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Miti e Fatti Ebrei - Palestina

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2014 10:40
04/10/2007 13:14
 
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Le rivolte palestinesi, di Mitchell G. Bard

Miti da confutare
20.01. "L'Intifada è stata una rivolta spontanea, prodotta soltanto
dall'ira araba per le atrocità israeliane".

20.02. "L'Intifada costituiva resistenza passiva. Al peggio, non ha
significato niente di più che dei bimbi che lanciavano pietre contro
soldati pesantemente armati".

20.03. "La copertura mediatica dell'Intifada è stata onesta ed
equilibrata".

20.04. "L'OLP non ha avuto alcun ruolo nel fomentare la violenza
nell'Intifada".

20.05. "I Palestinesi morti nell'Intifada sono stati uccisi tutti
dagli
Israeliani".

20.06. "Israele ha chiuso le scuole della Cisgiordania durante
l'Intifada per privare i Palestinesi dell'istruzione".

20.07. "L'erompere della violenza nel tardo 2000, chiamato dagli Arabi
'l'Intifada di Al-Aksa', fu provocato dalla visita di Ariel Sharon al
Monte del Tempio".

20.08. "Una manciata di Israeliani sono stati uccisi nella rivolta,
mentre migliaia di Palestinesi innocenti sono stati assassinati dalle
truppe israeliane".

20.09. "La violenza è una reazione comprensibile e legittima alle
politiche israeliane".

20.10. "La rivolta di Al-Aksa è stata portata avanti solo nei
territori
contesi, e non ha impatto nell'Israele proprio".

20.11. "Israele usa della forza esagerata per rispondere a bimbi che
non
fanno che scagliar pietre".

20.12. "L'Autorità Palestinese sta cercando di prevenire la violenza
arrestando i terroristi e confiscando le armi illegali".

20.13. "L'uccisione di un figlio protetto dal padre, mostrata in TV,
mostra che Israele non esita ad uccidere bimbi palestinesi innocenti".

20.14. "Israele usa proiettili di gomma per mutilare ed uccidere
Palestinesi disarmati".

20.15. "Il Rapporto Mitchell rese chiaro che la politica israeliana
degli insediamenti è altrettanto da biasimare per il fallimento del
processo di pace quanto la violenza palestinese, e che un congelamento
degli insediamenti è indispensabile per por fine alla violenza".

20.16. "L'uso da parte di Israele dei caccia F-16 esemplifica l'uso
sproporzionato della forza impiegata da Israele contro degli innocenti
civili palestinesi".

20.17. "Arafat non può controllare i radicali palestinesi".

20.18. "Israele ha sempre rifiutato di prendere qualsiasi passo per
calmare la situazione, ed i suoi continui attacchi hanno provocato la
violenza palestinese".

20.19. "Israele non ha giustificazioni per trattenere le tasse dovute
all'Autorità Palestinese".

20.20. "I Palestinesi attaccano le forze israeliana in spontanee
esplosioni di frustrazione".

20.21. "I Palestinesi hanno osservato il cessate-il-fuoco negoziato
dal
Direttore della CIA George Tenet".

20.22. "La politica israeliana di assassinare i terroristi
palestinesi è
immorale e controproducente".

20.23. "Israele ammazza indiscriminatamente terroristi e civili
palestinesi".

20.24. "L'uso da parte d'Israele di armi di fabbricazione americana in
rappresaglie contro i Palestinesi è illegale".

20.25. "Israele ha perpetrato un massacro nel campo profughi di Jenin
nell'Aprile 2002".

20.26. "Israele si è opposto ad un'indagine da parte delle Nazioni
Unite
perché voleva celare i crimini che aveva commesso a Jenin".

20.27. "Israele impedisce alle ambulanze palestinesi di portare i
palestinesi malati e feriti in ospedale".

20.28. "Le forze israeliane nell''Operazione Scudo Difensivo' avevano
lo
scopo di distruggere l'Autorità Palestinese e di rioccupare la
Cisgiordania".

20.29. "Israele ha chiuso tre _colleges_ nell'Autorità Palestinese nel
Gennaio 2003 per punire ed umiliare i Palestinesi".

20.30. "Israele usa i posti di blocco per denegare i diritti dei
Palestinesi ed umiliarli".

20.31. "Le lamentele d'Israele sui terroristi palestinesi che si
nascondono tra i civili non sono che uno sforzo di giustificare il
loro
uccidere persone innocenti".

20.32. "Le donne palestinesi stanno entrando nei ranghi dei bombaroli
suicidi solo perché impegnate a 'liberare' la Palestina".

[I miti in dettaglio]

20.01. [Mito]

"L'Intifada è stata una rivolta spontanea, prodotta soltanto dall'ira
araba per le atrocità israeliane".

20.01. [Fatti]

Le false accuse di atrocità israeliane e l'istigazione da parte del
clero mussulmano nelle moschee ha giocato un ruolo importante
nell'avviare l'intifada (popolarmente tradotta come "rivolta", ma
letteralmente significa "scuotersi"). Il 6 Dicembre 1987 un
Israeliano fu pugnalato ed ucciso mentre faceva la spesa a Gaza. Il
giorno dopo, quattro residenti del campo profughi di Jabalya morirono
in un incidente stradale. Cominciarono a diffondersi tra i
Palestinesi delle voci secondo cui i quattro erano stati
deliberatamente uccisi dagli Israeliani per vendetta [1]. Scoppiò un
ammutinamento a Jabalya la mattina del 9 Dicembre, durante il quale
un dicassettenne fu ucciso da un soldato israeliano dopo aver
scagliato una Molotov contro una pattuglia dell'esercito [2]. Questo
innescò presto un'ondata di tumulti che travolse la Cisgiordania,
Gaza e Gerusalemme.

20.02. [Mito]

"L'Intifada costituiva resistenza passiva. Al peggio, non ha
significato niente di più che dei bimbi che lanciavano pietre contro
soldati pesantemente armati".

20.02. [Fatti]

L'Intifada è stata violenta fin dall'inizio. Durante i primi quattro
anni della rivolta le Forze di Difesa Israeliane hanno riferito di
3.600 lanci di Molotov, 100 lanci di bombe a mano, e 600 attacchi con
armi da fuoco ed esplosivo. Tale violenza era diretta tanto contro i
soldati quanto contro i civili. Tra il 9 Dicembre 1987 e la firma
degli accordi di Oslo (13 Settembre 1993), sono stati uccisi 160
Israeliani, tra cui 100 civili. Molte migliaia sono stati i feriti
[6].

20.03. [Mito]

"La copertura mediatica dell'Intifada è stata onesta ed equilibrata".

20.03. [Fatti]

I membri più sinceri dei media hanno ammesso che la copertura
dell'Intifada era sbilanciata. Secondo Steven Emerson, che era allora
un corrispondente della CNN, i giornalisti USA hanno acconsentito al
controllo palestinese su quel che veniva filmato. Un operatore
israeliano che lavorava per diverse reti USA disse ad Emerson che "se
puntiamo la telecamera alla scena sbagliata, siamo morti". In altri
casi, le reti distribuirono dozzine di telecamere ai Palestinesi
perché potessero riprendere sciopri, rivolte e funerali. "Non c'è
modo alcuno di accertarsi dell'autenticità di ciò che è ripreso, né
c'è modo di impedire alle videocamere di essere usate come uno
strumento per indire una dimostrazione", scrisse [8]

Sebbene circa un terzo di tutti i Palestinesi uccisi nel 1989 fossero
stati uccisi dai loro fratelli arabi, solo 12 degli oltre 150 servizi
invitati dalle reti USA dalla Cisgiordania quell'anno trattarono
della lotta intestina. "Mentre il terrorismo politico palestinese
nella Cisgiordania fatica a fare notizia", scrisse Emerson, "panzane
vere e proprie sulla brutalità israeliana sono riferite
acriticamente".

