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LE IDEE ISPIRATE DAL DIAVOLO

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2005 12:11
28/09/2005 22:59
 
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Caro barnabino,


I sorveglianti viaggianti (penso che intendi quelli, perchè anche gli anziani sono sorveglianti) possono avere figli, io ne ho conosiuto almeno tre in questi anni con figli, alcuni ormai grandicelli.



Sì certo intendevo i sorveglianti viaggianti. In tutta la mia vita da Tdg non ne ho conosciuto neanche uno che MENTRE PRESTAVA SERVIZIO come sorvegliante viaggiante, facendo il giro delle congregazioni da visitare, acesse dei figli. Tu ti riferisci a sorveglianti ancora in servizio o a ex-sorveglianti che ora servono come proclamatori battezzati come me? Siccome i sorveglianti viaggianti vengono ospitati quotidianamente a casa dei fratelli, per motivi ovvi,non possono avere figli. Correggimi se sbaglio.


Circa la Bethel non mi risulta che ci sia nessun divieto a sposarsi o che fosse visto di cattivo occhio, semplicemente per ragioni di organizzazione e non spirituali si doveva lasciare la Bethel, ma non era una regola. In tutti i casi chi entrava alla Bethel conosceva la regola.



Scusa qui non ho capito. Prima dici che non era una regola e poi dici che chi andava alla Betel conosceva la regola. Insomma, questa regola c’era oppure no? L’una cosa esclude l’altra, non possono essere vere emtrambe. Non voglio fare polemiche ma, davvero, non è chiaro ciò che intendevi dire.


La stessa esperienza dice che comunque il trattamento ricevuto dai due fratelli pionieri non era conforme a quanto insegnato dai testimoni di Geova ma forse retaggio della falsa religione

.

Retaggio della falsa religione? Questa è un’ipotesi azzardata non comprovata dal testo. Il punto è: era una direttiva che proveniva dal presidente Knorr questo trattamento riservato a chi si sposava, il che può portare a concludere che chi si sposava se serviva alla Betel non era visto di buon occhio (addirittura nella rivista si dice che erano trattati come dei dissassociati, non è roba da poco), oppure era un modo di operare sbagliato, circoscritto alla sola Betel del posto?


Scusate, ma io non capisco il senso di questa discussione



Ci sono diverse motivazioni al riguardo, barnabino. Pino Lupo l’ha creato per vedere se eravamo capaci di mettere da parte le questioni dottrinali e constatare la nostra capacità di provare sentimenti cristiani di compassione e empatia nei conforni del povero malcapitato dell’esperienza descritta nel primo post. Io e altri per ‘dimostrare’ come quest’esperienza mette in luce una mancanza (il divieto del matrimonio), che forse era valida da noi una volta, ma che tutt’oggi squalifica la CC come religone approvata da Dio. Altri ancora l’hanno usata per ‘dimostrare’ quanto la WTS controlla e manipola le vite dei suoi aderenti. Ultimamente io la sto usando per capire davvero se l’impedimento disposarsi c’era o no.
Un saluto.[SM=x511448]

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 28/09/2005 23.59]

La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
28/09/2005 23:55
 
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Per Barnabino:


Scusate, ma io davvero non capisco il senso di questa discussione, per di più mi pare che Pino abbia fatto solo un copia-incolla.



E' successo il contrario!!

Un Caro Saluto
Pino Lupo
29/09/2005 10:09
 
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Re:

Scritto da: Bicchiere mezzo pieno 28/09/2005 22.59

Sì certo intendevo i sorveglianti viaggianti. In tutta la mia vita da Tdg non ne ho conosciuto neanche uno che MENTRE PRESTAVA SERVIZIO come sorvegliante viaggiante, facendo il giro delle congregazioni da visitare, acesse dei figli. Tu ti riferisci a sorveglianti ancora in servizio o a ex-sorveglianti che ora servono come proclamatori battezzati come me? Siccome i sorveglianti viaggianti vengono ospitati quotidianamente a casa dei fratelli, per motivi ovvi,non possono avere figli. Correggimi se sbaglio.

