Padre Pio-Analisi-Stigmate

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presso
00venerdì 2 novembre 2007 11:41
Re:
(Upuaut), 27/10/2007 14.39:

Solo uno stolto può pensare che le stigmate di padre Pio siano autentiche, e, se anche lo fossero, solo uno stolto può pensare che esse siano un segno di un dio.
Basti sapere che i chiodi per le crocefissioni venivano applicati al polso, e non sul palmo della mano. Se un dio esiste ed è un essere onnisciente, allora certamente non poteva fare questo errore così banale...



Ragazzi ieri sera ho visto il programma di porta a porta sulle stigmate di S.Pio , la cosa che mi ha colpito di più è stato che quando è morto non le aveva più , ne sapete qualcosa ?


MauriF
00martedì 6 novembre 2007 20:25
Quello che so è che quando è morto sono scomparse senza lasciare alcun segno o cicatrice.

x upuaut,

www.crucifixion-shroud.com/Barbet.htm

Per dimostrare che un chiodo piantato in una mano poteva sopportare un peso di molte centinaia di kg, Zubige, in un altro esperimento, utilizzò delle braccia prelevate da cadaveri freschi, inchiodandoli su uno dei dei due punti del palmo indicati sull'illustrazione seguente e appendendo dei pesi alle braccia (un esperimento piuttosto macabro!).



Se i chiodi vengono piantati nel punto segnato dal cerchio ("Spazio di Destot") o in quello segnato dal triangolo ("zona Z") questo permette alla mano di sopportare un peso molto superiore a quello di un corpo umano.


(Upuaut)
00venerdì 9 novembre 2007 17:43
Re:
MauriF, 06/11/2007 20.25:



Se i chiodi vengono piantati nel punto segnato dal cerchio ("Spazio di Destot") o in quello segnato dal triangolo ("zona Z") questo permette alla mano di sopportare un peso molto superiore a quello di un corpo umano.




Ma gli antichi romani lo sapevano? E sapevano beccare esattamente lo spazio di Destot?
E soprattutto: quale era l'usanza più comune a quel tempo se non quella dell'inchiodamento sui polsi?



MauriF
00lunedì 12 novembre 2007 07:50
Evidentemente lo sapevano poichè anche relativamente alla Sacra Sindone risulta essere stata usata tale tecnica, secondo quanto studiato dall'autore di quel sito.

(Upuaut)
00venerdì 16 novembre 2007 21:52
A me sembra proprio che nè lo spazio di Destot nè tantomeno le macchie sulla sindone si possano minimamente confrontare con le stigmate di Padre Pio.

MauriF
00sabato 17 novembre 2007 20:36
Ciò che è scritto è lì da leggere.
Teodoro Studita
00sabato 17 novembre 2007 22:15
Lo spazio di Destot è nel polso, non nel palmo della mano...
(Upuaut)
00domenica 18 novembre 2007 14:59
Re:
Teodoro Studita, 17/11/2007 22.15:

Lo spazio di Destot è nel polso, non nel palmo della mano...



Proprio per questo le stigmate di padre Pio, che stanno sul palmo, non possono essere autenticamente indotte da un dio.


Teodoro Studita
00domenica 18 novembre 2007 23:36
Re: Re:
(Upuaut), 18/11/2007 14.59:



Proprio per questo le stigmate di padre Pio, che stanno sul palmo, non possono essere autenticamente indotte da un dio.



Personalmente ho serie difficoltà a credere nelle stigmate di p.pio, ciononostante non vedo proprio perché Dio non potrebbe "autenticamente indurre" (ma che vuol dire?) delle stigmate nel palmo della mano. Se il fenomeno è miracoloso, dubito che il fedele medio stia a sottilizzare per una questione di centimetri, non è questo il senso delle piaghe di Cristo, questi ragionamenti totalmente privi di consequenzialità logica li lasciamo tranquillamente ai geni dell'UAAR.
Cordialità,


(Upuaut)
00lunedì 19 novembre 2007 19:01
Re: Re: Re:
Teodoro Studita, 18/11/2007 23.36:



Personalmente ho serie difficoltà a credere nelle stigmate di p.pio, ciononostante non vedo proprio perché Dio non potrebbe "autenticamente indurre" (ma che vuol dire?) delle stigmate nel palmo della mano. Se il fenomeno è miracoloso, dubito che il fedele medio stia a sottilizzare per una questione di centimetri, non è questo il senso delle piaghe di Cristo, questi ragionamenti totalmente privi di consequenzialità logica li lasciamo tranquillamente ai geni dell'UAAR.
Cordialità,





