07/01/2008 12:14 |
|
|
Caro barnabino,
Sarò lieto di prendere in esame la posizione di ogni studioso quando ci fornirai le coordinate bibliografiche.
Ciò comunque non cambia di una virgola il fatto che se i Padri hanno semper et ubique letto tito 2,13 attribuendo theos al Figlio la discussione è chiusa. Se non ti accontenta l'argomento grammaticale (mostrami dove nel NT la regola di Sharp non funzionerebbe), si presuppone che i padri capissero il greco meglio dei brooklyniani, fino a prova contraria.
Copiare l'elenco dei passi dove theos è applicato al Padre cosa dimostrerebbe? Che si deve applicare sempre al Padre? A mio avviso dimostra solo che non ci si può improvvisare grecisti.
Cordialità,
|
|
|
|
|