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I DICO sono una questione di Civiltà

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2007 20:13
11/04/2007 18:27
 
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I DICO sono una legge di civiltà e come tale il provvedimento non ha colore. Non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso.

I DICO sono delle forme di tutela pubblica e privata a quelle coppie che non vogliono o non possono accedere all'istituto matrimoniale.

I DICO servono a conferire diritti elementari ad una parte di cittadini e cittadine che ne sono esclusi: la possibilità per i partner di assistersi in caso di malattia, di conservare i contratti di affitto in caso di morte, di tutelare chi sceglie di dedicarsi al lavoro casalingo e quindi deve avere il diritto alla reversibilità previdenziale.

L'approvazione di una legge di tutela delle coppie di fatto serve a porre l'Italia sulla scia di quanto avvenuto nei maggiori paesi europei: approvare norme che tutelino i soggetti più deboli, indifesi, i soggetti al rischio della solitudine, della povertà, dell'emarginazione.

11/04/2007 18:32
 
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E' proprio un problemone,
e per certi versi non posso non essere daccordo con te. Qual è il punto della legge che ti ha convinto di più? Io spero si possa trovare una soluzione per migliorare le condizioni attuali...

Ogni bene
Marcu
11/04/2007 18:38
 
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Re:

Scritto da: =Marcuccio= 11/04/2007 18.32
E' proprio un problemone,
e per certi versi non posso non essere daccordo con te. Qual è il punto della legge che ti ha convinto di più? Io spero si possa trovare una soluzione per migliorare le condizioni attuali...

Ogni bene
Marcu



Sì, in effetti la situazione potrebbe decisamente migliorare, ad esempio istituendo una vera e propria UNIONE CIVILE tra omosessuali; al fianco dei DICO naturalmente...
11/04/2007 18:46
 
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Uhmmm mi sa che sorgeranno problemi su problemi. Sai cosa non vorrei? Che una volta stabilita l'equivalenza dell'unione degli omosessuali a famiglia... possano chiedere l'affidamento di bambini... uhmmm. Comunque al di là di questa supposizione bisogna trovare una soluzione. Lo Stato ha il dovere di tutelare tutti... famiglie etero con sacramento, famiglie etero senza sacramento, unioni omosessuali, bambini... un compito davvero pesante, ma necessario. Chissà che soluzione troveranno...

Ogni bene
Marcu
11/04/2007 19:22
 
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Re:

Scritto da: =Marcuccio= 11/04/2007 18.46
Uhmmm mi sa che sorgeranno problemi su problemi. Sai cosa non vorrei? Che una volta stabilita l'equivalenza dell'unione degli omosessuali a famiglia... possano chiedere l'affidamento di bambini... uhmmm. Comunque al di là di questa supposizione bisogna trovare una soluzione. Lo Stato ha il dovere di tutelare tutti... famiglie etero con sacramento, famiglie etero senza sacramento, unioni omosessuali, bambini... un compito davvero pesante, ma necessario. Chissà che soluzione troveranno...

Ogni bene
Marcu



Innanzitutto vorrei capire, dato che i DICO non prevedono affatto l'adozione di bambini, per quale motivo certi cattolici vedono come fumo negli occhi il fatto che anche coppie di conviventi (etero o omo che siano, sempre di FAMIGLIE si tratta!) abbiano i normali diritti di convivenza (appunto) che gli etero sposati hanno.
Vorrei capire se c'è un motivo sensato o è solo intolleranza. Finora ho visto solo la seconda...

23/04/2007 13:19
 
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Re: Re:

Scritto da: benimussoo 22/04/2007 21.49

Ciao mi piacerebbe chiamarti per nome purtroppo non è possibile ,


Puoi chiamarmi Upuaut...


Scritto da: benimussoo 22/04/2007 21.49
la mia è una domanda ingenua , secondo te cosa centra la Chiesa , la Chiesa chiede ai suoi fedeli un certo tipo di comportamente che nulla centra con le problematiche degli uomini e della terra



La chiesa, purtroppo, non si limita a chiedere un certo tipo di comportamento ai propri fedeli, ma fa di tutto per IMPORRE a chiunque la propria morale, anche attraverso strumenti politici di potere. In un paese veramente laico tutto ciò è ovviamente inaccettabile.


23/04/2007 16:07
 
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Re:

Scritto da: (Upuaut) 21/04/2007 23.15
I DICO sono una legge di civiltà e come tale il provvedimento non ha colore. Non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso.



Personalmene sono di diverso avviso. Comunque, se è vero che non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso, è anche vero che non occorre essere cattolici per riconoscerne una di cattivo senso.


