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La conquista massonica del Sud Italia

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2010 17:36
08/09/2010 20:26
 
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I: A. Pellicciari - Risorgimento da riscrivere‏

L'unità d'Italia è stata cucita a spese della Chiesa. Il processo storico di unificazione dal 1848 al '61 si è svolto contestualmente a una vera e propria guerra di religione condotta nel Parlamento di Torino - dove tra i liberali siedono i massoni - contro la Chiesa cattolica. I liberali aboliscono tutti gli ordini religiosi della Chiesa di Stato, spogliano di ogni avere le 57.492 persone che li compongono, sopprimono le 24.166 opere pie, lasciano più di 100 diocesi senza vescovo, impongono al clero l'obbligo di cantare il Te Deum per l'ordine morale raggiunto, vietano la pubblicazione delle encicliche pontificie, pretendono siano loro somministrati i sacramenti nonostante la scomunica, e, come se nulla fosse, si proclamano cattolici.
Perché? Perché proprio lo Stato sabaudo, che si dice costituzionale e liberale, alla guida del moto risorgimentale dedica accanite sessioni parlamentari per la soppressione degli ordini religiosi? Con quali motivazioni ideologiche, morali, politiche e giuridiche? Sulla base di una mole impressionante di fonti originali, Angela Pellicciari dimostra che colpendo il potere temporale della Chiesa s'intendeva annientarne la portata spirituale. Dell'iconografia tradizionale resta un Ottocento tormentato, certo spregiudicato, molto meno romantico, che apre a una più piena comprensione delle difficoltà riscontrate fino a oggi nell'evoluzione della nostra identità nazionale (pp. 336).

Angela Pellicciari, storica del Risorgimento, sta pubblicando con Ares anche I Papi & la Massoneria (2007). Gli altri volumi già in libreria sono: L'altro Risorgimento (Piemme, 2000); I panni sporchi dei Mille (Fondazione Liberal, 2003); Risorgimento anticattolico (Piemme, 2004).

A. Pellicciari - Risorgimento da riscrivere

Codice prodotto: 978-88-8155-393-8
Autore: Pellicciari Angela
Titolo: Risorgimento da riscrivere
Sottotitolo: Liberali & massoni contro la Chiesa
Pagine: 336
Codice ISBN: 978-88-8155-393-8
prezzo € 19.00
sconto 10%: €17.10
08/09/2010 20:33
 
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Keyes O’clery Patrick: La rivoluzione italiana

Il diario sconvolgente di un irlandese che combatté a Mentana (1867) e a Porta Pia (1870).

In tempi non sospetti di revisionismo storiografico, l'autore demitizza ideali e protagonisti del Risorgimento, svelando i retroscena sulla formazione del Regno d'Italia: l'opportunismo delle classi dirigenti, la manipolazione del consenso come prassi di legittimazione, l'odio anticristiano, la presenza malavitosa nei moti politici, la dipendenza dalle complicità straniere (pp. 752).

Autore: Keyes O’clery Patrick
Titolo: La rivoluzione italiana
Sottotitolo: Come fu fatta l'unità della nazione
Pagine: n/d
Codice ISBN: 88-8155-194-2


prezzo € 25.00
sconto 10%: €22.50

09/09/2010 07:28
 
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Leghisti , voi e la vostra Padania leggete!
L’unità di Italia e la Massoneria

