Oggi è morto un pezzo del mio cuore!

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Sonnyp
00venerdì 12 maggio 2006 18:37
Diversi mesi fa, avevo scritto nei diversi forum a cui partecipavo che non avrei più postato, se non al ritorno dei miei figli al nostro affetto di genitori.

Questo mio unico intervento, è motivato invece per descrivere ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, la tremenda crudeltà e realtà geovista che ci attanaglia il cuore!

Oggi, nostro figlio ci ha abbandonato definitivamente.

Almeno queste sono state le sue ultime parole.

Ma lasciate che vi racconti i fatti che l'hanno portato a questa insulsa decisione.....

Premesso ch'erano almeno nove mesi che sia io che mia moglie Lady, non gli parlavamo più di religione, ma ci limitavamo a parlare del tempo se era bello o brutto, oppure dei cavoli che fioriscono a primavera, (tanto per farvi capire a com'erano ridotte le nostre conversazioni) ecco che oggi, dopo oltre un mese che non si faceva sentire telefonicamente, (suo unico metodo di contatto!) mi chiama con voce molto provata e nervosa per rimproverarmi del fatto che ora vi racconto:

Oltre un'anno fa, nel parentado della moglie di mio figlio, una cugina tdg, commette fornicazione con uno "del mondo" e per tale motivo, viene giustamente disassociata.

È già da diverso tempo che, a motivo della nuova coscienza cristiana, cerco di contattare vecchie amicizie tdg, tra queste, ovviamente, ritenendo che ora questa cugina, a detta loro, (dei tdg) non è più una testimone, ma una persona "del mondo", mi sono sentito libero di inviarle una brevissima lettera, nella quale le scrivevo che avevo delle informazioni importanti che la potevano riguardare. L'avvertivo inoltre, che non doveva sentirsi in soggezione per il suo stato di disassociata, poichè a me non dava alcun problema.

Ebbene, purtroppo, questa ragazza, ha ritenuto bene, anzichè mandarmi un messaggio privato, oppure anche un semplice sms, di avvertire la moglie di mio figlio, sua cugina, e questo suo gesto ha creato il finimondo! Mia nuora mi ha inviato un sms, pregandomi di non disturbare il suo parentado, sebbene disassociato. Fine del messaggio, senza nemmeno un saluto anche breve.

Al che, le ho risposto, con sms, che lei non ha il monopolio della predicazione, e che, sua cugina, essendo "del mondo", avevo tutti i diritti di poterla contattare, e che se non gradiva il mio pensiero, avrebbe semplicemente potuto dirmelo DIRETTAMENTE, senza tramite alcuno, e avrei osservato tale decisione.

Di li a poco, la telefonata di mio figlio, il quale mi ha inveito contro, che il nostro modo di fare lo offende profondamente, e che, non ha più alcuna intenzione di contattarci nemmeno telefonicamente!

Al mio tentativo d'indurlo al ragionamento, egli mi rimprovera che io e sua madre, abbiamo parlato ai nostri parenti, mettendoli in cattiva luce, e quando ho tentato di spiegare loro che i parenti volevano solo sapere perchè non venivano più a trovarci o a mangiare con noi, perchè abbiamo abbandonato la loro religione, è salito su tutte le furie perchè a sua detta io non avrei avuto tale diritto! Ora lui e sua moglie hanno fatto una brutta figura, quali testimoni di geova, e non si sentono di telefonargli, perchè si sentono rimproverati!

Secondo lui, noi non avremo nemmeno il diritto di poterci confidare con i parenti, e spiegare loro che a motivo di una assurda regola geovista, oggi come oggi, la mia famiglia, come innumerevoli altre, sono allo sfascio più totale, per colpa di una religione disumana, crudele e spietata, che non tiene minimamente conto nemmeno dei vincoli di sangue che uniscono una famiglia.

Poche settimane fa, abbiamo fatto un viaggio di 700 km, per raggiungere nostra figlia che nel frattempo sta in dolce attesa di un bebè.

Al sabato mattino presto, le abbiamo telefonato e chiesto quando e dove ci saremo potuti vedere. Lei ci ha risposto che sarebbe andato bene alle 18 al solito posto dell'anno scorso durante le nostre ferie, ossia al porto per strada davanti a un bar. Dal luogo dove noi albergavamo, occorreva un'ora circa di auto. Verso le 17:50, rendendomi conto del traffico, avvertivo mia figlia che sarei arrivato con un quarto d'ora di ritardo. Lei ha risposto che andava bene poichè anche lei era in difficoltà.

Alle 18:20, non vedendola arrivare, le abbiamo ritelefonato e chiesto dove si trovava. Era in ritardo, non si preoccupava di comunicarcelo e sarebbe giunta dopo altri venti minuti. Tenete conto che lei abita a cinque minuti di auto dal porto in questione.

Eravamo con dei nostri amici che osservavano la scena dietro di noi. Alle 18:35 abbondanti, un'incontro quasi con dei vicini di casa che da sei mesi non si vedevano. Non un gesto di gioia, di euforia, di sentimento vivo e famigliare da parte di mia figlia e suo marito anch’egli tdg, ovviamente! Abbiamo passeggiato su e giù per la strada. Non hanno accettato nemmeno un caffè o un gelato, per non trasgredire la regola geovista di "non mangiare nemmeno con gli idolatri, o fornicatori o ubriaconi, elencati in 1 Co 5:11 che riporto:

“Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo.”

Sia io che mia moglie, non ci vediamo in alcuno dei fratelli elencati, ma ciò nonostante, siamo trattati alla stessa stregua, se non peggiore.

Alle 19:20, la doccia fredda: “Ora ce ne dobbiamo andare perché abbiamo una festa a cui partecipare e siamo già in ritardo!”

Morale della favola, nemmeno 55 minuti di udienza verso i propri genitori che venivano da 700 km lontano!

Alla richiesta fata da mia moglie, di rivederci il lunedì successivo, poiché eravamo nuovamente in zona, nostra figlia ci ha risposto che ci avrebbe fatto sapere……

Stiamo ancora attendendo la telefonata…..

Nel frattempo, siamo ovviamente ritornati alla nostra abitazione, e quando mia moglie, un po’ arrabbiata, ha ritelefonato a mia figlia dicendole ch’era una gran maleducata, la sua risposta è stata:

“Non avevo voglia di rivedervi!”

Altra doccia fredda per entrambi. Ma cosa produce questa pseudo religione ci siamo chiesti io e mia moglie, dei mostri? Ebbene, triste a dirsi, questa è la pura realtà dei fatti. I nostri figli ci sono stati strappati letteralmente dai nostri affetti e non osiamo nemmeno più sperare che un giorno si possano ravvedere!

Confidiamo in Dio, ch’EGLI veda e capisca la nostra sofferenza e ci aiuti a sopportare questo scempio disumano! E in effetti, EGLI ci sta aiutando, avendoci fatto conoscere due figli adottivi che quotidianamente, e anche più volte al giorno, ci chiamano, chiacchierano con noi al telefono sia delle cose belle, che delle loro cose più profonde, considerandoci davvero come dei genitori con cui confidarsi e aprire il loro cuore.

Ho scritto questo episodio, non per ricercare conforto, perché ringraziando Dio, abbiamo da LUI davvero la forza di sopportare tutto questo insulso, inspiegabile comportamento disumano, quanto per informare qualsiasi lettore, di ciò che avviene dietro la rispettabile facciata geovista.

Spero di riuscire a mandare questa esperienza al nuovo capo dello Stato Italiano, sia per fargli sapere cosa avviene nel suo popolo, che ciò che lo aspetta, avendo a che fare con le richieste dei geovisti. Ch’egli sappia con chi ha a che fare! Spero inoltre, molto presto, di poter far avere queste tristi realtà, anche alla televisione, in modo da informare l’opinione pubblica, ancora una volta, delle tremende vicissitudini che accadono all’interno di questo assurdo mondo incantato delle favole di geova.

Scusate se sono stato un po’ lungo, ma era necessario qualche dettaglio per avere una chiara idea del fatto.

Non replicherò in alcun modo sul forum dove ho postato, questo per non polemizzare ulteriormente e inutilmente, contro coloro che reputano essere vittime di uno dei miei ennesimi attacchi, quando io, lo ripeto, non attacco nessun tdg qui presente, ma la loro organizzazione. Se la mia difesa, il mio grido disperato di padre abbandonato per un credo assurdo e pazzesco, è un attacco, ebbene, allora che Dio mi punisca prima di chiunque altro, altrimenti, ch’EGLI ascolti ed esaudisca la richiesta del mio cuore espressa fra le lacrime più dolorose che dei genitori possono piangere e versare. Se qualcuno ha qualcosa da dirmi, lo può fare alla mia mail privata: sonnyp@email.it Ma vi prego, astenetevi dai commenti inutili e offensivi. Per lo meno, lasciateci soffrire in pace. Grazie dell’attenzione. Sonny e Lady.
.gandhi.
00venerdì 12 maggio 2006 18:58
Che dire, sonny ...
Credo non ci siano parole per quello che state sopportando.
Penso inoltre che solo chi è genitore possa capire cosa possa passare un padre e una madre nella vostra situazione.

La WTS incoraggia tutti i tdg nel seguire queste regole e comandi nei confronti dei disassociati, che vanno contro i diritti umani di chi viene emarginato.
Sono però i tdg che scelgono di rispettare queste regole e questo ostracismo assurdo e crudele. Io stesso l'ho rispettato e sostenuto per molti anni.
La questione in gioco è quindi non solo se sia giusto esercitare un'isolamento così crudele e inumano, ma anche perchè la maggioranza dei tdg accetta queste regole e le rispetta!
L'organizzazione ha le sue colpe, ma anche il singolo individuo che le applica nella sua vita ha le sue colpe!
Anche nel periodo nazista esisteva un personaggio che diceva che bisognava eliminare gli ebrei, ma se non trovava il sostegno da parte del popolo tedesco, non avrebbe fatto nulla.
Perchè il testimone accetta? Perchè non si pone la domanda: ma cosa c'è di cristiano in questo comportamento?
Le rivoluzioni avvengono sempre dall'interno, finche i tdg non comprenderanno l'errore di questo comportamento, nessuno potra sperare, in un prossimo futuro in un cambiamento sostanziale da parte di questo gruppo religioso.

