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il bene e il male

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2008 21:51
22/05/2006 18:51
 
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Grazie Gabbiano per il tuo post, molto profondo ed esauriente nel suo scopo.

Il mio obiettivo è si capire la sofferenza, ma capire perchè Dio la permette. Oltre a questo vedere come le varie religioni cercano di spiegare ai propri fedeli il significato della sofferenza. Preciso però, non solo la sofferenza del nostro mondo, più psicologica che altro, ma quella di certe parti del mondo, come nel post preso a prestito da te, gabbiano.

Credendo in un Dio personale, interventista, mi chiedo perchè non interviene, tutto qui.
Se invece Dio è un'altra cosa, allora forse le cose si spiegano meglio.

Ma come faccio io ad amare un Dio che accetta la sofferenza dell'uomo? Una cosa che mi aiuta ad essere vicino a quel Dio è il fatto che Cristo, abbia accettato, in un certo senso di soffrire con noi, di farci capire che non è lontano da noi e dalle nostre sofferenze.

gandhi
22/05/2006 19:20
 
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Facciamo l'ipotesi che il male non esista, che esista soltanto il bene. Che senso avrebbe la vita? Se il male non esistesse, non avrebbe nemmeno senso parlare di bene. Allo stesso modo il caldo e il freddo: se il freddo non esistesse, non avrebbe senso parlare del caldo e viceversa, perché tu sai cosa è il freddo dopo aver provato il caldo e sai cosa è il caldo dopo aver provato il freddo.

In fisica esistono due forze: uno positiva e una negativa che si attraggono l'una con l'altra e che si respingono come per esempio in una calamita. La forza positva non avrebbe senso se non ci fosse anche quella negativa. Possiamo paragonare quelle due forze al bene e al male.

Ti faccio un esempio concreto: la dinamo della bicicletta. La dinamo è un trasduttore, trasforma l'energia meccanica del movimento in energia elettrica che viene usata per accendere le lucine della bicicletta. All'interno della dinamo esiste una calamita con le sue due belle polarizzazioni + e - . La dinamo non funziona senza la calamita al suo interno.

Alla luce di questo esempio, mi viene da paragonare Dio ad una calamita ( + e - , cioe il bene e il male) e Gesù ad una dinamo e chi pedala è l'uomo che si serve della bicicletta per percorrere di notte la strada della vita per non cadere nel fosso, ma per arrivare alla meta: la salvezza. La forza prodotta dalla dinamo è la corrente elettrica (lo Spirito Santo) che non si vede ma c'è e che Gesù (dinamo) ha promesso di darci tramite il suo insegnamento contenuto nel Vangelo. Il Vangelo lo possiamo paragonare ad una lampadina (altro trasduttore che trasforma la corrente elettrica in luce e calore) dove la luce e il calore è l'amore che illumina la strada della nostra vita.

Quindi ricapitolando; [Dio (calamita + e -)] --> [Gesù (dinamo)] --> [Spirito Santo (corrente elettrica)] --> [Vangelo (lampadina)] --> [Amore (luce e calore)] --> [Chiesa (bicicletta)] --> [Salvezza (destinazione)]

Quindi Dio (visto come una calamita) è sia il bene che il male e di per sè è neutro perché contiene tutte e due le forze. Gesù (la dinamo) fa da trasduttore ed è figlio della calamita (Dio). Infatti una dinamo senza la calamita non funziona. Gesù ci ha mostrato Dio: la calmita che gli serve per generare energia elettrica: lo Spirito Santo. Siamo noi uomini che dobbiamo pedalare sulla bicicletta (la Chiesa) per mettere in funzione la dinamo per generare corrente elettrica (che può essere paragonata allo Spirito Santo perché attraverso il Vangelo (lampadina) possiamo amare e fare luce per illuminare la nostra vita e arrivare a destinazione: la salvezza, la vita eterna o regno dei cieli.

Quel è il ruolo della Chiesa, popolo di Dio? La Chiesa è la bicicletta sulla quale ci sta attaccata la dinamo (Gesù). L'uomo deve solo salire sulla bicicletta e pedalare per arrivare a destinazione.

Spero di non aver offeso e scandalizzato nessuno a paragonare Dio ad una calamita dicendo che possiede sia il bene che il male e Gesù ad una dinamo, lo Spirito Santo alla corrente elettrica, il Vangelo ad una lampadina, l'Amore alla luce e la Chiesa alla bicicletta.

Tutto questo per farti capire che Dio (calamita) è bipolare e possiede sia il bene che il male necessari per far funzionare la dinamo e illuminare le nostre vite con la luce dell'amore per portarci alla salvezza tramite la Chiesa sulla quale ci sta attaccata la dinamo (Gesù) che ci illumina la strada di notte tramite il Vangelo (lampadina) affinché non ci perdiamo nel buio.

Ciao Ghandi ho rubato questo post che ho trovato con i
FeedReader e secondo me calza , cosa ne pensi ?



«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



22/05/2006 22:07
 
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Re:
Caro Justee,

interessante il tuo post, ma ho un paio di appunti e domande.