Mercoledì 12 Maggio 2010 21:29
Il Risorgimento è stato frutto di élite laiciste che puntavano a estirpare la fede cattolica dal comune sentimento nazionale
di Maurizio Moscone
L’unità di Italia è certamente un valore e forse pochi o nessuno rimpiange l’Italia pre-unitaria, divisa in tanti stati dominati da potenze straniere. Ciò non giustifica, tuttavia, il modo retorico ed ideologico con cui ancora oggi il Risorgimento viene presentato dai mass media e dalle autorità statuali. Secondo Gramsci il Risorgimento può essere compreso, nella sua complessità, all’interno di alcune idee-guida che ne evidenziano gli aspetti essenziali:
1) l’unità d’Italia è stata realizzata tramite “l’allargamento dello Stato piemontese e del patrimonio della dinastia” (1) e tale operazione è avvenuta manu militari, con una “conquista regia” (2).
2) L’intera epopea risorgimentale non è stata “un movimento nazionale dal basso” (3), essendo stata ideata e gestita da un’élite di liberal-massoni, che faceva parte della ricca borghesia e ha agito contro gli interessi del popolo italiano.
3) La Massoneria è stata l’ispiratrice e l’animatrice del Risorgimento, “l’unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo” (4).
Queste tesi di Gramsci sono suffragate da molti studi documentatissimi (5) e si resta perplessi di fronte alla falsificazione continua della storia da parte di coloro che hanno il dovere di informare correttamente i cittadini, senza mistificare la realtà per finalità ideologiche.
Perché si tace sul fatto che i maggiori protagonisti di questo periodo storico (Cavour, D’Azeglio, Crispi, Nigra, Garibaldi) erano massoni e che la Massoneria si considera l’artefice del Risorgimento e dell’istituzione del nuovo stato italiano anticlericale, che avrebbe dovuto sconfiggere il Papato?
Hiram, la rivista del Grande Oriente d’Italia, scrive in proposito: “Molti patrioti furono iniziati in logge estere (come Federico Confalonieri, iniziato in Inghilterra, e lo stesso Garibaldi, iniziato in America latina); molti Fratelli, infine, furono esuli politici in molte parti del mondo (Europa, America latina, Malta, ecc.) dove continuarono la loro attività massonica. […] Nel programma formulato nel 1861 dal risorto Grande Oriente di Torino venne inserito, tra i primi obiettivi da perseguire, il , mancando ancora ad essa l'acquisizione di Roma, del Veneto e della Venezia Giulia. Fu soprattutto Garibaldi a cercare di utilizzare tutti i canali massonici, nazionali e internazionali, per giungere il più presto possibile all'unificazione della penisola; anzi, egli sostenne con forza la necessità dell’unificazione dei vari corpi massonici italiani, quale premessa indispensabile per l’unificazione della nazione. In Italia operarono infatti, per vari anni dopo la creazione del Regno, dei Grandi Orienti a Torino, a Napoli e a Palermo, conseguenza della frantumazione esistente a livello politico. La lunga lotta contro il Papato e contro lo Stato temporale della Chiesa cattolica fece della presa di Roma del 1870 un episodio di grande significato e la Massoneria inglese fu la prima nel mondo ad inviare le sue felicitazioni alla Giunta del Grande Oriente che aveva allora sede a Firenze, tanto che questa apprese la notizia prima dello stesso Governo italiano. Il 20 settembre è stato considerato dalla Massoneria una data emblematica della vittoria della libertà sull’oppressione. Conseguenza diretta delle ripetute condanne papali contro i reggitori del nuovo Stato, gran parte dei quali erano Massoni, fu la grande estensione di sentimenti anticlericali all’interno della Massoneria italiana” (6).
Garibaldi fu iniziato alla Massoneria nel 1844 (7). Fu poi nominato “maestro” a Palermo nel 1860, “primo libero muratore d’Italia” nel 1861, “gran maestro del Supremo Consiglio Scozzese di Palermo” nel 1862, “gran maestro del Grande Oriente” a Firenze nel 1864 (8).
Secondo l’eroe dei due mondi la Massoneria avrebbe dovuto creare le premesse morali per realizzare l’unità politica degli Italiani. Così scriveva Garibaldi: “Io sono di parere che l’unità massonica trarrà a sé l’unità politica d’Italia […]. Io reputo i massoni eletta porzione del popolo italiano. Essi […] creino l’unità morale della Nazione. Noi non abbiamo ancora l’unità morale; che la Massoneria faccia questa, e quella sarà subito fatta” (9).
Queste idee di Garibaldi erano condivise da tutta la Massoneria, la quale voleva “liberare” l’Italia dal cattolicesimo e sostituirsi ad esso, come risulta chiaramente dalla lettura di riviste massoniche, pubblicate durante il periodo risorgimentale. È scritto nel Bollettino del Grande Oriente del 1865: “Le nazioni riconoscevano nell'Italia il diritto di esistere come nazione in quanto le affidavano l'altissimo ufficio di liberarle dal giogo di Roma cattolica. Non si tratta di forme di governo; non si tratta di maggior larghezza di libertà; si tratta appunto del fine che la massoneria si propone; al quale da secoli lavora, attraverso ogni genere di ostacoli e di pericoli” (10). Quattro anni dopo lo stesso Bollettino proclama: “La massoneria avrà la gioia di debellare l'idea terribile del papato, piantandovi sulla fossa il suo vessillo secolare - verità, amore” (11).
L’Italia, scrive Ernesto Galli della Loggia, “è l’unico Paese d’Europa (e non solo dell’area cattolica) la cui unità nazionale e la cui liberazione dal dominio straniero siano avvenute in aperto, feroce contrasto con la propria Chiesa nazionale. L’incompatibilità fra patria e religione, fra Stato e cristianesimo, è in un certo senso un elemento fondativo della nostra identità collettiva come Stato nazionale” (12).
[Modificato da mps_rh 09/09/2010 09:16]
09/09/2010 11:14
 
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Praticamente esiste un'unica grande guerra:

Lo gnosticismo, trasmutato in Ordine dei Cavalieri Templari e in massoneria, poi, contro la Chiesa Cattolica!

