Analisi di una dottrina.

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Chi.dove.quando
00lunedì 18 luglio 2005 10:47
Forse Romina non sa che sappiamo leggere da soli anche in altri forum. Oltretutto non so se sia consentito riportare interi thread riportati da altri forum.
Se alcuni foristi hanno scelto questo forum invece che altri deve esserci anche una ragione.
Non trovo corretto riportare assiduamente intere discussioni che avvengono in altri forum. Con Promiseland Romina ha chiuso perchè quel forum ha per il momento lucchettato, perciò ha ristretto il campo ad un forum vicino di casa.
Vitale
00lunedì 18 luglio 2005 17:39
Re: Le università non servono?

Scritto da: Romya 18/07/2005 8.01

Ora io mi chiedo:
Ma se tutti fossero tdg, chi frequenterebbe l'universit°
Chi diventerebbe medico, chirurgo, avvocato, giudice, e tutte le altre alte cariche che servono a questo vecchio mondo che deve scomparire? Da chi andremo a curarci, tutelarci, a usufruire dei servizi civili che ci spettano visto le tasse che paghiamo?

Aiutatemi a capire chi ha ragione, vi prego! Grazie. Romina.


Penso, qualora la Terra fosse esclusivamente frequentata da testimoni di Geova, direi che la " fine " tanto prospettata avrebbe raggiunto la fase conclusiva e dottrinale del CD. Logicamente non ci sarà bisogno alcunché di ciò che hai evidenziato e di altro da includere (?).
Quello che chiedo é, come sarebbero le giornate senza fine, quali interessi coltiverebbe il testimone di Geova una volta raggiunto il " Suo " culmine.
Forse gli interessi sono qui ora.

Vitale
husband70
00martedì 19 luglio 2005 18:22
Mia moglie TdG è laureata e insegna matematica, il mio figlio maggiore frequenta la facoltà di ingegneria e il mio figlio minore fra un anno si scriverà anche lui all'università ma è ancora indeciso su quale corso di laurea frequentare.

Non mi risultano che ci siano riserve da parte dei TdG sulle scelte scolastiche e sui titoli di studio dei miei familiari.

E non capisco neppure perchè si discuta di un problema che in effetti non esiste.


Saluti.


damaride
00martedì 19 luglio 2005 19:38
Cara sorella Romina , o presunta sorella ( più presunta che tale ) perchè fai disinformazione?

Dalle sigle che tu usi il discorso al quale ti riferisci lo ho ascoltato anch'io, anche se in altra sede e l'argomento lo toccava in modo del tutto diverso dai tuoi "appunti".

Che l'istruzione danneggi la spiritualità è una tua opinione ma non è affatto il pensiero di noi Testimoni di Geova.

Due frequentatrici Testimoni di Geova di questo forum ( Ebe e Sandra ) sono laureate. Barnabino è un insegnante e sappiamo bene l'alto livello dei suoi argomenti. Altri postatori come Seabiscuit o Francesco, sebbene non ne conosca i rispettivi titoli di studio, sono comunque delle persone sicuramente istruite. Comunque in tutti coloro che ho citati possiamo costatarne lo spessore culturale e nel contempo spirituale.

Io, per ultima, ( e non lo dico per peccare di immodestia ) sono in procinto di laurearmi.

Cosa ti fà pensare che l'istruzione non si possa conciliare con la spiritualità? Nessuno mi considera in congregazione come poco spirituale perchè frequento un ateneo. E programmandomi bene riesco a svolgere più volte in un anno il servizio di pioniera ausiliaria e fratelli e sorelle dimostrano di stare volentieri con me sia in servizio che in occasioni di svago.

Ma da dove hai dedotto tali informazioni da quel discorso? E perchè propaghi informazioni false ai nostri e ai tuoi stessi danni dal momento che ti qualifichi come TdG?

Il senso di alcune affermazioni dell'oratore si riferivano alle cattive compagnie che si trovano dappertutto ovviamente anche in ambito universitario. E questo è vero perchè spesso devo resistere a delle notevoli pressioni volte ad infrangere la mia integrità morale e cristiana.

Infatti l'oratore si riferiva anche alle cattive compagnie che possiamo frequentare vedendo programmi imperniati sul sesso e sulla violenza che vengono trasmessi in televisione e possono minare la nostra spiritualità. Oppure videogiochi violenti che possono attirare i più giovani ma nel contempo possono introdurre in un giovane cristiano uno spirito aggressivo e perciò non cristiano.

Un discorso edificante che ho condiviso in pieno. E non c'era alcun minimo accenno a stigmatizzare come inappropriata per un cristiano una sana istruzione che invece viene incoraggiata a chi ne ha la possibilità di accedervi.

Purtroppo una sorella non farebbe della disinformazione e oltretutto disinformazione del tipo da alimentare in chi non ci conosce bene leggende e pregiudizi verso la religione che ella stessa dichiara di professare.

Finora non l'avevo fatto ma a questo punto non posso che unirmi a coloro i quali hanno espresso seri dubbi sulla tua serietà e sulla tua vera identità.


MARIA

[Modificato da damaride 19/07/2005 19.55]

libero1978
00martedì 19 luglio 2005 20:40
Evviva. Siccome mi pare di essere stato il primo ad averci i miei dubbi significa che non sono poi tanto scemo.

Io l'ho capito subito, adesso l'hanno capito tutti che Sonny e Romina sono la stessa persona.

Come dice il provebio: contadino, scarpe grosse e cervello fino.

Anche se veramente il mio cervello non è sempre tanto fino [SM=g27994]m6:
F.ebe
00mercoledì 20 luglio 2005 02:02
Intervengo, come oramai mi capita di rado, per dire che al discorso menzionato ero presente e che condivido in pieno
il pensiero dell'oratore in merito a quanto detto sull'intraprendere gli studi universitari.

Probabilmente Maria si riferisce ad un'altro similare discorso pronunciato in altra sede dallo stesso oratore.

Qual'era il senso del messaggio che nell'occasione il fratello
della Congregazione Centrale ha inteso trasmetterci riguardo
al punto menzionato? Cercherò di riassumerlo in poche parole.

In effetti noi Testimoni di Geova ci siamo dedicati a Dio con tutta l'anima, con tutte le nostre forze, con tutta la nostra mente a imitazione del nostro Signore Gesù Cristo. La nostra vita non appartiene più a noi stessi ma si impernia sulla ricerca del Regno e della sua giustizia. ( Matteo 6:33 ). Almeno così dovrebbe essere per ciascuno di noi se siamo realmente veri discepoli di Cristo Gesù.

In un passaggio del suo discorso l'oratore invitava a meditare in preghiera sui nostri motivi riguardo anche al conseguimento di una laurea. Perchè lo facciamo? Siamo spinti dall'appagare noi stessi, le nostre ambizioni, per innalzarci sugli altri? Oppure per mettere i nostri talenti al servizio degli altri e principalmente al servizio di Dio in armonia con i due più grandi comandamenti? ( Luca 10:27 ).

Oppure più semplicemente alcuni possono cercare di conseguire la laurea in posti dove la carenza di posti di lavoro è tale da offrire possibilità di lavoro solo a laureati. Nulla da ridire ovviamente su un tale motivo.

Meditare in preghiera fà uscire i veri motivi del cuore e se il giovane dovesse scoprire che i suoi motivi sono mondani ed egoistici dovrebbe prendere una decisione. Certo, ci vuole una
forte spiritualità per recepire il messaggio contenuto in questo passaggio del discorso, chi non ha una mente particolarmente sensibile in senso spirituale potrebbe non capire e inciampare. Ma successe anche quando Gesù pronunciò delle verità di non facile comprensione per chi aveva una mente carnale( Giovanni 6:60-66 ).

Ma invitare a meditare in preghiera significa imporre dei diktat
come il forista menzionato vorrebbe far credere? Certamente no!
La preghiera è un intimo colloquio con Dio nel quale Dio stesso
con il suo spirito inclina il nostro cuore a darci le risposte giuste nel nostro caso. A qualcuno potrebbe fare comprendere che potrebbe essere influenzato dallo spirito arrivista di questo mondo in declino. Ma ad altri potrebbe anche far comprendere che nel suo caso è spinto da giusti motivi per conseguire una laurea. Ovviamente nessun altro può giudicare
i motivi del cuore, solo Dio è in grado di farlo.

Perciò non sono condivisibili le conclusioni a cui giunge questo
forista e cioè che chi vuol conseguire una laurea è una persona poco spirituale. Chi gli dà il diritto di giudicarlo tale?

Nè è condivisibile la conclusione che chi desidera pervenire ad una istruzione superiore và contro la volontà di Dio. Questa è una conclusione assolutamente personale dal momento che questa non era affatto l'idea espressa dall'oratore.

Proprio Paolo e Luca sono esempi di persone con una istruzione superiore che hanno servito Dio in maniera eccellente.

Mi spiace dover constatare che alcuni nostri oppositori cercano sempre di torcere le parole dette nei discorsi o scritte sulle nostre pubblicazioni per metterci proditoriamente in cattiva luce, questo loro fare è una testimonianza che danno contro se stessi davanti a Dio.


Cordialmente, Ebe

[Modificato da F.ebe 20/07/2005 2.19]

Chi.dove.quando
00mercoledì 20 luglio 2005 20:41
Re:

Scritto da: libero1978 19/07/2005 20.40
Evviva. Siccome mi pare di essere stato il primo ad averci i miei dubbi significa che non sono poi tanto scemo.

Io l'ho capito subito, adesso l'hanno capito tutti che Sonny e Romina sono la stessa persona.

Come dice il provebio: contadino, scarpe grosse e cervello fino.

Anche se veramente il mio cervello non è sempre tanto fino [SM=g27994]m6:




In verità, caro Libero, io non sarei frai i "tutti", perchè ritengo che Romina sia persona diversa da Sonny, così come Dimar è altra persona rispetto a Sonny.
Quel che mi ha sorpreso di lei è che si è dichiarata TdG convinta, mentre in realtà, come lei stessa ha affermato ora, non è sembrato che lo sia stata, almeno da quando è entrata in questo forum, pur avendone dato l'impressione. Mi è sembrata sempre preoccupata di trasmettere messaggi di Sonny o dal sito di Sonny. Non ha mai poi espresso la sua opinione su argomenti dottrinali che lei stessa ha introdotto nel forum, come l'argomento sull'anima, limitandosi a riportare i pensieri altrui, come quello di Vera e consorte. Il sig.r Sonny ha poi riportato un'intero post (quello sull'anima) di tale Vera e consorte in altro forum, ma non ha riportato il mio post in replica.
Se Romina è alla ricerca della verità è senza dubbio alla ricerca di un sentimento nobile.
Questo sentimento, però, non è valutabile nella sua interezza.
Tanto è vero che ogni comunità religiosa fa proprio il conetto di verità, anche se poi quei concetti, nell'insieme, risultano essere diametralmente opposti.
Così capita che il cattolico che fino a ieri ha creduto nel concetto di anima immortale lo abbandona a favore del concetto di paradiso terrestre e di vita eterna, mentre per contro il TdG che ha creduto fino a ieri nel concetto di paradiso terrestre lo abbandona a favore del concetto di anima immortale.
Chi dei due erra?
Francamente io non lo saprei. Potrebbe essere in errore sia uno che l'altro o entrambi. Nessuno, ma proprio nessuno, potrà mai confermarcelo. La posizione più neutrale è quella di chi crede che intanto l'uomo muore e va sottoterra, poi, circa il futuro, ognuno può dire la propria, ma non potrà mai provare con certezza che ciò in cui lui o lei spera sia verità incofutabile.

Se un cattolico vive bene con il suo concetto di "anima immortale", mentre un TdG vive bene con il suo concetto di vita futura sulla terra, attraverso il processo di risurrezione, chi sono io da andare a dissuaderli dall'avere quel tipo di speranza?
Come faccio a dire che i TdG errano ed ingannano mentre i cattolici nè errano nè ingannano?

Come faccio a dire che "questo" e "non quello" è verità?
Ecco perchè è necessario rispettare le opinioni e le credenze altrui, senza ritenere che la propria persona sia indispensabile per annunciare, alla Savonarola, l'errore e l'inganno altrui. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra".

Inoltre io credo che se ognuno pensa di star bene nella propria famiglia non vedo perchè qualcun altro debba convincerlo del contrario e ad abbandonarla.
Sono d'accordo che se io non stessi bene con quella famiglia saluti e cambi aria, ma per quale ragione dovrei mettermi a lottare per convincere anche il resto della famiglia di eventuali inganni ed errori, senza che essi me l'abbiano chiesto e senza che essi si dimostrino interessati ai miei proclami?

Altra cosa è la violazione dei fondamentali diritti umani, il calpestamento della dignità umana, che sono cose che vanno necessariamente combattute, soprattutto perchè è una lotta valida anche per sè e per le proprie libertà.
Però, anche per le libertà personali, la compresione e la solidarietà va a favore di chi la chiede e sente d'essere solo ed abbandonato ed in preda alla collettività. Se però uno convive bene con le libertà che ha, anche se limitate dal mio punto di vista o dal punto di vista altrui, non vedo la ragione di imporre le mie lotte per la libertà a chi sta bene come sta.
Se costui, per ultimo, dovesse però calpestare le mie libertà o le libertà altrui allora farei sentire la mia voce e difenderei la mia dignità.

Tutto questo per dire che non ho nulla da eccepire sulle scelte fatte da Romina e sulle sue libertà individuali, come quella di credere o di smettere di credere in questo o quel concetto.
Ciò che è importante è che vengano similmente rispettate le libertà e credenze altrui, indipendentemente dal fatto che quelle credenze rappresentino una supposta verità o una probabile menzogna, cose queste ultime che, secondo me, non sapremo mai.

Non capisco perciò le lotte portate avanti all'ultima goccia di sangue per dire che questa o quella dottrina è errata, mentre quest'altra o quell'altra è vera. Mettiamoci in testa che siamo, per quel che riguarda le dottrine, nel campo delle congetture e delle speranze. Potrebbero essere tutte vere, ma anche tutte false.

Un saluto a Libero, ma anche a Romina che, spero, cominci a postare le sue opinioni in libertà e senza timore.

Cordialità
Chidoqua
Polymetis
00sabato 23 luglio 2005 18:10
"Barnabino è un insegnante e sappiamo bene l'alto livello dei suoi argomenti."

Un docente che si rifiuta di dirmi cosa insegna ed in cosa è laureato. Per quanto ne sappiamo potrebbe insegnare materie concernenti le parti più basse dello Spirito, come la fisica o la biologia, materie che indagano l'ombra sulla parete della caverna come fosse la realtà, senza possedere la visione noetica del sole.

P.S. Sono un filosofo completamente pazzo.


husband70
00domenica 24 luglio 2005 03:10
Vorrei sapere chi crede di essere lei da mettersi su un piedistallo di presunzione e arroganza, da denigrare gli altri e da arrogarsi la pretesa che gli altri le diano le loro credenziali!

Ma mi faccia il piacere....



Saluti

[Modificato da husband70 24/07/2005 3.15]

Polymetis
00domenica 24 luglio 2005 09:17
"Vorrei sapere chi crede di essere lei da mettersi su un piedistallo di presunzione e arroganza, da denigrare gli altri e da arrogarsi la pretesa che gli altri le diano le loro credenziali!"

Semplicemente se parlo di greco con qualcuno voglio assicurarmi che non sia un ginnasta del mouse dedito a rispondermi con copia&incolla da siti internet o da cd-rom. Il greco non è una lingua semplice, nonostante ciò siamo pieni di dilettanti alla sbaraglio. Una mia vecchia professoressa di greco, Maria Belponer, un giorno mi disse che mentre traducevo non dovevo pensare in italiano. E' questo il problema dei mille grecisti improvvisati che affollano la rete, imparano l'alfabeto, cercano su qualche dizionario, e fanno finta di capire. Ma il dizionario non traduce, riporta solo le più vicine approssimazioni in italiano, nulla rende una parla greca in altre lingue, o, come si dice ad ogni grecista sin dal primo giorno di liceo classico: "Voi siete qui per leggere i testi originali, perché ogni traduzione è sempre un tradimento".

Ad maiora


barnabino
00domenica 24 luglio 2005 17:56
Caro Polymetis,

Vedo che ancora non rispondi, questo mi fa pensaere che tu non sia un filosofo ma solo un volgare cialtrone. Alla mia domanda circa le differenza tra WH e NA ti limiti a dire

La questione è molto semplice. Metzger, il più grande filologo neotestamntario mai esistito, dice che le differenze tra NA e WH sono ben cinquecento. Io non so quali sono, come già detto, ma tradurre da un testo con un numero così elevato di varianti è una castroneria filologica


Scusa ma io, nella tua risposta non leggo alcun argomento valido, il fatto che ci siano differenze non vuol dire che siano accettabili, fondamentali o tali da trasformare l'uso di WH come testo base in una castroneria filologica: te lo ripeto, sei tu che accusi, fammi vedere DOVE il testo di WH sarebbe inutilizzabile.

dove ha studiato filologia semitica così bene da rendersi conto che i tanto vilipendiati critici dicono panzane?


In una università del nord... ma anche qui non rispondi, ti limiti a mettere in dubbio la mia preparazione ma non porti alcun argomento, io da te vorrei sentire dei fatti e discutere su quelli.

Forse perché non mi dici neppure le loro argomentazioni. Io mi sono limitato a dire che la stragrande maggioranza dei biblisti la pensa diversamente, ergo mi attengo alla corrente maggioritaria fino a prova contrari


Ah... che metodo! Davvero scientifico! Si stabilisce la verità attraverso il plebiscito? ytytty Tutti i tuoi argomenti si limitano a "credere alla maggioranza" come i pecoroni? E poi quale maggioranza? Se vuoi fare scienza considera anche le tesi contrarie!

ma qui non stiamo parlando di biblisti, bensì di un mister X che nessuno conosce e che pubblica con una ditta di pulizie datasi all’editoria. Con uno che non è neppure professore ma lettore!


Di nuovo vedo solo che ti limiti a mettere in dubbio un autore ma non porti alcun argomento a sostegno o contro le sue tesi. Ragionando così tu rischi l'autoreferenzialità, nessun autore che non sia diplomato all’Ecole Biblique potrebbe essere credibile!

Argomenti che non ti sei ancora degnato di dirmi, visto che non li sai neppure tu


Io li conosco, conosco pure l'autore, se tu che rifiuti le sue tesi senza neppure conoscerle, questa è cialtroneria!

Manipolare il testo del NT a noi pervenuto sulla base di un’ipotesi è filologicamente una castroneria


Stessa castroneria che ha fatto la CEI manipolando le scritture ebraiche... la CEI ha messo SIGNORE dove c'era GEOVA e la TNM ha messo GEOVA dove c'era SIGNORE. Non vedo la differenza, se per te SIGNORE indica GEOVA non vedo dove sia il problema.

