A cosa serve la religione?

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Libero Barbera
00domenica 7 novembre 2004 17:28
Grazie a tutti. Grazie Asilanna [SM=g27994]m1:







snupy
00lunedì 13 dicembre 2004 11:20
a libero-barbera
lo confesso, non ho letto tutti gli altri post, ma una risposta te la voglio dare lo stesso:

La religione, intesa come chiesa e comunita' di adepti osservanto e\o praticanti ha solo una funzione sociale.
Serve per sentirsi parte di una comunita', condividere qualcosa con qualcuno, sentirsi meno soli.
E' un bisogno fisio-psicologicologico con una ricaduta sociale.

Diversa e' la fede, intesa come fiducia in qualche cosa.
No esiste ateismo solo perche' tutti hanno fiducia in qualche cosa, sia esso un Dio, sia essa la mamma o siano i soldi.

La fede in qualcosa di trascendente nasce pian-piano, o improvvisamente, con una intuizione, che ci dice che tutto non dipende da noi, ma ci sono anche forze che non conosciamo e che operano costantemente.

E' allora che si apre un varco. Una volta aperto non sara' piu' possibile richiuderlo. Negarlo si', ma eliminarlo no!

ciao.
Libero Barbera
00lunedì 13 dicembre 2004 16:04
Re: a libero-barbera
Scritto da: snupy 13/12/2004 11.20
---------------------------

> Diversa e' la fede, intesa come fiducia in qualche co
> sa.
> No esiste ateismo solo perche' tutti hanno fiducia
> in qualche cosa, sia esso un Dio, sia essa la mamma
> o siano i soldi.

->Beh, però uno non crede nella mamma o nei soldi come si crede, ciecamente ad un dio

> La fede in qualcosa di trascendente nasce pian-piano,
> o improvvisamente, con una intuizione, che ci dice
> che tutto non dipende da noi, ma ci sono anche
> forze che non conosciamo e che operano costantemente.

->Queste forze non sono che gli accidenti della vita e ciò che sfugge al nostro controllo. Come le nostre doti naturali, la volontà degli altri, un'attimo di distrazione o un inaspettata fortuna. Non penso serva ricorrere ad una volontà superiore per giustificare ciò che non possiamo controllare (come facevano gli antichi col tuono).
Guarda, sono daccordo che non tutto può essere spiegato con la logica; ma solo perchè la mente umana, non è solo logica, ma anche passionale, istintiva e irrazionale. Desidera senza limite. Questo può frustrarla (con esiti che vanno dalla follia, all'arte, al genio) o spingerla ad accontentarsi di una spiegazione fantastica per calmarsi (cieca fede. Con esiti altrettanto mutevoli in quanto il fedele è pur sempre uomo, quindi naturalmente "insoddisfatto". Così c'è il fanatico, il mistico e il santo)


> E' allora che si apre un varco. Una volta aperto non
> sara' piu' possibile richiuderlo. Negarlo si',
> ma eliminarlo no!
>
-> Questo non posso saperlo perchè non l'ho mai provato; certo è che mi spaventano un po' le idee, quando si fissano troppo nella mente. Il pensiero è meglio lascirlo scorrere ed evolversi. Dopo siamo vecchi e incaponiti nelle nostre vecchie convinzioni. Un domani potrò cambiar opinione se "Io" vorrà[SM=g27994]m5:
Modificato da Libero Barbera 13/12/2004 16.06
snupy
00lunedì 13 dicembre 2004 17:50
...quel momento arriva per tutti, nessuno escluso..
"...Dio non e' parziale, ma in ogni nazione l'uomo che lo teme e opera giustizia gli e' accetevole....."
Diverso e' il discorso se si dice: - IO stabilisco cosa e' giusto!
Libero Barbera
00lunedì 13 dicembre 2004 18:23
Re:
Scritto da: snupy 13/12/2004 17.50
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>1. ...quel momento arriva per tutti, nessuno escluso..
> 2."...Dio non e' parziale, ma in ogni nazione l'uo
> mo che lo teme e opera giustizia gli e' accetevole....."
> 3.Diverso e' il discorso se si dice: - IO stabilisco
cosa e' giusto!
---------------------------

1.Ineffetti ho sentito dire che con l'avanzare degli anni l'uomo si avvicina alla fede. Mi incuriosisce la dinamica di questo avvicinamento. Non capisco se sia dovuto alla paura della morte o a un distacco dalla vita, dalla prassi quotidiana, un insoddisfazione per il mondo che ti porta a cercare altrove speranza. Boh!

