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Agape si o no?

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2007 20:48
16/02/2006 10:14
 
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Par.5 Pag. 13 dall'Enciclica Deus Caritas Est del Papa Benedetto XVI


Due cose emergono chiaramente da questo rapido sguardo alla concezione dell'eros nella storia e nel precedente. Innanzitutto che tra l'amore e il Divino esiste una qualche relazione: l'amore promette infinità, eternità - una realtà più grande e totalmente altra rispetto alla quotidianità del nostro esistere. Ma al contempo è apparso che la via per tale traguardo non sta semplicemente nel lasciarsi sopraffare dall'istinto.


Sono necessarie purificazioni e maturazioni, che possano anche attraverso la strada della rinuncia. Questo non è rifiuto all'eros, non è il suo "avvelenamento", ma la sua guarigione in vista della sua vera grandezza. Ciò dipende innanzitutto dalla costituzione dell'essere umano, che è composto di corpo e di anima. L'uomo diventa veramente se stesso, quando corpo e anima si ritrovano in intima unità; la sfida dell'eros può dirsi veramente superata, quando questa unificazione è riuscita.


Se l'uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d'altra parte egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza.

SEGUIRA LA QUINTA PARTE...
16/02/2006 19:54
 
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Salve.Come ho già detto sul post sullo yoga,era da molto tempo che non venivo in questo forum.E devo aggiungere che non conosco tutti i post postati sin dalla fondazione del forum Agape.Avrei una curiosità:durante tutto questo tempo è mai avvenuto un dialogo interreligioso in questo forum?
Ciao a tutti.
Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
16/02/2006 20:25
 
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Certo che c'è dialogo interreligioso su questo forum.

Per quanto ho capito finora questo è lo scopo per il quale questo forum è venuto all'esistenza, anche se non sempre il dialogo è sereno quando facciamo prevalere con eccessiva foga le nostre ragioni a quelle degli altri.

E' chiaro che chiunque segua un credo possa ritenere che il proprio credo sia l'unico approvato da Dio ma io non credo che questo fatto debbe avere dei connotati negativi, l'importante che non si usino termini sprezzanti e offensivi verso l'altrui credo.

Se io, in perfettissima buona fede espongo i motivi che mi spingono a seguire il mio credo e altrettanto fa un postatore
di un credo diverso, (che sia similmente spinto da sincerità e buona fede), queste qualità emergono e facilitano il superamento dei pregiudizi.

Il vero dialogo aiuta la comprensione, permette di migliorare noi stessi, aggiunge conoscenza.

Su questo forum, se fai una panoramica dei vari argomenti e dei vari posts, potrai renderti conto che questo obbiettivo è stato non di rado raggiunto.

Sandra

17/02/2006 15:33
 
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Cara Sandran,grazie per la tua eccellente risposta.
Saluti.
Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
18/02/2006 09:52
 
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Continuazione...l'Enciclica del Papa Benedetto XVI

L'epicureo Gassendi, scherzando, si rivolgeva a Cartesio col saluto: "O Anima!". E Cartesio replicava dicendo: "O Carne!". Ma non sono nè lo spirito nè il corpo da soli ad amare: è l'uomo, la persona, che ama come creatura unitaria, di cui fanno parte corpo e anima. Solo quando ambedue si fondono veramente in unità, l'uomo diventa pienamente se stesso. Solo in questo modo l'amore - l'eros - può maturare fino alla sua grandezza.


Oggi non di rado si rimprovera al cristianesimo del passato di essere stato avversario della corporietà; di fatto, tendenze in questo senso ci sono sempre state. Ma di modo di esaltare il corpo, a cui noi oggi assistiamo, è ingannevole. L'eros degradato a puro "sesso" diventa merce, una semplice "cosa" che si può comprare e vendere, anzi, l'uomo stesso diventa merce. In realtà questonon è proprio il grande sì dell'uomo al suo corpo.


