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Tito2:13 Verso scritturale di Cristo Dio

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2008 15:11
08/01/2008 00:44
 
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Re:

Così come rimane ad hoc tutta l'ipotesi di Sharp, il fatto che nel NT non vi siano passi che contraddicono la fantomatica "regola" di Sharp non signifIca che possiamo parlare di una regola della lingua greca! Ma ti rendo conto della castroneria metodologica?



Francamente no, né vedo come tu possa parlare di cosa è castroneria e cosa non lo è, tanto vale allora che io mi metta a pontificare di meccanica quantistica se qualunque anonimo internettiano può svegliarsi la mattina e dare dell'imbecille a ogni neotestamentarista del globo.


Ti ripeto, questa "regola" che ci imporrebbe a considerare "ho theos" rivolto a Gesù e non a Dio, fa parte della lingua greca o è una peculiarità di una inesistente lingua "neotestamentaria"?



La regola di Sharp parla dell'articolo non di Gesù, non ti agitare. Quanto alla "inesistente" lingua neotestamentaria ti invito ad aggiornarti, che l'ottocento è finito da un pezzo e nessuno sano di mente si sogna di pensare che il greco classico e quello del NT siano la stessa cosa.


Ed è possibile che Atanasio nei suoi discorsi contro gli ariani non citi mai questo passo, se a tuo avviso era assolutamente privo di ambiguità?



Considerato che non ci è giunto certo tutto quanto Atanasio abbia proferito, e considerando che la lettera di Tito non è mai stato un testo particolarmente citato in assoluto, specie in un periodo di canone fluttuante come quello, non mi stupisce affatto, anche se non sono affatto sicuro che Atanasio non lo citi. In ogni modo lo fanno i cappadoci a una manciata di anni di distanza, non vedo che differenza faccia.


Ad ancora, è possibile che i traduttori della TOB francese e della TILC italiana in nota sostengano che in questo passo si può anche riferire a Dio se esistesse una "regola" che dice il contario.



Per il semplice motivo che nessuno dopo 1700 anni dalla condanna di Ario sente alcuna necessità apologetica verso ciò che è stato considerato semper ubique et ab omnibus come la sola retta interpretazione. Sono solo i fondamentalisti americani a porsi simili problemi, dal mio modesto punto di osservazione.


Speciale non significa che abbia regole inesistenti in greco.



Perché ti risulta che nelle grammatiche di greco classico ci siano ad esempio i septuagintismi? O il greco di erodoto pulluli di semitismi? E hai mai visto una forma dorica nel Nuovo Testamento? Eppure ogni grammatica di greco classico ha le forme omeriche! Questo accade per la banale ragione, che al mondo tutti conosconoo tranne te a quanto pare, che il greco classico e quello del NT sono due cose diverse! Mi chiedo con quale autorità tu vieni qua a pontificare su cosa sia il greco, ma pensi di dire cose particolarmente intelligenti? Basta per cortesia, basta! Torna alle Torri di Guardia che così smettiamo di perdere tempo!



D'altronde quella frase come sarebbe stata capita da un qualunque lettore che incontrasse per la prima volta il testo di Tito? Se quella era una "regola speciale" un qualsiasi lettore greco l'avrebbe capita? Sarebbe andato ad analizzare tutti i passi con struttura simile, con nomi non propri e tutte le altre limitazioni di Sharp per vedere come andava intesa, o si sarebbe basato sulla comprensione più OVVIA del passo in greco?



Secondo te un bambino di 6 anni per dire alla mamma che ha fame sfoglia una grammatica o si limita a parlare per quanto può la sua lingua? Ciò che ti sfugge è che le regole servono a noi, e non ai contemporanei di madrelingua, che leggendo tt 2,13 hanno guarda caso capito ciò che dice la regola di Sharp. Non perché abbiano sfogliato la grammatica, ma semplicemente perché qualsiasi orecchio allenato all'ascolto e alla comprensione del greco percepisce la frase in quel modo! Se tu leggi i testi in traduzione non lo capirai mai, sono cose di una semplicità imbarazzante ma per capirle serve avere un orecchio allenato a pensare in greco, cosa che tu e tutti i dilettanti non avete. Il fatto di stare ancora qua a rompere l'anima testimonia solo la vostra totale mancanza di umiltà: Andate a studiare prima di parlare!

Quando avrete il coraggio di presentarvi con un nome, un cognome e un curriculum di studi accademici potremmo anche parlare, ma fino a quel momento non ho nessuna intenzione di perdere il mio tempo con chi pretende di aver capito tutto senza mai neanche aver messo piede in un'università. Il greco non si impara sulle torri di carta, mi dispiace.

Fine della mia pazienza, addio.







[Modificato da Teodoro Studita 08/01/2008 00:47]
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