Scritto da: LaseRiprova 08/03/2005 20.54
X Meditando
Lo so che, come hai ben detto, l'uomo "tipo religioso" non solo non è predisposto a mettere in discussione il proprio credo, ma addirittura rifiuta ed etichetta a priori chiunque provi a farlo. Però siccome sono un tipo cocciuto mi capita spesso che non posso fare a meno di contestare questo tipo di atteggiamento. Sinceramente sto cominciando a sentirmi sciocco nel farlo, ma oltre a quanto detto, spero sempre che cercando di approfondire e discutere queste tematiche, trovi qualcuno con cui magari ci possa essere un arricchimento reciproco e un mutuo scambio di opinioni che aiutino concretamente ad avere veramente più luce su tante cose. Riguardo poi alcune delle risposte che Mauri ti ha deto, brevemente gli boglio dire:
L'errore fondamentale che fai sta proprio nel concetto stesso del "credere". Perchè sono convinto che il vero credere presuppone sempre un'adesione coerente, e questo concetto noto sempre più che è lontano non solo dai "cattolici" ma anche dalle altre religioni. In linea di massima non fate altro che aderire a delle dottrine, e quando poi vi capita di sbattere il muso con la realtà che contesta ciò che dicono i vangeli, di solito si trova sempre il modo per dire che solo i Santi sono coerenti al 100 % o cose del genere. Faccio un esempio: Gesù diceva che a chi chiede la giacca bisogna dare anche il mantello; ora se uno che si dice cristiano (e magari pensa che gli altri siano stolti) non è coerente con questa parola concretamente, non sta testimoniando in modo concreto a se stesso e al "mondo" intero che non crede a questa parola? E' facile dire di credere in DIO, in Gesù, ecc. ora mi chiedo: non è logico dire che crede veramente chi con la propria vita fa carne i vangeli e non chi blatera in modo astratto chissà quali insegnamenti e dottrine?
Come dire: dimostrami fino a che punto sei capace di compiere alla lettera il vangelo, e ti dirò quanto è vera la tua fede.
Ti spiego una cosa:
Non c'è un solo Santo che sia stato santo al 100% e questo perchè Dio spesso lo impedisce.
Perchè lo impedisce? Perchè a volte lascia che qualcosa, per così dire "macchi" la santità?
Per soffocare l'orgoglio che potrebbe scaturire dal pensare di non essere più peccatore.
L'uomo è peccatore per definizione, il cristiano è uomo prima di tutto.
Certo che deve puntare ad evitare di cadere in tenzazione e ci deve lavorare tutta la vita, ma il peccato è una costante che non può essere evitata dall'uomo.
Solo 2 persone sono state esenti fin dal primo istante dal peccato...
Gesù Cristo che è Dio e la Madonna che è stata concepita senza peccato originale e mai ha peccato nella sua vita.
Riguardo all'esempio che il cristiano deve dare, su questo hai ragione...
Ma non puoi fare a meno di riportare la tua attenzione su quello che ho detto appena sopra...
L'uomo è peccatore e se il cristiano cade nella tentazione di non seguire l'esempio di Gesù Cristo in tutto e per tutto o parzialmente...
Fa peccato...non perde la fede.
Se uno crede ad un messaggio ma non lo mette in pratica, come hai detto te, non sta testimoniando con la sua vita il messaggio di Gesù Cristo...per questo non è un "non cristiano" è semplicemente un "cattivo cristiano".
La fede non è qualcosa che c'è o non c'è...è qualcosa che continua a fluttuare fra alti e bassi.
E' un cammino continuo che può crescere o calare...per questo è difficile che tu trovi un cristiano al culmine del suo cammino di fede.
Ognuno può migliorare nella fede, poichè l'esempio primo è Gesù Cristo e non c'è uomo che possa arrivarlo...è un tendere all'infinito irraggiungibile.
Quindi è inutile che tu cerchi "gesù cristi" fra i cristiani, poichè Gesù Cristo era Dio e l'uomo è l'uomo.
Gesù Cristo non ha compiuto un cammino di fede...è la fede.
Mentre tutti i cristiani devono compiere tale cammino quindi è inevitabile che tu li trovi sempre "nel mezzo della via".
I santi sono uomini, peccatori come noi, che hanno raggiunto una fase molto avanzata di questo cammino.
Sono quindi più avanti di noi e sono il nostro esempio "secondario"...per così dire.
Quindi non è questione di "verità della mia fede", ma di livello di fede nel quale sono adesso.
Questo però non ha nulla a che vedere con la VERITA'.
x Meditando,
ovvio che la mia era una provocazione.
La "ricerca" è incessante e deve essere così nel cuore di ogni essere umano.
Però ci sono mezzi attraverso i quali deve risultare chiaro che l'uomo non può giungere molto lontano.
Non è vero che quelli come te riescono a capire un credente...non lo credo.
Hai dei pregiudizi dettati da quello che ti circonda sui cristiani.
Quello che hai detto vale per un mussulmano...non per un cristiano.
La salvezza, per i cristiani, è qualcosa che sussiste anche al di fuori della religione cristiana stessa...quindi fatti un piacere...fai "tabula rasa" di tali pregiudizi ed approfondisci bene la cosa.
