiati perché la loro natura era così. Perché per evoluzione o creazione la loro natura era quella. Quindi se crediamo che sia stato Dio a crearci in qualche modo, dobbiamo ammettere che ci ha creati inclini al peccato. E’ per questo che fila di più, per la teologia cattolica, Adamo che è stato creato perfetto e libero di scegliere, ma CONSAPEVOLE di questa scelta e lo insegna anche la Genesi (insegna nel senso sapienziale e non letterale), difatti Adamo sapeva che se avesse colto la mela (leggi scegliere il male) ne avrebbe pagato le conseguenze. Credi che gli uomini della caverne avessero tale consapevolezza ?


Saluti
Andrea
02/09/2006 22:58
 
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Esattamente non ha senso dire che chi è senza peccato originale non muore, perché anche Maria morì.



Spiegami perchè dici questo ............
che io sappia l'unico che è morto senza peccato sarebbe Gesù.
Però è la tua dottrina, quindi illustrami meglio.
02/09/2006 23:14
 
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A conferma che ciò che sostieni è contrario al Catechismo della Chiesa Cattolica riposto i passaggi e li analizzo:

"391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice!"

Disobbedire significa decidere di non obbedire a qualcosa, il che implica la conoscenza di una legge che viene infranta. Sapevano i nostri avi, quando si sono evoluti da scimmia a uomo tale legge ? Dio si era rivelato loro ?

"397 L'uomo, tentato dal diavolo, ha lasciato spegnere nel suo cuore la fiducia nei confronti del suo Creatore 516 e, abusando della propria libertà, ha disobbedito al comandamento di Dio"

Anche in questo passaggio vi è la disobbedienza al comandamento di Dio che doveva essere conosiuto dagli ominidi. Come ciò sia possibile attraverso l'evoluzione della specie non mi è noto.

"398 [..] Costituito in uno stato di santità, l'uomo era destinato ad essere pienamente « divinizzato » da Dio nella gloria. Sedotto dal diavolo, ha voluto diventare « come Dio » (Gn 3,5), ma « senza Dio e anteponendosi a Dio, non secondo Dio ».

Ecco che appare ciò che era l'uomo PRIMA della scelta. Quindi vi è un momento in cui tale scelta deve essere stata fatta, a tale stregua il discorso della "progressione" è illogico.

"399 [..]. Adamo ed Eva perdono immediatamente la grazia della santità originale. 519 Hanno paura di quel Dio 520 di cui si sono fatti una falsa immagine, quella cioè di un Dio geloso delle proprie prerogative"

Quindi, secondo il tuo ragionamento, non solo sono esistite intere generazioni di uomini con la "grazia originale" ma persino oggi ne potrebbero esistere.

"400 [..] Infine, la conseguenza esplicitamente annunziata nell'ipotesi della disobbedienza 527 si realizzerà: l'uomo tornerà in polvere, quella polvere dalla quale è stato tratto. 528 La morte entra nella storia dell'umanità."

Ciò significa che prima non si moriva. Ergo, sempre secondo il tuo ragionamento, ci dovrebbero essere in giro qualche migliaio di immortali, adesso capisco da dove il film Highlander ha preso spunto.

Continuando anche il CCC riporta i passaggi scritti dall'utente Flash:

"402 Tutti gli uomini sono coinvolti nel peccato di Adamo. San Paolo lo afferma: « Per la disobbedienza di uno solo, tutti sono stati costituiti peccatori » (Rm 5,19); « Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... » (Rm 5,12). All'universalità del peccato e della morte l'Apostolo contrappone l'universalità della salvezza in Cristo: « Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita » (Rm 5,1[SM=g27989]."

Anche il CCC dunque, parla di un solo uomo ciò è inconciliabile con l'evoluzione della specie.

"403 Sulle orme di san Paolo la Chiesa ha sempre insegnato che l'immensa miseria che opprime gli uomini, la loro inclinazione al male e l'ineluttabilità della morte non si possono comprendere senza il loro legame con la colpa di Adamo e prescindendo dal fatto che egli ci ha trasmesso un peccato dal quale tutti nasciamo contaminati e che è « morte dell'anima ». 534 Per questa certezza di fede, la Chiesa amministra il Battesimo per la remissione dei peccati anche ai bambini che non hanno commesso peccati personali."


