A cosa serve la religione?

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Libero Barbera
00mercoledì 13 ottobre 2004 23:24
Se c'è qualche religioso su questo forum, vorrei sapere da lui e per lui, a che cosa serve la fede in un entità superiore. E in particolare a cosa serve rispettare eventuali cerimoni e regole per glorificare questa entità. E' un argomento che mi incuriosisce sempre molto perchè sfugge completamente alla mia comprensione. Ho nonni credenti e molto colti e aperti, ma non sono mai riusciti a spiegarmi il perchè della fede. E' una cosa che non si spiega perchè non lo si sa fare in quanto semplice retaggio culturale ("modus cogendi") o chè...?
Io sono Libero Barbera ateo dubbioso (un prete che cercava di convertirmi una volta alla mia professione di ateismo convinto mi disse: "suvvia, ho dubbi io che ho la fede, vuoi non averne tu che non ce l'hai?"...fregato[SM=g27994]m10 )

[Modificato da Libero Barbera 13/10/2004 23.36]

ariadipoesia
00mercoledì 13 ottobre 2004 23:51
la fede è un dono.
Un dono elargito a tutti.
Prezioso per chi lo coltiva con amorevole cura, ridicolo per chi non sa apprezzarlo.

Ci si pone di fronte a questo dono in queste due posizioni: accoglienza e rifiuto.

Chi lo accoglie, ha la certezza di una mano potente, ma non ingerente, che lo aiuta e lo sostiene, che lo giuda e lo ristora, una roccia salda su cui fondare la vita e per la quale affrontare i disagi, le avversità o alla quale rendere grazie e merito per ogni cosa riuscita, per ogni attimo respirato, per ogni pulsazione.

Chi non lo accoglie, ha la convinzione che oltre la vita vissuta in uno scorcio di qusi un scolo,(per i piu forti) non c'è nulla, se non la consapevolezza di aver lasciato, forse. una testimonianza di se, o almeno il suo numero di matricola in qualche archivio comunale.


ciao
Libero Barbera
00giovedì 14 ottobre 2004 00:10
Beh, diciamo che è un dono che a non tutti viene offerto forse. Se mi chiedessero vuoi una cosa bella che ti fa stare bene, è gratuita e se funziona godi per l'eternità? L'accoglierei volentieri. Nessuno me l'ha mai offerta. Mi hanno detto come te...la fede è un dono. Io vorrei capire che cos'è in concreto e a cosa serve, come si usa. cos'è, un sentimento? un'autoconvincimento da conservare a tutti i costi? Una convinzione inculcata con l'educazione? Una folgorazione improvvisa ed irresistibile? A chè serve? a essere più buoni? ad andare in paradiso? a distrarci dalla ineluttabilità della fine? E come si usa? ha delle controindicazioni, si sciupa? si deve curare in qualche modo? ein che modo ti fa stare meglio? è proprio necessario convincere gli altri a credere come te?
E la religione...? Perchè intorno ad un sentimento intimo come la fede, si sono create dottrine complicate, strutture economiche, gerarchiche, culturali? rituali? Tutto questo è necessario alla fede o è stata una degenerazione dovuta ad errori degli uomini?
solitary man
00giovedì 14 ottobre 2004 03:19
Re:
Ciao libero, benvenuto
penso che la fede sia a disposizione di tutti, un dono per tutti, la differenza sta nel volerlo accettare e nel sentirne il bisogno. Molti sono convinti che non serva avere fede in Dio, che se ne può fare a meno, ma chi questo dono lo ha accettato si rende conto di quanto sia importante e in certi casi indispensabile ormai per sè. Infondo tutti abbiamo fede in qualcosa o in qualcuno, riponiamo la nostra fiducia e in certi casi le nostre speranze in esso. Per noi è indispensabile avere qualcuno di cui fidarsi e con cui confidarsi, per molti questo qualcuno è un amico, per molti Dio.
Ciao... [SM=g27994]m1:

p.s. ce la fai anche te una piccola presentazione nell'apposita sezione del forum così ci si conosce un po meglio ... grazie edi nuovo benvenuto[SM=g27994]m5:
rinata4
00giovedì 14 ottobre 2004 07:45
Ciao Libero benvenuto in questo forum...rispondo alla tua domanda con il mio personale pensiero...secondo me la religione non serve a nulla anzi serve solo a dividere gli uomini fà nascere i pregiudizi e scatena guerre...i veri valori umani si devono sentire dentro non è certo la fede a rendere migliore un uomo..si può essere ateo ed avere grande umanità e amore per le persone come si pùò essere credenti ed essere totalmente indifferenti verso gli altri...naturalmente come ho detto questo è il mio pensiero..ciao da Rosa.
Lo Stantuffo
00giovedì 14 ottobre 2004 10:38
Re:
Scritto da: rinata4 14/10/2004 7.45
Ciao Libero benvenuto in questo forum...rispondo alla tua domanda con il mio personale pensiero...secondo me la religione non serve a nulla anzi serve solo a dividere gli uomini fà nascere i pregiudizi e scatena guerre...i veri valori umani si devono sentire dentro non è certo la fede a rendere migliore un uomo..si può essere ateo ed avere grande umanità e amore per le persone come si pùò essere credenti ed essere totalmente indifferenti verso gli altri...naturalmente come ho detto questo è il mio pensiero..ciao da Rosa.


il problema è che i valori umani ci vengono insegnati .... quindi ognuno ha dei valori suoi.
un metro che non è piombato. ... 95 cm...102cm... e chi lo sa?qual è il nostro piombo? chi ci assicura che le cose che abbiamo imparato siano davvero vere?



non so se mi si capisce...
rinata4
00giovedì 14 ottobre 2004 10:58
siamo dotati di una coscienza e sappiamo bene cosa è male e cosa è bene...non dimentichiamoci che le religioni sono il risultato di pensieri umani di interpretazioni umane quindi imperfette...basta vedere i risultai degli insegnamenti religiosi.
Lo Stantuffo
00giovedì 14 ottobre 2004 11:41
Re:
Scritto da: rinata4 14/10/2004 10.58
siamo dotati di una coscienza e sappiamo bene cosa è male e cosa è bene...non dimentichiamoci che le religioni sono il risultato di pensieri umani di interpretazioni umane quindi imperfette...basta vedere i risultai degli insegnamenti religiosi.


è questo il problema... cosa è bene ? cosa è male?

chi ce l ha insegnato? con quali criteri?.....

Libero Barbera
00giovedì 14 ottobre 2004 12:51
Allora, grazie per le risposte. Considerazioni: 1) Se la fede è un dono. Lo accetto grazie, dove si ritira?[SM=g27994]m6: 2) La fede, come altri valori che gli uomini si tramandano, penso sia cultirale e come altri volori laici e non che si possono avere, non comporta automaticamente coerenza di comportamento (quindi è vero che non rende automaticamente migliori) 3) Il bene e il male, in coerenza con quanto detto sub 3, sono concetti soggettivi che ognuno di noi elabora a seconda dell'educazione che ha ricevuto...(pensate che su altro forum sto litigando con una persona che pensa che i valori del fascismo siano bene!) Non credo ci sia uno ius naturale immutabile e valido in assoluto 4)L'insegnamento delle religioni solitamente è d'amore e fratellanza e però è spesso stato sfruttato il senso di appartenenza che si crea tra credenti per inventare il nemico "non credente" di turno. Ma questo non è l'argomento che mi interessa in questo caso. Cerco di capire il sentimento-fede cosa sia,non l'uso malvagio che ne hanno fatto i potenti. Vero è che la fede può (come altri valori) divenire fanatismo. Come si concilia l'assolutezza del sentimento col suo messaggio "buono"? 5) Io ho fiducia in un'amico o in una mia idea, non Fede in qualcosa di indimostrabile e lontano dalla vita di tutti i giorni. Poi, preferisco confessarmi con una persona in carne ed ossa che con una (scusa solitary man) mia fantasia. Forse chiami dio la tua coscienza? Quella ce l'ho anch'io...e alle volte mi provoca l'inferno in terra! 6) Non amo le presentazioni ufficiali[SM=g27994]m8: ma se proprio ci tenete...aspettate[SM=g27994]m16:
ariadipoesia
00giovedì 14 ottobre 2004 14:12
ritornando al discorso della fede, e alla consapevolezza che è un dono elargito a tutti e a ciascuno a piene mani, e al discorso di come si fa ad accrescerla posso aggiungere che:

La fede si vive,perchè la fede è vita.