Hai tutta la mia solidarietà caro fratello sonny, ti saluto!

gandhi
husband70
00venerdì 12 maggio 2006 20:11
Il nostro Sonny continua a darsi la zappa sui piedi.

Mi chiedo chi te l'ha fatto fare a metterti a fare il paladino anti-tdg con questa parente che magari è stata disassociata ma che a quanto pare è desiderosa di tornare fra i tdg.

Già te ne ho parlato e non mi sembra che tu il mio input non l'hai recepito perchè mi hai dato atto della correttezza del mio punto di vista in più di una occasione.

Ma ciò nonostante continui imperterrito ad imperversare sui forum.

Vuoi ristabilire i contatti con i tuoi figli? Giustissimo, e chi ti dice che non lo desiderano anche loro? Ma ne vuoi creare i presupposti?

Ma se tu continui a sparare a zero contro il loro credo, giusto o sbagliato che sia dal tuo punto di vista, non ti rendi conto di scavare un fossato sempre più profondo e innalzare un muro sempre più alto?

Ma pensi veramente che le tue iniziative anti-tdg e lo stesso forum che tu amministri in chiave critica verso il mondo dei tdg sia ignorato dai tuoi congiunti?

Già ti dissi che non si può avere la botte piena e la moglie
ubriaca. Ti dissi che gli affetti familiari contavano di più della tua crociata contro i tdg. Non puoi avere l'uno e l'altro. E a suo tempo mi hai dato anche ragione.

Sebbene anch'io sia contro le scomuniche se ne deve prendere atto. E mi pare che tu insista con un atteggiamento autolesionistico. Ma ti interessano di più i tuoi figli o la
campagna contro i tdg?

E allora, pur dolendomi della tua situazione, penso che tu ti debba prendere una bella fetta di responsabilità e fare finalmente una bella autocritica. Come in altre occasioni anche adesso te lo dico del tutto spassionatamente nel tuo esclusivo interesse.

Saluti.
un sorriso
00venerdì 12 maggio 2006 23:04
Husband.....
Mi domando....è da tanto tempo che non scrivi....non resisti proprio ad andare contro Sonny.... [SM=g27994]

Ma tu sai che vita sta facendo con sua moglie? [SM=g27992]

E' stato rispettoso nello scrivere, si è limitato a dire quello che sta vivendo in questo periodo.....portiamogli rispetto.....ti prego.....ha già il cuore a pezzi e, come ha scritto, non ha intenzione di polemizzare con nessuno.....ha voluto solo renderci parteci del suo dolore! [SM=g27994]

E che dolore.....avevo già commentato in un altro post... [SM=g27994]

Rispetto....al dolore altrui va portato.....RISPETTO!!!! [SM=g27992]

Scusami, ma non potevo starmene nel mio angolino solo a leggere....

Ciaoooo

.gandhi.
00venerdì 12 maggio 2006 23:15
Re:
husband scrive:
Sebbene anch'io sia contro le scomuniche se ne deve prendere atto. E mi pare che tu insista con un atteggiamento autolesionistico. Ma ti interessano di più i tuoi figli o la
campagna contro i tdg?

>>> In che senso sei contro le scomuniche? Perchè sonny dovrebbe scegliere fra i suoi figli e la sua libertà di espressione?
Non può avere entrambe le cose visto che gli spettano di diritto? Resta comunque il padre dei suoi figli, e questi dovrebbero rispettare il pensiero di suo padre, senza minacciare l'isolamento e l'abbandono perchè questo esprime ciò che pensa!

E allora, pur dolendomi della tua situazione, penso che tu ti debba prendere una bella fetta di responsabilità e fare finalmente una bella autocritica. Come in altre occasioni anche adesso te lo dico del tutto spassionatamente nel tuo esclusivo interesse.

>>> Ripeto, perchè dovrebe barattare la sua libertà di essere umano, libertà concessagli da Dio per avere l'affetto dei suoi figli? Perchè ricattare un padre in questo modo? Trovo questo comportamento di una crudeltà indescrivibile, che non posso condividere.
E scusa se te lo dico, ma non scrivere "pur dolendomi della tua situazione", perchè da come parli non sembra ti stai dimostrando sensibile al dolore di quest'uomo che stà pagando cara la sua libertà di pensiero e di opinione, la stà pagando a costo di perdere i suoi figli.
Credo che sonny in questo caso meriti tutta la solidarietà possibile, non frasi tipo "te la sei cercata".
Lui non si è cercato un bel niente, stà solo rivendicando il diritto di dire ciò che pensa senza dover essere ricattato moralmente col peggiore dei ricatti, la perdita di un figlio!!!
Trovo questo comportamento di una insensibilità senza pari.


gandhi
barnabino
00venerdì 12 maggio 2006 23:24
Caro Sorriso,


Ma tu sai che vita sta facendo con sua moglie?



E tu hai mai letto quello che lui scrive nei confronti dei suoi figli e delle loro più intime convinzioni religiose? Come pretendi che possa stabilire buoni rapporti con loro quando usa espressioni di questo tipo verso la religione dei figli?

"Vi siete dimostrati della peggior feccia che nemmeno nei bassifondi si può trovare! Ma da dove venite? Dagli inferi? Una cosa è certa! Il vostro padre, Satana il Diavolo vi ha istruito proprio bene! Siete assatannati a tal punto che altro non potete fare se non vomitare il liquame di cui siete ripieni!" e poi "Siete feccia putrida!" e "Ho deciso che non meritate più alcuna mia parola perchè sarebbe veramente come il sapone usato per le scofe! Siete indegni persino di essere oggetto di lettura a mio avviso e spero che a sto punto.... non vi rispondino nemmeno più loro, in modo da lasciarvi nel vostro fango a rivoltolarvi tra i liquami del vostro stesso vomito prodotto da ciò che vi nutre: Letame della peggiore qualità." infine "Addio prodi testimoni di niente! Avete dimostato ciò che siete: meno di niente!"

Forse i suoi figli esagerano ma anche lui non fa nulla, come osserva saggiamente Husband, per porre i presupposti di una pacificazione.

Shalom

barnabino
00venerdì 12 maggio 2006 23:37
Caro Gandhi,


Perchè sonny dovrebbe scegliere fra i suoi figli e la sua libertà di espressione?



Se quella che leggi sopra è "libertà di espressione" allora possiamo davvero stare freschi. Sonny ha certo la libertà di esprimersi ma i suoi figli devono anche avere la libertà di non sentir insultate le loro convinzioni o sentire il solito corollario di critiche dei soliti oppositori.


Trovo questo comportamento di una insensibilità senza pari



Non si tratta di essere insensibili o meno, si tratta di essere realisti. Se si vogliono mantenere buoni rapporti non si può pensare dei propri figli quello che Sonny ha scritto su altri forum. Inevitabile: dall'abbondanza del cuore la bocca parla. Ed è impossibile nascondere quello che si ha nel cuore, come scrive Paolo: "Nello stesso modo anche le opere eccellenti sono pubblicamente manifeste e quelle che non lo sono non possono esser tenute nascoste" - 1 Tm 5,25

Pace a te
un sorriso
00venerdì 12 maggio 2006 23:45
scusa barnabino....
Sonny ha messo un post per renderci partecipi del suo dolore..... [SM=g27992]

Husband ne ha approfittato subito....[SM=g27994]

Io gli ho chiesto di portare rispetto.... [SM=g27992]

E tu invece rincari la dose.... [SM=g27994]

Hai riportato un post vecchio....non mi sembrava il caso.... [SM=g27994]

E come sempre, quando Sonny apre un 3D qui, finisce sempre alla stessa maniera.....Agape....si chiama Agape questo forum....allora facciamo di tutto perchè lo sia realmente!

In questo caso lui non ha attaccato nessuno....ripeto....ha voluto solo rendere partecipi i foristi del suo dolore!

Ed io gli sono molto vicina....scusate di nuovo....ciaooo

[Modificato da un sorriso 12/05/2006 23.48]

barnabino
00sabato 13 maggio 2006 00:23
Caro Sorriso,


Sonny ha messo un post per renderci partecipi del suo dolore.....



Sarebbe da capire se si tratta di dolore, di risentimento nei confronti dei figli o della sua ex religione o peggio di sterile propaganda.

Sinceramente nella sua lettera non avverto nessun elemento di "dolore" ma solo di rabbia nei confronti dei figli e dalla loro religione. Non ci vuole molto a mostrare rispetto per la religione dei figli, mi pare cosa del tutto normale: non si tratta di essere TdG o meno, non è questione di religione (visto che nulla impedisce di avere rapporti con i genitori o i parenti, anche se scomunicati) è questione di rispetto. Se Sonny manca di rispetto ai figli non si risolve la situazione. ho postato alcune sue frasi per farti capire il tipo di atteggiamento.


lui non ha attaccato nessuno....ripeto....ha voluto solo rendere partecipi i foristi del suo dolore!



Beh... proprio nessuno non direi, ha parlato de "la tremenda crudeltà e realtà geovista" e "delle tremende vicissitudini che accadono all’interno di questo assurdo mondo incantato delle favole di geova". Che non mi sembrano proprio giudizi sereni ed equilibrati e nemmeno motivati, non puà partore da una sua vicenda personale e dare la colpa a un'intera fede religiosa.


