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Miti e Fatti Ebrei - Palestina

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2014 10:40
04/10/2007 13:10
 
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I diritti umani in Israele e nei Territori
di Mitchell G. Bard

Miti da confutare

19.a. "Israele compie discriminazioni a danno dei suoi cittadini
arabi".

19.b. "Israel compie discriminazioni a danno degli Arabi israeliani
impedendo loro di comprare la terra".

19.c. "Gli Arabi Israeliani subiscono discriminazioni nel mondo del
lavoro".

19.d. "Gli Arabi nelle prigioni israeliane sono torturati, pestati ed
uccisi".

19.e. "Israele usa la detenzione amministrativa per imprigionare degli
Arabi pacifici senza processo".

19.f. "Israele ha a lungo cercato di denegare i diritti politici ai
residenti della Cisgiordania e di Gaza".

19.g. "Israele sta rubando l'acqua dagli Arabi nei Territori. Israele
consente agli Ebrei di scavar pozzi, ma lo impedisce agli Arabi".

19.h. "Il modo in cui Israele usa le deportazioni viola la Quarta
Convenzione di Ginevra".

19.i. "Il trattamento israeliano dei Palestinesi è simile al
trattamento dei Neri nel Sudafrica dell'Apartheid".

19.j. "Le nazioni dell'Africa nera hanno interrotto le relazioni con
Israele a causa delle sue politiche razziste verso i Palestinesi".

19.k. "Israele sta perseguendo una politica di genocidio verso i
Palestinesi paragonabile al trattamento nazista degli Ebrei".

19.l. "Le politiche israeliane nei territori hanno provocato una crisi
umanitaria fra i Palestinesi".

19.m. "Le lagnanze israeliane sui terroristi palestinesi nascosti tra
i
civili non sono che un tentativo di giustificare il loro uccidere
persone innocenti".

[I miti in dettaglio]

19.a. [Mito]

"Israele compie discriminazioni a danno dei suoi cittadini arabi".

19.a [Fatti]

Israele è una delle più aperte società del mondo. Su una popolazione
di
6,3 milioni, circa 1,1 milioni (il 18% della popolazione) non sono
ebrei
(945.000 Mussulmani, 130.000 Cristiani e 100.000 Drusi) [1].

Gli Arabi in Israele anno eguale suffragio; anzi, è uno di pochi
luoghi
del Medio Oriente in cui le donne arabe possono votare. Gli Arabi
attualmente detengono 8 seggi nella Knesset (che ne ha 120). Gli Arabi
israeliani hanno anche avuto diversi incarichi governativi, e tra essi
ci sono stati un ambasciatore israeliano in Finlandia e l'attuale
vicesindaco di Tel Aviv. Il primo governo Sharon comprendeva il primo
ministro arabo, il druso Salah Tarif, ministro senza portafoglio. Un
Arabo è anche giudice della Corte Suprema.

L'Arabo, come l'Ebraico, è lingua ufficiale in Israele. Più di 300.000
bimbi arabi frequentano le scuole israeliane. Al momento della
fondazione d'Israele, non c'era un liceo arabo. Ora ci sono centinaia
di
scuole arabe [2].

L'unica distinzione legale tra i cittadini ebrei ed arabi d'Israele è
che questi ultimi non sono coscritti nell'Esercito israeliano. Questo
è
per risparmiare ai cittadini arabi la necessità di impugnare le armi
contro i loro fratelli. Comunque, i Beduini hanno servito tra i
paracadutisti ed altri Arabi si sono arruolati volontari. Per loro
richiesta, la coscrizione si applica anche alle comunità druse e
circasse.

Alcuni dei divari economici e sociali tra gli Ebrei e gli Arabi
israeliani sono causati dal fatto che questi ultimi non vanno sotto le
armi. I veterani infatti hanno diritto a benefici che gli altri non
hanno; ed inoltre il servizio militare aiuta a socializzare.

D'altro canto, gli Arabi hanno un vantaggio nell'ottenere alcuni
lavori
negli anni in cui gli Israeliani sono sotto le armi. Inoltre, settori
come le costruzioni e gli autotrasporti hanno finito con l'essere
dominati dagli Arabi israeliani.