Per esempio, all'inizio del 1988 dei giornalisti furono chiamati
all'Ospedale El-Mokassed a Gerusalemme per riprendere l'agonia di un
ragazzo palestinese. Il suo dottore palestinese lo mostrò con in
corpo i tubi e le cannule dell'apparecchio rianimatore, e sostenne
che il bimbo era stato selvaggiamente pestato dai soldati israeliani.
L'8 Febbraio 1988 Peter Jennings dell'ABC presentò il servizio
dicendo che dei funzionari ONU "dicono che gli Israeliani hanno
ammazzato di botte un altro Palestinese nei Territori". Anche l'NBC e
la CBS hanno dato ampia pubblicità all'accusa.

Ma la storia non era vera. Secondo l'autopsia e la cartella clinica
del ragazzo, egli morì di emorragia cerebrale. Era stato malato per
oltre un anno. Insomma, scrisse Emerson, le reti USA "sono state
complici di un massiccio inganno sul conflitto in Cisgiordania".

Martin Fletcher, il capo dell'ufficio di Tel Aviv dell'NBC,
riconosceva che l'intifada poneva un problema di equità. Egli notò
che i Palestinesi manipolavano i media occidentali facendosi credere
dei "Davide" contro il "Golia" israeliano, una metafora usata dallo
stesso Fletcher in un servizio del 1988.

"L'intera ribellione è stata rivolta verso i media e, senza dubbio,
continuò grazie ai media", egli disse. Fletcher ammise apertamente di
aver accettato degli inviti da giovani Palestinesi a filmare attacchi
violenti contro i residenti ebrei della Cisgiordania.

"È davvero una questione di manipolazione dei media. E la domanda è:
Quanto giochiamo a questo gioco? [Lo facciamo] allo stesso modo in
cui ci presentiamo a tutte le opportunità di fotografare Bush o
Reagan. Noi giochiamo a quel gioco perché ci servono le immagini" [9].

20.04. [Mito]

"L'OLP non ha avuto alcun ruolo nel fomentare la violenza
nell'Intifada".

20.04. [Fatti]

Per tutta l'Intifada, l'OLP ha giocato un ruolo guida
nell'orchestrare l'insurrezione. Per esempio, la Leadership Unificata
dell'Intifada (UNLI), dominata dall'OLP, emetteva spesso dei
volantini che dettavano in che giorni occorreva accrescere la
violenza, e chi doveva esserne il bersaglio.

Per esempio, nel 1989 l'OLP dichiarò il 13 Febbraio una data
per "accrescere gli attacchi contro i collaboratori" ed i "traditori"
che lavorano per l'Amministrazione Civile dei Territori. La stazione
radio dell'OLP a Baghdad descriveva metodi di incendio doloso con
cui "i frutteti ed i campi del nemico sionista si possono mandare a
fuoco" [11].

Il New York Times descrisse la scoperta di "un deposito di
dettagliati documenti segreti che mostravano che l'OLP aveva
assoldato dei killer del luogo per assassinare altri Palestinesi e
compiere 'attività militari' contro gli Israeliani". Un documento
descriveva come l'OLP voleva che gli attacchi fossero attribuiti a
gruppi fantasma per non disturbare il dialogo USA-OLP [12].

Yasser Arafat difendeva l'uccisione di Arabi convinti di "collaborare
con Israele". Egli delegò l'autorità di compiere esecuzioni alla
leadership dell'intifada. Dopo gli omicidi, lo squadrone della morte
dell'OLP locale inviava il fascicolo del caso all'OLP. "Abbiamo
studiato i fascicoli dei giustiziati, ed abbiamo trovato che solo due
dei 118 giustiziati erano innocenti", disse Arafat. Le vittime
innocenti sono state dichiarate "martiri dela rivoluzione
palestinese" dall'OLP [13].

I Palestinesi venivano uccisi col coltello, con l'ascia, con armi da
fuoco, a bastonate e bruciati con l'acido. Varie erano le
giustificazioni per gli omicidi. Alcune volte essere impiegati
nell'Amministrazione Civile in Cisgiordania ed a Gaza era motivo
sufficiente. In altri casi, il contatto con gli Ebrei garantiva una
condanna a morte. Nell'Ottobre 1989, un padre palestinese si sette
figli fu ucciso col coltello a Gerico dopo aver venduto degli
ornamenti floreali a degli Ebrei che stavano costruendo una "sukkah"
(capanna - esiste appunto la Festa delle Capanne). Accuse
di "collaborazione" con Israele furono talvolta usate come pretesto
per atti di vendetta personale. Anche delle donne convinte di essersi
comportate "in modo immorale" furono tra le vittime [14].

Gli appelli alla violenza dell'UNLI crebbero dopo la rivolta del
Monte del Tempio del 1990 in cui furono uccisi 17 Arabi. Yasser Abd-
Rabbo - un tempo l'interlocutore dell'OLP nel suo dialogo con gli
USA - dichiarò che "la guerra degli accoltellamenti contro gli
usurpatori di Gerusalemme sta soltanto cominciando" [15].

L'OLP continuò i suoi sforzi per fomentare la violenza per tutto il
1991. Il 3 Marzo l'UNLI emise un comunicato che chiedeva "un più alto
livello di confronto" con le forze israeliane in Cisgiordania ed a
Gaza. Un altro volantino OLP, emesso in Settembre, invocò
l'"esecuzione" di chiunque vendesse delle proprietà in Gerusalemme
agli Ebrei [16].

Secondo il governo israeliano, l'FPLP da solo compì 122 attacchi
terroristici nel 1998, che hanno portato all'omicidio di 18 residenti
in Israele e nei territori. I crimini commessi da Fatah comprendevano
l'omicidio, il 4 Luglio, di un Arabo di 61 anni che abitava in un
villaggio vicino a Jenin; l'omicidio in Settembre del Sergente
israeliano Yoram Cohen e l'omicidio, in Ottobre, di un uomo trovato
pugnalato in una strada di Gaza, con la testa dentro un sacco. Un
biglietto con le parole "Forza-17", la guardia del corpo personale di
Arafat, fu trovato sul corpo [17].

Nelle fasi successive dell'Intifada, Hamas cominciò a contendere
all'OLP il controllo della rivolta. Nel Dicembre 1992, per esempio,
Hamas ha iniziato a bersagliare i soldati delle Forze di Difesa
Israeliane, uccidendone quattro in diverse audaci imboscate.

20.05. [Mito]

"I Palestinesi morti nell'Intifada sono stati uccisi tutti dagli
Israeliani".