Ed io gli sono molto vicina....scusate di nuovo....ciaooo



Guarda che anche io rispetto il disagio di Sonny e gli voglio bene, ma proprio perchè gli voglio bene non tollero che abbia questo atteggiamento di accuse verso i figli, la fede dei testimoni di Geova o altri.

Se davvero gli vuoi bene come dici allora aiutalo a risolvere la situazione nell'unico modo possibile, non alimentare ulteriormente questo suo atteggiamento polemico che non fa che peggiorare le cose. Solo imparando a rispettare le convinzioni dei figli Sonny può rialacciare buoni rapporti. Se non cambia lui atteggiamento (visto che lui è il solo padrone delle sue azioni) le cose non muteranno. Se invece gli dai ragione e lo incoraggi sulla strada dello scontro (quella si che fa male!) la situazione per lui non può che peggiorare.

Scusami se te lo dico, ma il tuo atteggiamento mi pare che non cerchi il bene di Sonny ma parta dal presupposto che lui abbia unilaterlamente ragione (senza aver neppure ascoltato l'altar campana). Io dico che finchè Sonny non affronta le sue responsabilità nella cosa non ci sarà soluzione.

Spero di aver chiarito che voglio anche io bene a Sonny e capisco il suo disagio. Ma quella di assecondarlo in certo atteggiamenti non è la soluzione giusta.

Shalom [SM=g27998]

.gandhi.
00sabato 13 maggio 2006 09:23
Re:



"Vi siete dimostrati della peggior feccia che nemmeno nei bassifondi si può trovare! Ma da dove venite? Dagli inferi? Una cosa è certa! Il vostro padre, Satana il Diavolo vi ha istruito proprio bene! Siete assatannati a tal punto che altro non potete fare se non vomitare il liquame di cui siete ripieni!" e poi "Siete feccia putrida!" e "Ho deciso che non meritate più alcuna mia parola perchè sarebbe veramente come il sapone usato per le scofe! Siete indegni persino di essere oggetto di lettura a mio avviso e spero che a sto punto.... non vi rispondino nemmeno più loro, in modo da lasciarvi nel vostro fango a rivoltolarvi tra i liquami del vostro stesso vomito prodotto da ciò che vi nutre: Letame della peggiore qualità." infine "Addio prodi testimoni di niente! Avete dimostato ciò che siete: meno di niente!"

Forse i suoi figli esagerano ma anche lui non fa nulla, come osserva saggiamente Husband, per porre i presupposti di una pacificazione.

Shalom



Allora, intanto ho letto sopra da te barnabino che ammetti che forse i suoi figli esagerano, e questo è un buon punto di partenza!

Altra cosa che ti vorrei chiedere, tu hai preso queste affermazioni da un'altro forum. Ma queste affermazioni sonny le ha dette ai suoi figli o ai tdg in generale?
Altra cosa, estrappolare frasi del genere dal contesto potrebbero appesantire il senso di quello che lui voleva dire, anche se comunque queste cose non vanno dette, ma se le rimettiamo nel loro contesto magari danno un senso meno duro di quello che danno leggendole in quel modo.

Altra cosa interessante, tu a un sorriso dici che qui manca la controparte, che sono i figli, ed è vero. Noi abbiamo sentito solo la versione di sonny e come accade spesso in queste situazioni, sentendo anche la controparte si ha un quadro più ampio della situazione. Dovremmo però ricordare che alla fine queste sono questioni molto personali, quindi noi nel forum oltre a quello che stiamo dicendo non dovremmo andare.

Tu dici[SM=g27994]e davvero gli vuoi bene come dici allora aiutalo a risolvere la situazione nell'unico modo possibile, non alimentare ulteriormente questo suo atteggiamento polemico che non fa che peggiorare le cose.
In questo ti do ragione, ricorda però che comunque restano il padre e la madre dei suoi figli, e se si desidera, un punto d'incontro lo si può sempre trovare, ricordando ai figli che sono ancora in tempo per ripristinare il rapporto con i genitori, fin che ci sono, prima che sia troppo tardi, magari restando col rimorso per il resto della vita nel non aver fatto tutto il possibile per dare un pò di felicità a chi gli ha dato la vita, ha passato notti insonni quando loro avevano le colichette, quando avevano la febbre e la mamma li curava con amore e affetto.


SE come cristiani tdg non comprendono questo, credo gli resti ben poco da predicare alla gente!!

gandhi

[Modificato da .gandhi. 13/05/2006 9.26]

un sorriso
00sabato 13 maggio 2006 10:13
barnabino.....
Avrei tante cose da dirti, ma non voglio, perchè rispetto il primo post che è stato messo che non aveva lo scopo di creare polemiche..... [SM=g27992]

Io conosco bene Sonny e conosco bene voi Testimoni di Geova, ho una sorella e famiglia all'interno.....

Non sai cosa possa aver detto io a Sonny, quindi non puoi sapere se approvo il suo atteggiamento solo perchè ho scritto il post precedente chiedendo rispetto.....non si può scrivere tutto in un forum..........

Ti dico solo una cosa e poi chiudo.....

Indipendentemente da tutto quello che può essere successo.....vai a leggere cosa dice la Bibbia riguardo al comportamente che devono avere i figli nei confronti dei genitori.....indipendentemente da tutto! [SM=g27992]

Ciaoooooo [SM=x511460]
il.gabbiano
00sabato 13 maggio 2006 17:17
Re: Re:
[SM=x511443]

Scritto da: .gandhi. 13/05/2006 9.23

In questo ti do ragione, ricorda però che comunque restano il padre e la madre dei suoi figli, e se si desidera, un punto d'incontro lo si può sempre trovare, ricordando ai figli che sono ancora in tempo per ripristinare il rapporto con i genitori, fin che ci sono, prima che sia troppo tardi, magari restando col rimorso per il resto della vita nel non aver fatto tutto il possibile per dare un pò di felicità a chi gli ha dato la vita, ha passato notti insonni quando loro avevano le colichette, quando avevano la febbre e la mamma li curava con amore e affetto.


SE come cristiani tdg non comprendono questo, credo gli resti ben poco da predicare alla gente!!

gandhi

[Modificato da .gandhi. 13/05/2006 9.26]





Due sole parole, dato che non saprei nemmeno da dove iniziare, magari correndo il rischio d'essere frainteso, come spesso e volentieri accade. Coinvolgerei anche la carissima Un Sorriso, che in qualche modo ha preso posizione.

Voi sapete bene cosa penso del soggetto dells scomunica. Credo d'avervi importunati fino alla nausea sul soggeto...non illudetevi però, non demordo. Per me, però, non è mai sufficiente, anche perchè penso che la questione scomunica non sia stata compresa nella sua drammatica portata. Ovviamente parlo in senso lato, non escludendo nessuna comunità religiosa.

Detto questo che cosa mi resta da dire?

Vorrei da un lato solidarizzare con Sonny e dall'altro con i suoi preziosissimi figli.
Credo che come Sonny si senta offeso dall'apparente insensibilità dei figli, allo stesso modo i figli, nostro malgrado, si sentono molto probabilmente traditi (anche se non è vero, in quanto i genitori hanno esercitato una loro scelta) dal voltafaccia religioso dei genitori.
Accade così che da una parte e dall'altra ci sia della forte sofferenza, la cui causa andrebbe analizzata attentamente, non tanto per dare un giudizio, quanto per far comprendere alle parti i rispettivi ruoli e ciò che conretamente è successo di anomalo.
Credo che non sia una cosa così semplice.

A Gandhi vorrei dire che puntare sulla forza dei sensi di colpa non gioverebbe nè a Sonny nè ai figli. Suppongo che Sonny non vorrebbe mai che i sui figli avessero dei sensi di colpa, così come credo che i suoi figli non vorrebbero la stessa cosa dei propri genitori.
Nè è possibile pensare che i figli si facciano carico di queste responsabilità semplicemente per accontentare i genitori...sarebbe ipocrisia, e mi pare che Sonny tutto abbia insegnato ai figli, meno che ad essere ipocriti.

Credo che entrambi le parti dovrebbero avere bene in mente i rispettivi ruoli e le rispettive posizioni di fede.
Sonny capirà che non è semplice da oggi a domani contrastare una personalità religiosa così come è stata da lui stesso costruita. Egli è stato un punto di riferimento per i propri figli negli anni più delicati della loro esistenza. Non può pensare di demolire ciò che è stato costruito, con profonda convinzione.
Noi possiamo dire tutto quello che vogliamo circa i TdG, ma se al loro interno essi ci vivono bene, essi non sono tenuti a rendere conto a noi della loro fede, nè noi dobbiamo sentirci autorizzati a demonizzare la loro fede.
Un conto è mettere in luce la violazione dei fondamentali diritti umani per mano delle comunità religiose, altra cosa è mettere in perenne discussione la loro fede, giusta o falsa che sia.
Io penso che nessuno sia in grado di dimostrare la validità della propria fede al punto da pensare che l'altro debba rinunciare alla propria.
La fede è come l'amore e voi sapete che quando ci si innamora non ci sono ragioni atte a distoglierci. Avete voglia voi a dire ai vs figli che quella/o ragazza/o non va bene per lui...non vi ascolterà e, se lo farà, sarà solo perchè qualche molla è scattata per farlo riflettere. In genere non accade. Ve lo posso assicurare io con i miei figli.

