A cosa serve la religione?

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Libero Barbera
00sabato 16 ottobre 2004 11:16
Re: Re: Re: Re:
Scritto da: Justee 15/10/2004 12.40


Sei un pò confuso fai domande precise nella sezione che ritieni più opportuna e poi approfondiamo
Grazie



Non mi sembra di aver fatto domande confuse...! Ascolta:

1) Ti sembra normale che Dio onnipotente per salvare solo quelli che credono in lui (o tutti?) faccia un figlio e gli faccia patire le pene dell'inferno?

2)Da che cosa ci ha salvati Gesù, col suo sacrificio? Morendo ha salvato anche quelli che sono morti prima della sua crocifissione?

3)Come ti senti confortato dalla fede?


[SM=g27994]m1:
Topsy
00sabato 16 ottobre 2004 11:37
Re:
Scritto da: Libero Barbera 16/10/2004 11.16



Non mi sembra di aver fatto domande confuse...! Ascolta:

1) Ti sembra normale che Dio onnipotente per salvare solo quelli che credono in lui (o tutti?) faccia un figlio e gli faccia patire le pene dell'inferno?

2)Da che cosa ci ha salvati Gesù, col suo sacrificio? Morendo ha salvato anche quelli che sono morti prima della sua crocifissione?

3)Come ti senti confortato dalla fede?





Venite fuori, credenti cristiani di questo forum!Ci sono domande che esigono una risposta!
Non temere,e abbi fede [SM=g27994]m6: qualcuno risponderà al tuo appello!
Ciao

[Modificato da Topsy 16/10/2004 11.38]

Squarepusher
00sabato 16 ottobre 2004 23:38
Quei due link non basterebbero a far diventare ateo neanche uno che è già "agnostico" (queste generalizzazioni mi fanno venire l'orticaria, io non mi vedo come agnostico !!!!) come me.
Figuriamoci un credente.
Il processo di affrancamento dai condizionamenti culturali come la religione (la "morte di Dio", come la chiamano alcuni) non è così semplice.

[Modificato da Squarepusher 16/10/2004 23.39]

Justee
00lunedì 18 ottobre 2004 15:28
Re: Violazione Art.2 (Vedi Regolamento)
Scritto da: Carolina79 16/10/2004 18.36


Libero Barbera
00mercoledì 20 ottobre 2004 01:27
Ho appena sentito una statistica a "porta a porta" (succede) che mi ha veramente stupito. In Italia, sono una schiacciante maggioranza i credenti. Ancora oggi, nell'era del "tutto spiegato, del tutto razionalizzato (si fa per dire) e sotto controllo", c'è ancora tanta gente che crede ad una favola. Mi ha poi colpito il fatto che più ci si avvicini alla morte, si invecchi, e più sale la percentuale dei credenti. Perchè? E' consolatorio sperare che tutto non finisca? Ma se uno crede solo quando ha paura, come fa a convincersi di ciò che si racconta? Ancora non ho sentito una voce illuminante su questo (per me) mistero che è la fede.




P.s.
non mi dite di nuovo che è un dono che vive nel corpo di cristo e per cristo...ecc...vi prego! Lasciate stare la dottrina e parlatemi del sentimento come voi lo provate nell'animo.[SM=g27994]m1:

[Modificato da Libero Barbera 20/10/2004 11.27]

Squarepusher
00mercoledì 20 ottobre 2004 01:37
Sul ruolo del Terrore nella fede, ne parliamo anche in "L'Origine delle Religioni". Quoto buona parte del tuo post.
Per la grande percentuale di credenti in Italia... pensi che avere il Vaticano a Roma abbia qualche ruolo in tutto ciò?
[SM=g27994]m2:
Lenny Deluxe
00giovedì 21 ottobre 2004 17:43
A che cosa serve un Dono...
Penso di essermi registrato a questo forum a inizio Luglio e questo è il mio primo intervento, probabilmente questa discussione è già stata sventrata oltremodo e nessuno adesso ha più voglia di sentire commenti... ma in un modo o nell'altro devo pur iniziare.

In effetti credo anch'io che in qualche modo la religione sia un dono, ma non rieso a vederlo come una cosa positiva (voglio dire, a volte ci fanno anche dei regali che non ci servono, no?).