Al contrario, egli ora considera il corpo e la sessualità come la parte soltanto materiale di sè da adoperare e sfruttare con calcolo. Una parte, peraltro, che egli non vede come ambito della sua libertà, bensì come qualcosa che, a modo suo, tenta di rendere insieme piacevole ed innocuo. In realtà, ci troviamo di fronte ad una degradazione del corpo umano, che non è più integrato nel tutto della libertà della nostra esistenza, non è più espressione viva della totalità del nostro essere, ma viene come respinto nel campo puramente biologico. L'apparente esaltazione del corpo può ben presto convertirsi in odio verso la corporietà.

La fede cristiana, al contrario, ha considerato l'uomo sempre come essereuni-duale, nel quale lo spirito e materia si compenetrano a vicenda sperimentando proprio così ambedue una nuova nobiltà. Sì l'eros vuole sollevarci "in estasi" verso il Divino, condurci al di là di noi stessi, ma proprio per questo richiede un cammino di ascesa, di rinunce, di purificazioni e di guarigioni.


CI SARA' UNA CONTINUAZIONE...
27/02/2006 11:25
 
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Dall'Enciclica del Papa Benedetto XVI

Parg. 6 pag. 16

Come dobbiamo configurarci concretamente questo cammino di ascesa e di purificazione? Come deve essere vissuto l'amore, perchè si realizzi pienamente la sua promessa umana e divina?

Una prima indicazione importante la possiamo trovare nel Cantico dei Cantici, uno dei libri dell'Antico Testamento ben noto ai mistici. Secondo l'interpretazione oggi prevalente, le poesie contenute in questo libro sono originariamente canti d'amore, forse previsti per una festa di nozze israelitica, nella quale dovevano esaltare l'amore coniugale.

In tal contesto è molto istruttivo il fatto che, nel corso del libro, si trovano due parole diverse per indicare l'"amore". Dapprima vi è la parola "dodim" - un plurale che esprime l'amore ancora insicuro, in una situazione di ricerca indeterminata. Questa parola viene poi sostituita dalla parola"ababà", che nella tradizione graca dell'Antico Testamento è resa col termine di simile suono "agape" che, come abbiamo visto, diventò l'espressione caratteristica per la concezione biblica dell'amore.

In opposizione all'amore indeterminato e ancora in ricerca, questo vocabolo esprime l'esperienza dell'amore che diventa ora veramente scoperta dall'altro, superando il carattere egoistico prima chiaramente dominante. Adesso l'amore diventa cura dell'altro e per l'altro. Non cerca più se stesso, l'immersione nell'ebbrezza della felicità; cerca invece il bene dell'amato; diventa rinuncia, è pronto al sacrificio, anzi lo cerca.

Fa parte degli sviluppi dell'amore verso livelli più alti, verso le sue intime purificazioni, che esso cerchi ora la definitività, e ciò in un duplice senso nel senso dell'esclusività - "solo quest'unica persona" - e nel senso del " per sempre". L'amore comprende la totalità dell'esistenza in ogni sua dimensione, anche in quella del tempo.

Non potrebbe essere diversamente, perchè la sua promessa mira al definitivo; l'amore mira all'eternità. Si, amore è "estasi", ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la liberazione nel dono di sè, e proprio così verso il ritrovamento di sè, anzi verso la scoperta di Dio:" Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà, chi invece la perde la salverà" ( Lc 17,33), dice Gesù - una sua affermazione che si ritrova nei Vangeli in diverse varianti (cfr Mt 10,39; 16, 25; Mc 8,35; Lc 9,24; Gv 12,25).

Gesù con ciò descrive il suo personale cammino, che attraverso la croce lo conduce alla resurrezione; il cammino del chicco di grano che cade nella terra e muore e così porta molto frutto. Partendo dal centro del suo sacrificio personale e dell'amore che in esso giunge al suo compimento, egli con queste parole descrive anche l'essenza dell'amore e dell'esistenza umana in genere.