Penso che Sonny non debba dare un eccesso di importanza alle parti negative della relazione con i suoi figli.
Non deve pensare che dietro ad i suoi figli ci sia chi innesca meccanismi di tensione. Non può prendersela con nessuno, se non con le vicissitudini di questa vita.
Voglio raccontare un fatto che ho visto con i miei occhi.
Parlo di una coppia di genitori di una regione del sud che, in difficoltà per ragioni che non sto qui a spiegare, affidavano quotidianamente il proprio figlio in fasce ad una signora TdG, che se ne prendeva cura in tutto e per tutto.
Il ragazzo trascorreva buona parte della giornata con la TdG e la notte veniva trasferito nella casa natia, con la sua mamma.
Passano in questo modo 15 lunghi anni.
Un bel giorno la TdG si trasferisce con la sua famigia in una città del nord, per motivi di lavoro.
Conosco personalmente sia la TdG, la figlia ed il ragazzo, che ora non è più ragazzo.
Il ragazzo, dopo un pò sente pressante la mancanza della TdG.
I genitori pensano di fargli cosa gradita mandandolo per una vacanza in quella città del nord, presso la TdG.
Trascorso il mese, il ragazzo non vuole tornare al suo paese natio, vuole restare con la TdG, da lui ancora tuttora chiamata mamma. La TdG non sa come fare, è perplessa. Anche il ragazzo studia e frequenta i TdG...si battezza.
Dato che a nulla servono gli inviti dei genitori del sud a far recedere il figlio ormai diciassettene dalla sua decisione, un giorno i carabinieri si presentanno a casa della TdG (una gran signora, ve lo posso assicurare)e prelevano il ragazzo, accompagnandolo al sud dai genitori.
Premetto che il ragazzo si interessava regolarmente dei suoi genitori e voleva loro bene, ma le circostanze della vita lo avevano portato a considerare mamma anche questa signora, che soffriva, a sua volta, per tutte queste complicanze.
Passano alcuni mesi ed il ragazzo, al sud, si ammala, va male a scuola, dimagrisce, peggiorando ogni giorno di più. Spesso è in lacrime.
I suoi genitori capiscono. Chiamano la TdG, scusandosi, e la pregano di riprendere in casa il figlio.
IN pochi giorni il ragazzo è al nord. La felicità è tanta per lui e per la famiglia adottiva.
Si rimette in poco tempo in salute, studia e consegue un diploma. E' in questa fase che io l'ho conosciuto, convinto che fosse il figlio della TdG. Quando un giorno la signora mi disse che quel ragazzo non era suo figlio, caddi dalle nuvole. Fu così che mi raccontò la storia.
Quel ragazzo è oggi padre di famiglia, abita vicino alla TdG, parte tutti gli anni per la vacanza dai suoi genitori al sud, ed è lieto che i suoi veri genitori non gli abbiano impedito di continuare a vivere con la TdG.

Questa vicenda all'epoca innescò non poche difficoltà.
Di chi era la causa?
E' un problema... vero?
Questo per dire che nella vita nascono amori inspiegabili, relazioni che non si rompono facilmente, sorgono cattivi pensieri, idee poco concilianti, sensazioni di tradimento, accuse che non si sa a chi accollare.
Vorrei dire a Sonny che i suoi propri figli sono in grado di fare scelte. Quelle scelte non sempre coincidono con quelle che loro ritengono giuste, però essi meritano comunque rispetto, simpatia ed amore.
La questione è di natura essenzialmente personale. Ognuno di noi deve essere lasciato alle proprie scelte, ai propri ideali ed ai propri sogni.

Mi auguro che non vengano misurate queste occasioni d'incontro con la bilancia, ma che siano il modo per scomabiarsi affettività e comprensione.

Non direi, cara Un Sorriso, che ciò che hanno suggerito Husband e Barnabino sia tutto fuori luogo. Qualche parte di verità c'è.
Lasciamo in casa loro i sensi di colpa ed i coniugi Sonny si accontentino in questa fase di godere, per quel poco, della presenza dei figli.

A volte le cose avvengono a parti invertite.
Ho conosciuto un signore TdG divorziato dalla moglie cattolica.
Una bambina di due anni li accomunava.
Lei va a vivere con sua mamma in un paese della Toscana.
Anche questa vicenda racconto come testimone oculare.
Lui abitava in una città del Piemonte.
L'ho conosciuto perchè rappresentava una ditta e provvedeva a farmi certe forniture.
Mi raccontò la sua storia. All'epoca la figlia aveva 8 anni.
La mamma impediva al marito di recare con se presso la sala dei TdG la figlia. Poi, nel timore che ve la portasse comunque, permise al marito di vedere la figlia la domenica sotto l'uscio di casa.
La bambina non parlava con il papà, nè desiderava accompagnarla.
Lui, mi disse, ogni domenica percorreva 300 km per presentarsi all'uscio di casa della moglie e stare impalato per due ore a contemplare la figlia, che non si offriva più ad acompagnarlo.
Mi disse: "continuerò così fino a quando Dio vorrà. Aspetto il giorno che mia figlia si chieda come mai quel "fesso di suo padre" per anni, ogni domenica, andava ad attenderla sotto casa". Non denunciò la questione alle autorità per non aggravare il problema e traumatizzare la figlia. Non so come siano andate le cose, pechè non ci siamo più rivisti. Quando però lo conobbi, era da 6 anni che si presentava all'uscio della porta della sua figliola.
Queste sono le parti invertite.

Coraggio Sonny! Rispetta la libertà dei tuoi figli e consenti loro di digerire l'intera vicenda nel tempo. ANCHE loro impareranno a rispettare le tue scelte. Ne sono convinto.

Tanti saluti

Il Gabbiano


un sorriso
00sabato 13 maggio 2006 18:12
ciao gabbiano.....
Questo è il gabbiano che conosco io.... [SM=g27988]

Hai scritto delle cose molto giuste, vere.....e ti ringrazio.....

La fede è come l'amore e voi sapete che quando ci si innamora non ci sono ragioni atte a distoglierci. Avete voglia voi a dire ai vs figli che quella/o ragazza/o non va bene per lui...non vi ascolterà e, se lo farà, sarà solo perchè qualche molla è scattata per farlo riflettere. In genere non accade. Ve lo posso assicurare io con i miei figli.

Io direi addirittura che la fede E' AMORE.....nel mio caso in Gesù Cristo! [SM=g27985]

Ti voglio solo far presente una piccola cosa, anche perchè avevo scritto che non sarei più intervenuta.....

Premesso ch'erano almeno nove mesi che sia io che mia moglie Lady, non gli parlavamo più di religione, ma ci limitavamo a parlare del tempo se era bello o brutto, oppure dei cavoli che fioriscono a primavera, (tanto per farvi capire a com'erano ridotte le nostre conversazioni)

Non ero d'accordo con quanto detto da Husband e Barnabino, perchè Sonny aveva scritto che erano almeno nove mesi che non parlavano di religione.....

E comunque, e questo lo so per certo, loro sarebbero felicissimi se riuscissero a frequentare i figli, non per parlare di religione, ma solamente per stare assieme....come tutti i genitori e i figli.....ma questo non succede....è questo il loro cruccio..... [SM=g27992]

Mi fermo qui.....un grande abbraccio a te.... 345
=innuendo80=
00lunedì 15 maggio 2006 11:36
Non so cosa pensare.
Chi ha ragione?
Sonny?I suoi figli?
Forse la verità sta nel mezzo..e bisognerebe sentire l'altra campana.
Forse Sonny non è così vittima come vuole far sembrare.
Forse i suoi figli stanno esagerando.
Mi lascia di stucco una cosa.
Lui ha un problema in famiglia..e ora cosa vuole fare..scrivere al nuovo capo di stato per informarlo della minaccia geovista, per fargli capire con chi ha a che fare..
Quando un intervento si conclude in questa maniera mi fa riflettere.
E' lui per primo a strumentalizzare il suo dolore per fare una campagna che in qualche modo si ripercuote negativamente non solo sulle persone coinvolte nella questione ma anche su tutti i TdG, che non hanno responsabilità e che forse hanno esperienze diametralmente opposte alla sua.
Sono queste cose che mi lasciano l'amaro in bocca e che mi fanno dubitare sulla "bontà" di certi sfoghi..
il.gabbiano
00lunedì 15 maggio 2006 15:43
Re:

Scritto da: =innuendo80= 15/05/2006 11.36
Non so cosa pensare.
Chi ha ragione?
Sonny?I suoi figli?

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Sono, oltre che imbarazzato, anche sbigottito e frastornato dalla crudezza, sicuramente di buona fede, di molti commenti tragici su questa vicenda. Si arrivano a formulare livelli di scontro da crociata. Vengono usati termini che non preannunciano nulla di buono, contro ogni buon senso ed in barba ad ogni rispetto dei fondamentali diritti umani. Esiste una violenza nel linguaggio da far rabbrividire ogni buon pensante. Se mai mancasse il timore della legge di Cesare sarebbe scontro frontale, con tanto di versamento di sangue.
Tutto ciò nel nome del reciproco cristianesimo e del reciproco Dio, che non si capisce da che parte stia, perchè ognuno lo reclama per sè.

Come già detto, io penso che genitori e figli abbiano rispettivamente delle ragioni, non necessariamente compatibili con il buon senso, ed entrambi commettano torti.
Il problema è che le ragioni degli uni rappresentanto i torti per gli altri ed i torti degli altri rappresentano le ragioni degli uni.
Qualcuno, parlando del delitto a danno della povera ragazza incinta, ha sostenuto di non includere la cultura religiosa fra i possibili ed ipotizzabili moventi. A quel post non ho voluto aggiungere nulla oltre quello già paventato.

Il caso Sonny è invece un caso dove la cultura religiosa gioca un ruolo chiave.
Non mi riferisco solo alla cultura religiosa dei figli, ma anche alla cultura religiosa acquisita dal Sonny, non necessariamente legata a qualche comunità.