Onestamente ci sono momenti nei quali invidio molto chi riesce a credere, nessuno di noi ha una prova concreta dell'esistenza di Dio eppure la gente Crede. E Credere molto spesso diventa la medicina per lenire i nostri dolori o per soffocare in un abbaglio mistico le nostre perplessità. Comodo.
Prendere la vita con leggerezza servirebbe anche a me a volte, non Credo. Bevo.

Il "dono" forse viene dalla famiglia e dall'ambiente che ci circonda, dall'educazione e forse, più raramente, dalla libertà di poter scegliere e avvicinarsi a una religione piuttosto che un'altra (piuttosto che nessuna).

Scusate se offenderò qualcuno, ma penso che il Credere sia un dono per gli sciocchi e per le persone deboli, è un dono per tutti coloro che invece di cercare delle risposte concrete si abbandonano al torpore di ciò che la mente non può comprendere (o forse che può comprendere con dolore o con delusione).
Magari unendo le mani e pregando che "in un Dopo" vada tutto come ci si è augurati per una vita, magari funziona...

E' necessario presentarsi , anche se hai cambiato Nick , o almeno cancella quello vecchio
Grazie

[Modificato da Justee 21/10/2004 18.13]

Justee
00giovedì 21 ottobre 2004 18:18
Re: A che cosa serve un Dono...
Scritto da: Lenny Deluxe 21/10/200417.43
---------------------------
> Penso di essermi registrato a questo forum a inizio
> Luglio e questo è il mio primo intervento, probabilmente
> questa discussione è già stata sventrata oltremodo
> e nessuno adesso ha più voglia di sentire commenti...
> ma in un modo o nell'altro devo pur iniziare.
>
> In effetti credo anch'io che in qualche modo la relig
> ione sia un dono, ma non rieso a vederlo come
> una cosa positiva (voglio dire, a volte ci fanno
> anche dei regali che non ci servono, no?).
>
> Onestamente ci sono momenti nei quali invidio molto c
> hi riesce a credere, nessuno di noi ha una prova
> concreta dell'esistenza di Dio eppure la gente
> Crede. E Credere molto spesso diventa la medicina
> per lenire i nostri dolori o per soffocare in un
> abbaglio mistico le nostre perplessità. Comodo.
> Prendere la vita con leggerezza servirebbe anche
> a me a volte, non Credo. Bevo.
>
> Il "dono" forse viene dalla famiglia e dall'ambiente
> che ci circonda, dall'educazione e forse, più raramente,
> dalla libertà di poter scegliere e avvicinarsi
> a una religione piuttosto che un'altra (piuttosto
> che nessuna).
>
> Scusate se offenderò qualcuno, ma penso che il Creder
> e sia un dono per gli sciocchi e per le persone
> deboli, è un dono per tutti coloro che invece di
> cercare delle risposte concrete si abbandonano
> al torpore di ciò che la mente non può comprendere
> (o forse che può comprendere con dolore o con delusione).
>
> Magari unendo le mani e pregando che "in un Dopo
> " vada tutto come ci si è augurati per una vita,
> magari funziona...
>
> E' necessario presentarsi
> , anche se hai cambiato Nick , o almeno cancella
> quello vecchio
> Grazie

[Modificato da Ju
stee 21/10/200418.13
]



E necessario presentarsi , anche se hai cambiato nick o almeno cancella quello vecchio e poi inserisciti un avatar
Grazie
---------------------------
Lenny Deluxe
00venerdì 22 ottobre 2004 00:14
Re: Re: A che cosa serve un Dono...
> E necessario presentarsi , anche se hai cambiato nick o almeno cancella quello vecchio e poi inserisciti un avatar
> Grazie
> ---------------------------


Presentazione:
Ciao, mi chiamo Lenny (Deluxe) ed è la seconda volta che scrivo in questo forum... va bene adesso?
L'Avatar è proprio necessario?
Prego e ciao, Lenny (Deluxe)
Libero Barbera
00venerdì 22 ottobre 2004 10:13
caro Lenny, complimenti per il tuo intervento! M'è piaciuto parecchio. Se vuoi restare qui, ti consiglio di osservare alla lettera le istruzioni del padrone di casa, che è piuttosto severo (deve'essere di qualche ordine a disciplina militaresca[SM=g27994]m10 ) Quindi...quindi niente...a presto[SM=g27994]m8:


p.s.Comunque continuo a non capire chi è che dovrebbe darci 'sto benedetto dono?! Dio? I genitori? E, sei convinto, Lenny, che credere aiuti? Il peccato...l'inferno...non lo so eh!...E' un po', che cerco chiarimenti ma l'unico fedele che ha provato a chiarirmi le idee, me le ha confuse[SM=g27994]m11:
Squarepusher
00venerdì 22 ottobre 2004 10:27
Più che dono a me parrebbe un condizionamento.
Lenny Deluxe
00venerdì 22 ottobre 2004 10:55
Re:
Quello che intendevo dire è che spesso è proprio un'imposizione, magari non violenta (a volte si)... è sicuramente molto più facile ritrovarsi legati alla religione se si è cresciuti in un ambiente di "credenti".

