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Religione e Armi come stanno le cose

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2008 08:49
20/10/2005 18:09
 
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Non c'è differenza fra il punto di vista del Figlio e quello del Padre.

Soffermiamoci un attimo sulla scrittura di Apocalisse 19:11-21.

11 E vidi il cielo aperto, ed ecco, un cavallo bianco. E colui che vi sedeva sopra è chiamato Fedele e Verace, e giudica e guerreggia con giustizia. 12 I suoi occhi sono una fiamma di fuoco, e sulla sua testa ci sono molti diademi. Egli ha un nome scritto che nessuno conosce se non lui solo, 13 ed è adorno di un mantello asperso di sangue, e il suo nome è La Parola di Dio. 14 E gli eserciti che erano nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fine, bianco e puro. 15 E dalla sua bocca esce una lunga spada affilata, affinché colpisca con essa le nazioni, ed egli le pascerà con una verga di ferro. E calca lo strettoio del vino del furore dell’ira di Dio Onnipotente. 16 E sul mantello, e sulla coscia, ha scritto un nome, Re dei re e Signore dei signori.

17 E vidi un angelo che stava in piedi nel sole, e gridò ad alta voce e disse a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: “Venite, radunatevi per il grande pasto serale di Dio, 18 per mangiare le carni di re e le carni di comandanti militari e le carni di uomini forti e le carni di cavalli e di quelli che vi siedono sopra, e le carni di tutti, di liberi e schiavi e piccoli e grandi”.


19 E vidi la bestia selvaggia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra contro colui che sedeva sul cavallo e contro il suo esercito. 20 E la bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta che aveva compiuto davanti ad essa i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine. Mentre erano ancora vivi, furono entrambi scagliati nel lago di fuoco che brucia con zolfo. 21 Ma i restanti furono uccisi con la lunga spada di colui che sedeva sul cavallo, la quale [spada] usciva dalla sua bocca. E tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni
.

Vediamo Gesù come l'esecutore del giudizio di Dio contro coloro che si armano per contrastare l'affermazione definitiva della sua legittima sovranità.

Di questo giudizio ne parlano anche i profeti dell'AT.
Infatti Sofonia 1:17-18 dice:

17 E certamente causerò angustia al genere umano, e di sicuro cammineranno come uomini ciechi; perché hanno peccato contro l'Eterno. E il loro sangue sarà in effetti versato come la polvere, e le loro viscere come lo sterco. 18 Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno del furore dell'Eterno; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l’intera terra, perché egli farà uno sterminio realmente terribile di tutti gli abitanti della terra”.

Oppure in Geremia 25:32-33

32 Il Signore degli eserciti ha detto questo: ‘Ecco, una calamità esce di nazione in nazione, e una gran tempesta stessa si leverà dalle più remote parti della terra. 33 E gli uccisi dal Signore certamente saranno in quel giorno da un’estremità all’altra della terra. Su di essi non si farà lamento, né saranno raccolti o seppelliti. Diverranno come letame sulla superficie del suolo’.

Gesù affermò che quanto scritto in Mosè, nei Profeti e nei
Salmi doveva adempiersi.

Dio non ha mai comandato agli uomini di guerreggiare per i loro interessi. Le guerre che Lui comandava agli antichi israeliti erano l'esecuzione dei suoi giudizi. Non autorizzò nè approvò guerre alle quali non aveva mai dato il suo consenso. Perfino il devoto Giosia perse la vita quando si avventurò in una campagna militare indipendentemente dalle direttive di Dio.
( 2 Cronache 35:20-25)

Anche Gesù sarà similmente l'esecutore dei giudizi di Dio nel giorno del suo giudizio come è mostrato nella scrittura di Apocalisse che ho postato all'inizio.

Con la venuta di Gesù Dio cessa di delegare gli uomini in quanto all'esecuzione dei suoi giudizi e perciò qualunque guerra diventa illecita per il cristiano.

Perciò non c'è differenza o contrasto fra l'insegnamento di Dio nell'AT e quello di Cristo nel NT.