"Facciamo l'ipotesi che il male non esista, che esista soltanto il bene. Che senso avrebbe la vita? Se il male non esistesse, non avrebbe nemmeno senso parlare di bene. Allo stesso modo il caldo e il freddo: se il freddo non esistesse, non avrebbe senso parlare del caldo e viceversa, perché tu sai cosa è il freddo dopo aver provato il caldo e sai cosa è il caldo dopo aver provato il freddo."

Perfettamente d'accordo ! Quello che riporti è il punto di vista del taoismo e anche i lpensiero di alcuni filosofi presocratici dell'antica grecia.

Quindi diciamo che senza il male non potrebbe esistere il bene.

Poi fai tutto l'esempio della dinamo ecc... e in se sta in piedi benissimo. Però a questo putno sorgono alcuni problemi.

L'universo e le sue regole chi le ha create ? Dio. E perchè Dio ha creato le regole in questo modo ? ovvero in modo da dover percepire il male per conoscere il bene ? Non poteva, nella sua onnipotenza, creare un universo dominato unicamente dal bene e darci la conoscenza del bene senza quella del male ?

Se si, allora dovrebbe spiegarci perchè non lo ha fatto, se no, allora Dio non è onnipotente.

Continuando c'è un ulteriore problema. Tu dici che senza il male non esiste il bene, cosa succederà allora dopo la parusia quando ogni male scomparira ? Se scomparirà il male dovrà scomparire anche il bene ! Oppure il male continuerà ? Se invece Dio riuscirà a far scomparire solo il male, perchè non lo ha fatto dal principio ?

attendo commenti....

ciao
Andrea

[Modificato da spirito!libero 22/05/2006 22.09]

30/05/2006 17:33
 
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Re:

Spero di essere nella sezione giusta, altrimenti mi rimetto al volere dei moderatori. [SM=g27988]

Il tema è molto semplice: che senso ha la sofferenza che affligge l'uomo da così molti secoli?

Ogni religione dà una sua risposta, credo quindi spetti proprio alle persone religiose di questo forum cercare di dare una motivazione degna di fiducia.

Spesso si abbina anche il ruolo che Dio possa avere nella sofferenza. Si dice che non è Dio a causarla, ma l'essere umano, il suo egoismo, la sua cattiveria. Il punto è però che se è in grado di fermarla, perchè non lo fa?

grazie in anticipo per i vostri commenti.

gandhi



Io credo che la sofferenza sia soggettiva , se credi la vivi in un certo modo , se non credi la vivi in altro modo la Bibbia è piena di spunta dove vi è il dolore , ma poi una volta passato c'è la serenita , ripeto dipende se credi o non credi
Ciao
30/05/2006 18:09
 
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Re: Re:

Scritto da: 1x2x 30/05/2006 17.33


Io credo che la sofferenza sia soggettiva , se credi la vivi in un certo modo , se non credi la vivi in altro modo la Bibbia è piena di spunta dove vi è il dolore , ma poi una volta passato c'è la serenita , ripeto dipende se credi o non credi
Ciao


Si, la tua riflessione non fa una grinza.
Però il mio e quello di tanti interrogativo è: se esiste un Dio onnipotente, perchè la permette? Perchè la permette in zone dove non esiste il cristianesimo, e quindi non si ha la possibilità di sapere che esiste una via d'uscita, una speranza. Sempre che l'accettazione di Cristo come portatore delle nostre sofferenze sia la soluzione della questione "sofferenza".
In certe parti del mondo esiste il dolore, quello vero, fatto di morti assurde, perdita di persone care, ecc. Perchè deve esistere? Per farci capire il dolce, diceva qualcuno, bisogna assaggiare l'amaro.
Mah... forse la risposta la dobbiamo trovare dentro di noi, secondo l'esperienza che ognuno vive e secondo ciò che crede.
Evidentemente la Religione vuole avere la pretesa di rispondere a questa domanda, ma di fatto, la risposta non la può dare.

grazie gandhi
01/06/2006 17:42
 
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Io sono uno scomunicato, il pericolo pubblico della mia parrocchia.

Però è stato un guaio a scomunicarmi perchè sono io che sono un
tormento per il mio scomunicatore.

Naturalmente scherzo, il problema della scomunica è una brutta bestia anche se secondo me ci sono sofferenze più grandi.

Ho visto un mio amico morire con un tumore e vi posso dire che sono sicuro che la scomunica fa soffrire di meno.

[SM=g28000]
05/06/2006 03:22
 
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Re:

Scritto da: .gandhi. 22/05/2006 18.51
Il mio obiettivo è si capire la sofferenza, ma capire perchè Dio la permette. Oltre a questo vedere come le varie religioni cercano di spiegare ai propri fedeli il significato della sofferenza. Preciso però, non solo la sofferenza del nostro mondo, più psicologica che altro, ma quella di certe parti del mondo, come nel post preso a prestito da te, gabbiano.