Sebbene alle volte degli Arabi israeliani siano stati coinvolti in
attività terroristiche, essi si sono generalmente comportati da leali
cittadini. Nelle guerre del 1967, 1973, 1982, nessuno ha commesso atti
di sabotaggio o slealtà. Talvolta, a dire il vero, degli Arabi si sono
offerti di assumere le funzioni civili dei riservisti. Durante lo
scoppio della violenza nei Territori che iniziò nel Settembre 2000,
gli
Arabi israeliani per la prima volta si sono dati ad ampie proteste con
una certa violenza.

Gli Stati Uniti sono stati indipendenti per 226 anni [computo dal 1776
al 2002 - Liang] eppure non hanno ancora integrato tutte le loro
diverse
comunità. Anche oggi, circa 40 anni dopo che fu adottata la
legislazione
sui diritti civili [nel 1963 - Liang], non si è ancora sradicata la
discriminazione. Non c'è da stupirsi che in soli 54 anni [computo dal
1948 al 2002 - Liang] Israele non abbia risolto tutti i suoi problemi
sociali.

19.b. [Mito]

"Israele compie discriminazioni a danno degli Arabi israeliani
impedendo
loro di comprare la terra".

19.b. [Fatti]

All'inizio del [20°] secolo, il Fondo Nazionale Ebraico fu costituito
dal Congresso Sionista Mondiale per acquistare in Palestina la terra
per
l'insediamento ebraico. Questa terra, e quella acquisita dopo la
Guerra
d'Indipendenza d'Israele, fu rilevata dal governo. Di tutta la
superficie d'Israele, il 92% appartiene allo Stato ed è gestita
dall'Ente di Gestione della Terra. Non può essere venduta a nessuno,
sia
egli ebreo od arabo. Il restante 8% del territorio è proprietà di
privati. Per esempio, il Waqf arabo (la fondazione caritatevole
mussulmana) è proprietario di terreni ad uso e beneficio specifico
degli
Arabi mussulmani. La terra del governo può essere concessa a chiunque,
indipendentemente dalla razza, dalla religione o dal sesso. Tutti i
cittadini arabi d'Israele possono ottenere terra del governo in
concessione.

19.c. [Mito]

"Gli Arabi Israeliani subiscono discriminazioni nel mondo del lavoro".

19.c. [Fatti]

La legge israeliana vieta le discriminazioni nel mondo del lavoro.
Secondo il Dipartimento di Stato, tutti i lavoratori
israeliani "possono
fondare organizzazioni sindacali liberamente ed aderirvi". La maggior
parte dei sindacati fa parte dell'_Histadrut_ o della più piccola
_Histadrut Ha-'Ovedim Ha-Leumit - Federazione Nazionale del Lavoro_,
entrambe separate dal Governo.

19.d. [Mito]

"Gli Arabi nelle prigioni israeliane sono torturati, pestati ed
uccisi".

19.d. [Fatti]

La prigione non è un luogo di villeggiatura ed abbondano le lagnanze
sul
trattamento dei detenuti nelle carceri americane. Le prigioni
israeliane
sono probabilmente tra quelle marcate più strettamente di tutto il
mondo, ed un motivo è che il Governo consente ai rappresentanti della
Croce Rossa e di altri gruppi di ispezionarle regolarmente.

La legge israeliana vieta l'arresto arbitrario dei cittadini, e gli
imputati sono considerati innocenti fino a prova contraria, hanno il
diritto al decreto di _habeas corpus_ [ovvero di scarcerazione
immediata
perché l'arresto non si è dimostrato legale - Liang] e ad altri mezzi
di
tutela processuali. Israele non ha prigionieri politici e la sua
magistratura è indipendente.

Alcuni prigionieri, specialmente Arabi sospetti di coinvolgimento nel
terrorismo, sono stati interrogati con metodi duri che sono stati
criticati come eccessivi. La Corte Suprema d'Israele ha emesso una
sentenza fondamentale nel 1999 che ha proibito l'uso di diverse
modalità
abusive d'interrogatorio.

La pena capitale si è applicata una volta soltanto, nel caso di Adolf
Eichmann, l'uomo in gran parte responsabile della Soluzione Finale. A
nessun Arabo è mai stata inflitta la pena capitale, nemmeno dopo i più
barbari atti di terrorismo.

19.e. [Mito]

"Israele usa la detenzione amministrativa per imprigionare degli Arabi
pacifici senza processo".