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 28/09/2005 23.59]




Anche io ho conosciuto dei Viaggianti con figli erano ospitati tutti e 3 da fratelli, quindi mentre erano in visita; diciamo che per questioni logistiche e pratiche, chi decide di intraprendere questo servizio, decide anche di non avere figli, ma se poi i figli vengono, se riescono a gestire la loro vita teocratica con prole, non sono "costretti" a lasciare, se invece diventa difficile per loro essere dei buoni genitori e fare i viaggianti, credo che la saggezza imponga loro di fare i genitori.
[SM=x511460]
29/09/2005 10:23
 
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Scritto da Beemot:
Anche io ho conosciuto dei Viaggianti con figli erano ospitati tutti e 3 da fratelli, quindi mentre erano in visita; diciamo che per questioni logistiche e pratiche, chi decide di intraprendere questo servizio, decide anche di non avere figli, ma se poi i figli vengono, se riescono a gestire la loro vita teocratica con prole, non sono "costretti" a lasciare, se invece diventa difficile per loro essere dei buoni genitori e fare i viaggianti, credo che la saggezza imponga loro di fare i genitori.



Vero!
Anche io una trentina di anni fa avevo conosciuto dei sorveglianti viaggianti con figli, piccoli e grandi.
Alcuni avevano interrotto per una "pausa" il loro servizio, altri continuavano senza la moglie, per poi riprendere in coppia, altri si erano organizzati per conciliare le cose, in modo che non andassero a stravolgere il loro impegno.
Avevo conosciuto, in Italia, anche un missionario di Galaad, P.G., che aveva un figlio, ma continuava, lo stesso a svolgere, con qualche limite, il suo "servizio".
In questi casi, trionfava il buonsenso!
Un Saluto
Pino
29/09/2005 11:04
 
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Re:



Io non conosco Bergman nè ho letto il suo libro sulla ‘Salute Mentale’. Personalmente non credo che i problemi di salute mentale che ci sono fra o Tdg siano di più di quelli riscontrabili fra i cattolici. Generalizzare il discorso è da insensati! Io non sono d’accordocol signor Bergman ma dire che ha subito un KO decisivo mi sembra alquanto frettoloso. Per valutare la validità di o meno di un’oera e del suo autore occorre almeno provare a leggerla, altrimenti compiamo lo stesso errore che fanno alcuni partecipanti di altri forum che hanno criticato aspramente il libro di Felice Buon Spirito senza averlo nemmeno letto.

D'accordo, nemmeno io ho letto il libro di Bergman. Ma se ne vengono riportate alcune affermazioni che si rivelano in toto delle colossali balle mi posso fare lo stesso un'idea sia dello scritto che delle scrittore.


Oltretutto risulta anche a me che i sorveglianti dei testimoni di Geova sono coppie di coniugi, ( qualche volta li ho ospitati a pranzo a casa mia ) e che gli anziani sono sposati e hanno figli come in quasi tutte le famiglie di questo mondo.



Verissimo, i sorveglianti possono sposarsi (ma non avere figli), gli anziani possono sposarsi (e loro avere anche figli).Ma com'era una volta? nel periodo degli anni '50? Ildiveito di matrimonio non era perentorio, ma chi della Betel si sposava poteva, perusare un eufemismo, non essere visto di buon occhio. Allo stesso modo come d’altronde come non lo sarebbe oggi un sorvegliante e sua moglie se avessero dei figli.

Sbagliato, io personalmente ho avuto a pranzo un sorvegliante che fa rotazione nelle diverse zone ed era accompagnato dalla moglie e da un figlio che frequentava le scuole medie. E non mi sembra affatto che non fosse visto di buon occhio.



E il più grandicello dei miei figli sta al secondo anno di università, il secondo si diploma il prossimo anno e ha intenzione di continuare gli studi. Mia moglie è laureata e insegna matematica alle medie e tutti loro non sono soggetti a nessun ostracismo. Ma da dove verrebbe la proibizione di frequentare gli studi universitari!