La fede non è un discorso filosofico astratto, ma essa è la fiducia data a Dio che si rivela in Gesù Cristo, e che c'invita a seguirlo, per vivere della sua stessa vita, già su questa terra in modo imperfetto, prima di condividere la vita stessa di Dio, di là del tempo e della morte, in un'eternità di vita. "Seguitemi": (Me.1,17) ecco le prime parole del Vangelo.

Gesù invita chi ha fiducia in lui a seguirlo, e persino ad abbandonare tutto per seguirlo.

Conosciamo il messaggio delle beatitudini, questa voce di felicità offerta a tutti.

Non si tratta, in effetti, di una conoscenza puramente intellettuale riservata ad un gruppetto di sapienti.
Si tratta invece di una via offerta a chi vuole impegnarsi, come fanno generazioni di cristiani da duemila anni, attraverso l'imitazione di Cristo.

Niente è impossibile a Dio.

Ma come può un uomo, vivere come un Dio?

In effetti, è una cosa assolutamente impossibile per l'uomo.

Ma Gesù ci previene e ci rassicura: "a Dio tutto è possibile " (Mt. 19,26).

Il cristiano vive della vita stessa di Dio.
La grazia gli è stata data per trasformare tanto il suo agire quanto la sua intelligenza, poiché è il suo essere stesso ad essere rinnovato nel Cristo, "Via, Verità e Vita" (Gv. 14,6).

Non sono mancati, nel corso dei secoli, quelli che hanno sostenuto come una simile pretesa fosse impossibile.

Ma la Chiesa attraverso i santi ci ha offerto dei modelli, la cui esistenza, totalmente tesa verso Dio e verso i loro fratelli, è stata una paziente, o talvolta folgorante, salita verso Dio. " Perché come ho fatto, facciate anche voi", ci chiede Gesù (Gv. 13, 14-15). Pretesa insostenibile, si afferma, irrealizzabile, inumana ed assurda! E tuttavia i santi l'hanno fatto, mostrandoci, come San Francesco di Sales, che la vera misura d'amare Dio è quella di amarlo senza misura.

"Ama, e fa quel che vuoi", diceva Sant'Agostino, così spesso mal compreso.

Eppure che cosa c'è di più chiaro di un simile ideale! Se ami, fai quel che desidera la persona che ami. E trovi la tua felicità nel farlo, con la certezza, se si tratta di Dio, che non puoi fare che del bene, seguendo la strada che egli t'indica.

[Modificato da ariadipoesia 14/10/2004 14.18]

Libero Barbera
00giovedì 14 ottobre 2004 15:20
Re:
1) ritornando al discorso della fede, e alla consapevolezza che è un dono elargito a tutti e a ciascuno a piene mani, e al discorso di come si fa ad accrescerla posso aggiungere che:

La fede si vive,perchè la fede è vita.

->Eddaie con 'sta storia che la fede è un dono! E' un dono che ti hanno fatto i tuoi genitori! E se ti donavano la fede induista...?

2)La fede non è un discorso filosofico astratto, ma essa è la fiducia data a Dio che si rivela in Gesù Cristo, e che c'invita a seguirlo, per vivere della sua stessa vita, già su questa terra in modo imperfetto, prima di condividere la vita stessa di Dio, di là del tempo e della morte, in un'eternità di vita. "Seguitemi": (Me.1,17) ecco le prime parole del Vangelo.

Gesù invita chi ha fiducia in lui a seguirlo, e persino ad abbandonare tutto per seguirlo.

-> Mi sembra ancora un po' sibillina questa definizione di fede...che poi è la definizione di fede cattolica. Io vorrei conoscere la vostra personale esperienza del sentimento religioso. In cosa vi aiuta? Cosa vi suscita? Come lo vivete? Il Dio cristiano si è rivelato in Cristo una volta 2004 anni fa: poi è uscito grazie alla collaborazione di vari autori un best seller che ancora fa un sacco di fan e raduni. Bon, questa è la religione, ma penso che i credenti moderni, abbiano elaborato una sensibilità religiosa più intima e personale, che va oltre le parole di questo o quest'altro libro...o no?

3)Conosciamo il messaggio delle beatitudini, questa voce di felicità offerta a tutti.