Caro Innuendo,
capisco le tue perplessità, che sono anche le mie.
Sicuramente le rispettive culture religiose sono alla base dei rispettivi comportamenti.
Ognuno delle parti contendenti è CONVINTISSIMA CHE è l'altra ad essere mancante e difettosa.
Sonny, da una parte, ha intrapreso una sorta di guerra all'ultimo sangue, ritenendo corrotta e falsa la cultura religiosa dei figli, cultura che, peraltro, lui stesso ha inculcato loro.
I figli, dall'altra parte, trovano sconvolgente ed inspiegabile il voltafaccia dei genitori, una specie di tradimento della cultura religiosa trasmessa loro, dai loro due importanti punti di riferimento.
E' come se ad un certo punto qualcuno vi dicesse, mentre vivete tranquilli e sereni con i vostri piccoli figlioli, che voi siete un figlio adottivo e che gli attuali genitori non sono i vs genitori.
Riuscite a capire l'imbarazzo ed il trauma?
Può darsi che sia vero, ma, ragazzi, volete o non volete che questa nuova visione della loro paternità e maternità venga elaborata, che superi l'empasse della loro incredulità, del loro travaglio e che, infine, esaminino i fatti e trovino da che parte è la verità? Sempre ammesso che la nuova visione sia la verità?

Una cosa è però rispondente al vero: ogni cultura religiosa difende se stessa a scapito delle altre, ogni cultura religiosa insegna a guardare con sospetto l'eresia e la defezione.
Questo, caro Innuendo, lo dovresti riconoscere.
Questa evenienza come è vista dai TdG?
E' vero che, come tu dici, non mi pare che sia così irrazionale, ma un fondo di verità c'è, almeno per quanto riguarda le distanze da prendere dal dissidente. Una storia similare è vissuta dall'avv. Pucci, che però, a differenza della storia di Sonny, non è in una fase così drammatica di scontro con la moglie ed i figli, perciò tutto all'opposto di Sonny.
Ritengo perciò anche vero che in tutta questa vicenda, più che le indicazioni comunitarie, siano determinanti le rispettive reciproche vedute e convinzioni, direi una sorta d'intendersi fra genitori e figli che non corrisponde del tutto alle indicazioni della comunità, una sorta di esagerazione, come è stato detto.

Chiedo: una cultura religiosa dovrebbe giungere al punto di destare il sospetto per il dissenso ed a suggerire le distanze dal dissenziente?
Non sarebbe più giusto ed in ottemperanza ad i fondamentali diritti umani che queste decisioni fossero personali e che non seguissero istruzioni comunitarie?
Anche Sonny, penso, debba interrogarsi sul criterio utilizzato per essere giunto allo scontro.
Anche lui deve chiedersi se ha rispettato la libertà di scelta dei propri figli, in ordine al loro credo ed alle loro aspettative. Non può ritenere che i propri figli siano dei plagiati, dei condizionati. E' come dare loro degli epiteti che configurano personalità malate. In fondo tutti i relgiosi e chiunque sogna, spera, crede potrebbe essere considerato in errore. Sonny non deve pensare d'aver accantonato la menzogna ed improvvisamente trovato la verità. Questo ragionamento difettoso lo porterà ad aggravare la tensione con i figli.

D'altronde suppongo che i TdG che sono vicini ai figli di Sonny potrebbero far molto per fugare nei figli di Sonny il timore di dispiacere a Dio qualora essi assegnino ai propri genitori il rispetto e l'affetto dovuti.

E' veramente il massimo, amici, che tutti quelli che insegnano il cristianesimo dell'amore, siano anche i fautori dell'odio e delle inimicizie, del tipo che si osservano anche in altri forum di stampo relgioso.


"Forse la verità sta nel mezzo..e bisognerebe sentire l'altra campana."


Può darsi, ma io penso che stia nel rispetto dei fondamentali diritti umani. O i religiosi non hanno compreso questo punto, o hanno interpretato male il cristianesimo, oppure, ma questo non vorrei dirlo (è solo una provocazione), il cristianesimo è guerrafondaio e non è una cultura che può far bene all'umanità.
Decidetelo voi...io mi limito ad osservare e descrivere, come ho descritto la problematica assurda dei preti discriminati che si sposano.

Credo che un pò di buona volontà e buon senso ed un pò di ripensamenti non guastano per nessuno, culture religiose comprese. Lo speriamo davvero.

Tanti saluti

Il Gabbiano

[Modificato da il.gabbiano 15/05/2006 15.45]

=innuendo80=
00lunedì 15 maggio 2006 15:59
Guarda gabbiano, pretendere di giudicare vicende così intime e personali leggendo cosa scrive su internet una sola delle persone coinvolte è impossibile.

Cosa mi lascia perplesso l'ho spiegato nel mio precedente post e non me ne vergogno.
Non penso di aver usato termini violenti o crudi.
Non so se ti riferivi a me.
Esperienze che ho vissuto io in prima persona mi insegnano che disassociazione o allontanamento di un familiare dalla congregazione non vuol dire automaticamente non averci più a che fare,ignorarne l'esistenza, uccidere i sentimenti e via discorrendo.
Poi dipende dalle motivazioni che hanno indotto certe scelte.
A volte la scelta di interrompere i contatti vanno al di la' della semplice disassociazione o dallo smettere di essere TdG attivi.
E siccome non conosco tutti i fatti non sono ingrado di valutare.
Ma quel tarlo che mi rode il cervello e che viene dall'atteggiamento di sonny, tipico di chi vede i Tdg come il fumo negli occhi e che farebbe di tutto per screditarli, rimane.

il.gabbiano
00lunedì 15 maggio 2006 16:10
Re:

Scritto da: =innuendo80= 15/05/2006 15.59
Non penso di aver usato termini violenti o crudi.
Non so se ti riferivi a me.




No, non mi riferivo a te, ma mi pare che sia stato chiaro!
Il mio riferimento è a quanto si è detto in questo ed in altri forum.
Invito tutti ad una maggiore obiettività e ad un'attendibile e realistica valutazione dei fatti.
barnabino
00lunedì 15 maggio 2006 21:32
Cari Amici,

Sono contento che la discussione sia rimasta su di un piano civile e pacifico!

Per la cronaca vorrei solo dire che mi pare che Sonny NON SIA MAI STATO DISASSOCIATO ma sia stato solo "segnato", il che indica solo una condotta che può creare disordine nella comunità, come per esempio parlare male della WTS o altri fratelli ma senza sfociare nell'aperta apostasia o nella calunnia. Il problema dunque non risiede nella scomunica ma nei rapporti privat tra Sonny ed i suoi figli.

Io suoi figli, tecnicamente, non hanno nessun problema a stare con lui, e in definitiva neppure se fosse disassociato i suoi figli avrebbero problemi a frequentare il padre e la madre.

In passato ho contattato Sonny anche privatamente, con scarso successo devo dire, per fargli capire che esacerbare la situazione non ha senso. Si fa solo del male, a lui ed ai figli. Io stesso, posso dirtelo chiaro, avrei delle perplessità a stare con mio padre se uqndo ci vediamo invece di scambiare sentimenti famigliari mi cominciasse a bombardare della propaganda anti-TdG. Posso capire che Sonny ha cambiato la sua posizione, non credo che sia questo il problema dei figli, ma che debba iniziare una crociata controi TdG e di conseguenza contro le convinzioni religiose (dunque parliamo di uan zona molto intima della nostra personalità) dei figli con i toni che conosciamo è in effetti poco comprensibile, posso capirlo, ma non posso condividerlo, specialemente se il suo desiderio è davvero stare con i figli. Ovviemente non posso giudicare, ma sarebbe interessante anche sentire cosa dicono i figli prima di dare un giudizio.

Anche io, come Innuendo, ve lo dico chiaro, sono assai perplesso da questo comportamento e dai toni usati. Concordo con te che con un minimo di rispetto reciproco ciascuno potrebbe spiegare le proprie ragioni all'altrp, ma non oso pensare cosa succederebbe se, casualmente ,i figli di Sonny leggessero cosa dice il padre della loro religione sul web e visto che le voci anche sul web corrono forse, ammesso che Sonny esista davvero e posti dettagli reali, hanno già mangiato la foglia.

Io dico: si tratta di un problema personale tra Sonny ed i figli, perchè metterlo in piazza? Perchè usarlo come pretesto per criticare e coinvolgere un gruppo fatto di persone che con quella viceda non ne possono nulla? Perchè non risolvere in privato la questione parlando in modo franco? Dopo tutto i figli di Sonny chiedono solo che il padre non citichi le loro convinzioni religiose, non mi pare che chiedano molto. Non è un ricatto, è solo una richiesta di rispetto per le proprie idee. Perchè non è possibile riuscirci? Scrivere al presidente può forse risolvere i problemi tra Sonny ed i suoi figli? Pensa che se i carabinieri li obbligano saranno contenti di vederlo o sentir parlare male delle proprie convinzioni?

Shalom [SM=g27998]
il.gabbiano
00martedì 16 maggio 2006 13:56
Caro Barnabino,

bisognerebbe che queste problematiche fossero affrontate nella loro reale entità.
Sicuramente è vero quel che tu dici, su cui concordo anch'io, e cioè che qualche volta certi comportamemti possono essere suggeriti da prese di posizioni personali, che trovano giustificazione in un modo personale piuttosto fanatico di interpreatre certi consigli.
Tuttavia leggo un pò dappertutto che questi atteggiamenti, piuttosto fanatici, si ripetono con una certa disinvoltura, per cui qualche chiarimento non sarebbe proprio fuori luogo.

Leggi questa esperienza, che estrapolo dal forum Liberamente, e poi tentiamo di fare il punto della situazione:


"Qualche tempo fa, mio padre tg, mi chiese di andarlo a trovare a Rimini, io, anche se non smanio dalla voglia di vederlo, ci sarei andato perché è sempre mio padre, nonostante sia lui che sua moglie sono stati causa di molti miei disagi.