MARIA.
20/10/2005 21:40
 
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Le guerre che Lui comandava agli antichi israeliti erano l'esecuzione dei suoi giudizi




Se ci fosse consentito di vedere in tv quei corpi dilianati, uomini, giovani, vecchi, bambini, donne e vergini(donzelle a cui di solito andava meglio per soddisfare le voglie dei combattenti) ritieni che la visione sarebbe meno orrenda perchè a comandare il massacro sarebbe stato, a pare tuo, l'Iddio degli israeliti?

Che Davide prometta a Saul 100 o 200 prepuzi per avere in moglie Mical e poi, senza scomporsi più di tanto, parte e fa fuori uomini nemici "che orinano contro il muro" strappando loro il prepuzio che porta poi in dono a Mical è perciò giustificato?

Ora capisco la forma mentis di quei credenti che pensano alla scomunica in termini di "Dio lo vuole"...in paragone è quasi un dono.

Bisogherebbe riportare un pò di versetti per rendersi conto delle azioni cruente ed orrende che, per gli israeliti, erano pane quotidiano.
Per questo Marcione prese le distanze dal VT.

Tanti saluti
Chidoqua


Chidoqua
21/10/2005 08:42
 
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ritieni che la visione sarebbe meno orrenda perchè a comandare il massacro sarebbe stato, a pare tuo, l'Iddio degli israeliti?


Per questo Marcione prese le distanze dal VT.


Prendere le distanze dal Vt equivarrebbe prenderle dal NT dato che Paolo disse che TUTTA la Scrittura è ispirata e utile per una serie di cose (riprendere, correggere, disciplinare...) e Gesù stesso nei vangeli si rifece spesso a episodi del VT.
Ora se prendiamo le distanze dalla sacra scrittura nutrendo dubbi sulla loro veracità/correttezza/giustizia, stiamo mettendo in dubbio l'impalcatura su cui moltissime religioni si appoggiano, facendo diventare le Scritture qualcosa di opinabile sotto ogni aspetto e facendo perdere il loro valore istruttivo e ispirato divinamente di cui S.Paolo stesso parlò anni e anni dopo il VT..
..ed equivarrebbe a farsi una religione personale su misura...
21/10/2005 12:11
 
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Atteggiamenti di questo genere sono propri dei credenti di qualunque religione che si autoproclama cristiana e sono più o meno marcati a senconda del peso dell'integralismo fondamentalista che permea le comunità.
Contro la fede non c'è ragione che tenga.



Personalmente non credo che il paradigma fede contro ragione abbia un senso: forse ho avuto fortuna nelle persone che ho incontrato, ma a me è sempre stato insegnato che fede e ragione devono sempre andare di pari passo. Per fede si possono credere cose inspiegabili (ma se ne accettano tantissime inspiegabili anche al di fuori della fede, con estrema tranquillità), ma mai irrazionali.
Credo che chiunque abbia letto il VT ed abbia un minimo di sensibilità e di umanità si sia posti i problemi che si pone Ljuba: come può essere Dio a dire, ad esempio “Se uno bastona uno schiavo e questi muore, deve essere punito, ma se lo schiavo sopravvive alcuni giorni allora non c’è punizione, perché si tratta di sua proprietà”?

Infatti non è Dio a parlare così.
Per questo si dice spesso che una lettura letteralistica e fondamentalista porta inevitabilmente a questi paradossi e per questo si dice anche che è alla luce del Nuovo Testamento che si deve leggere il Vecchio.
Se si leggono le cinquanta pagine nelle quali Mosé espone la legge agli Israeliti, si incontra spessissimo la frase :”E Dio disse a Mosè, scrivi….”. Ora voi pensate che Dio stava alle spalle di Mosè a suggerirgli cosa scrivere, per giorni e giorni? Assurdo.
Mosè avrà ricevuto l’ispirazione da Dio di dare delle leggi e dei regolamenti ad un popolo sbandato e reduce da una lunga prigionia, a rischio di perdere la propria identità e Mosè ha realizzato il suo compito, in base alla sua personale sensibilità, che era quella del periodo e che tutto sommato non è così scandalosa neanche in confronto con la mentalità di oggi, perché anche oggi succedono fatti altrettanto terribili che vengono assorbiti con grande facilità. La Shoà risale solo a 70 anni fa e le torture nei campi di concentramento non erano certo più allegre dei prepuzi tagliati 3000 anni fa.

