Per Sea
“Le parole “figlio di Barachia” non compaiono nel racconto di Luca e sono omesse da quello di Matteo nel codice Sinaitico (stesura originale). Un’ipotesi è che Ieoiada, padre di uno Zaccaria che fu assassinato, potesse avere due nomi, come altri personaggi biblici.”
Ipotesi non dimostrata. Sapiens nihil affirmat quod non probat. Questa è un’ideai creata ad hoc per scansare un’obiezione. Matteo si è semplicemente confuso con un altro Zaccaria, questa volta figlio di Barachia, davvero esistente (Is 8,2 LXX, Zc 1,11)
“Forse il riferimento all’ora da parte di Marco o di Giovanni era parentetico, non in ordine cronologico. Qualunque fosse la ragione, una cosa è certa: entrambi gli scrittori erano ispirati dallo spirito santo.”
E’ sconvolgente. L’autore non ha risposto alla mia obiezione, e lo ammette anche, tuttavia se ne esce con una conclusione che non discende da alcuna premessa precedente.
“Uno scrittore può seguire un ordine strettamente cronologico, mentre un altro può elencare gli avvenimenti secondo il nesso che hanno col discorso. Similmente, le omissioni possono dipendere dal punto di vista dello scrittore e dal criterio con cui egli riassume la narrazione.”
Questa è musica per le mie orecchie, infatti è quello che dicono i cattolici da decenni, ossia che la Bibbia non è dettata ma ogni agiografo ha seguito il suo personale criterio compositivo (vedasi il prologo di Luca).
Peccato per questo TdG che ti ha risposto… potrebbe beccarsi la scomunica giacché secondo la Torre di Guardia la Bibbia è stata dettata parola per parola come un capoufficio detta una lettera alla segretaria. (Per quest’assurda metafora si veda Ragioniamo, edizione del 1990, pag. 60)
“Per esempio, Matteo parla di due ciechi guariti da Gesù, mentre Marco e Luca ne menzionano uno solo. (Matteo 20:29-34; Marco 10:46; Luca 18:35) Il racconto di Matteo non li contraddice. È soltanto più specifico circa il numero”
E da quando dire “2” è più specifico che dire “1”? Entrambi sono numeri, e dunque entrambi sono altamente specifici. Se in un Vangelo fosse scritto “alcuni ciechi” e nell’altro si riportasse il numero 2 allora anch’io parlerei di “specificazione”, mentre qui c’è solo contraddizione. Inoltre colui che ti ha risposto non ha preso in considerazione la seguente questione: “Matteo e Marco dicono che il miracolo avvenne all’uscita di Gerico, invece, secondo Luca, quando si avvicinava a Gerico.”
Questa è una contraddizione senza via d’uscita. Non può aver compiuto il miracolo contemporaneamente mentre usciva e mentre entrava.
“Tuttavia una simile costruzione greca ricorre in Marco 12:26 e Luca 20:37, e qui molte traduzioni usano l’espressione “nel passo del”. (Ga, Ri, VR)”
Mi spiegano cosa diavolo c’entra? In Mc 12,26 e Lc 20,37 c’è un epi come in Mc 2,26 ma è riferito a “roveto ardente”, cioè “presso il roveto ardente”. “Nel passo di” è una libera interpretazione, pienamente egittima, ma libera.
“Sembra dunque che Marco 2:26 consenta giustamente la versione della Traduzione del Nuovo Mondo, dove si legge: “Come entrò nella casa di Dio, secondo il racconto relativo ad Abiatar, capo sacerdote”.”
Questo è l’ennesimo esempio della strategia schopenhaueriana che già citai, ossia proclamarsi vittoriosi dopo non aver dimostrato nulla né aver trovato alcuno che traduca come noi. Ma cosa cavolo c’entra “nel passo del” con “secondo il racconto di”? Sono usi completamente diversi, il primo “epi” citato infatti era un completo di luogo figurato, perfettamente regolare per il campo semantico del termine.
Per flash
“Giovanni fu testimone oculare della passione di Cristo e certamente ne conosceva la durata. ( Sicuramente anche Matteo e Marco lo furono mentre Luca attinse a fonti fidate ).”