Unità d'Italia, Massoneria e Fascismo - di Luigi Marino Inviato da : ufficiostampa | Giovedì, 08 Maggio 2008 - 10:58

Unità d'Italia, Massoneria e Fascismo

di Luigi Marino

da La Rinascita della Sinistra dell'8 maggio 2008

L’Unità d’Italia la si deve in gran parte alla Massoneria. Come è innegabile il sostegno dato dalla Massoneria anche al primo movimento sindacale ed alle stesse società di mutuo soccorso. Massoni del resto furono Andrea Costa, Antonio Labriola, Leonida Bissolati, Arturo Labriola, tanto per citare qualche nome. E fu sempre la Massoneria a spingere per l’entrata in guerra dell’Italia e a portare il paese alla vittoria. A scavare sui vari tentativi della Massoneria di “ammansire” il fascismo e sull’atteggiamento di Mussolini alla vigilia della marcia su Roma volto a non avere la Massoneria contro, è il recente saggio apparso su “Il Ponte” di Gerardo Padulo, studioso attento e scrupoloso, già consulente della Commissione stragi e poi della Mitrokhin, che verte sulla nascita della prima casa editrice del PNF.,”Imperia”, e sul supporto offerto da settori della Massoneria ed in particolare di Palazzo Giustiniani alla “gestazione e costituzione legale ”di quella operazione culturale. In sostanza Padulo contesta il carattere democratico ed antifascista che la Massoneria avrebbe avuto sin dal sorgere dei fasci di combattimento: del resto nessuna voce massonica ufficiale si ebbe di condanna delle violenze sanguinose e sistematiche compiute dai fascisti in quegli anni. Diverse logge sin dall’inizio non negarono il loro appoggio al movimento fascista sia per il timore dell’affermazione del bolscevismo in Italia, sia con l’obiettivo di ripristinare l’ordine nel paese, fortemente lacerato e sconvolto socialmente nel dopoguerra. D’altra parte da Farinacci a Marinelli,dallo stesso Italo Balbo a Michele Bianchi, cui fu affidata la segreteria del PNF al momento della sua fondazione, ed altri ancora erano tutti massoni. I quattro quinti del Gran Consiglio, che successivamente dichiarò fuori legge la Massoneria, erano formati da massoni. E’ nota tuttavia l’avversione dello stesso Mussolini per la Massoneria, manifestatasi chiaramente dopo la presa del potere. E ciò per ovvie ragioni, non potendo un regime dittatoriale condividere o anche convivere con un potere occulto così pervasivo. Ma nonostante la condanna e l’incompatibilità tra fascismo e massoneria dichiarata già nel 1923, restarono dodici massoni nel Gran Consiglio. Oltre ai “fratelli” già ricordati, anche De Bono e De Vecchi. E massoni, rivela Padulo, sono anche membri del CdA e del Collegio dei sindaci nonché sottoscrittori della Soc.Imperia, che non è azzardato definire massonica. Questa iniziativa editoriale non deve solo propagandare le idee del fascismo, pubblicare libri ed opuscoli del pensiero fascista, formare i giovani, curare un collegamento spirituale e materiale con tutte le colonie di italiani sparsi nel mondo (“il vero impero italiano”!), ma soprattutto “preparare la nuova classe dirigente” che ricostruisca il paese uscito dalla guerra in condizioni disastrose, sia pure vittorioso. Sia i cattolici, nemici storici di Palazzo Giustiniani, sia i socialisti vedono ingigantirsi le proprie forze nel dopoguerra .Entrambi “premevano alle porte dello Stato”, ma soprattutto questi ultimi diventavano padroni della piazza, ”diffamando la vittoria ottenuta”. Di qui il fascismo come antidoto contro i pericoli insiti nel movimento socialista, sovversivo dell’ordine esistente, e contro la stessa avanzata dei cattolici. Merito di G.Padulo è avere riscoperto non solo l’iniziativa editoriale di “Imperia”, di cui molto poco si è scritto, bensì di avere ancor meglio puntualizzato come settori della Massoneria agissero per orientare sempre più il fascismo in senso antisocialista ed anticattolico in funzione di una “ricostruzione nazionale”,sotto il controllo della stessa Massoneria dopo il primo conflitto mondiale. Sta di fatto che molti massoni di Palazzo Giustiniani partecipano o in vario modo aderiscono alla adunata dei sansepolcristi milanesi nel 1919,che segnò la data di nascita del fascismo, come ricorda Padulo nel suo precedente saggio contenuto nella Storia d’Italia Einaudi, Annali 21, ”La Massoneria”. Un volume, curato da Gianmario Cazzaniga, che ripercorre le diverse fasi storiche ed esperienze delle associazioni massoniche dall’illuminismo riformatore al Risorgimento, all’irredentismo sino alla “presenza muratoria nelle colonie e nelle comunità italiane extraeuropee”. Insomma logge e settori della Massoneria simpatizzano.sostengono ed in qualche caso tengono a battesimo-e non potevano farlo senza l’autorizzazione dall’alto o senza il beneplacito dei vertici, le prime aggregazioni del futuro PNF:dopo la dichiarazione di incompatibilità tra massoneria e fascismo nel 1923, esponenti della stessa Massoneria non esiteranno ad accusare il movimento fascista di “ingratitudine” . L’ingratitudine,annota giustamente Padulo nel suo saggio è reale perché ”documenti incontrovertibili provano che la nascita e la fortuna dei fasci nel 1929 furono l’esito profano di uno scisma massonico” e “senza la Massoneria non si spiegano né la nascita del fascismo e il suo avvento al potere, né molte altre questioni della storia dell’Italia unita”


www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&...
10/09/2010 18:12
 
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Cavour, l’anticlericare in odor di massoneria