Personalmente ho serie difficoltà a credere nelle stigmate in padre pio, proprio perchè è possibile dimostrare che esse non sono e non possono in alcun modo essere riconducibili ad un fenomeno voluto da un essere onnisciente, ammesso che esista. Se il fenomeno è miracoloso, dubito che il fedele medio stia a sottilizzare per una questione di centimetri, tanto è vero che quando uno crede a qualcosa "per fede" significa propriamente che ha deciso di credere a qualcosa pur non avendo la benchè minima prova per sostenere ciò in cui crede. Non a caso per aver fede è necessario sospendere temporanememnte l'uso della ragione. Tuttavia, per fortuna, c'è anche chi decide coscientemente di non perdere mai l'uso della ragione e di non accettare atteggiamenti fideistici, come ad esempio fanno quelli dell'UAAR. Tutti i ragionamenti privi di consequenzialità logica riguardanti improbabili spiegazioni metafisiche circa il mondo fisico, li lasciamo tranquillamente a quei geni devoti di padre pio et similia.

Cordialmente,
Upuaut.


Teodoro Studita
00lunedì 19 novembre 2007 23:58

...è possibile dimostrare che esse non sono e non possono in alcun modo essere riconducibili ad un fenomeno voluto da un essere onnisciente,



Se puoi dimostrarlo sono qui ad ascoltarti con interesse.




barnabino
00martedì 20 novembre 2007 09:19
Sulla persecuzione che questo ambiguo sacerdote dall'aria poco pulita ha procurato ad altri cristiani arrivando a denunciarli all'autorità fascista si può leggere in:

Bernard C. Ruffin, Padre Pio: the true story, ed. Our Sunday Visitor, 1991, p. 289

Ripeto, la santità non si misura da stimmati della crocifissione poste per di più in un posto sbagliato (a meno che Dio non volesse fare di questo sacerdota un "santino dipinto") ma piuttosto dalle qualità morali e spirituali. Chi perseguita altri cristiani non si pone nel sentiero di Dio nè della santità. Paolo, Giovanni, Pietro e tutti gli altri non avevano bisogno di "stimmati" visibili da ostentare per dimostrare la loro santità.

Diciamo che l'Italia è bella perchè è varia e come ben sappiamo in tante aree del sud vi è ancora molta folklorica commistione tra magia e religione dura a morire. Mi chiedo se avessero trasferito il Forgione in Svezia come sarebbe finita!

Intanto si preparano i santi di domani, se andate in Calabria potete vedere tal fratel Cosimo, vicino a Placanica, con numeri davvero da circo, qualuno mi ha assicurato di avergli visto roteare a mulinello la testa sul collo, come nella miglior tradizione dei film horror. D'altronde è questa la chiesa che a certi piace e per cui smena quattrini... e a noi di gente che smena i quattrino non ne mandiamo mai via, seppure credono ad Halloween, si fanno turlupinare dalle imaginette sacre e quant'altro.

Lasciamo la religione ai quattro laureati e diamo in pasto al popolo queste favolette: guarigioni, santini, inferni di fuoco, diavoli e tutto il resto. Che schifo.

Shalom



barnabino
00martedì 20 novembre 2007 09:46

Evidentemente lo sapevano poichè anche relativamente alla Sacra Sindone risulta essere stata usata tale tecnica



La cosiddetta Sindone di Torino è stato dimostrato risalire al medioevo, per cui anche in questo caso i segni sulle mani derivano solo dalla tradizione e non da "Gesù" che ne avrebbe miracolosamente impresso l'impronta.

Per la cronaca Gesù fu avvolto in bende e non in un lenzuolo.

Shalom

Viviana.30
00martedì 20 novembre 2007 16:36
Re:

Lasciamo la religione ai quattro laureati e diamo in pasto al popolo queste favolette: guarigioni, santini, inferni di fuoco, diavoli e tutto il resto. Che schifo.
Shalom



Caro barnabino , adesso cosa dovremmo fare , chiedere a ffz il richiamo perchè hai dato dello "schifo" alla mia religione ... noi siamo più buoni , però fammi aggiungere una cosa guarda quante cose positive ha fatto questo uomo ..poi ne possiamo discutere
Nota : ti chiedo cortesemente di darmi un riferimento pari a quello che ha fatto quest'uomo "ospedali" "case riposo" e quello che la tua religione "La Congregazione Cristina dei Testimoni di Geova" .. è riuscita a fare
Grazie






barnabino
00martedì 20 novembre 2007 23:56
Cara Viviana,


chiedere a ffz il richiamo perchè hai dato dello "schifo" alla mia religione



Guarda, non strumentalizzare le mie parole. Io non ho dato dello schifo alla "tua religione" ma a quella parte di essa (e non tutta, come vuoi insunuare) che si comporta in quella maniera inqualificabile e il cui atteggiamento suppongo tu non condivida. Per cui non accusarmi di cose che non ho detto neppure per scherzo. Io apprezzo i cattolici, ma non posso certo apprezzare quanti di essi sfruttano certi fenomeni popolari.