2.Questa non l'ho capita bene, scusa; comunque, se non fosse parziale si concederebbe a tutti fin dalla nascita...forse lo fa, o forse si fa cercare...non so, comunque sono discorsi che, in quanto ateo, mi lasciano un po' perplesso.

3.Ognuno di noi stabilisce cosa è giusto per se. Sarebbe grave se lo lasciassimo decidere ad altri! L'importante è sapersi confrontare e anche mettere in discussione.
snupy
00lunedì 13 dicembre 2004 18:47
...pensa solamente agli uomini che hanno il potere e che stabiliscono chi deve vivere e chi deve morire [ guerre, carestie,ecc.] in base non a principi solidali ma a cio' che corrisponde ad un proprio giudizio sul bene e sul male.
[....noi siamo il bene che combatte l'impero del male..., ...got mit uns[dio e' con noi], ecc.
Libero Barbera
00lunedì 13 dicembre 2004 18:58
Re:
Scritto da: snupy 13/12/2004 18.47
---------------------------
> ...pensa solamente agli uomini che hanno il potere
> e che stabiliscono chi deve vivere e chi deve morire
> [ guerre, carestie,ecc.] in base non a principi
> solidali ma a cio' che corrisponde ad un proprio
> giudizio sul bene e sul male.
> [....noi siamo il bene che combatte l'impero del
male..., ...got mit uns[dio e' con noi], ecc.
---------------------------


Esattamente! Bisogna prendere le decisioni in base alla propria coscienza, non ad interessi o preconcetti. La coscienza si forma attraverso il vissuto. Non può darsene una, una volta per tutte. Quelli che dicono io conosco il bene e combatto il male, hanno un'idea unilaterale di questi concetti. Non ammettono sfumature, flessioni e quindi mal si adatteranno a risolvere decisioni aderenti alla realtà che ha così tante e variabili forme. Il valore guida dev'essere quello giusto in quel caso concreto. Tolleranza, piuttosto che rigore, tutela dell'individuo o tutela della comunità...ecc..
Great Cthulhu
00lunedì 13 dicembre 2004 21:45
Da sempre la religione è la conseguenza del bisogno dell'uomo di credere in un'entità superiore che lo aiuto e che sia la causa di tutto ciò che è inspiegabile...!
snupy
00mercoledì 15 dicembre 2004 11:06
...non e' necessario parlare di religione.
..."ci sono piu' cose fra cielo e terra di quante ne puo' conoscere la tua filosofia!"...[nell' Amleto].
Claudio Cava
00mercoledì 15 dicembre 2004 11:20
Re: Re:
Scritto da: Libero Barbera 13/12/2004 18.58
---------------------------
> Scritto da: snupy 13/12/2004 18.47
> ---------------------------
> > ...pensa solamente agli uomini che hanno il potere
> > e che stabiliscono chi deve vivere e chi deve morire
> > [ guerre, carestie,ecc.] in base non a principi
> > solidali ma a cio' che corrisponde ad un proprio
> > giudizio sul bene e sul male.
> > [....noi siamo il bene che combatte l'impero del
> male..., ...got mit uns[dio e' con noi], ecc.
> ---------------------------
>
>
> Esattamente! Bisogna prendere le decisioni in base alla propria coscienza, non ad interessi o preconcetti. La coscienza si forma attr
> averso il vissuto.

-----------------------------------------

Naturalmente concordo.

Pero' vorrei tanto sapere come fa un credente a non avere preconcetti e pregiudizi.

A mio avviso e' impossibile.

Gia' la sua stessa idea del bene e del male e' condizionata da cio' in cui crede.

Ciao
Claudio


snupy
00mercoledì 15 dicembre 2004 11:42
...I pre- concetti e i pre- giudizi li hanno tutti, quando si diventa adulti.
Ecco perche' si devono guardare i principi universali, che sono frutto dell'esperienza fatta da migliaia di generazioni passate.