20.05. [Fatti]

All'inizio, più Palestinesi morivano in scontri con le truppe
israeliane - battaglie normalmente innescate da attacchi arabi contro
i soldati - di quanti fossero uccisi dai loro compagni palestinesi
nell'"intrafada". Questo cambiò drammaticamente all'inizio del 1990.
In quell'anno, il numero dei Palestinesi che moriva negli scontri con
gli Israeliani scese a meno della metà. Più Palestinesi venivano
uccisi dai Palestinesi nell'"intrafada" in quel periodo. Le uccisioni
intestine crebbero nel 1991, con 238 Palestinesi (prima erano 156)
morti nell'"intrafada", più del triplo del numero dei morti per mano
israeliana [18].

Oltre 200 Palestinesi furono uccisi dai loro compagni palestinesi nel
1998, più del doppio del numero degli uccisi negli scontri con le
forze di sicurezza israeliane. I metodi di uccisione, riferì Steven
Emerson, comprendevano la decapitazione, la mutilazione, il taglio
delle orecchie, l'amputazione degli arti e versare acido sul volto
delle vittime [19].

Il regno del terrore divenne così serio che alcuni Palestinesi
espressero pubbliche preoccupaizoni sui disordini. L'OLP iniziò ad
invocare la fine della violenza, ma continuarono gli omicidi ad opera
dei suoi membri e rivali.

Come riferì il New York Times, quando molti Palestinesi udivano
bussare alla porta a tarda notte, essi erano sollevati quando
trovavano un soldato israeliano alla porta anziché un Palestinese
mascherato [20]. Anche dopo il raffreddarsi dell'Intifada seguito
alla firma della Dichiarazione dei Principi nel 1993, la guerra
intestina tra i Palestinesi continuò, e persiste tuttora.

20.06. [Mito]

"Israele ha chiuso le scuole della Cisgiordania durante l'Intifada
per privare i Palestinesi dell'istruzione".

20.06. [Fatti]

Le opportunità d'istruzione nei Territori sono notevolmente cresciute
sotto il dominio israeliano. Il numero delle scuole elementari e
secondarie è cresciuto di oltre un terzo tra il 1967 ed il 1988. Le
donne sono state le principali beneficiarie del boom. Dal 1970 al
1986, ad esempio, la percentuale delle donne che non frequentava la
scuola fu più che dimezzata, facendola scendere dal 67% al 32%. Prima
del 1967, non c'erano università in Cisgiordania; sei sono state
costruite sotto l'amministrazione israeliana.

Ad onta dell'intifada, gli asili nido e le scuole materne, e buona
parte degli istituti professionali della Cisgiordania rimasero aperti
perché nessuna venne usata per istigare alla violenza. Anche le
scuole di Gaza sono rimaste aperte perché i fondamentalisti islamici
radicali lì usavano le moschee, non le scuole, per incitare i loro
seguaci.

Ma l'OLP ha usato molte scuole per elicitare attacchi contro gli
Israeliani. Si sono trovati depositi di coltelli, bastoni e sbarre di
ferro nascosti negli edifici scolastici. "Le scuole sono il luogo
naturale per far iniziare una dimostrazione", scrisse il giornalista
palestinese Daoud Kuttab. "Nelle scuole, le dimostrazioni ed i lanci
di pietre sono parte di una tradizione ... Colpire un'auto israeliana
significa diventare un eroe" [21].

Nel 1988 Israele ha chiuso alcune scuole secondarie e collegi in
Cisgiordania che venivano usati per orchestrare l'insurrezione. Dopo
che ebbe annunciato le chiusure, Israele si offrì di riaprire ogni
scuola il cui preside avesse garantito che le sue scuole sarebbero
state usate per istruire i ragazzi, non per incoraggiare i tumulti.
Ma gli educatori, molti dei quali intimiditi dalla leadership della
rivolta, rimasero in silenzio. Quando la violenza diminuì, Israele
riaprì tutte le scuole superiori, i collegi e le università.

È interessante notare che quando la coalizione guidata dagli USA
attaccò l'Afghanistan nell'Ottobre del 2001, l'Autorità Palestinese
reagì alle violente proteste dei Palestinesi nella Striscia di Gaza
chiudendovi le università e le scuole [23].

20.07 [Mito]

"L'erompere della violenza nel tardo 2000, chiamato dagli Arabi
'l'Intifada di Al-Aksa', fu provocato dalla visita di Ariel Sharon al
Monte del Tempio".

20.07 [Fatti]

Secondo i portavoce palestinesi, la violenza è stata causata dalla
sconsacrazione di un posto santo musulmano - Al-Sharif di Haram(il
Monte
del Tempio) – del leader del Likud Ariel Sharon e di "migliaia di
soldati israeliani" che lo hanno accompagnato. La violenza è stata
compiuta dalle forze Israeliane attraverso attacchi non provocati,
hanno
invaso i territori controllati dai Palestinesi e "massacrato" i civili
palestinesi indifesi, che hanno soltanto gettato pietre per
autodifesa.
L'unico modo per fermare la violenza, quindi, è che Israele cessi il
fuoco e rimuova le sue truppe dalle zone palestinesi.

La verità è drammaticamente differente.

Imad Faluji, ministro delle comunicazioni dell'autorità palestinese,
mesi dopo la visita di Sharon, ha ammesso che la violenza era stata
progettata a luglio, molto prima della "provocazione" di Sharon.
Questa
[ la sommossa ] era stata progettata fin dal ritorno del presidente
Arafat da Camp David, quando ha rovesciato la situazione a danno
dell'ex
presidente degli Stati Uniti ed ha rifiutato le condizioni
americane." 1



"la visita di Sharon non ha causato "l'Intifada Al-Aksa."

- conclusione del rapporto Mitchell (4 maggio 2001)


La violenza è cominciata prima del 28 settembre 2000, data della
visita
di Sharon al Monte del Tempio. Il giorno prima, per esempio, un
soldato
israeliano è stato ucciso alla stazione di Netzarim. Il soldato è
stato
ucciso dopo l'esplosione di una bomba al bordo della strada. Il giorno
seguente dentro la città di Kalkilya in Cisgiordania, un ufficiale
della
polizia palestinese, lavorando con la polizia israeliana in una
perlustrazione congiunta, ha aperto il fuoco ed ucciso il suo omologo
israeliano.

I media ufficiali dell'autorità palestinese hanno esortato i
Palestinesi
alla violenza. Il 29 settembre, la "Voce della Palestina", la stazione
radiofonica ufficiale dell'autorità palestinese ha richiamato "tutti i
Palestinesi per venire a difendere la moschea di Al-Aksa". L'autorità
palestinese ha chiuso le sue scuole ed ha trasportato gli allievi
palestinesi al Monte del Tempio per partecipare ai tumulti
organizzati.

Appena prima di Rosh Hashanah (il 30 settembre), il capodanno ebraico,
quando centinaia di israeliani stavano pregando al muro occidentale
(il
Muro del Pianto), migliaia degli Arabi hanno cominciato a gettare
mattoni e rocce verso la polizia israeliana e gli ebrei che pregavano.
Allora i tumulti si allargarono alle città e ai villaggi attraverso
Israele, alla Cisgiordania ed alla striscia di Gaza.

Il Ministro della sicurezza interna Shlomo Ben-Ami ha consentito a
Sharon di andare al Monte del Tempio - luogo più santo dell'ebraismo,
che i musulmani hanno rinominato Haram Al-Sharif e considerano come il
terzo luogo più santo dell'islam - solo dopo aver chiamato il capo
della
sicurezza palestinese Jabril Rajoub ed aver ricevuto la sua
assicurazione che se Sharon non fosse entrato nelle moschee, non ci
sarebbe stato nessun problema. La necessità di proteggere Sharon si è
presentata quando Rajoub, successivamente, ha affermato che la polizia
palestinese non avrebbe fatto niente per impedire la violenza durante
la
visita.

