Grillini: “La parola ‘famiglia’ non ha copyright”

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(Upuaut)
00martedì 18 dicembre 2007 22:50
Re: Re: Re:
Agape.Staff, 17/12/2007 18.42:



ma guarda che se vuoi facciamo una petizione a favore delle coppie gay , non non vogliamo che si blocchi nulla , noi vogliamo che il concetto di famiglia non sia distrutto , il resto e legalità e noi su quello ci basiamo e lo riaffermiamo





Ma guarda che nessuno si è mai sognato di distruggere il concetto di famiglia, nè in passato, nè ora, nè mai.
Quello che si vuole fare è riconoscere in quanto tali anche le famiglie composte da coppie omosessuali, come sarebbe giusto che fosse...


benimussoo
00mercoledì 26 dicembre 2007 19:28
Re: Re: Re: Re:
(Upuaut), 18/12/2007 22.50:



Ma guarda che nessuno si è mai sognato di distruggere il concetto di famiglia, nè in passato, nè ora, nè mai.
Quello che si vuole fare è riconoscere in quanto tali anche le famiglie composte da coppie omosessuali, come sarebbe giusto che fosse...






invece caro amico io credo che il concetto voglia essere distrutto senza guardare nella faccia nessuno , si vuole dimostrare che una famiglia come quella naturale può essere quella tra omosessuali , il che non è

(Upuaut)
00giovedì 27 dicembre 2007 21:29
Re: Re: Re: Re: Re:
benimussoo, 26/12/2007 19.28:




invece caro amico io credo che il concetto voglia essere distrutto senza guardare nella faccia nessuno , si vuole dimostrare che una famiglia come quella naturale può essere quella tra omosessuali , il che non è




E io ti ricordo per l'ennesima volta che la "normalità" non esiste, non esiste la famiglia "normale", nè la famiglia "naturale"... così come non può esistere la famiglia "anormale" o la famiglia "innaturale".

La Famiglia è intesa come una istituzione giuridica, creata dagli uomini, per gli uomini, formata da uomini e per gli uomini, e quindi del tutto artificiale.
La Famiglia è un insieme di persone che hanno un determinato insieme di diritti e di doveri.
Escludere le coppie omosessuali dall'istituzione "Famiglia" è solo una INUTILE DISCRMINAZIONE.
Ricordo inoltre che l'omosessualità è naturale, la coppia omosessuale è naturale, e il costituirsi di una famiglia composta da coppia omosessuale pure.
Nessuno deve più permettersi di dire che una coppia di omosessuali sia un famiglia "non naturale", non solo perchè non è vero, ma anche perchè è una affermazione così schifidamente OMOFOBA da fare ribrezzo.
Proprio perchè una coppia di omosessuali riconosce il vero valore dell'istituzione della Famiglia prova desiderio di costituirne una. E chi gli nega tale diritto lo fa o per INTOLLERANZA o per semplice IGNORANZA.





benimussoo
00lunedì 21 gennaio 2008 20:52
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

E io ti ricordo per l'ennesima volta che la "normalità" non esiste, non esiste la famiglia "normale", nè la famiglia "naturale"... così come non può esistere la famiglia "anormale" o la famiglia "innaturale".



e chi lo dice , la normalità esiste eccome , nella famiglia ,
e chi lo dice , la naturalità di una famiglia esiste come per gli esserei femmina e maschio


La Famiglia è intesa come una istituzione giuridica, creata dagli uomini, per gli uomini, formata da uomini e per gli uomini, e quindi del tutto artificiale.
La Famiglia è un insieme di persone che hanno un determinato insieme di diritti e di doveri.



ti invito a leggere questo scritto che ho trovato in rete
fattisentire.net

Il fronte contro la legge naturale ha incassato due clamorose e brucianti sconfitte: il referendum per l'abrogazione della legge 40 e lo stop dato dal Family Day del 12 maggio 2007 ai DICO del ministro Bindi. Sta cercando una rivincita e ha individuato come prossimi obiettivi l'eutanasia (nella forma politicamente corretta del testamento biologico) e l'introduzione nel nostro ordinamento del reato d'opinione per chi non approva l'omosessualismo.



Il mese scorso è stato inserito un emendamento "contro l'omofobia" nel "pacchetto sicurezza" presentato dal ministro Mastella, poi ritirato; per "rimediare" all'ennesima sconfitta, la norma contro l'omofobia è stata inserita nel progetto di legge contro lo stalking (persecuzione), che ha ottenuto un corridoio preferenziale che non prevede la discussione in aula parlamentare.