E’ lo scrittore che da forza ed autorità al suo pensiero e rammenta la sua ispirazione aggiungendovi “E Dio disse”. Gli scrittori scrivono ciò che hanno ricevuto come ispirazione, coniugandolo con la loro storia, la loro cultura, la loro sensibilità, le loro tradizioni e persino la loro padronanza della lingua: credo che questo non debba mai essere dimenticato. Io non credo assolutamente che si possa considerare letterale questo straordinario “presenzialismo” di Dio, che rimane pur sempre l’innominabile, l’ineffabile e Colui che non può essere visto da occhio umano.

Nel VT tutti gli avvenimenti hanno inoltre un senso immediato e storico ed un senso spirituale, più nascosto, un significato per chi è attore nel momento ed un altro per chi è vissuto o vivrà dopo, ma qui il discorso diventerebbe forse troppo lungo.

Sandro

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21/10/2005 14:10
 
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Re:
Scritto da: peraskov 21/10/2005 12.11


Personalmente non credo che il paradigma fede contro ragione abbia un senso: forse ho avuto fortuna nelle persone che ho incontrato, ma a me è sempre stato insegnato che fede e ragione devono sempre andare di pari passo. Per fede si possono credere cose inspiegabili (ma se ne accettano tantissime inspiegabili anche al di fuori della fede, con estrema tranquillità), ma mai irrazionali.



Su ciò mi riservo di replicare con più calma e tempo a disposizione.



Credo che chiunque abbia letto il VT ed abbia un minimo di sensibilità e di umanità si sia posti i problemi che si pone Ljuba: come può essere Dio a dire, ad esempio “Se uno bastona uno schiavo e questi muore, deve essere punito, ma se lo schiavo sopravvive alcuni giorni allora non c’è punizione, perché si tratta di sua proprietà”?

Infatti non è Dio a parlare così.



Questo io lo posso comprendere, ma spiegalo ad Innuendo.
Ti chiedo però: Se non è Dio a parlare così chi è?
Se l'intero testo sacro è costellato di cose ce ognuno ritiene che Dio abbia detto o non abbia detto, chi è che, in ultima analisi, che attribuisce a Dio il suo ed agli uomini il proprio?
Ti rendi conto di un ragionamento di questa portata... ragionamento che si presta ad uso e consumo di ciascuna comunità e di ciascuno individuo?
Capisco però che un ragionamento fondamentalista crea enorme imbarazzo, come quello che si è ingenerato in Ljuba.
Il dilemma è dunque irrisolvibile?



Ora voi pensate che Dio stava alle spalle di Mosè a suggerirgli cosa scrivere, per giorni e giorni? Assurdo.



Io non lo penso, tuttavia, altri cristiani lo pensano, ed è ora che vi mettiate d'accordo.
Tu intendi dire che l'ispirazione è del tipo:

"Cantami, o Diva, del pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli achei..."?

O del tipo che, richiesta in preghiera, ispirò Dante, Foscolo o Giacomo Leopardi in poesie sublimi?
IN particolare nell'antichità gli scrittori, per rendere più credibile i propri sceritti, ne sostenevano l'ispirazione divina. E' in questo senso?



E’ lo scrittore che da forza ed autorità al suo pensiero e rammenta la sua ispirazione aggiungendovi “E Dio disse”. Gli scrittori scrivono ciò che hanno ricevuto come ispirazione, coniugandolo con la loro storia, la loro cultura, la loro sensibilità, le loro tradizioni e persino la loro padronanza della lingua: credo che questo non debba mai essere dimenticato. Io non credo assolutamente che si possa considerare letterale questo straordinario “presenzialismo”...