19.e. [Fatti]

Israele ha ereditato e mantenuto alcune leggi promulgate dai
Britannici;
una è l'uso della detenzione amministrativa, che è lecita in alcune
circostanze quando c'è di mezzo la sicurezza. Il detenuto ha diritto
all'assistenza di un avvocato, e può interporre appello alla Suprema
Corte d'Israele. L'onere di giustificare il processo a porte chiuse
spetta all'accusa. Spesso i funzionari temono che esibire le prove in
un
processo a porte chiuse comprometterebbe i loro metodi spionistici e
mettere in pericolo le vite delle persone che hanno fornito
informazioni
sulle attività terroristiche pianificate.


In buona parte del mondo arabo la detenzione amministrativa è
superflua,
perché le autorità arrestano frequentemente la gente e la sbattono in
galera senza alcuna garanzia processuale. Non possono protestare gli
avvocati, le organizzazioni per i diritti umani o dei media
indipendenti. Perfino negli Stati Uniti, che sono estremamente
generosi
a concedere la libertà su cauzione, la gente può essere trattenuta in
custodia preventiva senza processo, e si sono applicati degli standard
giuridici speciali per consentire la prolungata carcerazione dei
Talebani e dei membri di Al-Qaida catturati in Afghanistan.

"Non si giudica una democrazia dal modo in cui i suoi soldati, giovani
maschi e femmine, reagiscono d'impulso ad una tremenda provocazione.
Si
giudica una democrazia dal modo in cui reagiscono i suoi tribunali,
nel
fresco spassionato delle camere di consiglio. E la Corte Suprema
israeliana e le altre hanno reagito magnificamente. Per la prima volta
nella storia del Medio Oriente, c'è una magistratura indipendente
disposta ad ascoltare le lagnanze degli Arabi - Questa magistratura è
detta Corte Suprema d'Israele" - Alan Dershowitz [3].

19.f. [Mito]

"Israele ha a lungo cercato di denegare i diritti politici ai
residenti
della Cisgiordania e di Gaza".

19.f. [Fatti]

Mentre difendeva la sua esistenza contro delle forze arabe ostili,
Israele si impadronì della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.
Nell'affrontare una violenta insurrezione, Israele è stato costretto a
limitare alcune attività dei Palestinesi. Israele non può offrire ai
Palestinesi tutti i diritti che gli Americani danno per scontati in
una
nazione che non è in guerra, mentre i Paesi arabi mantengono uno stato
di belligeranza con Israele, ed i Palestinesi si danno al terrorismo
contro gli Israeliani.

Dato il vincolo delle esigenze di sicurezza d'Israele, si sono fatti
degli sforzi fin dall'inizio per dare ai Palestinesi la più grande
libertà possibile. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, la tradizionale
leadership filogiordana continuò ad occupare molti impieghi pubblici,
e
ad essere pagata dalla Giordania. Si tennero le elezioni comunali nel
1972 e nel 1976. Per la prima volta fu consentito alle donne ed a chi
non era proprietario terriero di votare.

Le elezioni del 1976 portarono al potere i sindaci arabi che
rappresentavano diverse fazioni dell'OLP. Muhammad Milhem di Halhoul,
Fahd Kawasmeh di Hebron e Bassam Shaka di Nablus erano affiliati al
Fatah. Karim Khalaf di Ramallah rappresentava il Fronte Popolare per
la
Liberazione della Palestina, ed Ibrahim Tawil di El-Bireh era
associato
col Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina [4].

Nel 1978 questi sindaci ed altri radicali formarono il Comitato
Nazionale di Guida, che si opponeva vigorosamente ad ogni accordo con
Israele, tentò di raccogliere ampi consensi per l'OLP in Cisgiordania
ed
incitò al rigetto del trattato di pace israelo-egiziano. Nel 1981
Israele espulse Milhem e Kawasmeh. Fu concesso loro di tornare per
appellarsi contro l'ordine di espulsione, che però fu confermato dalla
Corte Suprema d'Israele.

Due settimane dopo la sua espulsione, Milhem disse: "Non c'è spazio
per
l'esistenza dei Sionisti in una situazione di vera pace. Loro sono
capaci di esistere solo in una situazione di tensione e di guerra ...
e
questo vale per tutti i partiti ... [essi] non sono né falchi né
colombe, ma solo suini" [5].

Kawasmeh fu nominato al Comitato Esecutivo dell'OLP nel 1984. Ma in
quello stesso anno fu ucciso ad Amman da radicali palestinesi.

Come parte dei negoziati di Camp David, Israele propose un piano di
autonomia per concedere ai Palestinesi maggior controllo sui loro
affari. I Palestinesi respinsero però l'opzione dell'autonomia, perché
continuavano a sperare nella creazione di uno stato palestinese.