Si ribadisce che solo dopo il peccato originale si muore. Inoltre, viene ribadito il ruolo del battesimo, così come sostenevo nei post precedenti. Tale rulo non avrebbe significato secondo la tua visione.


"404 Tuttavia, la trasmissione del peccato originale è un mistero che non possiamo comprendere appieno. Sappiamo però dalla Rivelazione che Adamo aveva ricevuto la santità e la giustizia originali non soltanto per sé, ma per tutto il genere umano"

Questo è inconciliabile con l'evoluzione.

"404. [..] cedendo al tentatore, Adamo ed Eva commettono un peccato personale, ma questo peccato intacca la natura umana, che essi trasmettono in una condizione decaduta"

Ed ecco la mutazione della natura umana. Ciò presuppone che prima della mutazione si fosse qualcosa d'altro e come ho mostrato nei post precedenti ciò è impossibile.

Alla luce di tutto ciò è chiaro che il magistero attuale è inconciliabile con la legge dell'evoluzione biologica delle specie. Chi accetta l'evoluzione, se vuole essere coerente, deve abbandonare l'idea di peccato originale trasmessa dalla CCR. Facendo ciò però, non può più definirsi cattolico, giacchè il peccato originale è un pronunciamento conciliare e dunque infallibilmente vero.

salti
Andrea

02/09/2006 23:19
 
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Re:

Scritto da: $Dafne$ 02/09/2006 22.58

Esattamente non ha senso dire che chi è senza peccato originale non muore, perché anche Maria morì.



Spiegami perchè dici questo ............
che io sappia l'unico che è morto senza peccato sarebbe Gesù.
Però è la tua dottrina, quindi illustrami meglio.



Polymetis non ha detto ciò che sostiene la sua Chiesa. Difatti, sempre dal CCC leggo:

"974 La santissima Vergine Maria, dopo aver terminato il corso della sua vita terrena, fu elevata, corpo e anima, alla gloria del cielo, dove già partecipa alla gloria della risurrezione del suo Figlio, anticipando la risurrezione di tutte le membra del suo corpo."

Ergo Maria non è morta, ma è stata assunta in cielo, proprio perchè priva di peccato originale per grazia Divina.

saluti
Andrea

03/09/2006 20:06
 
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Benvenuto
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Non credo che la contrapposizione fra creazionisti ed evoluzionisti sia il vero nocciolo della questione.

Piuttosto le vere radici della questione vanno ricercate in un confronto fra gli atei e i cristiani credenti in Dio.

Inoltre che l'evoluzione non sia legge risiede nel fatto che nessuna teoria evoluzionistica riesca a spiegare come è nata la vita.

E nessun laboratorio è riuscito a produrre una cellula vivente dalla materia inerte.

Le teorie che cercano di conciliare evoluzionismo e fede non sono accettabili.

La scintilla della vita è attribuibile solo ad un Eterno Creatore.

Un Creatore Eterno e Perfetto, Onnisapiente e Onnisciente, non avrebbe poi guidato un processo evolutivo che avrebbe portato all'uomo attuale.

Significherebbe attribuirgli tutti gli orrori commessi dall'uomo
nella storia umana, fino all'Olocausto, le pulizie etniche,
la fame nel mondo etc.etc.

Una evoluzione guidata da Dio avrebbe potuto dar vita solo ad un mondo molto migliore all'insegna del suo immenso amore.

Ecco perchè credo che il mondo perfetto creato da Dio e un uomo buono che diventa cattivo su istigazione demonica sia l'unica spiegazione che possa essere in armonia sia con la bontà dell'Eterno Creatore, sia con il suo piano di redenzione dal peccato originale.

E non si può essere neppure cristiani se si nega l'intromissione del demonio nelle vicende umane fin dal suo inizio. Cristo stesso diè testimonianza dell'esistenza dei demoni scacciandoli da corpi umani.

Non c'è perciò possibilità a mio parere di conciliare evoluzione e fede in Dio.


03/09/2006 20:18
 
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Caro Flash,

come spesso mi capita, noto che la fede cieca offusca la ragione, ma almeno sei più coerente di chi sostiene la conciliabilità dell’insegnamento del magistero cattolico con l’evoluzione.

“Piuttosto le vere radici della questione vanno ricercate in un confronto fra gli atei e i cristiani credenti in Dio”

Ma io non sono ateo e credo in un Ente creatore.


