DIO ESISTE?

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ClintEastwood82
00martedì 12 giugno 2007 13:16

||Ma la pratica è diversa. Il dio delle religioni rivelate non è solo "una divinità", ma una divinità ANTROPOMOROFA, che ci ha creati, ci ha dato delle leggi, ci può parlare e ci può miracolare, che ci ha dettato la sua parola e dispone delle nostre anime sul palmo della sua mano e che un giorno ci giudicherà secondo la SUA morale, condannandoci o salvandoci a suo insindacabile giudizio. ||


Non per tutte le religioni, il Tao per esempio è impersonale, anche se un cinese non lo chiamerebbe D_o ma non potrebbe nemmeno negargli tale nome, poichè a tutti gli effetti è un ente regolatore onniscente, onnipervadente etc etc.
Il Brahaman degli indù allo stesso modo è impersonale, se pur alcune correnti filosofiche lo considerano personale ma indescrivibile, e la maggior parte dell'induismo gli ha attribuito manifestazioni varie (Vishnù, Shiva, etc).
Quindi non per tutte le religioni è la stessa cosa.



||- Le chiese, artefici di concetti obbrobriosi come le guerre sante, le inquisizioni, persecuzioni razziali e ideologiche senza precedenti ("ebrei carnefici di Cristo!" non è l'unico grido della categoria, dovremmo annoverare il concetto stesso di "eretico" fra le invenzioni religiose più azzeccate; le conseguenze storiche dell'applicazione del concetto di "eresia", sono sotto gli occhi di tutti) ||


Gli obbrobri ci sono dappertutto, è impreciso attribuirli solo alla religiosità, un pò sulla scia di Dawkins. L'esempio più lampante è il genocidio Vandeano, condotto in nome della "dea ragione", che il caro Robespierre ha usato per togliersi di mezzo persone scomode, ed erano cattolici.
Per quanto riguarda il fanatismo religioso, quella è una piaga che è difficile da estirpare, ma non ha molto a che vedere con i Vangeli e il messaggio di Gesù.


||Dio è il padre di tutta l'umanità, tranne che delle donne evidentemente, che hanno acquisito la certezza teologica dell'anima solo da qualche secolo e sono state discriminate in modo vergognoso fino a cinquant'anni or sono.||


Ma questo rientra sempre con il fanatismo dell'uomo, non con il messaggio del Vangelo, che non discrimina assolutamente le
donne; la teologia di Paolo per esempio può risultare maschilista riguardo all'insegnamento ma non certo riguardo alla persona femminile.
Inoltre non sempre la donna è stata discriminata in tutto il pianeta fino 50 anni fà, ma ci sono state delle alternanze in vari periodi e luoghi; in Cina sul fiorire del taoismo la donna era considerata preziosa fonte di energia di cui l'uomo aveva
bisogno, in altri periodi invece venne denigrata. In india veniva e viene considerata da molti un dea; bisogna quindi sempre fare le giuste precisazioni riguardo alla donna e l'antichità.



||Le atrocità verso la persona fisica, verso la conoscenza e la cultura, verso la dignità umana (da esprimersi in tutte le sue
forme, compresa la sessualità) sono soltanto la più logica delle conseguenze dell'approccio interpretativo della presunta
"volontà divina". ||


Questa frase rischia di essere fraintesa, perchè la storia ci dà chiari esempi che molta parte delle più grandi atrocità sono state compiute per politica, e non necessariamente per motivi religiosi; anche questi ne fanno buona parte ma sono solo una
fetta della torta.



||Vedi qualcosa, qualsiasi cosa che avvalori l'esistenza di un dio antropomorfo che ci ha parlato, ci ama, ci custodisce e vuole il nostro benessere? Vedi qualsiasi cosa che non sia imputabile all'uomo o al semplice caso? Vedi qualcosa che sia un "di più" rispetto al drago invisibile ed incorporeo citato da Upuaut nell'articolo?
Io no. ||


Se ne scorgono molte di cose, basti vedere l'operato di persone come Madre Teresa, o andando più indietro Francesco d'Assisi, o di altri anche protestanti, o chicchesia che hanno aiutato il prossimo consumando loro stessi, ed è innegabile che la fede li abbia aiutati in ciò.



||Mi sembrava giusto piuttosto, in un forum dove la religione è uno degli argomenti centrali, dare qualcuna delle ragioni per cui ho una convinzione atea. Come ho detto, di certo non sono convinto di aver detto nulla di rivelatore. ||


Ed hai fatto bene perchè è sempre una buona cosa confrontarsi con persone dalle idee differenti, e mi pare che tu l'abbia fatto nel maggior rispetto possibile, al cotnrario di "altri" di cui non faccio nomi, che superano a volte la soglia della decenza.

A presto.

Rainboy
00martedì 12 giugno 2007 15:29

Non per tutte le religioni, il Tao per esempio è impersonale, anche se un cinese non lo chiamerebbe D_o ma non potrebbe nemmeno negargli tale nome, poichè a tutti gli effetti è un ente regolatore onniscente, onnipervadente etc etc.
Il Brahaman degli indù allo stesso modo è impersonale, se pur alcune correnti filosofiche lo considerano personale ma indescrivibile, e la maggior parte dell'induismo gli ha attribuito manifestazioni varie (Vishnù, Shiva, etc).
Quindi non per tutte le religioni è la stessa cosa.


Perfettamente d'accordo. Ho usato il termine "religioni rivelate", e non intendevo includere in esse il Tao (del quale comunque non ho sufficenti cognizioni da permettermi il giudizio), né il buddismo e l'induismo, che pure hanno le loro "rivelazioni" ma con un approccio piuttosto differente da quello avuto in occidente dalle grandi religioni, e quindi anche con conseguenze storiche e sociali del tutto differenti. Il cristianesimo in tutte le sue evoluzioni (cattoliche, ortodosse, protestanti e minori), l'islam con tutte le sue correnti e l'ebraismo sono i principali artefici della storia religiosa dell'occidente e hanno di gran lunga il maggior numero di seguaci e di potere economico e politico; le mie riflessioni pertanto si concentrano soprattutto su queste religioni.


||Dio è il padre di tutta l'umanità, tranne che delle donne evidentemente, che hanno acquisito la certezza teologica dell'anima solo da qualche secolo e sono state discriminate in modo vergognoso fino a cinquant'anni or sono.||


Ma questo rientra sempre con il fanatismo dell'uomo, non con il messaggio del Vangelo, che non discrimina assolutamente le
donne; la teologia di Paolo per esempio può risultare maschilista riguardo all'insegnamento ma non certo riguardo alla persona femminile.
Inoltre non sempre la donna è stata discriminata in tutto il pianeta fino 50 anni fà, ma ci sono state delle alternanze in vari periodi e luoghi; in Cina sul fiorire del taoismo la donna era considerata preziosa fonte di energia di cui l'uomo aveva
bisogno, in altri periodi invece venne denigrata. In india veniva e viene considerata da molti un dea; bisogna quindi sempre fare le giuste precisazioni riguardo alla donna e l'antichità.


E qual'è il testo sacro della Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa e della Chiesa Protestante?
I Vangeli o la Bibbia?
Questo è, se vogliamo, un terzo problema.
Abbiamo detto che il primo è l'esistenza di una divinità, il secondo quello della sua presunta antropomorfizzazione, e poi naturalmente c'è il terzo, ovvero... i dettagli di questo volto umano.
Sotto questo aspetto, penso spesso che tutte le chiese che adottano la Bibbia come testo sacro, potrebbero scegliere di migliorarsi all'istante, se lo volessero, decidendo l'adozione dei soli vangeli come testo sacro. Buttare a mare quel misogino di Paolo di Tarso... rinnegare l'idea di un Dio che abbia sterminato tutti i primogeniti innocenti degli Egiziani e devastato popoli con ogni sorta di piaga, annegato l'umanità, distrutto intere città con fuoco e zolfo... smettere di credere al mito che vorrebbe un'età del mondo di seimila anni e un'umanità nata da due manichini fatti di fango... ed eliminare naturalmente anche le interpretazioni antiscientifiche, antiliberali e antisociali che ne conseguono.

Certo io sono ateo e quindi a me personalmente, questi cambiamenti non direbbero molto; ho affrontato in modo diverso il problema 1: se credo che Dio non esista perché non ne vedo alcuna prova, e se ho scelto di non supplire a questa "cecità" con la fede, allora per me questo discorso sarà ininfluente; ma come detto, è un discorso diverso da quello della concezione di una divinità antropomorfa (problema 2), contro la quale esiste una mole di osservazioni logiche sulla realtà del mondo, tale da impegnare qualsiasi credente a giustificare paradossi per il resto della sua vita terrena. E soprattuto è diverso dal problema 3: se i credenti, come è loro democratico diritto, nonostante quanto detto sopra non hanno lo stesso intenzione di smettere di credere, allora perché non rimodellano un po' l'aspetto esteriore del loro dio, che tanto è cambiato nei secoli passati (dal grande punitore al padre affettuoso) e che pure oggi appare del tutto inadatto alle richieste della società? Faccio notare che il dio cristiano di oggi sembra sì tanto amorevole, ma ha ancora gli stessi "trascorsi storici" che l'altro ieri hanno permesso la nascita dell'inquisizione, e che ancora oggi fanno lo sgambetto ai principali diritti civili già acquisiti (aborto, divorzio) e da acquisirsi (ma è meglio che non li citi, prima che ci si scateni sopra un OT). Ho detto in precedenza e ripeto adesso che tutto dipende ovviamente da come le chiese interpretano tali dettami, definendo esse stesse i dettagli del loro dio; che poi è il motivo per cui ad esempio gli islamici sono favorevoli all'uso di pre-embrioni a fini di ricerca e i cattolici no.
I problemi 1 e 2 per le chiese "non esistono"; ed essendo loro le padrone delle scritture, il problema 3 se lo possono rigirare come vogliono.
Per questo una domanda su cui molti mi saprebbero dare un miliardo di spiegazioni teologiche ma probabilmente neanche una pratica, è: ma perché nel ventunesimo secolo, la Chiesa Cattolica tiene ancora la Bibbia?

Comunque, Clint, hai detto alcune cose che condivido e altre su cui non sono d'accordo, ma una tua affermazione in merito al discorso delle prove, mi ha colpito:

||Vedi qualcosa, qualsiasi cosa che avvalori l'esistenza di un dio antropomorfo che ci ha parlato, ci ama, ci custodisce e vuole il nostro benessere? Vedi qualsiasi cosa che non sia imputabile all'uomo o al semplice caso? Vedi qualcosa che sia un "di più" rispetto al drago invisibile ed incorporeo citato da Upuaut nell'articolo?
Io no. ||


Se ne scorgono molte di cose, basti vedere l'operato di persone come Madre Teresa, o andando più indietro Francesco d'Assisi, o di altri anche protestanti, o chicchesia che hanno aiutato il prossimo consumando loro stessi, ed è innegabile che la fede li abbia aiutati in ciò.


Hai detto benissimo. La fede (uno stato emotivo della loro mente) li ha aiutati. Così come la collera aiuta a lottare, l'amore aiuta a sacrificarsi, la paura aiuta a scappare.
In tutto questo non vedo un intervento di Dio, che non gli ha mandato angeli né cibo né medicine. E mi chiedo, dove sta in episodi come quelli che citi tu, la prova dell'esistenza di un essere superiore?
Dove sta il "di più" rispetto al drago invisibile dell'articolo?

La tua affermazione è però interessante, dicevo, perché mi induce a pensare che tu non sia tanto preoccupato di darmi una prova del fatto che un dio antropomorfo esiste, quanto piuttosto ti preoccupi di dimostrarmi che è bello crederci.
Il fatto è che sono due cose completamente differenti. Anche la menzogna, mi risulta, spesso è molto più bella e sfaccettata della verità.


è sempre una buona cosa confrontarsi con persone dalle idee differenti, e mi pare che tu l'abbia fatto nel maggior rispetto possibile, al cotnrario di "altri" di cui non faccio nomi, che superano a volte la soglia della decenza.


Ti ringrazio molto per il complimento e per l'invito al dialogo. Per me c'è molto più che un "credente" dietro allo schermo con cui dialogo; il rispetto che porto alle persone è legato appunto al fatto che sono persone, non bandierine dello schieramento opposto. E' la prima cosa su cui cerco sempre di non cadere in fallo anche quando mi scaldo.
E sai, anche io in passato ho incontrato credenti che hanno messo a dura prova tale principio... [SM=g27990]

[Modificato da Rainboy 12/06/2007 15.43]

(Upuaut)
00martedì 12 giugno 2007 17:03
Re:

Scritto da: Master Mystery 10/06/2007 17.15

Tu hai avuto la faccia tosta di affermare che Dio esiste tanto quanto esistono le persone reali. E questo, ti piaccia o no, è palesemente FALSO.





Quota, dove? Non posso modificare i reply quindi puoi indicare.


Proprio qui, in fondo:

Scritto da: Master Mystery 08/06/2007 9.37
Attraverso la "fede" credi anche all'esistenza dell'uomo nero, ma dovresti distinguere la differenza tra le favolette sui draghi invisibili e ciò che ha stabilito la storia dell'uomo nel corso dei millenni, e non solo per una questione di rispetto, ma anche per capire di cosa tu stia parlando, in quanto la fede non ha come sola definizione il credere in qualcosa senza l'adempimento del fatto, ma può anche essere una serie di constatazioni che porta ad avere fede, o solo perchè si può essere sciocchi come dei bambini nel credere all'esistenza di Babbo Natale, che automaticamente la fede in Dio, nei tuoi genitori o in tua moglie, è sciocca perchè comunque infondata?