In questo contesto, è assolutamente necessario che esista nel nostro paese - che ha parlamentari bisessuali, gay e transgender, un presidente di regione gay - un "allarme-omofobia", che faccia apparire come necessaria e buona una persecuzione penale degli "omofobi".




E' capitata a fagiolo, quindi, l'inchiesta di un giornalista dell'organo del Partito della Rifondazione Comunista, Liberazione, che ha "scoperto" l'esistenza di professionisti che prestano sostegno a persone con attrazioni omosessuali indesiderate, che in termini tecnici viene definito "terapia riparativa". Niente di violento, prevaricatore, impositivo: semplice accoglimento di un disagio e ascolto della sofferenza che spontaneamente il giornalista ha presentato. Il metodo usato, però, è significativo: il giornalista si è finto omosessuale, ha mentito a chi lo ha accolto e si è fatto carico del suo (finto) disagio. Secondo il giornalista, l'infiltrazione è stata necessaria perché questi pericolosi professionisti agiscono nell'ombra, detto in altri termini: non vogliono cambiare o convertire nessuno, non fanno battaglie, non cercano clamore, chi si rivolge a loro deve essere ben motivato e non è possibile, quindi, che subisca un trattamento indesiderato o che non condivide. A meno che non finga, come il giornalista di Liberazione.


L'infiltrazione come strumento per scoprire ciò che non è occulto non è una novità: nel 2005 Stefano Bolognini, giornalista e pubblicista gay, collaboratore dell'onorevole Grillini, aveva usato lo stesso stratagemma per "scoprire" una realtà talmente nascosta da avere un sito internet, un fascicolo sull'omosessualità pubblicato dalla San Paolo e una serie di incontri mensili di accompagnamento pastorale e umano per persone che soffrono a causa del loro orientamento sessuale. Il clamore della notizie, si sa, non dipende però dai contenuti (anche in questo caso molto poveri) della notizia, ma dall'eco che ne danno i media e dalle conseguenze. L'inchiesta di Bolognini provocò, oltre alla persecuzione dei volontari di cui sopra, una interrogazione parlamentare dell'onorevole Grillini volta a vietare ogni tipo di sostegno alle persone omosessuali non conforme ai canoni dell'omosessualismo.


L'inchiesta di Liberazione – che, come abbiamo visto, capita in un momento politico diverso e più delicato – ha avuto però ben altre conseguenze. A fianco dell'inchiesta il giornale ha ospitato l'intervento del presidente nazionale della maggiore organizzazione omosessualista italiana che chiedeva all'ordine degli psicologi di prendere posizione contro l'ascolto terapeutico di persone con tendenze omosessuali indesiderate; questa richiesta ha avuto l'avvallo di alcune organizzazioni professionali legate ideologicamente orientate. L'esito è stato un lettera del presidente dell'Ordine Nazionale degli Psicologi – immediatamente ripresa dall'Ordine degli Psicologi del Lazio, che ha chiesto un documento ufficiale sulla questione - che, rifacendosi al Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, ha concluso il suo intervento con queste parole: "E’ evidente quindi che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna "terapia riparativa" dell’orientamento sessuale di una persona".


Il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, all'articolo 4, dice testualmente: "Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnìa, nazionalità, estrazione sociale, stato socioeconomico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità".


Il Presidente dell'Ordine degli psicologi scrive che lo psicologo "non deroga mai" all'art. 4 del Codice, e quindi "non può prestarsi ad alcuna "terapia riparativa" dell’orientamento sessuale". La cosa potrebbe essere motivata solo nel caso in cui gay (cioè persone con tendenze omosessuali accettate e considerate in modo positivo) fossero sottoposti a terapie riparative coatte senza il loro consenso, cosa impossibile e che non è avvenuta nemmeno nel caso del giornalista di Liberazione; in tutti gli altri casi è assolutamente contraddittoria. Tre esempi:

a) "il diritto all'autodeterminazione e all'autonomia di coloro che si avvalgono" delle prestazioni di uno psicologo o di uno psicoterapeuta vale solo per chi prova una omosessualità egosintonica? Chi prova una omosessualità egodistonica (cioè indesiderata) non ha questo diritto? Non può cioè scegliere il terapeuta, il suo orientamento clinico, tipo di terapia?

b) Se un cattolico ha tendenze omosessuali e si rivolge ad un terapeuta perché queste ultime gli causano disagio, lo psicologo può derogare al rispetto di "opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori" imponendogli di accettare come buona l'omosessualità? Può operare "discriminazioni in base alla religione o all'orientamento sessuale del paziente", non rispettando, cioè, la sua fede religiosa solo perché ha un orientamento omosessuale?

