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Miti e Fatti Ebrei - Palestina

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2014 10:40
04/10/2007 01:01
 
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Le Nazioni Unite

Miti da confutare

15.a. "Le Nazioni Unite hanno da molto tempo giocato un ruolo
costruttivo negli affari medioorientali. La sua tradizione di
imparzialità ed equilibrio la rende un forum ideale per comporre la
controversia arabo-israeliana".

15.b. "I Palestinesi non hanno voce all'ONU".

15.c. "Israele gode dei medesimi diritti di tutti gli altri membri delle
Nazioni Unite".

15.d. "Le Nazioni Unite e le istituzioni ad esse affiliate criticano le
politiche israeliane, ma non attaccano mai gli Ebrei e non si impegnano
mai in retorica antisemita".

15.e. "L'abrogazione del 1991 della risoluzione che diffamava il
Sionismo prova che l'ONU non ha più preconcetti contro Israele".

15.f. "Anche se l'Assemblea Generale è prevenuta, il Consiglio di
Sicurezza è sempre stato equilibrato nel suo modo di trattare il Medio
Oriente".

15.g. "Gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto Israele all'ONU e si può
sempre contare su di loro perché diano il veto ad ogni risoluzione
critica.

15.h. "Gli alleati arabi dell'America d'abitudine sostengono le
posizioni USA all'ONU".

15.i. "Israele, non implementando le risoluzioni ONU, viola il diritto
internazionale".

[I Miti in dettaglio]

15.a. [Mito]

"Le Nazioni Unite hanno da molto tempo giocato un ruolo costruttivo
negli affari medioorientali. La sua tradizione di imparzialità ed
equilibrio la rende un forum ideale per comporre la controversia
arabo-israeliana".

15.a. [Fatti]

A partire dalla metà degli anni '70 Arabi, Sovietici e Paesi del Terzo
Mondo formarono insieme una lobby filopalestinese alle Nazioni Unite.
Questo era vero soprattutto nell'Assemblea Generale, in cui questi paesi
(quasi tutti dittature od autocrazie) frequentemente votavano insieme
per l'approvazione di risoluzioni che attaccavano Israele e sostenevano
l'OLP.

Nel 1974, ad esempio, l'Assemblea Generale invitò Yasser Arafat a
parlarle. Arafat lo fece, con la fondina di un'arma al fianco. Nel suo
discorso, Arafat parlò di portare un'arma da fuoco ed un ramo d'ulivo
(l'arma l'aveva lasciata fuori prima di entrare nella sala). Un anno
dopo, su istigazione dei Paesi arabi e del Blocco sovietico, l'Assemblea
approvò la Risoluzione 3379, che diffamava il Sionismo dichiarandolo una
forma di razzismo.

L'Ambasciatore USA Daniel Moynihan dichiarò la risoluzione un "atto
osceno". L'Ambasciatore d'Israele Chaim Herzog disse ai suoi colleghi
delegati, che la risoluzione era "basata sull'odio, la falsità e
l'arroganza". Hitler, egli dichiarò, si sarebbe sentito a casa sua
ascoltando il dibattito ONU sulla misura [1].

Il 16 Dicembre 1991 l'Assemblea Generale votò 111-25 (con 13 astensioni
e 17 delegazioni assenti o non votanti) per abrogare la Risoluzione
3379. Nessun Paese arabo votò per l'abrogazione. L'OLP denunziò il voto
ed il ruolo degli USA.

Come notò Herzog, l'organizzazione ha assunto una prospettiva su Israele
degna di Alice nel Paese delle Meraviglie. "Nel Palazzo di Vetro ...
[Alice] non avrebbe che da indossare una Stella di Davide per udire ad
ogni curva un imperioso 'Tagliatele la testa!'". Herzog notò che l'OLP
aveva citato una risoluzione ONU del 1974 che condannava Israele come
giustificazione per aver fatto esplodere una bomba a Gerusalemme [2].

Il votare in blocco consentì inoltre la creazione nel 1975 del filo-OLP
"Commissione sui Diritti Inalienabili del Popolo Palestinese". La
commissione divenne, di fatto, parte dell'apparato propagandistico
dell'OLP, che stampava francobolli, organizzava conferenze, preparava
film e bozze di risoluzione a sostegno dei "diritti" palestinesi.