Per il resto del decennio, Israele tentò nondimeno di spostare sempre
più grandi responsabilità dagli amministratori militari a quelli
civili,
ed ai Palestinesi. Gli sforzi per dare ai Palestinesi maggiori
responsabilità nei loro affari furono danneggiati dall'intifada.
Durante
la rivolta, gli Arabi palestinesi che desideravano cooperare con
Israele
furono attaccati e vennero azzittiti o con l'intimidazione o con
l'omicidio. I funzionari governativi israeliani tentarono di mantenere
un dialogo con molti Palestinesi, ma coloro di cui divenne nota
l'identità divennero dei bersagli.

Nei negoziati segreti di Oslo, Norvegia, nel 1993, i negoziatori
israeliani e palestinesi si accordarono su un piano che avrebbe dato a
questi ultimi un limitato autogoverno. I negoziati successivi hanno
portato al ritiro israeliano da circa metà della Cisgiordania e da
gran
parte della Striscia di Gaza, e ad un sempre crescente controllo dei
Palestinesi sui loro propri affari. L'Autorità Palestinese ora governa
praticamente su tutti gli affari civili di circa il 98% dei
Palestinesi
nei territori. Ci si attende che un accordo politico finale porti alla
creazione di uno stato palestinese in gran parte delle aree una volta
controllate da Israele.

19.g. [Mito]

"Israele sta rubando l'acqua dagli Arabi nei Territori. Israele
consente
agli Ebrei di scavar pozzi, ma lo impedisce agli Arabi".

19.g. [Fatti]

Negli anni appena successivi alla guerra del 1967, le risorse idriche
della Cisgiordania sono notevolmente migliorate. La rete idrica della
regione meridionale di Hebron, ad esempio, fu accresciuta. Si
scavarono
nuovi pozzi presso Jenin, Nablus e Tulkarm. Più di 60 cittadine in
Cisgiordania hanno ricevuto nuove reti idriche, od ebbero le antiquate
ammodernate dall'amministrazione israeliana nei territori.

A cavallo degli anni '70 ed '80, però, il Medio Oriente ha sofferto di
una delle più gravi siccità della storia moderna. L'acqua nel Fiume
Giordano e nel Lago di Tiberiade è scesa a livelli critici. La
situazione si è ulteriormente aggravata all'inizio degli anni '90 e
continua ad essere problematica nel nuovo millennio.

A queste condizioni, il governo israeliano ha limitato lo scavo di
nuovi
pozzi in Cisgiordania. Non aveva altra scelta perché la Cisgiordania
ed
Israele usano la stessa falda acquifera, e l'[eccessivo] emungimento
di
acqua dolce potrebbe provocare l'infiltrazione di acqua salata.

I contadini della Cisgiordania sono serviti da circa 100 fonti e 300
pozzi - molti scavati decenni addietro ed ora sovrautilizzati. Le
limitazioni sul supersfruttamento dei pozzi poco profondi avevano lo
scopo di impedire l'infiltrazione di acqua salata od il totale
esaurimento del pozzo. Alcuni pozzi sono stati scavati perché i
villaggi
ebrei potessero attingere a falde nuove e più profonde mai prima
sfruttate. Normalmente queste falde non attingono alle meno profonde
falde arabe.

Alla fine del 1991 fu programmata una conferenza in Turchia per
discutere il problema regionale dell'acqua. L'incontro fu silurato
dalla
Siria; ed i Siriani, i Giordani ed i Palestinesi boicottarono tutti e
tre i colloqui multilaterali di Mosca del Gennaio 1992, che
comprendevano un gruppo di lavoro sui problemi dell'acqua.

Dopo gli accordi di Oslo, i Palestinesi erano più interessati a
cooperare sulla questione dell'acqua. All'incontro del gruppo di
lavoro
multilaterale in Oman dell'Aprile 1994, fu approvata una proposta
israeliana di riparare e migliorare le reti idriche nelle comunità di
medie dimensioni (della Cisgiordania/Gaza, d'Israele ed altrove nella
regione). Allo stesso tempo, fu creato un Ente Palestinese per le
Acque,
come richiesto dalla Dichiarazione dei Principi Israelo-Palestinese.