guarda quante cose positive ha fatto questo uomo ..poi ne possiamo discutere



Guarda, i veri santi non fanno sapere alla mano destra quello che fa la sinistra, non manovrano amicizie politiche e non simulamo con trucchetti facilmente riproducibili stimmati oleografiche.

Io guardo le cose positive che ha fatto quest'uomo come posso guardare le bonifiche di Mussolini. Le cose buone che Francesco Forgione evenualemente ha fatto, non molto doverse da un laico qualunque, non tolgono che verso i testimoni di Geova si è comportato in maniera moralmente inqualificabile non per un cristiano, ma per una persona dotata di un minimo di autentica umanità e coscienza.


ti chiedo cortesemente di darmi un riferimento pari a quello che ha fatto quest'uomo "ospedali" "case riposo" e quello che la tua religione



Guarda, la mia religione è quella cristiana. Per cui chiedo a te quante case di riposo e ospedali hanno fatto Cristo e i suoi discepoli. Cosa è risucito a fare Cristo? Cosa ha detto di fare?

Il successo dei cristiani, la loro santità, non si misura con gli ospedali, quelli li ha aperti anche Fidel Castro e molto più efficienti di quelli di Forgione, tanto più che i "suoi" ospedali vivono sui soldi dello stato italiano e non con quelli dei cappuccini! Sai, anche i TdG potrebbero aprire ospedali e case di cura in un paesino del sud Italia, se dovutamente ammanigliati, e poi farli pagare alle tasche altrui, non ci vuole certo una patente di santità!

A mio parere difendere quasta mistura di folklore e superstizione è piuttosto arduo, io ti suggerisco a tutti di leggere il recente saggio di Luzzatto che offre della vicenda un quadro storico illuminate.

Shalom




Justeee
00giovedì 22 novembre 2007 14:46
Re:

Guarda, non strumentalizzare le mie parole. Io non ho dato dello schifo alla "tua religione" ma a quella parte di essa (e non tutta, come vuoi insunuare) che si comporta in quella maniera inqualificabile e il cui atteggiamento suppongo tu non condivida. Per cui non accusarmi di cose che non ho detto neppure per scherzo. Io apprezzo i cattolici, ma non posso certo apprezzare quanti di essi sfruttano certi fenomeni popolari.



ma dai , non stiamo strumentalizzando nulla , non abbiamo nulla da temere ne noi ne tu , non ci abbassiamo a certi livelli
non deve esserci differenza barnabino , tu credi che le persone che sfruttano questi fenomeni popolari siano sempre in malafede



Guarda, i veri santi non fanno sapere alla mano destra quello che fa la sinistra, non manovrano amicizie politiche e non simulamo con trucchetti facilmente riproducibili stimmati oleografiche.



mi spieghi e cosa centra questa cosa , i santi sono santi , la chiesa definisce bene biblicamente e teologicamente chi sono



Io guardo le cose positive che ha fatto quest'uomo come posso guardare le bonifiche di Mussolini. Le cose buone che Francesco Forgione evenualemente ha fatto, non molto doverse da un laico qualunque, non tolgono che verso i testimoni di Geova si è comportato in maniera moralmente inqualificabile non per un cristiano, ma per una persona dotata di un minimo di autentica umanità e coscienza.



non siamo per nulla daccordo anzi , faremo una bella distinzione



Guarda, la mia religione è quella cristiana. Per cui chiedo a te quante case di riposo e ospedali hanno fatto Cristo e i suoi discepoli. Cosa è risucito a fare Cristo? Cosa ha detto di fare?
Il successo dei cristiani, la loro santità, non si misura con gli ospedali, quelli li ha aperti anche Fidel Castro e molto più efficienti di quelli di Forgione, tanto più che i "suoi" ospedali vivono sui soldi dello stato italiano e non con quelli dei cappuccini! Sai, anche i TdG potrebbero aprire ospedali e case di cura in un paesino del sud Italia, se dovutamente ammanigliati, e poi farli pagare alle tasche altrui, non ci vuole certo una patente di santità!



