Molti si sono chiesti,ma chi si nasconde dietro questo insolito personaggio che mette una "ci" di troppo nei suoi interventi
e poi azzecca tutti i congiuntivi?
Che a volte si lascia andare a considerazioni filosofiche e in altre occasioni in buzzurrate colossali?
Ma come, dirà qualcuno, Libero si dichiara uomo vero e poi lascia molti dubbi su di sè e adesso si scopre che ha mistificato in merito ad una impropria ignoranza? ( Non troppo impropria però!!!).
Ma qualcuno si sarà posta la madre di tutte le domande: che ci fà un contadino con licenza media (arraffata) dietro un computer a postare in un forum di gente istruita e laureata?
In verità prima partecipavo ad altri forum di freeforumzone prima di imbattermi nel forum AGAPE e cominciai a leggere i vari argomenti, lo leggevo e notavo che in alcuni, a suo tempo forse in troppi, ( ci sono state tramigrazioni di foristi ) si davano arie da saputelli, bacchettavano gli altri, e insolentivano in perfetta lingua italiana.
Persone istruite....., Ma sapete: l'istruzione e la cultura son cose diverse, la persona istruita con quattro lauree ma che non ha creanza, che cerca di umiliare ilprossimo, di mortificarlo mi sapete dire a cosa gli servono le lauree se non ha umanità?
Che le bestie non abbiano umanità è comprensibile, ma che umani siano come le bestie non è certo sinonimo di cultura.
Sapete chi è una delle persone più colte e nobili che ho mai conosciuto?
Questa persona è mio padre.
No, cari amici, non ha lauree, non è mai andato a scuola e non
sà nemmeno mettere la firma.
E' nato nel 1934 a Pozzallo, a ovest di Pachino, all'altezza di Ispica ( per chi è pratico del posto ).
Non c'era l'acqua in casa, ancora non c'era la corrente lettrica, non c'erano le strade perchè Mussolini le faceva in Libia per l'Impero, ma non le faceva in Sicilia.
Ancora bambino già lavorava nella masseria dove si erano trasferiti e dove stiamo anche adesso.
Era bambino quando bombardarono la masseria perchè vicino c'erano delle torrette con cannoncini e i due miei zii, fratelli di mio padre furino uccisi sotto gli occhi di mio padre che si slvò per miracolo. .
Aveva nove anni quando attorno alla masseria ci fu una battaglia fra italiani e tedeschi e americani. Ancora una volta bombe di cannoni sulla masseria e il fratello di mio nonno rimase azzoppato dalle scheggie di un ordigno.
Quanta sofferenza, non c'era niente da mangiare, i raccolti disstrutti, i campi pericolosi perchè si temeva che c'erano bombe inesplose.
Gli americani non rimasero a Pozzallo, qualche cosa potevano dare da mangiare, ma andarono a nord. Mio padre, quando mangiava, mangiava pane e carrube.
In una foto de 1946 era così rinsecchito tale e quale agli ebrei che trovarono a Buchenwald e a Dacau.
Ma quanta maturità per un ragazzino di dodici anni,
lui ed il nonno, che è morto 11 anni fa, lavoravano dalle cinque del mattino fino alle otto di sera. Mio nonno per un salario di fame, mio padre per un mezzo salario di fame nera.
Mi ricordo che mio nonno diceva che non era mai triste, che cantava "sciuri sciuri sciuriddi tuttu l'annu, l'ammuri ca mi dasti ti lu tonnu"........anche se aveva la pancia vuota e lavorava come uno schiavo.
E quando tornava a casa raccoglieva le margherite, se era primavera e faceva i mazzolini e li portava alla nonna. ma la nonna morì nel 1948 con la nefrite.
Pensate che se
non stavamo nel posto più povero d'Italia si poteva salvare perchè la nefrite non è una malattiia mortale. Ma è morta anche perchè il fisico era già provato.
Ma mio padre continuava a raccogliere le margherite e faceva lo stesso i mazzetti,ma non li portava al cimitero.
Per lui la mamma non è mai morta, gleli posava sopra il cuscino del letto perchè diceva che accanto alla testa la nonna poteva sentire il profumo.