Avvenire – 29 luglio 2010

La «libera Chiesa» secondo Cavour�
Mangiapreti o buon cristiano? A duecento anni dalla nascita, storici a confronto sui rapporti tra lo statista e il cattolicesimo.
di EDOARDO CASTAGNA

La formula era quella, celeberrima, della «Libera Chiesa in libero Stato». Ma cosa Cavour esattamente intendesse con quel suo enunciato resta oggetto di dibattito fra gli storici. L’artefice dell’Unità, nato a Torino il 10 agosto di due secoli fa, «fu uno statista dal respiro europeo – nota Andrea Riccardi , storico della Chiesa e fondatore della Comunità di Sant’Egidio –, che fece entrare il piccolo Piemonte nel grande gioco continentale. Mise al servizio dell’unificazione e delle ambizioni di casa Savoia la sua cultura europea; non era un teorico, ma un pragmatico che marciava verso il suo obiettivo, l’Unità. Per lui la Chiesa era un problema sia verso la creazione di uno Stato liberale, con il foro ecclesiastico che sottraeva i sacerdoti ai tribunali statali e i vasti possedimenti in mano ai religiosi, sia verso l’Unità, con l’esistenza stessa dello Stato pontificio. Tutto questo lo portò inevitabilmente allo scontro con un papa che invece concepiva la Chiesa entro l’orizzonte culturale della Restaurazione. Per Pio IX – ma sarebbe stato così anche con Leone XIII, fino alla cosiddetta ‘conciliazione silenziosa’ di Benedetto XV – il potere temporale era la garanzia della libertà spirituale della Chiesa. Una visione certo datata, da Antico regime, ma è corretto che il papa non sia suddito di alcuno Stato, secondo il principio che infatti sarebbe stato alla base dei Patti lateranensi del 1929: immaginiamoci che cosa sarebbe accaduto, se il papa non fosse stato protetto dalla sua sovranità, nel-l’Italia del fascismo, dell’occupazione nazifascista, e giù giù fino alla politica e alla magistratura di oggi… Pio IX non aveva la cultura politica necessaria per comprendere l’Unità, eppure la sua intuizione era giusta».
All’interno del movimento risorgimentale, tuttavia, di pulsioni anticlericali ce n’erano. «Mazzini – prosegue Riccardi – voleva senza mezzi termini sradicare la Chiesa dall’Italia, considerandola un fenomeno retrivo, una piaga nazionale. Ma tutta la laicità italiana era connessa a certi filoni massonici, fin dalla Carboneria». E con questi filoni, sia pure nelle varianti più moderate, lo stesso Cavour era in contatto. Spiega Massimo Introvigne, direttore del Cesnur: «Cavour non era affiliato, non c’è alcun documento che lo dimostri – sebbene a rigore non ve ne siano nemmeno che lo escludano. Tuttavia, se non possiamo dire che Cavour fosse massone, certo lo era la suo cerchia politica». Uno statista circondato da famelici mangiapreti, quindi? «Un momento. La massoneria dell’epoca era divisa in due riti, cui corrispondevano differenze di atteggiamento. I mangiapreti erano quelli di rito scozzese; nelle cerchia di Cavour c’erano invece i massoni del rito simbolico, secondo i quali la Chiesa non solo non andava attaccata, ma anzi applaudita con tutti gli onori: ma solo finché si occupava di coscienze, dell’uomo come individuo singolo. Guai, però, se pretendeva di dire la sua sui problemi economici, sociali e politici; una posizione, questa dei massoni di rito simbolico, che arrivava addirittura a incontrarsi con quella di certo cattolicesimo liberale, alla Lamennais seconda maniera. Il massone vicino a Cavour è quello in redingote e cravatta del suo amico Pier Carlo Boggio, suo punto di riferimento nell’elaborazione teorica dei rapporti tra Stato e Chiesa; quello che incensa la Chiesa quale bellissima istituzione, utile per la pubblica morale, purché se ne rimanga nelle sue sagrestie. Per questo le gerarchie ecclesiastiche dell’epoca consideravano, non senza ragione, il massonismo moderato del rito simbolico non meno pericoloso di quello che faceva capo al rito scozzese, alla Garibaldi, che con la bava alla bocca si piazzava davanti a una chiesa il Venerdì Santo e agitava il cosciotto di maiale urlando volgarità».