Guarda barnabino . ho capito che è quella cristiana , ma capisco di come tu sia abituato a ragionare in modo completamente diverso dal nostro , CRisto ha detto di fare o chiesto di fare ??? che razza di domanda è , cioè secondo avrebbe dovuto dire fate gli ospedali o fate del bene alla legge ?? è il suo messaggio che implica questa visione , e poi i tempi suoi non sono i tempi nostri

Non hai risposto , perchè non rispondi NO i testimoni di geova NON fanno ospedali , non gli frega nulla e il denaro lo danno ai loro sorveglianti o alla causa di geova ?? sarebbe meglio non credi , non devi giustificare quello che voi non amate fare con l'insinuazione perdonami "BRUTTA" e quello che fanno i cattolici


(Upuaut)
00venerdì 23 novembre 2007 13:54
Re:
Teodoro Studita, 19/11/2007 23.58:


...è possibile dimostrare che esse non sono e non possono in alcun modo essere riconducibili ad un fenomeno voluto da un essere onnisciente,



Se puoi dimostrarlo sono qui ad ascoltarti con interesse.


E' già stato detto, non te ne sei accorto?
Un segno sul palmo della mano non può avere alcun collegamento con un chiodo piantato in un polso. Correlare forzatamente le due cose non ha davvero alcun senso.

barnabino
00lunedì 26 novembre 2007 11:24
Caro Justee,


tu credi che le persone che sfruttano questi fenomeni popolari siano sempre in malafede



Io non credo e giudico nulla, guardo quanto ho sotto gli occhi. Il mio tono, poi, era chiaramente polemico verso Viviana47 che si permette di criticare i TDG in maniera inaudita e poi difende fenomeni a dir poco controversi come questi. Che almeno abbia il buon gusto di tacere.


i santi sono santi , la chiesa definisce bene biblicamente e teologicamente chi sono



Questo non toglie che "Padre Pio" ha dietro a se dubbie storie di amicizie politiche. Un prete che sfrutta la politica per far arrestare dei testimoni di Geova colpevoli solo di predicare il vangelo non è un santo, è un ipocrita bello e buono. O forse per il Vaticano la santità è anche in questo?


secondo avrebbe dovuto dire fate gli ospedali o fate del bene alla legge ?? è il suo messaggio che implica questa visione



Per aprire ospedali non serve Padre Pio, lo stesso ha fatto Castro senza essere nè santo nè credente. L'essenza del cristianesimo non è aprire ospedali (che poi mantiene lo stato!) ma predicare ed insegnare il vangelo. Inutile aprire ospedali, farsi belli davanti agli uomini, e poi trascurare giustizia e misericordia, facendo arrestare i TdG.

Cristo non aprì ospedali (non ce n'era bisogno al suo tempo?) non passo la vita ad aiutare i lebbrosi (non ce n'erano al suo tempo?) o ad aiutare materialmente i poveri. La sua preoccupazione era il Regno di Dio e solo in un secondo tempo veniva l'aspetto materiale.

Così i TDG, non trascurano l'aspetto materiale, ma non ne fanno la priorità, e soprattutto non si interessano di fasi grandi davanti agli uomini, vantadosi delle loro opere di bene.

Shalom



mioooo
00mercoledì 28 novembre 2007 21:01
Re:

Per aprire ospedali non serve Padre Pio, lo stesso ha fatto Castro senza essere nè santo nè credente. L'essenza del cristianesimo non è aprire ospedali (che poi mantiene lo stato!) ma predicare ed insegnare il vangelo. Inutile aprire ospedali, farsi belli davanti agli uomini, e poi trascurare giustizia e misericordia, facendo arrestare i TdG.
Cristo non aprì ospedali (non ce n'era bisogno al suo tempo?) non passo la vita ad aiutare i lebbrosi (non ce n'erano al suo tempo?) o ad aiutare materialmente i poveri. La sua preoccupazione era il Regno di Dio e solo in un secondo tempo veniva l'aspetto materiale.
Così i TDG, non trascurano l'aspetto materiale, ma non ne fanno la priorità, e soprattutto non si interessano di fasi grandi davanti agli uomini, vantadosi delle loro opere di bene.
Shalom



sai cosa pensavo , scusa l'intromissione ma chi ha detto che li mantiene lo stato ? sei sicuro di quello che dici


Inutile aprire ospedali, farsi belli davanti agli uomini, e poi trascurare giustizia e misericordia, facendo arrestare i TdG.



