Re: Re:
Scritto da: Chi.dove.quando 09/04/2005 11.45
Cara Dana,
Non sono un analista, tantomeno per fenomeni di questa portata. Credo che ognuno abbia espresso le proprie impressioni o quelle che ha mediate dalla stampa. C'è sicuramente una parte di verità in tutto ciò che è stato scritto, ne sono convinto.
Tirare le somme vere è cosa, però, ben più difficile che semplicemente intravvedere dietro a questi eventi le motivazioni che sono state esposte. Mentre c'è gente che si è mossa spinta da una reale religiosità, ce n'è altra che si è mossa per curiosità, altra per interesse, altra ancora per ottenere consensi e via dicendo.
Una cosa è certa: Al di là di ogni possibile ragione resta il fatto di un'immensa folla che si è recata, non dico a rendere omaggio, ma a presenziare a questo evento, ognuna con le sue ragioni.
Credo però che, alla base di tutta questa fiumana di gente, esista una gran voglia di protagonismo attivo, a livello globale, per testimoniare la propria volontà di pace e di conciliazione. Mi pare di vedere le stesse folle che tempo addietro manifestarono per la pace nel medio oriente.
Vogliamo credere che veramente tutto ciò non abbia senso e tradurlo semplicemnte in termini politico/economici?
IO NON CI CREDO.
Sono finiti i tempi del "popolo bue".
Le grosse manifestazioni di pace per la guerra in Irak, mentre da un lato non hanno evitato la guerra, dall'altro hanno ottenuto tutte quelle attenzioni a livello planetario per indurre gli attaccanti ad una maggiore moderazione. Hanno ottenuto, per la prima volta, di sollecitare un qualche grado di buon senso.
Pensate se alle manifestazioni non avesse aderito nessuno.
Pensate ora alla devastazione che avrebbe potuto produrre l'assenza di quelle manifestazioni.
Concludo dicendo che, in ultima analisi, i capi di governo tutti, presenti all'evento per ragioni di stato, non hanno potuto soprassedere, come se nulla fosse, alla vista di quel mare di gente; per forza di cose devono cominciare a rendersi conto, via via, di rendere il conto alla gente comune, semplice, inerme ma potente con la propria voce...la stessa gente che un tempo osservava passivamente e taceva.
Per questa gente bisogna aver rispetto.
Le ragioni vere della presenza lì vanno ricercate in questa gente.
Questo è stato, secondo me, il miracolo.
Con simpatia
Chidoqua
Come sono vere le Tue parole. I grandi devono rendersi conto che i conti alla fine devono essere fatti anche con chi non ha voce, ma hanno trovato chi ha saputo cogliere quelle voci, come il Papa, come Mandela, come tanti altri che hanno ascoltato il loro grido contro la Guerra, contro l'ingiustizie.
E sono proprio questi "piccoli" ma grandi uomini che hanno, con compostezza, voluto rinanere vicini al Papa nel momento più estremo della Sua vita.
Non hanno guardato ai media, come non hanno fatto della loro presenza una "pubblica" esposizione, ma hanno saputo testimoniare nel silenzio, e nei loro canti, il loro affetto a chi a loro ha dato fiducia.
Sono gli stessi giovani che lo hanno incontrato a Tor Vergata. Tutti presi per accogliere il Papa dei Giovani, il Padre che ascolta i figli. E che nel momento più doloroso lo vanno a trovare per essergli vicini, come lo é stato Lui.
Anziani, e giovani, uniti in un unico affetto, ognuno nella propria fede, hanno reso omaggio all'unico Uomo che ha saputo ascoltarli.
Con cordialità Maulacvdf
[Modificato da maulamc 09/04/2005 13.30]