Trasfusioni di sangue, insostituibili per VIVERE
UN RIFIUTO MORTALE (10.02.2005)
Guy, 35 anni e testimone di geova, è morto all’ospedale. I suoi genitori vogliono comprendere quello che è veramente accaduto.
Bruxelles. Guillaume e Therese sono separati da più di 20 anni. Questo non impedisce loro di lottare oggi insieme per ottenere la verità sulla morte del loro figlio.
Guy aveva 35 anni quando il suo cuore ha cessato di battere all’ospedale il 22 gennaio 2001.
“Ho ricevuto una pugnalata quando mi hanno comunicato la morte di mio figlio. Era un testimone di geova”, spiega Guillaume che cadde dalle nuvole. “ Non ci avevano mai comunicato che nostro figlio era stato ricoverato all’ospedale!”, aggiunge Therese che osderva che il figlio era handicappato all’80%. “Fisicamente stava bene ma, mentalmente, aveva l’età di un adolescente di 14 – 15 anni!, spiegano i genitori.
Guy venne ricoverato per delle ulcere allo stomaco. Ulcere che causarono un’emoroggia digestiva. Dal suo ingresso all’ospedale, egli espresse il suo desiderio di non ricevere trasfusioni di sangue. Testimone di geova da più di dodici anni, applicava le sue convinzioni alla letera. I medici hanno messo in pratica il suo desiderio e Guy avrebbe anche firmato una dichiarazione. “Ma questa non l’abbiamo vista”, racconta Therese. Vista la gravità del suo stato, i medici hanno dovuto operarlo per scoprire l’origine dell’emorragia e tentare di arrestarla ma senza successo. Guy è andato in coma e non ne è mai uscito.
Immediatamente Guillaume ha sporto querela per omicidio volontario e mancata assistenza a persona in pericolo. Egli ritiene che i medici abbiano sbagliato nel non avvertire la famiglia di Guy.
“Se fossimo stati avvertiti, avremmo potuto spiegare che egli non era in grado di prendere una tale decisione”, osserva Therese. In questo caso, Guy avrebbe potuto ricevere la trasfusione CHE GLI AVREBBE SALVATO LA VITA.
Il medico legale è formale nel suo rapporto di esperto: “LA SCELTA TERAPEUTICA ADEGUATA AVREBBE COMPRESO UNA TRASFUSIONE DI SANGUE, da una parte e l’arresto della fonte di sanguinamento, dall’altra. Solo la seconda parte del trattamento ha potuto essere messa in atto.. Chiaramente , la medicina è formale: RIFIUTARE LA TRASFUSIONE E’ DA SUICIDIO.
“Per me è chiaramente un suicidio. Se ho esposto querela, è perché i medici non hanno fatto il loro dovere e DEGLI ESTRANEI HANNO ASSISTITO ALLA MORTE DI NOSTRO FIGLIO”
Due medici e due membri del personale infermieristico sono stati accusati. Ma la camera del consiglio ha deciso che non vi sia luogo a procedere.
Guillaume e Therese si sono appellati e hanno depositato un’altra querela, ma CONTRO I TESTIMONI DI GEOVA questa volta.
“Ocorre che la gente sappia. Noi non vogliamo un franco. Quello che vogliamo, è che, altri genitori non vivano quello che viviamo noi” concludono i genitori.
Michael Kalbeck
www.dhnet.be/index.phtml?
DA NOTARE COME I TESTIMONI IN QUEL DETERMINATO CASO SI SONO PRESI
LA BRIGA DI SOSTITUIRSI A GENITORI E FAMILIARI.
MOLTO UMANI E SOPRATTUTTO CORRETTI