Sharon non ha tentato di entrare in alcuna moschea e la sua visita di
34
minuti al Monte del Tempio è stata fatta durante le ore normali in cui
la zona è aperta ai turisti. Giovani palestinesi – successivamente
contati intorno a 1.500 – hanno gridato slogan nel tentativo
d'infiammare la situazione. Circa 1.500 poliziotti israeliani erano
presenti alla scena per prevenire la violenza.

C'erano disturbi limitati durante la visita di Sharon, principalmente
consistenti nel gettare pietre. Durante il resto del giorno, il lancio
di pietre sono continuati sul Monte del Tempio e nelle vicinanze, che
hanno causato il ferimento di 28 poliziotti israeliani, tre dei quali
sono stati ricoverati. Non ci sono notizie di lesioni ai palestinesi
quel giorno. La significativa e organizzata violenza è iniziata da
Palestinesi il giorno che segue le preghiere di venerdì.



"non è un errore che il Corano ci avverte dell'odio degli ebrei e
li ha messi all'inizio della lista dei nemici dell'islam. Oggi gli
ebrei
reclutano il mondo contro i musulmani ed usano tutti i generi di armi.
Stanno saccheggiando il posto più caro ai musulmani, dopo Mecca e
Medina
e minacciano il posto che i musulmani hanno guardato inizialmente
quando
hanno pregato e la terza città più santa dopo Mecca e Medina.
Desiderano
erigere il loro tempio su quel posto.... I musulmani sono pronti a
sacrificare le loro vite e il sangue per proteggere la natura islamica
di Gerusalemme e del EL Aksa!"

- sceicco Hian Al-Adrisi, brano del discorso nella moschea di
Al-Aksa (29 settembre 2000) 2




La reale sconsacrazione dei posti santi è stata perpetrata dai
Palestinesi, non dagli israeliani. Nel mese di ottobre del 2000, le
folle palestinesi hanno distrutto uno santuario ebraico a Nablus – la
tomba di Joseph – strappando e bruciando libri ebraici di preghiera.
Hanno lapidato chi pregava alla parete occidentale ed hanno attaccato
la
tomba del Rachel a Betlemme con bombe incendiarie e armi automatiche.

Nessuno dei violenti attacchi sono stati iniziati dalle forze di
sicurezza Israeliane, che in tutti i casi hanno risposto alla violenza
palestinese che è andata ben oltre lo gettare pietre. Incluso massicci
attacchi con le armi automatiche e il linciaggio dei soldati
israeliani.
La maggior parte degli attacchi armati erano dei membri di Tanzim –
propria milizia di Arafat .

Il numero sproporzionato di incidenti palestinesi era l'inevitabile
risultato di una milizia irregolare e male addestrata che attacca un
esercito normale ben allenato e il frequente uso del Tanzim di civili
palestinesi come scudi per i suoi attacchi.

Poiché tutti gli attacchi sono stati iniziati da Palestinesi sotto gli
ordini di Arafat, solo Arafat ha il potere di concludere la violenza.
Israele e gli Stati Uniti lo hanno invitato a fare così e rinnovare il
processo di pace .



"le questioni di Gerusalemme, dei rifugiati e della sovranità sono
una e saranno finite sul campo e non nelle trattative. A questo punto
è
importante preparare la società palestinese per la sfida del prossimo
punto perché ci troveremo inevitabilmente in un confronto violento con
Israele per creare nuovi fatti sul campo... Credo che la situazione in
avvenire sara più violenta dell' Intifada."

-- Abu-Ali Mustafa dell'autorità palestinese, (23 luglio 2000) 3

20.08. [Mito]

"Una manciata di Israeliani sono stati uccisi nella rivolta, mentre
migliaia di Palestinesi innocenti sono stati assassinati dalle truppe
israeliane".

20.08 [Fatti]

Durante l'"Intifada di Al-Aksa", il numero delle vittime palestinesi
è stato superiore al numero delle vittime israeliane; però il divario
si è ristretto dato che i bombaroli suicidi palestinesi hanno usato
bombe sempre più potenti per uccidere sempre più Israeliani nei loro
attacchi terroristici. A metà Febbraio 2003, erano stati uccisi 2075
Palestinesi e 727 Israeliani.

Lo sproporzionato numero di vittime palestinesi è soprattutto il
risultato del numero dei Palestinesi coinvolti nella violenza ed è il
risultato inevitabile di un attacco da parte di una milizia di
irregolari male addestrati contro un esercito regolare ben
addestrato. La sfortunata morte di non-combattenti è dovuta in buona
parte all'abitudine degli uomini d'arme e dei terroristi di farsi
scudo dei civili.

Cosa più significativa dei tragici totali è però la scomposizione
delle vittime. Secondo uno studio, i non-combattenti palestinesi
erano soprattutto adolescenti maschi e giovanotti maschi. "Questo
contraddice completamente le accuse che Israele
abbia 'indiscriminatamente preso a bersaglio donne e bambini'",
secondo lo studio. "Sembra che ci sia una sola spiegazione
ragionevole per questi risultati: che gli adulti ed i ragazzi maschi
palestinesi si siano comportati in modo da mettersi in conflitto con
le forze armate israeliane".

Di contro, il numero delle donne e dei vecchi tra le vittime non-
combattenti israeliane mostra la casualità degli attacchi
palestinesi, e fino a che punto i terroristi hanno ucciso degli
Israeliani per il "crimine" di essere israeliani [3b]. I soldati
israeliani non bersagliano Palestinesi innocenti, ma i terroristi
palestinesi bersagliano i civili israeliani.

20.09. [Mito]

"La violenza è una reazione comprensibile e legittima alle politiche
israeliane".

20.09. [Fatti]

La base del processo di pace è che le dispute dovrebbero essere
risolte
con le trattative. Una delle condizioni che Israele ha posto prima di
acconsentire a negoziare con l'OLP era che l'organizzazione
rinunciasse
al terrorismo. Formalmente lo ha fatto; tuttavia, l'OLP ed altri
gruppi
ed individui palestinesi hanno ricorso costantemente alla violenza da
quando il processo dI Oslo è cominciato nel 1993. Sia che Israele
abbia
fatto o non le concessioni, i Palestinesi ancora hanno commesso gli
attacchi efferati. In alcuni casi le atrocità sono state perpetrate a
causa di maltrattamento presunto; in altri casi, sono intenzionali
sforzi di sabotare le trattative. Con noncuranza, l'autorità
palestinese, che ha quasi una forza di polizia di 40,000 persone (più
grande di quanto consentito dagli accordi di pace) e multiple agenzie
di
intelligence, deve essere considerata responsabile per il mantenimento
della pace.