In quel letto matrimoniale il posto della nonna è rimasto sempre vuoto. Mio nonno le è rimaso fedele dopo la morte di nonna e fino alla sua morte.
Capite quando parlo di uomini veri?
La masseria a poco a poco da cespugli selvatici con il lavoro del nonno e di mio padre era diventato un paradiso,Hanno piantato grandi vigneti con l'uva nera di Avola, hanno messo contivazioni di pomodori e dei famosi pomodorini pachinesi. Hanno piantato alberi e ora ci sono frutteti.
Hanno arricchito il padrone della masseria,ma a loro e adesso anche a me, brillavano gli occhi perchè vedevano il bene del loro lavoro.
Mio padre mi ha insegnato che non è il denaro che fà felice l'uomo che lavora, ma la soddisfazione di essere stati utili al prossimo e potere avere la contentezza di vedere e rendere disponibile il frutto delproprio.
Mio padre, come me, ha le mani che sono tutte un callo, ma da quei calli sono usciti tesori.
Anche adesso a 72 anni viene ancora nei campi ad aiutare, ma non viene perchè lo pagano ( non lo pagano )ma perchè dice che si sentrà vivo fin quando potrà
dare qualcosa di buono agli altri.
Mai un litigio con mia madre, un rispetto che è raro verso le donne da queste parti. Anche a lei tutti i giorni porta ancora le margherite e i fiori di campo.
Non ha mai detto una parolaccia, io non l'ho mai sentito nemmeno agli altri contadini. Quando i giovani facevano qualche sciocchezza e rovinavano il lavoro non si incavolava.
Li riuniva, spiegava dove avevano sbagliato e gli dava fiducia dicendo: la prossima volta sono sicuro che andrà tutto bene. Li era ilcaposquadra, ma non comandava, chiedeva sempre con garbo e siccome tutti gli volevano un bene dell'anina facevano anche di più di quello che chiedeva.
Pechè non badavano a quel che chiedeva, se era facile o difficile, ma guardavano a chi lo chiedeva. Era un vero leader. Io crescevo alla sua ombra anche se a diciotto anni lo coprivo completamente con la la ombra.
Anche adesso che è invecchiato i contadini si levano il berretto quando passa e lo ascoltano quando dà consigli e non staccano gli occhi da lui quando lui stesso lavora, erche anche solo quando prende un atrezo c'è sempre da imparare qualcosa da come lo usa.
Si è sposato ne 1959, aveva 25 anni e mia madre 17, siamo otto figli, sette femmine e io solo maschio e sono il penultimo. Sei di loro sono sposate. A tutte ha fatto una bella dote con grandi sacrifici e ha fatto il ricevimento, ha dato denaro per mobili e altre cose: tutto frutto solo di onesto e duro lavoro. L'ultima è fidanzata ma a lei cipenso io.
Io sono single, veramente ero fidanzato con una bruna che vicino a me era alta come una bambina anche se aveva un'altezza normale per le donne.
Per guardala fisso nei suoi begli occhi chiari che spiccavano sulla sua carnagione bruna e che brillavano come due gocce di rugiada che si posano e spendono nel sole matuttino su foglie di agave la sollevavo dalla vita in su..
E che vi dico a fare che l'amavo di un amore dell'anima, gia' lo avete capito.
Anche a lei portavo le margherite e fiori di campo, infilavo due o tre fiori nei suoi capelli e lei rideva e si faceva alzare fino al cielo, e strillava quando facevo finta di lasciarla cadere. E mi diceva ' mi fai scantari ( mi fai spaventare )".
L'ho sempre rispettata,non l'ho mai sfiorata, solo qualche bacio sulle guance e lei quandola baciavo mi diceva,
"basta adesso si no tini apprufitti", ma io non ho mai approfittato. L'avrei toccata solo dopo sposata.
Come è bello ricordare la sua voce argentina.
Io i fiori di campo e le margherite gliele le porto ancora.
E le poso sul ciglio di quella stada assassina, proprio li, in quel posto preciso dove la terra è stata il suo ultimo cuscino.