Tu paragoni l'esistenza di un dio con l'esistenza dei genitori o di una moglie.
Ma, evidentemente, stiamo parlando di due cose diverse: io per "credere" intendo la constatazione oggettiva dell'esistenza di un particolare ente. Che i miei genitori esistano non c'è alcun dubbio, al contrario del fatto che Dio esista.




Scritto da: Master Mystery 10/06/2007 17.15

E non venirmi a dire che la bibbia è un documento storico, o, peggio, che una tradizione costituisce la prova di un fatto storico.



La Bibbia infatti non è un documento storico, ma un insegnamento, una via, io ho parlato di fatti storici predetti e raccontati nella Bibbia che dimostrano l'esistenza di un profeta e di ciò che diceva.


Molti credenti, invece, trattano la Bibbia come se lo fosse. Anzi: certuni credono di più a quanto scritto nella Bibbia che non ai fatti dimostrabili scientificamente.
Questo, ti piaccia o no, è un problema per la società.






Scritto da: Master Mystery 10/06/2007 17.15

Esatto. Il passo successivo è capire che anche Babbo Natale "potrebbe non esistere"... nonostante ualcuno ci creda.



Ma no?


Forse tu lo sai, ma altri no. Vedi sopra.





Scritto da: Master Mystery 10/06/2007 17.15
Non credo proprio. Non ho detto nulla che non siano delle semplici constatazioni oggettive.


Appunto.


Appunto.
Non credo proprio che constatare oggettivamente qualcosa sia intellettualmente scorretto. Anzi, è forse la cosa più onesta da farsi.

P.S.: condivido all 100% tutto quanto scritto da Rainboy finora, e mi complimento con lui per l'esposizione.

[Modificato da (Upuaut) 12/06/2007 17.07]

Master Mystery
00venerdì 15 giugno 2007 05:13

Tu paragoni l'esistenza di un dio con l'esistenza dei genitori o di una moglie.
Ma, evidentemente, stiamo parlando di due cose diverse: io per "credere" intendo la constatazione oggettiva dell'esistenza di un particolare ente. Che i miei genitori esistano non c'è alcun dubbio, al contrario del fatto che Dio esista.



Ma prima di sottolineare ciò che hai quotato, hai letto quello che ho scritto prima?

Ho parlato di fede. Parlare di fede è parlare di esseri umani o di sentimenti e idee? E come ho fatto quindi a paragonare l'esistenza dell'uomo all'esistenza di Dio? Dove li ho messi sullo stesso piano? Dov'è il paragone? O credi che abbia anche paragonato l'esistenza dell'uomo nero con l'essere umano o anche Dio? E la fede in un proprio amico ad esempio, non può essere comunque infondata? Tu puoi aver visto al punto da provar fiducia per tale amico, altri possono dire che riponi male tale fiducia, tutto sta nel capire perchè tale fiducia sarebbe riposta male, insomma, perchè Dio non esiste? E se mi chiedi, perchè esiste, se vuoi mi riquoto ciò che ho già scritto.

A parte questo, ANCHE se avessi fatto un paragone dicendo che Dio è tanto vero quanto lo è l'uomo, io come credente posso tranquillamente fare una tale affermazione, che tu puoi anche non condividere e ci mancherebbe, ma dai A ME della faccia tosta di aver potuto fare un simile paragone solo perchè tu non condividi una mia idea?

Riguardo al credere la Bibbia un libro puramente storico:


Molti credenti, invece, trattano la Bibbia come se lo fosse.



Cosa c'entra con l'esistenza/il voler credere in Dio?


Anzi: certuni credono di più a quanto scritto nella Bibbia che non ai fatti dimostrabili scientificamente.
Questo, ti piaccia o no, è un problema per la società.



Ma tipo? E che il fanatismo, il biggottismo, l'estremismo religioso eccetera sia un problema, grazie tante per avermi aperto gli occhi che non lo sapevo!



Non credo proprio che constatare oggettivamente qualcosa sia intellettualmente scorretto. Anzi, è forse la cosa più onesta da farsi.



Ripeto: appunto. Chi dice di avere la ragione indiscussa nei suoi discorsi offendendo gli altri di incapacità mentale per quanto riguarda il porsi delle questioni oggettive se ciò in cui crede sia vero o meno è essere mentalmente chiusi, oltre che irrispettosi, ed è essattamente il contrario dell'essere intellettualmente corretti.


Rainboy, se nessun'altro porterà la discussione avanti con te, se avrò tempo e voglia continuerò io.

[Modificato da Master Mystery 15/06/2007 5.16]

ClintEastwood82
00venerdì 15 giugno 2007 10:35

||Sotto questo aspetto, penso spesso che tutte le chiese che adottano la Bibbia come testo sacro, potrebbero scegliere di migliorarsi all'istante, se lo volessero, decidendo l'adozione dei soli vangeli come testo sacro. Buttare a mare quel misogino di Paolo di Tarso... rinnegare l'idea di un Dio che abbia sterminato tutti i primogeniti innocenti degli Egiziani e devastato popoli con ogni sorta di piaga, annegato l'umanità, distrutto intere città con fuoco e zolfo... smettere di credere al mito che vorrebbe un'età del mondo di seimila anni e un'umanità nata da due manichini fatti di fango... ed eliminare naturalmente anche le interpretazioni antiscientifiche, antiliberali e antisociali che ne conseguono. ||


Questo però significa piegarsi il testo sacro ai propri bisogni, adattarselo scartando ciò che non piace, quindi non avrebbe nemmeno più senso adottarlo.
Posso capire la difficoltà nell'accettare vari brani cruenti dell'Antico Testamento, ma non capisco il tanto astio verso Paolo, che leggendo le sue lettere non mi è mai sembrato misogino.



||Certo io sono ateo e quindi a me personalmente, questi cambiamenti non direbbero molto||


Anche se tu fossi credente non direbbe più molto la bibbia, dopo le modifiche su menzionate perderebbe il suo messaggio, poichè At e Nt sono legati.



||ma come detto, è un discorso diverso da quello della concezione di una divinità antropomorfa (problema 2), contro la quale esiste una mole di osservazioni logiche sulla realtà del mondo, tale da impegnare qualsiasi credente a giustificare paradossi per il resto della sua vita terrena. ||


In realtà Gesù si è rivelato come figlio di D_o ma non era certo la sua rivelazione diretta; Cristo stesso dice che il Padre nessuno l'ha mai visto, quindi l'antropomorfismo che tu citi è una rappresentazione degli uomini, ma non centra nulla con ciò che è realmente D_o. Ecco cosa apprezzo del Tao nel taoismo, che non è raffigurabile ma che regge ed equilibra ogni cosa, ma è impersonale, unica differenza con D_o Padre che è personale, ma da questa parola ad antropomorfo ce ne passa.



||E soprattuto è diverso dal problema 3: se i credenti, come è loro democratico diritto, nonostante quanto detto sopra non
hanno lo stesso intenzione di smettere di credere, allora perché non rimodellano un po' l'aspetto esteriore del loro dio, che tanto è cambiato nei secoli passati (dal grande punitore al padre affettuoso) e che pure oggi appare del tutto inadatto alle richieste della società?||


Per 2 punti: 1 , la fede per il credente non è una semplice convinzione che può essere spazzata via da qualche ragionamento, ma è una cosa maturata nel tempo, dovuta a vari fattori, affettivi, circostanze particolari quali disgrazie o lutti, disagi, che hanno contribuito a mettere la persona in un rapporto più stretto con D_o; molte persone attraverso la fede sono uscite dalla droga o da una vita criminosa, poichè hanno dato un senso alla vita attraverso di essa e grazie ai Vangeli hanno capito che stavano sbagliando.
2- D_o non è un ente da poter modellare a piacimento, quelli di cui tu parli si chiamano idoli.



||Faccio notare che il dio cristiano di oggi sembra sì tanto amorevole, ma ha ancora gli stessi "trascorsi storici" che l'altro ieri hanno permesso la nascita dell'inquisizione, e che ancora oggi fanno lo sgambetto ai principali diritti civili già acquisiti (aborto, divorzio)||


E' qui il problema del dialogo atei, non atei, cioè che i primi vedono cose come l'aborto o il divorzio fatti normalissimi privi di immoralità, i secondi, e su questo io ne faccio parte, vi vedono il contrario, anche se bisogna specificare che purtroppo anche molti credenti ne sono favorevoli.



||Per questo una domanda su cui molti mi saprebbero dare un miliardo di spiegazioni teologiche ma probabilmente neanche
una pratica, è: ma perché nel ventunesimo secolo, la Chiesa Cattolica tiene ancora la Bibbia? ||


Non la tiene solo la Chiesa cattolica, ma anche le chiese protestanti e tutte le denominazioni cristiane, e qualunque credente che voglia approfondire la sua fede; il problema è che per te tale testo non rappresenta nulla, ma per altri ha valore
eccome, senza offesa ma non puoi infilarti nelle librerie degli altri e pretendere cosa leggano e cosa non leggano, perchè
ognuno ha il diritto di documentarsi su ciò che vuole.

Altro punto, la bibbia rappresenta un buon punto di riferimento per l'archeologia e per gli antichisti, ha avuto molte conferme in tale direzione e non mancano i libri che li documentano.



||Hai detto benissimo. La fede (uno stato emotivo della loro mente) li ha aiutati. Così come la collera aiuta a lottare, l'amore aiuta a sacrificarsi, la paura aiuta a scappare.
In tutto questo non vedo un intervento di Dio, che non gli ha mandato angeli né cibo né medicine. E mi chiedo, dove sta in
episodi come quelli che citi tu, la prova dell'esistenza di un essere superiore?
Dove sta il "di più" rispetto al drago invisibile dell'articolo?||


Uno stato emotivo passeggero non sono sicuro che dia la forza d'animo così duratura e necessaria per compiere tali opere, queste persone ci hanno dedicato tutta la vita, non solo qualche giorno, inoltre, finora non ho citato ne presunti miracoli ne altri avvenimenti che potrebbero avere del meraviglioso, ma se si tira fuori l'archivio su tali fatti e bisogna iniziare a discuterli iniziano le difficoltà.



||La tua affermazione è però interessante, dicevo, perché mi induce a pensare che tu non sia tanto preoccupato di darmi una
prova del fatto che un dio antropomorfo esiste, quanto piuttosto ti preoccupi di dimostrarmi che è bello crederci.
Il fatto è che sono due cose completamente differenti. Anche la menzogna, mi risulta, spesso è molto più bella e sfaccettata della verità.||


Semplicemente perchè sono intervenuto non per proselitismo ma per dialogare su comunque argomenti che mi interessano. Io
personalmente sono cristiano credente, ma non amo le targhe da "cattolico", "protestante", "tdg", etc quindi sto per conto
mio, perchè ho notato che le denominazioni creano solo dissensi e discordie.
Per te è una bella menzogna avere fede, per me è tutt'altro.



||Ti ringrazio molto per il complimento e per l'invito al dialogo. Per me c'è molto più che un "credente" dietro allo schermo con cui dialogo; il rispetto che porto alle persone è legato appunto al fatto che sono persone, non bandierine dello schieramento opposto. E' la prima cosa su cui cerco sempre di non cadere in fallo anche quando mi scaldo.
E sai, anche io in passato ho incontrato credenti che hanno messo a dura prova tale principio... ||


Anche per me è lo stesso.


A presto.
spirito!libero
00venerdì 15 giugno 2007 11:01
"ma non capisco il tanto astio verso Paolo, che leggendo le sue lettere non mi è mai sembrato misogino"

Evidentemente non hai mai letto Paolo:


Taci Donna !!

"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea."
(1Co 14,34-35)


Donna schiava dell'uomo

"il capo della donna è l'uomo"
(1Co 11,3)

"e l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo."
(1Co 11,9)

" La donna impari in silenzio con ogni sottomissione."
(1Ti 2,11)


la donna non è gloria di Dio ma unicamente dell'uomo ergo è inferiore.

"Poiché, quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo;"
(1Co 11,7)


Io non so come si possa credere a costui...davvero...e come non si possa definire misogino, che altro avrebbe dovuto scrivere per meritare tale aggettivo ?

Saluti
Andrea


Aryon°
00venerdì 15 giugno 2007 15:26
Dunque, premetto, riguardo ad un intervento di Upuaut che ho letto en passant, che bisogna fare molta attenzione quando si parla di "Realtà oggettiva", perchè noi non conosciamo e non operiamo su quella, ma sull'interpretazione che i nostri organi sensoriali e le nostre distorsioni cognitive ne fanno. Per cui, per quanto ci si possa sforzare di essere razionali, ci sfugge sempre la conoscenza diretta della realtà così com'è. Questo concetto in semantica generale viene definito con l'assioma di Korzybski: "La mappa non è il territorio". E sinceramente torno a ripetere che per questo motivo mi sembra del tutto illogico e, appunto, irrazionale indagare sulla realtà da un punto di vista esclusivamente fisico/sensoriale.

Detto questo, per Rainboy, invece,

primo: Dio è immateriale e questo determina l'impossibilità di percepirne l'esistenza tramite i cinque sensi comuni. Dio cioè non si rivela logicamente, ma analogicamente. Per questo è inutile cercarlo nella logica cartesiana, nella ragione lineare, o nella sensibilità dei sensi fisici, non lo si trova! Se ne può al massimo supporre intellettualmente l'esistenza teorica, ma mai se ne avrà prova oggettiva e inconfutabile, come del resto mai se ne avrà della sua inesistenza, a meno che non vogliamo limitare il campo dell'esistente appositamente a quello dello sperimentabile con i cinque sensi, cosa palesemente illogica per i motivi di cui sopra.