I piu noti sono i comandamenti ebraici, che sono presenti anche nelle altre religioni positive, sono riconosciuti da ogni societa' umana, sono scritti nella coscienza di ogni uomo.

Nessuno puo' credere che rubare sia bene, che insidiare la donna d'altri sia bene, che uccidere sia bene, che essere dei degenerati e pervertiti sessuali sia bene, che ignorare i genitori sia bene,che essere bugiardi e violenti e senza regole sia bene.

Questo e' servito da base per tutte le leggi umane, i codici civili e i codici penali, perche' la societa' ha bisogno di regole per non vivere costantemente sul filo del rasoio, e se non si riconosce che questo bisogno e' divino, bisogna almeno riconoscere che e' una esigenza umana.

Tutti siamo credenti. Troppe parole servono solo a confondere le idee.
" il tuo si sia si', il tuo no sia no'. Tutto il resto e' del
demonio.".


Claudio Cava
00mercoledì 15 dicembre 2004 13:13
Re:
Scritto da: snupy 15/12/2004 11.42
---------------------------
> ...I pre- concetti e i pre- giudizi li hanno tutti,
> quando si diventa adulti.
> Ecco perche' si devono guardare i principi universali,
> che sono frutto dell'esperienza fatta da migliaia
> di generazioni passate.

Ma neanche per sogno.

Quelli che voi spacciate per "principi universali" sono i dettami della vostra fede, la quale e', cercate di capirlo finalmente, solo una delle tante.

Non e' un "principio universale", neanche per scherzo.

> I piu noti sono i comandamenti ebraici, che sono pres
> enti anche nelle altre religioni positive, sono
> riconosciuti da ogni societa' umana, sono scritti
> nella coscienza di ogni uomo.

Ormai ancora peggio, direi nel DNA.

Infatti io sto combattendo da quasi 40 anni per estirparli.
Dalla MIA coscienza, sia chiaro.

> Nessuno puo' credere che rubare sia bene, che insidia
> re la donna d'altri sia bene, che uccidere sia
> bene, che essere dei degenerati e pervertiti sessuali
> sia bene, che ignorare i genitori sia bene,che
> essere bugiardi e violenti e senza regole sia bene.

Gia' quel "nessuno puo' credere" mi da' ragione.

La Verita' e' solo la vostra, vero?

Ti ricordo che per un cannibale uccidere il suo nemico e mangiarne il cuore e' "bene", per un fondamentalista islamico uccidere i nemici di Allah e' "bene" e un ateo non ha nessun problema ad "insidiare la donna d' altri", essendo solo una delle vostre regolette scritte migliaia di anni fa da profeti cammellati.

Al massimo lascera' in pace le donne degli amici.

[SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: m6: m6: m6: m6:

(Scherzo).

Potrei fare esempi a non finire di cosa e' bene per tante altre culture, ormai semisoffocate dalla pretesa di "civilizzazione"
della Chiesa cattolica.

Culture che naturalmente chi ha nel DNA anche l' infallibile giudizio divino giudica "non culture" o almeno primitive e immorali, non conformandosi all' idea del "bene" scritta sui vostri testi sacri.

> Questo e' servito da base per tutte le leggi umane, i
> codici civili e i codici penali, perche' la societa'
> ha bisogno di regole per non vivere costantemente
> sul filo del rasoio, e se non si riconosce che
> questo bisogno e' divino, bisogna almeno riconoscere
> che e' una esigenza umana.

Di regole si, ne ha bisogno, ma non delle vostre.

La maggior parte derivano dal comune buon senso, spacciato per morale cristiana o giu' di li'.

Non avete il monopolio della moralita', cercate di capirlo.

Poi, se c' e' bisogno che ve le insegnino, certe cose, beh, il discorso cambia.

> Tutti siamo credenti. Troppe parole servono solo a co
> nfondere le idee.