Comunque in una telefonata fattami un mese fa circa, ci accingevamo a fare i preparativi per la mia visita, io per le ferie e lui per liberarsi dai suoi impegni di lavoro per stare con me.

Fin qui tutto bene, ma quando gli dissi, allora io sono libero dal… al.. facciamo per quel week end va bene… e lui certamente, adesso vado a prenotare l’albergo o ci pensi tu…..
Ed io: cosa, l’albergo? Ma papà hai una villa di tre piani, inviti famiglie intere, amici etc.. ed io che sono tuo figlio devo andare in albergo? Ma stai scherzando vero?
E lui, Stefano tu sei disassociato e non posso ospitarti.
Ed io; va bene papà, appena mi libero ti faccio sapere.
E lui; ma come non avevi detto che dal… al… eri libero?
Ed io: Si lo avevo detto ma sai tu sei un tg, e IO con i tg non ci parlo, quindi vedremo …..

Da allora mi ha chiamato 4 o 5 volte, ma io non gli rispondo più al telefono.

Dopo diversi tentativi di ricontattarmi, ha chiamato mia sorella, chiedendole se sapeva il motivo per il quale non volevo parlare con lui, e lei onestamente parlando gli ha detto: papà ospiti cani e porci a casa tua e non inviti tuo figlio?
Lo vuoi fare andare in albergo?
Evidentemente tuo figlio per non soffrire oltre ti ha cancellato."

Non credo sia una bufala, così come non lo è quella di Sonny.
Ecco, volevo chiedere:

Visto che questi casi di trattamento del bene più prezioso, i figli, dettati, come più di qualcuno suggerisce, da un certo grado di fanatismo personale, sono abbastanza frequenti, e
visto che la vs comunità ha un particolare ascendente sugli adepti,
tenuto conto che condotte del genere si ripercuotono negativamente sulla comunità, come se la comunità stessa li promuovesse e suggerisse, cosa che invece a quanto pare non è vero,
perchè non viene suggerito alla comunità d'essere più chiara circa i comportamenti da tenere con i familiari più stretti, così che gli adepti si regolino di conseguenza?
Magari potrebbero essere anche richiamati dinanzi al persistere di casi come quelli sopra riportati.

E' chiedere troppo?

Tanti saluti.

Il Gabbiano
Seabiscuit
00martedì 16 maggio 2006 15:56
Re:
Scritto da: il.gabbiano 16/05/2006 13.56

Visto che questi casi di trattamento del bene più prezioso, i figli, dettati, come più di qualcuno suggerisce, da un certo grado di fanatismo personale, sono abbastanza frequenti, e
visto che la vs comunità ha un particolare ascendente sugli adepti,
tenuto conto che condotte del genere si ripercuotono negativamente sulla comunità, come se la comunità stessa li promuovesse e suggerisse, cosa che invece a quanto pare non è vero,
perchè non viene suggerito alla comunità d'essere più chiara circa i comportamenti da tenere con i familiari più stretti, così che gli adepti si regolino di conseguenza? Magari potrebbero essere anche richiamati dinanzi al persistere di casi come quelli sopra riportati.

E' chiedere troppo?


(il grassettto è mio)

caro il gabbiano
no, non ê chiedere troppo. Difatti, quello che chiedi, è stato più volte fatto. Ad esempio già nel lontano 1975, dove si potrebbe dire che erano più rigidi di oggi, leggiamo nel organo ufficiale dei TdG, la Torre di Guardia, alcuni preziosi suggerimenti al riguardo. Te ne copio alcuni.

Torre di Guardia del 15/1/75 pag. 50-57 dal tema:
"Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati"

Al sottotitolo "NELLA CERCHIA FAMILIARE" si legge fra l'altro:
"Giacché le relazioni di parentela e quelle coniugali non sono annullate da un provvedimento di disassociazione della congregazione, la situazione in seno alla cerchia familiare richiede speciale considerazione. La donna il cui marito è stato disassociato non è esonerata dall’esigenza scritturale di rispettare la sua autorità di marito su di lei; solo la morte o il divorzio scritturale dal marito le reca tale libertà. (Rom. 7:1-3; Mar. 10:11, 12) Similmente il marito non è esonerato dall’amare sua moglie come “una sola carne” con lui anche se ella è disassociata. (Matt. 19:5, 6; Efes. 5:28-31) Nello stesso modo i genitori hanno sempre il comando di ‘continuare ad allevare i figli nella disciplina e secondo la norma mentale di Geova’ anche se un figlio o una figlia battezzata ancora minorenne è disassociata. (Efes. 6:4) E i figli e le figlie, di qualsiasi età, hanno ancora l’obbligo di ‘onorare il padre e la madre’ benché uno di essi o entrambi siano disassociati. (Matt. 15:4; Efes. 6:2) Non è difficile capire questo fatto se consideriamo che, secondo le Scritture, i cristiani devono mostrare il debito onore perfino ai funzionari politici di questo mondo. — Rom. 13:1, 7."

"I familiari possono adempiere questi obblighi scritturali senza tuttavia mostrarsi in disaccordo con un provvedimento di disassociazione della congregazione verso uno della loro famiglia. Fanno questo non associandosi spiritualmente a lui."

Come puoi leggere si parla solo di non avere associazione spirituale con un disassociato in famiglia e non di interrompere vincoli famigliari come mostrare amore e rispetto l'uno con l'altro.

"In alcuni casi può darsi che un figlio o una figlia minorenne sia disassociata per condotta immorale e se ne vada di casa. In seguito, ci ripensa e chiede il permesso di tornare a casa. Spetta ai genitori, particolarmente al padre, decidere se accordarlo."

"In quanto ai familiari disassociati (non figli o figlie minorenni) che vivono fuori di casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro."

continua:
"Pertanto, se un genitore disassociato va a visitare un figlio o una figlia o va a trovare i nipoti e gli è permesso di entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli anziani. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti e la sua progenie. Similmente, quando i figli o le figlie rendono onore a un genitore, benché disassociato, facendogli visita per vedere come sta di salute o di che cosa può avere bisogno, questo atto non è di per se stesso associazione spirituale."


Caro il gabbiano, non saprei come si dovrebbe esprimere più chiaro di così.


ciao

[Modificato da Seabiscuit 16/05/2006 16.00]

Bicchiere mezzo pieno
00martedì 16 maggio 2006 16:14
Re: Re:

Scritto da: Seabiscuit 16/05/2006 15.56
Scritto da: il.gabbiano 16/05/2006 13.56

Visto che questi casi di trattamento del bene più prezioso, i figli, dettati, come più di qualcuno suggerisce, da un certo grado di fanatismo personale, sono abbastanza frequenti, e
visto che la vs comunità ha un particolare ascendente sugli adepti,
tenuto conto che condotte del genere si ripercuotono negativamente sulla comunità, come se la comunità stessa li promuovesse e suggerisse, cosa che invece a quanto pare non è vero,
perchè non viene suggerito alla comunità d'essere più chiara circa i comportamenti da tenere con i familiari più stretti, così che gli adepti si regolino di conseguenza? Magari potrebbero essere anche richiamati dinanzi al persistere di casi come quelli sopra riportati.

E' chiedere troppo?


(il grassettto è mio)

caro il gabbiano
no, non ê chiedere troppo. Difatti, quello che chiedi, è stato più volte fatto. Ad esempio già nel lontano 1975, dove si potrebbe dire che erano più rigidi di oggi, leggiamo nel organo ufficiale dei TdG, la Torre di Guardia, alcuni preziosi suggerimenti al riguardo. Te ne copio alcuni.

Torre di Guardia del 15/1/75 pag. 50-57 dal tema:
"Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati"

Al sottotitolo "NELLA CERCHIA FAMILIARE" si legge fra l'altro:
"Giacché le relazioni di parentela e quelle coniugali non sono annullate da un provvedimento di disassociazione della congregazione, la situazione in seno alla cerchia familiare richiede speciale considerazione. La donna il cui marito è stato disassociato non è esonerata dall’esigenza scritturale di rispettare la sua autorità di marito su di lei; solo la morte o il divorzio scritturale dal marito le reca tale libertà. (Rom. 7:1-3; Mar. 10:11, 12) Similmente il marito non è esonerato dall’amare sua moglie come “una sola carne” con lui anche se ella è disassociata. (Matt. 19:5, 6; Efes. 5:28-31) Nello stesso modo i genitori hanno sempre il comando di ‘continuare ad allevare i figli nella disciplina e secondo la norma mentale di Geova’ anche se un figlio o una figlia battezzata ancora minorenne è disassociata. (Efes. 6:4) E i figli e le figlie, di qualsiasi età, hanno ancora l’obbligo di ‘onorare il padre e la madre’ benché uno di essi o entrambi siano disassociati. (Matt. 15:4; Efes. 6:2) Non è difficile capire questo fatto se consideriamo che, secondo le Scritture, i cristiani devono mostrare il debito onore perfino ai funzionari politici di questo mondo. — Rom. 13:1, 7."

"I familiari possono adempiere questi obblighi scritturali senza tuttavia mostrarsi in disaccordo con un provvedimento di disassociazione della congregazione verso uno della loro famiglia. Fanno questo non associandosi spiritualmente a lui."

Come puoi leggere si parla solo associazione spirituale con un disassociato in famiglia e non di vincoli famigliari come mostrare amore e rispetto l'uno con l'altro.

"In alcuni casi può darsi che un figlio o una figlia minorenne sia disassociata per condotta immorale e se ne vada di casa. In seguito, ci ripensa e chiede il permesso di tornare a casa. Spetta ai genitori, particolarmente al padre, decidere se accordarlo."