Che analisi filologiche dovrei mettere su un forum me lo spieghi? Ma sai come si fa un’analisi filologica?


Vuoi dire che IN EFFETTI TU NON PUOI PROVARE QUELLO CHE DICI? Cioè prima ti dici sicuro che quei frammenti non sono della LXX e poi non sei neppure in grado di portare UN SOLO MOTIVO a sostegno della tua ipotesi? Di nuovo parole, Polymetis, tu fai parole, parole, parole ma poi non sai neppure portare un solo argomento su cui si possa discutere! Vergogna, non è così che si discute seriamente!

Un docente che si rifiuta di dirmi cosa insegna ed in cosa è laureato


LA FRASE E' CENSURATA PERCHè NON INERENTE AL TEMA DELLA DISCUSSIONE E ANCHE3 PERCHE NON ABBIAMO RIVALITA' CON ALTRI FORUM QUANDO NEL NOSTRO APPROFONDIAMO , ANALIZZIAMO E DISCUTIAMO SU QUALSIASI DISCORSO RELIGIOSO
GRAZIE PER L'ATTENZIONE EGR.BARNABINO




[Modificato da barnabino 24/07/2005 18.02]

[Modificato da Justee 25/07/2005 12.51]

Polymetis
00domenica 24 luglio 2005 19:29
“Scusa ma io, nella tua risposta non leggo alcun argomento valido, il fatto che ci siano differenze non vuol dire che siano accettabili, fondamentali o tali da trasformare l'uso di WH come testo base in una castroneria filologica”

E invece sì, perché non si può tradurre da un testo che non è aggiornato con i ritrovamenti papiracei più recenti, che considera il testo alessandrino neutro, e che ha ben cinquecento differenze rispetto al NA. Per un contadino un “men” o un “de” di differenza non contano, ma per il filologo che si appresta a fare un lavoro di traduzione accurato sì.
Al che tu mi hai risposto che è stato consultato anche il NA, io però ti ho replicato che era una cosa ancora più idiota perché esso ha in nota anche le varianti reputate autentiche dal WH ed è dunque perfettamente inutile partire da esso.

“te lo ripeto, sei tu che accusi, fammi vedere DOVE il testo di WH sarebbe inutilizzabile.”

Proprio non capisci: dove è inutilizzabile? In tutto. E’ l’impostazione, l’apparato critico quasi assente, le considerare il testo alessandrino neutro. Non si può tradurre da un testo che ha cinquecento varianti rispetto al testo oggi ricostruito.

“In una università del nord...”

Bene, dunque hai studiato filologia semitica. Ma ti rifiuti ancora di dirmi all’interno di quale curriculum di studi. E in quale università possono averti mai insegnato che il Pentateuco è opera di Mosè? Sarebbe come se un professore di greco in qualche università insegnasse che l’Odissea e l’Iliade sono opera di Omero! Sai che fine farebbe? Verrebbe cacciato a pedate nel didietro.

“anche qui non rispondi, ti limiti a mettere in dubbio la mia preparazione ma non porti alcun argomento, io da te vorrei sentire dei fatti e discutere su quelli.”

Come sarebbe a dire che non ho portato nessun argomento? Mi sono offerto di mandarti via e-mail le contraddizioni presenti nel Pentateuco elencate nell’introduzione dell’ultima edizione TOB, sei tu che non mi hai dato la tua e-mail. Se non vuoi darmela perché non ti fidi pazienza. Se qualche tuo fratello TdG presente in questo forum ha la tua e-mail potrei mandarle le pagine scansionate a lui in modo che faccia da tramite e te le spedisca.

“Ah... che metodo! Davvero scientifico! Si stabilisce la verità attraverso il plebiscito?”

Io lo chiamo consensus omnium bonorum, ed è assolutamente scientifico, giacché la comunità accademica raggiunge il consenso proprio attraverso i risultati ottenuti col metodo scientifico, cosa che i TdG non sanno neppure dove stia di casa, ancora convinti che Dio abbia dettato la Bibbia come un capoufficio detta una lettera alla segretaria.

“Di nuovo vedo solo che ti limiti a mettere in dubbio un autore ma non porti alcun argomento a”

La questione è molto semplice: questi sono argomenti complessi, per parlarne occorre essere qualificati.

“nessun autore che non sia diplomato all’Ecole Biblique potrebbe essere credibile!”

Ci sono tante altre università serie, in nessuna di questa ovviamente un TdG ha una cattedra di filologia semitica o greca.

“Io li conosco, conosco pure l'autore, se tu che rifiuti le sue tesi senza neppure conoscerle, questa è cialtroneria!”

Da filosofo devo denunciare la fallacia logica di questa tesi. L’onere della prova spetta a chi fa le affermazioni. Se dunque qualcuno vuole sostenere una tesi assolutamente controcorrente spetta a lui dirci quali sono le sue argomentazioni. Io ho già portato le mie prove che il nome divino fosse probabilmente pronunciato Yahaweh, scrissi: “Abbiamo una traslitterazione greca di Teodoreto (Quaestio 15 in ex.) IAVE' e una di Clemente Alessandrino (Stromateis V,6,34) IAUE'. Poi ci sono studi fatti su scritture di nomi propri ebraici di epoca neobabilonese-persiana, sui papiri di Elefantina, su iscrizioni, etc. C'è poi l'abbreviazione del nome divino IAH.”
A questo cosa mi hai risposto? Che Getroux la pensa diversamente. E allora dimmi le sue argomentazioni…. sapiens nihil affirmat quod non probat

“Stessa castroneria che ha fatto la CEI manipolando le scritture ebraiche... la CEI ha messo SIGNORE dove c'era GEOVA e la TNM ha messo GEOVA dove c'era SIGNORE.”

Noi seguiamo una tradizione bimillenaria iniziata dagli ebrei e presente nel cristianesimo antico, giacché le citazioni nel NT di brani veterotestamentari con YHWH hanno puntualmente un kyrios. Ergo, finché non mi dimostrerai che il NT è stato manipolato, io mi attengo al modus operandi che mi attesta la Chiesa primitiva.

“Vuoi dire che IN EFFETTI TU NON PUOI PROVARE QUELLO CHE DICI?”

Certo che posso, per questo ti ho dato le referenze bibliografiche.

“poi non sei neppure in grado di portare UN SOLO MOTIVO a sostegno della tua ipotesi?”

Come già detto il libro dell’École Biblique cui ti ho rimandato ha impiegato qualcosa come 40 pagine per dimostrare questa tesi, e la ragione è semplice, la filologia richiede perizia metodologica, non è cosa da dilettanti o da forum. Ergo, o ti comporti come ogni grecista farebbe e tramite il prestito interbibliotecario ti procuri l’opera che ti ho segnalato oppure ti attacchi al tram, giacché non sai come si conduce uno studio filologico su un’opera per distinguere gli eventuali autori e le famiglie testuali. Se il Wolf ha impiegato centinaia di pagine per sciogliere l’Odissea nei suoi elementi costituitivi ed evidenziare i molti autori che le stanno dietro, non si vede perché il metodo di fare filologia e di discernere le famiglie testuali debba cambiare dalla mattina alla sera per un tuo capriccio.

“Te lo dico molto pacatamente ma seriamente, visto il tuo atteggiamento io di te non mi fido per niente”

E dimmi, in che modo potrei metterti una bomba sotto casa sapendo in che cosa sei laureato?

“mia vita privata.”

E chi te la chiesto? Devi semplicemente mettere una parolina alla fine della frase: “Ho frequentato la facoltà di X”. E’ un dato tanto privato?

“nessuna laurea e titolo di studio potrebbero servire”

Ci sono moltissime lauree che danno le competenze per parlare di greco e\o ebraico

“se ti dicessi che mi ero laureato in lessicologia semitica mi diresti che non posso parlare di greco....”

E’ ovvio

“insomma, come con Furuli, Gertoux, BeDunh”

Mi limito a dire che se un singolo ricercatore su diecimila sostiene una tesi, non fa testo per il mondo scientifico. Avevo già postato un frammento di Sivano Fuso a mio parere molto esplicativo, in cui rispondeva alla lettrice che se due premi Nobel credono alla telepatia non per questo diventa una cosa scientificamente seria e dimostrata, perché altri diecimila scienziati non ci credono:

“Che dire? La scienza ha finalmente dimostrato la realtà di tante convinzioni metafisiche, esoteriche e occultistiche, tanto di moda in ambienti New Age e simili? Evidentemente no. Si tratta semplicemente della posizione personale di alcuni isolati ricercatori, non certo condivise dal resto della comunità scientifica.
Non bisogna neanche credere che certe tendenze pseudoscientifiche siano caratteristiche della nostra epoca. Anche nel passato vi sono esempi altrettanto significativi. Vi sono stati premi Nobel (ad esempio Charles Richet) e comunque illustri scienziati (Williams Crookes, Camille Falammarion, Oliver Lodge, ecc.) che hanno creduto all'esistenza dei fantasmi e alle straordinarie capacità di medium imbroglioni. Vi sono stati illustri ricercatori che sono stati vittime di solenni cantonate come credere all'esistenza dei raggi N, della poliacqua, della memoria dell'acqua, ecc. Altri addirittura non hanno esitato a perpetrare vere e proprie frodi scientifiche per cercare di fornire un fondamento alle teorie in cui credevano. Nella scienza per fortuna la posizione dei singoli ricercatori ha ben poca importanza. Ogni affermazione per essere accettata deve infatti essere condivisa dall'intera comunità scientifica internazionale. Evidentemente questa condivisione non c'è mai stata per le teorie eterodosse cui fa riferimento il lettore.

Gli scienziati, prima di essere tali, sono uomini e, come tutti gli uomini, portano con sé il loro fardello di emozioni, pregiudizi, convinzioni, fallibilità, ignoranza, presunzione, orgoglio, desiderio di affermazione personale, ecc. Tutto ciò rende perfettamente possibile che anche ricercatori che hanno dimostrato una grande genialità in certi settori, si comportino poi come ingenui sempliciotti relativamente ad altri argomenti.

Quello che sostiene uno scienziato, per illustre e affermato che sia, non ha alcun valore se non viene condiviso dal resto della comunità scientifica. Per fortuna nella scienza non vale alcun principio di autorità. Questa necessità di raggiungere il cosiddetto accordo intersoggettivo, rappresenta un eccezionale sistema di filtraggio e di autocorrezione che consente alla scienza di far sopravvivere solamente le idee valide e debitamente provate e di eliminare al contempo tutte le idee prive di adeguato fondamento.”

Il tuo caso a mio avviso è ancora più eclatante, perché non hai dei premi Nobel che credono ai fantasmi, ma degli ignoti che credono ai fantasmi. Essi mancano non solo di autorità, ma anche del consenso del mondo accademico.

Ad maiora
barnabino
00lunedì 25 luglio 2005 01:02
Caro povero il mio Polymetis,

Che posso dirti? Mi ripeto, tu dici

perché non si può tradurre da un testo che non è aggiornato con i ritrovamenti papiracei più recenti, che considera il testo alessandrino neutro, e che ha ben cinquecento differenze rispetto al NA


Ebbene, quali sono queste 500 differenze che ne fanno di WH un testo superato? Sono giustificate ed importantanti? E ancora, tali differenze, se importanti, sono riportate in nota o meno sulla TNM? Io non faccio, come fai tu, inutile e sterile polemica, ti chiedo solo di argomentare sui fatti, fatti che per ora non ho ancora visto.
Per il resto la tua unica argomentazione è basata sul mettere in dubbio la preparazione di tutti coloro che non condividono le tue tesi, mi pare un pò pochino come argomentazione.

Se dunque qualcuno vuole sostenere una tesi assolutamente controcorrente spetta a lui dirci quali sono le sue argomentazioni.


Ti sbagli, sei tu che hai messo in dubbio la tesi di Gertoux e visto che lo hai fatto dovevi avere buone ragioni, alle tua argomentazioni ho già risposto dicendo che Iah non è mai stata una abbreviazione di Yehovah. Hai altri argomenti o ti limiti queste banalità? Apri un 3D, te la senti di fare un confronto serio per una volta?

Noi seguiamo una tradizione bimillenaria iniziata dagli ebrei e presente nel cristianesimo antico


Bene... seguite una tradizione. Dunque, in base alla "tradizione" (e non in base alla traduzione) avete sostituito SIGNORE a YHWH, quindo riconosci che YHWH=SIGNORE. In base a questa stessa tradizione dove c'era SIGNORE noi abbiamo ripristinato YHWH, visto che tanto, a quanto tu dici, SIGNORE indica YHWH. Ti ripeto, non vedo il problema.... se tu nell'AT metti SIGNORE al posto di GEOVA non vedo perchè io non posso fare il contrario nel NT.

Mi limito a dire che se un singolo ricercatore su diecimila sostiene una tesi, non fa testo per il mondo scientifico


Di nuovo dici delle emerite stupidaggini, una teoria nuova ed originale deve essere per forza diversa e rivoluzionaria rispetto al passato altrimenti fai accademia e non scienza

dimmi, in che modo potrei metterti una bomba sotto casa sapendo in che cosa sei laureato?


Caro Polymetis, come ti ho detto non mi piace per nulla il tuo modo di portare avanti le disussioni, non hai rispetto per i tuoi interlocutori e per la religione altrui mentre questi sono per me due valori estremamente importanti. Non mi lascio irretire dalle tue provocazioni, la tua preparazione in fatto di lingue bibliche è aspecifica quanto la mia, visto che non hai nepure seguito un corso di greco biblico, per cui se vuoi discutere fallo senza tante polemiche inutili e tediose.

Arrivederci

[Modificato da barnabino 25/07/2005 1.05]

Polymetis
00lunedì 25 luglio 2005 09:44
“Ebbene, quali sono queste 500 differenze che ne fanno di WH un testo superato? Sono giustificate ed importantanti?”

Come già scritto non ho la minima intenzione di mettermi a cercarle, mi basta che il più grande filologo di questo pianeta mi dica il loro numero. Ho paura che tu confonda la filologia con la teologia, non ha lacuna rilevanza se siano importanti dottrinalmente, questo è un problema da teologi mentre qui sto parlando da grecista. Se il WH non fosse superato e le sue teorie critiche inesatte a quest’ora Nestle, Aland, Metzger e Martini non si sarebbero messi a fare un’edizione critica nuova. Se tu non hai mai fatto un corso di filologia non è un mio problema: tradurre da un’edizione critica superata è una castroneria.
Il dott. Nicolotti discusse della medesima cosa in un NG di Google tempo fa, ecco la sua risposta a chi gli chiedeva, come fai tu, quali fossero le variazioni “importanti” tra WH e NA: “Non m'interessa sapere se da un'edizione all'altra ci sono grosse varianti teologiche, anche perché quella che per me può essere una variante teologica importante per te può non esserlo e viceversa. Nello stesso tempo nessun filologo giudica il valore di un'edizione critica in base alle "variazioni importanti", ma in base al lavoro critico che sta alla base. Quindi a me interessa sapere che quella traduzione è stata condotta su un testo critico allora superato, oggi stravecchio.
Se i traduttori della TNM fossero come tutti gli altri traduttori biblici, ad ogni revisione della traduzione si sarebbero adattati all'ultima e più accreditata edizione critica. Oppure tanto vale non riempirsi la bocca di riferimenti ai testi originali, quando i testi originali sono presentati in uno stato critico deficitario.”
Lo chiedo nuovamente: che senso ha partire dal WH, un’edizione con un apparato critico semi-inesistente e superato di 120 anni, se il NA ha già in nota tutte le varianti che il WH riteneva autentiche?

“sbagli, sei tu che hai messo in dubbio la tesi di Gertoux”

Non io, CHIUNQUE. Apri un dizionario qualsiasi del VT alla voce “tetragramma” e ti diranno che Geova è un ibrido, e la WTS lo ammette. Tu mi hai detto che questo Gertoux dice il contrario, al che io ti ho chiesto chi diavolo fosse e quali sono le sue argomentazioni. Tu non lo sai perché avrai trovato una qualche sua citazione di tre righe in internet e la sua opera non l’hai mai vista neppure di lontano.

“Iah non è mai stata una abbreviazione di Yehovah”

Lo è eccome. Tu ti sei limitato a rispondermi che non è una forma decurtata del nome ma una specie di nomignolo, come se oggi chiamassimo Giuseppe col soprannome Beppe. A parte l’assurdità di ritenere che gli ebrei abbiano fatto una cosa simile al nome divino, occorre dire che non mi hai portato nessuna fonte di questa bizzarra teoria. Ho aperto il Dizionario della Bibbia della Society of Biblical Literature alla voce “alleluia”, e mi viene data quest’etimologia “lodate Yh[wh], CVD.
Ho portato anche altre argomentazioni, abilmente ignorate.

“quindo riconosci che YHWH=SIGNORE”

Nell’AT sì.

“In base a questa stessa tradizione dove c'era SIGNORE noi abbiamo ripristinato YHWH”

E no caro, perché nella mente dei TdG YHWH è solo il nome del Padre, mentre Signore nel NT si può riferire anche al figlio. In una marea di passi dove è ambiguo a chi sia riferito kyrios, la WTS ha forzato la lettura attribuendoli al Padre con la resa Geova.

“una teoria nuova ed originale deve essere per forza diversa e rivoluzionaria rispetto al passato”

Mio caro, nel mondo scientifico ci sono teorie rivoluzionarie all’ordine del giorno, e infatti quando qualcuno riesce a provarle prima o poi si impongono, è successo con Einstein e la sua relatività, è successo con la teoria dei quanti, ecc. Mentre qui non ci troviamo di fronte a qualcosa di “innovativo” ma ad un errore secolare, già valutato e scartato.

“la tua preparazione in fatto di lingue bibliche è aspecifica quanto la mia”

Veramente giacché ti rifiuti di dirmi dove hai studiato greco non ho un metro di paragone per valutare quest’affermazione.

“visto che non hai nepure seguito un corso di greco biblico, per cui se vuoi discutere fallo senza tante polemiche inutili e tediose.”