Ma ci faccia il piacere, ci faccia (cit: Toto') m6:

Ciao
Claudio


animhatua
00mercoledì 15 dicembre 2004 14:04
Re:
Scritto da: Libero Barbera 13/10/2004 23.24
---------------------------
> Se c'è qualche religioso su questo forum, vorrei
> sapere da lui e per lui, a che cosa serve la fede
> in un entità superiore. E in particolare a cosa
> serve rispettare eventuali cerimoni e regole per
> glorificare questa entità. E' un argomento che
> mi incuriosisce sempre molto perchè sfugge completamente
> alla mia comprensione. Ho nonni credenti e molto
> colti e aperti, ma non sono mai riusciti a spiegarmi
> il perchè della fede. E' una cosa che non si spiega
> perchè non lo si sa fare in quanto semplice retaggio
> culturale ("modus cogendi") o chè...?
> Io sono Libero Barbera ateo dubbioso (un prete c
> he cercava di convertirmi una volta alla mia professione
> di ateismo convinto mi disse: "suvvia, ho dubbi
> io che ho la fede, vuoi non averne tu che non ce
> l'hai?"...fregato[SM=g27994]m10 )<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato
da Libero Barbera 13/10/2004 23.36</i>]</font></p>
---------------------------


Ciao sono Lucy,
mi permetto di dare il mio parere alla gia lunga e dibatutta questione che hai posto sul forum...

''E in particolare a cosa
> serve rispettare eventuali cerimoni e regole per
> glorificare questa entità.''

Ebbene in breve ti dico cosa penso : Se serve solo a questo la fede Dio, non serve a nulla....
La Fede in ''un'' Dio,
si evince da ciò che hai scritto che parliamo in particolare della o di una religione, si evince da ciò che hai scritto che ti preme essere 'ateo' sopratutto dalla fede cattolicocristiana, anche se secondo me hai voluuto essere un po vago[SM=g27994]m6:
secondo il mio modestissimo parere la Fede per ognuno di noi è il modo del cuore per cui rivolge con certezza il suo pensiero a Dio, e la religione è il 'linguaggio' che usa, non è importante come lo fa se cio che sente essere il modo giusto
gli fa ottenere il ''dialogo'' sperato,
non puoi parlare di cerimonie se parli di liturgia, non puoi parlare di regole se parli di simboli e tradizioni che seppure trovano riscontro in tante persone rimangono personalissimi,
Gesù condannava l'atteggiamento dei farisei che seguivano regole e cerimonie ma non perchè le seguivano...
ma perchè amavano di più il loro statusquò
Frequentare una chiesa, leggere la Bibbia pregare, seguire una forma cerimoniale non basta a conoscere Dio, avere un rapporto d'amore con lui se non è la fede che ti spinge, la profonda fiducia nel Figlio di Dio o in cio che vuoi tu in ciò che senti tu.
Tu puoi non accettare la ''lingua'' degli altri e seguire il tuo percorso le 'tue' regole, per ottenere lo stesso scopo non diverso dall'amore.
Null'altro.
ciao Lucy


Modificato da animhatua 15/12/2004 14.32
PoveroSmeagol
00mercoledì 15 dicembre 2004 16:45
Scritto da: Libero Barbera 06/11/2004 18.44
---------------------------
> Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della
> vita sia un po' meno campata in aria di quella
> religiosa...
---------------------------