Nulla di più distante, anche caratterialmente, dall’accorto primo ministro sabaudo. Anzi, puntualizza ancora Introvigne, «può darsi che, esaurito il periodo giovanile di ateismo, Cavour conservasse nel suo cuore un genuino rispetto per la Chiesa e una certa nostalgia del cattolicesimo piemontese profondo». Conferma lo storico
Ernesto Galli della Loggia : «Cavour non era assolutamente un massone; un anticlericale, sì, nella misura in cui lo erano tutti i liberali compresi quelli cattolici come Manzoni o Fogazzaro. Perché nell’Italia dell’Ottocento non poteva essere diversamente: la Chiesa con l’enciclica Mirari vos del 1832 si era schierata recisamente non tanto contro l’indipendenza italiana, ma contro la stessa libertà di coscienza. Era la tragica contrapposizione tra la Chiesa dell’epoca e la modernità, i diritti civili e politici, i governi rappresentativi fondati sulle elezioni. Per questo i liberali non potevano non essere anticlericali; il che, nella politica concreta di Cavour, significava rimuovere dall’ordinamento piemontese tutti i residui di Antico regime, dal foro ecclesiastico che minava il principio dell’uguaglianza davanti alla legge alla riduzione del potere economico della Chiesa. Certo, per farlo furono adottati provvedimenti prevaricatori: ma anche la riforma agraria voluta da De Gasperi fu prevaricatrice… Che alternativa c’era? Forse sostenere che fosse giusto per la Chiesa possedere enormi proprietà terriere, spesso improduttive? Dubito che oggi la dottrina sociale della Chiesa approverebbe una cosa del genere; per questo è bene evitare di combattere sterili battaglie di retroguardia, come pure qualche studioso si ostina a fare». La contrapposizione tra movimento nazionale e temporalismo della Chiesa era inevitabile; «eppure personalmente – rimarca Galli della Loggia – Cavour non rinnegò mai la sua appartenenza cattolica. Sul letto di morte volle i conforti religiosi, e in seguito perfino ‘L’Armonia’, giornale cattolico di Torino che tante volte l’aveva contestato, gli tributò l’onore delle armi con un bellissimo necrologio, nel quale si ricordava come spesso lo statista avesse fatto, segretamente, molta beneficenza, e proprio attraverso istituzioni cattoliche. Cavour non condivise mai l’idea, propria invece di altri settori del fronte risorgimentale, di ’scattolicizzare’ l’Italia. Anzi, cercò di gettare le basi per una soluzione politica del temporalismo, più o meno nella direzione poi adottata dal Concordato del 1929». Paolo VI, un secolo dopo, avrebbe definito «provvidenziale» la fine del potere temporale della Chiesa. «Io aggiungo – conclude Riccardi – che anche la perdita dei possedimenti fondiari in qualche misura lo fu. Ma una cosa va detta: venne perseguita con metodi giacobini, colpendo anche i poveri che dai conventi soppressi ricevevano assistenza. Nel nuovo sistema liberal-borghese la mendicità divenne reato, cosa ben lontana dall’attenzione ai deboli propria della Chiesa, oggi come allora ».
Lo Stato pontificio era un ostacolo oggettivo all’unificazione nazionale, mentre l’evoluzione in senso liberale dello Stato era frenata da fori ecclesiastici e possedimenti degli ordini religiosi, spesso improduttivi