Secondo: è vero che la credenza in un dio antropomorfo è piuttosto ridicola e da rigettare, come lo è del resto quella in un dio esclusivamente trascendente, ma è altrettanto vero che per avvicinare le menti più semplici e ignoranti al Mistero, talvolta è stato necessario semplificarne il concetto e banalizzarlo nella misura in cui potesse essere capito. Per cui nessun dio antropomorfo, nè nell'aspetto fisico, nè nella forma caratteriale, nè nell'ubicazione spaziale. Ma le ulteriori considerazioni fatte da te riguardo agli errori commessi dagli uomini nel corso della storia in buona o in cattiva fede, ma comunque in nome di Dio, anche prese per buone così come le hai esposte tu e senza confutarle, potrebbero essere tutt'al più un indizio, ma mai una prova certa dell'inesistenza di Dio.

Di una cosa però sono sicuro: che se da una parte è giusto che ci si batta contro alcuni di questi errori (perchè non tutti a mio avviso lo sono) e contro una concezione errata di Dio, dall'altra mi pare che il metodo sia del tutto sbagliato. Rinnegare Dio e cercare di cancellarlo dalla propria vita e dalla società è un errore gravissimo. E' un po' come dire: avevo fame, mi sono strafogato, sono stato male, dunque non voglio più mangiare.

L'uomo ha bisogno di Dio e di riconoscersi come sua creatura.. che sia Dio stesso a instillargli questo bisogno, come io credo, o che questo bisogno l'uomo se lo crei da solo per confortarsi o per darsi forza, non fa differenza alcuna in questo caso, perchè il bisogno comunque c'è e rinnegarlo non può certo portare dei benefici.


Scritto da: spirito!libero 15/06/2007 11.01
la donna non è gloria di Dio ma unicamente dell'uomo ergo è inferiore.



Attenzione, però. La sottomissione che la donna deve all'uomo di cui parla Paolo è riferita al suo RUOLO, non alla sua natura. Quasi sempre poi le esortazioni di Paolo rivolte alla donna in tal senso sono controbilanciate da altrettante esortazioni all'uomo ad amarla, rispettarla e trattarla come la sua carne.

Il fatto poi che la donna sia stata creata a gloria dell'uomo, non significa che sia stata creata SOLTANTO a gloria di questo e non anche a gloria di Dio! Questa scrittura testimonia il fatto che la donna è sì creata a gloria dell'uomo e non l'uomo a gloria della donna, ma proprio al contrario di quanto potrebbe sembrare, ciò evidenzia la pienezza della donna e l'incompletezza dell'uomo nei suoi confronti!

L'uomo, infatti, di per sè stesso è creato bisognoso della donna per glorificarsi, mentre la donna non è soggetta alla stessa condizione, non ha bisogno dell'uomo per glorificarsi, ma anzi è lei che deve glorificare l'uomo, cioè renderlo completo e realizzato. Non è un caso infatti se dietro ad ogni uomo di successo c'è una donna che l'ha aiutato a costruirsi e appunto "glorificarsi", sia questa la moglie, la madre, la sorella o chiunque altra. E' facile capire allora dalle parole di Paolo la centralità e la fondamentale importanza della donna e del suo ruolo nella vita di un uomo!

L'uomo senza l'apporto della donna non si glorifica e resta sostanzialmente un irrealizzato. Niente male per essere le parole di un misogino..

[Modificato da Aryon° 15/06/2007 15.33]

Sasori
00venerdì 15 giugno 2007 18:35

Scritto da: Aryon° 15/06/2007 15.26


Attenzione, però. La sottomissione che la donna deve all'uomo di cui parla Paolo è riferita al suo RUOLO, non alla sua natura. Quasi sempre poi le esortazioni di Paolo rivolte alla donna in tal senso sono controbilanciate da altrettante esortazioni all'uomo ad amarla, rispettarla e trattarla come la sua carne.

Il fatto poi che la donna sia stata creata a gloria dell'uomo, non significa che sia stata creata SOLTANTO a gloria di questo e non anche a gloria di Dio! Questa scrittura testimonia il fatto che la donna è sì creata a gloria dell'uomo e non l'uomo a gloria della donna, ma proprio al contrario di quanto potrebbe sembrare, ciò evidenzia la pienezza della donna e l'incompletezza dell'uomo nei suoi confronti!

L'uomo, infatti, di per sè stesso è creato bisognoso della donna per glorificarsi, mentre la donna non è soggetta alla stessa condizione, non ha bisogno dell'uomo per glorificarsi, ma anzi è lei che deve glorificare l'uomo, cioè renderlo completo e realizzato. Non è un caso infatti se dietro ad ogni uomo di successo c'è una donna che l'ha aiutato a costruirsi e appunto "glorificarsi", sia questa la moglie, la madre, la sorella o chiunque altra. E' facile capire allora dalle parole di Paolo la centralità e la fondamentale importanza della donna e del suo ruolo nella vita di un uomo!

L'uomo senza l'apporto della donna non si glorifica e resta sostanzialmente un irrealizzato. Niente male per essere le parole di un misogino..

[Modificato da Aryon° 15/06/2007 15.33]




Scusa, e perchè allora la donna dovrebbe coprirsi il capo e l'uomo no? E perchè è sconveniente per una donna parlare in assemblea mentre non lo è per un uomo?
(Upuaut)
00venerdì 15 giugno 2007 19:52
Re:

Scritto da: Master Mystery 15/06/2007 5.13

Tu paragoni l'esistenza di un dio con l'esistenza dei genitori o di una moglie.
Ma, evidentemente, stiamo parlando di due cose diverse: io per "credere" intendo la constatazione oggettiva dell'esistenza di un particolare ente. Che i miei genitori esistano non c'è alcun dubbio, al contrario del fatto che Dio esista.



Ma prima di sottolineare ciò che hai quotato, hai letto quello che ho scritto prima?

Ho parlato di fede. Parlare di fede è parlare di esseri umani o di sentimenti e idee? E come ho fatto quindi a paragonare l'esistenza dell'uomo all'esistenza di Dio? Dove li ho messi sullo stesso piano? Dov'è il paragone? O credi che abbia anche paragonato l'esistenza dell'uomo nero con l'essere umano o anche Dio? E la fede in un proprio amico ad esempio, non può essere comunque infondata? Tu puoi aver visto al punto da provar fiducia per tale amico, altri possono dire che riponi male tale fiducia, tutto sta nel capire perchè tale fiducia sarebbe riposta male, insomma, perchè Dio non esiste? E se mi chiedi, perchè esiste, se vuoi mi riquoto ciò che ho già scritto.


Odio ripetermi, ma purtroppo, vista l'insistenza, mi sento obbligato a farlo:

[...] evidentemente, stiamo parlando di due cose diverse: io per "credere" intendo la constatazione oggettiva dell'esistenza di un particolare ente. Che i miei genitori esistano non c'è alcun dubbio, al contrario del fatto che Dio esista.

In altre parole, se ancora non si fosse capito, io non sto affatto parlando di fede come "fiducia" in qualcosa, e nemmeno mi interessa quasto discorso; io sto semplicemente parlando di fede nel senso di "assumere per vere determinate affermazioni indimostrabili", e mi riferisco in particolare ad un ambito scientifico. Un ente indimostrabile per definizione non è diverso da un ente del tutto inesistente.
Tutto e solo ciò che volevo dire è che l'esistenza di Dio è tanto indimostrabile quanto quella di Babbo Natale. E nient'altro. Se questa non ti sembra un'affermazione oggettiva, il minimo che devi fare per smentirmi è dimostrare, in modo oggettivo, l'esistenza di Dio.
O ci riesci, o la mia è una constatzione oggettiva, c'è poco da fare.






Scritto da: Master Mystery 15/06/2007 5.13
A parte questo, ANCHE se avessi fatto un paragone dicendo che Dio è tanto vero quanto lo è l'uomo, io come credente posso tranquillamente fare una tale affermazione, che tu puoi anche non condividere e ci mancherebbe, ma dai A ME della faccia tosta di aver potuto fare un simile paragone solo perchè tu non condividi una mia idea?


Tu puoi credere che l'esistenza di Dio sia oggettiva quanto quella di un uomo, puoi proporla come opinione opinabile,... ma decisamente non puoi affermarla. Chi afferma una cosa ha l'obbligo della dimostrazione, scientificamente parlando. Vedi sopra.




Scritto da: Master Mystery 15/06/2007 5.13
Riguardo al credere la Bibbia un libro puramente storico:


Molti credenti, invece, trattano la Bibbia come se lo fosse.



Cosa c'entra con l'esistenza/il voler credere in Dio?


Come cosa c'entra?
Se uno crede (nel senso che ti ho già spiegato) a ciò che viene affermato nella bibbia, crede anche (tra le altre cose) nell'esistenza di un dio.




Scritto da: Master Mystery 15/06/2007 5.13

Anzi: certuni credono di più a quanto scritto nella Bibbia che non ai fatti dimostrabili scientificamente.
Questo, ti piaccia o no, è un problema per la società.



Ma tipo? E che il fanatismo, il biggottismo, l'estremismo religioso eccetera sia un problema, grazie tante per avermi aperto gli occhi che non lo sapevo!


Beh, ripeto: forse tu ne sei immune, ma non mi sembra ci voglia un granchè per capire che in questo forum il fanatismo religioso, il bigottismo, e l'estremismo, abbondano che è un piacere....
E non mi sembra che qualcuno, a parte me e pochissimi altri, facciano qualcosa per preoccuparsene.





Scritto da: Master Mystery 15/06/2007 5.13

Non credo proprio che constatare oggettivamente qualcosa sia intellettualmente scorretto. Anzi, è forse la cosa più onesta da farsi.



Ripeto: appunto. Chi dice di avere la ragione indiscussa nei suoi discorsi offendendo gli altri di incapacità mentale per quanto riguarda il porsi delle questioni oggettive se ciò in cui crede sia vero o meno è essere mentalmente chiusi, oltre che irrispettosi, ed è essattamente il contrario dell'essere intellettualmente corretti.


Ma, guarda, io credo di non essere stato nè mentalmente chiuso, nè irrispettoso, nè tantomeno intellettualmente scorretto. Anzi.
Io ho affermato delle cose che, per quanto ne so, sono dati di fatto. Se vuoi sei libero di smentirli, ma finchè non lo farai, resteranno sempre dati di fatto. Oggettivi.


[Modificato da (Upuaut) 15/06/2007 19.57]

Aryon°
00venerdì 15 giugno 2007 20:47

Scritto da: Sasori 15/06/2007 18.35


Scusa, e perchè allora la donna dovrebbe coprirsi il capo e l'uomo no? E perchè è sconveniente per una donna parlare in assemblea mentre non lo è per un uomo?



Sono disposizioni inerenti al ruolo della donna nella Chiesa, in relazione al disegno di Dio. L'apostolo lo spiega molto bene. Segni di sottomissione, certo, ma non per questo di inferiorità di natura, o etica, o morale della donna rispetto all'uomo. Paolo non esclude le donne dalle riunioni e dall'insegnamento, ma semplicemente voleva che fosse l'uomo il protagonista nella vita pubblica, idea che, a pensarci bene, solo fino a 50 anni fa sarebbe stata perfettamente condivisa dalla quasi totalità degli uomini e anche dalla stragrande maggioranza delle donne della nostra società. Se si considera che ne parlava circa 2000 anni fa, avendo come termine di paragone la società romana in cui la donna era soggetta all'autorità del pater familias che aveva il diritto di trattarla come un oggetto, si può dire che l'apostolo fosse molto all'avanguardia!

Comunque mi sa che siamo OT.. [SM=x511444]
Rainboy
00venerdì 15 giugno 2007 22:51

Sono disposizioni inerenti al ruolo della donna nella Chiesa, in relazione al disegno di Dio. L'apostolo lo spiega molto bene. Segni di sottomissione, certo, ma non per questo di inferiorità di natura, o etica, o morale della donna rispetto all'uomo.


Questa affermazione, perdonami, è ridicola. La donna è inferiore nel RUOLO ma non nella sua natura e dignità? A parte che per secoli non ha neanche avuto l'anima (cosa che smentisce quello che dici), in secondo luogo la distinzione è assolutamente artificiosa: sulla base di una inferiorità di RUOLO, del tutto inesistente (proprio perché inesistente una inferiorità "di natura") io potrei benissimo calpestarne qualsiasi diritto. Come per secoli è stato fatto! Se una donna non può parlare nelle assemblee, come Paolo ha stabilito, allora NON HA IL DIRITTO DI VOTO, e delle presunte distinzioni fra "ruolo" e "natura" non gliene può fregare di meno.
Quindi evitiamo per favore tali scenette, che non fanno onore alla tua intelligenza...


Uno stato emotivo passeggero non sono sicuro che dia la forza d'animo così duratura e necessaria per compiere tali opere, queste persone ci hanno dedicato tutta la vita, non solo qualche giorno, inoltre, finora

non ho citato ne presunti miracoli ne altri avvenimenti che potrebbero avere del meraviglioso, ma se si tira fuori l'archivio su tali fatti e bisogna iniziare a discuterli iniziano le difficoltà.


