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Atti 20,28

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2008 17:46
14/09/2006 14:13
 
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Riprendo qui una discussione nata altrove, con la precisazione che, come di consueto, parleremo di testi greci e latini, non di traduzioni, quali che esse siano.

In particolare ci interessa Att 20,28





Altrove ho detto che l'emendamento congetturale "huiou" non è accettabile perché:

- non spiega le altre varianti
- non si capisce perché sarebbe dovuto cadere
- è evidentemente una lectio facilior
- non suscita le altre correzione di marca anti-patripassiana

Il nostro barnabino, con la sua consueta britannica moderazione, ha detto:


Ma cosa stai sparando, la resa "figlio" non si basa su alcuna lectio facilior (che semmai sarebbe da trovare nel rendere Signore piuttosto che Dio) ma si limita, come dice Metzger, ad aggiungere un parola che per molti eruditi sarebbe implicita in base alla grammatica del testo



Evidentemente non afferrando ciò di cui si sta discutendo.
Infatti l'inserimento di "figlio" può essere giustificato da due operazioni:
1) la congettura di una lezione caduta huiou
2) l'affermazione che la dicitura (il Proprio) sia un semitismo per indicare il figlio
Naturalmente io commentavo la prima (la lezioe huiou), mentre barnabino la seconda, che non ha nulla a che vedere con le obiezioni che ho mosso, cosa del resto evidente.

Ma andiamo oltre. Metzger su At 20,28 dice sostanzialmente due cose:
1) che non è d'accordo con Hort che una lezione huiou possa essere caduta.
2) che il significato di "idiou" potrebbe essere quel semitismo di cui sopra. Potrebbe essere, non "è", il che è abbastanza diverso.

In conclusione, stabilito (vero o no che sia) che il testo del NA27 sia quello buono, non resta che capire che cosa il testo voglia dire, se "per mezzo del proprio sangue" ovvero "per mezzo del sangue del Proprio".
Personalmente sono per la lettura più immediata, trattandosi di Paolo e non di Gv o dell'autore di Ap. Ma non si può obiettivamente escludere anche la seconda chiave di comprensione.

Per capirci qualcosa, potrebbe essere utile analizzare i semitismi in Paolo, per vedere se questo uso sia probabile o se si tratta di un hapax legomena.

Cordialità,


14/09/2006 23:40
 
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Aspetti risposte?
A che serve se tanto la tua idea è sempre quella?

Felix
15/09/2006 00:27
 
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Re:

Scritto da: jwfelix 14/09/2006 23.40
Aspetti risposte?
A che serve se tanto la tua idea è sempre quella?

Felix



Al contrario. Come vedi, caro felix, non ho escluso aprioristicamente che il senso "figlio" possa essere quello giusto, ho solo escluso che esso possa derivare da una lezione "huiou". In questo caso un origeniano "tacha" è l'unico giudizio che per ora mi sento di dare.

Del resto, lo scopo di questa sezione non è fare polemica, ma quello di studiare. Proprio perché è necessario approfondire l'uso dei semitismi in Paolo per poter dare un giudizio serio, mi sono preso il tempo necessario.

Pertanto potresti evitare questo genere di commenti che non portano alcun beneficio alla discussione e dare un contributo costruttivo.

Cordialità,
15/09/2006 01:02
 
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Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
Per visualizzare il contenuto dei messaggi censurati clicca qui
15/09/2006 14:38
 
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Il messaggio che si sta tentando di visualizzare ha un contenuto che va fuori dalla politica di questo forum o di questa cartella, ed è stato pertanto censurato dall'amministratore del forum



Non vedo cosa ci sia da censurare visto che ho solo corretto la tua affermazione secondo cui la traduzione "sangue del proprio [figlio]" derivi da una ipotetica variante testuale suggerita da Hort. Secondo Hort infatti il testo sarebbe da leggere "per mezzo del sangue del figlio" (invece "del proprio") ma nè la TNM, nè la BJ, nè la Novissima seguono questa variazione ipotetica ed infatti rendono "del sangue del proprio [figlio]" per motivi diversi.

Ciao [SM=x511460]
15/09/2006 21:01
 
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Caro barnabino,
forse ancora non ti è chiaro (ti rimando al regolamento) che a me non interessa minimamente come rendono le versioni moderne, e tantomeno quelle scritte dai brooklyniani dilettanti.
Quando poi mi "correggi" dicendo che


Secondo Hort infatti il testo sarebbe da leggere "per mezzo del sangue del figlio" (invece "del proprio")



A me risulta esattamente il contrario, cioè che Hort postulasse la caduta di una lezione huiou, cioè sostenesse l'emendamento congetturale che va sotto il nome di Knapp. Pertanto accetto qualsiasi correzione, purché sia corredata dagli opportuni riferimenti bibliografici, e non solo dalla tua innata scienza.

Cordialità,
15/09/2006 23:06
 
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Caro Teodoro,


a me non interessa minimamente come rendono le versioni moderne, e tantomeno quelle scritte dai brooklyniani dilettanti


Penso che invece che dovrebbero interessarti visto che ti ho citato il parere degli eruditi dell'Ecole Biblique di Parigi e quelli del PIB di Roma, mi pare che possano vantare più titoli ed esperienza della tua, non credi?