“Inoltre che l'evoluzione non sia legge risiede nel fatto che nessuna teoria evoluzionistica riesca a spiegare come è nata la vita”

L’evoluzione, come dice la parola stessa, deve spiegare come si EVOLVE la vita, non come è nata. La trasformazione da non vita a vita potrebbe essere benissimo stata data da una intelligenza sovrannaturale che poi ha lasciato, realmente, libero arbitrio a tutto il creato, lasciando che la vita si sviluppasse di per se e non tanto sulla terra, ma magari in altre parti del cosmo.

Le speculazioni del brodo primordiale, sono appunto speculazioni e gli scienziati lo sanno e lo dicono. L'evoluzione invece è una certezza.

“E nessun laboratorio è riuscito a produrre una cellula vivente dalla materia inerte”

Come detto sopra ciò non centra nulla con l’evoluzione.

“Le teorie che cercano di conciliare evoluzionismo e fede non sono accettabili”

Se per fede intendi quella cattolica sono d’accordo.

“La scintilla della vita è attribuibile solo ad un Eterno Creatore”

Questo potrebbe darsi.

Non entro nel merito del resto perché abbiamo la medesima posizione seppur difesa con argomenti completamente diversi.

Saluti
Andrea
03/09/2006 23:49
 
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Inizio dicendo che qui nessuno ha capito nulla della teologia cattolica degli ultimi 30 anni né di come si rapporti un cattolico col magistero. La discussione è passata su tutt’altro piano. Adesso il problema che le mie teorie siano illogiche o logiche è scivolato in II piano, giacché mi si accusa che non abbiano nulla a che fare con la dottrina cattolica. Come già detto non esiste nel magistero cattolico attuale qualcosa che dica se il peccato originale sia un momento preciso della storia, perché nessuno di quelli che l’ha redatto è creazionista. Il CCC usa ripetutamente le immagini della Scrittura per trasmettere la verità di fondo del loro insegnamento, cioè il significato che deve essere tenuto fermo, e non per fare un trattato di biologia. Siccome non hai capito nulla dell’impostazione cattolica attuale sul peccato originale e hai dato degli eretici a metà dei teologi cattolici oggi viventi e che sostengono quanto io ti ho appena detto, senza per questo essere scomunicati, ti consiglio caldamente di leggere questo libro non per farti convincere dalle sue idee ma per renderti conto che è normalissimo essere cattolici ed averle: Jacques Arnould “Dio, la scimmia e il big bang”, Queriniana
Tu pensi d’aver capito qualcosa della teologia cattolica e addirittura di poter dissertare di mariologia, un fatto che considero a dir poco inquietante perché non hai proprio l’impostazione mentale per farlo. Sulla morte di Maria scansiono un brano di Stefano de Fiores, ordinario di mariologia sistematica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Le pagine sono tratte da “Chi è per noi Maria?” edizioni San Paolo, pag 23-24.





Oltre che ignoranza nella dogmatica cattolica qui si profila un’ assoluta inconsapevolezza dei classici della storia dell’arte. Mai sentito parlare della morte della vergine del Caravaggio?


O dell’omonimo quadro del Mantengna?


Bene, dopo che ho dimostrato questa tua cantonata su cosa credano o non credano i cattolici, dimostrando l’incapacità di leggere addirittura i testi del catechismo, spero vorrai considerare con meno dogmatismo la tua presunzione d’aver capito che cosa credano o non credano i cattolici sul peccato originale, sapendo andare oltre la lettera dei testi per trovare il significato sottostante. A questo proposito cito alcuni testi di teologia cattolica sul peccato originale. Da Pietre Descouvement, Le risposte della Fede, edizioni Paoline, pag 342-243,352-353:







Cito inoltre Lorenzo Facchini, sacerdote, professore paleontologia umana all’università di Bologna. Il libro è “E l’uomo venne sulla terra. Creazione o evoluzione?” , edizioni San Paolo, pagg. 133-136