Sul primo punto, commetti il superficiale errore di pensare che solo perché qualcosa è uno stato emotivo, allora sia anche labile e poco duraturo. Non è così, e se hai una moglie o una ragazza o una fidanziata, penso te ne accorga da solo. Ci sono stati emotivi che durano per gran parte della vita di una persona, e se c'è uno psicologo in questo forum lo invito a sentirsi libero di sostituire la parola da me usata con qualcosa di più tecnico, ma il concetto direi che è esplicito.
Sul secondo passaggio invece, rilevo un altro errore, ma questa volta metodologico. Certo sappiamo entrambi la straordinaria rarità di tali "miracoli", ce ne è uno a fronte di migliaia di bufale; ma ammessa e non concessa la loro esistenza, ti chiedo: soltanto perché effettivamente una donna malata di cancro guarisce in modo spontaneo, o un paralitico ricomincia a camminare, due cose che diciamo per ipotesi la scienza non sappia spiegare (e non è neanche del tutto vero...), ALLORA è stato Dio a farle? Guarda che il mondo è pieno di fenomeni che ancora non sappiamo spiegare, in cielo, in terra e in molti altri posti. Naturalmente se non verranno meno i nostri metodi di ricerca empirica, è probabile che un giorno si arrivi a comprenderli; ma in ogni caso, se non sai cos'è il fenomeno x, allora semplicemente non sai cos'è il fenomeno x. E' del tutto arbitraria l'affermazione secondo cui se non lo sai, ALLORA è opera di Dio.


||Per questo una domanda su cui molti mi saprebbero dare un miliardo di spiegazioni teologiche ma probabilmente neanche
una pratica, è: ma perché nel ventunesimo secolo, la Chiesa Cattolica tiene ancora la Bibbia? ||


Non la tiene solo la Chiesa cattolica, ma anche le chiese protestanti e tutte le denominazioni cristiane, e qualunque credente che voglia approfondire la sua fede; il problema è che per te tale testo non rappresenta nulla, ma per altri ha valore
eccome, senza offesa ma non puoi infilarti nelle librerie degli altri e pretendere cosa leggano e cosa non leggano, perchè
ognuno ha il diritto di documentarsi su ciò che vuole.



Ma tu non ti documenti semplicemente: tu ci credi per fede. Se tu ti documentassi e basta, leggere la Bibbia per te sarebbe un modo per acquisire informazioni, né più né meno che da un libro di chimica organica o dalla critica della ragion pura di Kant.
Invece tu a quello che c'è scritto, ci credi come "parola di Dio". E se un prete ti dice che il versetto X va interpretato così, tu lo interpreti così, anche se a te magari sembra differente. E se Dio ha detto che le donne sono "di natura uguale ma di ruolo inferiore", allora per te le donne sono così, anche se è una palla abissale dettata da un misogino che, a leggerlo, ha tutta l'aria di essere sessualmente frustrato.
Io non ho il diritto di ficcanasare in quel che leggi, ma tu non hai il diritto di prendere quello che leggi e farci sopra decreti legislativi che non abbiano una minima base logica, come è stato fatto e si continua a tentare di fare ancor oggi.
Chiedi a un biologo se esiste alcun motivo per dire che la donna "ha un ruolo inferiore all'uomo", e vediamo cosa ti risponde...



primo: Dio è immateriale e questo determina l'impossibilità di percepirne l'esistenza tramite i cinque sensi comuni. Dio cioè non si rivela logicamente, ma analogicamente. Per questo è inutile cercarlo nella logica cartesiana, nella ragione lineare, o nella sensibilità dei sensi fisici, non lo si trova! Se ne può al massimo supporre intellettualmente l'esistenza teorica, ma mai se ne avrà prova oggettiva e inconfutabile, come del resto mai se ne avrà della sua inesistenza, a meno che non vogliamo limitare il campo dell'esistente appositamente a quello dello sperimentabile con i cinque sensi, cosa palesemente illogica per i motivi di cui sopra.



Questo è un classico esempio di ragionamento circolare. Hai postulato che Dio esiste, quindi il tuo assunto di base legittima le tue conclusioni. Tale ragionamento, come qualsiasi altro analogo, è del tutto inaccettabile da un punto di vista logico...

Ricorda inoltre che stai indebitamente semplificando le capacità percettive umane, legate alla nostra capacità logica mentale e non ai nostri soli sensi: molte cose di cui noi oggi siamo a conoscenza, non derivano soltanto da percezioni sensoriali, ma da esperimenti indiretti che ci hanno mostrato aspetti del reale che altrimenti non avremmo mai percepito. L'uso del metodo scientifico nell'ideazione ed esecuzione di tali esperimenti ne ha garantito la validità empirica.
Sfortunatamente, sembra che Dio sia irraggiungibile anche attraverso l'uso di tali sofisticati metodi...



|ma come detto, è un discorso diverso da quello della concezione di una divinità antropomorfa (problema 2), contro la quale esiste una mole di osservazioni logiche sulla realtà del mondo, tale da impegnare qualsiasi credente a giustificare paradossi per il resto della sua vita terrena. ||


In realtà Gesù si è rivelato come figlio di D_o ma non era certo la sua rivelazione diretta; Cristo stesso dice che il Padre nessuno l'ha mai visto, quindi l'antropomorfismo che tu citi è una rappresentazione degli uomini, ma non centra nulla con ciò che è realmente D_o. Ecco cosa apprezzo del Tao nel taoismo, che non è raffigurabile ma che regge ed equilibra ogni cosa, ma è impersonale, unica differenza con D_o Padre che è personale, ma da questa parola ad antropomorfo ce ne passa.



O non hai letto quanto io ho scritto in precedenza nel topic, oppure questa affermazione proprio non me la so spiegare. Della faccia fisica di Dio proprio non mi interessa discutere; il problema 2, ti ripeto, è il semplice fatto che il credente presume, del tutto arbitrariamente, che una divinità creatrice, ammessa la sua esistenza (l'ammissione avviene rispondendo con la fede al problema 1), sia in qualche modo interessata al nostro pianeta, che addirittura AMI la nostra razza fra tutte quelle esistenti, e che abbia, neanche a dirlo, un "piano solo per noi"; rientra nel problema della manifestazione antropomorfa il fatto che si presume arbitrariamente un paradiso e un inferno, oltretutto concepiti apposta per noi; così come angeli dalla forma umana e occhi onniscenti che ci guardano e contano i nostri peccati, per non parlare di presunti miracoli e discese sulla Terra, scritture dettate da Dio e angioletti custodi; vi rientra quindi qualsiasi cosa che pretenda di dare ad un dio un volto "umanamente compresibile". E naturalmente, rientra nel problema 2 il fatto che non solo non c'è la minima prova a favore di nessuna di queste assunzioni (e di molte altre ad esse correlate), ma soprattutto, ci sono prove CONTRO di essa! Qui non siamo più al livello base, non è che per la ragione è "ugualmente probabile" credere che ci sia un creatore o che non ci sia... qui stiamo presupponendo che la divinità abbia determinati (incredibili!) attributi, e la ragione si ribella. Qui sono evidenti catastrofi e orrori che solo Dio (se esiste e se ha fatto il creato a nostro uso e consumo) può aver voluto. Le più atroci malattie genetiche che ci perseguitano da che abbiamo memoria, le grandi epidemie che ci hanno falciato in tutte le epoche civili, i cataclismi naturali di ogni genere che hanno raso al suolo città e sterminato popoli!
Se davvero esistesse un dio antropomorfo, un dio AGENTE e RIVELATO a noi secondo dettami religiosi... la logica ci suggerirebbe che le sue mani siano sporche del sangue, del dolore, della sofferenza e dei patimenti di miliardi di individui, dall'antichità ad oggi!
Ma tu, su questi attributi divini non hai dubbi, mi par di capire. Dunque aspetto che tu giustifichi secondo criteri divini l'invio dell'influenza spagnola nel '18 (che fece più morti lei della Prima Guerra Mondiale, e tutti giovanissimi!), che racconti a due gemelli siamesi perché il buon Dio ha permesso che nascessero così, e che mi spieghi che cosa avevano fatto di male i minoici per meritarsi quel maremoto devastante, nel pieno del loro splendore culturale.
E ricordati che se mi risponderai "le vie del signore sono imperscrutabili" o cose simili, io ti dirò: "questo non ha nulla a che vedere con il concetto di "bene" che ha la nostra razza, quindi su quale base si può dire che quel presunto dio è amorevole?"

[Modificato da Rainboy 15/06/2007 23.21]

Aryon°
00venerdì 15 giugno 2007 23:37

Scritto da: Rainboy 15/06/2007 22.51
Questa affermazione, perdonami, è ridicola. La donna è inferiore nel RUOLO ma non nella sua natura e dignità?



Non ho parlato di INFERIORITA' del ruolo della donna. Molto semplicemente i ruoli di uomo e donna sono DIVERSI e COMPLEMENTARI, ragion per cui non ha alcun senso presupporne la superiorità o l'inferiorità dell'uno rispetto all'altro.


A parte che per secoli non ha neanche avuto l'anima (cosa che smentisce quello che dici)



Non capisco.. da dove viene l'idea che la donna non avesse l'anima?


in secondo luogo la distinzione è assolutamente artificiosa: sulla base di una inferiorità di RUOLO, del tutto inesistente (proprio perché inesistente una inferiorità "di natura") io potrei benissimo calpestarne qualsiasi diritto. Come per secoli è stato fatto!



Quel che è stato fatto nel corso dei secoli eventualmente non ha necessariamente a che vedere con quel che voleva dire Paolo. E' chiaro che le sue parole si prestano facilmente ad interprezioni maschilistiche e possono essere usate per legittimare idee e comportamenti di cui l'apostolo senz'altro non si voleva far promotore. La società del suo tempo, del resto, era di stampo maschilistico già ben prima che egli si pronunciasse in merito e non è che potesse cambiare da un giorno all'altro solo perchè l'apostolo aveva aperto bocca. Inoltre, si potrebbe argomentare a lungo su come l'influsso del cristianesimo abbia in realtà AIUTATO la donna ad emanciparsi dalla condizione in cui si trovava prima del suo avvento, ma lo lascio semmai ad un'altra discussione..


Se una donna non può parlare nelle assemblee, come Paolo ha stabilito, allora NON HA IL DIRITTO DI VOTO, e delle presunte distinzioni fra "ruolo" e "natura" non gliene può fregare di meno.



Nel caso in cui ci fosse stato da votare per decidere qualcosa, l'uomo era tenuto a considerare anche le istanze della moglie o delle altre donne a lui vicine, tenendo il loro parere in stretta considerazione. Quindi se il voto alla fine era concordato di comune accordo, che differenza poteva fare se ad esprimerlo ufficialmente in pubblico era soltanto l'uomo? La distinzione tra ruolo e natura è importante proprio perchè non si pensi che la sottomissione della donna predicata da Paolo abbia origine da uno status di superiorità dell'uomo nei suoi confronti (che renderebbe legittimo l'abuso e lo sfruttamento a suo danno) anzichè dalla MISSIONE che le è stata affidata e per la quale invece va onorata e rispettata, in quanto con il suo agire contribuisce a realizzare il proposito di Dio.


Quindi evitiamo per favore tali scenette, che non fanno onore alla tua intelligenza...



Bah..
Rainboy
00venerdì 15 giugno 2007 23:47

Nel caso in cui ci fosse stato da votare per decidere qualcosa, l'uomo era tenuto a considerare anche le istanze della moglie o delle altre donne a lui vicine, tenendo il loro parere in stretta considerazione. Quindi se il voto alla fine era concordato di comune accordo, che differenza poteva fare se ad esprimerlo ufficialmente in pubblico era soltanto l'uomo? La distinzione tra ruolo e natura è importante proprio perchè non si pensi che la sottomissione della donna predicata da Paolo abbia origine da uno status di superiorità dell'uomo nei suoi confronti (che renderebbe legittimo l'abuso e lo sfruttamento a suo danno) anzichè dalla MISSIONE che le è stata affidata e per la quale invece va onorata e rispettata, in quanto con il suo agire contribuisce a realizzare il proposito di Dio.



AH AH AH AH!!!

Questa è proprio comica, quindi se Paolo di Tarso ha detto che la donna è SOTTOMESSA all'uomo ma che non è INFERIORE, allora tutto va bene, perché il diritto viene esercitato "dall'uomo per conto della donna..."

Fa ridere già solo a dirla! In ogni caso le tue parole non c'entrano nulla, Aryon. Sono in discussione quelle di Paolo di Tarso, e chiunque legga quelle lettere, se ne accorge. A te al massimo posso dire che mistificare i fatti, sia in ambito di versetti biblici che di eventi storici, con fantasiose interpretazioni di comodo su "cosa voleva dirci in realtà Paolo", è una tattica che ha scarso successo.
E i fatti sono, che se tu accetti la parità dei sessi oggi vigente negli stati occidentali, sei in dichiarato contrasto con il pensiero di uno dei santi cardine della teologia cattolica.
Questa è una realtà che né tu, né il Papa in persona, potete cambiare.


[Modificato da Rainboy 15/06/2007 23.56]

Master Mystery
00domenica 17 giugno 2007 21:40

Odio ripetermi, ma purtroppo, vista l'insistenza, mi sento obbligato a farlo:

[...] evidentemente, stiamo parlando di due cose diverse: io per "credere" intendo la constatazione oggettiva dell'esistenza di un particolare ente. Che i miei genitori esistano non c'è alcun dubbio, al contrario del fatto che Dio esista.



Bravo, adesso ripeto anchio:

"Ho parlato di fede. Parlare di fede è parlare di esseri umani o di sentimenti e idee?"


In altre parole, se ancora non si fosse capito, io non sto affatto parlando di fede come "fiducia" in qualcosa, e nemmeno mi interessa quasto discorso; io sto semplicemente parlando di fede nel senso di "assumere per vere determinate affermazioni indimostrabili"



"Eh.. io parlo di fede come fatto dimostrabile, non di fede come fatto indimostrabile!" [SM=g27994] Se vado sul dizionario troverò due definizioni opposte?