Meno libertà di decisione c'è e più è facile che i pensieri si incanalino verso l'unica scelta possible. A volte è data quasi per scontata e questo meccanismo della "scelta" viene a mancare.

Quando parlo di Dono (un po' con ironia) intendo dire che alcune persone secondo me son "fortunate" perchè riescono a scavalcare i loro problemi rifugiandosi nella fede.
Ma alla fine credo che sia soltanto prendere alcuni aspetti della vita con leggerezza.

Succede qualcosa di brutto? Ehi, ma dio sa sempre quello che fa! ci sarà un motivo, no?!
montalbano41
00lunedì 25 ottobre 2004 00:32
Re:
Scritto da: rinata4 14/10/2004 7.45
---------------------------
> Ciao Libero benvenuto in questo forum...rispondo
> alla tua domanda con il mio personale pensiero...secondo
> me la religione non serve a nulla anzi serve solo
> a dividere gli uomini fà nascere i pregiudizi e
> scatena guerre...i veri valori umani si devono
> sentire dentro non è certo la fede a rendere migliore
> un uomo..si può essere ateo ed avere grande umanità
> e amore per le persone come si pùò essere credenti
> ed essere totalmente indifferenti verso gli altri...naturalm
> ente come ho detto questo è il mio pensiero..ciao
da Rosa.
---------------------------
IDEM! PENSO UGUALE A TE!
Libero Barbera
00martedì 26 ottobre 2004 09:46
Ma in un forum tutto dedicato alla religione, ci sarà pure un credente decente che mi spieghi la sua!:smi34:
Comunque grazie Montalbano, Rinata o Rosa, sottlineerei, pleonasticamente, che si può anche avere la formula credente-buono/ateo-carogna[SM=g27994]m2:
Justee
00martedì 26 ottobre 2004 11:23
Re:

Scritto da: Libero Barbera 13/10/2004 23.24
Se c'è qualche religioso su questo forum, vorrei sapere da lui e per lui, a che cosa serve la fede in un entità superiore. E in particolare a cosa serve rispettare eventuali cerimoni e regole per glorificare questa entità. E' un argomento che mi incuriosisce sempre molto perchè sfugge completamente alla mia comprensione. Ho nonni credenti e molto colti e aperti, ma non sono mai riusciti a spiegarmi il perchè della fede. E' una cosa che non si spiega perchè non lo si sa fare in quanto semplice retaggio culturale ("modus cogendi") o chè...?
Io sono Libero Barbera ateo dubbioso (un prete che cercava di convertirmi una volta alla mia professione di ateismo convinto mi disse: "suvvia, ho dubbi io che ho la fede, vuoi non averne tu che non ce l'hai?"...fregato[SM=g27994]m10 )

[Modificato da Libero Barbera 13/10/2004 23.36]




Allora , Ciao Libero , mi intrometto , perchè mi scoccia lasciare una domanda così profonda e intelligente senza una seria risposta da parte di una persona che crede fermamente in Dio
La prima domanda è se io credo nell'entità superiore , tralasciando le sfaccettature) la risposta è scontata SI , perchè secondo me tutto ciò che vediamo , lo stesso Uomo è creato da una entità Superiore , che Io chiamo Dio , questo Dio ha una Dottrina scritta e tramandata , che per fargli gradimento deve essere rispettata , e attuata in tutte le sue cerimonie o sfaccettature .
La fede , è un qualcosa su cui c'è da dibattere molto , ma in poche parole , la fede è quel credere in cose che non si vedono , avere fiducia in quel Dio che mi guida anche in quelle situazioni che io non posso capire o comprendere immediatamente
o magari più tardi o addirittura mai , in altra vita capirò
sempre chiaramente sotto ispirazione dello Spirito Santo
Spero di averti dato uno spunto per tè interessante

Libero Barbera
00giovedì 28 ottobre 2004 01:52
Re: Re:

Scritto da: Justee 26/10/2004 11.23


Allora , Ciao Libero , mi intrometto , perchè mi scoccia lasciare una domanda così profonda e intelligente senza una seria risposta da parte di una persona che crede fermamente in Dio
La prima domanda è se io credo nell'entità superiore , tralasciando le sfaccettature) la risposta è scontata SI , perchè secondo me tutto ciò che vediamo , lo stesso Uomo è creato da una entità Superiore , che Io chiamo Dio , questo Dio ha una Dottrina scritta e tramandata , che per fargli gradimento deve essere rispettata , e attuata in tutte le sue cerimonie o sfaccettature .
La fede , è un qualcosa su cui c'è da dibattere molto , ma in poche parole , la fede è quel credere in cose che non si vedono , avere fiducia in quel Dio che mi guida anche in quelle situazioni che io non posso capire o comprendere immediatamente
o magari più tardi o addirittura mai , in altra vita capirò
sempre chiaramente sotto ispirazione dello Spirito Santo
Spero di averti dato uno spunto per tè interessante






Devo dire che è la risposta più soddisfacente che abbia ottenuto fin'ora, grazie. Senza pretese di esaurire un'argomento così complicato ed antico, vorrei continuare la mia indagine.

1- Perchè un Ente così alto, impalpabile e sublime come il "buon creatore-pastore di tutto", dovrebbe aver lasciato una dottrina esaustiva di tutte le infinitamente diverse problematiche che si porranno nella storia dell'universo una volta per tutte facendola tramandare dalla fallace mente umana?
1b-Perchè Egli, creatore e signore di tutto avrebbe voluto rivolgersi solo all'uomo?

2- Pensi davvero (la domanda non è nè retorica nè provocatoria) che a Dio importi quello che fanno le sue creature? Siamo strumenti nelle sue mani o liberi di fare quello che vogliamo? In ogni caso saremmo liberi! Nel primo di preoccuparci delle nostre azioni (sono azioni di Dio), nel secondo dal giudizio di Dio che ci ha lasciati liberi di scegliere.
2b- Questo ragionamento mi porta a chiedere: credi davvero che il buon Dio abbia un'inferno per i cattivi che, "liberamente", hanno scelto di non essere buoni?

3- Pensare che nelle situazioni in cui non capisci dove stai andando e cosa dovresti fare, c'è un Dio che ti guida (suggerisse un po' di più![SM=g27994]m2: ) ti rincuora? E' una sorta di fiducia che le cose comunque andranno per il verso giusto?...Possono i credenti disperare? La disperazione è perdita di fede?

4- Comportarsi male vuol dire necessariamente essere cattivi?


trobla25
Justee
00giovedì 28 ottobre 2004 16:32
Re: Re: Re:

Scritto da: Libero Barbera 28/10/2004 1.52
trobla25




Devo dire che è la risposta più soddisfacente che abbia ottenuto fin'ora, grazie. Senza pretese di esaurire un'argomento così complicato ed antico, vorrei continuare la mia indagine.



Grazie



1- Perchè un Ente così alto, impalpabile e sublime come il "buon creatore-pastore di tutto", dovrebbe aver lasciato una dottrina esaustiva di tutte le infinitamente diverse problematiche che si porranno nella storia dell'universo una volta per tutte facendola tramandare dalla fallace mente umana?
1b-Perchè Egli, creatore e signore di tutto avrebbe voluto rivolgersi solo all'uomo?



Ciao libero , proprio perchè l'uomo e l'essere supremo di questa terra che Dio ha dato a lui gli strumenti per capire e gestirsi , la parola è tramandata attraverso lo SS , cioè lo SS è il braccio di Dio che opera in ogni momento e su qualunque essere umano.
Dimmi ma cosa ci manca a noi abitanti della terra che non abbiamo ???


2- Pensi davvero (la domanda non è nè retorica nè provocatoria) che a Dio importi quello che fanno le sue creature? Siamo strumenti nelle sue mani o liberi di fare quello che vogliamo? In ogni caso saremmo liberi! Nel primo di preoccuparci delle nostre azioni (sono azioni di Dio), nel secondo dal giudizio di Dio che ci ha lasciati liberi di scegliere.
2b- Questo ragionamento mi porta a chiedere: credi davvero che il buon Dio abbia un'inferno per i cattivi che, "liberamente", hanno scelto di non essere buoni?