c) Se una persona si reca da un terapeuta a causa di bassa autostima, difficoltà di relazione con gli individui dello stesso sesso, una immagine di sé distorta, distimia, il terapeuta può rifiutare il trattamento nel caso in cui questa abbia tendenze omosessuali indesiderate (cioè operando una discriminazione in base all'orientamento sessuale) o può adoperarsi per il superamento del disagio, anche se la terapia avesse come effetto collaterale un cambiamento, una diminuzione o una scomparsa delle tendenze omosessuali indesiderate (dopo averne, ovviamente, debitamente informato il paziente)?


E' evidente, e il contesto in cui è stata fatta lo dimostra, che si tratta di una presa di posizione ideologica, che limita la libertà, senza alcun legame con la realtà dei fatti. Che paese è il nostro, in cui gli psicologi non fanno riferimento alla scienza, ma alla politica e all'ideologia? In cui si vuole vietare un tipo di terapia praticata con successo in tutto il mondo? In cui si permette ad un gruppo di attivisti, che propagandano una ideologia contraria alla ragione e al bene comune, di vietare a dei professionisti della salute mentale di prendere in carico la sofferenza dei loro pazienti? In cui si stabilisce arbitrariamente, per legge, che non esiste una sofferenza legata alle tendenze omosessuali, che non esistono terapie efficaci, né persone che hanno tendenze omosessuali e non si adeguano allo stile di vita gay? Evidentemente, un paese in preda all'irrazionalità e ad un passo dalla dittatura ideologica.


Oltre a ciò, è triste constatare il sempre più evidente declino intellettuale del mondo scientifico, dimentico del suo compito di descrivere la realtà e impegnato nell'inventare una realtà sempre più simile all'utopia politicamente corretta. Facilmente riscontrabile, visto che le prese di posizione del mondo cosiddetto "scientifico" sempre più spesso non sono basate su dati di fatto incontrovertibili, ma su vere e propria menzogne. Non è un fenomeno solo italiano, e non riguarda solo l'evoluzionismo, l'ecologismo ed altri esempi di junk science, scienza spazzatura, ma anche il campo della salute mentale. La deriva ideologica dell'American Psychiatric Association è testimoniata dal libro di due ex dirigenti della stessa associazione (il secondo addirittura presidente emerito): Rogers H. Wright, Nicholas A. Cummings, Desctructive trends in mental health. The well-intentioned path to harm (Routledge, New York 2005). Questa deriva è stata sottolineata anche dal nuovo presidente dell'APA, Alan Kazdin, che ha più volte sottolineato il principio del suo mandato, riassumibile con la posizione secondo la quale l'APA prenderà posizione o emetterà risoluzioni solamente su questioni riguardanti posizioni esclusivamente scientifiche e sulle quali c'è una adeguata esperienza clinica. Ovverosia, basta ideologia e political correctness, solo scienza.


Un bell'esempio per l'Ordine degli Psicologi Italiani.

(Upuaut)
00martedì 22 gennaio 2008 13:58
L'articolo che hai postato è pura spazzatura. Un concentrato di ignoranza e fanatismo che potra solo alle soluzioni più assurde: quelle dell'omofobia.

Ripeto: che ti piaccia o no, non esiste la famiglia "normale". Il concetto di "famiglia" è una convenzione giuridica, che l'uomo stesso ha inventato e che applica a sè stesso e ai propri cari perchè gli è utile da un punt di vista giuridico.
Quindi, lasciamo stare la Natura.. che ha previsto gli omosessuali, tra l'altro.

Non esiste la famiglia "naturale": esiste la Famiglia e basta... e due omosessuali che si AMANO, per quanto mi riguarda, lo sono.
Non c'è motivo di non riconoscerli come tali.

mioooo
00domenica 27 gennaio 2008 22:05
Re:

Ripeto: che ti piaccia o no, non esiste la famiglia "normale".



Famiglia normale Bibbia


Il concetto di "famiglia" è una convenzione giuridica,



Concetto biblico


che l'uomo stesso ha inventato e che applica a sè stesso e ai propri cari perchè gli è utile da un punto di vista giuridico.
Quindi, lasciamo stare la Natura.. che ha previsto gli omosessuali, tra l'altro.




è la giustizia che è entrata come un rullo compressore per cercare di eliminare il pregiudizio di molte religioni , che dettano la questione omosessualità

Percui benvengano le religioni , ma benvenga anche la giustizia


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