Non si tratta, in effetti, di una conoscenza puramente intellettuale riservata ad un gruppetto di sapienti.
Si tratta invece di una via offerta a chi vuole impegnarsi, come fanno generazioni di cristiani da duemila anni, attraverso l'imitazione di Cristo.

-> OK, gesù cristo era indubbiamente un bel personaggio. La sua imitazione è una buona cosa, ma la fede nell'aldilà, in Dio, in un'inizio di tutto...?
->Cosa sono queste "beatitudini" che ci sono state offerte?

4)Niente è impossibile a Dio.

->E' quello che ci si aspetta da un dio! L'onnipotenza...cosa che mi porterebbe a fare la banale domanda "perchè permette il male? e perchè ci ha resi imperfetti? ci sta punendo per il peccato originale? c'è possibilità di redenzione in questa vita? chi si comporta bene riesce ad evitare il dolore?Serve la fede a non soffrire?

5)Ma come può un uomo, vivere come un Dio?

In effetti, è una cosa assolutamente impossibile per l'uomo.

Ma Gesù ci previene e ci rassicura: "a Dio tutto è possibile " (Mt. 19,26).

Il cristiano vive della vita stessa di Dio.

-> Cosa si intende per "vivere nella vita di Dio"?


6) La grazia gli è stata data per trasformare tanto il suo agire quanto la sua intelligenza, poiché è il suo essere stesso ad essere rinnovato nel Cristo, "Via, Verità e Vita" (Gv. 14,6).

Non sono mancati, nel corso dei secoli, quelli che hanno sostenuto come una simile pretesa fosse impossibile.

-> Serve ricorrere all'idea di Dio e della grazia, per giustificare una tensione dell'uomo a migliorarsi?-> "Il suo essere si rinnova nel Cresto" chiarire per favore.

7)Ma la Chiesa attraverso i santi ci ha offerto dei modelli, la cui esistenza, totalmente tesa verso Dio e verso i loro fratelli, è stata una paziente, o talvolta folgorante, salita verso Dio. " Perché come ho fatto, facciate anche voi", ci chiede Gesù (Gv. 13, 14-15). Pretesa insostenibile, si afferma, irrealizzabile, inumana ed assurda! E tuttavia i santi l'hanno fatto, mostrandoci, come San Francesco di Sales, che la vera misura d'amare Dio è quella di amarlo senza misura.

->Già, ci sono figure di uomini incredibili nella storia (alcune inventate ad hoc come san giorgio recentemente cancellato dal calendario dall'attuale papa) Persone che hanno fatto grandi cose e che dovrebbero essere d'esempio per tutti. Ma tornando alla fede; questa può sicuramente, come altri valori, rivelarsi nelle azioni quotidiane, ma a livello interiore, come muove? Cos'è che fa comportare "bene" un credente in Dio? Il pensiero che faccia piacere a dio? La paura di dio? o, la convinzione (condivisa da molti atei) che aiutare il prossimo sia giusto?

[SM=g27989]"Ama, e fa quel che vuoi", diceva Sant'Agostino

-> E' la mia firma alternativa[SM=g27994]m6:


9) spesso mal compreso.

Eppure che cosa c'è di più chiaro di un simile ideale! Se ami, fai quel che desidera la persona che ami. E trovi la tua felicità nel farlo, con la certezza, se si tratta di Dio, che non puoi fare che del bene, seguendo la strada che egli t'indica.


->Daccordo quasi al 100% nel senso che anche amando, e a volte proprio per amore, si fa del male[SM=g27994]m9: Siamo proprio complicati!...Che ci abbiano montati male?![SM=g27994]m2:
Squarepusher
00giovedì 14 ottobre 2004 15:59
Quoto Libero.
Ariadipoesia, adesso non vorrei fare la maestrina, ma ti devo muovere una piccola critica. La maggior parte delle tue risposte in questo 3ad sono autoreferenziali e dogmatiche. Nel senso che fanno riferimento a se stesse, parli usando esempi che non hanno un parallelo nella vita "empirica" di ognuno, di valori che non sono comprensibili senza dover accettare per forza l'esistenza di un Dio.
"Vivere nella vita di Dio", cose del genere. E' una frase priva di un vero significato: prova a sostituire la parola "Dio" con la parola "Maurizio Costanzo" e te ne accorgerai.
"La fede si vive, perché la fede è vita" quindi, suppongo, io dovrei essere morto da un bel pezzo. Visto che non lo sono, la fede non è vita.
Insomma, trovo le tue risposte un poco retoriche, prive di un vero contenuto che non si rifaccia a qualche comodo (e criptico) riferimento biblico.
Squarepusher
00giovedì 14 ottobre 2004 16:10
Scritto da: Libero Barbera 13/10/2004 23.24
Se c'è qualche religioso su questo forum, vorrei sapere da lui e per lui, a che cosa serve la fede