Nel Novembre 1994 il gruppo di lavoro si incontrò in Grecia ed
Israeliani, Giordani e Palestinesi si accordarono per iniziare a
discutere sui principi o sulle linee guida per la cooperazione sui
problemi idrici. Ulteriori progressi si ebbero su diverse questioni
durante l'incontro del 1995 ad Amman e l'incontro del 1996 in Tunisia.
Da allora i gruppi di lavoro non si sono più reincontrati.

Israele non ha tagliato la quantità d'acqua assegnata all'Autorità
Palestinese (AP) e sta valutando la possibilità di aumentarla ad onta
dei tagli nell'assegnazione dell'acqua in Israele e la necessità di
fornirne considerevoli quantità in Giordania, come richiesto dal
trattato di pace.

Contrariamente alle affermazioni di parte palestinese, Israele non ha
neppure determinato la quantità d'acqua da fornire ai territori. La
quantità fu specificata in negoziati tra le parti, con la
partecipazione
americana. Col consenso di ambo le parti, la quantità d'acqua fu
accresciuta rispetto alla situazione prima dell'Accordo ad Interim. Ed
allo stesso modo, si decise una formula per accrescere gradualmente
l'assegnazione d'acqua durante il periodo interinale.

I negoziati portarono inoltre a degli accordi sul numero dei pozzi che
Israele deve scavare, ed il numero che debbono scavare l'AP ed
organismi
internazionali. Fu definita anche la cooperazione su problemi come i
liquami e l'ambiente. Fu inoltre deciso che la giurisdizione sulle
acque
sarebbe stata trasferita ai Palestinesi nel quadro del trasferimento
dei
poteri civili, e che la situazione idrica sarebbe stata controllata da
squadre di verifica congiunte.

Israele ha adempiuto a tutti i suoi obblighi ai sensi dell'Accordo ad
Interim. Si somministra la razione d'acqua convenuta, ed anche di più.
La giurisdizione sull'acqua fu trasferito completamente ed al momento
convenuto, ed Israele ha approvato lo scavo dei pozzi aggiuntivi.
Israele e l'AP hanno costituito pattuglie congiunte per individuare
casi
di furto d'acqua ed altri problemi ad essa legati.

Il problema idrico dei Palestinesi in verità non ha molto a che vedere
con Israele. Secondo l'Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale, "la
Cisgiordania e Gaza soffrono di cronica penuria d'acqua, che impedisce
una soddisfacente crescita economica e che nuoce all'ambiente ed alla
salute dei Palestinesi. La scarsa acqua disponibile è usata in modo
inefficiente". L'analisi aggiunge che "le fonti palestinesi d'acqua
sotterranea sono divenute sempre più inquinate a causa dell'inadeguato
trattamento dei liquami e del sovraemungimento dei pozzi. I liquami
grezzi vengono scaricati nelle vallate e nel Mar Mediterraneo,
riducendo
la già insufficiente qualità dell'acqua sotterranea estratta, ed
inquinando il suolo, il mare, e la costa" [5a].

19.h. [Mito]

"Il modo in cui Israele usa le deportazioni viola la Quarta
Convenzione
di Ginevra".

19.h. [Fatti]

Lo scopo della Convenzione di Ginevra, approvato nel 1949, era
l'impedire la ripetizione della politica nazista di deportazioni in
massa di civili innocenti in campi di lavoro e di concentramento.
Israele, ovviamente, queste cose non le fa. Quello che talvolta fa è
espellere alcuni individui scelti che istigano alla violenza sia
contro
gli Ebrei che contro gli Arabi.

La stessa Convenzione di Ginevra consente ad una potenza occupante di
"intraprendere l'evacuazione parziale o totale di una data area se la
sicurezza della popolazione od imprescindibili necessità militari lo
esigono". La Corte Suprema Israeliana ha interpretato questo
intendendo
che Israele può espellere gli istigatori alla violenza se necessario
per
mantenere l'ordine pubblico o per proteggere la popolazione da
violenze
future. Tutti i deportati hanno il diritto di interporre appello
avverso
gli ordini di espulsione presso i tribunali israeliani, ma molti
Palestinesi preferiscono di no.

19.i. [Mito]

"Il trattamento israeliano dei Palestinesi è simile al trattamento
dei Neri nel Sudafrica dell'Apartheid".