Ma come faccio io ad amare un Dio che accetta la sofferenza dell'uomo? Una cosa che mi aiuta ad essere vicino a quel Dio è il fatto che Cristo, abbia accettato, in un certo senso di soffrire con noi, di farci capire che non è lontano da noi e dalle nostre sofferenze.

gandhi



Ciao Gandhi, vorrei rispondere a questi tuoi quesiti.
La "storiella" di Adamo ed Eva è molto vecchia, ma ancora non viene compresa nella sua semplicità.
E' stato l'uomo a decidere di "guadagnarsi" i suoi desideri prendendo la mela...
Come sai, nel giardino c'era tutto ciò che la coppia potesse desiderare....
Vivendo noi oggi in questo mondo dove è difficile rendersi artefici dei propri desideri, diciamo molto spesso: ma tu guarda Adamo ed Eva, avevano tutto e hanno dovuto prendere proprio da quell'UNICO albero che non dovevano!...
Questo significa che: uno deve sbatterci la testa!
E' un motivo in più per cercare di tornare al Padre vivere in questo mondo......
Il fatto che uno Tsunami, catastrofi naturali in genere accadano e causino morte a centinaia di persone, per quanto posse sembrare CASUALE, non lo è...Ogni nostro pensiero negativo ha molteplici effetti su di noi, sul nostro prossimo e anche sul pianeta Terra...e al di fuori...
D-o non vuole deliberatamente intervenire perchè lui ha fatto dell'uomo una creatura libera: ci ha dato gli strumenti affinchè mali, sofferenze e la morte non ci affliggano più, ma non siamo capaci di trasformarci....
La strada è sicuramente dura quanto in relazione l'Eden era bello...
05/06/2006 03:26
 
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Dimenticavo...
Per quanto riguarda il Cristo, il suo era un esempio di come ogni uomo può divenire come lui e vincere la Morte vivendo nel Padre.
E' la sintesi del tutto. E' la "Prova".
05/06/2006 12:19
 
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la risposta al perche' del male
Ho letto quasi tutti i post sopraesposti.

Non capisco perche' non si affronti il problema del male nel mondo con un'ottica meno dogmatica e piu' "maturale".

Questa terra, in cui si e' sviluppata la VITA, si e' sviluppato anche il suo contrario, cioe' la MORTE.

Il motivo e' semplice e lapalissiano: cio' che nasce deve morire [e' scritto nel primo frammento della filosofia occidentale]

Ecco allora la spiegazione del male, cioe' del dolore e della morte.

La morte e' la fine fisiologica della vita, di ogni essere vivente e non solo dell'uomo. Basti pensare a cosa abbiamo mangiato a pranzo.

Il dolore e' lo svolgimento della vita in attesa della morte.

Il fatto che siamo vivi implica che si abbia un sistema nervoso atto a mantenerci tali, ma lo stesso meccanismo fa di noi degli esseri senzienti, cio' esposti alla gioa e, sopratutto, al dolore, sia fisico che interiore [mentale, morale spirituale o come si voglia].

Cosi' come e' morta, dopo una vita di gioie sofferenze e privazioni, la prima cellula vivente, che possiamo chiamare Adamo, cosi' morira' l'ultima, che possiamo chiamare come vogliamo.

Cio' che chiamiamo MALE non e' altro che la VITA in tutti i suoi aspetti.

Anche quelli piu' truci e bestiali, perche' l'essere umano ha diverse peculiarita', che lo fanno la peggiore delle bestie o la migliore delle creature, secondo cio' che gli tocca.

Il finale comunque resta inveriato: dopo una vita passata fra alti e bassi, il destino e' comune a tutti i viventi, dalla cellula al capodolio, passando per l'animale umano.

Eccesiaste 3:19 ...poiche c'e' un destino per il genere umano e un destino per le bestie, che e' lo stesso: come muore l'uno cosi muore l'altro, e tutti hanno un solo spirito, cosi che non c'e nessuna superiorita dell'uomo sull'animale, poiche ogni cosa e' vanita'.

Ecclesiaste 12:7 ...Quindi la polvere torna alla terra, proprio come era, e lo spirito [l'aria ossigenata che lo manteneva in vita] torna al vero Dio che l'aveva dato [cioe' nell'atmosfera a disposizione degli altri esseri viventi].

Non esiste il male. Esiste solo la vita e la vita presuppone tutto cio'.
Chiamiamo male solo cio' che non ci piace o ci porta danno.

Oscar
28/01/2007 22:09
 
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Riprendo questo post che ha delle idee di cui grazie ad un amico che posta nel forum mi sono ritornate alla mente ... allora la domanda è Dio può dare il senso della sofferenza ... cioè Dio può creare attraverso il Suo nome sofferenza e dolore ??
Mi spiego molti che professano una fede o che hanno una fede ad un certo punto si trovano ad un bivio che è quello di credere nella propria fede e metterla davanti alla realta , oggi come oggi siamo messi in difficolta con la fede attraverso il dialogo multiculturale , attraverso alcune religioni che tendonoa smontare le altre e questo in alcuni porta dolore e cambiamento .. ecco è possibile che cambiare una fede porti dolore e sofferenza sensi di colpa , quando da piu parti si continua a dire che vi è un solo Dio , che si chiami Dio , Geova , Allah , o quanti altri Nomi volete ???

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