Secondo te neppure un laureato in lettere classiche allora può discutere sopra il tuo livello, perché in nessuna facoltà universitaria italiana si studia “greco biblico”. Semplicemente prima di fare ogni autore, sin dai tempi del liceo, si studiano le su caratteristiche linguistiche. E’ da quanto ho 17 anni che traduco greco biblico, a quel tempo la nostra professoressa ci fece tradurre il Sal 137(LXX) e il discorso della montagna di Mt. Per ogni singolo autore affrontato, che sia Platone o Luciano di Samosata, noi grecisti studiamo le sue peculiarità sintattiche e lessicali. Ci sono autori che sono un incubo da tradurre, come Polibio e Tucidide, altri che si fanno ad occhi chiusi, come Caritone o Menandro, ed il motivo è molto semplice: il greco comune è una passeggiata per chi si è temprato con l’attico, per chi è impazzito con l’eolico nel tradurre Alceo e Saffo o con lo ionico nel tradurre Erodoto. Tu hai fatto tutto questo? Con chi sto parlando di una lingua cui ho dedicato anni di studio?
Proprio non capisco dove starebbe l’invadenza nel chiedere alla persona cui vui discuto di greco dove l’abbia studiato e come l’abbia studiato. Ti ho forse chiesto il tuo indirizzo di casa?

Ad maiora


[Modificato da Polymetis 25/07/2005 13.01]

barnabino
00martedì 26 luglio 2005 17:15
Caro Polymetis,

Ma come? Prima dici peste e corna del testo di WH come fossi certo di chissà quali errori filologici e adesso ti rifugi in questa frase

Come già scritto non ho la minima intenzione di mettermi a cercarle, mi basta che il più grande filologo di questo pianeta mi dica il loro numero.


Se ci sono 500 differenze sei sicuro che siano tutte significative? Ti posso dire che non tutti sono d'accordo sulle scelte del NA e per questo, in genere, si usa un testo base e poi si consultano altri testi, proprio perchè ci sono diversi orientamenti filologici.

Ora, benchè tu critichi il testo di WH al punto da ritenerlo inutilizzabile, superato e stravecchio per una interlineare (che come puoi capire non è certo destinata ad un pubblico di specialisti, che altrimenti si compra un'edizioen critica) poi non sai neppure citare qualche passo in cui si dimostra inaffidabile? Scusa ma il tuo mi pare un modo di procedere quanto meno bizzarro e poco credibile! [SM=g27988]

Lo chiedo nuovamente: che senso ha partire dal WH, un’edizione con un apparato critico semi-inesistente e superato di 120 anni, se il NA ha già in nota tutte le varianti che il WH riteneva autentiche?


E io ti ripeto, in base al NA il testo di WH è superato o è sempre valido per costituire il testo base di una interlineare? Oppure un poveretto che si vuole avvicinare al greco neotestamentario deve spendere 72 euro invece di una contribuzione volntaria solo per conoscere la variazioen presente su di un papiro copto del VII secolo?

E no caro, perché nella mente dei TdG YHWH è solo il nome del Padre, mentre Signore nel NT si può riferire anche al figlio. In una marea di passi dove è ambiguo a chi sia riferito kyrios, la WTS ha forzato la lettura attribuendoli al Padre con la resa Geova.


Vorrei vedere questa "marea" di passi di cui parli... in tutti i casi ammetti che l'aver omesso il nome divino è un intento puramente teologico, se infatti si stabilisce che SIGNORE=YWHW nell'AT non si capisce perchè tale equazione (se non tirando in ballo la dottrina della trinità) non possa essere valida anche nel NT.

In questo modo se nel NT, per te, SIGNORE=DIO TRINO allora usandolo per YHWH nell'AT stai facedo un grosso errore linguistico e teologico, confondendo Geova con un ipotetico e inesistente dio trino del IV secolo. Come vedi l'operazione di sostituire a YHWH il termine SIGNORE nell'AT è speculare a ripristinare il nome divino nel NT. Così io metterei YHWH al posto del tuo dio trino e tu metti il dio trino al posto di YHWH. Tutto sommato, non esistendo nessun dio trino prima del IV secolo, la seconda sostituzione mi pare che rispetti di più il testo, cosa ne dici? A me pare un anacronismo gettare SIGNORE=DIO TRINO allo sbaraglio nell'AT!

Mentre qui non ci troviamo di fronte a qualcosa di “innovativo” ma ad un errore secolare, già valutato e scartato.


Non direi, qui ci troviamo di fronte a qualcosa di innovativo che tu rifiuto di considerare chiudendoti nelle tue sicurezze.

Veramente giacché ti rifiuti di dirmi dove hai studiato greco non ho un metro di paragone per valutare quest’affermazione.


Io invece conosco le tue e dunque posso dire che non hai alcuna preparazione specifica, che tu conosca il greco classico non ti rende certo adeguato a pensare di poter trattare gli altri forumisti come ignoranti, te lo detto, se ritieni che non siamo all'altezza di discutere con te tornatene da dove arrivi, non sei obbligato a discutere con noi. Se invece decidi di discutere evita commenti inutili e fuori luogo.

Ciao ftrytry









Polymetis
00mercoledì 27 luglio 2005 15:15
“Se ci sono 500 differenze sei sicuro che siano tutte significative? Ti posso dire che non tutti sono d'accordo sulle scelte del NA e per questo, in genere, si usa un testo base e poi si consultano altri testi, proprio perchè ci sono diversi orientamenti filologici.”

Mi chiedo se ci sei o ci fai. Continui imperterrito col tuo: “sei sicuro siano tutte significative?”, quando è da giorni che cerco di spiegarti che questa è filologia e non teologia, e che per un lavoro di traduzione dovrebbe essere irrilevante il contenuto teologico di un passo. Inoltre come se nulla fosse con la storiella: “si usa un testo base e poi si consultano altri testi, proprio perché ci sono diversi orientamenti filologici”, quando ti ho appena detto che tutte le varianti scelte come testo autentico dal WH sono comunque in nota al NA e dunque non serve consultarlo.

“poi non sai neppure citare qualche passo in cui si dimostra inaffidabile?”

Come ho già detto: in tutto. E’ la teoria critica che ritiene il testo alessandrino neutro a rendere il WH un’edizione critica superata su cui un filologo del 2005 non può condurre una traduzione. Si prende il NA e da lì si traduce, senza avere l’obbligo di seguirlo pedissequamente in quanto se si concorda con qualche lezione che fu scelta da WH la si trova in nota al NA, rendendo completamente inutile partire dal WH.

“E io ti ripeto, in base al NA il testo di WH è superato o è sempre valido per costituire il testo base di una interlineare? Oppure un poveretto che si vuole avvicinare al greco neotestamentario deve spendere 72 euro invece di una contribuzione volntaria”

Io ritengo che nessuna interlineare avvicini al testo, ma che al contrario siano una completa illusione. L’unica cosa che possono fare è far leggere parole italiane in fila con una sintassi sgangherata, senza che il lettore abbia assaporato una sola lettera della parola greca che sta sopra. Tradurre è tradire, e non è certo una traduzione interlineare che può rendere la semantica greca, tanto meno la sintassi: è sempre una mediazione. Se dunque qualcuno mi chiedesse un modo per avvicinarsi al testo greco gli consiglierei di studiarlo da privatista, e magari gli darei io stesso una mano perché ritengo che studiare greco da soli sia impossibile.

“invece di una contribuzione volontaria”

Ma non erano esaurite le KIT? Se ce ne sono ancora dimmi dove posso dare questa “contribuzione volontaria”.

“In questo modo se nel NT, per te, SIGNORE=DIO TRINO”

No, Signore può essere il solo Padre, il solo Figlio, il solo Spirito, o il Dio Trino.

“se infatti si stabilisce che SIGNORE=YWHW nell'AT non si capisce perchè tale equazione (se non tirando in ballo la dottrina della trinità) non possa essere valida anche nel NT.”

La dottrina della Trinità non c’entra nulla. Se leggo “Signore” in un passo vetero-testamentario che parla di Dio so che parla del Padre, perché gli antichi ebrei non avevano ancora conosciuto Cristo. Se invece nel NT leggo “Signore” mi spieghi come faccio a sapere se si riferisce a Dio Padre o Gesù? Nella mente dei tuoi confratelli Geova è il nome di Dio Padre, ergo, se la TNM al posto di Signore mette Geova costringe i lettori a riferire un determinato passo al Padre.
Come ho già detto questa discussione è completamente priva di senso perché non esistono papiri del NT con Geova e dunque è perfettamente inutile discutere. Prendiamo ad esempio il papiro Bodmer II, che risale al secondo secolo d.C.



Quello che vedete in alto a destra è Gv 12,38 che cita Is 53,1 dei LXX. Se osservate la TNM mette Geova, mentre questo papiro del II secolo ha giustamente kyrios, come tutti gli altri del resto. Io seguo una traduzione bimillenaria propria agli evangelisti, tu il delirio filologico e il capriccio di un comitato di biblisti improvvisati.

“on direi, qui ci troviamo di fronte a qualcosa di innovativo”

Di un errore medioevale

“Io invece conosco le tue e dunque posso dire che non hai alcuna preparazione specifica, che tu conosca il greco classico non ti rende certo adeguato a pensare di poter trattare gli altri forumisti come ignoranti”

Non conosco solo il greco classico, giacché con questa definizione tra noi grecisti si intende l'attico del V-IV secolo a.C. Ho studiato autori di ogni epoca e dialetto, da Omero a Marc’Aurelio, passando per il NT ovviamente: il greco koinè dei Vangeli non è un’isola linguistica.


Ad maiora

[Modificato da Polymetis 27/07/2005 20.42]

fr44
00mercoledì 27 luglio 2005 17:50
Scusatemi, entro in punta di piedi in una discussione su testi greci, confessando la mia sarsissima conoscenza del greco.

Vedo che qui si parla di un versetto ( quello di Giovanni 12:38 ) citato nel NT che si riferisce a Isaia 53:1 come è riportato dalla LXX.

Ma la LXX a sua volta è una traduzione dal testo originariamente compilato in ebraico.

La mia domanda è: nel testo originale ebraico in Isaia 53:1 troviamo il tetragramma YHWH o il termine Adonai?

Grazie per la risposta.


Francesco.
Polymetis
00mercoledì 27 luglio 2005 19:10
“Scusatemi, entro in punta di piedi in una discussione su testi greci, confessando la mia sarsissima conoscenza del greco.”

Scarsa cosa significa?

“Vedo che qui si parla di un versetto ( quello di Giovanni 12:38 ) citato nel NT che si riferisce a Isaia 53:1 come è riportato dalla LXX.”

In realtà parliamo del NT in generale, dove la TNM mette un’infinità di volte Geova senza che una sola volta il testo greco attesti l’uso del tetragramma.

“Ma la LXX a sua volta è una traduzione dal testo originariamente compilato in ebraico.”

Sì.

“La mia domanda è: nel testo originale ebraico in Isaia 53:1 troviamo il tetragramma YHWH o il termine Adonai?”

Il tetragramma ovviamente. Quello che secondo me è indicativo è che Giovanni citando il VT anziché mettere YHWH abbia seguito la prassi di lettura e l’abbia sostituito con kyrios, come in tutto il NT.
barnabino
00giovedì 28 luglio 2005 01:09
Caro Polymetis,

Mi pare che tu mi prenda per sprovveduto


è da giorni che cerco di spiegarti che questa è filologia e non teologia, e che per un lavoro di traduzione dovrebbe essere irrilevante il contenuto teologico di un passo


Io infatti non ti parlo di teologia ma di filologia, ti ho chiesto se queste 500 variazioni del NA sul WH sono davvero così importanti da ritenere il WH inutilizzabile come testo base per una interlineare diretta a dei principianti, e ancora ti chiedo quante di queste sono accettate unanimemente dalla critica filologica, anche da quella che non condivide la logica di scelta da NA?

Si prende il NA e da lì si traduce, senza avere l’obbligo di seguirlo pedissequamente in quanto se si concorda con qualche lezione che fu scelta da WH


Caro amico, mi pare che tu dimentichi che qui parliamo del “testo base” per una interlineare, non di una edizione critica, chi usa l’interlineare non ha certo velleità da traduttore, anche io uso NA come edizione critica, ma il problema qui è che tu consideri WH sorpassato non come edizione critica (che per altro non esiste!) ma come testo base per una interlineare. Io che non leggo il greco fluentemente mi sento libero di usarli entrambi, la KIt per praticità e NA per le varianti testuali. Il tutto spendendo 25 euro contro i 73 euro dell’interlineare San Paolo. Il problema è se all'utente di una interlineare può servire spendere 73 euro per conoscere la variante testuale di un papiro copto del VII secolo.

Io ritengo che nessuna interlineare avvicini al testo, ma che al contrario siano una completa illusione


Non ti do torto, ma per uno studente di un corso non specifico, per un cristiano attento, per un pastore, anziano o un sacerdote essa può essere uno strumento utile per chi si vuol avvicina la testo greco del NT senza avere necessariamente una laurea specifica, nessuno dice che non sia una mediazione, solo uno stupido può pensare che possa rendere la semantica o la sintassi, ma certo un cristiano curioso e sincero può farne un uso intelligente.

Il problema però non è se le interlineari in genere sono utili o meno ma se la KIt è una buona interlineare o no, il Prof. BeDuhn che la addotta nel suo corso di studi ritiene che sia la migliore in circolazione (almeno nel panorama anglosassone) mentre tu ritieni sia del tutto inutilizzabile solo perché usa WH. Vogliamo trovare un punto di accordo tra questi due estremi? Il punto di frizione tra te e BeDuhn, mi pare dunque che non sia la Kit, che in se che potrebbe essere anche buona, ma piuttosto il testo WH oppure sbaglio?

Ma non erano esaurite le KIT?


E’ possibile che siano in ristampa o sia in preparazione una revisione, devi chiedere alla Sala del Regno più vicino casa tua o telefonare a Roma. Per altro vuoi dire che hai fatto tutto questo bailamme sulla Kit senza averla mai vista? [SM=g27988]

Se leggo “Signore” in un passo vetero-testamentario che parla di Dio so che parla del Padre, perché gli antichi ebrei non avevano ancora conosciuto Cristo. Se invece nel NT leggo “Signore” mi spieghi come faccio a sapere se si riferisce a Dio Padre o Gesù?


Molto semplicemente la TNM segue la logica di ripristinare il nome divino solo nelle citazioni o nei riferimenti dell’Antico Testamento dove anche nel TM è usato il tetragramma e dove esso è applicato sicuramente al Padre, in tutti gli altro casi si lascia Signore lasciando al lettore determinare se si riferisca Dio o a Gesù Cristo nei casi dubbi, che però si contano sulla punta delle dita. Il ripristino è stato fatto con molta cautela (237 volte) proprio per questo motivo.

Come ho già detto questa discussione è completamente priva di senso perché non esistono papiri del NT con Geova e dunque è perfettamente inutile discutere


Così come non esistono manoscritti del TM che hanno sostituito SIGNORE ad YHWH, eppure la CEI traduce YHWH in modo "scorretto" non seguendo il testo. Perché? Si basa su una ipotesi e nulla più, si pensa che YHWH possa essere usato scambievolmente con SIGNORE anche nel TM perché questa era la tradizione che si suppone fosse in uso nel I secolo nella LXX, eppure come tu fai notare per il lettore del NT questa espressione può indicare tanto Gesù quanto Dio, dunque fai comunque un'approssimazione, il traduttore non può dare per scontato che per tutti i lettori SIGNORE nell'AT corrisponda a YHWH diversamente che il NT. Il lettore davanti ha solo il testo e una unità di scritti.
Anche quella della TNM è solo una ipotesi, però parte da presupposti diversi, cioè dal fatto che nel I secolo non era ancora invalsa l’abitudine di sostituire nelle versioni greche della Tanach il tetragramma con KURIOS o KS (questo è emerso solo abbastanza recentemente con la scoperta di alcuni mss risalenti al II secolo aEV e il I secolo EV) e pertanto si può ipotizzare (bada, ipotizzare) che anche gli apostoli seguissero questa consuetudine mentendolo nelle citazioni.

Per rispondere anche a Fr44 è possibile che Giovanni riportasse Isaia con il tetragramma, come era abitudine fare nel I secolo, e che poi, proprio come nel caso della LXX, dal II secolo in poi gli scribi, forse per praticità verso i lettori di lingua greca, cominciassere a sostituire il tetragramma con KURIOS. Non si tratat di una manomissione, solo di uno spostamento linguistico da un'area ad un'altra, dopo il 70 la struttura della congregazione cristiana era cambiata profondamente coem puoi immaginare.

Non è strano che non ci siano pervenute copie del NT con il tetragramma, anche della LXX che all'epoca era certo molto più diffusa egli scritti cristiani non sono rimasti che pochi frammenti come testimoni, grazie anche a Qumran... ci vorrebbe un Qumran cristiana per poter dire qualcosa di definitivo ovviamente!

Così vedi che la CEI toglie partendo da una ipotesi e la TNM ripristina partendo da un’altra ipotesi. Possiamo discutere sulla validità delle due ipotesi ma non sulla possibilità delle due operazioni che sono speculari.

Di un errore medioevale


Questa è un’opinione un pò semplicistica, come fai ad essere sicuro che si tratti di un errore? Per esempio la testimonianza dei nomi teofori, a cui di solito si fa riferimento per sostenere con certezza la forma Yahweh, è abbastanza controversa, per esempio Yehohshùa sostiene la forma Yeho-wah e non Yah-weh, e lo stesso vale per Yehohnathà, Yehohadda, Yehohnadàb e moltissimi altri che non ti sto qui a citare.
Io credo che non si debba essere dogmatici ma considerare attentamente tutti i fatti, altrimenti rischi di cadere nei luoghi comuni.

il greco koinè dei Vangeli non è un’isola linguistica.


Nessuno lo mette in dubbio, infatti se non conosci un po’ di filologia semitica rischi di prendere degli strafalcioni, io non mi ritengo certo un esperto o particolaremente preparato ma riconosco i miei limiti, non sono qui per dimostrare nulla ma solo per imparare, e farlo da tutti. Se tu ritieni di non aver nulla da imparare sono felice per te ma non è il caso che lo sottolinei ad ogni post, se qualcuno sbaglia puoi corregerlo ma fino a quel momento non vedo come puoi mettere in dubbio la preprazione altrui.

ftrytry Ti saluto
Polymetis
00giovedì 28 luglio 2005 14:55
“Io infatti non ti parlo di teologia ma di filologia, ti ho chiesto se queste 500 variazioni del NA sul WH sono davvero così importanti da ritenere il WH inutilizzabile come testo base per una interlineare diretta a dei principianti, e ancora ti chiedo quante di queste sono accettate unanimemente dalla critica filologica, anche da quella che non condivide la logica di scelta da NA?”

Occorre distingue attentamente due piani:
1)Il WH serve per una traduzione?
2)Il WH può servire per un’ interlineare rivolta a principianti?