[Modificato da Libero Barbera 13/10/2004 23.36]




Ritornando IT, tenterò di spiegare a cosa serve la mia Fede.
Io non ho bisogno di un Dio e credo fermamente che la Verità Assoluta non esista. Che non esista uno spartiacque morale che stabilisca in termini oggettivi cosa è giusto e cosa è sbagliato. Che chi passa troppo tempo a guardare il cielo, spesso e volentieri, si dimentica che la terra brucia. Che comportarsi in un modo preordinato, che ha come scopo quello di guadagnarsi il Paradiso dopo la morte, sia un modo stupido per limitare la propria vita (che comunque è una sola).
Credo che la religione sia come un mare in cui gli uomini vengono trascinati, mentre dovrebbero mettersi a nuotare per i fatti loro.
In ultima analisi, credo che l'esistenza di Dio sia ininfluente.
Sapere se esiste o no è superfluo.
Credo a queste cose senza avere prove tangibili ed inconfutabili.
Quindi anche la mia è Fede.
Ma non credo in un Dio astratto.
Io ho scelto questo tipo di Fede perché, a mio parere, è quella che mi permette di amare di più gli uomini. Non sprecare amore ed energie per una Presenza Impalpabile, ma riversarlo tutto sui miei fratelli e le mie sorelle.
Non sprecare energie per pensare al Paradiso dopo la morte, ma migliorare il mondo per come è adesso.
La mia Fede ha una motivazione precisa ed un origine identificabile e sopratutto ha uno scopo pratico.
Mi serve per assumermi tutte le mie responsabilità morali, per pagare di persona per il "Male" che faccio (e non sbolognare i miei errori su un Satana qualunque) e godere di più delle mie "buone" azioni. Perché so che sono stato IO a farle, non mi ha ispirato nessuno, non l'ho fatto per avere una qualche ricompensa dopo la morte. Si può aiutare veramente l'umanità solo se lo si fa senza interesse, senza un tornaconto. E la religione lo rende automaticamente impossibile, perché ogni buona azione è finalizzata a guadagnarsi il Paradiso.
La prospettiva di avere una ricompensa per le proprie azioni, secondo me, è patetica. E' come se volessi uno stipendio per fare volontariato oppure farmi lustrare le scarpe da ogni tossico a cui do qualche moneta per l'elemosina.
Ecco il motivo per cui credo in quelo che credo.
Perché mi torna utile per lasciare il mondo un pò meglio di come l'ho trovato.
Libero Barbera
00giovedì 14 ottobre 2004 17:42
Lo spacciatore di piazza qua mi trova sostanzialmente daccordo. Specie quando dice:
"Io ho scelto questo tipo di Fede perché, a mio parere, è quella che mi permette di amare di più gli uomini. Non sprecare amore ed energie per una Presenza Impalpabile, ma riversarlo tutto sui miei fratelli e le mie sorelle.
Non sprecare energie per pensare al Paradiso dopo la morte, ma migliorare il mondo per come è adesso.
La mia Fede ha una motivazione precisa ed un origine identificabile e sopratutto ha uno scopo pratico.
Mi serve per assumermi tutte le mie responsabilità morali, per pagare di persona per il "Male" che faccio (e non sbolognare i miei errori su un Satana qualunque) e godere di più delle mie "buone" azioni."

Però, noi siamo non-credenti in Dio. Io non penso che credere in Dio significhi solo avere una "carota" e un "bastone" che ci faccia muovere verso il bene e evitare il male. Penso sia un'adesione interiore a valori alti che si personificano in un dio-buono, simbolo di tutte le qualità che pensiamo giuste. Una personificazione del nostro bagaglio di valori. Ciò che non capisco, è questa necessità di aderire all'irrazionale per non perdere la strada. Cioè, per non sbagliare, si prende il pacchetto "cattolicesimo", "testimoni di Geova", "islam", "ebraismo" ecc...e si da per buono. Secondo me giorno per giorno si costruisce la nostra etica, scontrandosi ogni volta con situazioni che ti pongono scelte (bene-male). Non si può dire in assoluto, una volta per tutte l'aborto è un crimine, per esempio, o usare il profilattico è male. (E' stata santificata una donna che, già piena di figli, li ha lasciati soli al mondo decidendo di salvare la vita che aveva in grembo piuttosto della propria![SM=g27994]m18: L'africa muore di fame e di a.i.d.s. e si fa oscurantismo sull'informazione sessuale!)