Il fatto è che, secondo me, non riuscite a capire che ogni singola parola della Bibbia, secondo il cristiano, è Parola di Dio e non c'è segno che, secondo noi, non corrisponda a verità.
E' qualcosa di sovrumano, di perfetto e di assolutamente veritiero.
Cosa che non si può dire di uno scritto che proviene dalla mente umana. A parer nostro.
E, oltre a questo, l'infallibilità del Papa e della Chiesa, secondo noi...hanno la medesima valenza.
Quindi se il Papa mi dice una cosa e tutti gli abitanti della terra mi dicono il contrario, io insindacabilmente, credo al Papa. Al 100%, senza ombra di dubbio alcuno.
Anche se gli sono contro tutti i vescovi e tutto il clero.
La fede è una condizione che non riesci a capire...se vuoi capire quindi, certe mie affermazioni, non puoi prescindere da queste cose e per questo vorrei che ti fossero chiare altrimenti non ci capiamo.
Ovviamente io sto mettendo in chiaro il mio parere...riguardo al tuo, anche io rispetto ciò che pensi, ma di fronte ad ogni limitazione che chi non crede a volte si da nel suo pensare e ragionare...a volte rimango sconcertato.
Mi spiego meglio...
Ho incontrato molti atei che, nel ragionare, per prima cosa escludono a priori la verità religiosa...
A mio avviso è un'esclusione inconcepibile...è tagliare a priori dalla verità, quello che nessuno può provare "non sia" la verità.
Perchè non c'è un ateo che si prende la briga di provare a seguire la verità cristiana e verificarne la coerenza con le cose sensibili che ci circondano?
Io ho fatto così...da ATEO (perchè lo ero a tutti gli effetti...come se non peggio di voi perchè per me la scienza era la verità e la mente l'unico strumento per raggiungerla) ho sperimentato sulla mia pelle la verità cristiana che avevo messo in un cassetto ben chiusa a chiave...
NON C'E' dogma che non trovi riscontro nelle cose sensibili o che ne venga contraddetto.
Anzi...
Nelle cose sensibili ho trovato riscontro empirico delle verità rivelate da Dio.
Quindi, secondo me, la strada non è quella di escludere tutti i percorsi fatti dagli altri, ma è proprio quella di provare a verificarli tutti e, se non ci soddisfano, di provare a prendere una strada tutta nostra (ma bisogna essere consci che è come costruirsi una zattera e lanciarsi in pieno oceano pacifico senza bussola o GPS in cerca di un isoletta sperduta).
Riguardo alla "gara" io mi considero già primo, Meditando, non per merito mio, ma perchè Dio ha progettato la mia chiamata in maniera che venisse temporalmente prima della tua.
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Tornando al discorso sul "credere".
E' difficile che un cristiano che ha fede nel suo cuore, sleghi il messaggio dal suo comportamento.
Essere cristiano non è predicare il messaggio di Gesù Cristo...
Ce ne sono tanti che predicheranno e che saranno "falsi profeti"...e ce ne sono anche adesso di sicuro.
Perchè la fede è qualcosa di interiore che lega a Gesù Cristo...nessuno può vedere effettivamente se tale legame è veritiero o fittizio.
Non avete mai letto l'Anticristo di Soloviev o "Il Padrone del Mondo" di Benson?
L'Anticristo è un personaggio che ha enorme popolarità, moralmente impeccabile, vincitore in ogni campo, porterà l'unità e la pace assoluta...il benessere assoluto.
Ma "odierà" in se stesso Gesù Cristo...penserà di essere lui Gesù Cristo nella gloria...
Capite quindi l'antitesi fra l'aver fede e il non averla?
Il manifestarsi esteriore della fede non è una conseguenza dell'aver fede...
Spesso, invece, Dio ha dato solo "la voce" a chi ha fede...
Vedi ad esempio Padre Livio, la cui vocazione è parlare ai microfoni di Radio Maria e scrivere libri di fede.
Ben pochi possono confrontare la sua coerenza...
Eppure il bene lo fa, fa il bene che Dio gli ha chiesto...attraverso la sola parola e scrittura.
Tanto è vero che lui stesso ha detto che a chi gli chiede di essere esorcizzato o confessato, lui risponde sempre che non è compito suo...e lo indirizza dal vescovo o da un altro prete.
Perchè tanto è sottile l'azione di satana, che non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Preferirebbe vederlo nel confessionale tutto il giorno piuttosto che sui microfoni della radio.
Ognuno apporta bene a seconda della sua vocazione.
Così come sono vari i doni carismatici dello Spirito Santo.
C'è chi ha il dono del guarire i malati, chi ha quello di scacciare i demoni, chi ha quello della profezia, ecc...
Quindi quando vedete un cristiano che non va nel 3° mondo ad aiutare i bambini ma che predica tutto il giorno, dovete capire che ad ognuno il Signore ha assegnato un compito preciso...
E l'esulare da tale compito "per qualsiasi ragione" è una "sottile tentazione" che ha come scopo il male ultimo dell'umanità.
Tentazione difficile ed astuta, che non è facile da comprendere.
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)