Riguardo alla prima domanda la risposta è che tradurre da un testo critico in stato deficitario e sprovvisto di un vero e proprio apparato critico è completamente folle. Il WH è inutile da consultare, in quanto le lezioni che i due filologi ottocenteschi ritennero autentiche stanno comunque in nota al NA. Ergo inutile partire dal WH.
Per quanto riguarda il secondo problema la risposta è che per un’interlineare non serve né il WH né il NA: anche se sopra la traduzione interlineare mettessimo il testo greco del Simposio di Platone per un inesperto non cambierebbe nulla, né avrebbe modo di accorgersene. Tutto quello che fanno le interlineari è far vedere una sequenza di parole italiane in fila senza sintassi. Non c’è alcun avvicinamento al testo greco, né la sua lettura. Quindi alla tua domanda: il WH può servire per un interlineare? La risposta è: sì, serve quanto il NA e l’Odissea!

“tu consideri WH sorpassato non come edizione critica (che per altro non esiste!)”

Il WH era un testo ricostruito in base a delle precise teorie, poteva definirsi un’edizione critica, sebbene scarsa quanto all’apparato.

“Io che non leggo il greco fluentemente mi sento libero di usarli entrambi”

Dimmi cosa vorrebbe dire: “non leggo il greco fluentemente”? Ti do una dritta: nel curriculum per un diploma di liceo classico il numero di ore di greco da fare è ben 516! Sai qual è il risultato di queste 516 ore di lezione più le ore ed ore di compiti per casa? Il risultato è che gli studenti più bravi impiegano un’ora e mezza circa per tradurre 10 misere righe di versione, mentre i meno dotati impiegano due ore, spesso non riuscendo neppure a finire le dieci righe di Tucidide assegnate come verifica in classe. Dunque tu, che per quanto ne so hai fatto un corso accelerato per dilettanti di 20 ore, come cavolo osi dire “non leggo fluentemente greco”? Sei in vena di eufemismi? Di piuttosto che sei un dizionario dipendente e che senza un’interlineare non sapresti leggere due righe di fila!

“può essere uno strumento utile per chi si vuol avvicina la testo greco del NT senza avere necessariamente una laurea specifica,”

E in che modo avverrebbe questo avvicinamento me lo spieghi? Si può forse rendere in traduzione interlineare le mille valenze che può assumere contemporaneamente un genitivo assoluto? Si può far capire ad un non grecista con un’interlineare che cos’è la diatesi media visto che in italiano esiste sono l’attivo ed il passivo? Si può far capire che cos’è l’aspetto di un verbo?

“il Prof. BeDuhn che la addotta nel suo corso di studi ritiene che sia la migliore in circolazione”

Adottare un’interlineare in un corso di studi universitario è semplicemente assurdo.

“E’ possibile che siano in ristampa o sia in preparazione una revisione, devi chiedere alla Sala del Regno più vicino casa tua o telefonare a Roma.”

E’ esaurita da anni, e tu lo sai. Molti neo-aggregati non sanno neppure cosa sia.

“Per altro vuoi dire che hai fatto tutto questo bailamme sulla Kit senza averla mai vista?”

Ne ho diverse pagine che mi hanno scansionato, quelle sui passi controversi.

“Molto semplicemente la TNM segue la logica di ripristinare il nome divino solo nelle citazioni o nei riferimenti dell’Antico Testamento dove anche nel TM è usato il tetragramma e dove esso è applicato sicuramente al Padre”

Ma che razza di criterio filologico è? Quelle frasi che per te sono sicuramente applicate al Padre potrebbero non esserlo per me. Esamina questi passi e dimmi secondo te a chi vanno applicati. Non mi interessa dimostrare che vadano applicati a Gesù, sebbene penso sia così, mi basta che siano ambigui, in quanto questo da solo squalificherebbe l’operato della TNM che ha forzato la lettura di passi incerti applicandoli al solo Padre. Inoltre se una citazione è dall’AT non significa che si possa ripristinare il tetragramma, molte volte nel NT vengono riferiti a Gesù passi che nell’AT erano rivolti al YHWH. Esempio:

“Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.
Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso.
Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano.
Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rm 10, 9-13)

A mio parere quel kyrios si riferisce senza dubbio a Gesù, e ho buonissimi motivi per dirlo, giacché Cristo era stato chiamato Signore subito prima e dunque il richiamo è chiaro. Inoltre si dice che chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Qual è questo nome? Pietro lo dice:
“Questo Gesù è
la pietra che scartata da voi, costruttori,
è diventata testata d'angolo.

In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,10-11)

Questo passo è doppiamente importante, sia perché applica a Cristo un versetto che nel Salmo era applicato a YHWH, sia perché ci dice qual è il nome da invocare.
Come in tutte cose la certezza matematica non c’è mai, ma tutte le prove convergono ad indicare che Rm 9,13 sia applicato a Cristo. Questo passo non solo è ambiguo, (cosa impossibile da disconoscere), ma addirittura il piatto della bilancia pende dalla nostra parte visto il contesto e i riferimenti incrociati. La domanda è: come ha osato la WTS forzare l’interpretazione di questo passo anziché lasciarla al lettore?

Facciamo altri esempi:
“Comunque, Paolo e Barnaba trascorrevano il tempo in Antiochia, insegnando e dichiarando, con molti altri la buona notizia della parola del Signore (Geova nella TNM)” (At 15,35)

Ditemi voi se questo contesto è così chiaro da giustificare la sostituzione con Geova. Da dove i geni metafisici di Brooklyn hanno ricavato che qui non stava parlando della buona novella di Cristo? Per giunta il testo greco usa il termine “ euanghelizomenoi”, cioè “evangelizzando”, e non è forse questo il termine tecnico per riferirsi alla predicazione di Cristo? Non sanno forse che: “Così è scritto, che il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome saranno predicati il ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme”? (Lc 24, 46-47)

Vediamo un altro testo assolutamente ambiguo non c’è nulla che possa far capire a chi si riferisca kyrios:
“Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dall’insegnamento del Signore.” (At 13,12)


Abbiamo appena letto un brano in cui si dice che la predicazione veniva fatta nel nome di Gesù: dunque su che base i TdG scelgono arbitrariamente di riferire a Geova questo passo anziché mantenere la voluta ambiguità?

Sentiamone un altro:
“Inoltre, costituirono per loro anziani in ciascuna congregazione e, pregando con digiuni, li affidarono al Signore (Geova) in cui erano divenuti credenti.” (At 14,23)

Anche qui devono proprio spiegarmi con quale rivelazione divina hanno escluso che Lc stesse parlando del Signore Gesù, giacché il contesto non dice nulla, e non sappiamo che gli apostoli battezzavano non solo nel nome del Padre ma anche del Figlio e dello Spirito. “Andate dunque e fate discepole tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” Mt 28,19

Potrei andare avanti, ma penso che basti a far capire che la TNM è intervenuta su passi assolutamente ambigui, dove i “sicuri” riferimenti al Padre li vede solo il comitato traduttore della NWT.

“Così come non esistono manoscritti del TM che hanno sostituito SIGNORE ad YHWH, eppure la CEI traduce YHWH in modo "scorretto" non seguendo il testo. Perché? Si basa su una ipotesi”

No, non su un’ipotesi, su una tradizione bimillenaria attestata anche nel NT, fino a prova contraria.

“si suppone fosse in uso nel I secolo nella LXX”

Quali fosse il testo della LXX nel I secolo non lo sappiamo, né sappiamo da dove citi il NT in una marea di occasioni di cui ti ho offerto un elenco scansionato che hai rifiutato. Dunque se anche provassi che nel I secolo la LXX aveva il tetragramma, non potresti ancora provare che lo aveva NT, perché il NT non cita solo dalla LXX ma anche da altre versioni greche. E bada che sto parlando dell’ipotetico ripristino del nome di Dio in citazioni dal VT, perché introdurlo a casaccio anche in altri punti del NT come ha fatto la NWT è pura follia e arbitrio gratuito senza alcun rigore scientifico. In base a cosa si può ripristinare ciò che non è in alcun manoscritto? Il giusto personale e l’intuizione?


“possibile che Giovanni riportasse Isaia con il tetragramma, come era abitudine fare nel I secolo, e che poi, proprio come nel caso della LXX, dal II secolo in poi gli scribi, forse per praticità verso i lettori di lingua greca, cominciassere a sostituire il tetragramma con KURIOS.”

Questo è a dir poco comico, anzi, è puro pregiudizio dottrinale. Il Vangelo di Giovanni fu composto nel 100 d.C., ed io ti ho presentato un testimone del II secolo! Ma ti rendi conto della vicinanza all’autografo giovanneo? Se avessimo un testo simile per Platone faremmo i salti alti tre metri. Ti informo di un piccolo particolare: i Vangeli sono il testo della letteratura greca che vanta testimoni papiracei più vicini all’originale. Il primo manoscritto che abbiamo del De Bello Gallico è di mille anni posteriore a Cesare, il primo manoscritto della “Storia” di Plinio è di 750 anni successivo all’autografo, 1300 anni di distanza per la Guerra del Peloponneso di Tucidide, 500 anni di distanza per Omero! Potrei andare avanti all’infinito ma si tratta sempre di secoli e secoli che separano gli autori dal primo manoscritto delle loro opere! Il testo tramandatoci del NT è il più sicuro di tutta la letteratura antica! Al contrario tu dinnanzi ad un manoscritto di pochi decenni successivo alla stesura del Vangelo inventi ipotesi per giustificare un abuso fatto dalla vostra traduzione! Le tue teorie cadono sotto il rasoio di Ockham! Tu inventi ipotesi ad hoc per far stare in piedi un edificio che crolla! Il Vangelo di Giovanni è stato scritto appositamente per le comunità greche dell’Asia, di quali problemi di “praticità” da risolvere parli?

“Non si tratat di una manomissione, solo di uno spostamento linguistico da un'area ad un'altra”

Io la chiamo manipolazione, e vista la baraonda che avete messo in piedi sulla necessità di conoscere il nome di Geova secondo te uno scriba cristiano del II secolo per questioni di “praticità” avrebbe depauperato le scritture di questa grande verità? Non conosceva forse costui l’avviso dell’Apocalisse: “Chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.” (Ap 22,19)?

“Questa è un’opinione un pò semplicistica, come fai ad essere sicuro che si tratti di un errore?”

Lo so io e lo sa anche la WTS, leggiti le tue pubblicazioni

“esempio Yehohshùa sostiene la forma Yeho-wah e non Yah-weh”

Apofonia qualitativa di II serie, con passaggio al grado medio nella prima vocale e al grado forte nella seconda.

“Se tu ritieni di non aver nulla da imparare”

E chi l’ha mai detto? Semplicemente se voglio imparare qualcosa so a chi rivolgermi, e costui deve avere delle competenze certificate

“ma fino a quel momento non vedo come puoi mettere in dubbio la preprazione altrui.”

Io non scrivo dubbi, scrivo constatazioni: parlano di greco i grecisti, punto.


Ad maiora
barnabino
00giovedì 28 luglio 2005 19:21
Scusa ma non ti seguo più, stiamo parlando da un mese della KIT, se sia una buona interlneare o meno in paragome con i 73 euro della interlineare San Paolo e ora dici

Per quanto riguarda il secondo problema la risposta è che per un’interlineare non serve né il WH né il NA: anche se sopra la traduzione interlineare mettessimo il testo greco del Simposio di Platone per un inesperto non cambierebbe nulla, né avrebbe modo di accorgersene


Allora devo dedurne che la KIT è magari anche una buona interlineare ma che, a tuo avviso, è inutile usare l'interlineare, sia da 73 euro con testo NA che la KIt con testo WH. Tanto bailamme per nulla dunque?

Il WH era un testo ricostruito in base a delle precise teorie, poteva definirsi un’edizione critica, sebbene scarsa quanto all’apparato.


Non tutti sono d'accordo nel considerare la teoria di NA migliore di quella di WH, diciamo che sono semplicemente diversi e che il problema è complesso e dibattuto e per cui non si può essere dogmatici.

mentre i meno dotati impiegano due ore, spesso non riuscendo neppure a finire le dieci righe di Tucidide assegnate come verifica in classe.


Diciamo che ero uno studentello poco dotato... ma che linguaggio didattico usi scusa? Lo sao che non esiste nessun studente "poco dotato"! [SM=g27988] Diciamo che ero interessanto ad altri campi del sapere!

Si può forse rendere in traduzione interlineare le mille valenze che può assumere contemporaneamente un genitivo assoluto?


Per un sacerdote, uno studente in una laurea non specifica o semplicemente per chi si avvicina al testo originale del NT senza conoscenze dettagliatel'interlineare è comunque un buon strumento, può servire a vedere, per esempio, quale parola è usata nel testo originale oppure come può essere reso il tempo di un verbo, certo ha i suoi limiti, ovviamente come ogni strumento devi usarlo in modo dovuto, per la sintassi non aiuta, inutile dirlo, ma visto che c'è comunque il testo greco chi conosce o ha studiato un pò questa lingua può usarlo con profitto. Se poi devi fare delle traduzioni o tirartela da filologo usi l'edizione critica ma per un uso teologico una buona interlineare va benissimo allo scopo... anzi, basta e avanza, mica tutti i cristiani devono essere dei filologi!

Adottare un’interlineare in un corso di studi universitario è semplicemente assurdo.


Lamentatene con lui, vedo che anche in Italia è normale nei seminari teologici usare delle interlineari, quello che dico è solo che lui la considera la miglior interlineare in lingua inglese quando tu la stigmatizzi come inservibile. Una via di mezzo? [SM=g27988]

E’ esaurita da anni, e tu lo sai. Molti neo-aggregati non sanno neppure cosa sia


Come sarebbe a dire "e tu lo sai"? Non sono mica all'ufficio letteratura della Bethel... esaurita da anni poi non direi, pochi anni fa era per certo disponibile. Forse è in preparazione una revisione o magari un'altra interlineare anche delle scritture ebraiche.

Quelle frasi che per te sono sicuramente applicate al Padre potrebbero non esserlo per me


Non hai capito, è il Testo Masoretico a fare da giudice, nei passi in cui il TM citato nel NT ha il tetragramma si ripristina.

Certo ci sono alcuni casi controversi ma non troppo, nel caso di Romani nel versetto citato dal TM c'è YHWH è pertanto è reso con Geova. Le tue considerazioni sono teologiche e non filogiche, il versetto di Atti può essere variamente interpretato così come quello di Romani (ti ricorderai tutto il discorso sull'espressione ebraica "invocare il nome di qualcuno"!).

“Inoltre, costituirono per loro anziani in ciascuna congregazione e, pregando con digiuni, li affidarono al Signore (Geova) in cui erano divenuti credenti.” (At 14,23)


In questo versetto si sceglie di rendere con Geova perchè l'espresione "affidare al Signore" era usata in riferimento all'affidare alla protezione di Dio [ho theos] per esempio in Atti 20,32 quelli investiti da un incarico. In effetti si parlava di gentili convertiti e non di Ebrei quindi credettero a Geova prima che a Gesù Cristo. Diverse versioni Ebraiche del NT rendono con Geova in questo versetto. Personalmente avrei lasciato anche Signore ma non mi pare una versetto decisivo per ritenere l'ipotesi della TNM errata.

Lo stesso vale per i passi di Atti 13,12 dove la traduzione Geova è giustificata dal v.8 dove si dice che l'argomento della conversazione era la Parola di Dio [ho theos] ovvero di Geova. Kurios è reso con Geova anche da due versioni ebraiche. Stesso discorso per Atti 15,35 in base ad alcune versione che rendono "la parola di Dio" ma dove è evidente che con l'espressione Parola del Signore ci si riferisca alla parola di Geova.

I passi controversi, evidentemente, esistono ma devi ammettere che sono un piccola minoranza e non sono delle forzature, infatti i riferimenti a "ho theos" in questi tre passi di Atti sono abbastanza espliciti ad indicare che ci si stava riferendo a Geova, se ammattiamo che ho theos appunto indica il Padre. Comunque la TNM rende con Geova solo in 237 la maggior parte di quali sono citazioni o riferimenti all'AT per cui non mi pare davvero che esageri nel forzare la traduzione... mai come la CEI che elimina Geova 7000 vote circa dal TM! [SM=g27988]

non su un’ipotesi, su una tradizione bimillenaria attestata anche nel NT, fino a prova contraria


Appunto, un'ipotesi che non si basa sulla filologia, che tu tanto spupazzi per criticare la TNM, ma piuttosto sulla tradizione, una tradizione che per quanto possiamo sapere risale ad un tempo posteriore alla compilazione del NT.
Ma anche l'ipotesi della TNM si basa sull'altrettanto millennaria tradizione degli ebrei (e gli scrittori del NT erano ebrei, non è vero?) di usare YHWH per definire Colui che un secolo dopo la compilzione del NT venne sostituito con Signore nel NT e nalla LXX!

Quali fosse il testo della LXX nel I secolo non lo sappiamo, né sappiamo da dove citi il NT in una marea di occasioni


Ti ho già spiegato che per la nostra ipotesi non è necessario trovare una copia della LXX con le impronte digitali di Pietro, è sufficiente osservare che nel primo secolo non era ancora invalsa la consuetudine di sostituire KURIOS al tetragramma, tutto qui!

E non sono i TdG a dirlo, leggiti la voce "kurios" di Fitzmyer sul DENT dove dice chiaramente che la traduzione kurios per YHWH si trova soltanto in copie cristiane dei secc IV e V ma non in quelle redatta in epoca precristiana come il Pap.Fouad 266 [egiziano] e l'8HevXII [palestinese] in cui il nome divino era reso in caratteri ebraici o in lettere greche. Insomma, io come al solito ti invito a non essere dogmatico e considerare tutti i fatti. Possiamo allora ipotizzare, dico ipotizzare, che se tale uso non era ancora invalso in quel tempo e in quell'area geografica anche gli scrittori neotestamentari conservassero il nome divino nei loro scritti.

il NT non cita solo dalla LXX ma anche da altre versioni greche


Visto che tali copie conservavano il nome divino dove compare nel TM sarà quest'ultimo a fare da giudice.

Questo è a dir poco comico, anzi, è puro pregiudizio dottrinale. Il Vangelo di Giovanni fu composto nel 100 d.C., ed io ti ho presentato un testimone del II secolo! Ma ti rendi conto della vicinanza all’autografo giovanneo?


Pregiudizio dottrinale? Non direi, io infatti non ho detto che i copisti cristiani avessero manipolato il NT ma lo trattarono semplicemente come l'AT, ovvero sostituirono a YHWH (poco comprensibile ai greci ormai divenuti la maggioranza) KURIOS per semplici ragioni di praticità.
Oppure dovresti accusare i copisti cristiani di aver manipolato anche la LXX sostituendo YHWH delle copie ebraiche con KURIOS. In tutti i casi come fu veloce la scomparsa del tetragramma dalla LXX (al punto che fino a pochi anni fa si pensava le versioni greche dell'AT non usassero il tetragramma) stessa sorte tocco anche al NT. E' evidente che nel giro di poche generazioni il tetragramma cadde in disuso sia nella LXX riprodotta dai cristiani che dal NT. Stessa sorte per la LXX che per il NT.