E anche adesso glieli porto, devono essere sempre fiori freschi sul ciglio di quella strada assassina.
Come mio nonno ho deciso che è stato il mio primo amore e che non ce ne staranno mai altri. A costo di invecchiare solo e senza moglie e figli.
Morirò anchio e avrò tutto di me in me stesso e morirò della morte degli uomini veri.
Lasciamo stare le tristezze e torniamo a mio padre. La sera ci riuniva tutti attorno la tavola e benediceva il mangiare ringraziando il Signore.
Poi chedeva a tutti le cose della nostra giornata e ci incoraggiava se avevano fatto degli sbagli, non ci rimproverava, come faceva con i contadini ci dava fiducia e noi facevamo il possibile per non mancare alla fiducia che lui ci dava.
Ci ha insegnato come si ama e come si fa per essere amati, ma io sono quello che ha imparato meno degli altri figli.
Gli luccicano ancora gli occhi quando un seme fa spuntare le foglioline da terra e ringrazia il Signore per questo mracolo.
Un pulcino rompe il suo guscio e comincia a zampettare zoppicando e facendo "pio pio", e le una lacrima di commozione gli scende dal viso.
Lui non ha bisogno dei miracoli per credere in Dio, Un frutto che matura su un albro, una gatta che partorisce i gattini e taglia ilcordoncino coi denti e poi se li tira sulle mammelle per lui sono tutti miracoli di Dio che l'uomo con tutta la sua scienza non potrà mai fare.
Perchè è un'opera di Dio è troppo grande per essere alla portata dell'essere umano.
Chè, non ha dato niente a mia madre oltre le otto gravidanze?
Tuto l'anno fa una salvadanaio speciale tutri i giorni per il regali per l'anniversario, per S.Agata e per il compleanno.
Ho parlato di mio ONORA TUA MADRE E TUO PADRE E' UN COMANDAMENTO SANTO, Per me è inaccettabile che qualcuno disonora il padre o la madre.
Adesso ditemi voi: mio padre, che non sa nemmeno firmare secondo voi è un uomo ignorante? Un uomo così nobile d'animo, buono e sensibile è un uomo ignorante?
E' uno uomo che no ha dato niente dalla vita? E un uomo che non ha insegnato niente ai figli e al suo prossimo?
Forse qualche saputo che viene dal continente dirà, ma come è ignorante quest'uomo che non sa parlare italiano ma solo il dialetto. E è un ignorante solo perchè non sa parlare italiano?
Io ho passato il mio tempo libero nella grande bibloteca della parrocchia e per fare questo ho fatto ilcameriere al parroco. Ma volevo riscattare la dignità culturale del contadino.
Ho letto Iliade Odissea Eneide, , I libri di Dante,le poesie del Petrarca e anche il Decamerone che ho scoperto che il parroco lo teneva in un angolo più nascosto. Ho letto anche libri astrusi come "Il principe" di Machiavelli.
Ho letto Ariosto, Tasso e perfino l'Orlando innamorato di Boiardo.
E per saltare ai più moderni ho lette odi di Foscolo, i drammi di Vittorio Alfieri e basta se no pensate che mi volgio vantare. Comunque centinai di libri di tutti i generi, anche "l'origine della vita di Darwuin.
"
Ma tutta l'istruzione del mondo a che serve se non hai sensibilità? Ma anche se leggi tutti i libri del mondo a che ti servono se non hai un cuore?
E allora torniamo alle origini, e diamoli addosos ai saputelli, ai presuntuosi, ai provocatori, agli arroganti ai bugiardi ( pechè pure di questi sono passati sul forum )
Rispondendo a pugni chiusi al loro italiano perfetto che rivestiva la loro albagia con un italiano volutamente sgrammaticato di un zotico zappatore che è uomo vero.
Io voglio essere come mio padre, voglio avere l'onore di essere non un ignorante ma uno zotico contadino come lui senza istruzione ma con una grande sensibilità, un grande cuore e una vera cultura.
Alla prossima.
[Modificato da libero1978 16/10/2006 20.16]