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Predicare - Approfondimento

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2007 21:56
06/12/2005 10:09
 
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Re: Re:

Scritto da: fr44 06/12/2005 1.43

Nulla vieta neppure di supporre il contrario e cioè che potessero andare principalmente di casa in casa!




Certo, e anche che avessero una marmotta che faceva i pacchettini...

Non sarebbe né la prima né l'ultima volta che si fanno affermazioni perentorie senza il bencheminimo riscontro testuale, oppure inventandosi una traduzione campata sulle nuvole per poter avere una qualche minima pezza d'appoggio.

Diciamo che almeno in questa sede cerchiamo di vedere le cose in maniera più obiettiva.

06/12/2005 14:12
 
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Caro Teodoro,


Certo, e anche che avessero una marmotta che faceva i pacchettini...



Mi sembra che stai esagerando, io ho solo fatto una osservazione che mi sembra estremamente logica, per cui, se ti riesce, metti un attimo da parte il tuo spirito di patata.

Quello che a me sembra ovidente che in non tutte le situazioni era possibile predicare "pubblicamente". Per esempio durante le diverse ondate di presecuizione è evidente che la predicazione avvenisse in forme più discrete e meno evidenti, per esempio di casa in casa.

Lo stesso per le zone rurali, come poteva avvenire la predicazione nelle vaste aree non urbane se non di casa in casa e di fattoria in fattoria? Come vedi si trata di osservazioni perfettamente logiche.


inventandosi una traduzione campata sulle nuvole



Non mi pare che la traduzione "di casa in casa" sia campata sulle nuvole, perchè devi dare giudizi di questo tipo? Ti prego Teodoro, prova a rivolgerto a me con un tono più fraterno, lo spirito delle nostre conversazioni migliorerà!

[SM=x511460]



[Modificato da barnabino 06/12/2005 14.14]

06/12/2005 16:24
 
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Re:

Scritto da: barnabino 06/12/2005 14.12

Quello che a me sembra ovidente che in non tutte le situazioni era possibile predicare "pubblicamente". Per esempio durante le diverse ondate di presecuizione è evidente che la predicazione avvenisse in forme più discrete e meno evidenti, per esempio di casa in casa.

[ 06/12/2005 14.14]




Il cristianesimo primitivo è pieno di martiri che non aspettavano altro che essere martirizzati, vedasi Ignazio che si sarebbe letteralente tuffato nelle fauci del leone pur di testimoniare Cristo. Stabilire che la predicazione non avvenisse in luoghi pubblici per paura delle persecuzioni non tiene conto della fede delle comunità apostoliche, che non si tiravano certo indietro anche di fronte alla persecuzione.


Lo stesso per le zone rurali, come poteva avvenire la predicazione nelle vaste aree non urbane se non di casa in casa e di fattoria in fattoria? Come vedi si trata di osservazioni perfettamente logiche.



Se gli apostoli avessero perso il loro tempo a bussare alle fattorie dell'Illirico o della Lucania, oggi il Cristianesimo non esisterebbe. Invece, guarda caso, la predicazione si svolse nelle città più popolose dell'Impero, Roma in primis, ed è ovvio che questo avvenisse nelle basiliche e nei fori, non certo bussando alle insule. Lo scopo era raggiungere il maggior numero di persone possibile, donde è del tutto evidente che si dovettero prediligere i luoghi da sempre deputati a questo genere di cose, basiliche e fori, perlappunto.




[Modificato da Teodoro Studita 06/12/2005 16.26]

06/12/2005 17:55
 
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Ma perchè predicare di casa in casa è peccato????

Non capisco perchè tanto risentimento, forse una mezza idea ce l'ho pqgp

Saluti


"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto"""
06/12/2005 18:00
 
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Caro Teodoro,


Stabilire che la predicazione non avvenisse in luoghi pubblici per paura delle persecuzioni non tiene conto della fede delle comunità apostoliche, che non si tiravano certo indietro anche di fronte alla persecuzione



Il problema non è la fede dei cristiani ma delle autorità che proibivano la predicazione e le riunioni pubbliche. E' vero che i cristiani non temevano il martirio ma neppure si esponevano ad inutili rischi o turbe che comnque avrebbero impedito la predicazione, per esempio non si riunivano in luoghi pubblici ma nella catacombe dove potevano dare meno nell'occhio.

Lo stesso vale per la predicazione, proclamare di casa in casa rispondeva al comando di Cristo senza attirare troppo l'attenzione dell'autorità e permetteva di continuarla.

Lo storico Aube dice che la predicazione era "fatta non pubblicamente, all'aperto, sulle piazze dei mercati, ma in sordina nell'ombra del focolare" (Storia delle persecuzioni).


Se gli apostoli avessero perso il loro tempo a bussare alle fattorie dell'Illirico o della Lucania, oggi il Cristianesimo non esisterebbe



Le testimonianze mi pare dicano il contrario, Origene in "Contro Celso" 7,9 dice che i missionari "percorrevano le città e le campagne" e lo stesso Celso dice dei molti "contadini" convertiti al cristianesimo e che a loro volta erano divenuti predicatori. Plinio (Lettera 10,96 ) dice che "borgate e campagne sono invase" dai cristiani, segno che non erano trascurate affatto.