www.agerecontra.it/public/press/?p=5329
[Modificato da nevio63 10/09/2010 18:14]
15/09/2010 11:53
 
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Ciao Nevio , ho letto alcuni trafiletti dei post , mi sembra di capire il rimarcare che l'unità d'italia è stata fatta a discapito della Chiesa da parte anche di persone Importatanti del nostro passato ..
Ti chiedo ho capito bene ?


2° quale è il tuo punto di vista , se esiste tra la politica e la religione , nel caso quella cattolica


Ciao

15/09/2010 13:00
 
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Re:

mps_rh, 15/09/2010 11.53:

Ciao Nevio , ho letto alcuni trafiletti dei post , mi sembra di capire il rimarcare che l'unità d'italia è stata fatta a discapito della Chiesa da parte anche di persone Importatanti del nostro passato ..
Ti chiedo ho capito bene ?


2° quale è il tuo punto di vista , se esiste tra la politica e la religione , nel caso quella cattolica


Ciao




Caro, oggi di complotti e complottisti son sempre meno a riderne, su questioni come il signoraggio bancario, sette massoniche segrete e non, come l'innocuo(?) Lion's Club, programmi politici e ideologici a lungo e lunghissimo periodo, tempi che travalicano addirittura le durate generazionali, si discute anche in ambiti parlamentari (interrogazione Buontempo) allora, informandosi e ragionando, certe fenomenologie apparentemente spaiate e distanti si raccolgono, come il mare di fili elettrici presenti in casa mia, con fascette che seguano percorsi sempre più razionali e criteri sempre più unificanti.
Esiste, da secoli almeno, una grande lotta, quella tra lo gnosticismo che muta, serpeggia e risorge con nomi nuovi e la Grande Chiesa, anch'essa suddivisa e mutata. Le massonerie, soprattutto quelle anglo-americane, sono eredi, tramite la, più o meno mitica, discendenza autoritativa del ramo Sinclair, dell'Ordine Templare, mai distrutto completamente quei giorni del 1300 e dispari. I Temlari stessi erano una riedizione dell'antico gnosticismo degli scritti antichi apocrifi.
Ora, La massoneria inglese con quelle logge italiane (remember "la carboneria"? Mazzini che fonda La giovine Italia in Inghilterra, il liberal-masson-tessitore, Cavour, l'anticlerical-massone Gary-Cooper- baldi e company cantando) aveva due interessi coincidenti: Umiliare il potere dell'Austria ungheria cattolica, dopo quello della Spagna e portogallo due secoli prima e quello della monarchia francese, cattolica, mezzo secolo prima (la rivoluzione francese fu un'altra perla di anima borghese-massonica) e ridimensinare, fino all'annientamento, il potere della Chiesa di Roma. Il piano del N.W.O.
la creazione del Nuovo Mondo comandato dalle lobbies plutocratiche anglo-american-rottincul-massoniche andava avanti e va avanti, avendo dalla sua sionisti stanziati in questi paesi di lingua inglese, come i banchieri Rotschield, signori del signoraggio economico e dei destini a scacchi del mondo.
Mussolini sapeva queste di tali dinamiche, era stato socialista, fin quando si accorse che ateismo socialista e capitalismo schiaccianazioni non erano figli, solo per gli ingenui, rivali, di un piano illuminato e ateista unico e di lungo termine, e sapeva chi dirigeva la musica le intenzioni delle plutocrazie succitate, non voleva assistere allo schiacciamento dell'anima italica e il concordato era frutto di tale ragionamento. Non fate leggere a Poly che mi prenderebbe per fesso.

15/09/2010 13:09
 
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Re: Re:
nevio63, 15/09/2010 13.00:


mps_rh, 15/09/2010 11.53:

Ciao Nevio , ho letto alcuni trafiletti dei post , mi sembra di capire il rimarcare che l'unità d'italia è stata fatta a discapito della Chiesa da parte anche di persone Importatanti del nostro passato ..
Ti chiedo ho capito bene ?


2° quale è il tuo punto di vista , se esiste tra la politica e la religione , nel caso quella cattolica


Ciao




Caro, oggi di complotti e complottisti son sempre meno a riderne, su questioni come il signoraggio bancario, sette massoniche segrete e non, come l'innocuo(?) Lion's Club, programmi politici e ideologici a lungo e lunghissimo periodo, tempi che travalicano addirittura le durate generazionali, si discute anche in ambiti parlamentari (interrogazione Buontempo) allora, informandosi e ragionando, certe fenomenologie apparentemente spaiate e distanti si raccolgono, come il mare di fili elettrici presenti in casa mia, con fascette che seguano percorsi sempre più razionali e criteri sempre più unificanti.
Esiste, da secoli almeno, una grande lotta, quella tra lo gnosticismo che muta, serpeggia e risorge con nomi sempre nuovi e la Grande Chiesa, anch'essa suddivisa e mutata e,talvolta, contaminata dall'interno. Le massonerie, soprattutto quelle anglo-americane, sono eredi, tramite la, più o meno mitica, discendenza autoritativa del ramo Sinclair, dell'Ordine Templare, mai distrutto completamente quei giorni del 1300 e dispari. I Templari stessi erano una riedizione dell'antico gnosticismo degli scritti antichi apocrifi, come il vangelo di giuda.
Ora, La massoneria inglese con quelle logge italiane (remember "la carboneria"? Mazzini che fonda La giovine Italia in Inghilterra, il liberal-masson-tessitore, Cavour, l'anticlerical-massone Gary-Cooper-baldi e company cantando) aveva due interessi coincidenti: Umiliare il potere dell'Austria ungheria cattolica, dopo quello della Spagna e portogallo due secoli prima e quello della monarchia francese, cattolica, mezzo secolo prima, per permettere al mostro a due teste anglo-americano di ascendere sempre maggiormente dal mare (la rivoluzione francese fu un'altra perla di anima borghese-massonica) e ridimensinare, fino all'annientamento, il potere della Chiesa di Roma. Il piano del N.W.O.
la creazione del Nuovo Mondo comandato dalle lobbies plutocratiche anglo-american-rottincul-sionistico-massoniche andava avanti e va avanti, avendo dalla sua banchieri sionisti stanziati in questi paesi di lingua inglese, come i Rotschield, signori del signoraggio economico e dei destini a scacchi del mondo. Il protestantesimo americano e i suoi successoni numerici fanatici e filo-bushiani odierni sono la testimonianza odierna di questa macchina mostruosa che va e si è inventata il nemico musulmano per questo.
Mussolini sapeva queste di tali dinamiche, era stato socialista, fin quando si accorse che ateismo socialista e capitalismo schiaccianazioni non erano figli, solo per gli ingenui, rivali, di un piano illuminato e ateista unico e di lungo termine, e sapeva chi dirigeva la musica le intenzioni delle plutocrazie succitate, non voleva assistere allo schiacciamento dell'anima italica e il concordato era frutto di tale ragionamento. Non fate leggere a Poly che mi prenderebbe per fesso.



