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Tito2:13 Verso scritturale di Cristo Dio

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2008 15:11
07/01/2008 17:44
 
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Re:
Teodoro Studita, 07/01/2008 14.38:

Interessanti le fonti sull'espressione ο μεγας θεος come nome proprio, che naturalmente escluderebbe tt 2,13 dall'applicazione di Sharp, tuttavia sarebbe più utile vedere dove Paolo utilizzi questa espressione inequivocabilmente come nome proprio, esiste qualche contesto del genere nel corpus paolino (sempre che il verso in questione sia autenticamente paolino e non sia piuttosto qualcosa di derivante da un contesto liturgico come il linguaggio in qualche modo potrebbe suggerire)?
In mancanza di tali dati l'asserzione ο μεγας θεος = nome proprio per designare il Padre rimane un'ipotesi ad hoc la cui finalità è fin troppo evidentemente apologetica per essere presa in seria considerazione.
Naturalmente sono disposto a cambiare idea in caso di una più solida documentazione.
Purtroppo l'uso di ο μεγας θεος nei LXX non "prova" (parola che andrebbe bamdita da ogni studio serio) nulla, perché Paolo è uno degli autori del NT che dimostra meno dipendenza dai LXX, probabilmente per la sua formazione di stampo farisaico, e quindi ostile al giudaismo alessandrino.
Quanto, infine alla lingua del NT, è certamente da considerarsi "speciale": non è un "ipotesi filologica", è una certezza linguistica che ogni studente di un dipartimento di studi storico-religiosi conosce benissimo.
Cordialità,



*** Purtroppo l'uso di ο μεγας θεος nei LXX non "prova" (parola che andrebbe bamdita da ogni studio serio)....

Sono d'accordo che di definitivo non c'e' nulla ma al limite di probabile. Ed e' per questo che ho citato parecchi testi e autori come "prova".
Naturalmente e' anche da bandire da qualsiasi testo o autore che si ritenga serio la frase "la questione e' chiusa" perche'cosi' non e'.

***sarebbe più utile vedere dove Paolo utilizzi questa espressione inequivocabilmente come nome proprio...

Che i cristiani e quindi anche Paolo potessero intendere l'espressione "grande Dio" come nome proprio o equivalente mi sembra dimostrato da tutti i riferimenti che ho postato non solo nell'ultimo post ma che ho l'impressione non siano stati nemmeno letti.Non li ripeto ma rinvio ad essi se non con questa riflessione che riporto da un post precedente:

Lo stesso Wallace, a proposito delle possibili eccezioni alla regola di Sharp nella letteratura patristica ammette la possibilita' che entro la fine del II secolo i termini usati per la prima persona della trinita'(Il solo Padre , Il Dio e Padre) fossero diventati tanto fissi da essere considerati dagli scittori come nomi propri( Wallace,op.cit.,p.268-269).( Aggiungo che e' interessante questa ammissione del trinitario revisore della regola di Sharp che non puo'certo essere tacciato di apologetica pro-tdg )
Sulla base di questa considerazione , e' possibile che i cristiani del I secolo considerassero l'espressione "Il grande Dio" come un nome proprio o equivalente?
Nell'Antico Testamento Geova viene visto spesso come " Grande Dio". Nella LXX troviamo DEUT.7:21; DEUT.10:17; NEE 8:6 ; SALMO77:6 , SALMO 85:10 e diversi altri
Mi soffermo un attimo in particolare su SALMO 85:10( Poiche' tu sei grande... solo tu sei il grande Dio )
Dato che l'AT afferma che Geova e' il Dio del Messia ( MICHEA 5:4 ; vedi anche RIV.3:12 ) e Paolo si riferisce al Padre come il Dio di Gesu'( ROM.15:5 ; EFES.1:3,17 ecc.), una descrizione come "Grande Geova " che nel AT e' ristretta a Geova avrebbe certamente creato una distinzione semantica tra " Grande Dio" ( il Padre,Geova) e Gesu' Cristo. Dato che Gesu' puo' avere un solo Dio sopra se stesso , se intendiamo " Il Grande Dio" come riferimento a Geova allora per conseguenza e' un riferimento al Padre.

Aggiungo qui che, sulla base di queste considerazioni, invece di vedere la posizione di Paolo come presupposto per l'uso di "grande Dio" come nome proprio o equivalente e' a mio parere piu' corretto vederla alla fine di un percorso linguistico e semantico che ha le sue radici nei secoli precedenti all'apostolo Paolo stesso e di cui ho fornito alcune evidenze.

***In mancanza di tali dati l'asserzione ο μεγας θεος = nome proprio per designare il Padre rimane un'ipotesi ad hoc la cui finalità è fin troppo evidentemente apologetica per essere presa in seria considerazione.

Ovviamente questa e' una tua opinione che cozza contro le possibilita' offerte da altri trinitari( vedi il Wallace sopra citato)o con l'uso di "megas theos" ( grande Dio)in vari contesti e opere ma anche di "theos" che viene fatto da Paolo e che e' inequivocabilmente rivolta al Padre per la quasi totalita'.

***non è un "ipotesi filologica", è una certezza linguistica che ogni studente di un dipartimento di studi storico-religiosi conosce benissimo

Cosa ne pensi allora di questa regola:
Un singolo articolo,usato con il primo di due o piu' sostantivi connessi da kai produce l effetto di un singolo concetto?

***Interessanti le fonti sull'espressione ο μεγας θεος come nome proprio, che naturalmente escluderebbe tt 2,13 dall'applicazione di Sharp

Mi fa piacere il riconoscimento .
Ovviamente c'e' ancora da vedere l'altro aspetto del versetto. Quindi c'e' ancora parecchia carne da mettere a fuoco e su cui riflettere.












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