Ah si? La scienza ti riesce a spiegare i perchè?
Libero Barbera
00mercoledì 15 dicembre 2004 18:03
Re: Re:
Scritto da: Claudio Cava 15/12/2004 13.13
---------------------------
> Scritto da: snupy 15/12/2004 11.42
> ---------------------------
> > ...I pre- concetti e i pre- giudizi li hanno tutti,
> > quando si diventa adulti.
> > Ecco perche' si devono guardare i principi universali,
> > che sono frutto dell'esperienza fatta da migliaia
> > di generazioni passate.
>
> Ma neanche per sogno.
>
> Quelli che voi spacciate per "principi universali" sono i dettami della vostra fede, la quale e', cercate di capirlo f
> inalmente, solo una delle tante.
>
> Non e' un "principio universale", neanche per scherzo
> .
>
> > I piu noti sono i comandamenti ebraici, che sono pres
> > enti anche nelle altre religioni positive, sono
> > riconosciuti da ogni societa' umana, sono scritti
> > nella coscienza di ogni uomo.
>
> Ormai ancora peggio, direi nel DNA.
>
> Infatti io sto combattendo da quasi 40 anni per estirparli.
> Dalla MIA coscienza, sia chiaro.
>
> > Nessuno puo' credere che rubare sia bene, che insidia
> > re la donna d'altri sia bene, che uccidere sia
> > bene, che essere dei degenerati e pervertiti sessuali
> > sia bene, che ignorare i genitori sia bene,che
> > essere bugiardi e violenti e senza regole sia bene.
>
> Gia' quel "nessuno puo' credere" mi da' ragione.
>
> La Verita' e' solo la vostra, vero?
>
> Ti ricordo che per un cannibale uccidere il suo nemico e mangiarne il cuore e' "bene", per un fondamentalista islamico uccidere i nemici di Allah e' "bene" e un ateo non ha nessun problema ad "insid
> iare la donna d' altri", essendo solo una delle
> vostre regolette scritte migliaia di anni fa da
> profeti cammellati.
>
> Al massimo lascera' in pace le donne degli amici.
>
> [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: [SM=g27994]m6: m6: m6: m6: m6:
>
> (Scherzo).
>
> Potrei fare esempi a non finire di cosa e' bene per tante altre culture, ormai semi
> soffocate dalla pretesa di "civilizzazione"
> della Chiesa cattolica.
>
> Culture che naturalmente chi ha nel DNA anche l' infallibi
> le giudizio divino giudica "non culture" o almeno
> primitive e immorali, non conformandosi all' idea
> del "bene" scritta sui vostri testi sacri.
>
> > Questo e' servito da base per tutte le leggi umane, i
> > codici civili e i codici penali, perche' la societa'
> > ha bisogno di regole per non vivere costantemente
> > sul filo del rasoio, e se non si riconosce che
> > questo bisogno e' divino, bisogna almeno riconoscere
> > che e' una esigenza umana.
>
> Di regole si, ne ha bisogno, ma non delle vostre.
>
> La maggior parte derivano dal comune buon senso, spacciato per morale cristiana o giu' di li'.
>
> Non avete il monopolio della moralita', cercate di capirlo.
>
> Poi, se c' e' bisogno che ve le insegnino, certe cose, beh, il discorso cambia.
>
> > Tutti siamo credenti. Troppe parole servono solo a co
> > nfondere le idee.
>
> Ma ci faccia il piacere, ci faccia (cit: Toto') m6:
>
> Ciao
> Claudio
>
>
>
---------------------------



