Scritto da: Justee 09/03/2005 18.24 Ciao Teo possiamo approfondire la questione del predicare , quanto è giusto dire che Cristo predicava Di casa in casa , alla luce dei versetti biblici cosa dicono i Padri Apostolici o Padri della Chiesa e anche sulle adunanze come le facevano ? Grazie
[Modificato da Teo60 09/03/2005 22.32]
[Modificato da barnabino 05/04/2005 19.16]
Scritto da: barnabino 05/04/2005 14.23 L'apostolo Paolo in Atti 20,20 dice chiaramente: "Non mi sono trattenuto dal dirvi alcuna delle cose profittevoli nè dall'insegnarvi pubblicamente è di casa in casa" Allora, testo originale alla mano: "Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case..." questo perchè come era solito allora si sostava in una casa e lì vi si teneva la predicazione. E ancora a Gerusalemme i primi cristiani perseguitati (Atti 5,42: "e ogni giorno (non solo nel giorno del Signore o di Sabato) nel tempio e di casa in casa continuavano senza posa ad insegnare e a dichiarare la buona notizia" Anche quì non c'è di casa in casa ma "a casa"se nella TNM è tradotto con di casa in casa, certamente non è dall'originale greco. Lo storico Aube parla di "predicazione modesta fatta non puibblicamente, sulle piazze, ma in sordina nell'ombra del focolare domestico" (appunto di casa in casa). Appunto, in una casa dove gli apostoli cercavano ospitalità come da comando del Signore. La tua è una interpretazione e pertanto può essere opinabile. Celso si lamenta che i cristiani non hanno propri maestri o scuole ma piuttosto hanno come maestri "tessitori, calzolai e manovali". Lo stesso Celso parla di predicatori itineranti che "percorrevano le città e le campagne". Appunto, città e campagne ma non andavavno di casa in casa.Se poi qualcuno traduca di casa in casa dove non c'è nell'originale greco allora stiamo parlando di altra cosa. Ciao
Scritto da: barnabino 05/04/2005 19.14 In merito alle adunanze abbiamo la testimonainza di Tertulliano, che nel suo Apologetico (XXXIX, 2-6) dice: "3. Ci raduniamo [in adunanze] per leggere le divine Scritture, secondo che le condizioni del nostro tempo ci costringono a cercarvi un avvertimento o una conferma... 4. Nelle stesse adunanze si danno anche esortazioni, castighi e censure religiose... 5. Presiedono anziani già provati che sono pervenuti a questa dignità non con pagamento..." Secondo la testimonianza di Tertulliano le adunanze cristiane assomigliano più alle letture nella Sinagoga che alla celebrazione eucaristica di certi gruppi cristiani odierni. Anzi, i due momenti sembrano separati, visto che Tertulliano non fa menzione dell'eucarestia (o di un giorno speciale) nè a proposito delle adunanze nè a proposito degli agape. Questo apparentemente contrasterebbe con le parole di Giustino che però non dice specificamente che la domenica venisse celebrata l'eucarestia nelle riunioni domenicali. La stessa Didachè non parla della comunione domenicale ma semplicemente di "spezzare i pani" espressione che di per sè non indica nessun particolare rito eucaristico. Ciao [Modificato da barnabino 05/04/2005 19.16]
Scritto da: barnabino 06/04/2005 0.27 Caro Teo, Prima di affermare con tanta sicurezza che la TNM non traduce dall'originale greco io mi prenderei il tempo di esaminare le fonte, cosa ne dici? Ti sembra un metodo abbastanza corretto? I due testi di Atti da me citati non dicono, coem tu sostieni, "nelle case" o "a casa" m apiuttosto "di casa in casa" infatti in greco è scritto kat´òikon letteralmente "secondo la casa" dove kata usato in senso distributivo, di casa in casa, e non semplicemente in senso avverbiale, a casa. Questo secondo lo Zerwick ed altri, non conosco le tue fonti. Ciao