Dalla firma della dichiarazione dei principi 4
(13 settembre 1993 -11 Agosto 1999)

Attività Terroristiche - Giudea e Samaria - Striscia Di Gaza

Soldati dell'Idf uccisi - 20 - 32
Soldati dell'Idf feriti - 617 - 419
Civili israeliani uccisi - 43 - 5
Civili israeliani feriti - 567 - 86
Bombe Molotov - 1.784 - 715
Sparatorie - 305 - 453
Casi di incendio doloso - 102 - 13
Dispositivi esplosivi - 157 - 181
Granate a frammentazione - 58 - 62
Accoltellamenti - 284 - 214

Civili israeliani e soldati israeliani uccisi nell'"Intifada Al-Aksa"
(29 Settembre 2000 - 13 Febbraio 2003)

Modalità omicide - Civili - Militari - Totale

Sassate - 2 - 0 - 2
Accoltellamenti - 5 - 0 - 5
Investimenti stradali - 1 - 7 - 8
Linciaggi - 14 - 2 - 16
Spari - 83 - 80 - 163
Spari da un veicolo - 27 - 9 - 36
Spari ad un veicolo - 53 - 10 - 63
Spari a città e paesi - 13 - 3 - 16
Spari a basi militari - 0 - 25 - 25
Attentati dinamitardi - 23 - 30 - 53
Attentati suicidi - 269 - 28 - 297
Autobombe - 15 - 23 - 38
Tiri di mortaio - 0 - 1 - 1
Altre - 1 - 3 - 4

Totale - 506 - 221 - 727

20.10. [Mito]

"La rivolta di Al-Aksa è stata portata avanti solo nei territori
contesi, e non ha impatto nell'Israele proprio".

20.10. [Fatti]

La violenza palestinese in Cisgiordania e Gaza ha ucciso numerosi
civili
e soldati. In più, i terroristi che si comportano in nome della
sommossa
hanno effettuato atroci attacchi all'interno d'Israele. La violenza
inoltre ha effetto collaterale sulla psiche israeliana, sui militari e
sull'economia israeliani.

Gli israeliani devono ora essere attenti a viaggiare attraverso molte
parti d'Israele e dei territori che dovrebbero essere sicuri. I
Palestinesi inoltre sparano agli ebrei da nascondigli, in città quale
Gilo che sono fuori dei territori. La violenza ha insidiato
severamente
la fede degli israeliani che se facessero le concessioni territoriali,
la pace con i Palestinesi sarebbe possibile.

La sommossa, inoltre, interessa la prontezza militare perché le truppe
devono essere deviate dall'addestramento e dalla preparazione contro
le
minacce dalle nazioni ostili e invece deve focalizzarsi sulla
repressione dei tumulti e sulla lotta al terrorismo.

Per concludere, la violenza ha causato una riduzione marcata del
turismo
ed ha danneggiato le relative industrie. Circa 64.000 israeliani hanno
perso i loro lavori a causa della rivolta palestinese. 5

È non sono soltanto gli israeliani che soffrono. La perdita del
turismo
danneggia anche i Palestinesi. Il numero di turisti, per esempio, che
visitano normalmente Betlemme per natale è significativamente
diminuito.
Lo stesso è in altri luoghi di pellegrinaggio nell'autorità
palestinese
. Anche i commercianti palestinesi in luoghi come la città vecchia
sono
influenzati dal calo del turismo. Gli attacchi terroristici, inoltre,
costringono Israele a proibire periodicamente agli operai palestinesi
di
entrare in Israele, danneggiando gli individui che provano a fare una
vita ed a provvedere alle loro famiglie.



"L'Autorità palestinese si è trasformata in un entità terrorista.
Gli attacchi terroristici contro di noi non sono solo portati da corpi
non ufficiali, ma anche livelli ufficiali stanno giocando attivamente
il
loro ruolo."

— Shaul Mofaz Capo dello Staff israeliano6

20.11. [Mito]

"Israele usa della forza esagerata per rispondere a bimbi che non
fanno
che scagliar pietre".

20.11. [Fatti]

Palestinesi, giovani e vecchi, attaccano civili e militari israeliani
con diverse armi. Quando loro lanciano pietre, queste non sono
sassolini, ma grandi sassi che possono essere causa di serie ferite.
Immagina te stesso colpito alla testa da un masso.

Generalmente, le truppe israeliane sotto attacco ne hanno contate meno
di 20, mentre i loro assalitori , muniti di bombe Molotov,pistole,
fucili d'assalto, mitragliatrici, bombe a mano ed esplosivi, ne hanno
contate centinaia. Inoltre, mescolati fra i lanciatori di pietre ci
sono stati Palestinesi, spesso poliziotti, armati di pistole.
Scontrandosi con folla arrabbiata, violenta, la polizia israeliana ed
i
soldati spesso non hanno altra scelta che difendersi sparando
pallottole
di gomma e, nelle situazioni in cui si è minacciata la vita,
pallottole
vere.

L'uso di fuoco vivo dei Palestinesi ha significato che le forze
israeliane sono dovute rimanere ad una certa distanza da quelli che
iniziano la violenza. In più, la minaccia di forza contro gli
israeliani è stata una minaccia mortale. Entrambi i fattori hanno
impedito l'uso dei metodi tradizionali di controllo dei tumulti.

Secondo le regole di combattimento per le truppe israeliane nei
territori, l'uso di armi è autorizzato solamente nelle situazioni di
minaccia mortale o, con significative limitazioni, durante l'arresto
d'un individuo ritenuto sospetto di commettere una grave offesa alla
sicurezza. In tutti i casi, le attività dell'IDF sono state governate
da una prioritaria politica di contenimento, dal requisito della
proporzionalità e dalla necessità di approntare tutte le misure
possibili per evitare danni ai civili non colpevoli.

Nel frattempo, i Palestinesi hanno intensificato i loro attacchi
violenti contro gli israeliani usando i mortai ed i missili anti-carro
introdotti illegalmente nella striscia di Gaza. I Palestinesi hanno
sparato colpi di mortaio sulle Comunità ebraiche a Gaza e in Israele
e i
rapporti dell'IDF indicano che missili anti-carro sono stati sparati
alle forze israeliane a Gaza.

Il capo del personale dell'IDF Shaul Mofaz ha detto alle associazioni
ebraiche americane in visita il 28 febbraio 2001, che l' autorità
palestinese sta accumulando le armi introdotte di nascosto a Gaza dal
mare e dai trafori sotterranei collegati all'Egitto.

Il possesso e l'uso dei Palestinesi di queste armi e di altri
armamenti
viola gli impegni che hanno preso in vari accordi con Israele. Sotto
gli
accordi di Oslo, le uniche armi permesse nelle zone controllate dai
Palestinesi sono le pistole, fucili e mitragliatrici e queste devono
essere tenute soltanto dagli ufficiali di sicurezza dell'autorità
palestinese. Dalle recenti violenze è chiaro che oltre alla polizia,
anche civili palestinesi ed i membri delle milizie, quale il
Tanzim,sono
in possesso di tali armi. 7

Il numero di palestinesi feriti negli scontri è spiacevole, ma è
importante ricordare che nessun Palestinese sarebbe in alcun pericolo
o
rischierebbe di essere ferito se non attaccassero gli israeliani.
Ancora, se i bambini fossero a scuola o a casa con le loro famiglie,
piuttosto che gettare pietre nelle vie, non avrebbero niente da
preoccuparsi. Inoltre, mentre il numero di Palestinesi morti è più
grande, quello non dovrebbe minimizzare i traumatici incidenti mortali
dal lato israeliano. Dal 29 settembre 2000 fino al 28 ottobre 2001,
191
ebrei israeliani, incluso almeno 83 civili, sono stati uccisi dai
Palestinesi e più di 1.300 sono stati feriti.8

È egualmente degno considerare come la polizia negli Stati Uniti ed in
altre nazioni, reagisce alla violenza di piazza. Gli abusi a volte
accadono quando la polizia è attaccata, ma nessuno li invita ad
aspettare e permettere che le loro vite siano messe in pericolo per
placare l'opinione internazionale. Per esempio dopo che la coalizione
degli Stati Uniti ha attaccato l'Afghanistan, Hamas ha organizzato un
raduno nella striscia di Gaza in cui i migliaia di Palestinesi hanno
marciato a sostegno del sospetto terrorista ideatore Osama bin Laden.
La polizia Palestinese ha ucciso due contestatori quando hanno
provato a
disperderli. 9

È soltanto agli israeliani che è negato il diritto all'autodifesa o
che
lo vedono usato come arma di propaganda contro di loro.