Insomma, mi pare di capire che buona porzione dell'ispirazione ha subì l'interpretazione primaria di chi scrisse.
Posso anche concordare per quel che mi riguarda ma, pare, che non esista accordo nemmeno fra le correnti teologiche all'interno dello stesso cattolicesimo. Chiedi ad esempio a Maurif se è d'accordo.
Come si fa a questo punto a giungere ad una conclusione unanime e nel frattempo coerente con la ragione e la storia?



Nel VT tutti gli avvenimenti hanno inoltre un senso immediato e storico ed un senso spirituale, più nascosto, un significato per chi è attore nel momento ed un altro per chi è vissuto o vivrà dopo, ma qui il discorso diventerebbe forse troppo lungo.



Ma l'ho già detto anch'io che con le interpretazioi, con i significati nascosti, con il senso storico, con il senso spirituale, con il senso carnale, con il senso immediato si può arrivare a dire tutto ed il contrario di tutto, come in realtà avviene ed è sotto gli occhi di tutti.

Tanti saluti
Chidoqua


21/10/2005 15:23
 
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Questo io lo posso comprendere, ma spiegalo ad Innuendo.

Chiedi ad esempio a Maurif se è d'accordo.


Caro Chi,

il mio pensiero lo esprimo liberamente e per tutti quelli che vogliono ascoltarlo, senza dover chiedere il permesso a nessuno, se rispetto le persone ed i limiti dettati dal forum. Essere cristiani cattolici significa credere in una Persona (Gesù Cristo, Figlio di Dio Padre e Dio Egli stesso, e questo caratterizza il cristiano da coloro che affermano di credere in un Dio generico) ed in alcune affermazioni di fede fondamentali, che si trovano quasi tutte comprese nel Credo (non so se hai presente: “credo in un solo Dio, Padre onnipotente…); su tutto il resto si può discutere con la massima libertà e, che tu ci creda o meno, nessuno ci scomunica.

Ti chiedo però: Se non è Dio a parlare così chi è?

Insomma, mi pare di capire che buona porzione dell'ispirazione ha subì l'interpretazione primaria di chi scrisse.


E’ Dio che parla agli uomini, ma usando gli uomini stessi ed il loro linguaggio ed i loro limiti.
L’ispirazione non subisce nessuna “interpretazione primaria”, l’interpretazione viene fatta successivamente su ciò che è già scritto, ma la Bibbia non è un insieme di regole di vita, dove a domanda ognuno può trovare la sua risposta, e diversi racconti hanno esclusivamente una funzione storica o solo descrittiva, per delimitare e comprendere l’ambito nel quale la Parola di Dio si cala e comincia a prendere forma; quando ad esempio, per pagine e pagine si descrive l’abito dei sacerdoti, con tanto di misure e colori, non si può andare a cercare chissà cosa dietro ad ogni parola.
E’ anche vero che la Bibbia spesso è oscura e di non facile interpretazione: Gesù risorto appare ad alcuni discepoli che stavano discutendo su alcuni passi scritturali senza capirli ed Egli li spiega loro. Pietro nella sua seconda lettera scrive :” nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione» (2Pt 1, 20)” e , poco dopo, riconosce che alcune lettere di Paolo sono piuttosto oscure e contengono: “alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina» (2Pt 3, 16).

Noi abbiamo tuttavia Colui che ha reso chiare le cose oscure, che ha promesso il suo Spirito per aiutarci a comprenderle sempre meglio e che “non ci lascerà mai soli” fino alla fine dei secoli.

Ma l'ho già detto anch'io che con le interpretazioi, con i significati nascosti, con il senso storico, con il senso spirituale, con il senso carnale, con il senso immediato si può arrivare a dire tutto ed il contrario di tutto, come in realtà avviene ed è sotto gli occhi di tutti.