Mi auguro dunque tu abbia capito che chiedermi se siano vissute persone senza peccato originale implica la credenza che tale peccato sia un qualcosa di materiale e di iscritto nell’uomo come i geni nel suo DNA, e dunque si possa dare un momento in cui c’è e uno in cui non c’è. Né ha senso chiedermi se prima dell’introduzione di tale peccato vivevano degli immortali perché io non credo ad un’introduzione né credo che questa sia avvenuta in qualche momento. Il peccato originale è un problema di atteggiamento dell’uomo verso Dio, tale atteggiamento diventa peccato nel momento in cui c’è una coscienza morale che permetta di distinguere il bene dal male. Tale coscienza non nasce in un secondo ma si modella nei secoli, se dunque mi si chiede se all’inizio di questo processo gli uomini fossero macchiati dal peccato originale risponderei che non s’è capito nulla di quanto ho detto e che si sta trattando il peccato originale alla stregua di una cosa che è empiricamente rilevabile. Certamente, nella misura in cui c’è coscienza, c’è peccato, perché nessuno ha mai vissuto perfettamente. Si può dire che quanto più progredisce la coscienza morale e quanto più ci si inclina al male, tanto più il peccato è presente. Le tue domande, come spero avrai capito, nella mia prospettiva non cosalistica sono prive di senso. Non c’è a tutt’oggi un pronunciamento del magistero su come intendere il peccato originale né su ipotetici momenti della storia che lo vedrebbero collocabile. Già nel 1924 il celebre gesuita Teilhard de Chardin con la sua teoria evolutiva teleologica verso il punto omega Cristo scriveva: “Da dove viene all’universo la sua colpa originale? Non potrebbe essere, come sembra indicare formalmente la Bibbia, che il molteplice originale sia nato dalla disassociazione di un essere già unificato (il primo Adamo) per cui, nel suo attuale period, il Mondo non salirebbe, ma risalirebbe verso Cristo (secondo Adamo)? In questo caso, prima dell’attuale fase di evoluzione (dello spirito fuori della materia), si collocherebbe una fase di involuzione (dello spirito nella materia), fase evidentemente non sperimentabile, perché avvenuta in una diversa dimensione del Reale?” (Oeuvres, Seuil t. IX, Scienza e Cristo, pp. 108-109)

Ciò che interessa è l’ultima frase, perché il peccato non è qualcosa di rilevabile né dalle neutroscienze né dalla psicologia evolutiva, anch’esse parte del mondo decaduto, ed è il motivo per cui non c’è un pronunciamento del magistero sul tema della modalità del peccato originale. Il mondo “preternaturale” antecedente alla caduta è indescrivibile quanto il mondo sovrannaturale dopo la resurrezione. Questo da dire ai teologi cattolici che: “E’ fuori luogo chiederci quanto sia durato lo stato di innocenza o interrogarsi sul come Adamo ed Eva passarono la loro ultima sera prima del peccato originale” 8°. Leonard. Ciò recupera quanto s’è detto della Genesi, che non è storia ma è metastoria, e sopratutto che è un racconto sapienziale e non una sequenza cronologica di eventi. La maggior parte dei teologi cattolici non vede in Adam un nome proprio, si crede cioè che questo termine indichi semplicemente l’uomo, e che dunque la caduta di uno solo sia la caduta dell’umanità intesa in senso totale dinnanzi a Dio. Questa caduta non ha un tempo e neppure un luogo, è il rifiuto diacronico della propria condizione di creatura. Questo è quello di cui normalmente di dibatte in casa cattolica, e francamente il tuo modo di citare il ccatechismo (non capendolo per giunta) presume che tu creda che il rapporto tra i teologi cattolici e il magistero sia lo stesso di quello dei TdG verso la WTS. I teologi interrogano i dati della rivelazione trovando il loro vero contenuto che prescinde dalle forme storiche in cui s’è manifestato: il magistero serve solo a porre i limiti dell’eresia, cioè quando si perde il contenuto fondamentale, non la sua rappresentazione mitica.

Alcune note qua e là:

“I nostri istinti sono i medesimi di tutti gli esseri viventi, nessuno escluso.”

E natura sarebbe un sinonimo di istinto?

“Questo non è ancora stato accertato. Ovvero vi sono diverse teorie sul momento esatto della speciazione.”

Per me è solo convenzionale che si dica che dopo un certo livello non siamo più dinnanzi ad una stessa specie.

“Ma tu eri contrario al disegno intelligente se non mi sbaglio ed anche i cattolici lo sono.”