Sicuramente a Dio interessano , tutte le azioni che compie qualsiasi uomo , ma abbiamo il libero arbitrio , possiamo decidere dove stare o da una parte o dall'altra , è nostra scelta , allora questa è una dottrina e quanto tale nasce da la Bibbia e dunque qualsiasi modo tu la interpreti , c'è una punizione che ci piacia o non ci piacia chi sbaglia continuamente e non si redime sarà punito , subito , dopo , alla fine , comunque una punizione c'è

3- Pensare che nelle situazioni in cui non capisci dove stai andando e cosa dovresti fare, c'è un Dio che ti guida (suggerisse un po' di più![SM=g27994]m2: ) ti rincuora? E' una sorta di fiducia che le cose comunque andranno per il verso giusto?...Possono i credenti disperare? La disperazione è perdita di fede?

4- Comportarsi male vuol dire necessariamente essere cattivi?


Il comportamento , sbagliato è scritto , è ben definito , la preghiera , gli esercizi spirituali aiutano a trovare la strada buona , ha cercare di restare sulla retta via , sicuramente qualcuno ti può aiutare , ma bisogna cercare e sacrificare un pò del nostro tempo per questo povero "Cristo" che è stato messo a morte da noi uomini e lui a acettato senza batter ciglio perchè un giorno resusciteremo :smi33:
Libero Barbera
00giovedì 28 ottobre 2004 18:24
La prima domanda che la tua esposizione mi suggerisce è: "L'uomo è l'esser supremo della terra (crediamoci) ma, il fedele non crede siano possibili altre forme di vita, eventualmente superiori nell'universo? E se queste dovessero rivelarsi e non gli fosse stata rivelata la Verità, crederesti ancora? E come spieghi che già tra gli uomini, siano state rivelate così tante diverse verità? Le verità degli altri sono meno vere?

...confusione[SM=g27994]m8:


Dimentico che sei convinto al di fuori di ogni ragione, per fede della tua verità. Dio c'è, è quello descritto nella bibbia tramandata ed interpretata dalla Chiesa. Beato te.

Alle prossime piccanti domande[SM=g27994]m2:
Libero Barbera
00sabato 30 ottobre 2004 00:31
scusa Justee, ma tu sei un ministro di qualche culto? ...cattolico immagino?
Chi.dove.quando
00sabato 30 ottobre 2004 12:37

Scritto da: Libero Barbera 28/10/2004 18.24
La prima domanda che la tua esposizione mi suggerisce è: "L'uomo è l'esser supremo della terra (crediamoci) ma, il fedele non crede siano possibili altre forme di vita, eventualmente superiori nell'universo? E se queste dovessero rivelarsi e non gli fosse stata rivelata la Verità, crederesti ancora? E come spieghi che già tra gli uomini, siano state rivelate così tante diverse verità? Le verità degli altri sono meno vere?

...confusione[SM=g27994]m8:


Dimentico che sei convinto al di fuori di ogni ragione, per fede della tua verità. Dio c'è, è quello descritto nella bibbia tramandata ed interpretata dalla Chiesa. Beato te.

Alle prossime piccanti domande[SM=g27994]m2:




Ciao Libero Barbera.

Dici esattamente: chi crede in un'impostazione religiosa crede ed è "convinto al di fuori di ogni ragione". NON LO DEVI DIMENTICARE. BISOGNA AVERE BUONA MEMORIA. Chi crede può tuttalpiù elencarti una serie di motivi per cui crede, ma non potrà mai dimostrarti che le conclusioni a cui giunge sono le sole ed uniche veritiere. Per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per sè. Il problema vero nasce quando tenta di esportare il suo pensiero concludendo che anche gli altri debbano osservare il suo codice morale e debbano essere puniti se vengono meno ad esso. Il cattolico non si accontenta di ritenere per sè vincolante a vita il matrimonio, ma lotta perchè tutti siano sottoposti a questo stesso vincolo, quindi organizza e fa sua la lotta al divorzio in barba a quanti invece lo approvano come mezzo per interrompere un'unione che non funziona più. Non si accontenta di dire che il celibato è una scelta volontaria e che quando il credente non regge più sotto il peso di quella scelta è libero di scegliersi un coniuge, no, non si accontenta, ma lo ritiene un obbligo la cui violazione è da sottoporre a sanzione. Il mussulmano, parimenti, non si accontenta di credere per dare risposta alle sue esigenze esistenziali, ma si obbliga a convertire gli altri, sia che vogliano, sia che non vogliano, anche a costo, come ho letto in un post di Justiee sul loro libro sacro, di ricorrere alla forza. E in cio il grosso pericolo delle religioni. Le norme vincolanti per se lo devono essere anche per gli altri, costi quel che costi.