Un ente indimostrabile per definizione non è diverso da un ente del tutto inesistente.



Proverò a ripetermi:
"[..]la fede non ha come sola definizione il credere in qualcosa senza l'adempimento del fatto, ma può anche essere una serie di constatazioni che porta ad avere fede[..]"

Per cui non perchè sei bendato che non puoi riconoscere il rumore di una cascata davanti a te. Hai studiato religione? Leggi la Bibbia? Sai di cosa stai parlando? Vieni sul forum a dire che Dio non esiste? Sai qual'è la base del credere per la maggior parte dei credenti in questo forum? Allora prendi queste basi, prendi questi insegnamenti, e dimmi perchè sono falsi.


Tutto e solo ciò che volevo dire è che l'esistenza di Dio è tanto indimostrabile quanto quella di Babbo Natale. E nient'altro. Se questa non ti sembra un'affermazione oggettiva, il minimo che devi fare per smentirmi è dimostrare, in modo oggettivo, l'esistenza di Dio.
O ci riesci, o la mia è una constatzione oggettiva, c'è poco da fare.



Replay:
"Oggettivi come la storia del drago nel garage? Dov'è l'analogia tra questa storia e quella narrata nelle scritture? Le scritture contengono la storia di persone che hanno conosciuto Dio, profeti che venivano da Dio, che fecero conoscere Dio, che con segni, piaghe, giudizi, benedizioni e profezie, avverate poi 2-30 o anche 200 anni dopo (affermate storicamente) fecero credere in Dio (e non si inventavano scuse per far credere che Dio "esiste e basta"). Insegnamenti e disposizioni sagge per gli uomini del 2007, figurati per gli uomini di quell'epoca, e da chi venivano queste perle di saggezza a quei tempi?"

Ripeto: Sull'esistenza di Babbo Natale hai profezie avverate, avvenimenti storici documentati, una storia millenaria con miriadi di testimonianze?

Paragonare questo è da insolenti. Perchè? La prima motivazione te l'ho già data, la seconda è che ridicolizzando Dio con Babbo Natale per il credente è una notevole offesa, capisci, si?

Vuoi fatti oggettivi? Perchè la Bibbia sapeva della conquista di Babilonia da parte di Ciro 200 anni prima? Perchè il profeta Daniele conosceva usi e costumi di Babilonia che aveva trascritto quando ancora il mondo moderno doveva trovare documenti storici per la scienza "fattibili", perchè fù profetizzato l'intero regno mondiale raffigurato da una statua, dai primi regni mondiali a quelli sparsi di oggi, da dove proveniva la saggezza delle leggi Bibbiche per gli uomini primitivi dell'epoca?

E te li ho ripetuti. Mi dovrò aspettare altre richieste di fatti oggettivi o rispondi in tema?


Tu puoi credere che l'esistenza di Dio sia oggettiva quanto quella di un uomo, puoi proporla come opinione opinabile,... ma decisamente non puoi affermarla. Chi afferma una cosa ha l'obbligo della dimostrazione, scientificamente parlando. Vedi sopra.



Ma a me comunque cosa importa? Tale affermazione non l'ho fatta, e io ho appunto detto: "ANCHE se avessi fatto un paragone dicendo che Dio è tanto vero quanto lo è l'uomo, io come credente posso tranquillamente fare una tale affermazione" io come credente..

E mi vieni pure a dire cosa devo dire e cosa no? Adesso ci stava bene che mi davi anche dell'intellettualmente scorretto. Ma tu neanche capisci cos'è la libertà di espressione, dopo tutto pensi di dire solo cose oggettive e di avere evidentemente ragione, ma io ripeto:
"Chi dice di avere la ragione indiscussa nei suoi discorsi offendendo gli altri di incapacità mentale per quanto riguarda il porsi delle questioni oggettive se ciò in cui crede sia vero o meno è essere mentalmente chiusi, oltre che irrispettosi, ed è essattamente il contrario dell'essere intellettualmente corretti."


Come cosa c'entra?
Se uno crede (nel senso che ti ho già spiegato) a ciò che viene affermato nella bibbia, crede anche (tra le altre cose) nell'esistenza di un dio.



Ti ripeto: Dei fanatici e dei bigotti a me non frega niente. E credere in Dio non vuol dire essere bigotti. Per cui ti ripeto, cosa c'entra?


Beh, ripeto: forse tu ne sei immune, ma non mi sembra ci voglia un granchè per capire che in questo forum il fanatismo religioso, il bigottismo, e l'estremismo, abbondano che è un piacere....
E non mi sembra che qualcuno, a parte me e pochissimi altri, facciano qualcosa per preoccuparsene.



Ma a parte il fatto che a me non me ne frega niente e non vado certo a dare a una comunità dei bigotti, ma questo continua a non c'entrare niente, e se vuoi fare il giustiziere dell'oggettività contro i bigotti, apri un altro thread e discuti con i diretti interessati.
ClintEastwood82
00lunedì 18 giugno 2007 11:35
X Spirito

||Evidentemente non hai mai letto Paolo:

Taci Donna !!

"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece

sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è

sconveniente per una donna parlare in assemblea."
(1Co 14,34-35) ||



Le lettere di Paolo le conosco a memoria, e proprio questo pezzo mi era venuto in mente quando rispondevo a Rainboy, ma si
tratta di un divieto nell'insegnamento e al massimo può far riflettere un certo maschilismo, tipico della cultura farisaica da dove Paolo proveniva, non basta per essere chiamata misoginia, visto che in altri passi Paolo benedice il matrimonio, ringrazia donne per l'aiuto che gli hanno dato e che hanno dato alla comunità , etc.



||Donna schiava dell'uomo

"il capo della donna è l'uomo"
(1Co 11,3)

"e l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo."
(1Co 11,9) ||



Mi sembra esagerata l'interpretazione "donna schiava del'uomo" con i passi su citati, e a quel tempo non era certo Paolo il solo a pensare che il capo della donna fosse l'uomo, anzi, era idea radicata comune sopratutto nel giudaismo.



||Io non so come si possa credere a costui...davvero...e come non si possa definire misogino, che altro avrebbe dovuto scrivere per meritare tale aggettivo ?||


Maschilista posso essere d'accordo, misogino è troppo, ecco la definizione di misogino: " si dice di chi o di ciò che esprime avversione per le donne, per il genere femminile", ed ecco quella di maschilista: "atteggiamento, comportamento sociale che presuppone la superiorità dell'uomo sulla donna".

Se fosse stato misogino, lungi dall'aver salutato e ringraziato delle donne, esempi: "Salutate Maria, che ha faticato molto per voi." Romani 16:6; "Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza;" 1 Corinzi 16:17; e ancora "Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama sé stesso." Efesini 5:28 etc.



X Rainboy

Ti chiedo il favore, quando quoti metti anche a chi rispondi, altrimenti si può creare confusione, hai mischiato le mie risposte a quelle di Aryon.


||Sul primo punto, commetti il superficiale errore di pensare che solo perché qualcosa è uno stato emotivo, allora sia anche
labile e poco duraturo. Non è così, e se hai una moglie o una ragazza o una fidanziata, penso te ne accorga da solo. Ci sono
stati emotivi che durano per gran parte della vita di una persona, e se c'è uno psicologo in questo forum lo invito a sentirsi libero di sostituire la parola da me usata con qualcosa di più tecnico, ma il concetto direi che è esplicito. ||


Uno stato emotivo per continuarsi deve comunque essere alimentato, quindi tu quando ti arrabbi o provi rancore per una persona non lo fai per 24 ore al giorno di filato ma alimenti di volta in volta tale sentimento nel tempo, (se ovviamente vuoi), che via via tende ad estinguersi, così io possono dire benissimo che la forza d'animo e di carità presenti nelle persone citate gli veniva dalla fede, ma una fede alimentata di giorno in giorno da qualcosa di più grande di loro, visto il grande carico e la grande fatica del loro operato.



||Sul secondo passaggio invece, rilevo un altro errore, ma questa volta metodologico. Certo sappiamo entrambi la straordinaria rarità di tali "miracoli", ce ne è uno a fronte di migliaia di bufale; ma ammessa e non concessa la loro esistenza, ti chiedo:
soltanto perché effettivamente una donna malata di cancro guarisce in modo spontaneo, o un paralitico ricomincia a camminare, due cose che diciamo per ipotesi la scienza non sappia spiegare (e non è neanche del tutto vero...), ALLORA è stato Dio a farle? ||


Dico solo che la mole di testimonianze e racconti di miracoli debbono far pensare, non necessariamente che così è dimostrata
l'esistenza del Creatore, tutto qui, visto che te avevi relegato le persone citate come semplicemente operanti per un sentimento psichico autoalimentato, ci tenevo a precisare che tali persone spesso e volentieri erano accompagante da eventi che possono essere detti miracolosi; se ti intendi di parapsicologia mi avresti liquidato senza problemi relegandoli a fenomeni teleplastici o telecinetici, se invece no allora è un pò più ardua dal punto di vista scientifico.



||Invece tu a quello che c'è scritto, ci credi come "parola di Dio". E se un prete ti dice che il versetto X va interpretato così, tu lo interpreti così, anche se a te magari sembra differente. ||


Io sono abbastanza protestante per l'interpretazione di vari passi biblici, e comunque mi documento anche con gli scritti dei padri della chiesa e con la storia, non prendo senza fiatare ciò che mi danno a bere senza aver verificato.



||Invece tu a quello che c'è scritto, ci credi come "parola di Dio". E se un prete ti dice che il versetto X va interpretato così, tu lo interpreti così, anche se a te magari sembra differente. E se Dio ha detto che le donne sono "di natura uguale ma di ruolo inferiore", allora per te le donne sono così, anche se è una palla abissale dettata da un misogino che, a leggerlo, ha tutta l'aria di essere sessualmente frustrato. ||


Sul misogino ho già risposto sopra, sul sessualmente frustrato non lo direi con certezza, anzi, molti dicono che andava pazzo
per le donne, ma per la missione dell'apostolato aveva preferito contenersi e fare tale rinuncia per le sue colpe passate verso i cristiani.
Detto questo non sono ne Sola scriptura ne letteralista biblico, quindi di ciò che hai detto poco me ne cale.



||Chiedi a un biologo se esiste alcun motivo per dire che la donna "ha un ruolo inferiore all'uomo", e vediamo cosa ti risponde...||


Ti rispondo io e anche subito, dal punto di vista anatomico/funzionale, che la donna ha un ruolo semmai maggiore dell'uomo; la sua struttura sessuale è di gran lunga superiore di quella maschile, proprio perchè deve contenere ed alimentare una vita extra dentro di sè; la sua sessualità prevede orgasmi più profondi e duraturi di quelli dell'uomo, e potrei stare a parlare ancora molto dei lati superiori del sesso femminile; quindi io non sono maschilista come credi, tutt'altro.



||Qui sono evidenti catastrofi e orrori che solo Dio (se esiste e se ha fatto il creato a nostro uso e consumo) può aver voluto. Le più atroci malattie genetiche che ci perseguitano da che abbiamo memoria, le grandi epidemie che ci hanno falciato in tutte le epoche civili, i cataclismi naturali di ogni genere che hanno raso al suolo città e sterminato popoli! ||


Difatti il messaggio dei Vangeli verte sullo sperare in un'esistenza migliore dopo la morte, non in questa vita fisica, anzi, è sottolineato che in questa vita dilaga la sofferenza.


||Se davvero esistesse un dio antropomorfo, un dio AGENTE e RIVELATO a noi secondo dettami religiosi... la logica ci suggerirebbe che le sue mani siano sporche del sangue, del dolore, della sofferenza e dei patimenti di miliardi di individui, dall'antichità ad oggi! ||


Nella teologia cristiana non c'è solo il concetto di D_o, ma anche il concetto del diavolo, quindi tale teologia ti può rispondere benissimo che molto sangue e dolore è proceduto da lui.
Anche se non credi nel diavolo, un esempio calzante ne è proprio Hitler, satanista velato, e l'ordine di Thule che era il nucleo del nazismo era teatro di riti e celebrazioni pagano/sataniche. Aveva a che vedere con D_o questo? Credo proprio di no.



||Ma tu, su questi attributi divini non hai dubbi, mi par di capire. Dunque aspetto che tu giustifichi secondo criteri divini l'invio dell'influenza spagnola nel '18 (che fece più morti lei della Prima Guerra Mondiale, e tutti giovanissimi!), che racconti a due gemelli siamesi perché il buon Dio ha permesso che nascessero così, e che mi spieghi che cosa avevano fatto di male i minoici per meritarsi quel maremoto devastante, nel pieno del loro splendore culturale||


E mettiamoci anche la strage in Vandea, dove perirono migliaia di "credenti"; eh già, perchè D_o l'ha voluto, erano credenti! Ti rispondo con ciò che ho scritto sopra, che dal messaggio evangelico si evidenzia che questa vita altro non è che sofferenza e che bisogna ambire a traguardi più alti, tu hai messo degli esempi, io te ne aggiungo altri: perdita dei genitori per un bambino, tradimenti, lutti vari, incidenti, etc, ma di certo estromettendo D_o, non contribuisco a far diventare rose e fiori le cose menzionate, anzi forse diventano più nere. Da quello che ho appreso finora, la fede e la speranza in D_o ( e ti parlo di fede di persone sincere, non di fanatici) hanno sempre aiutato a superare i momenti più critici, basti sentire qualche testimonianza di comunità cristiane o simili per rendersene conto; la domanda fatidica " perchè D_o l'ha voluto" c'è sempre, e come potrebbe non esserci, ma anche questa domanda fa parte di quel sentimento che si chiama fede.