Queste manie generalizzatici non vanno da nessuna parte. Io non sono contrario al disegno intelligente esattamente come i cattolici non sono contrari né favorevoli, non esiste una posizione del magistero in merito.

“La tua frase avrebbe senso se avessi scritto : “Devi smettrla di pensare che i cattolici credano allo schema premio e punizione” allora io ti presenterei innumerevoli citazioni cattoliche a riguardo.”

Distinguiamo i problemi. Il fatto che in gergo semplicistico e da parrocchia si dica “punizione di Dio” non toglie il fatto che i teologi per concetti come l’ “inferno” intendano ben altro. Il problema non sono le parole ma quello che significano in un determinato ambito d’indagine. Io credano che esistano le punizioni di Dio, ma credo che tale punizione sia semplicemente lasciare l’uomo a se stesso per fargli vedere come possa precipitare nel baratro. Allo stesso modo in teologia si può dire sbrigativamente che Dio manda all’inferno ma poi spiegare che non manda proprio nessuno in quanto si limita ad accettare quello che l’uomo aveva già scelto in vita, ecc.

“Ma cambiando la natura dell’uomo si, ricordi il concetto di corpo pneumatizzato ?”

Corpo penumatizzato è il corpo dopo la resurrezione, e non c’entra col corpo dell’ipotetico Adamo in senso materiale ma solo spirituale.

“La dottrina cattolica dice che non è mai esistito sulla terra un uomo senza peccato.”

Sì, te lo conformo, perché non è mai esistito un uomo che abbia fatto tutto correttamente nella sua vita. Ciascun uomo, per quanta fosse la sua evoluzioni, ha avuto davanti il dilemma: video meliora proboque\deteriora sequor.

“Non puoi escludere che in tutti i luoghi della terra e in tutto il tempo trascorso non sia esistito un uomo che non abbia scelto il male.”

Invece è proprio quello che escludo, proprio per via degli uomini che ha intorno. Qualche peccatuccio in una vita qualsiasi si commette.

“, tu sostieni che ad un certo punto gli uomini iniziarono a prendere coscienza. Ora vi sarà pure un punto in cui si può determinare che questa coscienza era compiuta.”

Io ne dubito seriamente, anzi, penso che sia un processo non ancora concluso. Perché non intendo solo l’autocoscienza, cioè io so di esistere, ma la consapevolezza della distinzione tra bene e male, e una cosa simile non si può dire mai conclusa.

“vorresti far credere che quando l’uomo, avuta piena consapevolezza del bene e del male, si sia messo li e guardando il tutto abbia deciso per il male. Se tale coscienza è nata progressivamente, non può esistere nessuna scelta, quindi nessun peccato originale.”

Non vedo perché una coscienza nata progressivamente implichi che non esista nessuna scelta. Esistono delle scelte di peccato commisurate al grado di coscienza che si possiede, non credo cioè che Dio potesse considerare peccaminosi nei nostri progenitori atteggiamenti che invece per noi lo sono, visto che sebbene noi abbiamo capito di più non era colpa dei nostri antenati se non ne erano al corrente.

" Ma con chi credi di avere a che fare ?"

Con uno che crede d'aver capito qualcosa della teologia cattolica ma non ha mai affrontato studi in proposito.

“No, lo si eredita perché si è figlio di un altro uomo, se nascessi isolato dal mondo, sulla luna, avrei ugualmente il peccato originale, o no ?”

Mi stai chiedendo di discutere di un cerchio quadrato. La Chiesa afferma che tutti gli uomini sono nel peccato originale perché tutti appartengono a quell’insieme socio-culturale chiamato umanità. E’ ovvio che se costui fosse nato sulla luna (ma tale possibilità non esiste) non avrebbe alcuna consapevolezza di cosa sia il bene o di cosa sia il male perché nessuno glielo ha insegnato. Avrebbe un rapporto con Dio che non ho le facoltà di immaginare.

“Questo non lo puoi sapere. Mi meraviglio di te che conosci le implicazioni epistemologiche di quel "tutti". Se fosse come dici tu, ovvero che non è innato dentro di noi, ma che possiamo scegliere, allora non si nasce con il peccato, ma lo si acquisirà una volta scelto il male.”