15/09/2010 13:32
 
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Il Grande Sigillo USA

Quelle sotto, sono ipotesi, dovessero avverarsi, si tratta del più grande crimine contro l'umanità portato avanti da alcune persone. Se ho ben compreso, se quello di cui gli antichi volevano avvisarci, attraverso il loro messaggio, dovesse realizzarsi, non si potranno contare i morti.
Ovviamente, si tratta di teorie, di supposizioni, di congetture che potrebbero non avere fondamento...
E’ mia intenzione sottolineare una coincidenza, la relazione tra il GRANDE SIGILLO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA e il fenomeno astronomico della PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI.
Sul GRANDE SIGILLO, si è detto tanto e di tutto e non è un segreto che si tratta di un simbolo massonico, nulla di male...
Vorrei sottolineare alcuni punti. Il numero 13 compare molte volte, si può dire che la fa da padrone. Vi sono 13 frecce, 13 foglie, 13 strisce, 13 stelle, ecc., molti dicono 13, perché 13 furono le prime colonie che formarono gli Stati Uniti, nessuno dubita di questo, ma non si può nemmeno dubitare che il 13 è un numero caro alla massoneria.
La data posta ai piedi della piramide, senza dubbio indica l'anno della dichiarazione di indipendenza, il 4 luglio 1776. Il caso vuole che sia anche l'anno della fondazione degli Illuminati di Baviera. La scritta NOVUS ORDO SECLORUM, unito al fatto che il GRAN SIGILLO racchiude simbologie massoniche, ha portato alcuni ad associare quella data con gli Illuminati.
Rimane un fatto, che se di coincidenza si tratta, è piuttosto curiosa. Si può tentare una spiegazione, sulla base del calcolo del tempo, attraverso l'orologio cosmico della precessione degli equinozi.
Descriviamo prima il simbolo: abbiamo una piramide composta da 72 mattoni, disposti su 13 file. Alla base troviamo la data 1776. Verrebbe da pensare che i suoi ideatori avessero voluto rappresentare una linea temporale. Ogni fila di mattoni potrebbe indicare un periodo di 13 anni. Si tratta di una piramide mozza, la punta è stata separata, non tranciandola e alzandola, ma togliendo due linee di mattoni. Fosse intera, le file di mattoni sarebbero 18.
Supponendo che ogni fila di mattoni corrisponda ad un periodo di 13 anni, moltiplicando il numero per 18 otteniamo un periodo di 234 anni, che deve essere aggiunto alla data di base.
1776 + 234 = 2010 (coscienti che le file di mattoni si fermano a 13, dove finisce la parte inferiore della piramide, il resto è una ricostruzione che però segue una logica).
Il numero dei mattoni, che compongono la parte mozza, potrebbe essere un’indicazione. Il sole percorre 1 grado precessionale in circa 72 anni. Il 72 potrebbe essere un indizio, che serve ai “confratelli” per comunicare la data precisa, in cui potrebbe realizzarsi il NOVUS ORDO SECLORUM.
Oggi 8 aprile 2007 il sole precessionale si trova a 336° 02' 47” Quando sfiorerà i 336° 00' 00” comincerà il “tramonto” di quella che alcuni chiamano l'era dei Pesci, la cui durata è di 432 anni (72 X 6 = 432).
Il sole transiterà sul 336 esimo grado precessionale tra il 13 e il 20 agosto 2010. Lo stesso anno del GRANDE SIGILLO, di sicuro è una coincidenza, ma il fatto è singolare.
Il tipo di calcolo usato (quello della precessione degli equinozi), si trova anche nella Bibbia, per esempio nelle misure della TENDA, prototipo di quello che poi diverrà il Tempio di Salomone. Dove le misure, la data di inizio lavori e perfino il costo dell'opera, sono espressi in numeri, che sono propri delle misure del fenomeno della precessione. In merito si potrebbero fare (utilizzando la sola Bibbia) non uno ma un migliaio di esempi.
Tutti sappiamo quanto sia caro il Tempio ai “figli della vedova”. Non si può negare, che la massoneria, tiene in grande considerazione Hiram, che cerca di ricostruire il Tempio e che la sua ritualità sia di origine ebraica. Da questo si possono ipotizzare, che alcuni di essi conoscono il vero significato di alcuni numeri e che abbiano dato ordine di incorporarli nella piramide del GRANDE SIGILLO.
L'anno 2010 è stato scelto per fattori astronomici, non è una certezza, di fatto però, testi antichi (Bibbia compresa) associano il tramonto di un era a fenomeni ciclici, quali siccità o inondazioni, che andranno crescendo in un periodo di 144 anni, per raggiungere il culmine nei 144 anni che seguono, per poi diminuire nei 144 che concludono il tramonto dell'era. Sempre rimanendo nel campo delle ipotesi e sempre che questi cataclismi avvengano, potrebbe accadere che chi finora ha ostentato i numeri legati al fenomeno della precessione, prenda il sopravvento su chi li ha sempre occultati, dando così inizio al NOVUS ORDO SECLORUM.
Nel 1889, un massone di nome C. T. Russel, pubblicò un libro, dal titolo: IL DIVIN PIANO DELLE ETA’. Russel, fu il fondatore della SOCIETA’ DELLA TORRE DI GUARDIA (testimoni di Geova).
Nel suo libro, Russel fece numerosi riferimenti alla PIRAMIDE DI GIZA, in rapporto al trascorrere del tempo (alle ere). Purtroppo, l’opera è quasi introvabile e la SOCIETA’ TORRE DI GUARDIA, per ragioni non difficili da comprendere, non ha più fatto ristampe l’opera. Tuttavia, non è difficile trovare dei riferimenti (illustrazioni comprese) su altri testi della nota SOCIETA’.