ma possibile che sei cosi categorico , ma perchè chi dice che i cattolici si fanno belli davanti agli uomini , mi spieghi perchè con tutto il bene che predicate non riuscite a d aprire nulla , af re nulla nel sociale ,perchè .. perchè ti chiedo PERCHE'
non centra nulla quello che dici , i tdg non trascurano l'aspetto materiale ?? no barnabino i tdg non gli frega niente dell'aspetto materiale , e non esistono opere di bene , mi dici dove sono le opere di bene , ti chiedo un favore personale mio .. lascia perdere Rino .. dimmi quali sono le opere di bene QUALI ??





purolator
00lunedì 7 gennaio 2008 13:56
In merito alla riesumazione delle spoglie del santo
Padre Pio, i parenti diffidano il vescovo
Il presidente dell'associazione: «Monsignor D'Ambrosio non diventerà il terzo persecutore del santo. Evitare la simonia»

BARI - Non c'è pace per Padre Pio. Pia Forgione, nipote del santo, e i suoi otto figli, lo scorso 3 gennaio hanno diffidato le autorità religiose a procedere alla riesumazione delle spoglie di Padre Pio, come annunciato domenica sera dal delegato della Santa sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, monsignor Domenico D'Ambrosio. Lo annuncia il presidente dell'Associazione pro Padre Pio - L'uomo della sofferenza, Francesco Traversi. A breve, rende noto il legale all'Ansa, un ricorso sarà presentato contro la riesumazione, annunciata per il prossimo aprile, al Tribunale civile di Foggia. La diffida, oltre al vescovo di S.Giovanni Rotondo D'Ambrosio, è giunta anche al padre provinciale dei frati cappuccini Aldo Broccato, al rettore frà Francesco Di Leo e a padre Carlos Maria Laborde.

SIMONIA - Secondo Traversi, monsignor D'Ambrosio con «detta manifestazione si è attribuito il titolo onorifico dell'essere il terzo persecutore post mortem di Padre Pio. L'Associazione, unitamente ai congiunti di Padre Pio, eserciteranno tutte quelle azioni finalizzate a impedire la profanazione del corpo santo di Padre Pio, al fine di preservare il suo corpo da atti di simonia. Monsignor D'Ambrosio non realizzerà il proposito di ricrocifiggere Padre Pio con l'esposizione delle sue spoglie. Il corpo di Padre Pio rimarrà nella cripta di Santa Maria delle Grazie», ha concluso il legale.
damaride
00lunedì 7 gennaio 2008 20:23
Ho sentito la notizia dell'esposizione delle spoglie riesumate di padre Pio.

La posizione assunta dai suoi stretti parenti mi trova assolutamente d'accordo.

MARIA
benimussoo
00martedì 8 gennaio 2008 20:03
Re:
purolator, 07/01/2008 13.56:

In merito alla riesumazione delle spoglie del santo
Padre Pio, i parenti diffidano il vescovo
Il presidente dell'associazione: «Monsignor D'Ambrosio non diventerà il terzo persecutore del santo. Evitare la simonia»

BARI - Non c'è pace per Padre Pio. Pia Forgione, nipote del santo, e i suoi otto figli, lo scorso 3 gennaio hanno diffidato le autorità religiose a procedere alla riesumazione delle spoglie di Padre Pio, come annunciato domenica sera dal delegato della Santa sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, monsignor Domenico D'Ambrosio. Lo annuncia il presidente dell'Associazione pro Padre Pio - L'uomo della sofferenza, Francesco Traversi. A breve, rende noto il legale all'Ansa, un ricorso sarà presentato contro la riesumazione, annunciata per il prossimo aprile, al Tribunale civile di Foggia. La diffida, oltre al vescovo di S.Giovanni Rotondo D'Ambrosio, è giunta anche al padre provinciale dei frati cappuccini Aldo Broccato, al rettore frà Francesco Di Leo e a padre Carlos Maria Laborde.

SIMONIA - Secondo Traversi, monsignor D'Ambrosio con «detta manifestazione si è attribuito il titolo onorifico dell'essere il terzo persecutore post mortem di Padre Pio. L'Associazione, unitamente ai congiunti di Padre Pio, eserciteranno tutte quelle azioni finalizzate a impedire la profanazione del corpo santo di Padre Pio, al fine di preservare il suo corpo da atti di simonia. Monsignor D'Ambrosio non realizzerà il proposito di ricrocifiggere Padre Pio con l'esposizione delle sue spoglie. Il corpo di Padre Pio rimarrà nella cripta di Santa Maria delle Grazie», ha concluso il legale.



io ho sentito la notiza al telegiornale e mi sembra di aver capito che sono stati i parenti a chiedere la riesumazione .. ripeto mi sembra , oltretutto del vaticano si è parlato per nulla .. staremo a vedere


libero1978
00martedì 8 gennaio 2008 22:28
Non è ancora sufficiente la speculazione commerciale su padre Pio?