"In quanto ai familiari disassociati (non figli o figlie minorenni) che vivono fuori di casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro."

continua:
"Pertanto, se un genitore disassociato va a visitare un figlio o una figlia o va a trovare i nipoti e gli è permesso di entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli anziani. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti e la sua progenie. Similmente, quando i figli o le figlie rendono onore a un genitore, benché disassociato, facendogli visita per vedere come sta di salute o di che cosa può avere bisogno, questo atto non è di per se stesso associazione spirituale."


Caro il gabbiano, non saprei come si dovrebbe esprimere più chiaro di così.


ciao




Caro Sea, ciò che hai scritto mi rende estremamente felice. Però sarebbe una buona cosa se in tutte le congregazioni del mondo venissero fatte delle adunanze speciali per trattare l'argomento riguardo a come trattare i parenti disassociati. Sfortunatamente l'Italia è piena di Tdg che hanno frainteso del tutto il senso della disassociazione dei parenti pensando che coi loro parenti disassociati loro non devono averci proprio da che spartire.
In altri forum non si riesce a tenre il conto delle esperienze negative che tanti ex stanno attraversando coi loro parenti Testimoni di Geova. Proprio oggi, ad esempio, ho letto di un ragazzo disassociato che voleva andare a trovare i suoi genitori entrambi Tdg. I suoi non volevano farlo entrare in casa sebbene abbiano una casa tanto spaziosa da poter ospitare un'intera congregazione. Tu pensa che questo loro figlio lo volevano far andare a dormire in albergo pur di non associarsi in compagnia con lui.
Quando il padre gli ha detto che sarebbe stato ospite in un albergo, questo ragazzo ha deciso di non voler più avere a che fare coi suoi genitori, i quali gli sembrano privi perfino dei più puri e nobili sentimenti umani. Ha deciso che non risponderà mai più ale telefonate dei suoi genitori.
Ora testimonianze come queste ce ne sono tantissime nei forum degli ex fratelli.
Se è vero che con i parenti ex Tdg un Tdg può decidere di intrattenere quyalunque tipo di contatto (ad eccezione di quello spirituale) senza che gli anziani vi mettano becco allora ne deduco che nella congregazioni dei Tdg di tutta Italia è diffusa, come una cancrena, un'incredibile ignoranza.

Sarebbe buono che venissero fatte delle adunanze speciali per trattare in modo particolareggiato il problema, perchè, vedi, se tanta gente poi comincia a criticare pesantemente l'Organizzazione, non gli si può certo attribuire tutta la colpa.

spero che venga fatto qualcosa in merito perchè sinceramente non ne posso più di leggere racconti così strazianti e dolorosi.
.gandhi.
00martedì 16 maggio 2006 16:20
Cerchiamo di non essere ridicoli!
Incollo il ministero del Regno di Agosto 2002 così vediamo quanto spazio la WTS dà ai disassociati e ai famigliari di questi.
Se penso ai diritti umani e leggo questo ministero del Regno, mi sento ridicolo e piccolo piccolo!

Ministero del Regno 8/2002:
Manifestiamo lealtà cristiana quando un parente viene disassociato

1 I legami familiari possono essere molto forti. Per questo motivo un cristiano si trova davanti a una prova se il coniuge, un figlio, un genitore o un altro parente stretto viene disassociato o si dissocia dalla congregazione. (Matt. 10:37) In questi casi, i cristiani leali come dovrebbero trattare il parente? Fa differenza se la persona vive sotto lo stesso tetto? Innanzi tutto riesaminiamo ciò che ha da dire la Bibbia, i cui princìpi valgono sia per chi viene disassociato che per chi si dissocia.

2 Come trattare chi è stato espulso: La Parola di Dio comanda ai cristiani di non stare in compagnia di chi è stato espulso dalla congregazione: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Cor. 5:11, 13) Anche le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento: “[Chi viene espulso] ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso. — Vedi La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagine 18-20.

3 Questo significa che i cristiani leali non intrattengono rapporti di natura spirituale con coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Ma c’è dell’altro. La Parola di Dio dice: “Non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Cor. 5:11) Pertanto evitiamo anche di avere contatti sociali con chi è stato espulso. Questo significa che non staremo con lui né in occasioni come picnic, feste e partite di pallone né per andare in un centro commerciale, a teatro o a mangiare a casa o al ristorante.

4 Che dire del parlare a un disassociato? Sebbene la Bibbia non menzioni ogni possibile situazione, 2 Giovanni 10 ci aiuta a capire qual è il punto di vista di Geova: “Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. A questo riguardo, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 25, dice: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”

5 È proprio come viene detto a pagina 31 dello stesso numero della Torre di Guardia: “La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; . . . la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani”.

6 Nell’immediata cerchia familiare: Significa questo che i cristiani che vivono con un familiare disassociato debbano evitare di parlargli, di consumare un pasto con lui e di stare in sua compagnia mentre svolgono le attività quotidiane? La Torre di Guardia del 15 aprile 1991, nella nota in calce a pagina 22, dice: “Se un disassociato vive insieme ai suoi familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e a partecipare alle attività quotidiane della famiglia”. Pertanto, saranno i componenti della famiglia a decidere fino a che punto coinvolgere il familiare disassociato quando mangiano o quando svolgono altre attività domestiche. Nello stesso tempo non vorranno dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto continui come prima della disassociazione.

7 Tuttavia La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 28, parlando dei disassociati e dei dissociati, dice: “I precedenti vincoli spirituali sono stati completamente interrotti. Questo vale anche da parte dei suoi parenti, inclusi quelli nell’immediata cerchia familiare. . . . Ci saranno quindi cambiamenti nei rapporti spirituali che potevano esistere in famiglia. Per esempio, se il marito è disassociato, la moglie e i figli non sarebbero a loro agio se egli tenesse uno studio biblico familiare o li conducesse in preghiera. Se egli vuole dire la preghiera, come all’ora dei pasti, in casa sua ha diritto di farlo. Ma loro possono rivolgere silenziosamente a Dio le loro proprie preghiere. (Prov. 28:9; Sal. 119:145, 146) Che dire se in casa un disassociato volesse assistere alla lettura biblica o allo studio biblico familiare? Gli altri potrebbero consentirgli di essere presente per ascoltare, finché non cerca di insegnare o di discutere con loro le sue idee religiose”.

8 Se a essere disassociato è un figlio minorenne che vive in casa, i genitori cristiani sono ancora responsabili della sua educazione. La Torre di Guardia del 15 novembre 1988, pagina 20, dice: “Proprio come continueranno a provvedergli cibo, vestiario e alloggio, essi dovranno istruirlo e disciplinarlo in armonia con la Parola di Dio. (Proverbi 6:20-22; 29:17) I genitori amorevoli possono pertanto disporre di studiare la Bibbia con lui, anche se è disassociato. Forse trarrà il massimo beneficio disciplinare dal fatto che essi studiano con lui da solo. Oppure essi possono decidere che può continuare a partecipare allo studio biblico familiare”. — Vedi anche La Torre di Guardia del 1° ottobre 2001, pagine 16-17.

9 Parenti che non vivono sotto lo stesso tetto: “La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare”, spiega La Torre di Guardia del 15 aprile 1988, pagina 28. “Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo”, in armonia con il comando divino di “cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno” che è un peccatore impenitente. (1 Cor. 5:11) I cristiani leali cercheranno di non stare inutilmente in compagnia di un tale parente e di mantenere anche gli eventuali rapporti commerciali al minimo. — Vedi anche La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagine 29-30.

10 La Torre di Guardia prende in esame un’altra possibile situazione: “Che fare qualora un familiare, come un figlio o un genitore, che non vive in casa fosse disassociato e successivamente volesse tornare a vivere in casa? La famiglia potrebbe decidere il da farsi a seconda delle circostanze. Per esempio un genitore disassociato potrebbe essere malato o non più in grado di badare a se stesso finanziariamente o fisicamente. I figli cristiani hanno il dovere scritturale e morale di assisterlo. (I Tim. 5:[SM=g27989] . . . Ciò che si farà può dipendere da fattori come gli effettivi bisogni del genitore, il suo atteggiamento e la considerazione che il capofamiglia ha per il benessere spirituale della famiglia”. — La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 29.

11 In relazione ai figli, l’articolo continua: “A volte i genitori cristiani hanno riaccettato in casa per un certo tempo un figlio disassociato che stava male fisicamente o emotivamente. In ciascun caso i genitori possono valutare le circostanze particolari. Il figlio disassociato viveva per conto proprio e ora non è più in grado di farlo? Oppure fondamentalmente vuole tornare a casa perché sarebbe una vita più facile? Che dire delle sue norme morali e del suo atteggiamento? Introdurrà del ‘lievito’ nella famiglia? — Gal. 5:9”.

12 Benefìci derivanti dalla lealtà a Geova: Cooperare con la disposizione scritturale della disassociazione ed evitare i trasgressori impenitenti reca benefìci. Preserva la purezza della congregazione e ci distingue come sostenitori delle elevate norme morali della Bibbia. (1 Piet. 1:14-16) Ci protegge da influenze corruttrici. (Gal. 5:7-9) Inoltre dà al trasgressore la possibilità di trarre pieno beneficio dalla disciplina ricevuta che lo aiuterà a produrre “un pacifico frutto, cioè giustizia”. — Ebr. 12:11.

13 Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti. Di lì a poco la madre cominciò a frequentare le adunanze e poi fu riassociata. Inoltre il marito incredulo cominciò a studiare e in seguito si battezzò.

14 Sostenendo lealmente la disposizione scritturale della disassociazione diamo prova del nostro amore per Geova e rispondiamo a colui che lo biasima. (Prov. 27:11) In cambio possiamo contare sulla Sua benedizione. Il re Davide scrisse di Geova: “In quanto ai suoi statuti, non mi allontanerò da essi. Con qualcuno leale agirai con lealtà”. — 2 Sam. 22:23, 26.