L'approvazione di una legge di tutela delle coppie di fatto serve a porre l'Italia sulla scia di quanto avvenuto nei maggiori paesi europei: approvare norme che tutelino i soggetti più deboli, indifesi, i soggetti al rischio della solitudine, della povertà, dell'emarginazione.



Molti invece pensano invece che l'approvazione di una legge del genere porterebbe ad istituzionalizzare la precarietà dei rapporti, favorendo quindi a lungo andare la solitudine, la povertà e mettendo a rischio proprio i più deboli e gli emarginati.

Concordo comunque nel dire che la questione dev'essere affrontata da un punto di vista esclusivamente laico. Ci sono sufficienti ragioni laiche per dire di no ai dico o a qualunque altra forma di riconoscimento ufficiale di forme di famiglia alternative a quella tradizionale, basata sul matrimonio tra uomo e donna. La Chiesa cattolica, tra l'altro, si pone solo contro a quest'ultimo punto, non è contraria al riconoscimento di quei diritti individuali più o meno fondamentali che ancora mancano nel nostro ordinamento e che possono essere introdotti con delle semplici modifiche al Codice Civile.
"Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira, perchè l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio."
25/04/2007 18:10
 
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Re: Re:

Scritto da: Aryon° 23/04/2007 16.07

Scritto da: (Upuaut) 21/04/2007 23.15
I DICO sono una legge di civiltà e come tale il provvedimento non ha colore. Non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso.



Personalmene sono di diverso avviso. Comunque, se è vero che non occorre essere di sinistra per riconoscere una legge di buonsenso, è anche vero che non occorre essere cattolici per riconoscerne una di cattivo senso.


Questo è senz'altro vero. Così come è vero che i DICO non sono una legge di cattivo senso.



Scritto da: Aryon° 23/04/2007 16.07


L'approvazione di una legge di tutela delle coppie di fatto serve a porre l'Italia sulla scia di quanto avvenuto nei maggiori paesi europei: approvare norme che tutelino i soggetti più deboli, indifesi, i soggetti al rischio della solitudine, della povertà, dell'emarginazione.



Molti invece pensano invece che l'approvazione di una legge del genere porterebbe ad istituzionalizzare la precarietà dei rapporti, favorendo quindi a lungo andare la solitudine, la povertà e mettendo a rischio proprio i più deboli e gli emarginati.


Mi chiedo come sia possibile. tra l'altro, nessuno è mai stato in grado di spiegarlo...


Scritto da: Aryon° 23/04/2007 16.07
Concordo comunque nel dire che la questione dev'essere affrontata da un punto di vista esclusivamente laico. Ci sono sufficienti ragioni laiche per dire di no ai dico o a qualunque altra forma di riconoscimento ufficiale di forme di famiglia alternative a quella tradizionale, basata sul matrimonio tra uomo e donna. La Chiesa cattolica, tra l'altro, si pone solo contro a quest'ultimo punto, non è contraria al riconoscimento di quei diritti individuali più o meno fondamentali che ancora mancano nel nostro ordinamento e che possono essere introdotti con delle semplici modifiche al Codice Civile.


Da un punto di vista laico, è impossibile non accorgersi che il riconoscimento delle coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali), e non dei signooli individui, è semplicemente l'unico metodo possibile per risolvere una DISCRIMINAZIONE (sia materiale, che morale) che ormai da troppo tempo si protrae in Italia, al contrario dei maggiori paesi europei.



[Modificato da (Upuaut) 25/04/2007 18.13]

25/04/2007 23:36
 
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Scritto da: (Upuaut) 25/04/2007 18.10

Questo è senz'altro vero. Così come è vero che i DICO non sono una legge di cattivo senso.



Siamo nel campo delle opinioni. Per te è così, per altri no. Un "secondo me" sarebbe quantomeno opportuno in caso di affermazioni del genere.


Molti invece pensano invece che l'approvazione di una legge del genere porterebbe ad istituzionalizzare la precarietà dei rapporti, favorendo quindi a lungo andare la solitudine, la povertà e mettendo a rischio proprio i più deboli e gli emarginati.

Mi chiedo come sia possibile. tra l'altro, nessuno è mai stato in grado di spiegarlo...



Che l'introduzione dei Dico contribuisca a dare pubblico lustro ad una mentalità in favore della precarizzazione dei rapporti di coppia credo sia talmente evidente da non esserci bisogno di ulteriori spiegazioni. E' lo stesso discorso che veniva fatto in occasione della legalizzazione del divorzio o dell'aborto. Il problema anche allora, dal punto di vista civile, era che una pronunciazione normativa esplicita su una tematica di grande importanza sociale, avrebbe poi favorito la diffusione di una mentalità divorzista, quella che ha portato poi migliaia di matrimoni a naufragare dopo la prima crisi, e di una mentalità abortista, quella che ha portato ad un olocausto di nascituri.