Anche questo è vero! Infatti non si tratta di proibizione ma di consigli; la carriera migliore per un giovane testimone di Geova non è quella secolare, ma quella teocratica. L’incoraggiamento che viene dato è quello di porsi degli obiettivi spirituali come fare il pioniere regolare, andare a servire alla Betel, diventare missionarioe così via.


Beh, insomma, facciamo progresso, si era partiti con la proibizione, adesso si corregge il tiro e si dice che si viene "incoraggiati a....". Quale sarà la prossima correzione? [SM=g27987]


Almeno se Bergman o Sonny o chi per essi si vogliono inventare le cose si inventino cose meno smentibili dai fatti!



Ma Sonny qui non ha inventato nulla, caso mai è stato Bergman a inventare. Non entro nei meriti dell’esperienza discussa ma ho trovato qualcosa di interessante su un altro forum che fa comprendere qual era il punto di vista sul matrimonio alla Betel negli anni 50. Inserisco la citazione più un commento di quel forum.


Parte dell’esperienza del fratello Willi Diehl:

Torre di guardia del 1° novembre 1991, a pagina 29


Nel maggio del 1949 informai l’ufficio di Berna che avevo intenzione di sposare Marthe e che desideravamo rimanere nel servizio a tempo pieno. La risposta? Nessun altro privilegio all’infuori del servizio di pioniere regolare. E cominciammo a svolgere questo servizio a Biel, subito dopo esserci sposati nel giugno 1949. Non mi era permesso pronunciare discorsi, né potevamo cercare alloggi per i delegati di un’assemblea che si sarebbe tenuta di lì a poco, nonostante che il nostro sorvegliante di circoscrizione ci avesse raccomandati per questo privilegio. Molti non ci salutavano più, trattandoci come dei disassociati, anche se eravamo pionieri.
Tuttavia sapevamo che sposarsi non era antiscritturale, per cui trovavamo rifugio nella preghiera e confidavamo in Geova. In effetti, questo trattamento non rifletteva il punto di vista della Società. Era semplicemente il risultato dell’errata applicazione di alcune norme organizzative.
Da qui il commento:

E' chiaro quindi che il matrimonio alla Betel era, a dir poco, disapprovato: chi si sposava non poteva avere particolari "privilegi" e non poteva restare alla Betel. E questo perché Knorr, il presidente della Società, aveva stabilito questa regola. Notate però come il protagonista di questa vicenda commenta l'accaduto:
Tuttavia sapevamo che sposarsi non era antiscritturale, per cui trovavamo rifugio nella preghiera e confidavamo in Geova
Pregavano quindi per essere aiutati a sopportare una situazione di discriminazione caustata dai loro stessi fratelli (che non facevano altro che applicare le regole stabilite dall'organizzazione), i quali erano altrettanto convinti di ubbidire a "Geova"!...Willi Diehl prosegue:
In effetti, questo trattamento non rifletteva il punto di vista della Società
E a chi era venuta l'idea di stabilire queste regole? Knorr non era "la Società" in persona ma ne era il Presisdente e quindi quello che lui diceva era "il punto di vista della Società". Willi Diehl conclude:
Era semplicemente il risultato dell'errata applicazione di alcune norme organizzative.
Ma chi aveva stabilito queste "norme organizzative"? E' chiaro che nessuno avrebbe potuto permettersi di agire in questo modo se non ci fosse stata l'approvazione della "Società" (= Knorr).
Solo quando Knorr ritenne opportuno accantonare tale regola, perché non faceva più comodo a lui, allora tali "norme organizzative" vennero abolite. Prima di allora se alla Betel di Berna avessero tollerato la presenza di un membro sposato, si sarebbero messi contro il Presidente della Società e le sue "norme organizzative".



Questa parte è interamente copiata e incollata da un altro forum. E dimostra come un bel pò dei partecipanti di quel forum abbiano bisogno di una buona cura di fosforo per ricostituire le loro sinapsi cerebrali deteriorate.