Rainboy
00lunedì 18 giugno 2007 14:14
Mi spiace aver mischiato determinate repliche Clint, la prossima volta metterò dediche più appropriate.
In questo post però, intendo manifestare il mio disaccordo con alcune cose che hai detto, e quindi quanto segue è dedicato in particolar modo a te.


Dico solo che la mole di testimonianze e racconti di miracoli debbono far pensare, non necessariamente che così è dimostrata
l'esistenza del Creatore, tutto qui, visto che te avevi relegato le persone citate come semplicemente operanti per un sentimento psichico autoalimentato, ci tenevo a precisare che tali persone spesso e volentieri erano accompagante da eventi che possono essere detti miracolosi; se ti intendi di parapsicologia mi avresti liquidato senza problemi relegandoli a fenomeni teleplastici o telecinetici, se invece no allora è un pò più ardua dal punto di vista scientifico.


La parapsicologia non è inerente a questo topic, e i miracoli di cui parlavo io, come le guarigioni, hanno poco a che vedervi. Gli altri... beh, sai come si dice: "curiosamente, la Madonna appare sempre a bambinelli analfabeti e mai durante un convegno di scienziati".
Quello che hai detto all'inizio però, è proprio vero: la fede è un sentimento psichico autoalimentato, e il fatto di attribuire arbitrariamente dei fenomeni attualmente inspiegati all'opera di Dio, è uno dei metodi con cui si autoalimenta. Questo ci svela uno dei suoi meccanismi, ma non ci fornisce alcuna prova sulla fondatezza dei suoi presupposti.


Sul misogino ho già risposto sopra, sul sessualmente frustrato non lo direi con certezza, anzi, molti dicono che andava pazzo
per le donne, ma per la missione dell'apostolato aveva preferito contenersi e fare tale rinuncia
per le sue colpe passate verso i cristiani.


Appunto. Sessualmente frustrato. Solo perché scegli di rinunciare alla carnalità, la tua mente e il tuo corpo non smetteranno di soffrire per questo. Siamo fatti per riprodurci, e il celibato è una delle scelte più "contro-natura" che esistano. Non mi stupirebbe affatto se quell'uomo avesse trasformato la sua libido repressa in odio verso ciò che non poteva avere...

Nella parte del tuo post dedicata a Spirito, i versetti che hai citato, in che modo attenuerebbero o sostituiriebbero quelli citati da lui? Non hanno nulla a che vedere con le sue affermazioni in merito a cosa sia la donna. Anche i cani vengono salutati e coccolati da molti padroni, quandi si torna a casa da una giornata lavorativa.

Ti rispondo io e anche subito, dal punto di vista anatomico/funzionale, che la donna ha un ruolo semmai maggiore dell'uomo; la sua struttura sessuale è di gran lunga superiore di quella maschile, proprio perchè deve contenere ed alimentare una vita extra dentro di sè; la sua sessualità prevede orgasmi più profondi e duraturi di quelli dell'uomo, e potrei stare a parlare ancora molto dei lati superiori del sesso femminile; quindi io non sono maschilista come credi, tutt'altro.


Ma infatti non ho detto che tu fossi maschilista. Il dato di fatto è che Paolo di Tarso lo era, e questo sfortunatamente non è discutibile, a meno che quei versetti non siano dei falsi. Il fatto di essere "moderni" e a favore della parità sui sessi, significa essere in forte disaccordo con lui. Quindi ti domando: tu sei un credente, ma sei disposto a dire che Paolo di Tarso, santo divinamente ispirato, avesse TORTO dicendo quello che ha detto in quei versetti?
Bada che la Chiesa questo non lo ha mai detto, per quanto ne so. Anzi, Ratzinger mi sembra che abbia una certa predilezione per quell'individuo. Contestare quelle parole significa entrare in contenzioso con la tua chiesa... accettarle, significa dichiarare di credere nel valore di principi che direi si commentano da soli.
Tu che cosa rispondi?


Detto questo non sono ne Sola scriptura ne letteralista biblico, quindi di ciò che hai detto poco me ne cale.


Dovrebbe "calertene" invece, perché tu non sei raeliano o membro di scientology; il Papa a cui giuri fedeltà ad ogni funzione (io credo nella CCR, che è una, santa e apostolica...) ha l'assoluto monopolio dell'interpretazione biblica. Io ti ripeto per la seconda volta: il problema non è che tu leggi la Bibbia e ne trai degli importanti insegnamenti morali, ci mancherebbe! Il problema è che quella non è un libro sull'etica di Platone o un testo filosofico di Cartesio, è PAROLA DI DIO.
Se il Papa dice che il purgatorio esiste, allora esiste (anche se un'intera religione scismatica la pensa diversamente). Se dice che il Limbo esiste o ipotizza la sua esistenza, allora esiste o si presume che esista, mentre se dopo mille anni ci ripensa e lo toglie, saluti all'80% dell'umanità (le "anime" dei famosi pre-embrioni) che riceve il condono e va in Paradiso.
Ti faccio una domanda, tu credi all'esistenza del purgatorio?
Se ci credi, allora ti stai fidando soltanto della Chiesa Cattolica, e questa non è altri che la dimostrazione del problema 3: credere ciecamente ai dettagli interpretativi che la tua Chiesa dà alle scritture, in quanto parola di Dio interpretata da ministri di Dio. Tu non leggi e giudichi da solo, in questo caso: tu credi a qualsiasi costo; e non puoi nemmeno dirmi che non è così, perché c'è un'intera religione che non la pensa come te! Quei versetti "prova" tra l'altro li ho letti anche io e sono ridicoli, così come molte persone di altre confessioni e di esperienza maggiore della mia ritengono. Quindi qui, tu fai una scelta irrazionale: un intero regno divino esiste solo perché i teologi della tua religione pensano (o trovano conveniente pensare) che sia così, da meno di un millennio a questa parte.
Tu sei libero di credere a quello che vuoi ovviamente, ma se questo non è monopolio ideologico, allora che cos'è?
I fatti vanno riconosciuti per quello che sono. Qui, si denota il fatto che le religioni rivelate non consentono interpretazioni ai singoli fedeli; le Chiese conservano il più assoluto e rigoroso controllo su cosa la Bibbia dica, ne hanno cambiato più volte l'interpretazione a seconda dei propri desideri e non c'è motivo per pensare che non continueranno a farlo in futuro.


||Qui sono evidenti catastrofi e orrori che solo Dio (se esiste e se ha fatto il creato a nostro uso e consumo) può aver voluto. Le più atroci malattie genetiche che ci perseguitano da che abbiamo memoria, le grandi epidemie che ci hanno falciato in tutte le epoche civili, i cataclismi naturali di ogni genere che hanno raso al suolo città e sterminato popoli! ||


Difatti il messaggio dei Vangeli verte sullo sperare in un'esistenza migliore dopo la morte, non in questa vita fisica, anzi, è sottolineato che in questa vita dilaga la sofferenza.


Ma allora ci ripetiamo. E va bene, mi ripeto anche io:

- SE la divinità di cui parliamo è tanto buona e amorevole,
- SE ci ha creato lei e ha creato tutto il mondo per noi,
- SE la sua divina provvidenza veglia sul nostro destino,

ALLORA PERCHE' per accedere al suo Paradiso dobbiamo soffrire?! Perché siamo in un mondo di dolore?! Se la misericordia di Dio è infinita, allora il concetto stesso di peccato originale non ha ragione d'essere. Dio dovrebbe volere la nostra felicità al di sopra di ogni altra cosa e noi dovremmo essere in Paradiso, perché lui dovrebbe averci perdonato nell'attimo stesso in cui si compiva questo fantomatico peccato, anzi: fin da prima, visto che è onniscente.
Senza contare che sulla base degli attributi che gli si danno, ovvero onniscenza, onnipresenza e onnipotenza, il Male lo ha creato lui; perché è stato lui che ha creato Lucifero, e che gli ha permesso di fare la parte del serpente nell'Eden; lui ci ha creati già vulnerabili al peccato e lui ci ha dato l'opportunità di soffrirne! Osserviamo quindi non soltanto che la divinità ha imposto il divieto, ma che è essa stessa che ha creato e inviato la tentazione, e che poi ci ha punito per avervi ceduto.
E' proprio un dio amorevole.
Poi, chiediamoci quando questa amorevole entità ci avrebbe perdonato: certamente non subito perché non era in vena; ha atteso, secondo il mito, varie migliaia di anni prima di mandare Cristo in terra, e nel frattempo non ha avuto niente di meglio da fare che scatenare un diluvio universale per sterminarci tutti.
E' pazzesco, tutto un controsenso. Gli attributi che le religioni rivelate danno a Dio sono incompatibili già con l'Antico Testamento, figuriamoci poi con il Nuovo, che si apre con la presunta redenzione del peccato da parte di Cristo ma finisce con l'Apocalisse in cui Dio giudicherà i peccatori! Alla faccia della coerenza e della misericordia...

Questo excursus è breve e semplice, perché di solito non ne faccio largo uso: questa è soltanto una concessione che mi sono fatto per discutere un attimo del problema 3; mentre c'è da tenere presente soprattutto che ogni cosa menzionata sopra è incompatibile con il mondo VERO, non con quello fittizio descritto dalle scritture.
Il problema 2 infatti ci ricorda fra le altre cose, che Adamo non è mai esistito, che non siamo nati da una coppia di persone, figuriamoci dal DNA di un solo maschio. E che di certo il mondo non ha seimila anni. La divinità quindi, a prescindere dal (non dimostrato) fatto che esista o meno, di sicuro non ha seguito il copione dettato dalle scritture che, a sentire le varie Chiese, essa stessa ci avrebbe dettato. Però siamo lo stesso sicuri che sia antropomorfa, che ci ami, che ci faccia soffire perché ci vuole bene, che abbia un paradiso apposta per noi lassù in cielo, etc etc etc.

Non posso fare a meno di chiedermi se un credente sincero, non si renda conto di quanto tali convinzioni siano pericolose. Praticamente sono, dall'inizio alla fine, una serie ininterrotta di attentati alla logica e al buon senso, che sono due dei tre mezzi principali (il terzo è la conoscenza) che dovremmo avere per distinguere che cosa è bene da cosa è male!
Personalmente, quando conto sulle dita i vari punti chiave di tali convinzioni religiose, non mi stupisce più il fatto che esistano fenomeni orribili e deprecabili compiuti in nome di un dio. Non dare valore prioritario alla qualità di vita su questo mondo ma darlo alla (presunta) vita nel prossimo... credere nelle più improbabili entità metafisiche, salvo poi accorgersi che non fanno nulla di quello che dovrebbero fare... non sono tutti ottimi fattori per essere indotti all'errore di giudizio su cosa va fatto e cosa no?
Nonostante tutto ciò, spesso sento dire che credere è un bisogno. Vero o no, c'è chi sente questo impulso, e chi grazie ad esso fa cose belle.
Vogliamo credere? Crediamo, la libertà di pensiero è sacra. Ma ci rendiamo conto di quanto tutto ciò debba, nella maniera più assoluta, restare un fatto personale? Di quanto non debba influenzare politica, partitica, etica... di come anzi sia necessario metterlo in DUBBIO ogni giorno, per ricordarsi che si è scelto sì di credere, ma senza la minima garanzia che si abbia necessariamente ragione?
Il credente troppo convinto manca di responsabilità, per come la vedo io. Pensa che Dio esista a priori, così si leva un'ansia di torno; pensa che la Chiesa sappia cosa fare, così si leva un'altra ansia dalle scatole; la sua vita spirituale è semplice, un link diretto con l'amore divino... il problema è che, a non pensare, il cervello si atrofizza.
E non è una provocazione, è proprio vero. Per questo, credere può essere un bisogno psicologico, una scelta fatta per il proprio benessere spirituale, un'illuminazione a volte... ma non per questo ci si può permettere di perdere il dubbio, che è il fondamento del buon senso. Non per questo si può permettere a un manipolo di teocrati (celibi ma che parlano di sesso, senili ma che parlano ai giovani, ricchi ma che parlano ai poveri...) di dettare, senza la minima cognizione di causa, i principi su cui legiferare.
Al contrario, come si può non riconoscere l'assoluta necessità di tagliare tutti i ponti da essi? Se credendo abbiamo fatto una rinuncia importante alla ragione, l'abbiamo messa da parte scegliendo ciò che è bello a discapito di ciò che è credibile, allora per senso di responsabilità dovremmo vigilare doppiamente sulla credibilità di ciò che scegliamo di sostenere, in qualsiasi campo e su qualsiasi argomento!
Ascoltando la Chiesa Cattolica Romana (qui sono precisissimo nel bersaglio della mia affermazione) noi parliamo di fare scelte sulla base di un sistema che postula convinzioni non soltanto non comprovate, ma quasi sempre irrazionali e spesso apertamente falsificate da scienza, progresso, realtà storiche e conquiste sociali. Dove sta la saggezza in questo?


Nella teologia cristiana non c'è solo il concetto di D_o, ma anche il concetto del diavolo, quindi tale teologia ti può rispondere benissimo che molto sangue e dolore è proceduto da lui.


E il Diavolo, perdona la mia mancanza di memoria, chi l'ha creato? E chi, in perfetta consapevolezza, gli permette di esistere e di tentare fin dall'inizio dei tempi? E chi lo autorizza a prendersi le anime dei peccatori dopo la morte?
Di certo non una creatura che ci ama in modo infinito.
E' veramente la massima delle contraddizioni. Hume l'aveva capito molto prima di me, e nessuna teologia riuscirà mai a giustificare un tale paradosso senza fare ricorso, come spesso è successo, ad una visione apertamente masochista e insana del valore della vita umana.