20.12. [Mito]

"L'Autorità Palestinese sta cercando di prevenire la violenza
arrestando
i terroristi e confiscando le armi illegali".

20.12. [Fatti]

Occasionalmente la cooperazione fra le forze di sicurezza israeliane e
palestinesi è stata buona e Israele ha lodato pubblicamente l'autorità
palestinese. Più spesso, tuttavia, l'autorità palestinese non riesce
ad
approntare le misure sufficienti per impedire gli attacchi contro gli
israeliani. Mentre alcuni terroristi sono stati arrestati, questi
solitamente sono stati liberati poco dopo e, almeno alcuni di loro
successivamente sono stati coinvolti negli assalti contro gli ebrei.
Nel
maggio 2001, per esempio, Arafat ha liberato più di una dozzina di
radicali islamici che erano stati in prigione dopo un'ondati di
bombardamenti suicidi che hanno ucciso 60 israeliani in otto giorni
sanguinosi nel 1996.10

L'autorità palestinese è anche piena di armi illegali, compreso le
mitragliatrici, bombe a mano, esplosivi e mortai. Malgrado le ripetute
promesse, nessuno sforzo è stato fatto per raccogliere le armi. Al
contrario, l'autorità palestinese si è attivata per accumularle. Ciò è
una seria violazione degli accordi firmati con Israele, che provoca
diffidenza e minaccia la sicurezza israeliana.

20.13. [Mito]

"L'uccisione di un figlio protetto dal padre, mostrata in TV, mostra
che
Israele non esita ad uccidere bimbi palestinesi innocenti".

20.13. [Fatti]

Forse l'immagine più vivida dell'"Intifada al-Aqda" è stata il filmato
di un padre palestinese che tenta inutilmente di proteggere il figlio
dal fuoco. Israele è stato universalmente incolpato della morte del
dodicenne Mohamed Aldura, ma le successive indagini hanno mostrato che
il ragazzo è stato con ogni probabilità ucciso da pallottole
palestinesi.

L'immagine che vedete qui
www.us-israel.org/jsource/images/netzarim.jpg mostra una
ripresa
aerea delle Forze di Difesa Israeliane dell'incrocio di Netzarim,
nella
Striscia di Gaza, in cui fu ucciso il dodicenne Mohamed Aldura. I
tratti
di penna mostrano la posizione del padre e del figlio, che si
coprirono
presso una postazione di Palestinesi che sparavano, all'incrocio. Dopo
che i poliziotti palestinesi spararono da lì e da lì vicino contro una
postazione delle Forze Armate Israeliane di fronte a loro, i soldati
delle Forze Armate risposero al fuoco sparando alla fonte degli spari.
Durante la sparatoria, il bimbo palestinese fu colpito ed ucciso.

Contrariamente a quel che comunemente si crede, che cioè il filmato
dell'evento era integrale, esso era stato invece montato prima che
fosse
trasmesso intorno al mondo. Sebbene ci fossero dei diversi cameramen
nella zona, soltanto uno, un Palestinese che lavorava per France 2,
registrò la sparatoria. Il filmato grezzo della giornata mostra un
quadro ben più complesso di quello che stava accadendo e solleva degli
interrogativi sull'universale assunto che fosse stato Israele ad
uccidere il ragazzo.

Un'indagine delle Forze di Difesa Israeliane sull'incidente, di cui
furono pubblicati i risultati il 27 Novembre 2000, scoprì che Aldura
fu
ucciso con ogni probabilità da un poliziotto palestinese e non dal
fuoco
delle Forze di Difesa Israeliane. Questo rapporto fu confermato da
un'indagine indipendente della Televisione tedesca ARD, che diceva che
il filmato della morte di Aldura fu censurato dai Palestinesi per far
credere che egli fosse stato ucciso dagli Israeliani, mentre invece la
sua morte fu causata dal fuoco palestinese [11a]

Più recentemente, James Fallows ha riveduto la storia ed ha scoperto
che
"le prove fisiche della sparatoria erano completamente incongruenti
con
spari che venivano dall'avamposto delle Forze di Difesa Israeliane".
Inoltre, egli cita diversi interrogativi senza risposta, che hanno
indotto alcuni a concludere che l'intero incidente fosse stato
montato.
Per esempio, Fallows si chiede: "Perché non c'è un filmato del ragazzo
dopo che fu colpito? Perché sembra che stia muovendosi in grembo al
babbo, ed ad afferrare una mano sopra i suoi occhi dopo che egli
sarebbe
dovuto essere morto? Perché mai un Palestinese sta indossando un
auricolare del tipo adottato dai Servizi Segreti? Perché mai si mostra
un altro Palestinese che agita le braccia e grida, come se stesse
"dirigendo" una scena drammatica? Perché mai il funerale sembra (a
giudicare dalla lunghezza delle ombre) essere avvenuto prima dell'ora
apparente della sparatoria? Perché mai non si vede sangue sulla
camicia
del babbo dopo che essi vengono colpiti? Perché una voce che semba
quella del cameraman di France 2 strilla, in Arabo, "Il bimbo è
morto",
prima che egli fosse stato colpito? Perché le ambulanze sembra che
appaiano istantaneamente per tutti tranne che per al-Dura?" [11b]

20.14. [Mito]

"Israele usa proiettili di gomma per mutilare ed uccidere Palestinesi
disarmati".

20.14. [Fatti]

Le pallottole di gomma sono mezzi imperfetti per sedare le violenze
di piazza. Sono destinate a minimizzare il rischio di serie ferite ma
non possono anche alleviarle. Nella stragrande maggioranza dei casi,
le pallottole di gomma non provocano la morte o ferite serie. In
molte circostanze, possono essere l' unico opzione disponibile al
fuoco-vivo. I bambini usando delle pistole, l' intenzione o di
causare il ferimento o la morte al loro obiettivo previsto attraverso
alcuni altri mezzi, pongono una minaccia mortale, specialmente quando
quella minaccia prende la forma d'un attacco su grande scala.