Adesso si vuol far soldi riesumando perfino il suo corpo.

Che tristezza!!!

Alla prossima.
Viviana.30
00mercoledì 5 marzo 2008 22:02
Il Corriere della Sera ieri ha dedicato una pagina al libro che ho scritto con il collega Saverio Gaeta, Padre Pio. L’ultimo sospetto (Piemme, pp. 240), per confutare le illazioni sul santo del Gargano sollevate dal docente di storia Sergio Luzzatto nel volume da lui pubblicato lo scorso ottobre. Sono intervenuti Vittorio Messori, che ha recensito il nostro volume, e lo stesso Luzzatto, che se l’è presa con Messori e con noi. I lettori conoscono già il contenuto della polemica: basterà ricordare i giudizi sprezzanti e ironici (Padre Pio viene definito «Il piccolo chimico», «il mistico da clinica psichiatrica», il «santo dei delatori») con i quali il docente ha rilanciato il sospetto che il frate si sia procurato da solo le stimmate con l’acido e sia stato un fiancheggiatore del fascismo.
Nella replica uscita ieri sul Corriere Luzzatto definisce me e Gaeta degli «agiografi», «devoti» incapaci di comprendere l’alfabeto della critica storica, «storici dilettanti» che «scimmiottano» una lingua senza poterla parlare. Ciò che balza evidente agli occhi di chiunque abbia letto l’articolo del professore – che non difetta certo di autostima, visto che ama definirsi «lo storico del XXI secolo» nonché autore del «primo libro di storia su Padre Pio» – è la totale mancanza di argomenti e di risposte minimamente credibili ai rilievi che gli abbiamo rivolto. Siamo andati a rivedere tutti i documenti e le testimonianze, e ci siamo accorti che il suo volume, nonostante i titoli accademici insistentemente ricordati dal suo autore, faceva acqua da tutte le parti. Proprio dal punto di vista storico.
Qualche esempio. Luzzatto ricorda i sospetti sulle stimmate di Padre Pio, enfatizza una richiesta di acido fenico (usato all’epoca per disinfettare le siringhe del convento) parlando di «bottiglioni e bottigliette» di acidi quando in realtà l’unica boccetta di cui si parla in tutti i documenti oggi noti aveva una capienza di soli cento millilitri. Ma «dimentica» (oppure omette volutamente?) di citare una testimonianza fondamentale di un frate, datata anch’essa all’epoca dei fatti, che chiarisce l’uso che doveva essere fatto di quelle sostanze.
Luzzatto parla di un Padre Pio icona del clerico-fascismo e costruisce un intero capitolo sul cosiddetto eccidio di San Giovanni Rotondo avvenuto nell’ottobre 1920, quando vi fu uno scontro tra socialisti e un centinaio di aderenti al fascio. Scrive che i morti furono «undici caduti “rossi” su undici» . Tutte le vittime, a suo dire, furono «rosse». Sarebbe bastato guardare la lapide tuttora esposta sulla pubblica piazza per accorgersi che tra quei morti c’era un carabiniere, Vito Imbriani, la cui uccisione diede il via all’eccidio. Uno svarione da matita blu che certo dovrebbe consigliare al docente di storia un pizzico di prosopopea in meno. Nelle sue pagine il povero Imbriani scompare, è un fantasma, un morto che non esiste. Forse perché avrebbe messo in crisi la tesi precostituita del Padre Pio «clerico-fascista»?
Per non parlare, infine, delle famose «filmine» che accuserebbero Padre Pio di intrattenere rapporti poco limpidi con le donne, bobine delle quali il professore torinese parla nel suo volume senza mai precisare una sola volta che si trattava di registrazioni audio, non di «filmine».
Sono solo alcuni dei tanti, tantissimi esempi che abbiamo documentato nel nostro libro. Non sapendo che cosa rispondere, Luzzatto preferisce cercare di delegittimarci e sembra dire: «Voi non sapete chi sono io!». Si arrampica sugli specchi scrivendo che noi non siamo in grado di capire il suo linguaggio e il suo metodo. Scorrendo gli errori contenuti nel suo libro, i documenti omessi, i giudizi taglienti lasciati in sospeso, viene ovviamente da girargli la domanda: chi è che fa pasticci? Lo «storico del XXI secolo» che omette le testimonianze in favore di Padre Pio, dimentica il carabiniere morto, lascia intendere che contro il frate siano esistiti filmini a «luci rosse» e non cita correttamente le fonti? Oppure i cronisti che queste gravi incongruenze hanno fatto rilevare, pur non avendo titoli accademici da esibire? Ai lettori la risposta. Per parte mia, essere definito «storico dilettante» da uno che ha dato del chiacchierone e confusionario a Gianpaolo Pansa per i suoi ottimi libri sulla Resistenza, lo considero un titolo di merito.


mioooo
00domenica 11 maggio 2008 21:39
Re:
libero1978, 08/01/2008 22.28:

Non è ancora sufficiente la speculazione commerciale su padre Pio?

