Scritto da: =innuendo80= 15/05/2006 11.36
Non so cosa pensare.
Chi ha ragione?
Sonny?I suoi figli?
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Sono, oltre che imbarazzato, anche sbigottito e frastornato dalla crudezza, sicuramente di buona fede, di molti commenti tragici su questa vicenda. Si arrivano a formulare livelli di scontro da crociata. Vengono usati termini che non preannunciano nulla di buono, contro ogni buon senso ed in barba ad ogni rispetto dei fondamentali diritti umani. Esiste una violenza nel linguaggio da far rabbrividire ogni buon pensante. Se mai mancasse il timore della legge di Cesare sarebbe scontro frontale, con tanto di versamento di sangue.
Tutto ciò nel nome del reciproco cristianesimo e del reciproco Dio, che non si capisce da che parte stia, perchè ognuno lo reclama per sè.
Come già detto, io penso che genitori e figli abbiano rispettivamente delle ragioni, non necessariamente compatibili con il buon senso, ed entrambi commettano torti.
Il problema è che le ragioni degli uni rappresentanto i torti per gli altri ed i torti degli altri rappresentano le ragioni degli uni.
Qualcuno, parlando del delitto a danno della povera ragazza incinta, ha sostenuto di non includere la cultura religiosa fra i possibili ed ipotizzabili moventi. A quel post non ho voluto aggiungere nulla oltre quello già paventato.
Il caso Sonny è invece un caso dove la cultura religiosa gioca un ruolo chiave.
Non mi riferisco solo alla cultura religiosa dei figli, ma anche alla cultura religiosa acquisita dal Sonny, non necessariamente legata a qualche comunità.
Caro Innuendo,
capisco le tue perplessità, che sono anche le mie.
Sicuramente le rispettive culture religiose sono alla base dei rispettivi comportamenti.
Ognuno delle parti contendenti è CONVINTISSIMA CHE è l'altra ad essere mancante e difettosa.
Sonny, da una parte, ha intrapreso una sorta di guerra all'ultimo sangue, ritenendo corrotta e falsa la cultura religiosa dei figli, cultura che, peraltro, lui stesso ha inculcato loro.
I figli, dall'altra parte, trovano sconvolgente ed inspiegabile il voltafaccia dei genitori, una specie di tradimento della cultura religiosa trasmessa loro, dai loro due importanti punti di riferimento.
E' come se ad un certo punto qualcuno vi dicesse, mentre vivete tranquilli e sereni con i vostri piccoli figlioli, che voi siete un figlio adottivo e che gli attuali genitori non sono i vs genitori.
Riuscite a capire l'imbarazzo ed il trauma?
Può darsi che sia vero, ma, ragazzi, volete o non volete che questa nuova visione della loro paternità e maternità venga elaborata, che superi l'empasse della loro incredulità, del loro travaglio e che, infine, esaminino i fatti e trovino da che parte è la verità? Sempre ammesso che la nuova visione sia la verità?
Una cosa è però rispondente al vero: ogni cultura religiosa difende se stessa a scapito delle altre, ogni cultura religiosa insegna a guardare con sospetto l'eresia e la defezione.
Questo, caro Innuendo, lo dovresti riconoscere.
Questa evenienza come è vista dai TdG?
E' vero che, come tu dici, non mi pare che sia così irrazionale, ma un fondo di verità c'è, almeno per quanto riguarda le distanze da prendere dal dissidente. Una storia similare è vissuta dall'avv. Pucci, che però, a differenza della storia di Sonny, non è in una fase così drammatica di scontro con la moglie ed i figli, perciò tutto all'opposto di Sonny.
Ritengo perciò anche vero che in tutta questa vicenda, più che le indicazioni comunitarie, siano determinanti le rispettive reciproche vedute e convinzioni, direi una sorta d'intendersi fra genitori e figli che non corrisponde del tutto alle indicazioni della comunità, una sorta di esagerazione, come è stato detto.
Chiedo: una cultura religiosa dovrebbe giungere al punto di destare il sospetto per il dissenso ed a suggerire le distanze dal dissenziente?
Non sarebbe più giusto ed in ottemperanza ad i fondamentali diritti umani che queste decisioni fossero personali e che non seguissero istruzioni comunitarie?
Anche Sonny, penso, debba interrogarsi sul criterio utilizzato per essere giunto allo scontro.
Anche lui deve chiedersi se ha rispettato la libertà di scelta dei propri figli, in ordine al loro credo ed alle loro aspettative. Non può ritenere che i propri figli siano dei plagiati, dei condizionati. E' come dare loro degli epiteti che configurano personalità malate. In fondo tutti i relgiosi e chiunque sogna, spera, crede potrebbe essere considerato in errore. Sonny non deve pensare d'aver accantonato la menzogna ed improvvisamente trovato la verità. Questo ragionamento difettoso lo porterà ad aggravare la tensione con i figli.
D'altronde suppongo che i TdG che sono vicini ai figli di Sonny potrebbero far molto per fugare nei figli di Sonny il timore di dispiacere a Dio qualora essi assegnino ai propri genitori il rispetto e l'affetto dovuti.
E' veramente il massimo, amici, che tutti quelli che insegnano il cristianesimo dell'amore, siano anche i fautori dell'odio e delle inimicizie, del tipo che si osservano anche in altri forum di stampo relgioso.
"Forse la verità sta nel mezzo..e bisognerebe sentire l'altra campana."
Può darsi, ma io penso che stia nel rispetto dei fondamentali diritti umani. O i religiosi non hanno compreso questo punto, o hanno interpretato male il cristianesimo, oppure, ma questo non vorrei dirlo (è solo una provocazione), il cristianesimo è guerrafondaio e non è una cultura che può far bene all'umanità.
Decidetelo voi...io mi limito ad osservare e descrivere, come ho descritto la problematica assurda dei preti discriminati che si sposano.
Credo che un pò di buona volontà e buon senso ed un pò di ripensamenti non guastano per nessuno, culture religiose comprese. Lo speriamo davvero.
Tanti saluti
Il Gabbiano
[Modificato da il.gabbiano 15/05/2006 15.45]