Il problema che per il NT non abbiamo copie del I secolo. Il P66 è di circa 100 anni posteriore all'autografo e, ti ricordo, che già in Giustino e Aristide di Atene, si affermava che Dio in quanto ineffabile non può avere un nome, oltre alle questioni pratiche già ricordate quanto questa teologia può aver influenzato la scelta dei copisti cristiani della LXX e del NT nel sostituire YHWH a KURIOS?

Lo so io e lo sa anche la WTS, leggiti le tue pubblicazioni


La WTS è più equilibrata, dice che non siamo certi della pronuncia, tu invece sostieni di usare Jahvè come unica forma certa! Io ti dico che rispetto a questa forma "certa" ci sono altre ipotesi... tu segui quella del papagallino ammaestrato, io cerco di capire.

Apofonia qualitativa di II serie, con passaggio al grado medio nella prima vocale e al grado forte nella seconda


Obiezione del tutto inconsistente, e dimostra comunque che il nome divino non era necessariamente pronunciato Yah. O meglio dimostra che quando i nomi contengono Geova si usa la forma abbreviata Yeho- mentre Yah- è usata con i nomi che contengono la forma Yah, che non è un'abbreviazione di Geova ma un nome abbreviato di Dio trattato dagli ebrei diversamente dal nome divino. Dunque i nomi che contengono Geova iniziano e sono pronunciati Yeho- mentre quelli che contengo solo Yah inziano e sono pronunciato per Yaho. Un conto è dire "Geova e salvezza" ed un'altro "Yah e salvezza" nel primo caso l'uso della forma Yeho- nei nomi dimostra più che un'apofonia il fatto che per Geova era usata l'abbreviazione Yaho e non Yah!

e costui deve avere delle competenze certificate


Io invece amo imparare da chiunque, al di là delle certicazioni, mi pare un metodo più profiquo.

Ciao ftrytry


[Modificato da barnabino 28/07/2005 21.05]

Polymetis
00giovedì 28 luglio 2005 22:17
“Allora devo dedurne che la KIT è magari anche una buona interlineare ma che, a tuo avviso, è inutile usare l'interlineare, sia da 73 euro con testo NA che la KIt con testo WH. Tanto bailamme per nulla dunque?”

Io non parlavo solo della KIT ma anche della NWT, che usa il WH come testo per la traduzione,

“Non tutti sono d'accordo nel considerare la teoria di NA migliore di quella di WH”

?? Dimmi un solo filologo neostestantario che ritenga il WH più valido del NA.

“Diciamo che ero uno studentello poco dotato... ma che linguaggio didattico usi scusa? Lo sao che non esiste nessun studente "poco dotato"!”

Non sto parlando ad una classe, e si da il caso che il QI è stato distribuito da madre natura in maniere differenti. Io ero bravo in filosofia mentre il mio vicino di banco era un genio della fisica, tant’ è vero che io sono andato a fare filosofia a Venezia mentre lui è andato a fare fisica.

“può servire a vedere, per esempio, quale parola è usata nel testo originale”

No, non può farti vedere quale parola è usata nel testo originale, ti può far vedere la traduzione della parola scelta dal traduttore: siamo da capo.

“oppure come può essere reso il tempo di un verbo”

?? Ma che cosa cavolo dici? Ti risulta che possa essere reso in italiano la valenza di un participio congiunto o il valore puntuale di un aoristo? Tempi, modi, e diatesi del verbo non combaciano sempre in greco ed italiano.

“c'è comunque il testo greco chi conosce o ha studiato un pò questa lingua può usarlo con profitto.”

Illudendosi di capire qualcosa quando non è così.

“per un uso teologico una buona interlineare va benissimo allo”

Uso teologico?? Ma a che può servire un’interlineare a fini teologici?

“Lamentatene con lui, vedo che anche in Italia è normale nei seminari teologici usare delle interlineari”

???? Ma in quale università pontificia verrebbe fatta una castroneria simile?

“quello che dico è solo che lui la considera la miglior interlineare in lingua inglese quando tu la stigmatizzi come inservibile. Una via di mezzo?”

Sì, lasciamo che i grecisti discutano di greco senza interlineari.

“Come sarebbe a dire "e tu lo sai"?”

Hai forse visto un’interlineare fresca di stampa arrivare in mano a qualcuno nell’ultimo decennio?

“Forse è in preparazione una revisione o magari un'altra interlineare anche delle scritture ebraiche.”

Dell’ebraico? Disastroso! Anche la San Paolo si è lanciata in quest’impresa senza senso!

“Non hai capito, è il Testo Masoretico a fare da giudice, nei passi in cui il TM citato nel NT ha il tetragramma si ripristina.”

E perché mai visto che, come ho mostrato, alcuni versetti del VT nel NT sono applicati a Gesù?

“nel caso di Romani nel versetto citato dal TM c'è YHWH è pertanto è reso con Geova.”

Nel testo masoretico, non nel NT. Ma tu da cosa traduci il NT, me lo spieghi?

“Le tue considerazioni sono teologiche e non filogiche”

Ma per carità. Le mie considerazioni sono strettamente filologiche: di tutti i manoscritti neppure uno ha il tetragramma e dunque si impone che il testo non venga inventato. E’ la tua ad essere teologia, voi vedete scribi apostati che manipolano le Scritture guidati dalla mano di Satana per far sparire il nome di Dio.

“versetto di Atti può essere variamente interpretato così come quello di Romani (ti ricorderai tutto il discorso sull'espressione ebraica "invocare il nome di qualcuno"!)”

Lo ricordo perfettamente, ma non vedo la rilevanza. Leggo che chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato, leggo che c’è un unico Signore chiamato Gesù (1Cor 8,6), e leggo che non v’è altro nome nel quale è possibile salvarsi. Fai due più due?

“In questo versetto si sceglie di rendere con Geova perchè l'espresione "affidare al Signore" era usata in riferimento all'affidare alla protezione di Dio [ho theos] per esempio in Atti 20,32 quelli investiti da un incarico”

Non è un’espressione formulare, sono due parole messe in fila. Affidare qualcuno a qualcuno, un costrutto basilare. Come puoi escludere che si tratti di affidare a Cristo visto che egli è il “salvatore nostro” (2Ti 2,10)? Come già detto non mi serve dimostrare che questi passi siano riferiti a Gesù, mi basta dimostrare che sono dubbi, questo di per sé basta a squalificare l’operato della WTS che forza la lettura di passi ambigui.

“In effetti si parlava di gentili convertiti e non di Ebrei quindi credettero a Geova prima che a Gesù Cristo.”

Ma che vuol dire? Li predicavano insieme.

“Diverse versioni Ebraiche del NT rendono con Geova in questo versetto.”

E chi se ne importa, la WTS cita sempre queste benedette versioni ebraiche quando sa benissimo che risalgono a qualche secolo fa e dunque sulla filologia erano al buio più completo.

“non mi pare una versetto decisivo per ritenere l'ipotesi della TNM errata.”

Come già detto non serve dimostrare che è riferito a Gesù, basta che sia ambiguo.

“Lo stesso vale per i passi di Atti 13,12 dove la traduzione Geova è giustificata dal v.8 dove si dice che l'argomento della conversazione era la Parola di Dio [ho theos] ovvero di Geova”

E la parola di Dio non è forse l’insegnamento di Gesù? Se dunque leggi “insegnamento del Signore” può riferirsi ad entrambi.

“Stesso discorso per Atti 15,35 in base ad alcune versione che rendono "la parola di Dio"”

E con ciò? Ti ripeto: che autorità hanno versioni compilate un paio di secoli fa da gente che di filologia neotestamentaria aveva conoscenze anni luce più arretrare delle nostre?

“ma dove è evidente che con l'espressione Parola del Signore ci si riferisca alla parola di Geova.”

E perché sarebbe evidente scusa? Prendo due citazioni a caso:
“Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce” (Gv 18,37)
“Aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola” Lc 10,29
“in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte” (Gv 8,51)
“Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola" (Gv 14,23)
“il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome saranno predicati il ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti” (Lc 24,46-47)

Questo è solo un breve campionario per dimostrare che se leggo “la parola del Signore” può riferirsi sia al Signore Gesù sia al Signore YHWH.

“Appunto, un'ipotesi cheNON SI BASA sulla filologia ma sulla tradizione,”

Si basa su entrambe. Sulla filologia perché nessun manoscritto del NT ha il tetragramma in citazioni dai LXX, e sulla tradizione perché fino alla scoperta di eventuali nuovi manoscritti questa era la pratica in voga nella Chiesa primitiva.

“una tradizione che per quanto possiamo sapere risale ad un tempo posteriore alla compilazione del NT.”

Applica il rasoio di Ockham. Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. Questo meraviglioso principio euristico sostiene che a parità di fattori l’ipotesi più semplice tende ad essere quella giusta. Non c’è alcun motivo, vista l’estrema vicinanza dei testimoni papiracei, che possa indurre a complicarci la vita inutilmente immaginando manipolazioni, tu stai inventando ipotesi ad hoc.

“Ma anche l'ipotesi della TNM si basa sull'altrettanto milennaria tradizione degli ebrei (e gli scrittori del nT erano ebrei) di usare YHWH per definire quello che un secolo dopo la compilzione del NT venne sostituito con Signore!”

Frase priva di senso. Stai dando per scontato nel ragionamento quello che ancora devi dimostrare. L’atteggiamento della WTS rispetto a YHWH nel NT non si basa su alcuna tradizione attestata, né ebraica né cristiana.

“Ti ho già spiegato che per la nostra ipotesi non è necessario trovare una copia della LXX con le impronte digitali di Pietro, è sufficiente osservare che nel primo secolo non era ancora invalsa la consuetudine di sostituire KURIOS al tetragramma, tutto qui!”

E io ti ho già risposto che con dieci frammenti in mano di chissà quale versione non puoi sapere cosa fosse in voga nel I secolo, né puoi sapere se il NT citi da quelli versioni di cui ci sono giunti i frammenti. Il tuo ragionamento è una castroneria filologica: sarebbe come modificare il testo di Omero che Platone ci cita nel Fedone solo perché il testo dell’Odissea a noi giunto è diverso. Qualcuno ha forse nmanipolato il testo di Platone? No, semplicemente i poemi omerici giravano in una moltitudine di forme diverse quindi Platone cita da una versione diversa da quelle a noi pervenute. Se anche trovassimo un papiro di Omero contemporaneo a Platone che differisce dalla citazione platonica del Fedone questo non implica che il testo del filosofo sia stato manipolato, in quanto quel nostro papiro sarebbe solo una delle tante versioni che giravano all’epoca ed evidentemente Platone citava da un’altra. Se dunque trovassimo una versione greca del I secolo col tetragramma non ce ne faremmo nulla, perché dovremmo ancora dimostrare che il NT cita da quella versione. Questo è impossibile da fare in quanto il NT non cita da un unico testo greco e dunque è impossibile modificarlo sulla base di un’unica famiglia testuale a noi pervenuta. Se dunque abbiamo papiri di varie versioni greche datati prima di Cristo essi non hanno alcuna rilevanza per ricostruire il testo del NT, giacché non sappiamo che versioni siano né se il NT dipenda in qualche misura di esse. Questa è filologia basilare che non entra in testa ai biblisti improvvisati di Brooklyn. Non è in discussione se girassero diverse versioni greche: è un fatto assodato, e si sapeva già prima dei recenti ritrovamenti papiracei che non combaciano colla LXX. Come? Per la semplice ragione che una moltitudine di volte il NT cita da versioni greche di cui noi non abbiamo alcun riscontro testuale.

“Pap. Fouad 266 [egiziano] e l'8 Hev XII [palestinese] in cui il nome divino era reso in caatteri ebraici o in lettere greche.”

Nessuno ha mai negato che queste versioni esistano, quello che non ti entra in testa è che non sappiamo cosa sono, né se il NT dipenda da esse. Tu vuoi modificare un testo in base ad un altro, è questo è già un errore. Se poi il testo che tu vuoi usare per modificare l’altro non è neppure identificabile con certezza allora è la follia più totale.

“Visto che tali copie conservavano il nome divino”

Ma che stai dicendo? Come fai a dire che le versioni greche da cui cita il NT e che non riusciamo ad identificare in quanto non appartengono alla LXX siano quelle dei tuoi dieci miseri frammenti? Hai già fatto una comparazione?

“Pregiudizio dottrinale? Non direi, io infatti non ho detto che i copisti cristiani avessero manipolato il NT ma lo trattarono semplicemente come l'AT, ovvero sostituirono a YHWH (poco comprensibile ai greci ormai divenuti la maggioranza)”

dome già detto tra i destinatari del Vangelo di Giovanni i greci sono sempre stati la maggioranza: è stato scritto ad Efeso per le comunità greche dell’Asia minore. E poi come fai a dire che YHWH era poco comprensibile per i cristiani greci? Ma come… una dottrina così importante dimenticata in un secolo? Nessuno ha più pronunciato quel nome per decenni già nel II secolo tanto che nel 200 d.C. esso era già sostituito perché divenuto inintelligibile? E da quanto era divenuto incomprensibile? Da trent’anni o da quaranta? Considerata la vita media di 60 anni, è forse possibile che cristiani nati nel 140 d.C. non abbiano saputo tramandare fino al 200 d.C. il nome dell’Altissimo?

“Oppure devi accusare i copisti cristiani di aver manipolato anche la LXX sostituendo al YHWH delle copie ebraiche con KURIOS.”

No, i copisti cristiani non hanno manipolato nulla per la semplice ragione che non sappiamo da quale versione abbiano copiato, ossia se avesse o meno il tetragramma.

“tutti i casi come fu veloce la scomparsa del tetragramma dalla LXX (al punto che fino a pochi anni fa si pensava non usase il tetragramma) stessa sorte tocco al NT.”

Parallelo privo di senso perché si basa su due episodi nessuno dei quali hai dimostrato. Non esiste alcuna sparizione del tetragamma dalla LXX perché non esistono copie della LXX con tetragramma, evidentemente il tuo rifiuto di procurarti in biblioteca il libro che ti ho consigliato continua a farti dire spropositi filologici.

“Il problema che per il NT non abbiamo copie del I secolo.”

Per nessuna opera dell’antichità abbiamo testimoni distanti un solo secolo dall’autografo.

“P66 è di circa 100 anni posteriore all'autografo”

Appunto, un nulla

“già Giustino e Aristide di Atene, in quello stesso periodo, affermavano che Dio in quanto ineffabile non può avere un nome”

Infatti è vero.

“quanto questa teologia può aver influenzato la scelta dei copisti cristiani della LXX e del NT nel sostituire YHWH a KURIOS?”

E come fa una dottrina, che voi dite così importante, ad essere dimenticata in un secolo?

“La WTS è più equilibrata, dice che non siamo certi della pronuncia, tu invece sostieni di usare Jahvè come unica forma certa!”

Mai detto questo. Ho detto che non siamo certi di Jhavè ma che siamo sicuri non sia Geova.

“Obiezione del tutto inconsistente, dimostra comunque che il nome divino non era necessariamente pronunciato yah”

E perché sarebbe inconsistente. Questa variazione apofonica del timbro su tre gradi è attestata in quasi tutte le lingue. Tu chiami la mia opinione inconsistente ma sono pronto a scommettere che hai mai avuto una glottologa a spiegarti le evoluzioni vocaliche dei temi. Si da il caso che io sia stato alunno della professoressa Tiziana Pontillo, una delle nostre migliori glottologhe.

“non è un'abbreviazione di Geova ma un nome abbreviato di Dio trattato dagli ebrei diversamente dsal nome divino.”

Ti ho già pregato di darmi la fonte di questa tua bizzarra teoria. Ho sempre letto ovunque che jah- è il nome divino decurtato.

“Dunque i nomi che contengono Geova iniziano e sono pronunciati Yeho-“

Slittamento vocalico perfettamente inquadrabile in apofonia di seconda serie, che tu non sai neppure cosa sia.

“Io invece amo imparare da chiunque, al di là delle certicazioni, mi pare un metodo più profiquo.”

A me invece pare il metodo più rapido per prendere cantonate. Come leggere i libri su Omero dell’ingegner Felice Vinci il quale è convinto d’aver dimostrato che l’Odissea è ambientata nel Mar Baltico e che Omero era scandinavo.

Ad maiora

[Modificato da Polymetis 02/08/2005 18.47]

barnabino
00sabato 30 luglio 2005 20:03
Caro Polymetis,

Tu dici

Io non parlavo solo della KIT ma anche della NWT, che usa il WH come testo per la traduzione,


Io invece parlavo della KIT perchè era quella che era in discussione. La NWT invece usa WH, NA26, Merk, USB e Bover.

Dimmi un solo filologo neostestantario che ritenga il WH più valido del NA


Migliore, peggiore? E che cosa c'è? La gara dei testi base? Cosa si vince? Non sono meglio o peggio, sono diversi, si basano su criteri differenti. In tutti i casi tu stesso devi ammettere che le differenze sono inifluenti da un punto di vista teologico, e d'altronde, se questo è il problema, la NWT tiene conto di quelle differenze visito che usa anche NA e USB. Scusa ma mi pare che tu voglia solo sollevare delle polemiche senza senso.

non può farti vedere quale parola è usata nel testo originale, ti può far vedere la traduzione della parola scelta dal traduttore: siamo da capo


Come non ti fa vedere la parola greca? C'è il testo greco e questo può avvicinare un lettore non specialista a quella lingua. Non diventiamo troppo blasé, qui non stiamo parlando di un traduttore, ma d qualcuno a cui al massimo può interessare quello che un buon dizionario dice di una determinata parola. Ovviamente non stiamo parlando della situazione ottimale, per sintassi, verbi e altro non aiuta, ma credo che chi ne usufruisce sia consapevole dei suoi limiti e dei limiti dello strumento che usa.

Sì, lasciamo che i grecisti discutano di greco senza interlineari.


Non hai capito... qui mi trovo due giudizi totalmente opposti, uno parla della "migliore" e l'altro la considera "inservibile". Ora, che i grecisti non usino interlneari non lo metto in dubbio, ma che possano dare un giudizio sereno mi pare strano. Qui o te o BeDuhn non me la raccontate giusta. La differenza sostanziale tra t ee lui mi pare che stia nel fatto che BeDuhn abbia dato un giudizio dopo averla valutata mentre tu hai dato un giudizio senza mai averla vista. [SM=g27988]

Hai forse visto un’interlineare fresca di stampa arrivare in mano a qualcuno nell’ultimo decennio?