Quando dico che non è innato intendo dire che l’uomo non nasce malvagio, e che se si comporta malvagiamente come facevano gli animali ciò non si possa etichettare come malvagità perché non c’è coscienza della distinzione tra bene e male. L’uomo nasce con una predisposizione istintuale a sopravvivere, che questo possa andare a scapito di altri si chiama male. Non si nasce col peccato nella misura in cui lo si pensa come nascere con un gene, come qualcosa di materiale, si nasce col peccato invece nella misura in cui si intenda questo come il venire al mondo come parte dell’umanità. Nessuno nasce “assoluti” in senso etimologico, cioè sciolti da legami, il battesimo implica che Cristo è venuto a salvarlo nella misura in cui è salvato in quanto parte dell’umanità.

Ad maiora


[Modificato da Polymetis 03/09/2006 23.51]

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(Κ. Καβάφης)
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Non so quanti di voi lo sanno, ma nel 2004 l'allora ministro dell'istruzione Moratti, dietro suggerimento di un pedagogo cattolico, decise di modificare i programmi scolastici delle scuole medie, togliendo l'insegnamento dell'evoluzione. Ciò scatenò, giustamente, una forte reazione degli ambienti scientifici Italiani. L'intelligente, si fa per dire, ministro allora formò una commissione di esperti presieduta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini, per indagare la questione. La commissione, oltre che ribadire l'assoluta necessità di ripristinare l'insegnamento della SCIENZA dell'evoluzione nelle scuole medie, stabilì che l'insegnamento dell'evoluzione della specie dovesse iniziare persino dalle elementari e, fortunatamente, così fu.

Ora perchè vi ho detto questo ? Perchè la reazione che vi fu dopo la "bravata" della Moratti, fu enorme, vi furono numerosissime petizioni. Di una di esse ho trovato le firme che furono depositate. Le riporto.
Tutti i firmatari, ovviamente, sostengono che l'evoluzione sia, nelle sue linee guida, una teoria supportata da prove schiaccianti. E' importante notare che la stragrande maggioranza dei firmatari sono docenti universitari, scienziati ecc...

Ricordando che questi nominativi sono SOLO quelli italiani.
Vorrei dire ai creazionisti che quando potranno vantare anche solo 1/10 dei nominativi esposti e 1/100 della loro autorevolezza, allora ne portemo riparlare. Ma non si saranno messi tutti d'accordo per ingannarci ? tyui