Questo è un modo, magari spiritoso, per dire che non si vuole approfondire; fa parte della tua libertà…

[Modificato da peraskov 21/10/2005 17.59]

Sandro

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09/11/2005 15:28
 
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Fatemi capire.....
mi piacerebbe sapere quando un TdG viene derubato, chi chiama?
I Carabinieri, la Polizia o gli anziani?
Credo proprio i primi 2 e questi non sono armati?
quindi, seguendo l'insegnamento dei tdg, quest'ultimi ti aiutano, ma poi nella battaglia di Harmagedon verranno distrutti perchè portavano un'arma e non sono potuti diventare TdG?
Mha...

Oppure.....

Come quella che dice che non e' saggio far volontariato, magari in ambulanza, poiche' e' una perdita di tempo.

Ma se un membro del CD subisce un incidente stradale, spera che arrivi un'ambulanza guidata da "Qualcuno che perde tempo" e che lo assista un medico "che perdeva tempo su quell'ambulanza", o vuole morire in strada come un ......!


Ritornando alle armi.... ciò che viene descritto nella rivista del 1° 11 2005, non corrisponde a verità!

L'insegnamento della WTS è sempre stato perentorio:

Chi vuole essere un tdg, non può fare un lavoro che usi le armi da fuoco!
O cambia lavoro, oppure, seppure fosse tra le file dei tdg, non avrebbe NESSUNISSIMO privilegio, nemmeno la preghiera pubblica!

Strano però che Gesù, il Figlio di Dio, abbia esaudito la richiesta di un legionario lodandolo addirittura per la sua grande fede!

Non gli disse di divenire cristiano e abbandonare le armi!
Come così a Cornelio, Pietro non gli ordinò di abbandonare l'esercito e le armi per divenire cristiano!

Come mai la WTS invece impone ciò che ne Pietro, ne Gesù imposero? Grazie per le risposte.
13/01/2007 10:32
 
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A seguito di "approfondita" lettura di Alcuni libri definiti storici del Vecchio Testamento , mi viene da fare questa semplice riflessione .... nel medioevo molti Re erano uniti alla Religione o addirittura investiti dal loro potere attraverso i Papi .. ora la mia riflessione è come dagli torto quando ci sono libri interi del VT che arrivano addirittura a chiamare Re Davide uno dei piu grandi profeti di Dio oltretutto distruttore di altri profeti voluti da Dio ?

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



13/01/2007 10:49
 
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Riprendo questo post perchè devo dire che come qualcuno mi consigliò a suo tempo che quando si è vicini alla verita o al nocciolo della questione tutti abbandoniamo ... ora perchè dico questo io ha suo tempo avevo letto da alcune parti che si era usato armi sia nel vecchio che nel nuovo testamento ... ora rileggendo alcuni libri mi rendo conto di quanto le armi o guerre siano presenti nel Vecchio testamento , ci sono libri Come le due lettere di Samuele piene di Guerre , oltretutto fatte da Re profeti di Dio e addirittura libri interi vedi Giosue o come dicevo le lettere di Samuele , certo possiamo dire che queste erano fatte su giudizio di Dio verso i popoli che non condividevano il fine ultimo ma noi possiamo condivideere il fine ultimo di questi Libri come Cristiani e fedeli a Cristo

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



29/01/2007 21:28
 
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Re:

Scritto da: Justee 13/01/2007 10.32
A seguito di "approfondita" lettura di Alcuni libri definiti storici del Vecchio Testamento , mi viene da fare questa semplice riflessione .... nel medioevo molti Re erano uniti alla Religione o addirittura investiti dal loro potere attraverso i Papi .. ora la mia riflessione è come dagli torto quando ci sono libri interi del VT che arrivano addirittura a chiamare Re Davide uno dei piu grandi profeti di Dio oltretutto distruttore di altri profeti voluti da Dio ?



Allora a seguito di alcune chiaccherate fatte con amici e conoscenti su la questione dei Re e delle loro guerre imposte da Dio ho probabilmente trovato una connessione logica che potrebbe essere questa cioè che tutte queste erano fatte per proteggere la Dinastia di Davide per riuscire a far nascere il Messia preannunciato , certo potrebbe essere plausibile ma cozza almeno da parte mia con la ubbidienza incondizionata verso Dio ..
Cosa ne pensate

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



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