"In opposizione [ai provvedimenti concreti di Ariel Sharon per
facilitare difficoltà economiche dei Palestinesi] non abbiamo visto
assolutamente risposta da Arafat alle nostre esortazioni a lui per
portare ora ad un arresto della violenza. Non ha rilasciato
istruzioni che indicassero che anche lui desidera vedere che queste
finiscano. Infatti, ha richiesto la continuazione dell'intifada. Non
ha dato alcun ordine, segreto o non, alle sue forze che porterebbero
alcune misure di controllo della situazione. "

Assistente del Segretario di Stato degli Stati Uniti per gli affari
del Medio Oriente, Edward Walzer, testimoniando ad un' udienza
congressuale 12

Molte forze di polizia nel mondo usano le pallottole di gomma per
disperdere le folle violente. Per esempio, a seguito della vittoria
dei Los Angeles Lakers nella finale nazionale del 2001 della National
Basketball Association, la polizia di Los Angeles ha usato pallottole
di gomma per concludere gli scoppi violenti dei turbolenti fans13. La
polizia si è sentita costretta ad usare questo metodo di controllo
della folla con un gruppo di fan di pallacanestro eccessivamente
esuberanti che hanno trasformato in celebrazioni violente la vittoria
della loro squadra, mentre Israele lo usa contro una popolazione
ostile con la quale è essenzialmente in guerra.

20.15. [Mito]

"Il Rapporto Mitchell rese chiaro che la politica israeliana degli
insediamenti è altrettanto da biasimare per il fallimento del processo
di pace quanto la violenza palestinese, e che un congelamento degli
insediamenti è indispensabile per por fine alla violenza".

20.15. [Fatti]


Nel novembre 2000, l'ex senatore degli Stati Uniti George Mitchell è
stato nominato per condurre un comitato di inchiesta per studiare la
causa dell' Intifada al-Aksa ed individuare come impedire la violenza
futura. Il rapporto è stato pubblicato il 30 aprile 2001, ha suggerito
un congelamento degli insediamenti - come una di più di 15 differenti
misure che portino ad una maggiore fiducia tra le parti - ma Mitchell
e
Warren Rudman, un altro membro del comitato, hanno indicato
esplicitamente in una lettera che chiarisce il loro punto di vista:
"desideriamo andare più avanti ed indicare chiaramente che in alcun
modo
non poniamo sullo stesso piano il terrorismo palestinese con attività
israeliana di insediamenti, ' apparentemente ' o al contrario."

Mitchell e Rudman hanno anche discusso l' idea che la cessazione della
costruzione di insediamenti ed il terrorismo erano collegati. " lo
scopo immediato deve essere l'immediata interruzione della
violenza....Parte dello sforzo per concludere la violenza deve
includere
una ripresa immediata della cooperazione sulla sicurezza fra il
governo
d'Israele e l'autorità palestinese che punti ad evitare la violenza e
a
combattere il terrorismo." Hanno aggiunto, "per quanto riguarda
terrorismo, noi invitano l'autorità palestinese, come misura di
instaurazione della fiducia, a chiarire con azioni concrete, agli
israeliani ed i Palestinesi, che il terrore è riprovevole ed
inaccettabile e l'autorità palestinese deve fare uno sforzo totale per
impedire operazioni terroristiche e punire i responsabili che agiscono
nella sua giurisdizione." 14

20.16. [Mito]

"L'uso da parte di Israele dei caccia F-16 esemplifica l'uso
sproporzionato della forza impiegata da Israele contro degli innocenti
civili palestinesi".

20.16. [Fatti]

Come determinate l'uso proporzionale di forza militare? Quando
terroristi palestinesi mettono le bombe nei centri commerciali
israeliani ed uccidono e feriscono dozzine di civili, la risposta
proporzionale sarebbe che gli israeliani mettessero bombe nei centri
commerciali palestinesi ? Nessuno in Israele crede che questo sarebbe
un uso di forza legittimo. Quindi, Israele ha la necessità di
intraprendere l'azione misurata contro gli obiettivi specifici in uno
sforzo per contenere la violenza palestinese o fermarla.

Nel caso specifico di uso d'Israele di F-16, il Generale maggiore
Giora
Eiland, capo delle operazioni dell'Idf, ha spiegato il ragionamento
d'Israele:

So che gli F-16 non sono destinati ad attaccare obiettivi nelle città
palestinesi. Ma dobbiamo ricordarci che anche se usiamo questo genere
di velivolo, questo è molto accurato. Tutti gli obiettivi erano
obiettivi militari.... erano piuttosto una decisione tattica,
semplicemente perché gli obiettivi erano abbastanza grandi, o
abbastanza
forti che l'attacco con elicotteri è stato considerato non abbastanza
efficace per penetrare o colpire questi specifici obiettivi. Così
quando
abbiamo deciso o scelto questi obiettivi abbiamo cercato le armi
migliori per questi ed in questo caso specifico erano gli F-16. Non
implica che questa sia una nuova fase e d'ora in poi l'unico mezzo che
per schierare le nostre forze o la nostra aeronautica è soltanto l'
F-16.

Effettivamente lo vediamo come qualcosa che non sia usato molto
facilmente. 16

Lo schieramento d'Israele dei combattenti è venuto dopo che 88
israeliani già avevano perso le loro vite, compresi 55 civili. I
civili
non sono stati uccisi casualmente, sono stati deliberatamente colpiti.
Nei due mesi e mezzo precedenti , i Palestinesi avevano tentato di
piazzare 28 bombe all'interno d'Israele. L'attacco degli F-16 è stato
una risposta diretta ad una bomba che è esplosa ad un centro
commerciale
di Netanya il 18 maggio 2001, uccidendo cinque israeliani .

Un mese prima di schierare gli F-16, il dipartimento di stato
americano
ha accusato Israele di una "eccessiva e sproporzionata" risposta alla
violenza palestinese quando hanno sparato colpi in aria contro gli
obiettivi a Gaza, anche se il portavoce ha ammesso che la rappresaglia
"è precipitata per gli attacchi provocatori palestinesi con i mortai a
Israele" . La posizione degli Stati Uniti è ironica data la cosiddetta
dottrina Powell enunciata dal Segretario di Stato Colin Powell, che
sostiene che "l'America apra il fuoco con ogni mezzo di forza
disponibile o per niente" 17

Considera alcuni esempi dell'applicazione di questa dottrina:

• Il Generale Powell ha insistito sullo schiacciante spiegamento
di forze prima di andare in guerra contro Baghdad nella guerra del
Golfo.

• Powell ha anche sovrinteso all'invasione di Panama, che ha
richiesto uno spiegamento di 25.000 truppe e l'uso dei bombardieri
Stealth F-117 per la prima volta. Migliaia di civili panamensi sono
stati feriti e ci sono stati almeno 100 morti. Egli, successivamente,
ha
detto "l'uso di tutta la forza in alcuni casi è necessario. La forza
decisiva chiude le guerre velocemente e nel lungo termine salva le
vite"
18

• In reazione al tentativo di assassinare il Presidente Bush nel
1993, gli Stati Uniti hanno sparato 23 missili Cruise contro la base
dei
servizi segreti iracheni e hanno colpito un quartiere civile nelle
vicinanze. Powell successivamente ha affermato che questa è stata una
risposta "appropriata e proporzionata". 19

• Gli Stati Uniti hanno anche fatto un enorme spiegamento di
forze nei Balcani e nel 1999, hanno accidentalmente bombardato l'
ambasciata cinese a Belgrado uccidendo tre persone e ferendone 20.

• Gli Stati Uniti hanno fatto molto uso di aerei da caccia e da
bombardamento nella loro guerra successiva all'11 Settembre in
Afghanistan. Si sono riferiti poi alcuni incidenti in cui sono stati
uccisi dei civili, tra cui il bombardamento di una festa nuziale che
ha
ucciso 48 persone [19b].
Gli Stati Uniti non hanno esitato ad usare uno schiacciante uso della
forza contro i suoi avversari, anche se le minacce erano distanti ed
in
nessun modo avrebbero messo in pericolo l'esistenza della nazione o la
sicurezza dei propri cittadini.
Anche se gli obiettivi militari statunitensi sono stati portati a
termine, questi sono abitualmente accompagnati da errori e danni
collaterali che hanno provocato la perdita di vite umane.