Nel 1976 la commissione raccomandò "la piena implementazione dei diritti
inalienabili del popolo palestinese, compreso il loro ritorno nella
parte israeliana della Palestina". Esso raccomandò inoltre che il 29
Novembre - il giorno in cui l'ONU votò per la spartizione della
Palestina nel 1947 - fosse dichiarato "Giornata Internazionale di
Solidarietà con il Popolo Palestinese". Da allora, lo si è visto all'ONU
con discorsi, film e mostre antiisraeliane. Ad onta delle obiezioni
degli Stati Uniti, fu creata come parte della Segreteria dell'ONU
un'unità speciale sulla Palestina.

Israele è l'oggetto di più commissioni d'inchiesta, rappresentanti
speciali e commissari inquirenti di ogni altro stato dell'ONU. Il
rappresentante speciale del Direttore Generale dell'UNESCo ha visitato
Israele 51 volte in 27 anni di attività. Una "Missione Speciale" è stata
inviata dal Direttore Generale dell'ILO-OIL [Organizzazione Generale del
Lavoro - Liang] in Israele e nei Terrritori ogni anno per tutti i
trascorsi 17 anni.

La Commissione sui Diritti Umani adotta abitualmente risoluzioni
sproporzionate contro Israele. Di tutte le condanne di quest'ente, il
26% si riferisce al solo Israele, mentre stati canaglia come la Siria e
la Libia non sono mai criticati [3].

Gli USA hanno reagito con vigore agli sforzi di politizzare l'ONU. Nel
1977 gli USA si ritirarono dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro
per due anni a causa delle sue posizioni anti-israeliane. Nel 1984 gli
USA lasciarono l'UNESCO, in parte a causa del suo pregiudizio
antiisraeliano, ma annunziò nel Settembre 2002 che sarebbero tornati
nell'organizzazione. Dal 1982-1989, i Paesi arabi cercarono di negare ad Israele un seggio nell'Assemblea Generale o posero condizioni speciali per la partecipazione israeliana. Solo una decisa campagna lobbistica americana impedì loro di riuscirvi. Nel 2001, gli USA si unirono ad Israele nel boicottare la Conferenza Mondiale ONU contro il Razzismo,quando fu chiaro che essa era divenuta poco più di un happening anti-israeliano.

Mentre il processo di pace arabo-israeliano che fu varato a Madrid nel 1991 è strutturato sulla base del negoziato diretto tra le parti, l'ONU lo sabota sempre. Gli accordi di Oslo si basano sull'idea di colloqui bilaterali per risolvere le controversie tra gli Israeliani ed i Palestinesi. L'Assemblea Generale comunque adotta abitualmente delle risoluzioni che tentano di imporre soluzioni su problemi critici come Gerusalemme, le Alture del Golan e gli insediamenti. Ironicamente, le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU 242 e 338 proponevano i negoziati bilaterali che sono sempre sabotate dalle risoluzioni dell'Assemblea Generale.

Pertanto, la sua storia mostra che finora l'ONU non ha giocato un ruolo utile per risolvere il conflitto arabo-israeliano.

Quel che accade nel Consiglio di Sicurezza "assomiglia ben più ad una rapina che ad una discussione politica o ad uno sforzo di risolvere problemi" - L'ex-Ambasciatore all'ONU Jeane Kirkpatrick

[4].

15.b. [Mito]

"I Palestinesi non hanno voce all'ONU".

15.b. [Fatti]

A parte il sostegno che i Palestinesi ricevono dal mondo arabo ed
islamico, e da parte della maggioranza degli altri membri dell'ONU, ai Palestinesi è stato fornito un trattamento speciale all'ONU sin dal 1975. Quell'anno l'Assemblea Generale insignì l'OLP della condizione di rappresentante permanente, ed essa aprì un ufficio a Manhattan.
Nel 1988 la condizione dell'OLP migliorò quando l'Assemblea Generale designò l'OLP "Palestina". Dieci anni dopo, l'Assemblea Generale votò per dare ai Palestinesi una condizione unica, come membro senza diritto di voto dell'Assemblea di 185 membri. Il voto a favore fu travolgente, 124 a favore, 4 contro, 10 astenuti. I paesi contrari erano Israele, gli Stati Uniti, la Micronesia e le Isole Marshall.

I rappresentanti palestinesi ora possono sollevare nell'Assemblea
Generale la questione del processo di pace, appoggiare bozze di
risoluzione sulla Pace nel Medio Oriente ed hanno diritto di replica.
Essi non hanno ancora il diritto di voto e non possono proporre
candidature per commissioni ONU come il Consiglio di Sicurezza. Gli Arabi avevano inizialmente chiesto potrei più ampi, come il diritto di sedere insieme con altri stati indipendenti e di presentare risoluzioni.