Adesso si vuol far soldi riesumando perfino il suo corpo.

Che tristezza!!!

Alla prossima.




DUE INEDITI SU PADRE PIO… 03.05.2008

La scoperta del vero volto del Padre…

Due preziosi inediti, uno di padre Pio, l’altro su di lui, con notizie nuove sul frate di Pietrelcina, emergono dagli archivi proprio in queste ore nelle quali – per l’esposizione del corpo – i media di tutto il mondo parlano del santo. Ma – prima di vedere i due documenti – devo fare una premessa. Per sottolinearne l’importanza.

Mi è capitato nei giorni scorsi di dare un’intervista su padre Pio al “New York Times” e mi ha colpito la reazione sbigottita di Ian Fisher. Il collega del giornale americano mi aveva chiesto il motivo di questa grande devozione popolare. Quando gli ho spiegato che è il primo (e unico) sacerdote stigmatizzato dopo Gesù Cristo, gli ho descritto i suoi carismi, ho accennato ai fatti straordinari e agli innumerevoli miracoli dovuti alla sua intercessione, mi sono reso conto della difficoltà di raccontare un mistero come padre Pio al pubblico liberal newyorkese.

Per far cogliere, nel tempo di internet, l’evidenza del soprannaturale e la meraviglia dell’esperienza mistica, occorrerebbero grandi ingegni che vi si sono affacciati come Henri Bergson e Jean Guitton (o bisognerebbe conoscere la religiosità di un Einstein, che non a caso ha scardinato lo scientismo ottocentesco). I giornali fanno fatica a ricordare che padre Pio è un contemporaneo, coetaneo di Einstein, e morì nel “mitico” ’68, un anno dopo Che Guevara.

Il pubblico liberal americano magari si fa ammaliare dalle superstizioni buddiste o dai cristalli della new age, crede in fanfaluche come la reincarnazione e il karma, ma storce il naso – trattandosi di cattolicesimo - di fronte ai casi reali di guarigioni miracolose, constatate dalla scienza, documentate e studiate da fior di medici e specialisti. O di fronte ai fenomeni di bilocazione, di scrutazione dei cuori e di profezia di padre Pio.

Eppure con padre Pio, per mezzo secolo, il “soprannaturale” è stato letteralmente sotto la lente d’ingrandimento della scienza, a cominciare dalle sue stimmate su cui hanno scritto saggi importanti dei medici che le visitarono accuratamente. Tuttavia è vero che l’attenzione esclusiva su questi carismi straordinari rischia di far perdere di vista la persona, splendida e consolante, di padre Pio e rischia di farlo divorare e stravolgere dal circo barnum dei mass media. Ecco perché appaiono provvidenziali i due inediti sopra annunciati.

A renderli noti è don Francesco Castelli che insegna “Storia della Chiesa moderna e contemporanea” a Taranto e lavora a Roma nella postulazione della causa di Giovanni Paolo II. Proprio don Castelli, che qualche mese fa ha reso nota una nuova lettera del 1963 di monsignor Wojtyla a padre Pio, un documento molto importante sul profondo legame che unì i due, oggi anticipa a “Libero” ciò che pubblica sulla rivista “Servi della Sofferenza” (IV, 2008).

I documenti di cui parliamo sono emersi dalla causa di beatificazione di un altro religioso, padre Pio Giocondo Lorgna, domenicano vissuto fra il 1870 e il 1928, che fu un dotto predicatore e fondò vari istituti di vita religiosa e di preghiera con opere di carità per l’infanzia povera.

Nel 1922 si ammalò una terziaria domenicana, Maria Bassi, che lo aveva aiutato in una di queste opere. Così padre Lorgna scrive a padre Pio raccomandandogli questa sorella la cui opera è preziosa per tante anime: gli chiede preghiere per ottenere la grazia della guarigione. Siamo nei primissimi anni della “vita pubblica” di padre Pio che ha ricevuto le stimmate visibili il 20 settembre 1918: nel 1919 i giornali hanno cominciato a parlare di lui e tanti pellegrini salgono sul Gargano per incontrare il giovane frate stimmatizzato. Già è avvenuto il viaggio di padre Gemelli con cui iniziano a scanenarsi varie ostilità contro il santo.