La differenza fra un credente ed un non credente (errato, perchè non esistono non credenti) è semplice: entrambi si pongono domande esistenziali, con la differenza che mentre il credente ritiene e si convince di avere trovato la risposta, il non credente continua a formularsela e ad ipotizzare risposte sempre incerte e mutevoli. Il credente ha smesso di cercare, il non credente continua a cercare e, magari, ad invidiare la fede del credente. Il credente ha davanti a sè la certezza della soluzione a tutto, il miscredente no.

Potremmo andare avanti così per molto...per cui dovresti accettare per buona l'idea che il credente crede e basta, nè potrà mai convicerti, a meno che tu non voglia convincerti e sintonizzarti con lui. A questo punto è sufficiente che lui ti inidichi il percorso e che tu cammini in esso.

Ciao

Chidoqua
Topsy
00sabato 30 ottobre 2004 14:30
Re:
Scritto da: Libero Barbera 26/10/2004 9.46
Ma in un forum tutto dedicato alla religione, ci sarà pure un credente decente che mi spieghi la sua!:smi34:

___________________________

Certo che è davvero curioso che in un forum sul dialogo interreligioso,su quasi 70 foristi, solo 6 o 7 risultino credenti,mentre tutti gli altri si dividano tra atei e agnostici![SM=g27994]m1:

[Modificato da Topsy 30/10/2004 14.31]

Libero Barbera
00domenica 31 ottobre 2004 16:16
Contro ogni statistica! Forse i credenti non usano tanto internet.
Chi.dove.quando
00domenica 31 ottobre 2004 17:12
Re:


Scritto da: Libero Barbera 31/10/2004 16.16
Contro ogni statistica! Forse i credenti non usano tanto internet.





Scusami Libero, hai letto il mio post?

Non è la risposta di un ateo, ma, tutto sommato, di un credente, almeno per ora.

Ciao

Chidoqua
Libero Barbera
00domenica 31 ottobre 2004 17:55
No, scusa, me l'ero perso. Bello, complimenti.[SM=g27994]m1:
Libero Barbera
00martedì 2 novembre 2004 17:28
Re:

Scritto da: Chi.dove.quando 30/10/2004 12.37


1- Chi crede può tuttalpiù elencarti una serie di motivi per cui crede, ma non potrà mai dimostrarti che le conclusioni a cui giunge sono le sole ed uniche veritiere. Per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per sè.

-> Però vuole che tutti credano come lui...umano, ma difficile se non dai una spiegazione. Anche in politica, alle volte si finisce per abbracciare un colore piuttosto che un altro per preconvinzione, ma li si può discutere poi di contenuti e, smussare le proprie posizioni se indotti con la ragione.

2- Il problema vero nasce quando tenta di esportare il suo pensiero concludendo che anche gli altri debbano osservare il suo codice morale e debbano essere puniti se vengono meno ad esso. Il cattolico non si accontenta di ritenere per sè (->avresti appena detto che per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per se!)vincolante a vita il matrimonio, ma lotta perchè tutti siano sottoposti a questo stesso vincolo, quindi organizza e fa sua la lotta al divorzio in barba a quanti invece lo approvano come mezzo per interrompere un'unione che non funziona più. Non si accontenta di dire che il celibato è una scelta volontaria e che quando il credente non regge più sotto il peso di quella scelta è libero di scegliersi un coniuge, no, non si accontenta, ma lo ritiene un obbligo la cui violazione è da sottoporre a sanzione. Il mussulmano, parimenti, non si accontenta di credere per dare risposta alle sue esigenze esistenziali, ma si obbliga a convertire gli altri, sia che vogliano, sia che non vogliano, anche a costo, come ho letto in un post di Justiee sul loro libro sacro, di ricorrere alla forza. E in cio il grosso pericolo delle religioni. Le norme vincolanti per se lo devono essere anche per gli altri, costi quel che costi.