Essi accettarono il compromesso dopo che gli Europei ebbero detto agli Arabi che essi avrebbero sostenuto la risoluzione se fossero stati soppressi i punti politicamente più controversi. Eppure, la loro condizione dà ai Palestinesi privilegi procedurali superiori a quelli di altri gruppi che sono all'ONU come osservatori come la Svizzera od il Vaticano.

15.C. [Mito]

"Israele gode dei medesimi diritti di tutti gli altri membri delle
Nazioni Unite".

15.C. [Fatti]

Una svolta nella cinquantennale esclusione dagli organismi delle Nazioni Unite ci fu il 30 Maggio 2000, quando Israele accettò l'invito a diventare membro temporaneo del gruppo regionale Europa Occidentale ed Altri (WEOG). Sebbene solo temporaneo, questo passo storico potrebbe finalmente terminare le discriminazioni dell'ONU contro Israele ed aprire la porta alla partecipazione israeliana al Consiglio di Sicurezza.

Israele è stato l'unico stato dell'ONU escluso da un gruppo regionale.
Geograficamente, esso appartiene al Gruppo Asia; però i Paesi arabi hanno impedito che ne facesse parte. Se non appartiene ad un gruppo regionale, Israele non può sedersi nel Consiglio di Sicurezza od in altri organismi chiave dell'ONU.

Il WEOG è l'unico gruppo regionale che non è puramente geografico, ma semmai geopolitico, ovvero un gruppo di stati il cui denominatore comune è la democrazia occidentale. Il WEOG ha 27 membri: tutti gli stati dell'Europa Occidentale, e gli "altri" sono l'Australia, il Canada, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti.

L'appartenenza d'Israele al WEOG ha forti limiti. Ogni quattro anni egli deve rinnovare la domanda d'adesione, dacché la sua condizione è solo temporanea. Non è stato permesso ad Israele di presentare candidature per seggi vacanti in alcun organismo ONU per due anni, e non può competere per i principali organismi ONU (come il Consiglio Economico e Sociale) per un periodo più lungo. Inoltre, per i primi due anni, non è stato concesso ai rappresentanti israeliani di concorrere per posizioni
nel Consiglio dell'ONU.

Oltre a queste limitazioni, ad Israele è permesso partecipare solo alle attività WEOG nell'ufficio di New York dell'ONU. Israele è escluso dalle discussioni e dalle consultazioni del WEOG negli uffici ONU di Ginevra, Nairobi, Roma e Vienna; pertanto Israele non può partecipare alle discussioni ONU sui diritti umani, sul razzismo e su diverse altre questioni trattate in quegli uffici.

Nel Febbraio 2003 Israele è stato eletto al Gruppo di Lavoro sul Disarmo dell'Assemblea Generale dell'ONU, il suo primo posto in una commissione dal 1961 (dopo il 1961 l'ONU ha diviso i suoi membri in gruppi regionali e così fu che Israele fu isolato). Un rappresentante israeliano fu eletto come uno dei tre vicepresidenti e ricevette dei voti dall'Iran e da diversi Paesi arabi. D'altronde, nello stesso mese un candidato israeliano non fu eletto alla Commissione ONU sui diritti dei bambini.
L'anno precedente dei candidati israeliani non ebbero voti sufficienti per essere eletti alla Commissione ONU sui Diritti Umani, alla Commissione ONU sull'Eliminazione della Discriminazione Contro le Donne,
e la Commissione ONU sulla Discriminazione Razziale [4a].

Per il futuro, Israele spera ancora di riuscire ad aderire al gruppo
Asia.

15.d. [Mito]

"Le Nazioni Unite e le istituzioni ad esse affiliate criticano le
politiche israeliane, ma non attaccano mai gli Ebrei e non si impegnano mai in retorica antisemita".

15.d. [Fatti]

L'ONU ha virtualmente condannato ogni forma immaginabile di razzismo. Ha fondato dei programmi per combattere il razzismo in ogni sfaccettatura - compresa la xenofobia - ma ha sempre rifiutato di fare lo stesso contro l'antisemitismo. Fu soltanto il 24 Novembre 1998, più di 50 anni dopo la fondazione dell'ONU, che la parola "antisemitismo" fu citata per la prima volta in una risoluzione ONU, verso la fine della GA Res.
A/53/623, "Eliminazione del Razzismo e della Discriminazione Razziale"
[5].