In un documento del 180 si parla di dodici cristiani martiri, essi erano tutti agricoltori, cioè coloni o piccoli proprietari terrieri o forse solo lavoratori. Altro segno che il cristianesimo era ben presente nelle campagne.

Tertulliano nell'Apologeticum dice che i cristiani avevano "invaso le borgate e gli stessi campi, le tribù e le fattorie" ed anche Giustino fa riferimento ai cristiani che "vivono nelle campagne". Tutto questo dimostra che si predicava tranquillamente nelle campagne, questa non era certo considerata "perdita di tempo" (come cinicamnete fai osservare)visitare le fattorie nel cammino tra una città e l'altra dava infatti la possibilità di predicare a coloro che essi incontravano. Non avevano certo fretta di raggiungere la città!

Ciao [SM=x511460]



[Modificato da barnabino 06/12/2005 18.03]

07/12/2005 06:01
 
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08/12/2005 11:39
 
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Un conto è l'assemblea dei fedeli, che si svolgeva effettivamente in domus ecclesiae, ed un altro è la predicazione.
Non si capisce perché nel NT è attestata grandemente la predicazione in luoghi pubblici e per nulla quella "porta a porta", e lo stesso criterio non debba essere applicato alla predicazione apostolica nel I secolo.

Divieti di predicazione da parte delle autorità? Ma dove hai letto una cosa del genere. Al massimo a Roma si cercava di evitare gli assembramenti, o le riunioni pubbliche, o qualsiasi cosa potesse minare l'ordine pubblico, come attestato dall'ordine di Claudio di espellere i cristiani (v.Svetonio) dalla capitale.

Non mi risulta fosse in essere alcun "divieto di predicazione", specie in una città che da sempre è stata crogiuolo di mille religioni, come la Roma imperiale. Se anche occasionalmente dovesse esservi stato qualcosa di simile, dove leggi che sia stato effettivamente applicato?

_____________________

Circa la predicazione per le campagne, citare Origene per testimoniare un uso del I secolo è quantomeno anacronistico, donde io lo lascerei proprio stare.

La stessa etimologia del termine "pagano" (abitante del "pago", cioè villaggio rurale) indica che il cristianesimo si diffuse prima nelle grandi città, e molto, ma molto dopo nelle campagne. Tutti sanno che nelle campagne della Gallia del VI-VII secolo ancora c'era del paganesimo!! Chiunque conosca un minimo la storia dell'alto medioevo sa bene come procedette la diffusione del cristianesimo. Specialmente in occidente le campagne furono le ultime ad essere raggiunte, indipendentemente dall'opinione di barnabino.

In conclusione, non dubito che, nel II e III secolo, si arrivasse "anche" alle campagne, ma è obbligato che la prima predicazione partisse dalle grandi città. Del resto si deve ricordare che c'erano un pugno di eevangelizzatori per un territorio che andava dalle colonne d'Ercole alle selve di Teutoburgo e a sud fino alle cateratte del Nilo. Se questi pochi evangelizzatori avessero usato il loro prezioso tempo per bussare alle porte del fattore del bruzio, non avrebbero ottenuto gli stessi risultati (numericamente parlando) che ottennero strillando nei fori delle grandi città, questo è la logica in primis a suggerirlo.
09/12/2005 23:42
 
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Caro Teodoro,

Mi pare che tu dici una cosa errata


Non si capisce perché nel NT è attestata grandemente la predicazione in luoghi pubblici e per nulla quella "porta a porta",



Questo non è vero, ci sono almeno due scritture dove si parla di predicazione "di casa in casa" in Atti e le parole di Gesù che dicono di "salutare quelli della casa" durante quest'opera.

Il fatto che a tuo parere possano dar addito a diverse interpretazioni non può essere indicato come "assenza" di attestazioni, per cui dobbiamo rimanere cauti nel sostenerlo.


Al massimo a Roma si cercava di evitare gli assembramenti, o le riunioni pubbliche, o qualsiasi cosa potesse minare l'ordine pubblico



Se non vi erano proscrizioni vi furono però persecuzioni in diversi periodi e luoghi, lo stesso Paolo in diverse città dovette subire l'assalto di turbe di oppositori come puoi leggere negli Atti. Tutte situazioni che rendevano necessario predicare in modo più discreto che non nelle pubbliche vie o mei mercati, proprio per evitare incidenti del tipo da te ricordato. La persecuzione di Domiziano poi fu molto dura. anche qui se non vi fu un decreto specifico il fatto che Giovanni scrivesse "in codice" indica che la proclamazione avveniva semi-clandestinamente.

La tua idee a cristiani che urlano nelle piazze come inasati e si fanno imolare mi pare poco consona ai testi che ci sono pervenuti.


citare Origene per testimoniare un uso del I secolo è quantomeno anacronistico, donde io lo lascerei proprio stare.