Da un punto di vista laico, è impossibile non accorgersi che il riconoscimento delle coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali), e non dei signooli individui, è semplicemente l'unico metodo possibile per risolvere una DISCRIMINAZIONE (sia materiale, che morale) che ormai da troppo tempo si protrae in Italia, al contrario dei maggiori paesi europei.



Dipende. Da un punto di vista laico, nel caso delle coppie di fatto eterosessuali non vi è alcuna discriminazione, dal momento che la rinuncia dei conviventi ai diritti di una famiglia tradizionale è il frutto di una scelta libera e consapevole. Nessuno obbliga una coppia di fatto eterosessuale a convivere senza regole piuttosto che a sposarsi e difatti qualora i due conviventi sentissero la necessità di vedersi riconosciuti tutti i diritti spettanti alle famiglie tradizionali, non dovrebbero fare altro che correre in Comune a riconoscere pubblicamente la loro unione. Ne hanno la piena facoltà, dunque non ha senso che reclamino diritti quando esiste già per loro la possibilità di ottenerli. Chiaro però che certi diritti debbano andare di pari passo con relativi doveri e se la coppia non vuole accollarsi tali doveri, è giusto che non abbia nemmeno i diritti che sono legati proprio all'assunzione di determinati doveri.

Il caso problematico, quindi, è unicamente quello delle coppie omosessuali, che anche nel caso in cui lo desiderassero, non avrebbero la possibilità di mettersi in regola come coppia di fronte allo Stato, con l'assunzione di diritti e doveri civili. E poichè si sa, dall'opinione comune e dai sondaggi, che gli italiani sono in larga maggioranza contrari ai matrimoni gay, soprattutto per il timore che portino in seguito alla richiesta di adozioni di figli, ecco che si cerca di conquistare "una prima base" come nel baseball, introducendo intanto i DICO, anche quando, come ripeto, se solo di diritti si trattasse, sarebbe possibile riconoscerli tranquillamente con semplici interventi sul Codice Civile e quindi senza una nuova legge foriera di possibili stravolgimenti sociali.

Che in altri Paesi europei ci sia una legislazione diversa dalla nostra, non significa che questa sia necessariamente più "avanti" e che per questo vada imitata. Già in un paio dei Paesi della nostra Unione Europea è legalmente accettato l'incesto e penso sappiamo tutti che in uno di questi Paesi esiste un partito che si batte apertamente la legalizzazione della pedofilia. E' questo l'esempio che dovremmo seguire?
"Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira, perchè l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio."
26/04/2007 11:49
 
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Re:

Scritto da: Aryon° 25/04/2007 23.36

Scritto da: (Upuaut) 25/04/2007 18.10

Questo è senz'altro vero. Così come è vero che i DICO non sono una legge di cattivo senso.



Siamo nel campo delle opinioni. Per te è così, per altri no. Un "secondo me" sarebbe quantomeno opportuno in caso di affermazioni del genere.


Nemmeno tu sei riuscito a fornire una sola spiegazione sensata del perchè dovremmo essere contrari ai Dico.
L'unico modo di essere contrari è quello di accettare che le coppie di fatto continuino ad essere INUTILMENTE discriminate. Questo, quindi, lo ritengo inaccettabile in senso assoluto.


Scritto da: Aryon° 25/04/2007 23.36


Molti invece pensano invece che l'approvazione di una legge del genere porterebbe ad istituzionalizzare la precarietà dei rapporti, favorendo quindi a lungo andare la solitudine, la povertà e mettendo a rischio proprio i più deboli e gli emarginati.

Mi chiedo come sia possibile. tra l'altro, nessuno è mai stato in grado di spiegarlo...



Che l'introduzione dei Dico contribuisca a dare pubblico lustro ad una mentalità in favore della precarizzazione dei rapporti di coppia credo sia talmente evidente da non esserci bisogno di ulteriori spiegazioni.


Io direi proprio di sì: c'è bisogno di spioegazioni e di DIMOSTRAZIONI, dato che non basta affermare una cosa per fare in modo che questa sia vera. Anzi, a dirla tutta, penso proprio sia una grandissima stupidaggine. E discriminare le coppie di fatto perchè qualcuno dice stupidaggini è quantomeno seccante...