Comunque, mi sono perso. Aspetto ancora impressioni sul sentimento fede.


Rispettosamente Libero
Squarepusher
00giovedì 14 ottobre 2004 23:47
Laudate Hominem
Una breve parentesi:

"Non voglio pensarti Figlio di Dio, ma figlio dell'uomo: fratello anche mio..."

Posso amare Joshua Ben Pantera, ebreo eretico e filosofo umanista nato nel 7 avanti cristo a Betlemme. Condannato a morte per le sue idee come mille altri disgraziati (Socrate, Giordano Bruno...).
Non mi serve un qualsiasi Gesù Cristo con i suoi effetti speciali, pani e pesci e tutto il bagaglio di trucchetti da prestigiatore.
Lodate gli uomini, non i supereroi.
Libero Barbera
00venerdì 15 ottobre 2004 00:58
Gesù e quell'altro che tu nomini erano uomini.

"Si chiamava Gesù


Fabrizio de André


Venuto da molto lontano
a convertire bestie e gente
non si può dire non sia servito a niente
perché prese la terra per mano
vestito di sabbia e di bianco
alcuni lo dissero santo
per altri ebbe meno virtù
si faceva chiamare Gesù.

Non intendo cantare la gloria
né invocare la grazia e il perdono
di chi penso non fu altri che un uomo
come Dio passato alla storia
ma inumano è pur sempre l'amore
di chi rantola senza rancore
perdonando con l'ultima voce
chi lo uccide fra le braccia di una croce.

E per quelli che l'ebbero odiato
nel getzemani pianse l'addio
come per chi l'adorò come Dio
che gli disse sia sempre lodato,
per chi gli portò in dono alla fine
una lacrima o una treccia di spine,
accettando ad estremo saluto
la preghiera l'insulto e lo sputo.

E morì come tutti si muore
come tutti cambiando colore
non si può dire non sia servito a molto
perché il male dalla terra non fu tolto
Ebbe forse un po' troppe virtù,
ebbe un nome ed un volto: Gesù.
Di Maria dicono fosse il figlio
sulla croce sbiancò come un giglio."
Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 01:04
Re:
Scritto da: Libero Barbera 15/10/2004 0.58
Gesù e quell'altro che tu nomini erano uomini.



Mmh... hai frainteso...
Joshua Ben Pantera è il nome storico di Gesù Cristo.
Sono la stessa persona.
Gesù è la storpiatura italiana di Joshua.
Cristo è la storpiatura di un nome greco che vuol dire "Pesce". E' un acronimo per dire "figlio di Dio e salvatore".
Gesù Cristo non era il suo "nome di battesimo", quindi. Si chiamava Joshua Ben Pantera.
Il senso del mio post era quello di confermare i versi di "Laudate Hominem".

[Modificato da Squarepusher 15/10/2004 1.06]

[Modificato da Squarepusher 15/10/2004 1.10]

[Modificato da Squarepusher 15/10/2004 1.12]

Libero Barbera
00venerdì 15 ottobre 2004 01:22
Scusa, ma cristo, non vuol dire "unto"?
Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 01:31
Forse quello è un significato successivo. Oppure, semplicemente, vuol dire entrambe le cose.
Stà di fatto che non è il suo nome naturale.
Justee
00venerdì 15 ottobre 2004 10:31
Cristo

Scritto da: Libero Barbera 15/10/2004 1.22
Scusa, ma cristo, non vuol dire "unto"?



Messia è la trascrizione italiana di Mashiach, il significato ebraico di parola "consacrato uno che" la forma greca di questo significato è Xristos , da dove otteniamo la parola italiana Cristo.