Clap!clap!clap!clap! Non aggiungo altro! Anzi, si un piccolo esempio di come cambi l'idea di "giusto" in relazione alle situazioni concrete. Sai nelle società inuit qual'é la punizione per chi uccide un padre di famiglia? Sostituirlo. Diventare padre dei suoi figli e sposo della vedova. Senza l'uomo-cacciatore, la famiglia sarebbe destinata a morte certa in un ambiente così ostile.
Libero Barbera
00mercoledì 15 dicembre 2004 18:09
Re: Re:
Scritto da: animhatua 15/12/2004 14.04
---------------------------
> Scritto da: Libero Barbera 13/10/2004 23.24
> ---------------------------
> > Se c'è qualche religioso su questo forum, vorrei
> > sapere da lui e per lui, a che cosa serve la fede
> > in un entità superiore. E in particolare a cosa
> > serve rispettare eventuali cerimoni e regole per
> > glorificare questa entità. E' un argomento che
> > mi incuriosisce sempre molto perchè sfugge completamente
> > alla mia comprensione. Ho nonni credenti e molto
> > colti e aperti, ma non sono mai riusciti a spiegarmi
> > il perchè della fede. E' una cosa che non si spiega
> > perchè non lo si sa fare in quanto semplice retaggio
> > culturale ("modus cogendi") o chè...?
> > Io sono Libero Barbera ateo dubbioso (un prete c
> > he cercava di convertirmi una volta alla mia professione
> > di ateismo convinto mi disse: "suvvia, ho dubbi
> > io che ho la fede, vuoi non averne tu che non ce
> > l'hai?"...fregato[SM=g27994]m10 )<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato
> da Libero Barbera 13/10/2004 23.36</i>]</font></p>
> ---------------------------
>
>
> Ciao sono Lucy,
> mi permetto di dare il mio parere alla gia lunga e dibatutta questione che hai posto sul forum...
>
> ''E in particolare a cosa
> > serve rispettare eventuali cerimoni e regole per
> > glorificare questa entità.''
>
> Ebbene in breve ti dico cosa penso : Se serve solo a questo la fede Dio, non serve a nulla....
> La Fede in ''un'' Dio,
> si evince da ciò che hai scritto che parliamo in particolare della o di una religione, si evince da ciò che hai scritto che ti preme essere 'ateo' sopratutto dalla fede cattolicocristiana, anche se secondo me hai voluuto essere un po vago[SM=g27994]m6:
> secondo il mio modestissimo parere la Fede per ognuno di noi è il modo del cuore per cui rivolge con certezza il suo pensiero a Dio, e la religione è il 'linguaggio' che usa, non è importante come lo fa se cio che sente essere il modo giusto
> gli fa ottenere il ''dialogo'' sperato,
> non puoi parlare di cerimonie se parli di liturgia, non puoi parlare di regole se parli di simboli e tradizioni che seppure trovano riscontro in tante persone rimangono personalissimi,
> Gesù condannava l'atteggiamento dei farisei che seguivano regole e cerimonie ma non perchè le seguivano...
> ma perchè amavano di più il loro statusquò
> Frequentare una chiesa, leggere la Bibbia pregare, seguire una forma cerimoniale non basta a conoscere Dio, avere un rapporto d'amore con lui se non è la fede che ti spinge, la profonda fiducia nel Figlio di Dio o in cio che vuoi tu in ciò che senti tu.
> Tu puoi non accettare la ''lingua'' degli altri e seguire il tuo percorso le 'tue' regole, per ottenere lo stesso scopo non diverso dall'amore.
> Null'altro.
> ciao Lucy
>
>
> Modificato da animhatua 15/12/2004 14.32
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Grazie dell'intervento. Sono assolutamente daccordo col fatto che il cerimoniale, senza il sentimento sincero, sia ipocrisia pura. Ma devo dire che se uno sente dentro di se la voce di dio, è egli stesso il suo tempio quindi non vedo comunque gran senso in pomposi cerimoniali. Comunque...se sono aperti a tutti e tesi solo al bene...ben vengano! ci tengo a sottolineare che io sono ateo a tutto tondo, non ce l'ho per niente col cristianesimo in particolare. Sono pregno dell'italico cattolicesimo, come potrei esserne sfuggito. Un saluto cordiale [SM=g27985]
Libero Barbera
00mercoledì 15 dicembre 2004 18:12
Re:
Scritto da: PoveroSmeagol 15/12/2004 16.45
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> Scritto da: Libero Barbera 06/11/2004 18.44
> ---------------------------
> > Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della
> > vita sia un po' meno campata in aria di quella
> > religiosa...
> ---------------------------
>
> Ah si? La scienza ti riesce a spiegare i perchè?
---------------------------

Intendi perchè metafisici? Perchè fino al big bang è risalita con discreta approssimazione. La tua religione che "perchè" da della vita?
PoveroSmeagol
00mercoledì 15 dicembre 2004 20:55
I perchè. A cominciare se vuoi da ciò che sembra più propriamente scientifico. Ti sei mai chiesto perchè ad esempio perchè la cellula degli esseri viventi fa ciò che fa? Produce energia, la utilizza per sintetizzare il cibo, si muove, espelle i rifiuti.... Chi glielo fa fare? Mica ha un cervello cosciente che ragiona e comprende che deve farlo per la sopravvivenza dell'individuo..

Dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fior.