Infatti nell'articolo citato si capisce perfettamente che nella succursale di Berna avevano travisato e mal interpretato le indicazioni della Società e del Sig. Knorr che evidentemente erano di segno opposto rispetto a qualunque ostracismo al matrimonio.

E invece i commenti sia dei foristi che del titolare del forum insistono nell'attribuire al Sig. Knorr la paternità della proibizione quando non ci vuole la mente e il cervello di Einstein per capire che le cose stanno esattamente al contrario.



Io personalmente so con certezza che i Tdg, essendo anch’io uno di loro, non hanno impedimento di alcun genere sul matrimonio e possono andare tranquillamente a servire alla Betel anche ammogliati. Ogni organizzazione religiosa, però, non matura tutta in un giorno ma solo dopo un lungo periodo di esperienza, durante il quale possono essere stati fatti errori o decisioni non propriamente ‘illuminate’. Ci tengo a precisare che questo non è squalificante verso l’organizzazione religiosa in questione, anzi significa che ha compreso i propri sbagli e si è evoluta, una cosa che richiede molta umiltà. Non è quindi un processo contro la WTS questo. Semplicemente dopo quanto letto sorgono dei legittimi dubbi sull’approvazione del matrimonio fra beteliti nei passati anni ’50.
Chi può darmi spiegazioni al riguardo?




Mi sembra, sulla base di quanto via via và emergendo, di poter mettere in dubbio che i tuoi "legittimi" dubbi siano realmente "legittimi".

Saluti

[Modificato da husband70 29/09/2005 11.10]

[Modificato da husband70 29/09/2005 12.00]

29/09/2005 11:48
 
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E' stata riportata l'esperienza narrata dal fratello Dhiel sulla Torre di Guardia del 1 Novembre 1991.

Coloro che hanno riportato tale esperienza a conforto della tesi di Bergman ne omettono il seguito che mette in chiaro ulteriormente, ( oltre a quel che correttamente ne ha dedotto Husband ) quali erano all'epoca nel merito le vere indicazioni della WTS e quale fosse il vero pensiero del suo presidente Nathan Knorr.

Infatto il fratello Dhiel narra che nel 1951 la filiale svizzera fu visitata dal fratello Knorr il quale ristabilì il fratello Dhiel, all'epoca già sposato ) nel suo incarico di sorvegliante.

E così rese più che evidente che le difficoltà create al fratello Dhiel erano frutto di un errata interpretazione delle indicazioni della Società da parte dei fratelli della filiale di Berna, correggendo un errore che era avvenuto a livello locale.

Da notare che il ristabilimento del fratello Dhiel nel suo incarico avvenne nel 1951 cioè ben prima di quando Knorr contrasse il suo matrimonio e ben prima di quando tendenziosamente Bergman afferma che Knorr provvide a modificare le presunte norme organizzative relative al matrimonio dei beteliti per legittimare il proprio matrimonio.

D'altra parte gli esempi che ho riportati di coniugi beteliti che vennero come missionari in Italia negli anni quaranta mi sembravano già sufficienti.

Un piccolo particolare sull'esempio di lealtà cristiana dei coniugi Dhiel. Benchè si rendessero conto di essere stati sottoposti ad un trattamento ingiusto furono umili e non si ribellarono. Continuarono nel loro servizio fedele e ubbidiente e ne ebbero ricca ricompensa. Non insegna nulla tutto questo?

MARIA.
29/09/2005 12:11
 
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Questa è buona...[SM=g27987]

Secondo Bergman il Sig. Knorr prima del suo matrimonio aveva sottolineato "l'importanza di questa direttiva".

Però nei fatti risulterebbe che ilSig. Knorr ristabiliva nei loro compiti coloro che l'avevano " violata".

Ma questo ristabilimento viene omesso dagli "zelanti" reporter
di quell'"obbiettivissimo" forum [SM=g27987]. Sarebbe controproducente per le loro "attendibilissime" tesi! [SM=g27987]

Saluti.
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