Nel ebraico originale "Gesù Cristo" è Yeshua haMashiach e essere interpreto come "Yah che salva, consacrato

Il significato del nome Gesù è “Dio salva”. L’altro suo nome Emmanuele significa “Dio con noi”, cioè, Dio venuto a noi per salvarci. Mentre invece il bel nome Cristo dal greco e Messia dall’ebraico, vuol dire: “unto”, che lo designa come il Re, il Santo, il Liberatore. L’accusa principale della Sua condanna a morte è stata quella di essersi dichiarato “Il Figlio di Dio”. Questo equivale all’essere Dio, uguale al Padre, eterno, onniveggente, onnipresente… (Marco 14:61-62; Giovanni 10:33-36; 5:1[SM=g27989]. Così come noi siamo della stessa natura dei nostri genitori di pelle, ossa e sangue. Gesù è Colui che Giovanni Battista additò come: “L’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:29), che è il gesto più grande dell’amore del Padre, che diede il meglio del cielo per salvare il peggio della terra: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (a morire duramente sulla croce), affinché chiunque crede in Lui non perisca (all’inferno), ma abbia vita eterna (in paradiso)” (Giovanni 3:16).



Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 11:44
Però, che precisione. Grazie mille.
Quella faccenda del Pesce e dell'acronimo è vera, allora?
Per quanto ne so, i paleocristiani non usavano come simbolo sacro la croce, ma la raffigurazione del pesce.
Ma forse stiamo andando un pò OT.
Libero Barbera
00venerdì 15 ottobre 2004 11:55
Mi stanno benissimo gli OT interessanti. Comunque, mi colpisce un po' il fatto che Dio abbia messo al mondo un figlio col preciso scopo di farlo crocifiggere a 33 anni perchè soffrisse per tutti gli uomini, anzi, solo per quelli che lo credevano effetivamente figlio di Dio[SM=g27994]m22: Tu credi Justee?
Justee
00venerdì 15 ottobre 2004 12:03
Re:

Scritto da: Libero Barbera 15/10/2004 11.55
Mi stanno benissimo gli OT interessanti. Comunque, mi colpisce un po' il fatto che Dio abbia messo al mondo un figlio col preciso scopo di farlo crocifiggere a 33 anni perchè soffrisse per tutti gli uomini, anzi, solo per quelli che lo credevano effetivamente figlio di Dio[SM=g27994]m22: Tu credi Justee?



Allora la risposta è si [SM=g27994]m2:
Dio ha messo al mondo Cristo Vero Uomo e Vero Dio , non per farlo crocifiggere a 33 anni , l'età non centra , il suo fine è la redenzione dell'umanità perchè attraverso il suo sacrificio possiamo avere la possibilità di una vita nuova
Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 12:07
In qualche testo religioso ho letto che l'Alleanza con Dio è stata riconfermata 3 volte.
Una volta da Adamo, che ha sacrificato alcuni animali.
Un'altra volta da Mose (oppure Noè, non ricordo), con il sacrificio di altri animali.
E poi con Cristo, che è l'Agnello.
E' una cosa un pochino pagana, ma ha un senso.
Libero Barbera
00venerdì 15 ottobre 2004 12:36
Re: Re:

Scritto da: Justee 15/10/2004 12.03


Allora la risposta è si [SM=g27994]m2:
Dio ha messo al mondo Cristo Vero Uomo e Vero Dio , non per farlo crocifiggere a 33 anni , l'età non centra , il suo fine è la redenzione dell'umanità perchè attraverso il suo sacrificio possiamo avere la possibilità di una vita nuova




Eh, è esattamente quello che intendo. Mi sembra strano che per salvare i suoi fedeli Dio abbia usato un figlio che soffrisse per tutti. Ma poi...prima che venisse il cristo a salvarci...eravamo condannati o cosa? I profeti pre cristiani sono all'inferno? Comunque; a te come ti aiuta la fede?
Justee
00venerdì 15 ottobre 2004 12:40
Re: Re: Re:

Scritto da: Libero Barbera 15/10/2004 12.36



Eh, è esattamente quello che intendo. Mi sembra strano che per salvare i suoi fedeli Dio abbia usato un figlio che soffrisse per tutti. Ma poi...prima che venisse il cristo a salvarci...eravamo condannati o cosa? I profeti pre cristiani sono all'inferno? Comunque; a te come ti aiuta la fede?