[SM=g27994]m3:
Modificato da PoveroSmeagol 15/12/2004 21.26
Libero Barbera
00mercoledì 15 dicembre 2004 23:37
Re:
Scritto da: PoveroSmeagol 15/12/2004 20.55
---------------------------
> I perchè. A cominciare se vuoi da ciò che sembra
> più propriamente scientifico. Ti sei mai chiesto
> perchè ad esempio perchè la cellula degli esseri
> viventi fa ciò che fa? Produce energia, la utilizza
> per sintetizzare il cibo, si muove, espelle i rifiuti....
> Chi glielo fa fare? Mica ha un cervello cosciente
> che ragiona e comprende che deve farlo per la sopravvivenza
> dell'individuo..
>
> Dai diamanti non nasce niente,
> dal letame nascono i fior.
>
>
> [SM=g27994]m3:
> Modificato da PoveroSmeagol 15/12/2004 21.26
---------------------------

La cellula è un'essere vivente, e nel concetto stesso di vita c'é la nascita, lo sviluppo la riproduzione e la morte. E' un insieme di elementi più semplice che messi assieme creano un'organismo che per essere quello che è deve fare quello che fa; se smette di farlo, semplicemente diverrà altro; "altro" che potrà andare a formare parte di un nuovo organo complesso o rimanere a lungo una semplice molecola chessò. Perchè ti nutri? Perchè per come sei fatto senti fame. Se tu fossi un cadavere o un sasso, non sentiresti fame. Eppure siamo tutti semplici entità del Tutto, non c'è una gerarchia, noi ce la siamo inventata. "siamo polvere di stelle"
snupy
00giovedì 16 dicembre 2004 11:13
... la cosa strana, caro Claudio, e' che non mi considero ne ebreo, ne cattolico e anche poco cristiano, essendo in fondo una persona che vive di esperienze, studio e riflessioni.

Ps. ....quindi per te portar via la moglie ad un altro uomo e' accettabile?....rubare, magari solo un pochino, e' naturale?....
cercare di cirquire qualche minorenne e'consentito?....ingannare un'altro uomo e normale perche' cosi' fan tutti? ...magare anche ammazzare qualcuno , giusto perche potrebbe essere un terrorista....

Se le leggi umane si occupano di queste faccende non ti sembra che sia perche'c'e' una esigenza universale [o sociale, come vuoi tu], che lo richiede? Questa esigenza che tutti in coscienza sentono non e' scritta nel DNA?....se e' scritta nel DNA [cuore]non e' universale e percio' divina?

Libero Barbera
00giovedì 16 dicembre 2004 13:46
Famo a capisse Snupy [SM=g27985]
Qui non si dice che sia giusto o sbagliato uccidere, rubare...ecc..
Si sta solamente cercando di sottolineare un errore diffuso in chi abbraccia in maniera cieca una qualsiasi convinzione! Quello cioè di pensare che siccome per lui una determinata verità é interiorizzata e scontata, allora questa verità é universale. Non esiste un diritto divino! Naturale o come diavolo vuoi chiamarlo! Né una Dea ragione unica e universale! Uccidere in alcune società può essere necessario=> "giusto"! E questo non perchè siano società basate su principi Cattivi, ma perchè la salvezza del gruppo é più importante della vita del singolo. Probabilmente si tenterà prima il bando o l'esilio, ma non si escluderà a priori la pena capitale (cui sono irremovibilmente contrario). "In God we trust" acclama la moneta statunitense, ma la stessa credente America esercita con estrema leggerezza la vendetta di stato. Rifletti: pensare di sapere dove sta il giusto non ci legittima a considerare gli altri nel torto. Non "assolutamente" nel torto per lo meno. Ciao.