Carlo Rubbia, premio Novel per la fisica era nella commissione d'inchiesta
Firme[SM=g27990]rof.ssa Rita Levi-Montalcini, Fondazione Rita Levi-Montalcini, Roma
Umberto Veronesi, oncologo, già Ministro della Sanità, Milano Consiglio Dipartimento di Biologia evoluzionistica sperimentale, Università di Bologna
Paolo Agnelli, zoologo, Museo di Storia Naturale “La Specola” Università di Firenze
Enrico Alleva, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Anna Alessandrello, paleontologa, Museo di Storia Naturale, Milano
Luigi Amodio, direttore del Science Centre della Città della Scienza, Napoli
Roberto Argano, zoologo, Università “La Sapienza”, Roma
Paolo Audisio, zoologo, Università “La Sapienza”, Roma
Emilio Balletto, zoologo, Università di Torino
Valeria del Balzo, nutrizionista Università "La Sapienza " Roma
Enrico Banfi, direttore Museo di Storia Naturale, Milano
MariaCristina Banfi, Associazione Didattica Museale, Milano
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Giorgio Bardelli, Associazione Didattica Museale, Milano
Giancarlo Barisone, paleontologo, Università di Roma Tre, Roma
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Claudio Bartocci, matematico, Università di Genova
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Enrico Bellone, storico della scienza, Università degli Studi di Milano
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Paola Belvedere, biologa, Università di Padova
Lorenzo Benedetti, ingegnere ambientale, Universiteit Gent, Belgio
Carlo Bernardini, fisico, Dipartimento di Fisica, Università di Roma "La Sapienza"
Priscilla Bettini, biologa genetista, Universita' di Firenze
Anna Maria Bietti Sestieri, Presidente Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Firenze
Gianfranco Biondi, antropologo Università de l'Aquila
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Gianfranco Bologna, segretario aggiunto per gli affari scientifici e culturali, WWF Italia
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Roberto Bruni, Senior Lecturer in Italian, University of Exeter, UK
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Giovanna Costanzo, Istituto di Biologia e Patologia Molecolari del CN RRoma
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Cristiano Dal Sasso, paleontologo, Museo di Storia Naturale, Milano
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Andrea G. Drusini, antropologo, Università di Padova
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Marco Ferraguti, biologo evoluzionista, Università degli studi di Milano
Enzo Ferrara, Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris, di Torino
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Paola Fragapane, Istituto di Biologia e Patologia Molecolari del CNR, Roma
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Giacomo Giacobini, dip.to di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale, Università di Torino
Claudia Giannelli, etologo, Università di Firenze
Maria Giovanna, Garroni, già ordinario di Matematica,Università "La Sapienza", Roma
Romano Gatto, matematico, Università della Basilicata
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Marina Gomei, dottoranda in Etologia ed Ecologia Animale
Ernesto Grasso, Area Progetti di CITTÁ DELLA SCIENZA, Napoli
Pietro Greco, giornalista scientifico, direttore Master in Comunicazione della Scienza, SISSA, Trieste
Luca Grisa, dottorando in Fisica Teorica, New York University, USA
Enrico Griseri, direttore Master in divulgazione scientifica “Il Rasoio di Occam”, Torino
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Antonio Guerreschi, paletnologo Università di Ferrara
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Francesco Lenci, Biofisico, Dirigente Ricerca CNR
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Oddone Longo, presidente dell'Accademia Galileiana di SS.LL.AA., Padova
Enzo Lucchetti, antropologo Università di Parma
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Elisabetta Marini, antropologa Università di Cagliari
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Lorenzo Montemagno, dottorando in Storia della Scienza, Università di Firenze
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Giorgio Morelli, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), Roma
Roberto Mosca, C.N.R. - I.M.E.M., Parma
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Luca Munaron, dip.to di Biologia Animale e dell’Uomo, Università di Torino
Pier Daniele Napolitani, storico della matematica, Università di Pisa
Mariella Nardi, dottore di Ricerca in Etologia, Università di Firenze
Pietro Nastasi, dip.to di Matematica Universita' di Palermo
Fabio Negrino, dip.to scienze archeologiche, Università di Pisa
Annamaria Nistri, curatore del Museo di Storia Naturale “La Specola”, Università di Firenze.
Andrea Novelletto, genetista, Responsabile Life Learning Center, Universita' della Calabria
Alberto Oliverio, psicobiologo, Università "La Sapienza", Roma
Pietro Omodeo, biologo evoluzionista, Università di Siena
Carolina Orsini, conservatore delle Civiche Raccolte d'Arte Applicata-Raccolte Extraeuropee, Castello Sforzesco, Milano