Israele è in una posizione diversa,. La minaccia che affronta è
immediata nel tempo e fisicamente vicina e mette in serio pericolo i
cittadini israeliani. Tuttavia, Israele non ha usato tutta la sua
potenza come detta la dottrina Powell. L'uso della forza è stato
giudizioso e preciso. In quei casi in cui ci sono stati degli errori –
come inevitabilmente accade in in guerra – ci sono state delle
inchieste
sugli incidenti.

La conclusione è che Israele non avrebbe avuto bisogno di rispondere
con
la forza militare se i palestinesi non avessero attaccato i cittadini
e
i soldati.

20.17. [Mito]

"Arafat non può controllare i radicali palestinesi".

20.17. [Fatti]

La premessa del processo di pace fu che raggiungendo un accordo con
Yasser Arafat, si potesse controllare la violenza. Se egli non può
controllare il comportamento delle persone sotto la sua autorità,
allora gli accordi non hanno valore. D'altro canto, se egli ha il
controllo, allora è chiaro che lo sta usando per fomentare la
violenza anziché prevenirla.

Le prove suggeriscono che Arafat ha il controllo su gran parte delle
attività dei Palestinesi in Cisgiordania ed a Gaza. Arafat si è
dimostrato abile a disfarsi rapidamente dei Palestinesi che sfidano
il suo dominio arrestandoli e, talvolta, giustiziandoli. Quando
vuole, ha anche arrestato dei membri di gruppi terroristici, ma li ha
abitualmente rilasciati in modo che potessero continuare ad attaccare
Israele. Ha consentito alle organizzazioni terroristiche di produrre
esplosivi, costruire mortai, addestrare membri e reclutare giovanotti
per delle missioni suicide. Uno degli esempi più chiari della
riluttanza di Arafat ad agire è il fatto che il capo di Hamas,
l'organizzazione che pubblicamente rivendica molti attentati suicidi,
non è in galera. Anzi, egli tiene regolarmente e pubblicamente
adunate dei suoi sostenitori a Gaza.

20.18. [Mito]

"Israele ha sempre rifiutato di prendere qualsiasi passo per calmare
la
situazione, ed i suoi continui attacchi hanno provocato la violenza
palestinese".

20.18. [Fatti]

Il 22 maggio 2001 il Primo Ministro Ariel Sharon ha dichiarato un
cessate-il-fuoco unilaterale per tentare di calmare la situazione, e
nella speranza che i palestinesi si comportassero ugualmente mettendo
fine agli attacchi contro gli israeliani. Invece i palestinesi hanno
intensificato il livello della violenza, particolarmente contro i
civili
israeliani. Più di 70 attacchi sono stati registrati nei successivi 10
giorni, durante i quali Israele ha frenato il suo fuoco e ha evitato
ogni ritorsione. La campagna terroristica palestinese durante il
cessate-il-fuoco israeliano è culminata con l'attacco suicida alla
discoteca di Tel Aviv l'1 giugno, che ha ucciso 20 persone e ferito
più
di 90, la maggior parte dei quali adolescenti. Di fronte alle forti
pressioni internazionali causate dall'orribile attacco e alla paura di
una risposta israeliana, Arafat alla fine ha dichiarato il
cessate-il-fuoco. Non che sia durato.

20.19. [Mito]

"Israele non ha giustificazioni per trattenere le tasse dovute
all'Autorità Palestinese".

20.19. [Fatti]

All'inizio del 2001, Israele ha deciso di trattenere più di 50
milioni di dollari in tasse che doveva all'autorità palestinese in
risposta alla violenza in corso. Funzionari statunitensi, e altri,
hanno fatto pressioni su Israele per trasferire i soldi a causa delle
grossi difficoltà economiche dell'autorità palestinese e l'incapacità
di pagare alcuni dei suoi conti. Israele ha riconosciuto che l'azione
era dura ma la credeva necessaria per dimostrare ai palestinesi che
l'incapacità o la non volontà di fermare la violenza aveva un costo.
Israele deve usare qualunque potere possibile per proteggere i suoi
cittadini e le sanzioni economiche erano una risposta più leggera
rispetto a quella militare.

Mentre le sanzioni israeliane sono state criticate per il pietoso
stato dell'economia palestinese, la verità era che gli Stati arabi
hanno sospeso il trasferimento di centinaia di milioni di dollari,
raccolti come donazioni, destinati all'autorità palestinese. La
giustificazione per l'azione degli Stati arabi era la loro
preoccupazione che questi fondi sarebbero stati indebitamente
appropriati e avrebbero incoraggiato ulteriormente la corruzione
nell'autorità palestinese. [20a] Per esempio, un giornale kuwaitiano
riferì che Arafat rubò più di 5 Milioni di Dollari di aiuti stranieri
diretti ai Palestinesi bisognosi [20b].

Nel Luglio 2002, Israele acconsentì a trasferire una parte del
gettito fiscale ai Palestinesi come prova di fiducia dopo che era
diminuita la violenza palestinese, e fu raggiunto un accordo per
creare un comitato di rappresentanti americani per sovraintendere
alla transazione. In Ottobre, Israele acconsentì a rilasciare
ulteriori fondi dopo che gli Stati Uniti acconsentirono a verificare
come l'AP avrebbe usato i
fondi. A partire dal Dicembre 2002, Israele ha iniziato a pagare
regolarmente e mensilmente le tasse dovute all'AP e porzioni del
denaro congelato sin dai primi giorni della violenza [20c].

Il caso di studio:

Il Presidente del Consiglio Legislativo Palestinese, Ahmed Karia, ha
improvvisamente lasciato la villa che aveva costruito per un milione
e mezzo di dollari a Gerico, dopo che il Presidente Bush ebbe
sollevato il problema della corruzione dell'AP. Fu posto un cartello
sulla porta che affermava che la villa era divenuta un'istituzione
benefica per i parenti dei palestinesi uccisi negli attacchi
terroristici [20d].

20.20. [Mito]

"I Palestinesi attaccano le forze israeliana in spontanee esplosioni
di
frustrazione".

20.20. [Fatti]

Occasionalmente, i Palestinesi si sollevano spontaneamente per una
serie
di motivi, dalla frustrazione alla rabbia. Più spesso, tuttavia, la
violenza palestinese è premeditata e pianificata dalle cellule
terroristiche all'interno dell'autorità palestinese o dai leader della
stessa autorità. Nell'estate del 2001, per esempio, i comandanti
palestinesi hanno fatto circolare le istruzioni su come affrontare le
truppe israeliane. Gli ordini includevano la preparazione di bombe
Molotov, di bombe a mano e delle barricate. Le "cinture" esplosive
dovevano essere preparate per "centinaia di giovani suicidi che
sarebbero stati disposti a affrontare le truppe avanzanti." Le
istruzioni inoltre hanno suggerito di conservare le munizioni e di
attaccare i carri soltanto con "le armi adatte" e non con le pistole
leggere. "le posizioni avanzate dovrebbero essere costituite dai
combattenti che vogliono sacrificare le loro vite per fermare il
nemico
avanzante." 21
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