Sin dai primi anni '70, la stessa ONU è stata impregnata di sentimenti antisemitici ed antisionistici. Gli esempi che seguono mostrano quanto è divenuta orribile l'atmosfera:

"Come? Non sono gli Ebrei che sfruttano il popolo americano e cercano di disonorarlo?" - Il rappresentante libico all'ONU Ali Treiki [6].

"Il Talmud dice che se un Ebreo non beve ogni anno il sangue di un
non-Ebreo, egli sarà condannato in eterno" - Il delegato saudita Marouf al-Dawalibi, davanti alla conferenza del 1984 sulla tolleranza religiosa della Commissione ONU sui Diritti Umani [7]. Un simile commento fu fatto dall'ambasciatore siriano ad un incontro del 1991; egli sosteneva che gli Ebrei uccidevano bambini cristiani per usare il loro sangue per fare le azzime [8].

L'11 Marzo 1997 il rappresentante palestinese alla Commissione ONU sui Diritti Umani ha sostenuto che il governo israeliano aveva inoculato il virus dell'AIDS a 300 fanciulli palestinesi. Ad onta degli sforzi d'Israele, degli Stati Uniti e di altri,quest'"accusa del sangue" resta nei verbali ONU [9].

15.e. [Mito]

"L'abrogazione del 1991 della risoluzione che diffamava il Sionismo prova che l'ONU non ha più preconcetti contro Israele".

15.e. [Fatti]

Il voto non ha segnalato la fine dei preconcetti dell'ONU contro
Israele. Lo stesso mese l'Assemblea Generale approvò quattro nuove
risoluzioni unilaterali sul Medio Oriente. Il 9 Dicembre 1991 la
gestione dell'Intifada da Israele fu condannata 150 a 2. L'11 si votò 104 a 2 una risoluzione che chiedeva una conferenza di pace sotto l'egida dell'ONU a cui avrebbe dovuto partecipare l'ONU, e si votò 142 a 2 per condannare il comportamento d'Israele verso i Palestinesi nei Territori. Il 16 Dicembre - lo stesso giorno in cui fu abrogata la risoluzione contro il Sionismo - l'ONU votò 152 a 1, con l'astensione americana, per chiedere ad Israele di abrogare una risoluzione della Knesset che dichiarava Gerusalemme la sua capitale, e per chiedere il ritiro d'Israele dai "Territori Occupati", compresa Gerusalemme, e per denunciare 'amministrazione israeliana delle Alture del Golan. Un'altra risoluzione esprimeva sostegno all'autodeterminazione palestinese e per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

Il voto abrogativo fu guastato dal fatto che 13 dei 19 paesi arabi -
compresi quelli che stavano trattando con Israele, la Siria, il Libano e la Giordania - votarono per mantenere la risoluzione, così come l'Arabia Saudita. Sei, compreso l'Egitto, che organizzò una lobby contro l'abrogazione, erano assenti.

Gli Arabi "votarono un'altra volta per impugnare addirittura il diritto ad esistere dello Stato ebraico", osservò il New York Times, "Che pure adesso la maggior parte degli stati arabi si aggrappino ad una dottrina meschina e maligna rovina quello che altrimenti sarebbe un seppur tardivo trionfo del buon senso e della buona coscienza" [10].

C'è abbondanza di giustificazioni per le conclusioni della Professoressa Anna Bayefsky dell'Università di York, Canada, che così ha scritto del sistema dei Diritti Umani dell'ONU: "Esso è lo strumento di chi vuol fare d'Israele l'archetipo del violatore dei diritti umani nel mondo d'oggi. È un terreno di coltura dell'antisemitismo. È il rifugio di chi professa il relativismo morale. In una parola, è uno scandalo" [11].

15.f. [Mito]

"Anche se l'Assemblea Generale è prevenuta, il Consiglio di Sicurezza è sempre stato equilibrato nel suo modo di trattare il Medio Oriente".

15.f. [Fatti]

Un'attenta analisi delle azioni del Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente mostra che esso è stato appena appena migliore dell'Assemblea Generale nel modo con cui tratta Israele.
I candidati al Consiglio di Sicurezza sono proposti dai blocchi
regionali, e questo significa che nel Medio Oriente sono abitualmente inclusi la Lega Araba ed i suoi alleati. Israele, che è entrato nell'ONU nel 1949, non è mai stato eletto al Consiglio di Sicurezza, mentre almeno 16 membri della Lega Araba lo sono stati. La Siria, una nazione della lista americana dei paesi che sponsorizzano il terrorismo, ha iniziato un mandato di due anni al Consiglio di Sicurezza nel 2002, ed è stata presidentessa dell'organo nel Giugno 2002.