19.i. [Fatti]

Anche prima della fondazione dello Stato d'Israele, i capi ebraici
cercarono coscientemente di evitare la situazione che vigeva in
Sudafrica. Come disse David Ben-Gurion al nazionalista palestinese
Musa
Alami nel 1934:

"Non vogliamo creare una situazione come quella del Sudafrica, in cui
i
Bianchi sono i proprietari ed i sovrani, ed i Neri sono i lavoratori.
Se
non facciamo tutti i tipi di lavoro, facile e duro, qualificato e
generico, se diveniamo dei semplici proprietari terrieri, allora
questa
non sarà la nostra patria" [6].

Oggi nell'Israele proprio gli Ebrei sono la maggioranza, ma la
minoranza
araba è composta di cittadini a pieno titolo che godono di eguali
diritti. Gli Arabi sono rappresentati alla Knesset, hanno fatto parte
del Governo, sono stati ambasciatori di alto rango (come ad esempio in
Finlandia) e giudici nella Corte Suprema. Sotto l'Apartheid, i
Sudafricani neri non potevano votare e non erano cittadini del paese
in
cui essi erano la schiacciante maggioranza della popolazione. Delle
leggi sancivano dove potevano vivere, lavorare e muoversi. Ed in
Sudafrica il Governo uccideva i neri che protestavano contro la sua
politica. Di contro, Israle consente libertà di movimento, di
riunione e
di parola. Alcuni dei più aspri critici del Governo sono gli Arabi
israeliani che fanno parte della Knesset.

Diversa è la situazione dei Palestinesi nei territori. I requisiti di
sicurezza della nazione, ed una violenta insurrezione nei territori,
costrinse Israele ad imporre delle restrizioni ai residenti arabi
della
Cisgiordania e della Striscia di Gaza che non sono necessarie
all'interno dei confini israeliani precedenti al 1967. Tipicamente, i
Palestinesi dei Territori mettono in discussione il diritto d'Israele
ad
esistere, mentre i Neri non cercavano la distruzione del Sudafrica, ma
solo del regime di Apartheid.

Se Israele desse piena cittadinanza ai Palestinesi, questo
significherebbe che i Territori sono stati annessi, e nessun Governo
israeliano è mai stato disposto a fare questo passo. Invece, grazie a
dei negoziati, Israele ha acconsentito a dare ai Palestinesi sempre
maggiore autorità sui loro affari. È probabile che un accordo finale
consentirà alla maggior parte dei Palestinesi di diventare cittadini
del
loro proprio stato.

"C'è ancora un'altra questione che nasce dal disastro delle nazioni
che
rimane tuttora irrisolta, e la cui profonda tragicità solo un Ebreo
può
capire: la questione africana. Non avete che da richiamare alla mente
tutti quei terribili episodi della tratta degli schiavi, degli esseri
umani che, solo perché erano neri, furono sottratti come bovini, presi
prigionieri, catturati e venduti. I loro figli sono cresciuti in terre
straniere, oggetto di disprezzo ed ostilità perché di diversa
carnagione. Non mi vergogno a dire, sebbene possa rendermi con ciò
ridicolo, che non appena avrò assistito alla redenzione degli Ebrei,
il
mio popolo, vorrei aiutare inoltre a redimere gli Africani" - Theodor
Herzl [7]

19.j. [Mito]

"Le nazioni dell'Africa nera hanno interrotto le relazioni con
Israele a
causa delle sue politiche razziste verso i Palestinesi".

19.j. [Fatti]

Le nazioni dell'Africa nera non hanno interrotto le relazioni con
Israele per motivi antirazzistici; la maggior parte ha interrotto i
rapporti con lo Stato Ebraico nel 1973 a causa della pressione da
parte
dei paesi arabi produttori di petrolio. Soltanto il Malawi, il
Lesotho e
lo Swaziland hanno proseguito nella pienezza delle relazioni
diplomatiche, mentre alcuni altri paesi hanno mantenuto i loro
collegamenti attraverso gli "uffici per gli interessi israeliani"
delle
ambasciate straniere. Neppure i rapporti commerciali furono
completamente interrotti; molti studenti dell'Africa nera
continuarono a
formarsi in Israele e [molti] esperti israeliani rimasero attivi in
Africa.

Israele ha avuto una lunga storia di rapporti amichevoli con i paesi
dell'Africa nera. Dal 1957 al 1973 Israle ha formato migliaia di
Africani in ogni aspetto della vita, tra cui l'agricoltura, la salute
pubblica e l'economia. Migliaia di Africani sono venuti in Israele per
formarsi, ed un analogo numero di Israeliani è stato mandato in Africa
ad insegnare [8].