Sei un pò confuso fai domande precise nella sezione che ritieni più opportuna e poi approfondiamo
Grazie
Topsy
00venerdì 15 ottobre 2004 12:56
Re:
Scritto da: Squarepusher 15/10/2004 1.31
Forse quello è un significato successivo. Oppure, semplicemente, vuol dire entrambe le cose.
Stà di fatto che non è il suo nome naturale...

----------------------------

Credo tu abbia fatto un pò di confusione.

"Gesù" in ebraico suona Yehoshua (o Jeshua) ed è un nome proprio piuttosto comune.
"Cristo" è l'equivalente di greco della parola ebraica Messia(ovvero Moshiach)che significa "Unto del Signore".
L'unzione con olio, in Isarele, dapprima praticata solo per i sacerdoti,venne in seguito estesa anche ai re.Si consideravano unti coloro che erano stati scelti da Dio per adempiere importanti cariche e funzioni.
Dunque "Gesù Cristo" sta in realtà per "Gesù detto l'unto,il messia."



A proposito di "Gesù ben Pandira".
Gesù ben Pandira (o ben Pandera) figlio illegittimo di Maria adultera, messa incinta da un soldato di nome "Pandera", si rese dedito alle arti magiche e alla idolatria e come tale fu messo a morte.

Quando le relazioni tra cristianesimo ed ebraismo divennero dichiaratamente ostili e con la "Donatio Constantini" si pervenne alla cristianizzazione dell'impero romano, l'ebraismo fu condannato al silenzio,all'emarginazione e infine alla persecuzione.
Per preservare la dignità dell'ebraismo e rassicurare i propri adepti,attaccati e vilipesi gli ebrei tentarono di difendersi con energia beffandosi di certi dogmi cristiani così cari ai loro avversari.La letteratura talmudica ed extra talmudica è piena di riferimenti cifrati ai giudeo cristiani, anche se i riferimenti chiari e manifesti sono rari(vedi Shabbat 116b).

"Toledt Yeshu"(Storia della vita di Gesù)si presenta come una sorta di Vangelo e ci fa vedere il modo in cui gli ebrei si raccontavano la vita di Gesù nel Medioevo. I materiali di questi racconti provengono da una letteratura extra-talmudica o dagli sviluppi che erano stati messi da parte per non urtare la censura cristiana. Ma è un tipo di letteratura che si apparenta più alla polemica anticristiana che una vera ricerca storica sulla nascita e la vita di Gesù.

(queste ultime sono considerazioni tratte dal saggio introduttivo di Maurice-Ruben Hayoun al libro di Leo Baeck "Il Vangelo:un documento ebraico").


Gesù e il pesce.
In greco la parola pesce si scrive "ICTUS" le cui iniziali in greco costituivano la dicitura:
GESU’ CRISTO FIGLIO DI DIO SALVATORE.
I cristiani ricorrevano a questa dicitura simbolica per riconoscersi tra loro all'epoca in cui la comunità cristiana subiva forte persecuzioni.

[Modificato da Topsy 15/10/2004 23.29]

Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 15:52
Grazie per le delucidazioni. Comunque siamo OT a manetta e ci sarà pure un 3ad che parla di Gesù Cristo.
Ritorniamo alla questione originale: "A cosa serve la religione?"
Io, Aria e Libero stavamo dibattendo un punto importante, voi che ne pensate?
Topsy
00venerdì 15 ottobre 2004 16:53
Re:
Scritto da: Squarepusher 15/10/2004 15.52
Grazie per le delucidazioni. Comunque siamo OT a manetta e ci sarà pure un 3ad che parla di Gesù Cristo.
Ritorniamo alla questione originale: "A cosa serve la religione?"
Io, Aria e Libero stavamo dibattendo un punto importante, voi che ne pensate?



So che l'intervento è OT ma è in questo thread che si è finito con lo spiegare il nome di Gesù,e in questo thread mi è sembrato bene completare l'argomento.Considerela una parentesi.
Ciao e buon proseguimento!
Squarepusher
00venerdì 15 ottobre 2004 16:56
Certo, certo. Non stavo mica bacchettando nessuno. Tra l'altro il tuo post è particolarmente interessante. Comunque Justee ha aperto un 3ad specifico, per cui possiamo cosntinuare lì questo affascinante problema.
Ripeto: non volevo essere pesante, era solo un piccolo "rimettere in carreggiata" la discussione.
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