Lorenzo Ottonetti, dottorando in Etologia ed ecologia Animale, Università di Firenze
Fabio Pagan giornalista scientifico SISSA Trieste
Allegra Panini, scrittrice di libri per ragazzi e traduttrice scientifica, Verona
Giorgio P. Panini, traduttore scientifico, Verona
Maurizio Parotto, geologo Università “Roma Tre”, Roma
Raffaele Paola, dip.to di Farmacologia Preclinica e Clinica, Università di Firenze
Tomaso Patarnello, zoologo, Università di Lecce
Fioravante Patrone, matematico, Univerità di Genova
Cristina Peraboni, Associazione Didattica Museale, Milano
Carlo Peretto, antropologo Università di Ferrara
Brunella Perito, ricercatrice, Università di Firenze
Paolo Perticone, Istituto di Biologia e Patologia Molecolari del CNR, Roma
Giulio Peruzzi, storico della Scienza, Università di Padova
Alberto Piazza, genetica umana, Dip.to di Genetica, Biologia e Biochimica, Università di Torino
Ester Piccinni, zoologo, Università di Padova
Telmo Pievani, filosofo della scienza, Università di Milano Bicocca
Daniela Pietrobon, fisiologo, Universita' di Padova
Massimo Pigliucci, biologo evoluzionista, Tennessee University, New York University, USA
Carlo Pipitone, ricercatore, CNR-IAMC Trapani (Tp)
Anna Pisapia, biologa, Centro Studi Faunistica Vertebrati, Milano
Michela Podestà, zoologa Museo di Storia Naturale Milano
Claudio Pogliano, storico della scienza, Università di Pisa
Marco Polin, dottorando in Fisica, New York University, USA
Cristina Pomilla, dottoranda in Biologia Molecolare, New York University
Francesca Porri, biologa marina, Rhodes University, South Africa
Piero Pruneti, Direttore Archeologia Viva, Firenze
Claudio Pulcher, curatore ornitologo, Musero Regionale di Scienze Naturali, Torino
Giovanna Radi, archeologa, Università di Pisa
Claudia Ricci, zoologa, Univeristà di Milano
Mario Agostino Rocca, fisico, IMEM-CNR, INFM, Università di Genoca
Gianni Raffone, entomologo Museo di Storia Naturale, Venezia
Anna Revedin, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Firenze
Olga Rickards, Direttore Centro Antropologia Molecolare Università "Tor Vergata”, Roma
Angela Rocchi, genetista, Università “La Sapienza”, Roma
Giovanna Romeo, ricercatore Istituto di Biologia e Patologia Molecolari, C.N.R.- Roma
Lorenzo Rook, paleontologo, Università di Firenze
Rocco Rorandelli, dottorando in Etologia ed Ecologia Animale, Università di Firenze
Walter Rossi, dip.to Scienze ambientali, Università dell’Aquila
Ida Ruberti, biologo molecolare, IBPM - CNR, Roma
Sandro Ruffo, socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, già ditrettore del Museo di Storia Naturale di Verona
Danilo Russo, zoologo, Università Federico II di Napoli & University of Bristol (U.K.)
Benedetto Sala, paleontologo Università di Ferrara
Francesco Santini, Biologo evoluzionista, Muséum National d'Histoire Naturelle, Parigi, Francia
Lucia Sarti, paletnologa Università di Siena
Roberto Satolli, presidente di Zadig agenzia di giornalismo scientifico, Milano
Valerio Sbordoni, biologo evoluzionista, Università di Roma “Tor Vergata”
Francesco Scalfari, Biologo e Antropologo, Coordinatore del Polo Univ. Asti Studi Superiori
Dino Scaravelli Direttore Riserva Naturale Orientata e Museo naturalistico di Onferno, Rimini
Rosaria Scozzari, genetista Università “La Sapienza”, Roma
Chiara Simonelli, psicologa, Università "La Sapienza", Roma
Marina Papa Sokal, archeologa, Accordia Research Institute, Universita' di Londra
Alan Sokal, ordinario di fisica, New York University, USA
Robert T. Sorbi, biofisico, Dip. Fisica, Università di Parma
Marta Stefani, storica della scienza, Università di Siena
Laura Tallandini, Fisiologia Generale Università di Padova
Gianni Tamino, biologo, Università di Padova
Pietro Tarallo, giornalista e geografo, Pieve Ligure, Genova
Giorgio Teruzzi, paleontologo, Museo di Storia Naturale, Milano
Eugenio Torracca, dip.to Ingegneria Meccanica e Industriale, Università "Roma Tre", Roma
Antonio Torroni, genetista, Università di Pavia
Carlo Tozzi, paletnologo Università di Pisa
Anna Trentalance, Fisiologia, Università “RomaTre”, Roma
Lorenzo Tucci, Dottorando in Etologia ed Ecologia Animale, Università di Firenze
Margherita Turchetto, professoressa Dipartimento di Biologia, Università di Padova
Laura Ulizzi, genetista, Università “La Sapienza”, Roma
Carlo Utzeri, Zoologo, Università "La Sapienza”, Roma
Eligio Vacca, antropologo, Università di Bari
Marco Vannini, zoologo, Università di Firenze
Serena Vannucchi, ricercatore Istituto Superiore di Sanità, Roma
Giorgio Venturini, Citologia ed Istologia, Università “Roma Tre”, Roma
Sofia Venturoli, antropologa, Università di Bologna
Giuseppe Vicino, conservatore, Museo Archeologico Finale Ligure, Savona
Emanuele Vinassa de Regny, giornalista scientifico (UGIS), Milano
Vincenzo Vomero, direttore Musei Scientifici Sovrintendenza Comune di Roma
Barbara Wilkens, dip.to di storia, Università di Sassari
Aldo Zullini, zoologo, Universita' Milano-Bicocca
Mario Zunino, direttore Istituto di Ecologia e Biologia Ambientale, università di Urbino


saluti
Andrea
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