La cartina che vedete sopra, si trova a pagina 10, di un libro altrettanto raro (non più in stampa), il cui titolo è: L’ETERNO PROPOSITO DI DIO ORA TRIONFA PER IL BENE DELL’UOMO. Edizioni Watchtower and Tract Society of New York 1974 (edizione italiana del 1975).
Osservate la punta della piramide, si vede male, ma contiene l'occhio che tutto vede e dal triangolo fuoriescono dei raggi, esattamente come per il GRANDE SIGILLO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA.
La piramide è mozza, cioè sezionata, mantenendo sempre pero in evidenza il vertice. Fino a quando non si ha una piramide completa culminante con la realizzazione di quello che i testimoni di Geova chiamano il NUOVO MONDO. Tale immagine e il contenuto del libro il DIVIN PIANO DELLE ETA' rafforza le ipotesi sul GRANDE SIGILLO.

La PIRAMIDE è il punto di riferimento per il calcolo delle ere, o del tempo, dalle "origini" fino alla realizzazione del NUOVO MONDO o meglio fino alla realizzazione del NUOVO ORDINE MONDIALE.
Il NUOVO MONDO, secondo la SOCIETA’ DELLA TORRE DI GUARDIA, è alle porte, hanno sbagliato alcune date, perché hanno voluto servirsi solo della storia...
Oggi non è possibile definire massone la SOCIETA’ DELLA TORRE DI GUARDIA, ma rientrano nella categoria delle “società segrete”, in quanto si definiscono cristiani, ma il fine del loro “corpo direttivo” è un altro (1).
Ufficiosamente si dice, che C. T. Russel sia stato assassinato, sempre ufficiosamente si parla di omicidio rituale per il cambio della guardia, avvenuto su un treno la notte di Alloween), questo almeno è quello che alcuni credono. Di fatto rimane che è stato sepolto, sotto una piramide, anche se poi hanno aggiunto una lapide a fianco. Sulle pareti della piramide (del monumento funebre) sono impressi il logo della Società e la scritta Watch Tower (Torre di Guardia).
I testimoni di Geova di oggi, hanno rinnegato il loro passato (molti non ne sono nemmeno a conoscenza) e parlare di piramidi porta all'espulsione dalla comunità.
Sotto l'immagine del monumento funebre del fondatore dei testimoni di Geova:

NOTE:
(1) Raramente uso la parola massoneria (solo quando il contesto lo richiede), preferisco usare il termine "societa segrete", e con questo termine non indico la massoneria, ma tutti quei gruppi, siano essi politici, culturali, religiosi, ecc.. dietro la cui facciata pubblica, portano avanti un secondo fine. In particolare, tutti quei gruppi che predicano il nuovo ordine mondiale, il nuovo mondo, il nuovo sistema di cose, la nuova era, la nuova Terra, ecc..
15/09/2010 18:17
 
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Osservate la punta della piramide, si vede male, ma contiene l'occhio che tutto vede e dal triangolo fuoriescono dei raggi, esattamente come per il GRANDE SIGILLO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA.
La piramide è mozza, cioè sezionata, mantenendo sempre pero in evidenza il vertice. Fino a quando non si ha una piramide completa culminante con la realizzazione di quello che i testimoni di Geova chiamano il NUOVO MONDO. Tale immagine e il contenuto del libro il DIVIN PIANO DELLE ETA' rafforza le ipotesi sul GRANDE SIGILLO.






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