Nel 1985 ne sono state stampate 800.000 copie, un ottimo numero per una interlineare, come ti ho detto sarà in ristampa oppure è in preparazione qualche revisione. Non vedo perchè te la prendi come me se è esaurita. Fino a 3-4 anni fa era disponibile di questo sono abbastanza certo.

di tutti i manoscritti neppure uno ha il tetragramma e dunque si impone che il testo non venga inventato


Ma per carità, di tutti i manoscritti del TM neppure uno ha SIGNORE dove c'è il tetragramma e dunque si impone che il testo non venga inventato

leggo che c’è un unico Signore chiamato Gesù (1Cor 8,6), e leggo che non v’è altro nome nel quale è possibile salvarsi. Fai due più due?


Come ti ho detto le ragioni che qui hanno giudato al ripristino del nome sono filologiche e non teologiche, in questo versetto Paolo cita una scrittura che nel TM ha il nome divino, in base all'ipotesi che nel I secolo non fosse invalsa l'abitudine di sostituire il nome divino con KURIOS qui si è ripristinato solo nella citazione. Dove ci si riferisce palesemente a Gesù si è lasciato SIGNORE. I due versetti che citi si possono interpretare variamente, per esempio in 1 Corinti 8,6 il contesto mostra che "un solo Signore" non in senso assoluto vsito che che paragone è circoscritto a Gesù e i signori della terra e non Gesù e Geova. Quindi Geova rimane Signore ed in Atti 4:12 si parla del nome di Cristo non come del "solo nome" in assoluto per cui siamo salvati ma solo del nome "dato fra gli uomini" quindi questo non esclude che si debba invocare anche il nome del Padre. In tutti i casi i riferimenti a Cristo qui sono insufficienti per non tener conto della citazione palese di Gioele 2:32.

Come già detto non mi serve dimostrare che questi passi siano riferiti a Gesù, mi basta dimostrare che sono dubbi, questo di per sé basta a squalificare l’operato della WTS che forza la lettura di passi ambigui.


Come ti ho già detto il passo parallelo mostra che i nominati si affidavano ad "ho theos" pertanto questo indicherebbe che ci si riferisce a Geova.
In genere nei passi che non sono citazioni la TNM è piuttosto attenta a non sostituire con troppa facilità, come ti ho detto non mancano passi controversi, ma è stato seguito un criterio, per esempio: si sono consultate antiche versioni ebraiche del NT, se qualche versione antica ha "ho theos" invece di kurios, il contesto stesso che indica se ci si riferisca a "ho theos" o espressioni in genere usate per Geova, l'uso di espresioni normalmente riferite a Geova (per esempio la parola di YHWH, l'angelo di YHWH o altre) e così via. Questo non vuol dire che non vi siano passi ambigui o in cui una scelta potrebbe essere opinabile, per esempio Chouraqui ripristina il nome divino dove la TNM non lo fa e viceversa, il problema è capire se la abbiano seguito una logica o abbiano abusato dell'ipotesi filologica. Possiamo ragionare sui criteri ma se l'ipotesi filologica è credibile non puoi squalificare l'operato della TNM per qualche passo ambiguo.

Si basa su entrambe. Sulla filologia perché nessun manoscritto del NT ha il tetragramma in citazioni dai LXX


Qui stavo parlando del fatto che la CEI ha elinmato il nome divino dall'AT non dal NT, non esiste nessun motivo filologico per farlo, ci si basa solo sulla tradizione delle Vulgata. Dunque come la TNM la CEI compie sul nome di Dio nell'AT un'operazione che non ha alcun appoggio filologico, non esiste alcun manoscritto ebraico che sostituisce YHWH con SIGNORE.
La TNM lo ripristina nel NT in base ad una ipotesi filogica, mentre la CEI lo toglie dal VT in base ad una tradizione.

e sulla tradizione perché fino alla scoperta di eventuali nuovi manoscritti questa era la pratica in voga nella Chiesa primitiva.


Puoi esserne certo? Quanti manoscritti del I secolo del NT conosci dper poter parlare di certezze filologiche su cosa si faceva nella chiesa cristiana? Puoi parlare dal 200 EV in poi, ma prima non puoi dire nulla.
Per ora le uniche prove manoscritte sulla chiesa cristiana primitiva sono che in quell'ambiente gli scribi non avevano ancora l'abitudine di sostituire il tetragramma con kurios! Ti pare un indizio da nulla?

Non c’è alcun motivo, vista l’estrema vicinanza dei testimoni papiracei, che possa indurre a complicarci la vita inutilmente immaginando manipolazioni,


Se è avvenuto per la LXX non vedo perchè il NT dovrebbe esserne immune... sarebbe anche più incredibile che gli ebrei cristiani con il rispetto che nutrivano nel nome divino ad un certo punto lo avessero cancellato dai loro scritti e dalle versioni greche dell'AT!

> continua


[Modificato da barnabino 30/07/2005 21.28]

barnabino
00sabato 30 luglio 2005 23:58
Caro Polymetis,

Vedo che ancora stenti a capire... senti, ma anche tu mi pare che come studente, benchè sgobbone, non fossi un gran che dotato [SM=g27988]

E io ti ho già risposto che con dieci frammenti in mano di chissà quale versione non puoi sapere cosa fosse in voga nel I secolo, né puoi sapere se il NT citi da quelli versioni di cui ci sono giunti i frammenti


Dieci frammenti sono tutto quello che abbiamo, del NT non abbiamo neppure questo per cui direi che da un punto di vista filologico quello che fa delle approssimazioni su quale fosse l'uso del nome divino nel I secolo sei tu.
Come ti ho detto non sono io (o la WTS) che da questi dieci frammenti ha tratto la conseguenza che per quanto riguarda le versioni greche dell'AT, contrariamente a quanto si credeva, l'uso di sostituire KURIOS a YHWH sia piuttosto tardo, sicuramente dopo il I secolo. Non è una tesi forzata, di questo periodo non abbiamo neppure un solo manoscritto che sostituisca il nome divino con KURIOS. E vero che una decina di 10 mss non sono molti ma se permetti se non ci consentono esprimere certezze ci permettono di fare delle ipotesi con una buona approssimazione. Come ti ho detto non è necessario sapere se gli apostoli citassero dalla LXX o da qualche altra versione, il problema è capire nel I secolo quale era l'uso circa il trattamento del nome divino.


Il tuo ragionamento è una castroneria filologica: sarebbe come modificare il testo di Omero che Platone ci cita nel Fedone solo perché il testo dell’Odissea a noi giunto è diverso


Caro amico, qui non stiamo parlando delle parole di un testo, questo è un caso molto particolare che è il nome divino. Il tuo esempio non è affatto calzante. Qui nessuno parla di manipolazione del testo... sei tu paradossalmente a farlo, ammettendo che la CEI "manipola" il testo sostituendo SIGNORE a GEOVA per 7000 volte nell'antico testamento. Scusa la tirata polemica... ma te la meriti, non segui il ragionamento!

Ricapitoliamo: ci troviamo di fronte ad un nome che nelle versioni greche dell'AT era usato normalmente fino al I-II secolo. Sappiamo che anche in campo giudaico vi erano diverse opinioni circa il suo uso e circa il modo di renderlo ma questo per ora non ci interessa. Sappiamo che ad un certo punto viene sostituito con KURIOS si suppone in quell'ambiente etnico-cristiano che dopo il 70 e il 135 EV aveva addottato la LXX in quanto non in grado di leggere e capire l'ebraico compreso il tetragramma.

Io non ci vedo manipolazione, non più di quanto abbia fatto la CEI, essi semplicemente resero il nome divino in una maniera più comprensibile. Ti pare impossibile che essi riservassero lo stesso trattamento alle copie del NT in cui poteva trovarsi il nome divino?


Frase priva di senso. Stai dando per scontato nel ragionamento quello che ancora devi dimostrare. L’atteggiamento della WTS rispetto a YHWH nel NT non si basa su alcuna tradizione attestata, né ebraica né cristiana.



Una cosa è certa Polymetis, gli ebrei non sostituirono mai il nome divino dalle copie del TM e neppure nelle versioni di Simmaco, Aquila del IV-V secolo. Secondo Girolamo Matteo Levi scrisse il suo vangelo in ebraico, secondo te egli avrebbe osato sostituire il nome divino in ebraico?

Non ho capito cosa dovrei domostrare, che gli ebrei usassero il nome divino nell'AT testamento mi pare una tradizione attestatissima, gli stessi ebrei non si fecero problemi già nel XIV secolo secolo ad usarlo nel NT, una tradizione che tu non conosci magari ma che è secolare!

Come vedi mentre la CEI segue la pratica del II-III secolo di sostituire SIGNORE a YHWH i TdG seguono una tradizione opposta molto più antica, quella di usare YHWH. Non capisco dove stia il problema... davvero Polymetis, per qualcuno che afferma che SIGNORE=YHWH tutto dovrebbe essere chiaro.



Se dunque trovassimo una versione greca del I secolo col tetragramma non ce ne faremmo nulla, perché dovremmo ancora dimostrare che il NT cita da quella versione



Sei ripetiti, ripetiti, ripetitivo! Anche ammeso che esistesse una "LXX degli apostoli" andata perduta il problema filologico circa il nome divino non è stabilire quale fosse quella versione, infatti qualunque fossero le varianti testuali è evidente che il nome divino era conservato negli stessi punti del Testo Masoretico. qui non stiamo parlando di ricostriore il testo della "LXX degli apostoli" ma semplicemente di capire quale era l'uso circa il rendere il nome divino nelle versioni greche.

Non è in discussione se girassero diverse versioni greche: è un fatto assodato, e si sapeva già prima dei recenti ritrovamenti papiracei che non combaciano colla LXX


Sarà assodato per te... la critica più moderna ritiene infondata l'ipotesi di più versioni della LXX. Il problema delle discordanze tra LXX e citaziono può essere dovuto semplicemente ch egli apostoli (come i padri della chiesa) citavano a mememoria. Tra i frammenti ritrovato poi a quanto mi risulta solo uno non coincide esattamente con la LXX, ed i ritrovamenit di Qumran fanno decisamente pendere la bilancia per la teoria unitaria di Lagarde contro quella del'origine molteplice di Kahle. Quello che mi stupisce di te e la tua sicurezza nel dare per scontate cose che sono del tutto da chiarire! Di fatto le prove papiracee dimostrebbero che i frammento che abbiamo corrispondono alla LXX, almeno il testo corrisponde, poi evidentemente non abbiamo le impronte digitali di San Pietro come l'imprimatur!
Ma come ti ho detto non importa stabilire da quale versione esattamente citassero gli apostoli, se dalla LXX o da una protoLXX o se traducessero personalmente... il fatto importante, come ti ho detto, è che le prove manoscritte indicano che le I secolo non si usava ancora sostituire YHWH con KURIOS, questo ci porta a supporre che non lo facessero neppure gli autori del NT. Questa è l'ipotesi filologica da cui si parte.

dome già detto tra i destinatari del Vangelo di Giovanni i greci sono sempre stati la maggioranza


Non direi, prima del 70 la dirigenza cristiana (ed anche la composizione delle congregazioni) era evidentemente ancora tutta a maggioranza giudaica: Giacomo, Paolo, Giovanni, Pietro più periferico nella influente e ricca comunità giudaica a Babilonia. Vi erano poi alcuni proseliti ebrei e Timoteo era di padre geco ma di madre cristiana e si fece circoncidere. No, polymetis, prima della tragedia del 70 il cristianesimo era ancora considerato una setta ebraica.
Comunque anche in seguito che un ebreo arrivasse a sostituire il nome divino da uno scritto sacro è impensabile. Certo Giovanni che scrive ormai alle soglie del II secolo e per una maggioranza etnico cristiana usa il nome divino con minore frequenza, mai nelle lettere (forse una sola volta nella seconda lettera) ma non possiamo pensare che lo sostituisse dalle citazioni del testo sacro. Questo sarebbe impensabile per la sua cultura.

Ma come… una dottrina così importante dimenticata in un secolo? Nessuno ha più pronunciato quel nome per decenni già nel II secolo tanto che nel 200 d.C. esso era già sostituito perché divenuto inintelligibile?


Non tieni conto degli sviluppi storici, da cattolico vedi la storia del cristianesimo come una linea che porta direttamente a Roma. In realtà per gli storici le cose andarono un pò diversamente. Certo è una realtà che il nome divino in pochi secoli scomparve dalla LXX, Girolamo e Origene ormai ne possono osservare solo i resti. Le ragioni possono essere molteplici, una cosa è sicura, accanto al dato di fatto che l'ebraico divenne in pratica inaccessibile alla maggior parte di cristiani già dopo il 70 EV. E' normale che già dai primi anni del II secolo i copisti lo sostituissero per questioni di praticità con KURIOS sia dal NT che dalle copie della LXX.
E' poi certo che nel II secolo la filosofia greca, la teologia ebraica alessandrina e la tradizione gnostica contribuirono molto all'idea di ineffabilità di Dio. Aristotele, Seneca, Ermete Trismegisto insegnavano che Dio non ha nome. Lo gnosticismo probabilmente contribuì a dare di IAO o IEU una visione errata e negativa. I Padri apologisti, come Aristide di Atene e Giustino Martire già alla seconda metà del II secolo propagandavano idee simili a testimonianza che questo tipo di filosofia era penetrata nella mentalità cristiana. Insomma con un clima teologico di questo tipo non è difficile immaginare che nel giro di 100 anni per una serie di circostante storiche e culturali il nome divino cadesse in disuso.

No, i copisti cristiani non hanno manipolato nulla per la semplice ragione che non sappiamo da quale versione abbiano copiato, ossia se avesse o meno il tetragramma


Sciocchezze, come non lo avevano copiato dalla LXX, dove siamo sufficientemente sicuri che ci fosse, come la CEI non ha copiato YHWH nell'AT, così quei copisti, senza manipolare nulla, possono benissimo aver sostituito YHWH con KURIOS nel NT.

Non esiste alcuna sparizione del tetragamma dalla LXX perché non esistono copie della LXX con tetragramma,


Mah... i frammenti sono ritenuto della LXX, dove starebbero le differenze? E se pure non lo fossero ti ricordo che la tesi è nel fatto che per quanto possiamo sapere dalle prove manoscritte nessuno in quel tempo aveva l'usanza di sostituire il nome divino (Vedi il Fitzmyer sul DENT).

E come fa una dottrina, che voi dite così importante, ad essere dimenticata in un secolo


Il nome divino non è una dottrina, è semplicemente un nome... non aveva alcun potere magico o taumaturgico per i cristiani, non rivestiva importanza se non per definire Dio, visto che le nuove generazioni lo definirono SIGNORE, espressione più famigliare ai greci, è evidente che in poco tempo questa seconda espressione prese piede. Evidentemente poi con l'avanzare di idee filosofiche estranee al pensiero ebraico, ebrei che nel II secolo divennero accaniti oppositori dei cristiani, il clero (in particolare i padri apologisti) non si sforzò molto di conservarlo, preferendo contrapporsi ai fratelli ebrei per sposare alcune tesi dei pagani, che certo rendevano più il cristianesimo più accettabile ai loro occhi.

Ho detto che non siamo certi di Jhavè ma che siamo sicuri non sia Geova.


E io ti ho già detto che Geova non ha nessun rapporto con la vera pronucia di Dio, e solo quello che convenzionalmente nella lingua italiana è il nome di Dio.... vogliamo continuare anciora a lungo con questa ignobile farsa che ai montato? Geova è sul dizionario italiano, quello che tu che scrivi pure sbagliato non l'ho mai visto riportato da nessuna parte. Eco lìha usato nel nome della Rosa, lo stesso hanno fatto Manganelli (lunario dell'orfano sannita-Adelphi) ed autori giovani come Carola Susani (la terra dei dinosauri-Feltrinelli) e Matteo Galiazzo (Einaudi). E' dunque una forma usata da nella lingua comune, che degli specialisti usino un linguaggio tecnico non mi interessa molto. I TdG hanno semplicemenet preso un dizionario e hanno usato l'adettamento in italiano.

Gèova s.m. Adatt. it. della forma Jehova di Yahweh, nome ebraico di Dio.
Dizionario Devoto-Oli, Le Monnier editore, 1990, 2000, '01

Geova: [Gè-o-va] s.m.- Nome ebraico di Dio. etimologia : adattamento di ebr. Yahweh
Dizionario Sabatini-Coletti, Giunti editore, 2a edizione, 1999.

Geova, forma italianizzata dal nome ebr. Yehowah, derivato da Yahweh.
Compact De Agostini 1989.

Per altro la forma Jhavè scritta in quel modo la vedo usato solo qui e da te, certo, tu sei sempre un pò blasé... zuzzurellone! Anzi potresti chiedere all'accademia della crusca se è corretto usare Geova in italiano, magari in mancanza di meglio.

Questa variazione apofonica del timbro su tre gradi è attestata in quasi tutte le lingue


Questa è solo un'ipotesi che non vedo come possa dimostrare che Yeho- non poteva essere l'iniziale di Yehovah, tanto più che come ti ho detto i nomi che incorporano Yah, la forma abbreviata e non mozzata di Yehovah, non hanno subito alcuna apofonia.

Ho sempre letto ovunque che jah- è il nome divino decurtato


Per citare un tua elegante espressione queste sono cose che "tu non sai neppure cosa siano", vorrei vedere questo "ovunque". Yah è la forma abbreviata e non decurtata, è trattato e considerato un nome a parte rispetto al nome divino, difficile che potesse rappresentare la pronuncia iniziale visto che su questa forma non valeva alcuna proibizione sulla pronuncia da parte degli ebrei.

A me invece pare il metodo più rapido per prendere cantonate


Vuoi dire che dovre smettere di leggerti? [SM=g27989]

Ciao io parto per le vacanze!

PS. Me è possibile che non riesci mai a finire un 3d senza andare off topics? Metti troppa carne sul fuoco e pretendi di esaurirla con qualche facile battuta. Non aprire troppo argomenti altrimenti non ci schiodiamo più, su questo tema Tamburino aveva già aperto un 3D! [SM=g27988]
Polymetis
00venerdì 5 agosto 2005 13:50
“La NWT invece usa WH, NA26, Merk, USB e Bover.”

E io ti risposi che era una stupidaggine perché qualsiasi lezione presente sul WH c’è anche sul NA dunque è inutile partire da una versione di 120 anni fa per poi consultarne altre.

“Migliore, peggiore? E che cosa c'è? La gara dei testi base? Cosa si vince?”

Non hai risposto alla mia domanda dove ti avevo chiesto se oggi qualche filologo neotestamentario ritenga che la WH non sia un’edizione critica superata quanto a teorie testuali.

“Non sono meglio o peggio, sono diversi, si basano su criteri differenti.”

Sono diversi e peggiori, le teorie critiche in 120 anni evolvono.