Abbondano i dibattiti su Israele, ed il Consiglio di Sicurezza ha
ripetutamente condannato lo stato ebraico, ma mai una volta che abbia adottato una risoluzione critica dell'OLP o degli attacchi arabi ad Israele. Sono rare le sessioni speciali di emergenza dell'Assemblea Generale. Nessuna di queste sessioni è stata mai convocata a proposito dell'occupazione cinese del Tibet, dell'occupazione indonesiana di Timor Est, dell'occupazione siriana del Libano, dei massacri in Ruanda, le sparizioni nello Zaire o gli orrori della Bosnia. Per quasi due decenni
queste sessioni sono state convocate soprattutto per condannare Israele.

15.g. [Mito]

"Gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto Israele all'ONU e si può sempre contare su di loro perché diano il veto ad ogni risoluzione critica.

15.g. [Fatti]

Molti pensano che si possa sempre contare sugli Stati Uniti perché
sostengano Israele ponendo il veto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Ma i verbali mostrano invece che gli USA si sono spesso opposti ad
Israele nel Consiglio.

Per esempio, nel 1990 Washington votò una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che condannava la gestione israeliana dei tumulti del Monte del Tempio avvenuti nello stesso meso. Mentre elencava distintamente "gli atti di violenza commessi dalle forze di sicurezza israeliane", la risoluzione non dava menzione alcuna della violenza araba che li precedè.

Nel Dicembre 1990, gli USA continuarono condannando Israele per aver espulso quattro capi di Hamas, un gruppo terrorista islamico. La deportazione fu la risposta a numerosi crimini commessi da Hamas contro Arabi ed Ebrei, il più recente dei quali era stato l'assassinio di tre civili israeliani in uno stabilimento di Giaffa diversi giorni prima. La risoluzione non diceva una parola di Hamas e dei suoi crimini. Essa descriveva Gerusalemme "territorio occupato", dichiarava che i Palestinesi dovessero essere "protetti" da Israele, e chiedeva ai firmatari della Convenzione di Ginevra di garantirne il rispetto da parte d'Israele. Fu la prima volta che il Consiglio di Sicurezza invocò
la Convenzione contro un paese membro.

Nel Gennaio 1992, gli Americani appoggiarono una risoluzione unilaterale che condannava Israele per aver espulso 12 Palestinesi, membri di gruppi terroristici responsabili di aver perpetrato violenza contro sia gli Ebrei che gli Arabi. La risoluzione, che descriveva Gerusalemme "territorio occupato", non fece menzione degli eventi che innescarono l'espulsione - l'uccisione di quattro civili ebrei da parte di radicali
palestinesi a partire da Ottobre.

Nel 1996 gli USA continuarono con una condanna d'Israele ispirata dai Sauditi per l'apertura di un tunnel "nei paraggi" della moschea di Al-Aqsa. Di fatto, il tunnel, che consente ai visitatori di vedere in tutta la lunghezza l'interno del Muro Occidentale del Monte del Tempio, non si avvicina mai alla Moschea. Israele fu incolpato per aver reagito
ai violenti attacchi di Palestinesi che protestarono contro l'apertura del tunnel.

Gli Stiati Uniti non lanciarono il loro primo veto fino al 1972, su una lagnanza siro-libanese contro Israele. Dal 1967 al 1972 gli USA votarono a favore o si astennero su 24 risoluzioni, perlopiù critiche d'Israele.
Dal 1973 al 2000 il Consiglio di Sicurezza adottò circa 100 risoluzioni sul Medio Oriente, anch'esse perlopiù critiche d'Israele. Gli USA vietarono in tutto 35 risoluzioni, e pertanto appoggiarono le critiche d'Israele da parte del Consiglio con il loro voto di approvazione od astensione circa due terzi delle volte [12].

Nel Luglio 2002, gli Stati Uniti cambiarono politica ed annunziarono che avrebbero vietato qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente che non condannasse il terrorismo palestinese e non nominasse Hamas, la Jihad islamica e la Brigata Martiri di Al-Aqsa come i gruppi responsabili degli attacchi. Gli USA dissero inoltre che le risoluzioni debbono rimarcare che ogni ritiro israeliano è collegato alla situazione della sicurezza, e che ad ambo le parti si deve chiedere
di ricercare una soluzione negoziata (Washington Post, 26 Luglio 2002).
Gli Arabi possono ancora aggirare gli Stati Uniti portando le questioni all'Assemblea Generale, dove le risoluzioni non vincolanti sono approvate a maggioranza, ed è garantito il sostegno per praticamente tutte le risoluzioni anti-israeliane.