CI SARA UNA CONTINUAZIONE...
27/02/2006 11:48
 
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Par. 7 pag. 18

Le nostre riflessioni, inizialmente piuttosto filosofiche, sull'esistenza dell'amore ci hanno ora condotto per interiore dinamica fino alla fede biblica. All'inizio si è posta la questione se i diversi, anzi opposti, significati della parola amore sottintendessero una qualche unità profonda o se invece dovessero restare slegati, l'uno accanto all'altro.

Sopratutto, pero è emersa la questione se il messaggio sull'amore, a noi annunciato dalla bibbia e dalla Tradizione della Chiesa, avesse qualcosa a che fare con la comune esperienza umana dell'amore o non si opponesse piuttosto ad essa.

A tal proposito, ci siamo imbatutti nelle due parole fondamentali ; eros come termine per significare l'amore "mondano" e agape come espressione per l'amore fondato sulla fede e da essa plasmato. Le due concezioni vengono spesso contrapposte come amore "ascendente" e amore "discendente".

Vi sono altre classificazioni affini, come per esempio la distinzione tra amore possessivo e amore oblativo (amor concupiscentiae - amor benevolentiae), alla quale a volte viene aggiunto anche l'amore che mira al proprio tornaconto.

Nel dibattito filosofico teologico queste distinzioni spesso sono state radicalizzate fino al punto di porle tra di loro in contrapposizione: tipicamente cristiano sarebbe l'amore discendente, oblativo, l'agape appunto, la cultura non cristiana, invece, sopratutto quella greca, sarebbe caratterizata dall'amore ascendente, bramoso e possessivo, cioè l'eros.

CI SARà UNA CONTINUAZIONE...
08/03/2006 21:10
 
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Ringrazio Sandra della risposta che ti ha dato come potrai vedere ci sono MOLTE discussioni con Religioni e credi diversi [SM=g28002]

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



03/11/2006 19:03
 
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Agape Nel Nuovo Testamento, il termine "agape" (in greco, "amore") designa la natura di Dio quale si rivela pienamente nella vicenda di Gesù Cristo: Dio e amore (Giovanni 4:[SM=g27989]. Correlativamente indica il modo d'essere di coloro che aderendo a tale rivelazione sperimentano ed esprimono la novita dell'esistenza del credente.

Espressione dell'iniziativa gratuita di Dio, l'amore rappresenta il comandamento nuovo consegnato da Gesu ai suoi discepoli cosi che nell'amore di Dio e del prossimo trova sintesi e compimento l'intera Torah di Mose (Matteo 22:36-40).

Posta da san Paolo al vertice dei doni spirituali e di ogni espressione umana (1 Corinzi 13), l'agape e realizzazione dell'uomo nel dono di se e carattere permanente anche della vita futura.


Ma c'è veramente Amore fra i Foristi? So che sia Rino che i Moderatori ce la mettono tutta, per far prevalere l'Amore nel Forum; ma quanti entrano ed attaccano subito, con spada e scudo, perchè devono far "valere" per forza le LORO idee?

Amare, significa anche un sano scambio di idee, e NON voler imporre le Proprie idee con l'arroganza e la forza, sennò il termine Amore va tramutato in Odio ed Intransigenza!

Ho lasciato questo Forum un pò di tempo fa, ma al mio ritorno, invece di discussioni pacate ed allegre, ho trovato una lotta fra religioni, Amore è anche rispettare il prossimo non cercare di sopraffarlo.

Vediamo se anche questa mia, cadrà nel vuoto o se finalmente la parola "Amore" ritornerà a far da luce fra i Foristi!


)Mefisto(
03/11/2006 19:14
 
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E l'amore per l'accesa disputa dove lo metti? l'amore per le proprie idee e per la verità dove? non disse anche Gesù in Matteo 10:34 "Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada"?

Thommy
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