[Modificato da Rainboy 18/06/2007 15.29]

Seyia
00lunedì 18 giugno 2007 15:23
Re:

Scritto da: Rainboy 15/06/2007 22.51

Sono disposizioni inerenti al ruolo della donna nella Chiesa, in relazione al disegno di Dio. L'apostolo lo spiega molto bene. Segni di sottomissione, certo, ma non per questo di inferiorità di natura, o etica, o morale della donna rispetto all'uomo.


Questa affermazione, perdonami, è ridicola. La donna è inferiore nel RUOLO ma non nella sua natura e dignità?




Galati capitolo 3
[27] poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
[28] Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.




Se una donna non può parlare nelle assemblee, come Paolo ha stabilito, allora NON HA IL DIRITTO DI VOTO, e delle presunte distinzioni fra "ruolo" e "natura" non gliene può fregare di meno.
Quindi evitiamo per favore tali scenette, che non fanno onore alla tua intelligenza...

[Modificato da Rainboy 15/06/2007 23.21]


Chiaramente Paolo si riferisce alle assemblee riguardanti il culto...infatti ancora oggi durante la Messa le donne non fanno sermoni e prediche ma questo è compito dei sacerdoti che sono solo uomini. Il vangelo lo leggono esclusivamente i sacerdoti e non le donne.
Rainboy
00lunedì 18 giugno 2007 15:40
Auto-citandomi:

i versetti che hai citato, in che modo attenuerebbero o sostituiriebbero quelli citati da lui? Non hanno nulla a che vedere con le sue affermazioni in merito a cosa sia la donna. Anche i cani vengono salutati e coccolati da molti padroni, quandi si torna a casa da una giornata lavorativa.

spirito!libero
00lunedì 18 giugno 2007 16:53
Per Clint

"Maschilista posso essere d'accordo, misogino è troppo, ecco la definizione di misogino: " si dice di chi o di ciò che esprime avversione per le donne, per il genere femminile", ed ecco quella di maschilista: "atteggiamento, comportamento sociale che presuppone la superiorità dell'uomo sulla donna"."

Hai ragione, l'aggettivo maschilista è più appropiato, ed è altrettanto corretto sostenere che Paolo era influenzato dalla cultura giudaica del tempo e che scrisse sulla donna niente altro che ciò che la sua cultura dettava. Vorrei quindi far riflettere tutti su questo punto: "ma l'ispirazione divina che fine ha fatto ? Dio è maschilista ?"

Per "il ragazzo della pioggia" [SM=g27988]

“Il credente troppo convinto manca di responsabilità, per come la vedo io”

Non per come la vedi tu, ma per come è. (dimostrato da fatti e dalla ragione)

Inoltre devo dirti che mi è piaciuto il tuo escursus, con semplicità e chiarezza hai esposto le ragioni della ragione.

Nessuno infatti ad oggi mi ha ancora spiegato PERCHE’ Dio non ci ha perdonati da subito e ci ha costretti a trascorrere una vita di sofferenza su questa terra invece di perdonarci da subito e accoglierci in paradiso.

Riporto un tuo passaggio davvero efficace (sei un filosofo ?):

“Non per questo si può permettere a un manipolo di teocrati (celibi ma che parlano di sesso, senili ma che parlano ai giovani, ricchi ma che parlano ai poveri...) di dettare, senza la minima cognizione di causa, i principi su cui legiferare. “


Saluti
Andrea

[Modificato da spirito!libero 18/06/2007 17.12]

Rainboy
00lunedì 18 giugno 2007 17:37

(sei un filosofo ?)


Sono soltanto una persona che perde del tempo a pensare...

Grazie per i tuoi complimenti Spirito, detti da te hanno un grande valore.
(Upuaut)
00lunedì 18 giugno 2007 19:34
Re:

Scritto da: spirito!libero 18/06/2007 16.53
Nessuno infatti ad oggi mi ha ancora spiegato PERCHE’ Dio non ci ha perdonati da subito e ci ha costretti a trascorrere una vita di sofferenza su questa terra invece di perdonarci da subito e accoglierci in paradiso.


Guarda, Spirito, io sono ateo, tuttavia ti sconsiglio di addurre questo tipo di argomentazioni come vere prove dell'inesistenza di un dio, in un discorso serio (Non sto dicendo che lo hai fatto, sto solo dando un consiglio per il futuro, di cui probabilmente non hai affatto bisogno!).

Dio è un ente immaginario metafisico, inventato dall'uomo, e a cui l'uomo può attribuire (l'ha sempre fatto e lo fa tuttoggi) tutte le caratteristiche che vuole, compresa quella di essere infinitamente buono e contemporaneamente quella di aver creato l'inferno per punire gli uomini.., semplicemente perchè "Dio è onnipotente e può farlo", o perchè "l'uomo deve comunque avere il libero arbitrio", o... etc. etc.
Quando si parla di entità astratte, tutto è "possibile" e tutti possono inventare di tutto, anche caratteristiche in contraddizioni tra di loro.
Per quanto mi riguarda, quindi, non è tanto importante lo sforzo di "dimostrare" l'inesistenza di dio, quanto lo sforzo di far accettare alla gente il concetto di dio per quello che realmente e storicamente è: un invenzione metafisica indimostrabile.
Una volta che si inquadra dio nel giusto contesto non c'è bisogno di dimostrare nulla: se "Dio esiste", è chi ne afferma l'esistenza che dovrebbe dimostrarne l'esistenza stessa; ma se nessuno potrà mai farlo (e Dio è infatti indimostrabile per definizione!), allora Dio non è diverso da un qualsiasi altro ente inesistente.
Proprio come il drago nel garage.


Per quanto riguarda gli uomini in carne e ossa, invece, anch'io faccio mie le belle parole di Rainboy:


Scritto da: spirito!libero 18/06/2007 16.53
“Non per questo si può permettere a un manipolo di teocrati (celibi ma che parlano di sesso, senili ma che parlano ai giovani, ricchi ma che parlano ai poveri...) di dettare, senza la minima cognizione di causa, i principi su cui legiferare. “




[Modificato da (Upuaut) 18/06/2007 19.54]

Seyia
00lunedì 18 giugno 2007 23:53
Re:

Scritto da: Rainboy 18/06/2007 15.40
Auto-citandomi:

i versetti che hai citato, in che modo attenuerebbero o sostituiriebbero quelli citati da lui? Non hanno nulla a che vedere con le sue affermazioni in merito a cosa sia la donna. Anche i cani vengono salutati e coccolati da molti padroni, quandi si torna a casa da una giornata lavorativa.


Non li sostituiscono semplicemente questi ultimi spiegano che davanti a Dio non c'è differenza tra uomo o donna in dignità, perchè sono entrambi chiamati a partecipare alla natura divina di Cristo. Il fatto di avere un ruolo diverso non significa essere persone superiori o inferiori...

[Modificato da Seyia 19/06/2007 0.21]

Seyia
00martedì 19 giugno 2007 00:16

Nessuno infatti ad oggi mi ha ancora spiegato PERCHE’ Dio non ci ha perdonati da subito e ci ha costretti a trascorrere una vita di sofferenza su questa terra invece di perdonarci da subito e accoglierci in paradiso.

Dio offre il perdono a tutti, ma non dipende solo da Lui il fatto che lo si riceva, se c'è chi non lo vuole non costringe. Dio non ha eliminato la sofferenza e la morte dal mondo semplicemente perchè vuole che anche noi, come Lui, vinciamo sulla sofferenza e sulla morte partecipando alla Sua opera redentrice. Per fare questo ci ha lasciato dei mezzi che ci conferiscono la forza necessaria, ossia i sacramenti e la preghiera. Chi ne approfitterà parteciperà alla divinità di Cristo, diventando anch'egli divino eternamente, ma per adozione.

[Modificato da Seyia 19/06/2007 0.23]

spirito!libero
00martedì 19 giugno 2007 00:29
“Guarda, Spirito, io sono ateo, tuttavia ti sconsiglio di addurre questo tipo di argomentazioni come vere prove dell'inesistenza di un dio, in un discorso serio (Non sto dicendo che lo hai fatto, sto solo dando un consiglio per il futuro, di cui probabilmente non hai affatto bisogno!).”

Ciao upuaut, ma infatti io non uso questa argomentazione per dimostrare l’inesistenza di Dio (sono agnostico), ma per far vedere semplicemente che il Dio antropomorfo delle religioni rivelate non sta logicamente in piedi. Se poi la gente vuole essere “illogica” si accomodi, problemi loro.



Per Seyia

“Dio offre il perdono a tutti, ma non dipende solo da Lui il fatto che lo si riceva, se c'è chi non lo vuole non costringe. Dio non ha eliminato la sofferenza e la morte dal mondo semplicemente perchè vuole che anche noi, come Lui, vinciamo sulla sofferenza e sulla morte partecipando alla Sua opera redentrice. Per fare questo ci ha lasciato dei mezzi che ci conferiscono la forza necessaria, ossia i sacramenti e la preghiera. Chi riuscirà parteciperà alla divinità di Cristo, diventando anch'egli divino eternamente, ma per adozione.”



Bene che lo offrisse da subito e non dopo le sofferenze ! Mi chiede: vuoi che ti perdoni ? e io rispondo o si o no, fine del discorso. Non vedo alcuna necessità di soffrire, è una regola che ha creato il tuo Dio infinitamente buono e soprattutto onnisciente e onnipotente, bella regola, proprio da dio misericordioso e buono.

Saluti
Andrea
Master Mystery
00martedì 19 giugno 2007 02:58
"Se a Dio bastava perdonare e basta, perchè il Figlio di Dio è morto per noi?"

"Perchè Gesù i miracoli li mostrava ai poveri (gli "analfabeti" di Rainboy), e non ai farisei dotti?"

"Perchè Dio permette tali atrocità?"

"Perchè Gesù moltiplicò i pani e i pesci sfamando migliaia di persone, perchè guariva i malati e ristorava gli afflitti anche quando era stravolto dalla stanchezza, ma mentre era nella prova si rifiutò di trasformare le pietre in pani o comunque di ristorarsi?"

Queste sono le domande che si fanno i credenti, non gli atei, e per quanto uno pensi che determinati fatti siano stupidi deve prima studiarsi tali storie, prima di sferrar giudizi. Un ateo che fa queste domande non mette in dubbio l'esistenza di un Dio amorevole (dal punto di vista del credente), mette in dubbio la sua capacità di giudizio (quella di Dio), e non la capisce.

L'aver creato l'angelo che è poi diventato Satana non vuol dire aver creato il male, proprio per la questione "libero arbitrio". Noi uomini ci facciamo del male. I figli che cresciamo, lo sappiamo, potranno essere malvagi, sappiamo che è possibile, e sappiamo con certezza che molti lo saranno. Siamo forse dei menefreghisti perchè continuiamo a procreare? Nonostante sappiamo che siamo i "prolungatori" del male dell'uomo, proprio perchè siamo la diretta e principale causa del male, non siamo malvagi solo perchè procreiamo. Alchè, come potrebbe esserlo Dio?

E quotando Clint:

Difatti il messaggio dei Vangeli verte sullo sperare in un'esistenza migliore dopo la morte, non in questa vita fisica, anzi, è sottolineato che in questa vita dilaga la sofferenza.



Matteo 5:43 Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". 44 Ma io vi dico: amate i vostri nemici, [benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? 47 E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? 48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.

Perchè Dio è buono? Perchè ci ha creato, perchè ci ha dato cose buone, perchè ha guidato l'uomo con la legge, perchè nonostante gli errori ci perdona, perchè:
Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Le tragedie, la malvagità, c'è sempre stata, e non è una novità per i credenti.
Rainboy
00martedì 19 giugno 2007 09:14
Per Seiya:


Dio offre il perdono a tutti, ma non dipende solo da Lui il fatto che lo si riceva, se c'è chi non lo vuole non costringe. Dio non ha eliminato la sofferenza e la morte dal mondo semplicemente perchè vuole che anche noi, come Lui, vinciamo sulla sofferenza e sulla morte partecipando alla Sua opera redentrice.



Controsenso. Tutti vogliono la gioia, ma l'offerta è vincolata alla condizione di non peccare, quindi non è gratis. Verrebbe da pensare allora che l'amore sia condizionato. Ma questa condizione non è facile da rispettare: noi pecchiamo, è perché? Perché lui ci ha creati vulnerabili al peccato, per poi creare naturalmente anche colui che ci avrebbe tentato.
Questa può essere la logica di un dio crudele e capriccioso, ma non quella di una creatura dall'infinito amore: l'attributo non è conciliabile secondo canoni umani.

Per Master:


Queste sono le domande che si fanno i credenti, non gli atei, e per quanto uno pensi che determinati fatti siano stupidi deve prima studiarsi tali storie, prima di sferrar giudizi. Un ateo che fa queste domande non mette in dubbio l'esistenza di un Dio amorevole (dal punto di vista del credente), mette in dubbio la sua capacità di giudizio (quella di Dio), e non la capisce.


Le domande se le fa chi vuole, soprattutto in un paese dove la maggioranza cattolica pretende di fare leggi che rendono tutta la collettività (atei compresi) retrograda rispetto al resto d'Europa. Le storie invece le ho lette eccome, ma sinceramente ho di meglio da fare che studiarne i commentari. Anche perché nessun commentario fornisce alcun genere di risposta a domande come quelle che ho fatto. Se credere in una divinità rivelata (rispondendo di "sì" a tutti e tre i problemi di cui abbiamo discusso nel topic) fosse semplicemente una scommessa, come diceva Pascal, tutto sarebbe almeno accettabile... invece la cosa triste è che allo stato attuale delle religioni rivelate, credere in Dio appare un'assurdità logica.


