«La terza rivoluzione industriale cambierà il nostro pianeta»
Roma L’Italia è l’Arabia Saudita delle fonti rinnovabili, e dovrebbe mettersi alla guida della «terza rivoluzione industriale», quella basata sull’idrogeno, che si prepara a cambiare il volto del pianeta. Sono le opinioni dell’economista americano Jeremy Rifkin, a Roma per un convegno alla Camera dei deputati, introdotto e concluso dall’ex presidente di Montecitorio Pier Ferdinando Casini. Rifkin ha affermato che tutti gli europei sono «seduti su un tesoro», rappresentato dal loro «vento, i fiumi, la neve delle Alpi e il sole», che devono essere utilizzati per produrre energia rinnovabile, la quale può alimentare l’intero continente, liberandolo dalla schiavitù di petrolio e carbone. Lo studioso ha iniziato smontando le ipotesi di cambiamento basate sull’utilizzo degli attuali combustibili, perché il nucleare inquina e «in tempi di terrorismo» non è sicuro, oltre a causare il consumo «della metà dell’acqua a nostra disposizione» per raffreddare le centrali, mentre non «è ragionevole» usare il carbone per estrarre idrogeno. Quest’ultimo è invece la svolta, che porterà ad una nuova rivoluzione industriale di cui il Belpaese potrebbe essere «il portale» che unisce Europa ed Africa, anche se serve una «rete» simile a quella di internet, per collegare tutti i punti che potrebbero scambiarsi energia, proprio come oggi si inviano tra di loro informazioni. In questo modo, le zone con un surplus di energia potrebbero condividerla con zone che ne hanno meno, e ciascuno potrebbe mettere a disposizione le risorse più diverse, quelle ottenute con sole, acqua, vento fino alle biomasse. Per questo però serve unità, perché «dividersi su certi argomenti è un lusso», come ha detto il guru ambientalista, specie se si vuole «salvare la razza umana», visto che secondo gli scienziati ormai non abbiamo «più di 30 anni» a disposizione per «recuperare il tempo perduto» e «cambiare strada». L’era del petrolio è «ormai al tramonto», ora è venuto il momento delle energie stoccate con l’idrogeno e delle reti intelligenti di distribuzione, che la «superpotenza» industriale europea potrà sfruttare al meglio, portando «grandi cambiamenti» anche politici. Infatti, l’energia basata sulle fonti attuali è definita «d’élite» dal ricercatore americano, mentre con l’idrogeno le «celle di combustione» personali, piccole centrali individuali, saranno disponibili per tutti, e questo porterà «una trasformazione radicale» della stessa coscienza umana. Parole che hanno indotto lo stesso Casini a parlare di «una sveglia» ai politici, che ora devono muoversi per il «futuro dell’umanità».
Filippo Pala
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«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>