Golda Meir, l'architetto della politica africana d'Israele, credeva
che
le lezioni apprese dagli Israliani potessero essere trasmesse agli
Africani che, specialmente durante gli Anni '50, erano impegnati nello
stesso processo di edificazione di una nazione. "Come loro", ella
disse", noi ci siamo scossi di dosso il dominio straniero; come loro
abbiamo dovuto imparare da noi a dissodare la terra, ad accrescere la
resa dei raccolti, come irrigare, come allevare il pollame, come
vivere
insieme e come difenderci da soli". Israele poteva fornire un miglior
modello per gli Stati africani appena divenuti indipendenti, pensava
la
Meir, perché gli Israeliani "sono stati costretti a trovare soluzioni
a
problemi di un genere che gli stati grandi ricchi e potenti non hanno
mai avuto" [9].

Una volta che il potere coercitivo dei paesi arabi produttori di
petrolio fu eroso, i paesi africani cominciarono a riallacciare i
rapporti con Israele ed a cercare nuovi progetti di cooperazione.
Questa
tendenza accelerò con gli attuali negoziati per la pace tra Israele
ed i
suoi vicini arabi. Ora 40 paesi africani mantengono relazioni
diplomatiche con Israele, e frequentemente avvengono scambi di visite
tra capi di stato e ministri dei governi. Nel Maggio 1994 il
Presidente
d'Israele Ezer Weizman partecipò allo storico insediamento di Nelson
Mandela come primo Presidente nero del Sudafrica.

19.k. [Mito]

"Israele sta perseguendo una politica di genocidio verso i Palestinesi
paragonabile al trattamento nazista degli Ebrei".

19.k. [Fatti]

Questa è forse la più odiosa delle accuse dei detrattori d'Israele.
L'obbiettivo dei Nazisti era lo sterminio sistematico di tutti gli
Ebrei
d'Europa. Israele sta invece cercando la pace con i suoi vicini
palestinesi. Più di un milione di Arabi vivono da liberi ed eguali
cittadini d'Israele. Dei Palestinesi nei Territori, il 98% vive sotto
l'amministrazione civile dell'Autorità Palestinese. Mentre Israele
talvolta adopera aspre misure contro i Palestinesi dei Territori per
proteggere i cittadini israeliani - ebrei e non-ebrei -
dall'incessante
campagna di terrore portata avanti dall'AP e dai radicali islamici,
non
c'è piano alcuno per perseguitare, sterminare od espellere il popolo
palestinese.

In risposta ad un siffatto confronto, opera di un poeta che aveva
parlato di "SS sioniste", il critico letterario di "The New Republic"
Leon Wieseltier osservò:

"L'opinione che il Sionismo è Nazismo - non c'è altro senso possibile
per la locuzione "SS sioniste" - non è di tipo diverso da quella che
la
Luna è una forma di formaggio. Non è solo chiaramente errata, è anche
chiaramente stupida. Non mi abbasserò (sarebbe un esempio di "odio di
sé"!) a spiegare pazientemente perché lo Stato d'Israele è diverso dal
Terzo Reich, salvo che per dire che nulla di quel che è accaduto ai
Palestinesi sotto il dominio israeliano può ragionevolmente
confrontarsi
con ciò che è accaduto agli Ebrei sotto il dominio della Germania, e
che
un gran numero di coloro che hanno sgobbato per dare pace e giustizia
ai
Palestinesi, ed una soluzione a questo barbaro conflitto, erano
israeliani, alcuni addirittura primi ministri israeliani. Non c'è tipo
di appoggio alla causa palestinese, né forma di decenza, che
giustifichi
la locuzione "SS sioniste" [10].

19.l. [Mito]

"Le politiche israeliane nei territori hanno provocato una crisi
umanitaria fra i Palestinesi".