Veramente non sappiamo se Marco conobbe Cristo. Egli fu discepolo di Pietro, e alcuni lo identificano col ragazzo ignudo di Mc 14,51-52
“ora, considerando che sarebbe trascorsa almeno un'altra ora dall'inizio effettivo del suo supplizio, considerando pure la distanza intercorrente tra il gabbatha e il golgotha, questo invece che alla terza ora sarebbe iniziato ( circa ) alla settima ora.”
Scusa ma io non sono di questo avviso. Tu stai prendendo la durata della passione secondo i sinottici e la stai trasponendo in Giovanni, quando invece qui si vuole proprio dimostrare che hanno una cronologia differente. Per quanto ne sappiamo Giovanni potrebbe accorciare di molto i tempi delle altre parti della passione.
“In quanto al dire che le Sacre Scritture siano Parola di Dio al 100% e parola dell'uomo al 100% mi pare che non sia ciò che effettivamente sostiene la Costituzione Dogmatica dalla lettura della quale mi sembra di vedere che sia d'accordo con le mie deduzioni.”
Curioso, un protestante(?) esegeta di documenti cattolici…
“Gli uomini non furono ovviamente segretari che scrissero su dettatura, tranne in casi in cui riportano testualmente la parola del Supremo. Ricevettero su ispirazione i pensieri e le verità rivelate da Dio e le misero per iscritto con parole proprie. Una verità o un fatto reale può essere comunicato in diverse forme senza che per questo non sia veritiero.”
Infatti è ciò che afferma la chiesa, il contenuto è veritiero, le forme e i particolari sono irrilevanti e possono contraddirsi. Questo sfata comunque il mito delle dettatura. Ogni agiografo ha il suo modo di esporre le cose, i suoi obiettivi, e la sua sensibilità.
“Ma rimangono pur sempre le rivelazioni e i pensieri di Dio al 100% e pensieri di uomini allo 0%.”
Allora siamo d’accordo se per questo sabato pomeriggio organizziamo insieme una battuta di caccia alle streghe? “Non lascerai vivere colei che pratica la magia” (Es 22,7) Potremmo fare irruzione nel palazzo di qualche emittente regionale e sgozzare diverse cartomanti…
“Un unico vangelo? Dio avrebbe potuto disporre anche in tal senso se avesse ritenuto più opportuno. Personalmente non indago sui motivi per i quali Dio ha disposto quattro vangeli anzichè un unico, trovo comunque affascinate e avvincente la scelta di Dio di darci quattro vangeli che si completano in maniera sublime.”
Il che significa non rispondere alla mia domanda. Se ci sono quattro Vangeli è semplicemente perché, essendo molta la parte umana in ciascuno di essi, sono solo parziali. Ognuno riflette un aspetto di Gesù diverso. C’è addirittura chi sostiene non esista una cristologia del NT ma solo la cristologia di Marco, di Luca, di Matteo, di Giovanni, e di Paolo, tutte ben distinte.
Per CDQ
“La contraddizione invece potrebbe significare che Giovanni non sia stato l'autore del libro omonimo e che quest'ultimo sia stato informato degli accadimenti da terze persone più o meno informate.”
In effetti oggi si discute molto sulla paternità del Vangelo di Giovanni. L’opinione prevalente tra gli studiosi cattolici e protestanti è che tale opera sia stata effettivamente iniziata dall’apostolo ma abbia subito una profonda rielaborazione per opera della comunità cristiana primitiva. La filologia è riuscita a distinguere fino a cinque strati redazionali. Ma è ovvio che i TdG non lo sapranno mai, a Brooklyn la filologia non è di casa.
“Difatti tu non puoi far risalire il Vangelo di Giovanni all'epoca dei fatti, nè puoi accertare la stesura di esso da parte di Giovanni l'apostolo.”
Qui invece erri. Secondo l’unanime testimonianza degli antichi il Vangelo di Giovanni fu composto nel 100 d.C., tale data è confermata dal fatto che il primo papiro di questo Vangelo risale al 125 d.C., cioè soli 25 anni dopo la stesura.
Ad maiora
[Modificato da Polymetis 01/09/2005 17.07]