15.h. [Mito]

"Gli alleati arabi dell'America d'abitudine sostengono le
posizioni USA all'ONU".

15.h. [Fatti]

Nel 2001 l'Arabia Saudita ed il Kuwait votarono insieme con gli Stati Uniti solo su due risoluzioni considerate importanti dal Dipartimento di Stato. Gli altri paesi arabi, compresi la Giordania e l'Egitto, non hanno votato insieme con gli Stati Uniti in neppure una questione.
L'anno prima, i Paesi arabi votarono contro gli Stati Uniti su più del 70% dei voti importanti. Di contro, Israele è sempre stato il migliore alleato degli USA all'ONU. Israele ha votato con gli USA il 100% delle volte nel 2001, superando il livello di sostegno dei principali alleati degli USA come Gran Bretagna, Francia e Canada [13].

"L'ONU ha l'immagine di un'organizzazione mondiale basata sui principi universali della giustizia e dell'uguaglianza. Però, quando si viene al dunque, non è altro che il comitato esecutivo delle dittature del Terzo Mondo" - L'ex-Ambasciatore all'ONU Jeane Kirkpatrick [14].

15.i. [Mito]

"Israele, non implementando le risoluzioni ONU, viola il diritto
internazionale".

15.i. [Fatti]

Le risoluzioni dell'ONU sono documenti emessi da organi politici e vanno interpretati alla luce della costituzione di tali organi. Essi rappresentano le opinioni politiche di coloro che li sostengono anziché incarnare particolari principi o norme giuridiche. Le risoluzioni possono avere forza morale e politica quando si percepiscono come l'espressione del consenso della comunità internazionale, o le opinioni di nazioni avanzate, potenti e rispettate.
La Carta dell'ONU (Articoli 10 e 14) dà nel caso specifico facoltà
all'Assemblea Generale di emettere solo "raccomandazioni" non
vincolanti. Le risoluzioni dell'Assemblea sono ritenute vincolanti
soltanto a proposito di questioni di bilancio e procedura interna.

La legalità delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza è più ambigua.
Non è chiaro se tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza siano vincolanti o solo quelle adottate ai sensi del Capitolo 7 della Carta dell'ONU [15]. Secondo l'Articolo 25 della Carta, gli stati membri dell'ONU sono obbligati da applicare "le decisioni del Consiglio di Sicurezza ai sensi della presente Carta", ma non è chiaro quali tipi di risoluzione siano coperti dal termine "decisioni". In ogni caso, sarebbe difficile dimostrare che Israele ha mai violato la lettera di una qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza ed il Consiglio non ha mai sanzionato Israele per inadempimento.
[Note]
[1] Chaim Herzog, Who Stands Accused?, (NY: Random House, 1978), pp.4-5.
[2] Herzog, p. 130.
[3] La Missione Israeliana all'ONU.
[4] New York Times , New York Times (31 Marzo 1983).
[4a] Anne Bayefsky, "Israel second-class status at the UN", National
Post (18 Febbraio 2003).
[5] Israel and the UN - An Uneasy Relationship", la Missione Israeliana
all'ONU.
[6] Discorso all'ONU dell'8 Dicembre 1983, citato in Harris Schoenberg,
Mandate for Terror, (NY: Shapolsky, 1989), p. 296.
[7] Discorso al Seminario ONU sulla tolleranza religiosa e la libertà,
emesso il 5 Dicembre 1984, citato in Anti-Defamation League, News, (7Febbraio 1985).
[8] Morris Abram, "Israel Under Attack: Anti-Semitism in the UnitedNations," The Earth Times, (16-31 Dicembre 1997).
[9] Ibid.
[10] New York Times (17 Dicembre 1991).
[11] Morris B. Abram, "Anti-Semitism in the United Nations," UN Watch,(Febbraio 1998).
[12] Dipartimento di Stato USA.
[13] Voting Practices at the United Nations - 2001, Dipartimento diStato USA.
[14] Jerusalem Post (5 Settembre 2001).
[15] Bruno Simma, ed., The Charter of the United Nations: A Commentary,
(NY: Oxford University Press, 1994), pp. 237-241; 407-418.


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