A me risulta esattamente il contrario, cioè che Hort postulasse la caduta di una lezione huiou, cioè sostenesse l'emendamento congetturale che va sotto il nome di Knapp


Su questo hai ragione, ma nè la TNM nè BJ o la Novissima in nota postulano questa caduta, quella di Hort è solo una possibile ipotesi ricordate. L'appendice cita l'ipotesi di Hort solo dopo quella di Moulton, su cui lo stesso Metzger si dice d'accordo per i motivi che trovi nel TCGNT.

Metzger su At 20,28 dice sostanzialmente due cose: che non è d'accordo con Hort che una lezione huiou possa essere caduta


Mettiamo i puntini sulle i, Metzger scegliendo la lezione theou che pure è indicata con la sigla C contro Kuriou ammette di condividere l'ipotesi di un huiou perduto oppure implicito dopo tou idiou.

Tra le due egli certo propende per la seconda, vista l'assenza di testimoni della prima, ma comunque non la ritiene impossibile infatti dice:

"It is not necessary to suppose, with Hort, that huiou may have dropped out after tou idiou, though palaeographically such an omission would have been easy" [TCGNT - p.481]

Dunque Metzger dice solo che "non è necessario" ma aggiunge che un'omissione del genere non sarebbe affatto ingiustificata da un punto di vista paleografico.

Shalom

[Modificato da barnabino 15/09/2006 23.09]

16/09/2006 14:13
 
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Caro barnabino,
Mi meraviglia che dopo avermi "corretto" tu ammetta che non c'era nulla da correggere, è davvero un unicum degno di nota!

Ora sono io a correggere te


Mettiamo i puntini sulle i, Metzger scegliendo la lezione theou che pure è indicata con la sigla C contro Kuriou ammette di condividere l'ipotesi di un huiou perduto oppure implicito dopo tou idiou. Tra le due egli certo propende per la seconda, vista l'assenza di testimoni della prima, ma comunque non la ritiene impossibile infatti dice:
"It is not necessary to suppose, with Hort, that huiou may have dropped out after tou idiou, though palaeographically such an omission would have been easy" [TCGNT - p.481]
Dunque Metzger dice solo che "non è necessario" ma aggiunge che un'omissione del genere non sarebbe affatto ingiustificata da un punto di vista paleografico.



Questa tecnica, familiare in casa geovista, di citare una o due frasi al di fuori dal loro contesto, può funzionare per le casalinghe delle sale del regno, tuttavia non tiene conto che, salvo citazioni di ignoti autori ottocenteschi, gente del mestiere possa disporre dei testi citati, specie se stiamo parlando di classici come in questo caso. Ebbene, Metzger, alla fine del paragrafo da te artatamente citato, sostiene:



definendo remota qualsiasi ipotesi che postula in "idiou" un sottinteso "huiou". Con questo nessuno sta dicendo che sia impossibile, ma per favore evitiamo di far dire alla gente ciò che non pensa, anche se è tra i tuoi sport preferiti (lo fai anche con me in continuazione).

Fatte queste dovute precisazioni, potremmo andare avanti con un po' di analisi testuale.

Cordialità,
18/09/2006 14:36
 
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Caro Teodoro,


Questa tecnica, familiare in casa geovista, di citare una o due frasi al di fuori dal loro contesto, può funzionare per le casalinghe delle sale del regno


Come al solito sei insultante, allora non ti lamentare come un neonato quando uso lo stesso tono nei tuoi confronti. Per altro non mi sono mai permesso di insultare le casalinghe di nessuna religione, tanto meno quelle che si inginocchiano davanti la statua di Padre Pio. Vedi allora di adeguarti ad un tono civile.

salvo citazioni di ignoti autori ottocenteschi


Mi spieghi quali "ignoti autori" ottocentesci ti avrei citato?

definendo remota qualsiasi ipotesi che postula in "idiou" un sottinteso "huiou".


Senti, io ho solo ricordato che Metzger dice che "palaeographically such an omission would have been easy" e non che egli fosse favorevole a questa ipotesi.

nessuno sta dicendo che sia impossibile


Dunque mettiamo anche questa ipotesi sul piatto, evitando di dire che Metzger "che non è d'accordo con Hort che una lezione huiou possa essere caduta". Metzger semplicemnete considera tale ipotesi come improbabile. Di diverso avviso sono gli erudito della Scuola Biblica di Parigi, Carlo Maria Martini del PIB e altri che invece ritengono più probabile che la lezione idiou sottintenda huiou. Premesso che questo passo non ha nulla di trinitario, possiamo passare ora alle altre considerazioni testuali?

Shalom

[Modificato da barnabino 18/09/2006 14.40]

18/09/2006 23:31
 
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Caro barnabino,
Premesso che questa, senza offesa per la categoria, non è sezione per casalinghe, né geoviste né padrepiiste (notare il neologismo), né per buonisti politicamente corretti, ma solo per gente che abbia un minimo di cognizione di causa, direi che per postulare che "il Proprio" possa essere un semitismo per "il proprio figlio", dovresti citare altri contesti dove l'autore di Lc-At mostri consuetudini grammaticali simili.
Visto che io non ritengo che questa strada sia quella giusta, lascio volentieri a te l'onere della prova, mentre mi prendo un po' di tempo per mettere insieme una lettura più teologica e religiosa di questo brano.

Cordialità,
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