Mah. La questione è piena di "se".
Prendiamo un'affermazione di Aryon molto importante:
La ragione non è lo strumento adatto a dimostrare nè l'esistenza di Dio, nè la sua non esistenza. Per la ragione è UGUALMENTE PROBABILE e UGUALMENTE INDIMOSTRABILE tanto che Dio esista, tanto che non esista e per questo motivo, se vogliamo vederla da un punto di vista esclusivamente razionale, l'ateismo si basa su un atteggiamento fideistico tanto quanto il fideismo vero e proprio, per lo meno fino a quando non esisterà una prova evidente e scientificamente valida della non esistenza di Dio.
Direi che è vera e sacrosanta, in teoria.
In pratica però bisogna guardare alla realtà di oggi. Se io fossi un fisico credente, non avrei nessun problema a pensare che, una volta accettata la teoria del Big Bang, chi ha dato origine al Big Bang sia stato un dio. Allo stesso modo, se fossi un biologo credente, non avrei alcun problema a pensare che, accettato il dato di fatto dell'evoluzione, le molecole responsabili degli aggregati della vita iniziale fossero nate per volere di un dio e si stessero evolvendo secondo le regole che un dio ha stabilito.
Che problema c'è a conciliare fede e ragione? Nessuno, in teoria.
Ma la pratica è diversa. Il dio delle religioni rivelate non è solo "una divinità", ma una divinità ANTROPOMOROFA, che ci ha creati, ci ha dato delle leggi, ci può parlare e ci può miracolare, che ci ha dettato la sua parola e dispone delle nostre anime sul palmo della sua mano e che un giorno ci giudicherà secondo la SUA morale, condannandoci o salvandoci a suo insindacabile giudizio.
Queste cose esulano completamente da quanto detto sopra. La ragione non ci permette di discutere oggettivamente su un ente metafisico, ma ci permette riflettere su determinati attributi che gli si vorrebbero attribuire, come:
- Le scritture, stracolme di errori, imprecisioni storiche, parabole e leggi morali assolutamente discutibili... ma sulla cui base si pretenderebbe non solo di fondare l'ordinamento sociale, bensì addirittura l'indagine scientifica della realtà... vedi casi celebri vecchi e nuovi come antropocentrismo, geocentrismo, creazionismo.
- Le chiese, artefici di concetti obbrobriosi come le guerre sante, le inquisizioni, persecuzioni razziali e ideologiche senza precedenti ("ebrei carnefici di Cristo!" non è l'unico grido della categoria, dovremmo annoverare il concetto stesso di "eretico" fra le invenzioni religiose più azzeccate; le conseguenze storiche dell'applicazione del concetto di "eresia", sono sotto gli occhi di tutti) nonché dell'interpretazione monopolizzante delle scritture sopracitate, responsabili di una paralisi culturale plurisecolare.
- Le concezioni errate del mondo. Dio è amore e ci guarda con occhi speciali perché siamo il suo gregge, certo, ma le più atroci malattie genetiche, destinate spesso a colpire i soli bambini innocenti, se ci avesse creati ed incarnati lui, allora le avrebbe scelte apposta per noi. Dio è il padre di tutta l'umanità, tranne che delle donne evidentemente, che hanno acquisito la certezza teologica dell'anima solo da qualche secolo e sono state discriminate in modo vergognoso fino a cinquant'anni or sono. Dio ha mandato un vicario in terra, e lo ha fatto pure infallibile, ma costui sembra preoccuparsi più di impedire la ricerca di cure contro le malattie degenerative, che del cancro della pedofilia che divora la sua istituzione.
Però, naturalmente, Dio è amore e pensa a noi giorno e notte.
Ora, non so come la pensiate voi sul piano morale; c'è chi pensa che senza le scritture non avremmo fatti passi avanti nella moralità, anche se la grecia classica prima di Cristo era anni luce più avanti dell'Europa del medioevo, dominato dalle grandi religioni; c'è chi pensa che senza una guida spirituale univoca e in contatto spirituale con un ente supremo saremmo stati perduti, e contento lui che apprezza il ruolo della pecora.
Ma io trovo disgustosa l'ipocrisia di chi pensa davvero di poter fondare una qualsiasi, e sottolineo UNA QUALSIASI propria azione materiale, sulla sola ed unica consapevolezza dell'esistenza di Dio.
Mi disgusta l'ipocrisia di chi uccide solo perché pensa che la morte di quella tale persona sarà gradita a Dio. Mi disgusta l'ipocrisia di chi fa pressione sulla politica solo perché pensa che quella determinata legge sarà sgradita a Dio. Mi disgusta l'ipocrisia di chi prende un libro in mano, qualsiasi libro, e sceglie di cercare di realizzare i suoi precetti anche quando distruttivi nei confronti delle persone che sarebbe vincolato a proteggere (diciamo pure no ai preservativi, che tanto l'AIDS non è un problema nostro; aggrediamo pure le teorie scientifiche consolidate, se costringono a spostare un po' più in là i confini della fede; vietiamo le ricerche sulle cellule staminali, che tanto non servono a nessuno, e neghiamo i funerali religiosi ai credenti morti supplicandoci fra sofferenze indicibili, dato che hanno osato sfidare i nostri comandamenti...).
A mio parere nessuno a questo mondo ha uno straccio di autorità per dire di agire in nome di una divinità, i cui stessi fini oltrettuto (quale ironia!) se fossero divini, trascenderebbero di gran lunga la comprensione di chiunque, e pertanto sarebbero ingiudicabili secondo un'etica umana, ispirata al nostro bene o al nostro male umano. Non potremmo MAI sapere se un Dio che ci parlasse volesse la nostra distruzione o il nostro benessere, e questo indipendentemente da cosa dicesse lui!
E' per questo che quando mi interrogo e mi chiedo:
Dio esiste?
Mi rispondo: mi sembra molto difficile pensarlo perché non c'è nulla nell'universo che né dia una tangibile testimonianza; ma perché no, magari esiste.
Questa è solo una questione di fede.
Poi mi domando: se esiste, allora si interessa a noi? Ci ha mai parlato? Ci ha creati direttamente, magari addirittura a sua immagine e somiglianza? E' addirittura ispiratore delle azioni della/e chiese?
E' una fonte di amore, o di giustizia, o di carità, che anela al nostro benessere e veglia su di noi tramite le proprie divine possibilità e i propri servitori terreni?
Signori, mi spiace... ma per me la sola risposta razionale, che con la fede ha poco a che vedere, è NO.
[Modificato da Rainboy 11/06/2007 1.03]