-> Ma a te pare una bella cosa? Un'atteggiamento moderno, quello di forzare tutti gli altri a pensarla o almeno a comportarsi, con le buone o con le cattive, come una convinzione irrazionale impone? La chiesa, per molti aspetti, non ha minimamente adeguato il proprio messaggio all'etica moderna!Io capisco che non è un'organismo evolutivo perchè ha una verità, già preconfezionata, ma almeno quella verità potrebbe ricevere interpretazioni più al passo coi tempi. Almeno ritrovando i valori cardine che penso siano pietà, rispetto, solidarietà...in un aparola amore


3-La differenza fra un credente ed un non credente (errato, perchè non esistono non credenti -> riconoscerai che esistono non credenti in Dio!) è semplice: entrambi si pongono domande esistenziali, con la differenza che mentre il credente ritiene e si convince di avere trovato la risposta, il non credente continua a formularsela e ad ipotizzare risposte sempre incerte e mutevoli. Il credente ha smesso di cercare, il non credente continua a cercare e, magari, ad invidiare la fede del credente. Il credente ha davanti a sè la certezza della soluzione a tutto, il miscredente no.

->Smette di cercare?! ...contento lui! [SM=g27994]m2: Il non credente, forse non tutti, ma alcuni, i più superficiali, si accontentano di darsi semplici risposte come: "veniamo dal caos che nel tempo si è organizzato in strutture sempre più ordinate e complesse fino a strutturarsi in organismi autocoscienti. Da lì veniamo e lì ciclicamente torniamo: vita-morte-vita". Ad alcuni non basta, ma permettimi di ritenere questa ipotesi più credibile e forse anche affascinante di un'essere superiore ed assente che s'è messo a tavolino ad inventare tutto e poi ha lasciato che ce ne occupassimo noi.

4-Potremmo andare avanti così per molto...per cui dovresti accettare per buona l'idea che il credente crede e basta, nè potrà mai convicerti, a meno che tu non voglia convincerti e sintonizzarti con lui. A questo punto è sufficiente che lui ti inidichi il percorso e che tu cammini in esso.

->Io andrei avanti a lungo; è sempre bello parlare di queste cose. Non ho però molta facilità a sintonizzarmi con chi mi dice è così e basta. D'altra parte non voglio traviare, nè penso di poterlo fare, alcun credente. Si chiacchiera per amor di dialettica[SM=g27994]m1:


Ciao!

Chidoqua

[Modificato da Libero Barbera 02/11/2004 17.35]

Chi.dove.quando
00mercoledì 3 novembre 2004 00:25
IL RISPETTO DEI DIRITTI ALTRUI E' FONDAMENTALE

Scritto da: Libero Barbera 02/11/2004 17.28

[Modificato da Libero Barbera 02/11/2004 17.35]






-> Però vuole che tutti credano come lui...umano, ma difficile se non dai una spiegazione.


Questo è sicuramente intollerabile, ma l'ho già detto.

avresti appena detto che per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per se!)


Difatti nessuno vieterà mai al credente di rispettare il vincolo matrimoniale " finchè morte...", fatti salvi i diritti del coniuge.

Ma a te pare una bella cosa? Un'atteggiamento moderno, quello di forzare tutti gli altri a pensarla o almeno a comportarsi, con le buone o con le cattive, come una convinzione irrazionale impone? La chiesa, per molti aspetti, non ha minimamente adeguato il proprio messaggio all'etica moderna!Io capisco che non è un'organismo evolutivo perchè ha una verità, già preconfezionata, ma almeno quella verità potrebbe ricevere interpretazioni più al passo coi tempi. Almeno ritrovando i valori cardine che penso siano pietà, rispetto, solidarietà...in un aparola amore


Difatti concordo con te, non solo, ma sono anche d'accordo con quanti ritengono che, anche e soprattutto, i diritti del credente cittadino ad aderire o dissentire dal proprio credo vengano rispettati e non sottoposti ad una sorta di giudizio, magari con conseguenti sanzioni, spesso pesanti da sopportare.
Se la società civile rispetta i fondamentali diritti umani del credente religioso (libertà di coscienza, di pensiero, di parola, di assenso e dissenso nei limiti delle libertà e del rispetto altrui), allo stesso modo il credente religioso deve comportarsi con chi non desidera essere più credente, senza emarginarlo e punirlo per questa scelta sopraggiunta, come spesso invece avviene c/o tutte le comunità religiose.
Per un buon dialogo religioso o, se vuoi, ecumenismo, vanno valutate attentamente tutte quelle difficoltà che creano attrito (violazioni dei diritti di cui prima) ed estirparle, volendo o nolente, senza lasciare che ogni confessione decida per le sorti di chi dissente o di chi contravviene a regole la cui punizione andrebbe lasciata al giudizio divino e non a quello umano. Questo però è un tasto delicatissimo ed intoccabile per ogni autorità religosa, a costo di dar luogo per esso a combattimenti all'ultimo sangue.
E' anche su queste basi che si giocherà il futuro pacifico dell'umanità.

riconoscerai che esistono non credenti in Dio!)