Non troppo, Celso scrive nella seconda metà del II secolo e la lettera di Plinio è del I secolo, dunque due testimonianze non troppo tarde, come quella di Giustino.

Il fatto che il termine "pagano" deriva da "pago" non ha nulla a che fare con la situazione dei crisitani dei primi secoli ma con la diffusione della cristianità di "stato" costantiniana.

E comunque che nelle città vi fossero più cristiani non vedo come possa farci pensare che non si predeicasse anche nelle campagne e nelle borgate.

Al di la di ogni polemica mi pare del tutto senza fondamento escludere che i cristiani non usassero predicare di casa in casa, non ne vedo alcuna ragione, anzi, in certe circostanze diventava l'unico modo per diffondere il vangelo.

Ciao

[SM=g27998]

10/12/2005 22:14
 
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Re:

La tua idee a cristiani che urlano nelle piazze come inasati e si fanno imolare mi pare poco consona ai testi che ci sono pervenuti.



testi come questo?


Potessi gioire delle bestie per me preparate e m'auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. 3. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo


(Ignazio ai Romani, V,2 e succ.)

A me sembra abbastanza convinto da rischiare di "dare nell'occhio" parlando nel foro. Poi, certo, siamo nel campo delle opinioni, ma non mi venire a dire che gli apostoli se la facessero sotto a predicare in pubblico [SM=g27993]


E comunque che nelle città vi fossero più cristiani non vedo come possa farci pensare che non si predeicasse anche nelle campagne e nelle borgate.



E' un fatto logico, prima che statistico. Se hai 100 persone per evangelizzare un continente, che fai? Cominci a bussare alle porte dei pastori, oppure cerchi i luoghi dove c'è il massimo numero di persone? Eh non ci vuole mica un genio per arrivare a questo. Che in un secondo tempo si arrivasse anche alle campagne, è ovvio, ed in quel caso magari gli bussarono pure. Altra cosa è dire che Pietro e Paolo andassero a bussare a tutte le porte che trovarono, una dietro l'altra, da Gerusalemme a Roma... e quando sarebbero arrivati!!!

In conclusione, operiamo un chiaro distinguo. Non ci sono elementi per affermare che la predicazione apostolica avvenisse "porta a porta" !!! Non ci sono!!!

Ciao ciao
12/12/2005 17:55
 
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Caro Teodoro,

L'esaltazione del martirio in Ignazio è un caso molto particolare e non rispecchia certo la posizione di tutto il cristianesimo delle origini. Se non altro non trovo nessuna testimonianza che ci mostri i cristiani mettere inutilmente a repentaglio la propria incolumità proclamando platealmente quando era sufficiente farlo in modo più discreto. Gesù disse ai discepoli di essere "cauti come serpenti e innocenti come colombe" non abbiamo ragione di pensare che si esponessero inutilmente a rischi.


Se hai 100 persone per evangelizzare un continente, che fai? Cominci a bussare alle porte dei pastori, oppure cerchi i luoghi dove c'è il massimo numero di persone? Eh non ci vuole mica un genio per arrivare a questo



Non ci vuole neppure un genio per capire che l'opera non era svolta neppure esclusivamente in città e che i discepoli nello spostarsi tra una città e l'altra predicavano nelle case che incontravano. Quella era predicazione di "porta in porta" che ti piaccia o no.

Inoltre se in una città vi erano centinaia di discepoli è assurdo immaginare gruppi di centinaia di cristiani tutti ad urlare in giro per le strade e nei mercati, la storia non ci narra una predicazione disordinata questo tipo. E' possibile che i primi missionari parlassero prevalentemente pubblicamente ma una volta che era stata stabilita una chiesa è evidente che la predicazione doveva essere compiuta in modo diverso, più organizzato.


In conclusione, operiamo un chiaro distinguo. Non ci sono elementi per affermare che la predicazione apostolica avvenisse "porta a porta" !!! Non ci sono!!!



Mi sembra una conclusione impossibile da sostenere, specialmente a fronte ad almeno tre asserzioni che lasciano chiaramente intendere il contrario. Sarebbe un pò come dire che non ci sono elementi per affermare che discepoli si facevano il bagno perchè non è mai scritto. Predicare di "casa in casa" è uno dei modi più semplici per raggiungere tutte le persone, non si vede perchè i discepoli non avrebbere dovuto visitare le persone anche nelle loro case.

A mio avviso le tre dichiarazioni bibliche sarebbero più che sufficienti, Paolo dice di aver insegnato "pubblicamente e di casa in casa" a giudei e greci intorno al pentimento, indicando che non si trattene certo di praticare la sua attività missionaria anche in privato oltre che pubblicamente, poi leggila come vuoi, ma non puoi negare che tali dichiarazioni esistano.

Che poi lo facesse nelle case, nei mercati o mentre viaggiava da un luogo all'altro la cosa importante da sottolineare è il fatto che i cristiani usavano ogni sistema, a rischio della loro stessa vita, per compiere l'opera che Gesù comandò a tutti i suoi dicepoli.

Ciao [SM=x511460]



[Modificato da barnabino 12/12/2005 22.54]

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