“In tutti i casi tu stesso devi ammettere che le differenze sono inifluenti da un punto di vista teologico,”

Non lo so e non mi interessa perché sto parlando di filologia e non di teologia.

“se questo è il problema, la NWT tiene conto di quelle differenze visito che usa anche NA e USB. Scusa ma mi pare che tu voglia solo sollevare delle polemiche senza senso.”

Senza senso è partire dal WH. Una cosa così stupida che deve avere una qualche ragione recondita.

“Come non ti fa vedere la parola greca? C'è il testo greco e questo può avvicinare un lettore non specialista a quella lingua.”

L’interlineare serve proprio per quelli che il greco non lo sanno. Se io mettessi la traduzione dell’interlineare San Paolo e sopra le parole greche del Simposio di Platone un non grecista non potrebbe neppure accorgersene.

“Non diventiamo troppo blasé, qui non stiamo parlando di un traduttore, ma d qualcuno a cui al massimo può interessare quello che un buon dizionario dice di una determinata parola.”

Castroneria da dizionario dipendenti. Non si può capire il significato di una parola guardando un dizionario se non si è grecisti. Chi volesse discutere di greco quando di questa lingua sa solo l’alfabeto farebbe solo danni. Innanzitutto perché i non grecisti non possono consultare con profitto un dizionario, infatti saprebbero leggere solo i significati in neretto, coccolandosi nella pia illusione che tutte le accezioni vadano bene in tutti i contesti. Al contrario il dizionario mette intorno alle singole accezioni frasi d’esempio per far comprendere in che contesto sintattico o storico quel termine assuma il significato indicato. Se ad esempio dicono che il verbo x significa y qualora tini tinos, voglio proprio vedere quanti di costoro avranno capito che il dizionario gli ha appena detto che quel significato esiste se il verbo regge il dativo seguito da genitivo. Capire qualcosa di un testo greco sapendone solo l’alfabeto e con un dizionario alla mano è un’illusione talmente pia che può venire in mente solo a chi non ha mai perso un pomeriggio traducendo Polibio. Chi infatti si è temprato in questo modo sa benissimo che cercare una parola sul dizionario non dà alcuna garanzia della comprensione del testo. Ma è ovvio che non lo sai, non sai cosa significhi fare la quarta e la quinta ginnasio: i due anni più terribili della vita per ogni grecista. Non sai cosa voglia dire trovarsi davanti una misera frase di dieci parole e non riuscire a tradurla, pur avendo consultato due o tre volte il dizionario per ogni lemma, proprio perché le parole del periodo non sembrano incastrarsi l’una con l’altra. Ero poco dotato per il greco? Avevo 8, eppure l’ultimo anno presi un clamoroso quattro in una versione di Epicuro dalla “Lettera a Meneceo”…. Che fatica per recuperarlo! Sai l’ironia della sorte? Mi feci interrogare sulla letteratura giudaico-cristiana per recuperare quel voto. Certo non posso prendere che chi non ha mai tradotto greco possa sognarsi queste cose…Inoltre un dizionario non traduce, dà solo le più vicine approssimazioni, giacché tradurre è tradire. La vera essenza della parola greca può conoscerla solo chi l’ha incontrata innumerevoli volte nei più disparati testi e dunque ha impresso il suo spettro semantico nell’inconscio, nel sangue.

” Non hai capito... qui mi trovo due giudizi totalmente opposti, uno parla della "migliore" e l'altro la considera "inservibile".”

Non credo sia questo il punto. Il professore che citi la ritiene la migliore tra gli interlineari, io invece non credo agli interlineari in genere quindi se la KIT sia la migliore o no in una categoria che considero inutile è di ben poco conto.

“Ora, che i grecisti non usino interlneari non lo metto in dubbio”

Finalmente ti sei autoescluso dalla categoria.

“Ma per carità, di tutti i manoscritti del TM neppure uno ha SIGNORE dove c'è il tetragramma e dunque si impone che il testo non venga inventato”

Allora rivolgiti agli evangelisti, abbiamo fatto come loro.

“Come ti ho detto le ragioni che qui hanno giudato al ripristino del nome sono filologiche e non teologiche, in questo versetto Paolo cita una scrittura che nel TM ha il nome divino”

Tu non stai traducendo dal testo masoretico ma dal NT il quale è in greco e non in ebraico, e che in tutti i manoscritti ha kyrios e non YHWH. E’ così difficile farti capire che se Aristotele nella Poetica cita un verso di Omero noi non dobbiamo correggerlo partendo dalla versione di Omero a noi pervenuta in quanto circolavano diverse versioni? I papiri di recente scoperti della LXX non sono la versione originale (semmai sia esistita una LXX originale), bensì giudaizzazioni del testo stesso operate da ebrei. Questo è provato dal fatto che non solo dal tetragramma, ma anche dal fatto che presentano alcune traduzioni modificate per una maggiore aderenza al TM. Ergo il fatto che ci sia il tetragramma in quelle versioni non prova nulla, sia perché non sono la LXX originale sia perché non sappiamo se i Vangeli citino da quelli versioni.
Dici inoltre che dalle tue fonti solo uno di quei papiri differisce dalla LXX. Ciò è falso. Anche Tamburino sta analizzando la questione nella sezione greco e ha fatto un elenco dei testimoni col numero delle correzioni giudaizzanti. Ti riamando a quella pagina.

“contesto mostra che "un solo Signore" non in senso assoluto vsito che che paragone è circoscritto a Gesù e i signori della terra e non Gesù e Geova.”

A me invece sembra proprio che li metta accanto appositamente. Ci sono molti dèi e molti signori, ma un solo Dio e un solo Signore. Se quel versetto non ti garba ci sono altri esempi:
“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito;
vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore;
vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.” (1 Cor 12,4) Lo schema è il medesimo che in 1Cor 8:6: “Per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.”

“Quindi Geova rimane Signore ed in Atti 4:12 si parla del nome di Cristo non come del "solo nome" in assoluto per cui siamo salvati ma solo del nome "dato fra gli uomini" quindi questo non esclude che si debba invocare anche il nome del Padre.”

Io leggo “non vi infatti altro nome”. Non capisco la tua precisazione “ma solo del nome "dato fra gli uomini"”, in quanto anche il nome Geova è stato dato agli uomini, quindi era incluso. La risposta all’apparente paradosso ovviamente è che il nome di Geova e di Gesù è il medesimo.

“Come ti ho già detto il passo parallelo mostra che i nominati si affidavano ad "ho theos" pertanto questo indicherebbe che ci si riferisce a Geova.”

Ma quale passo parallelo?
Inoltre ti ricordo che ho citato diversi versetti, hai rinunciato a rispondermi su quelli?

“si sono consultate antiche versioni ebraiche del NT”

Antiche? Ma se hanno 4 secoli in croce?

“l'uso di espresioni normalmente riferite a Geova (per esempio la parola di YHWH, l'angelo di YHWH o altre) e così via.”

Non è un criterio valido, infatti che ci sarebbe di strano nel NT a parlare della “parola di Gesù” o dell’angelo di Gesù. Gesù stesso chiama suoi gli angeli. “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo…” (Ap 22,16) Io ribadisco che i Tdg sono rimasti fermi all’AT…

“problema è capire se la abbiano seguito una logica o abbiano abusato dell'ipotesi filologica.”

Né uno né l‘altro. La logica infatti è opinabile, passi che per te sono riferibili al Padre per me lo sono al Figlio. Della filologia non parliamone: come si può parlare di scelta filologica quando non si ha un solo papiro a proprio sostengono, e, anzi, due testimoni del II secolo certificano chiaramente cosa facesse la Chiesa primitiva? Per nessun’altra opera dell’antichità abbiamo testimoni così vicini all’autografo, l’ipotesi dei TdG che vedono una manipolazione oltre a non essere dimostrata è completamente superflua, un puro a priori ideologico cui piegare ogni dato in nostro possesso.

“Qui stavo parlando del fatto che la CEI ha elinmato il nome divino dall'AT non dal NT, non esiste nessun motivo filologico per farlo, ci si basa solo sulla tradizione delle Vulgata.”

Si basa sul NT. La Vulgata non c’entra, visto che è del IV secolo mentre papiri assai più antichi ci testimoniano l’uso di kyrios, sia nella LXX che nel NT

“Dunque come la TNM la CEI compie sul nome di Dio nell'AT un'operazione che non ha alcun appoggio filologico, non esiste alcun manoscritto ebraico che sostituisce YHWH con SIGNORE”

E’ vero, non è un’operazione filologica, è una tradizione che risale agli apostoli e siamo lieti di conservarla. Ma nulla contro il reintegro di YHWH nell’AT, come alcuni fanno: per noi è semplicemente indifferente.

“Puoi esserne certo? Quanti manoscritti del I secolo del NT conosci dper poter parlare di certezze filologiche su cosa si faceva nella chiesa cristiana?”

La filologia si fa su quello che c’è, e papiri di 100 anni posteriori all’autografo sono un lusso più che sufficiente.

“Per ora le uniche prove manoscritte sulla chiesa cristiana primitiva sono che in quell'ambiente gli scribi non avevano ancora l'abitudine di sostituire il tetragramma con kurios! Ti pare un indizio da nulla?”

E tu come faresti di grazia a sapere cosa facevano gli scribi della Chiesa nel I secolo?

“Se è avvenuto per la LXX non vedo perchè il NT dovrebbe esserne immune..”

Non è avvenuto nei LXX visto che non hai in mano papiri della LXX-Vorlage ma solo di versioni giudaizzanti, ciò è provato dai punti in cui modificano la traduzione per renderla più fedele al TM.

“Come ti ho detto non è necessario sapere se gli apostoli citassero dalla LXX o da qualche altra versione, il problema è capire nel I secolo quale era l'uso circa il trattamento del nome divino.”

Qui mostri che la filologia non l’hai mai studiata neppure da lontano: cosa diavolo significherebbe “non è necessario sapere se gli apostoli citassero dalla LXX?” Tu hai dei frammenti di versioni ebraizzanti e vuoi ripristinare il tetragramma nel NT sulla base di queste versioni. Ergo per fare quest’operazione si impone di conoscere se il NT citi da queste versioni. Circolavano migliaia di papiri della LXX nel I secolo, trovare dieci frammenti non è qualcosa di statisticamente probante visto che circolavano più versioni. La pluralità delle famiglie si conosceva anche prima dei recenti ritrovamenti papiracei, e il motivo è semplice: molte volte il NT cita da versioni a noi non pervenute. Ti ho scansionato una pagina e ti ho chiesto l’indirizzo e-mail per inviarti un elenco, evidentemente non hai intenzione di accontentarmi.

“Secondo Girolamo Matteo Levi scrisse il suo vangelo in ebraico, secondo te egli avrebbe osato sostituire il nome divino in ebraico?”

Questa è l’ipotesi di un pugno di biblisti capitanati dal defunto Carmignac, sfortunatamente Grelot ha fatto a pezzi l’ipotesi del “Metteo ebraico”. Ti ricopio un frammento dalla dispensa del corso di filologia del Nuovo testamento che si tiene all’Università di Torino:

"Le notizie di Girolamo, che afferma di aver visto (e ricopiato) presso i Nazareni di Berea il Vangelo ebraico di Matteo, sono state giudicate prive di valore (G. BARDY, in Mélanges de science religieuse III, Lille, 1946, pp. 5-36.); egli infatti pare confonderlo con l'apocrifo dei Nazareni, un vangelo che risulta derivare da quello di Matteo, e non esserne la redazione
autentica. Il Vangelo degli Ebioniti e quello degli Ebrei, pur richiamandosi al vangelo di Mc, non apportano aiuto nella questione, perché redatti in greco, e non in ebraico. La critica moderna è abbastanza concorde nel negare un originale ebraico/aramaico di Mt dalla cui traduzione sarebbe uscito il nostro Vangelo; essa lo ritiene una composizione originariamente greca, scritta in
una lingua non di traduzione e con il Marco greco come sua fonte primaria. Se la tradizione antica parla di un Mt aramaico, esso va piuttosto identificato con una fase preistorica dei vangeli, non con una base di traduzione per l'attuale Mt".

Ovviamente su qualsiasi introduzione al NT troverai la stessa cosa.

“infatti qualunque fossero le varianti testuali è evidente che il nome divino era conservato negli stessi punti del Testo Masoretico.”

E perché mai?

“a critica più moderna ritiene infondata l'ipotesi di più versioni della LXX.”

Da quando i TdG conoscono cosa sostiene la “critica moderna”? Torna alla tua Torre di guardia scritta da dilettanti improvvisati e non nominare i nostri filologi in vano. L’Ecole Biblique è esattamente di idee opposte alle tue.

“Il problema delle discordanze tra LXX e citaziono può essere dovuto semplicemente ch egli apostoli (come i padri della chiesa) citavano a mememoria”

Sapiens nihil affirmat quod non probat. Inoltre questi evangelisti erano così trascurati da non avere una copia della LXX da controllare? E anche se non l’avessero avuta, cosa che ritengo alquanto improbabile, dimentichi forse la grande importanza dell’imparare a memoria nel mondo antico?

“Non direi, prima del 70 la dirigenza cristiana (ed anche la composizione delle congregazioni) era evidentemente ancora tutta a maggioranza giudaica”

Stavamo parlando del Vangelo di Giovanni di cui ti ho postato un frammento. E’ stato scritto ad Efeso per greci.

“No, polymetis, prima della tragedia del 70 il cristianesimo era ancora considerato una setta ebraica.”

Ma lo era? Io preferisco considerarlo l’adempimento dell’ebraismo.

“Questo sarebbe impensabile per la sua cultura.”

Au contraire, la sua cultura non pronunciava il nome di Dio dalla fine dell’esilio. Gesù stesso si adegua a questa consuetudine. Sia nella sinagoga, dove lesse Isaia, sia davanti al sinedrio. Il fatto che durante la lettura non l’abbiano preso a sassate è una prova sicura che abbia letto Adonay al posto di YHWH.

“E' normale che già dai primi anni del II secolo i copisti lo sostituissero per questioni di praticità con KURIOS sia dal NT che dalle copie della LXX.”

Io ti ho già risposto: è possibile che una dottrina così importante per motivi di praticità vada persa? Voi pronunciate il nome di Dio ogni tre parole. Possibile che le comunità cristiane fuori da Gerusalemme non avessero recepito quest’importante dottrina e l’importanza di usare Jhavè? Si può dimenticare un nome in 100 anni? Ma soprattutto i copisti cristiani se condividevano la vostra maniacale venerazione per il Nome potevano lasciarlo cadere in disuso visto che voi lo presentate come qualcosa di importanza capitale? A queste domande non hai dato risposta soddisfacente

“il clero (in particolare i padri apologisti) non si sforzò molto di conservarlo, preferendo contrapporsi ai fratelli ebrei”

?? Una marea di affermazioni senza documentazione alcuna. L’intera Chiesa che dimentica il nome… bada, non qualche padre apologista, ma intere comunità che evidentemente erano imbottite di loto giacché in tre generazioni un nome era già diventato incomprensibile. Un nome che, a vostro avviso, era usato dunque ed in ogni brano. Queste comunità leggevano il Vangelo ogni giorno? E allora come dimenticare un nome scritto a chiare lettere?

“E io ti ho già detto che Geova non ha nessun rapporto con la vera pronucia di Dio, e solo quello che convenzionalmente nella lingua italiana è il nome di Dio....”

E voi fate opere scientifiche od opere convenzionali? Le errate convinzioni a mio parere vanno sradicate, gli errori secolari in primis.

“Per altro la forma Jhavè scritta in quel modo la vedo usato solo qui e da te, certo, tu sei sempre un pò blasé... zuzzurellone!”

E’ quella usata dalla Bible de Jérusalem, semplicemente loro mettono Yhavè. Ma traslitterare con “y” o “j” è la medesima cosa.

“Questa è solo un'ipotesi che non vedo come possa dimostrare che Yeho- non poteva essere l'iniziale di Yehovah”

Mai detto questo. Non ho detto d’aver dimostrato che Yeho- non può essere l’iniziale di YHWH, ma solo che un nome che inizia per Yeho- non dimostra che l’iniziale di YHWH sia Yeho-

“tanto più che come ti ho detto i nomi che incorporano Yah, la forma abbreviata e non mozzata di Yehovah, non hanno subito alcuna apofonia.”

L’apofonia ha delle regole, non va a caso. Dici che i nomi che incorporano Yah- non hanno subito alcuna apofonia, e mi chiedo come fai a dirlo, prima mostrami i nomi e poi ti dirò che ci sono le condizioni che di solito fanno cambiare il timbro. Ad esempio l’apofonia riguarda quasi esclusivamente i temi, non c’è in fine di parola.

“Per citare un tua elegante espressione queste sono cose che "tu non sai neppure cosa siano", vorrei vedere questo "ovunque". Yah è la forma abbreviata e non decurtata,”

Dobbiamo metterci d’accordo sulla definizione di “abbreviata”, termine che a mio avviso indica anche i nomi decurtati. Ad esempio Federico può essere chiamato Fede. Non è forse un’abbreviazione? Ad esempio sul “Dizionario della Bibbia” della Society of Biblical Literature leggo questa etimologia di Allelujah: “lodate YH[WH].”
Io se vedo qualcosa scritta in questo modo non penso a “diminutivi” ma ad abbreviazioni per decurtazione.

“difficile che potesse rappresentare la pronuncia iniziale visto che su questa forma non valeva alcuna proibizione sulla pronuncia da parte degli ebrei.”

Non c’era alcuna proibizione proprio perché era incompleto.
A proposito, credo che troverai interessante quest’articolo che la “Rivista Biblica” (trimestrale dell’Associazione Biblica Italiana) pubblicò per smentire un articolo di Matteo Pierro su YWHW nel NT.

digilander.libero.it/domingo7/Savasta.htm

Ad maiora

P.S. Ti consiglio di stamparlo
barnabino
00martedì 30 agosto 2005 15:50
Caro Polymetis,

> qualsiasi lezione presente sul WH c’è anche sul NA dunque è inutile partire da una versione di 120 anni fa per poi consultarne altre.

Non è vero, non si tratta di due testi "diplomatici" a confronto ma di DUE LOGICHE DIVERSE DI SELEZIONE E PREPARAZIONE DEL TESTO.

Quindi non puoi parlare di una migliore o peggiore, sono solo diversi. E per le variazioni tstuali sul WH dovute a scoperte più recenti (circa 500 e senza importanza dottrinale) i traduttori hanno consultato il NA per valutarne la portata.

> Non hai risposto alla mia domanda dove ti avevo chiesto se oggi qualche filologo neotestamentario ritenga che la WH non sia un’edizione critica superata quanto a teorie testuali.