Alla faccia...
gandhi
Seabiscuit
00martedì 16 maggio 2006 16:25
Caro Bikky
la rivista è ufficiale e anche i discorsi non mancano. Purtroppo alcuni agiscono differentemente da altri e questo a spese di alcuni famigliari, ma lo fanno per la propria coscienza o conoscenza che hanno.
La colpa però se la becca la WTS, eh già sono loro non i poveri TdG...quelli voi li amate, vero?

Quindi, visto che la WTS ha pubblicato quei suggerimenti, perchè non prendi tu queste informazioni e correggi quelli che sputano sentenze sulla WTS a questo proposito?

I miei genitori ad esempio non mi hanno mai trattato diversamente (a parte l'associazione spirituale, ma quella a quel tempo nemmeno la cercavo, daltronde ero un dissociato).

In un forum di ex TdG che esperienze pensi di leggerci? Quelle positive? Chiaro che ci leggi solo quelle negative, ma non esistono solo quelle.

ciauz [SM=g27985]
.gandhi.
00martedì 16 maggio 2006 16:28
Re: Re: Re:

Scritto da: Bicchiere mezzo pieno 16/05/2006 16.14


Caro Sea, ciò che hai scritto mi rende estremamente felice. Però sarebbe una buona cosa se in tutte le congregazioni del mondo venissero fatte delle adunanze speciali per trattare l'argomento riguardo a come trattare i parenti disassociati.


Caro Bik, amico e fratello, dimentichi il Km del 2002 da me citato.
Le adunanze vengono fatte, come quella che trattò quel ministero, e non sai quanti tdg "progressisti" hanno dovuto modificare il loro comportamento fino ad allora intelligente perchè anziani e fratelli inciampavano dal loro modo "aperto" di comportarsi.

Le cose, in casa tdg sono molto più complicate di quello che si crede. Lìorgnizzazione prima di tutto, prima del''uomo, con i suoi limiti e imperfezioni e relativi peccati.
L'esperienza finale di quel ministero, menziona quei due figli che modificarono il loro punto di vista e interruppero quasi tutti i contatti con quella madre.
Il risultato? La madre fece i passi per essere riassociata!!!!
TI CREDO, era ricattata dal peggior ricatto: l'abbandono da parte dei figli!.
MA fatemi il piacere ragazzi.
gandhi
Bicchiere mezzo pieno
00martedì 16 maggio 2006 16:32
Perché mi chiedi? Caro Sea ti quoto ciò che ha riportato ghandi.


Nello stesso tempo non vorranno dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto continui come prima della disassociazione.



Quindi dalla rivista comprendiamo che se però ti vengono a trovare dei parenti a casa, per non dare l’impressione che tutto sia come prima, allora dobbiamo emarginare il nostro parente disassociato. Secondo me questo è già disumano. Altrimenti spiegami le parole di questo ministero del Regno.
Seabiscuit
00martedì 16 maggio 2006 16:34
come faccio a commentare una frase estrapolata da un contesto? Dammi le coordinate o copia l'intero articolo e poi ne riparliamo volentieri
.gandhi.
00martedì 16 maggio 2006 16:38
Re:

[DIM]

Quindi dalla rivista comprendiamo che se però ti vengono a trovare dei parenti a casa, per non dare l’impressione che tutto sia come prima, allora dobbiamo emarginare il nostro parente disassociato. Secondo me questo è già disumano. Altrimenti spiegami le parole di questo ministero del Regno.


Te lo spiego io caro Bik.
Una cosa è la versione ufficiale che si trova nelle riviste, un'altra è quella del ministero del Regno.
In quel ministero, esistono così tante violazioni dei diritti umani da far girare la testa.
Credo che questo sia talmente chiaro, che non si possa nemmeno mettere in discussione.
Per non parlare delle azioni disciplinari che possono essere fatte a chi viola queste disposizioni" teocratiche".

gandhi
Bicchiere mezzo pieno
00martedì 16 maggio 2006 16:42
Era inserito negli articoli che aveva messo Ghandi nell’intervento precedente. Eccotelo tutto con coordinate e contesto.


6 Nell’immediata cerchia familiare: Significa questo che i cristiani che vivono con un familiare disassociato debbano evitare di parlargli, di consumare un pasto con lui e di stare in sua compagnia mentre svolgono le attività quotidiane? La Torre di Guardia del 15 aprile 1991, nella nota in calce a pagina 22, dice: “Se un disassociato vive insieme ai suoi familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e a partecipare alle attività quotidiane della famiglia”. Pertanto, saranno i componenti della famiglia a decidere fino a che punto coinvolgere il familiare disassociato quando mangiano o quando svolgono altre attività domestiche. Nello stesso tempo non vorranno dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto continui come prima della disassociazione.



Mi ero confuso, non è un ministero del Regno ma una Torre di Guardia. Ad ogni modo volevo dirti che diversi fratelli, proprio per rispettare questo trafiletto in grassetto, quando invitavano dei fratelli a trovarli a casa, mettevano il figlio disassociato nella sua camera da letto a mangiare da solo per non dare l’impressione che le cose fossero come prima della disassociazione. Il poveretto restava da solo come un cane. E perché? Per osservare quanto esplicitato nelle riviste dello Schiavo.
Lasciamo perdere che è meglio.

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 16/05/2006 16.43]

Seabiscuit
00martedì 16 maggio 2006 17:31
Ciao gandhi

qua stiamo trattando un caso preciso e cioè che tipo di rapporti avere con un disassociato che fa parte della propria cerchia famigliare. L'argomento nasce dall'esperienza di Sonny che, a sentire lui, i figli lo ripudiano per seguire i comandi della WTS.
Sia la Torre di Guardia che il Ministero del regno da te citato, smentiscono che il comportamento dei figli di Sonny proviene dal seguiri i consigli della WTS.

Il Ministero del regno da te citato è più che chiaro al rigurado.

Dice:
“Se un disassociato vive insieme ai suoi familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e a partecipare alle attività quotidiane della famiglia”. Pertanto, saranno i componenti della famiglia a decidere fino a che punto coinvolgere il familiare disassociato quando mangiano o quando svolgono altre attività domestiche."

Mi pare sia scritto chiaramente come comportarsi al riguardo.

Per quello che riguarda la frase citata da Bikky...
"Nello stesso tempo non vorranno dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto continui come prima della disassociazione."

non vedo cosa ci sia di strano. Effettivamente qualcosa ê cambiato in quel nucleo famigliare, la situazione è diversa da prima e quindi fare finta che tutto sia come sempre sarebbe una finzione che nuocerebbe tutti gli interessati.

Il ministero insieme alla Torre di Guardia da me citata, infine incoraggia a mostrare "una veduta equilibrata verso i disassociati" e da dei ottimi suggerimenti che , sono proprio il contrario da quello che si legge in giro riportato dai vari ex-TdG.

Secondo queste esperienze, si fa leva sui sentimenti per far credere che la WTS sia una sfacia famiglie, ma questo, in luce con gli articoli posti, non corrisponde affatto perchê incita i diretti interessati a non interrompere i vincoli famigliari e a non trattare con disprezzo i disassociati. Inotre consiglia i genitori a continuare ad amare i propri figli e allevarli normalmente come hanno sempre fatto e ai figli incoraggia di continuare ad onorare il padre e la madre nonostante siano disassociati.

Se alcuni si comportano diversamente, sono questi alcuni che dovrebbero corregere il loro modo di fare.

questo è quanto [SM=g27988]
Bicchiere mezzo pieno
00martedì 16 maggio 2006 17:53

Scritto da Seabiscuit:
non vedo cosa ci sia di strano. Effettivamente qualcosa ê cambiato in quel nucleo famigliare, la situazione è diversa da prima e quindi fare finta che tutto sia come sempre sarebbe una finzione che nuocerebbe tutti gli interessati.



Tanto per sapere Sea. Allora secondo te mandare il figlio disassociato a mangiare da solo nella sua stanza non è una cosa strana? In che cosa nuocerebbe il figlio mangiando insieme ai genitori e ai fratelli invitati? Pensi che si drogherebbe davanti a loro o farebbe porneia alla bella mostra di tutti? Sinceramente io non vedo che ‘finzione’ ci sia nel mangiare con tutta la famiglia radunata mostrandosi affetto familiare.
Io penso che i fratelli invitati, se sono abbastanza intelligenti, capiranno che il figlio, siccome non si stanno trattando attività spirituali, può stare benissimo anche coi genitori. Non succede nulla di male se mangia con loro.
Eppure ci sono fratelli che per rispettare scrupolosamente il senso di quel trafiletto (altrimenti perderebbero la loro relazione con Dio) hanno fatto andare via il figlio dalla tavola della cena.
E questa tu la trovi una cosa normale?

Poi c’è anche da dire che a parte l’immediata cerchia familiare non è che gli altri parenti (ovvero zii e cugini) sono dei cani. I vincoli di sangue esistono ancora e fino ad oggi non ho letto in nessuna parte della Bibbia dove fosse esplicitato che per i parenti stretti si possono fare eccezioni mentre per gli altri invece no.


Paolo scrive in 1°Corinti 5:11:
Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido



Quel ‘qualcuno’ non dice nulla a proposito dei parenti. Se vogliamo applicarlo alla lettera allora dovremmo impedire i rapporti familiari con tutti i parenti, compresi anche quelli nell’immediata cerchia familiare. Oppure se i parenti sono in qualche modo un’eccezione bisognerebbe togliere il divieto della socializzazione anche con i cugini, nonni e zii. In fondo l’apostolo non ha detto nulla e visto che alla Bibbia non bisogna aggiungerci nulla né toglierci (vedi Apocalisse 22:1[SM=g27989] allora queste distinzioni sono frutto del pensiero personale del CD.
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