Dunque il trentenne padre Pio, sempre disponibile con tutti, il 3 gennaio 1923 risponde a padre Lorgna: “Carissimo Padre , pregherò secondo le sue sante intenzioni. Il Signore voglia confortare le Anime che Lei mi ha raccomandato. Speriamo sempre nella sua Divina Misericordia. In quanto a Lei ringrazio la Sua bontà nel pregare per me. Anche Lei chieda per me al Signore quanto io prometto di chiedere per Lei. Sempre Dev. Mo in G. C. P. Pio Capp.”.

Questa lettera – ritrovata dal domenicano padre Francesco Maria Ricci, postulatore della causa di padre Lorgna, nel suo archivio – è inedita, come pure – proveniente dallo stesso archivio - una pagina del Diario di padre Lorgna, datata 5 gennaio 1923 dove egli riferisce di un confratello che ha fatto visita a padre Pio.

Padre Lorgna trascrive le informazioni ricevute che risultano oggi molto interessanti. Eccole: “Di ritorno dal P. Pio – L’incontrò nel corridoio e gli disse della mia lettera facendo il mio nome e subito disse: gli ho risposto un’altra volta – È affabilissimo – umilissimo – cordialissimo – due occhi luminosi – un sorriso più che angelico – divino – ubbidientissimo – dai 16 anni in su sempre ammalato – ha guarito altri domandando per sé l’infermità – mangia solo a pranzo un po’ di erbe cotte e minestranulla [sic] al mattino e la sera, se vi è un pomo crudo – ebbe le stimmate 3 anni or sono [in realtà sono passati più di 4 anni] dopo un digiuno di 40 giorni [informazione completamente sconosciuta sinora] solo prendendo l’Eucaristia – l’ebbe in settembre nel giorno anniversario di S. Francesco – getta continuamente sangue dal costato – un po’ dai piedi – nulla dalle mani = gioca alle palle – ride facilmente – è allegro in conversazione – fin da fanciullo piangeva al racconto della passione di Gesù, tanto che si temeva perdesse la vista al troppo pianto. La febbre talvolta l’assale e non lo lascia per 5 o 6 giorni arriva fino a 48 gradi. Prende la pensione di guerra di L. 10 al giorno quale tubercolotico – celebrando fissa prima il tabernacolo e poi l’Osita – fa la comunione dall’altare per risparmiargli [legg. “risparmiarsi”] il dolore dei gradini [cioè il dolore che gli provocava salire e scendere i gradini a causa delle stimmate ai piedi] = è al secondo piano del convento e scende continuamente senza lamentarsi e per cose futili [cioè anche per motivi non rilevanti è disposto a sentire il dolore del camminare, del salire e scendere le scale]”.

I commenti e le precisazioni fra parentesi sono di don Castelli che sottolinea altri aspetti importanti di questo documento. Intanto queste righe demoliscono l’idea di padre Pio come “frate burbero”, quindi ci “danno la notizia di un digiuno di 40 giorni che avrebbe preceduto la stigmatizzazione di P. Pio”. E “da questa vicenda inedita, in definitiva, emerge il ruolo importante che P. Pio ebbe durante la sua vita per non pochi santi e fondatori”. C’è un’altra notizia che questo documento conferma: “ha guarito altri domandando per sé l’infermità”. La compassione di padre Pio lo spingeva a prendere su di sé le sofferenze degli altri, per poterli sollevare (cosa sconosciuta ai più). E questo avveniva normalmente. Ora resta da approfondire la nuova notizia del digiuno che precedette le stimmate del 20 settembre 1918. Perché ci rimanda al suo rapporto con Francesco d’Assisi.

Finora era nota una coincidenza temporale. Anche Francesco aveva ricevuto le stimmate alla Verna attorno al 20 settembre (del 1224). Accadde mentre faceva un digiuno di 40 giorni in onore dell’Arcangelo San Michele. Entrambi erano devotissimi a San Michele Arcangelo, difensore della Chiesa, il cui santuario sorge proprio sul Gargano, a due passi da San Giovanni Rotondo e fu visitato da Francesco d’Assisi. Adesso scopriamo che anche padre Pio, il cui nome di battesimo era Francesco, stava facendo lo stesso digiuno del poverello di cui portava il saio e che chiamava “padre”. Uno fu il primo stimmatizzato della storia. L’altro il primo sacerdote stimmatizzato. Di ognuno è stato detto che fu “alter Christus”, un altro Gesù.

Antonio Socci

Da “Libero”, 27 aprile 2008

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