Scritto da: Aryon° 25/04/2007 23.36

E' lo stesso discorso che veniva fatto in occasione della legalizzazione del divorzio o dell'aborto. Il problema anche allora, dal punto di vista civile, era che una pronunciazione normativa esplicita su una tematica di grande importanza sociale, avrebbe poi favorito la diffusione di una mentalità divorzista, quella che ha portato poi migliaia di matrimoni a naufragare dopo la prima crisi, e di una mentalità abortista, quella che ha portato ad un olocausto di nascituri.


Questa è una palese falsità.
Le separazioni e gli aborti avvengono comunque, pur non essendo legalizzati. Legalizzare divorzio e aborto è (pure questo) una questione di civiltà, dato che permette a coppie in crisi di rifarsi una vita, e a donne che devono abortire di farlo in completa sicurezza, igiene e omprensione psicologica.
Dire che legalizzare l'aborto incentiva gli aborti significa dire una cretinata, dato che è certamente e palesemente falso. Per non parlare poi dell'espressione "olocausto di nascituri", che è una bieca demonizzazione del DIRITTO all'aborto. In realtà è un controsenso parlare di "olocausto di nascituri", dato che un embrione, molto semplicemente, non è una persona.




Scritto da: Aryon° 25/04/2007 23.36



Da un punto di vista laico, è impossibile non accorgersi che il riconoscimento delle coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali), e non dei signooli individui, è semplicemente l'unico metodo possibile per risolvere una DISCRIMINAZIONE (sia materiale, che morale) che ormai da troppo tempo si protrae in Italia, al contrario dei maggiori paesi europei.



Dipende. Da un punto di vista laico, nel caso delle coppie di fatto eterosessuali non vi è alcuna discriminazione, dal momento che la rinuncia dei conviventi ai diritti di una famiglia tradizionale è il frutto di una scelta libera e consapevole. Nessuno obbliga una coppia di fatto eterosessuale a convivere senza regole piuttosto che a sposarsi e difatti qualora i due conviventi sentissero la necessità di vedersi riconosciuti tutti i diritti spettanti alle famiglie tradizionali, non dovrebbero fare altro che correre in Comune a riconoscere pubblicamente la loro unione. Ne hanno la piena facoltà, dunque non ha senso che reclamino diritti quando esiste già per loro la possibilità di ottenerli. Chiaro però che certi diritti debbano andare di pari passo con relativi doveri e se la coppia non vuole accollarsi tali doveri, è giusto che non abbia nemmeno i diritti che sono legati proprio all'assunzione di determinati doveri.

Il caso problematico, quindi, è unicamente quello delle coppie omosessuali, che anche nel caso in cui lo desiderassero, non avrebbero la possibilità di mettersi in regola come coppia di fronte allo Stato, con l'assunzione di diritti e doveri civili. E poichè si sa, dall'opinione comune e dai sondaggi, che gli italiani sono in larga maggioranza contrari ai matrimoni gay, soprattutto per il timore che portino in seguito alla richiesta di adozioni di figli, ecco che si cerca di conquistare "una prima base" come nel baseball, introducendo intanto i DICO, anche quando, come ripeto, se solo di diritti si trattasse, sarebbe possibile riconoscerli tranquillamente con semplici interventi sul Codice Civile e quindi senza una nuova legge foriera di possibili stravolgimenti sociali.

Che in altri Paesi europei ci sia una legislazione diversa dalla nostra, non significa che questa sia necessariamente più "avanti" e che per questo vada imitata. Già in un paio dei Paesi della nostra Unione Europea è legalmente accettato l'incesto e penso sappiamo tutti che in uno di questi Paesi esiste un partito che si batte apertamente la legalizzazione della pedofilia. E' questo l'esempio che dovremmo seguire?



Il matrimonio tra gay è certamente la conquista che anche l'Italia dovrà prima o poi raggiungere, se si vuole definire un paese veramente libero, laico e tollerante. E' ovvio che per eliminare la discriminazione dei gay si debba concedere loro anche l'unione civile. Gli omosessuali sono persone come le altre, e come le altre sentono il bisogno di legarsi affettivamente l'uno all'altro, di unirsi in coppie stabili, e di sentirsi TUTELATI E RICONOSCIUTI dalla Società (ovvero dallo Stato) in quanto coppia a tutti gli effetti, con tanto di diritti e di doveri, nè più nè meno degli eterosessuali.
Non esiste un solo motivo razionale per far sì che questo bisogno degli omosessuali (che è tale e quale a quello degli eterosessuali) diventi un diritto. Non concedere questo diritto è solo discriminazione.

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