Ci mancherebbe! Forse in Dio no, ma sicuramente credenti in qualche personale conclusione, opinione o ipotesi che dir si voglia.

Ad alcuni non basta, ma permettimi di ritenere questa ipotesi più credibile e forse anche affascinante di un'essere superiore ed assente che s'è messo a tavolino ad inventare tutto e poi ha lasciato che ce ne occupassimo noi.


Libero di ritenerlo, ma si tratta pur sempre e comunque di un'ipotesi, come quella, cui aderisce il credente, in un Essere Creatore.

Io andrei avanti a lungo; è sempre bello parlare di queste cose. Non ho però molta facilità a sintonizzarmi con chi mi dice è così e basta. D'altra parte non voglio traviare, nè penso di poterlo fare, alcun credente. Si chiacchiera per amor di dialettica


Nessuno è obbligato a seguire un discorso che non lo appassiona, tanto più se lo travia.
Per quel che mi riguarda con "chi.dove.quando" intendo pormi nei confronti di chiunque propone verità assolute, desiderando sapere "chi" è il personaggio o l'accadimento (dati anagrafici alla mano), in che luogo "dove", il tempo, possibilemente con giorno, mese e anno, ossia "quando", e non con il "c'era una volta" fiabesco.

Stammi bene.

Chidoqua


Libero Barbera
00sabato 6 novembre 2004 18:44
Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della vita sia un po' meno campata in aria di quella religiosa...comunque liberissimo di metterle sullo stesso piano se ci credi davvero[SM=g27994]m1:

Mi sapresti dire, dato che mi sembra di aver capito che sei un credente saggio, quale bisogno soddisfa la fede?
Chi.dove.quando
00sabato 6 novembre 2004 20:07
Re:


Scritto da: Libero Barbera 06/11/2004 18.44
Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della vita sia un po' meno campata in aria di quella religiosa...comunque liberissimo di metterle sullo stesso piano se ci credi davvero[SM=g27994]m1:



Quando si ignora si ignora, in entrambi le direzioni.


Mi sapresti dire, dato che mi sembra di aver capito che sei un credente saggio, quale bisogno soddisfa la fede?





Il bisogno delle aspettative! Come per te l'attesa di una risposta che soddisfi il tuo bisogno di sapere dove va a parare la fede. Per il credente le aspettative, per te costellate dal dubbio, sono certezze. Quale bisogno soddisfa? in un certo senso crea quel tipo di tranquillità, di serenità che è propria di ognuno quando siamo fiduciosi che il medico che dovrà intervenire su di noi sa certamente il fatto suo e non mancherà.
Ovvio che tu ti sottoponi all'intervento con più naturalezza e serenità...questo fatto aiuta il medico ed influisce positivamente sulla salute.

Ciao Libero

Chidoqua
Squarepusher
00domenica 7 novembre 2004 02:10
Bella risposta. Molto onesta, molto chiara.
Mi hai insegnato qualcosa, Chi, e per questo ti ringrazio.

Aggiungo una postilla al tuo pensiero, una minuscola correzione che serve a spiegare come io intendo il mio Umanesimo, usando la tua stessa metafora.
"in un certo senso crea quel tipo di tranquillità, di serenità che è propria di ognuno quando siamo fiduciosi che il medico che dovrà intervenire su di noi sa certamente il fatto suo e non mancherà."
Ebbene, io ritengo di essere il medico di me stesso. E' questo a conferirmi tranquillità. E per "me stesso" intendo il concetto allargato di "uomo".
Forse è proprio questa la divergenza fondamentale tra un credente e un non credente.
Ti ringrazio ancora.
asilanna
00domenica 7 novembre 2004 16:20
un consiglio
Caro Libero, ti consiglio un libro che a parer mio vale proprio la pena leggerlo. Credo possa chiarirti molti dei tuoi dubbi. Inizialmente avevo pensato di trascriverti delle frasi, ma diventerebbe un lavoro troppo lungo e poi come ti ho già detto è meglio se lo leggi per intero. Io l'ho quasi finito.
Insomma è questo: "Breve storia delle religioni" di Ambrogio Donini.
buona lettura
ps.io l'ho comprato, ma puoi anche trovarlo in biblioteca
A presto
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