PoveroSmeagol
00giovedì 16 dicembre 2004 14:25
Si, ma tu, affermando che non esiste un dio, affermi che i credenti sono nel torto, mi pare..
Libero Barbera
00giovedì 16 dicembre 2004 19:18
Come dicevo...non un torto assoluto. Per me, dio non esiste. Questo non vuol dire che non si possa dare di dio un interpretazione tale che anch'io possa accettare e riconoscere. Per me dio è un emozione che trascende in qualche modo gli stati d'animo "normali" una specie di estasi delle emozioni cui non so dare spiegazione a parole. Io ho un'idea di Dio e sono qui a chiedere ai credenti quale sia la loro. Non per dimostrare che hanno torto, ma per capire quale sia e quali fondamenti abbia la loro verità. Io la mia di verità, effettivamente, già ce l'ho, ma non vedo l'ora di essere convinto di un'altra.
Chi.dove.quando
00venerdì 17 dicembre 2004 01:37
vogliono, ma non danno?
Scritto da: Libero Barbera 16/12/2004 19.18
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Io la mia di verità, effettivamente,
già ce l'ho, ma non vedo l'ora di essere convinto
di un'altra.
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Per intanto parlaci della tua verità...poi si potrà discutere di altre verità (forse meglio ipotesi).
Riscontro che atei ed agnostici sono un pò restii a scrivere quello che pensano...perchè? O meglio... forse non tanto quello che sinteticamente pensano, quanto delle ragioni che li hanno portati a quelle conclusioni.
Forse perchè mancano di punti di riferimento ed ognuno è un punto di riferimento solo a se stesso? Sarà perchè non sono, come accade con i religiosi, "tutti per uno e uno per tutti" ( o quantomeno l'illusione d'esserlo)?

Chidoqua
Libero Barbera
00venerdì 17 dicembre 2004 11:01
Ma, veramente a me pare di aver parlato abbondantemente del mio punto di vista. Magari non te ne sei accorto per che l'ho tirato fuori nel corso di tutta questa (ed altre) lunga discussione; ma nelle risposte che ho dato o cercato di dare a tutti quelli che, garbatamente, hanno cercato una risposta al mio iniziale quesito, traspare la mia verità. 1.Dio non esiste se non nella dimensione del sentire umano 2.Chiunque rivendica come unico ed universale un suo punto di vista, cozza col valore per me più importante; chimiamolo per semplicità "pluralismo" 3.Non credere a Dio non pregiudica l'interesse sincero che ho per questo affascinante fenomeno culturale, sociale, spirituale, mistico, razionale, chimico, storico ecc... 4.Anche se la ragione non può spigare tutto, non serve uscire di testa ed inventarsi delle storie per spiegare ciò che ancora non abbiamo capito 5.Se ci sono altri aspetti del mio pensiero che non ti sono chiari chiedi
6.Un ateo si sente uguale a tutti gli altri uomini senza distinzioni di religione[SM=g27994]m2:
PoveroSmeagol
00venerdì 17 dicembre 2004 14:40
Fammi capire bene...
Per te Dio non esiste o è una grande emozione come hai detto nel post prec?
Libero Barbera
00venerdì 17 dicembre 2004 15:12
Re:
Scritto da: PoveroSmeagol 17/12/2004 14.40
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> Fammi capire bene...
> Per te Dio non esiste o è una grande emoz
ione come hai detto nel post prec?
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Esiste nella dimensione del pensiero umano. Non come entità reale, autonoma e tanto meno creatrice. Esiste come invenzione della mente umana, siamo noi uomini che l'abbiamo inventato e non viceversa.
PoveroSmeagol
00venerdì 17 dicembre 2004 15:38
Ma non sarebbe possibile che la realtà sia una proiezione del pensiero umano?[SM=g27994]m2:
Modificato da PoveroSmeagol 17/12/2004 15.38
Libero Barbera
00venerdì 17 dicembre 2004 15:52
Questa discussione l'ho già fatta altre volte. Ci sono varie correnti di pensiero in occidente e oriente che partono dal presupposto che la realtà in se non esista. Tutto è proiezione della nostra mente. Una cosa esiste in quanto può essere pensata. Io sono daccordo. Se si eliminano gli esseri percipienti, nessuno potrà percepire neppure l'idea di nulla, quindi neppure questo esisterebbe più. Questo permette di mettere sullo stesso piano ideale l'esistente concreto, tangibile, con l'esistente pensato, astratto. Però solo sul piano logico formale! Sul piano pratico io questa tastiera la tocco la vedo, la peso ecc...il mero ricordo di questa tastiera non la rende altrettanto reale (se non appunto sul piano logico formale)
PoveroSmeagol
00venerdì 17 dicembre 2004 16:33
Certo, ma se Dio esistesse, non sarebbe certo su un piano razionale e pratico!




Nei quartieri dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi,
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia:
'Quel che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia'.
Modificato da PoveroSmeagol 17/12/2004 16.34
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