19.l. [Fatti]

È bene ricordare che Israele si era offerto di ritirarsi dal 97% della
Cisgiordania e dal 100% di Gaza, e che è stato il rigetto della
proposta, insieme con l'incessante terrorismo palestinese, ad aver
costretto i soldati israeliani a compiere operazioni nei territori.
Sebbene queste azioni abbiano provocato disagi alla popolazione
palestinese, le Forze di Difesa Israeliane hanno continuato ad
assicurare che fosse fornita assistenza umanitaria ai Palestinesi che
ne
avevano bisogno. Per esempio, in sole 48 ore (il 5 e 6 Gennaio 2003)
le
Forze di Difesa Israeliane:

- hanno coordinato il trasporto dei Palestinesi che avevano bisogno di
cure mediche, aiutando 40 di loro ad andare in ospedale, compresi
quattro pazienti da Gaza che erano stati trasferiti in Israele per
ricevere cure mediche;

- hanno coordinato il trasferimento di 284 Palestinesi in
Cisgiordania,
trasportati in ambulanza;

- hanno coordinato il passaggio di materiale per la costruzione di un
ospedale a Kalkilya;

- hanno coordinato il passaggio di generi di conforto a Betlemme;

- hanno coordinato l'ingresso delle tessere annonarie inviate da
un'organizzazione caritatevole internazionale ai residenti di Azoun;

- hanno consentito la distribuzione di tessere annonarie della Croce
Rossa a Salfit;

- hanno coordinato il passaggio di prodotti agricoli e cibo tra
Muassi e
Khan Yunis;

- hanno coordinato il passaggio di una squadra UNRWA a Gaza per
aiutare
la raccolta dell'immondizia;

- hanno organizzato l'ingresso a Kalkilya di una famiglia araba
israeliana di Gerusalemme Est per partecipare al matrimonio del loro
figlio.

Perfino al colmo dell'azione militare, come l'operazione per ripulire
il
nido di terroristi nel campo profughi di Jenin, le forze israeliane
sono
andate oltre il loro dovere per assistere i Palestinesi non
combattenti.
Nel caso dell'operazione di Jenin, ad esempio, l'ospedale del luogo fu
tenuto in funzione con l'aiuto di un generatore consegnato sotto il
fuoco nemico da un ufficiale israeliano [11].

Il miglior modo per migliorare la situazione dei Palestinesi nei
territori è per l'Autorità Palestinese fare i passi delineati
dall'Amministrazione Bush - finirla con la violenza, riformare le sue
istituzioni, eleggere nuovi capi - cosicché ricomincino i colloqui di
pace e si possa negoziare una soluzione.

19.m. [Mito]

"Le lagnanze israeliane sui terroristi palestinesi nascosti tra i
civili
non sono che un tentativo di giustificare il loro uccidere persone
innocenti".

19.m. [Fatti]

Israele non bersaglia mai dei civili. Sventuratamente, i terroristi
palestinesi hanno a bella posta tentatodi nascondersi in mezzo alla
popolazione civile nel tentativo di ritorcere l'etica militare
d'Israele
a suo danno. Gli stessi terroristi non badano alla vita dei
Palestinesi
innocenti, e questo è il perché non esitano a farsene scudo. Questo
comportamento è una violazione del diritto internazionale. L'Articolo
51
dell'Emendamento del 1977 delle Convenzioni di Ginevra del 1949
proibisce espressamente l'uso di scudi umani:

"La presenza od i movimenti della popolazione civile o di singoli
civili
non si dovranno usare per rendere alcuni punti o zone immuni dalle
operazioni militari, ed in particolar modo tentativi di proteggere gli
obbiettivi militari dagli attacchi, o di proteggere, favorire od
ostacolare delle operazioni militari" [12].

Pertanto, sono i terroristi palestinesi i responsabili ultimi per
l'uccisione od il ferimento dei non-combattenti in seguito
all'abitudine
dei terroristi di nascondersi in mezzo ai civili per farsene scudo.

[Note]
[1] Israeli Central Bureau of Statistics.
[2] Israeli Central Bureau of Statistics.
[3] Discorso alla Conferenza Politica dell'AIPAC(23Maggio1989)
[4] Newsview, (23 Marzo 1982).
[5] El-Wahda, (Abu Dhabi).
[5a] "Water Resource Development," USAID West Bank and Gaza.
[6] Shabtai Teveth, Ben-Gurion and the Palestinian Arabs: From Peace toWar, (London: Oxford University Press, 1985), p. 140.
[7] Golda Meir, My Life, (NY: Dell Publishing Co1975),pp.308-309.
[8] Moshe Decter, To Serve. To Teach. To Leave. The Study of Israel's Development Assistance Program in Black Africa, (NY: American Jewish Congress, 1977), pp. 7-8.
[9] Meir, p. 306.
[10] The New Republic, (30 Dicembre 2002).
[11] Jerusalem Report, (20 Dicembre 2002).
[12] Washington Times, (20 Febbraio 2003).
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