L'aver creato l'angelo che è poi diventato Satana non vuol dire aver creato il male, proprio per la questione "libero arbitrio". Noi uomini ci facciamo del male. I figli che cresciamo, lo sappiamo, potranno essere malvagi, sappiamo che è possibile, e sappiamo con certezza che molti lo saranno. Siamo forse dei menefreghisti perchè continuiamo a procreare? Nonostante sappiamo che siamo i "prolungatori" del male dell'uomo, proprio perchè siamo la diretta e principale causa del male, non siamo malvagi solo perchè procreiamo. Alchè, come potrebbe esserlo Dio?



L'aver creato qualcosa che sarebbe diventato il supremo Malvagio, sapendo onniscentemente cosa si faceva, è un atto di colpevolezza.
Noi, al contrario, non siamo né onnipotenti, né onniscenti, né infininitamente buoni. Quindi mi spieghi qual'è il significato nel paragonare la nostra natura carnale, che tra l'altro la religione vede come progettata a tavolino dalla divinità, con la natura di Dio? Noi non possiamo sapere se i nostri figli saranno malvagi, né se lo saranno i figli dei nostri figli, e per di più la nostra scelta non è libera: siamo spinti da un impulso alla procreazione non-finalistico, ragion per cui abbiamo desideri ai quali resistere è difficile e doloroso. Siamo vulnerabili al "peccato" così come all'errore.
Dio al contrario possiede la responsabilità assoluta, poiché ogni conseguenza delle sue azioni gli è nota, e nessuna forma di costrizione interiore vincola il suo giudizio. Non esiste proprio nessun paragone fra noi e la divinità cristiana: non hai risposto agli interrogativi sopra citati.

Sulla questione del libero arbitrio... sarebbe bello fare un topic soltanto per rilevare i suoi paradossi. Ma questo forum non è il posto giusto; ho portato avanti la discussione perché stimolato a farlo, ma direi che abbiamo sviscerato quello che c'era da sviscerare e non ho nessuna voglia di imbarcarmi in una crociata. Non è neanche il mio stile.


Perchè Dio è buono? Perchè ci ha creato, perchè ci ha dato cose buone, perchè ha guidato l'uomo con la legge, perchè nonostante gli errori ci perdona, perchè:
Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.



E chi non crede invece?
Oltretutto la divinità sa benissimo chi non crederà, visto che è onniscente. Dobbiamo quindi presumere che prima li faccia nascere, poi lasci che Lucifero li tenti e infine li spedisca all'inferno?
Del tutto contraddittorio con una creatura di infinito amore.


Master, se non hai le risposte (e non è una tua colpa... penso che nessuno le abbia, non sono certo domande che ho concepito io per primo nella storia, c'erano già arrivati molti grandi filosofi prima di me), sii corretto e non cercare di inventartele, per favore.

[Modificato da Rainboy 19/06/2007 9.17]

Master Mystery
00martedì 19 giugno 2007 10:59

Tutti vogliono la gioia, ma l'offerta è vincolata alla condizione di non peccare, quindi non è gratis.



No, per i cristiani è nel credere in Cristo, avere fede e cercare di non peccare, perchè non peccare è impossibile.


Verrebbe da pensare allora che l'amore sia condizionato. Ma questa condizione non è facile da rispettare: noi pecchiamo, è perché? Perché lui ci ha creati vulnerabili al peccato, per poi creare naturalmente anche colui che ci avrebbe tentato.



Il peccato rende l'uomo debole, il messaggio evangelico è che nella ristabilizzazione delle cose l'uomo non sarà più soggetto da tale debolezza. E non è che creò l'uomo e poi il tentatore, Satana esisteva già da prima, da un periodo di tempo evidentemente incalcolabile visto che fù creato prima dello spazio e del tempo.


L'aver creato qualcosa che sarebbe diventato il supremo Malvagio, sapendo onniscentemente cosa si faceva, è un atto di colpevolezza.



Poteva evitare di essere bestemmiato davanti alle sue creature, di essere torturato e biasimato, preferito a un assassino e poi ucciso, tanto è onniscente no?

Adamo peccò, Satana li fece peccare. Dio poteva distruggere per sempre la razza umana ed eliminare l'artefice di quel peccato, e tanti cari saluti, preferivi così?

O forse doveva creare un robot che risponde a semplici input, su cosa deve essere sì e su cosa deve essere no. Dio avvertì l'uomo, ma l'uomo peccò, ma non lo abbandonò a se stesso riguardo all'avvertimento. Promise un seme, il messia, e tramite esso l'uomo si sarebbe potuto salvare. Ora tu ci puoi credere come non ci puoi credere, ma ti ripeto, non perchè l'uomo non capisce Dio, che Dio non esiste.


Noi, al contrario, non siamo né onnipotenti, né onniscenti, né infininitamente buoni. Quindi mi spieghi qual'è il significato nel paragonare la nostra natura carnale, che tra l'altro la religione vede come progettata a tavolino dalla divinità, con la natura di Dio?



Non bisogna essere onniscenti per sapere con sicurezza che molti figli dell'uomo saranno malvagi, è così dalla notte dei tempi. E no, non sappiamo se i nostri diretti figli lo saranno o meno, ma questo l'avevo già detto. Non bisogna essere neanche onnipotenti per prestare attenzione utilizzando i contraccettivi, quindi anche gli sfoghi "animali" si possono controllare. Sappiamo anche con certezza che le armi creano malvagità. Ma oggettivamente, se tu compri un'arma sei automaticamente malvagio?


Non esiste proprio nessun paragone fra noi e la divinità cristiana: non hai risposto agli interrogativi sopra citati.



No io ho risposto, e altri anche l'hanno fatto, tu semplicemente non sei daccordo con la risposta.


E chi non crede invece?



Ma perchè? Vuoi forse che ti dica: "Chi non crede non viene salvato"?

Matteo 7:2 perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi.

Luca 6:37 «Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato.



Oltretutto la divinità sa benissimo chi non crederà, visto che è onniscente. Dobbiamo quindi presumere che prima li faccia nascere, poi lasci che Lucifero li tenti e infine li spedisca all'inferno?
Del tutto contraddittorio con una creatura di infinito amore.



L'inferno? Ma io non credo all'inferno. La stessa CC che ci crede ha poi cambiato concetto di inferno già da un bel po', e non è certo ritenuto un luogo di tormento eterno.


Master, se non hai le risposte[..]sii corretto e non cercare di inventartele



E cosa mi sarei inventato?



(Upuaut)
00martedì 19 giugno 2007 12:20
Re:

Scritto da: spirito!libero 19/06/2007 0.29
“Guarda, Spirito, io sono ateo, tuttavia ti sconsiglio di addurre questo tipo di argomentazioni come vere prove dell'inesistenza di un dio, in un discorso serio (Non sto dicendo che lo hai fatto, sto solo dando un consiglio per il futuro, di cui probabilmente non hai affatto bisogno!).”

Ciao upuaut, ma infatti io non uso questa argomentazione per dimostrare l’inesistenza di Dio (sono agnostico), ma per far vedere semplicemente che il Dio antropomorfo delle religioni rivelate non sta logicamente in piedi. Se poi la gente vuole essere “illogica” si accomodi, problemi loro.

Andrea



Ogni riferimento a Seiya è puramente voluto... [SM=x511451]
Rainboy
00martedì 19 giugno 2007 14:26
Molto bene, allora direi che ho già spiegato in dettaglio che cosa contesto alle tue affermazioni.


E cosa mi sarei inventato?


La corrispondenza fra molte delle tue affermazioni e le risposte che sarebbero coerenti con le mie domande. Continui a ripetermi che devo paragonare Dio all'uomo e giustificare le sue scelte di creazione del Male, quando non è ovviamente possibile (sulla base degli attributi che le religioni rivelate danno al Dio) attribuire a qualsiasi uomo un grado di responsabilità pari a quella di un'entità onniscente e onnipotente. Onniscenza e onnipotenza implicano onniresponsabilità, non so se la cosa ti sfugga.
Dici poi cose che mi lasciano perplesso, ad esempio che un dio che è salito sulla croce (cosa relativa, per un'entità al di sopra della morte e del dolore) sia la dimostrazione di somma bontà... quando se non erro il lieto inizio della Bibbia parla di ben altri comportamenti, e soprattutto il lieto fine si chiama Apocalisse.
Parli di messaggio evangelico e di credere in Cristo (affermazione sibillina: credere in Cristo significa credere nei suoi insegnamenti, e credere in essi IMPLICA il peccare il meno possibile, quindi astenersi da comportamenti sgraditi a Dio, quindi l'offerta del Paradiso NON è gratis) e abbiamo visto storicamente a cosa questo ci ha portato... la decisione di conformarci in questa vita ai dettami di colui che dovrebbe garantirci la prossima, tramite le Chiese; lo vediamo ancora oggi. I dettagli sui risultati dell'azione delle Chiese non li ripeto, perché li ho già espressi.
Anche la storia dell'inferno... senti, non facciamo scadere la discussione per favore; il fuoco magari l'hanno abolito a favore delle tenebre dalla luce divina, perché così è più politicamente corretto nei tempi moderni, ma basta dire che è un luogo metafisico peggiore del paradiso e del purgatorio, sei contento se la metto così? E' sempre il concetto di punizione e di non-felicità, il limite invalicabile che esclude a Dio l'attributo di creatura capace di amore infinito.
Chi ama altruisticamente, si sforza di rendere felice. Chi è onnipotente, rende felice a suo piacimento. Dio ci fa conoscere il dolore? Ci fa peccare creando Satana (PRIMA di Adamo, grazie per aver corretto il mio errore di forma nel post precedente... sai la Bibbia non l'ho mai letta... [SM=g27990] ) e il concetto stesso di peccato?
Bene, Dio non è amore infinito.
Non è che ci sia molto da dire, paragonare indebitamente una creatura onniresponsabile e il suo comportamento a un essere umano e le sue possibilità di amare, è solo un tentativo di spostare il problema sul modello comportamentale di un uomo, essere imperfetto. Ma Dio è perfetto, e la sola cosa che non può fare (o che non dovrebbe fare, nel nostro interesse di creature amate) è proprio sbagliare...

Naturalmente, le sole cose su cui te o chiunque altro mi risponde, sono domande inerenti il problema 3... io non ho ancora ricevuto neanche una risposta conforme ai paradossi del problema 2.
Comunque mi rendo conto che per ora ho davvero detto tutto. Se continuassi non farei altro che irrigidire le rispettive posizioni, e questa è una cosa che logicamente non voglio. Dopotutto sono io l'ospite, qui.
Consideratele delle domande retoriche, che vorrei vi fossero utili a cercare di capire con sincerità, perché voi credete. Io mi sono chiesto molto spesso perché non credo, e sono ancora giovane, chissà quante altre volte ancora me lo chiederò...
Ho finito.

Buona giornata Master, leggerò la tua risposta se la posterai, ma spero di averti fatto riflettere almeno quanto ho riflettuto io [SM=g27988]

Ora vado a magnà [SM=x511457]

[Modificato da Rainboy 19/06/2007 14.33]

Aryon°
00giovedì 21 giugno 2007 00:42

Scritto da: Rainboy 15/06/2007 23.47

E i fatti sono, che se tu accetti la parità dei sessi oggi vigente negli stati occidentali, sei in dichiarato contrasto con il pensiero di uno dei santi cardine della teologia cattolica.
Questa è una realtà che né tu, né il Papa in persona, potete cambiare.



Non intendo proprio cambiarla. Sono orgoglioso di essere concorde con il pensiero della Chiesa e con quello di San Paolo e di essere, almeno in linea di massima, contrario alla parità dei sessi nella forma in cui è andata realizzandosi nel corso degli anni e in cui è OGGI VIGENTE NEGLI STATI OCCIDENTALI. Solo bisogna capire che questo non significa essere misogini, nè maschilisti, perchè la corretta interpretazione del pensiero cristiano non è quella che pensi tu. Stiamo semplicemente parlando di due cose diverse e se credi che la mia sia una mistificazione, posso solo invitarti, semmai te ne possa realmente importare qualcosa, a prenderti la briga di approfondire la conoscenza del suddetto pensiero, visto che non sembri conoscerlo nella migliore delle maniere. Se non altro poi lo potresti criticare con maggiore cognizione di causa.

La Chiesa combatte le discriminazioni di genere, ma sa anche che dietro al concetto di parità dei sessi si può nascondere un pericoloso tentativo di OMOLOGAZIONE dei sessi, di soppressione di quella naturale e necessaria diversità che per natura intercorre tra uomo e donna (basta pensare che il governo Zapatero, per combattere le discriminazioni di genere, ha proposto di eliminare dal vocabolario i termini "padre" e "madre" e sostituirli con quelli di "progenitore A" e "progenitore B"!!) e che comporterebbe una perdita d'identità generale degli attori coinvolti, con ripercussioni negative tanto sull'uomo che sulla donna.

La parità dei sessi così com'è intesa oggi può e deve essere migliorata, ripensata profondamente nelle sue radici filosofiche, ristrutturata nei presupposti e accompagnata anche magari dalla riscoperta di certi valori tipicamente "tradizionali". Per questo credo che riprendere in mano gl'insegnamenti di Paolo e reinterpretarli in chiave davvero e finalmente moderna non sia per niente retrogrado, ma anzi possa fare decisamente al caso. Opinione mia, naturalmente, non pretendo di convincere nessuno, però intanto è bene che qualcuno cominci a parlarne..

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