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Chiesa Cattolica e libertà di culto...

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2009 22:09
22/03/2006 15:56
 
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Notizia ormai nota (Tiscali).

Cristiano afgano a processo:

Mentre non cessano le pressioni internazionali sulla corte islamica che lo sta giudicando, Abdul Rahman potrebbe scampare alla pena di morte a causa del suo stato mentale. Ai giudici afgani che stanno giudicando l'uomo, reo di aver commesso apostasia lasciando l'Islam per il Cristianesimo, Rahman è parso mentalmente disabile. Pertanto, non sarebbe in grado di sostenere il processo che lo avrebbe portato con ogni probabilità alla condanna a morte per la sua scelta di fede.
...
Nella prima udienza Rahman ha confessato di essersi convertito al Cristianesimo 16 anni fa, mentre lavorava come operatore umanitario per un'associazione internazionale cristiana che si dedica al soccorso dei rifugiati afgani a Peshawar, in Pakistan. Per la sharia, il codice penale islamico, il suo è reato di apostasia e va punito con la morte. Immediato l'intervento di molte autorità politiche occidentali, tra cui il nostro ministro degli Esteri, Gianfranco Fini...
"Qualora le notizie diffuse dalle agenzie stampa risultassero confermate - ha spiegato Fini - l'Italia si adopererà al più alto livello portando la questione all'attenzione dei vertici dell'Ue a Bruxelles. Per impedire conseguenze incompatibili con la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali dell'individuo"....

l'ex musulmano ha ricevuto dal pubblico ministero Abdul Wasi l'offerta di abiurare la fede cristiane tornare al credo di Maometto, ma ha rifiutato. Per tale motivo è scattata la richiesta della pena di morte."

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Nel caso dell'ex mussulmano la pena prevista è quella dell morte per APOSTASIA.

Nel caso di altri ex qual'è la conseguenza del loro dissenso?

Strane affinità fra le istituzioni religiose:

-Il potere di decidere le sorti del credente a proprio insidacabile giudizio.
-Il potere di scomunicarlo e di metterlo alla gogna. I metodi variano dalla morte alla discriminazione, alla emarginazione, alla privazione di affetti, del sociale, della dignità etc.
(Nei paesi occidentali non è possibile procedere all'esecuzione semplicemente perchè gli stati sono laici, ma non perchè le confessioni abbiano rinunciato al loro potere di controllo e sanzionatorio, giustificati nel nome di Dio)
-L'indisponibilità a sentir tacciato il loro potere come una violazione dei fondamantali diritti umani.
-L'appoggio che deriva loro dai credenti, incapaci di vedere nel loro comportamento la chiara dimostrazione della violazione della carta dei diritti umanitari.
-La crudeltà umana, giustificata nel nome del dio che rappresetano, portata ad altezze inaudite ed inspiegabili ad una mente razionale.
-La certezza d'avere dalla loro LA VERITA' ASSOLUTA e d'essere gli unici custodi di essa.

Se le confessioni religiose non si fanno guerra aperta (qualche volta avviene), ciò è dovuto solo alla presenza del potere degli stati laici, potere da esse spesso e volentieri criticato, ma altrettanto spesso e volentieri chiamato a dirimere dispute fra loro e per loro altrimenti incolmabili. [SM=x511458]




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