La TNM fu preparata nel 1950 ed iniziata prima, alla metà del secolo scorso la situazione era diversa da quella attuale, il WH era accettato unanimamente e nei paesi anglosassoni gode tutt'ora di una vasta accoglienza.

> io invece non credo agli interlineari in genere quindi se la KIT sia la migliore o no in una categoria che considero inutile è di ben poco conto.

Allora perchè ti limita a criticare la Kit e non quella della San Paolo? Nel tuo post traspariva non un'assenza di giudizio specifico ma un giudizio negativo. E comunque le interlineari sono usate nei seminari cattolici e no dove non si segue uno studio specialistico del greco. Non tutto sono blasè come lo sei tu.

> in tutti i manoscritti ha kyrios e non YHWH

Perchè sono mss della fine del II secolo, quando era ormai invalsa sia nella LXX che nel NT l'uso di sostituire kurios a YHWWH

> Anche Tamburino sta analizzando la questione nella sezione greco e ha fatto un elenco dei testimoni col numero delle correzioni giudaizzanti.

E' una tesi che non inficia per nulla l'uso del nome divino, che la LXX avesse in origine Kurios al posto di YHWH importa poco, quello che importa è che dal I secolo AC e I secolo DC l'uso fosse quello di mantenere e usare il nome divino, il fatto che sia riportato con la possibile pronuncia fonetica Iao o Ieoa indica che era abitudine pronunciarlo nella lettura come tale e non come kurios o adonai.

Il fatto che in quel tempo era normale riporare YHWH indica che i discepoli seguirono la stessa abitudine.

> Non è un criterio valido, infatti che ci sarebbe di strano nel NT a parlare della “parola di Gesù” o dell’angelo di Gesù

Nessuno, ma quelle sono espressioni cristalizzate, se dal contesto si riferiscono a Geova si riporta Geova anche se non sono citazioni dirette dal TM supponendo che uno scrittore ebraico avesse usato quell'espressione. Ti ricordo che è sempre il contesto a determinare se tradurere Signore o Geova non a casaccio ma seguendo dei criteri.

> Né uno né l‘altro. La logica infatti è opinabile, passi che per te sono riferibili al Padre per me lo sono al Figlio

Infatti, stiamo parlando di una ipotesi e di criteri. Te li ho spiegati: citazione dal TM, uso di espressioni particolari che nel TM sono riferite a Geova, citazioni parallele in cui il passo è riferito a "ho theos" ed il contesto.

E' chiaro che ci possono essere passi opinabili, ma questo non vedo perchè dovrebbe essere imporatnte: dal tuo punto di vista il nome divino non deve essere usato neppure nel'antico testamento, per cui vedi che i criteri variano di molto e il tuo polemizzar enon ha senso perchè a te non va bene la preenza del nome divino in NESSUN passo, nè del NT nè dell'AT.

> è una tradizione che risale agli apostoli e siamo lieti di conservarla

Hai qualche prova scritta in cui gli apostoli dichiarino di seguire questa tua presunta tradizione o di non pronunciare il nome divino o di non scriverlo? E poi erano ebrei, come lo scrivevano quando riportavano citazioni in ebraico? Lo scrivevano YHWH o Adonai? Come Hai qualche ragione per pensare che lo sostituissero?

La tua tradizione risale al massimo alla fine del II secolo e non agli apostoli.

> è possibile che una dottrina così importante per motivi di praticità vada persa?

Certo, l'apostasia fece questo e altro, per volere di Dio che solo nel tempo dell afine avrebbe fatto spendere la luce!


> mentre papiri assai più antichi ci testimoniano l’uso di kyrios, sia nella LXX che nel NT

Hahahahaha, vogli vedere i papiri antichi della LXX dove c'è kurio! Te li sogni la notte vero?

> Non è avvenuto nei LXX visto che non hai in mano papiri della LXX-Vorlage ma solo di versioni giudaizzanti

Caspita... sono sopravissute solo le versioni giudaizzanti? Cioè la LXX è scomparsa e guarda caso tutti i frammenti sono settari? Ma vai, vai a vendere lupini! Inoltre quella di Tamburino p solo una teoria fra le tante, condivisa da pochi studiosi.

> E’ quella usata dalla Bible de Jérusalem, semplicemente loro mettono Yhavè. Ma traslitterare con “y” o “j” è la medesima cosa.

Francese e non italiano bello mio. Parla la lingua di dove vivi. Non mi pare che altri l'abbiano accettata.

> ma solo che un nome che inizia per Yeho- non dimostra che l’iniziale di YHWH sia Yeho-

Però è un forte indizio

> L’apofonia ha delle regole, non va a caso. Dici che i nomi che incorporano Yah- non hanno subito alcuna apofonia, e mi chiedo come fai a dirlo, prima mostrami i nomi e poi ti dirò che ci sono le condizioni che di solito fanno cambiare il timbro

Semplicemente perchè gli stessi nomi che iniziano per Yeho- hanno due forme diverse, una con Yah- (e si pronuncia Yah) e l'altra con Yehowah (e si pronuncia Yeho-).

Ciao
Polymetis
00mercoledì 31 agosto 2005 01:58
“Non è vero, non si tratta di due testi "diplomatici" a confronto ma di DUE LOGICHE DIVERSE DI SELEZIONE E PREPARAZIONE DEL TESTO.”

Non hai capito nulla di quanto ho scritto. So bene che il NA e il WH hanno due logiche diverse, W-H infatti ritenevano il testo alessandrino neutro. Quello che ho scritto è che le varianti che W&H ritenevano originali mentre nel NA sono espunte stanno comunque tutte in nota a piè pagina. Dunque che senso ha consultare il W&H per conoscere le varie lezioni se stanno comunque nel NA?

“La TNM fu preparata nel 1950 ed iniziata prima, alla metà del secolo scorso la situazione era diversa da quella attuale, il WH era accettato unanimamente e nei paesi anglosassoni”

L’ edizione Westcott-Hort in quella data aveva circa 70 anni.
Già nel 1960 un’introduzione al Nuovo Testamento (Rinaldi-De
Benedetti) diceva::

" [...] A motivo di tutto ciò il tipo B, la fortuna del quale dipende specialmente dalla scelta costante della lectio brevior, oggi non gode più la stima della quale l'avevano aureolato nel loro comune trentennale lavoro i due critici inglesi B. F. Westcott (morto 1901) ed F. J. A. Hort (morto 1892). Alla base della loro edizione stava l'idea che il testo alessandrino fosse addirittura un discendente più o meno diretto del manoscritto degli Apostoli. Essi lo salutarono con l'appellativo di " Neutral-Text ", quasi fosse libero da ogni influenza particolare e quasi che gli altri tre tipi, occidentale, cesariense, bizantino, fossero derivati da quello neutrale attraverso l'opera di recensioni. Questo mito che ha tenuto più o meno avvinti tutti gli studiosi, anche dopo l'edizione di von Soden, è
tramontato". ( pag. 721)

L'edizione del Von Soden è del 1902-1913.
Come scriveva giustamente Nicolotti ad un TdG su un NG di Google:

“Dal primo decennio del XX secolo il valore critico della W-H era stato molto ridimensionato, e gli anni 50-60 tramontato da molti decenni. L'edizione del Nestle-Aland nel 1927 era già alla XIII edizione. Nel 1957 alla XXIII.”

“gode tutt'ora di una vasta accoglienza.”

Solo nella tua mente. Mi dici qualche università (o qualche filologo) che usi per i suoi esami il W-H?

“Allora perchè ti limita a criticare la Kit e non quella della San Paolo? Nel tuo post traspariva non un'assenza di giudizio specifico ma un giudizio negativo.”

Per me sono una perdita di tempo entrambe, con la differenza che l’interlineare della San Paolo ha il NA 27° edizione (i cui diritti costano). Potrebbero servire a qualche liceale che ha perso dimestichezza con la lingua, ma di sicuro per i dilettanti sono entrambe inutilizzabili.

“E comunque le interlineari sono usate nei seminari cattolici”

?? Mi fai il nome di qualche seminario affinché possa scrivere loro un’e-mail?

“Perchè sono mss della fine del II secolo, quando era ormai invalsa sia nella LXX che nel NT l'uso di sostituire kurios a YHWWH”

Ipotesi che non hai ancora dimostrato e dunque superflua. Ho dei papiri che distano 100 anni dagli originali, per qualunque altro testo dell’antichità una simile vicinanza agli autografi equivarrebbe alla certezza matematica. Non c’è in filologia un testo più sicuro che quello dei Vangeli.

“importa poco, quello che importa è che dal I secolo AC e I secolo DC l'uso fosse quello di mantenere e usare il nome divino,”

E tu come lo sapresti di grazia? Da un pugno di frammenti? Sai, visto le migliaia di copie che giravano, temo che le tue statistiche richiedano un numero di testimoni un po’ più elevato. Il fatto poi che non siano copie della LXX-Vorlage ma versioni giudaizzanti ci porta al punto di prima. Gli apostoli da quale fra le molte versioni citavano?

“il fatto che sia riportato con la possibile pronuncia fonetica Iao o Ieoa indica che era abitudine pronunciarlo nella lettura”

E da quando scrivere un nome (per altro secondo voi vocalizzato erroneamente), significa volerlo pronunciare? Per me è un semplice tentativo di ri-giudaizzare il testo.

“Nessuno, ma quelle sono espressioni cristallizzate”

Espressioni cristallizzate? Io leggo solo tre parole in fila. Un po’ poche per dire che si tratta di un’espressione cristallizzata, giacché è un banale soggetto seguito da un genitivo. Ti rendi conto che a tuo parere i discepoli non potevano dire “parola del Signore” riferendosi a Gesù perché appena infilavano questa misera sequenza di tre parole magicamente si stavano riferendo a Dio Padre?

“se dal contesto si riferiscono a Geova si riporta Geova anche se non sono citazioni dirette dal TM supponendo che uno scrittore ebraico avesse usato quell'espressione.”

Un po’ troppe supposizioni. Si può manipolare la parola di Dio in base a supposizioni? 1)Dici di sapere cosa farebbe uno scrittore ebreo (eppure non sai cosa facessero gli ebrei a quel tempo) 2)Dici di vedere il contesto, eppure esso è incerto e stiamo a litigarcelo. Ipotesi su ipotesi.

“Ti ricordo che è sempre il contesto a determinare se tradurere Signore o Geova non a casaccio ma seguendo dei criteri. “

Io invece non seguo l’intuito del CD ma i testi originali.

“Infatti, stiamo parlando di una ipotesi e di criteri”

E allora se sono solo ipotesi e non prove il comitato traduttivo ha manipolato la Bibbia con scelte arbitrarie senza sostegno filologico.

“citazione dal TM”

E io ti ho già risposto che non è un criterio. Molte volte citazioni che nell’AT erano riferite al Padre nel NT sono riferite a Gesù. Leggiti il cap. 1 di Ebrei e fattene una ragione

“il nome divino non deve essere usato neppure nel'antico testamento”

?? Veramente ho scritto che per me è indifferente ma che comprendo la scelta ecumenica di rispettare gli ebrei.

“Hai qualche prova scritta in cui gli apostoli dichiarino di seguire questa tua presunta tradizione o di non pronunciare il nome divino o di non scriverlo?”

Certo che lì ho, tutti i papiri del NT mi danno ragione. Te l’ho già spiegato ma nella tua filologia dilettantesca non riesci a cogliere il punto. Se ignori persino l’aoristo di lambano, e dunque la più basilare grammatica greca, vuoi forse discutere di filologia greca? Non ne hai minimamente le basi né sai di che parli. Te lo rispiego: per qualunque testo dell’antichità, persino Omero, passano secoli e secoli tra l’autografo e il primo manoscritto, mentre nel nostro caso possano solo 100 anni, il che equivale ad oro puro: nessun testo dell’antichità greca è certo come il NT. Inoltre sei tu a dover provare che i testi pervenuti siano manipolati, non io a dover dimostrare che non lo siano. Ma in che mondo vivi? Io mi attengo ai papiri come qualunque filologo farebbe. Le mie certezze sono solidamente ancorate a Ossirinco, le tue sono congetture ed ipotesi create ad hoc. Sapiens nihil affirmat quod non probat
Inoltre il NT stesso ci dà degli indizi, e nell’articolo della Rivista Biblica che ho postato se ne facevano un paio. L’hai letto?

“E poi erano ebrei, come lo scrivevano quando riportavano citazioni in ebraico?”

Le riportavano dal greco e dunque mettevano kyrios.

“E poi erano ebrei, come lo scrivevano quando riportavano citazioni in ebraico?”

L’apostasia sarà grande ma non mi hai ancora spiegato come funziona. E’ possibile che un nome letto ogni giorno in assemblea venga dimenticato e addirittura divenga incomprensibile in due generazioni? I nonni sapevano il nome e i loro nipoti l’avevo già dimenticato?

“Hahahahaha, vogli vedere i papiri antichi della LXX dove c'è kurio! Te li sogni la notte vero?”

No, non li sogno, semplicemente non abbiamo la stessa definizione di “Settanta”. Sei tu che spacci papiri risalenti a prima di Cristo come appartenenti alla LXX quando sono solo versioni giudaizzanti. Nei post di Tamburino si elenca per ogni papiro il numero delle correzioni giudaizzanti rispetto al testo dei LXX noi pervenuto.

“Caspita... sono sopravissute solo le versioni giudaizzanti? Cioè la LXX è scomparsa e guarda caso tutti i frammenti sono settari?”

E chi l’ha mai detto? I tuoi frammenti sono giudaizzanti, non tutte le versioni, infatti i testimoni che citi differiscono dalla LXX che trovi in ogni libreria.

“Inoltre quella di Tamburino p solo una teoria fra le tante, condivisa da pochi studiosi.”

Piantala di dire “condivisa da pochi studiosi” o “da molti studiosi” come se tu avessi sott’occhio il panorama della filologia greca internazionale.

“Francese e non italiano bello mio. Parla la lingua di dove vivi. Non mi pare che altri l'abbiano accettata.”

Apro la “Vita di Gesù Cristo” dell’Abate Ricciotti e trovo Jhavè. E’ un classico degli anni quaranta che segnò la svolta nelle ricerche sul Gesù storico ed ebbe anche grande successo di pubblico, oggi infatti è ristampato dall’Oscar Mondadori.

Ad maiora
barnabino
00mercoledì 7 settembre 2005 23:21
Caro Polymetis,


Dunque che senso ha consultare il W&H per conoscere le varie lezioni se stanno comunque nel NA?


Ti dimentichi che la NWT per la parte greca fu iniziata negli anni '40, in quel periodo il testo di WH nei paesi anglosassoni era certanente considerato uno dei più autorevoli, per altro il testo da Aland prima della 21 edizione del 1952 non si scostava molto da WH, dipendendo entrambi dai manoscritti Sinaitico e Vaticano. Comunque sia nella prima stesura, che soprattutto revisione del 1984, si è tenuto conto degli sviluppi delle varianti testuali più recenti. Non vedo allora perchè devi fare polemica su questioni del tutto irrilevanti. La cosa fondamentele non è il testo base, ottimi entrambi, ma le varianto testuali. Poichè la TNM ha usato NA26 per la revisione non capisco davvero dovo sia il problema, hai notato degli scostamenti importanti? Non direi, e allora? Cosa vuoi dimostrarmi con questa sceneggiata?Non capisco perchè non ti scagli contro la Nuova Diodati che usa ancora il Textus Receptus! Nessuna prevenzione, vero?

Per me sono una perdita di tempo entrambe, con la differenza che l’interlineare della San Paolo ha il NA 27° edizione (i cui diritti costano).


La domanda iniziale era appunto questa, vale la pena per uno studente che conosce appena il greco spendere ben 73 euro per avere un testo che tiene conto di qualche oscuro papiro del VIIII secolo? Usando WH, che non ha diritti, si ha un testo comunque valido per un non specialista però ad un prezzo accessibile a chiunque. Perchè secondo te un non specialista dovrebbe spendere 73 euro? WH per chi di usa l'interlineare è più che sufficiente, altrimenti passi all'edizione critica, che per altro costa meno dell'Interlineare San Paolo.

Ipotesi che non hai ancora dimostrato e dunque superflua. Ho dei papiri che distano 100 anni dagli originali, per qualunque altro testo dell’antichità una simile vicinanza agli autografi equivarrebbe alla certezza matematica


Invece che vi siano state delle variazioni tra gli originali e le copie è la cosa più ovvia del mondo, infatti i mss del NT usano i nomina sacra, segno che i copisti avevano già apportato delle variazioni al testo. Come apportarono delle variazioni alla LXX non si vede perchè non poterono apportare le stesse variazioni al testo del NT.

E tu come lo sapresti di grazia? Da un pugno di frammenti? Sai, visto le migliaia di copie che giravano, temo che le tue statistiche richiedano un numero di testimoni un po’ più elevato. Il fatto poi che non siano copie della LXX-Vorlage ma versioni giudaizzanti ci porta al punto di prima.


Non sono esattamente "un pugno" ma sono otto frammenti, tutto quello che abbiamo, io dalla mia parte ho questi otto testimoni, tu invece non hai un solo testimone per dimostrare che la LXX avesse sostituito KURIOS al tetragramma. Mi pare abbastanza per avanzare ipotizzare che tra il I secolo aEV ed il I secolo EV non era ancora invalsa l'abitudine di sostituire il tetragramma. Insomma, non hai nessuna prova per dire che nel I secolo la LXX aveva KURIOS invece di YHWH o IAW.

Il fatto che poi tutti i mss sopravvissuti siano copie giudaizzanti mi pare ipotesi tutta da provare, a parte il fatto che la teoria delle correzioni ebraiche non è certo al più accreditata, quella maggiormente accreditata rimane infatti quella dell'origine unitaria, ci sarebbe comunque da provare che davvero gli otto frammenti a nostra disposizione sia tutte corrette da gruppi giudaizzanti, visto sono spalmati su oltre 3 secoli e non in un breve periodo, e che questi trattassero il tetragramma in modo diverso dagli altri. Insomma, per negare l'evidenza testuale si deve immaginare una serie di ipotesi nessuno dei quali mimamente provato. Per provare che ci furono delle alterazione in questo senso dovresti trovare copie con KURIOS e copie con YHWH, invece non trovi alcuna copia con KURIOS, comprese le più antiche. Questo è certamente contro la tua ipotesi di alterazioni della LXX in merito al nome divino.

Inoltre il tetragramma compare anche nella forma IAW, come ti ho detto questo è segno che non solo era copiato ma anche pronunciato, IAW infatti non riporta le vocali ma ne imita la pronuncia (prununcia che andrebbe contro l'ipotesi Yahvè). Questo vuol dire che durante la lettura non veniva letto KURIOS o ADONAI ma si usava pronuciare il nome divino. Tieni conto che 4QLXXLevb (che riporta IAW) è datato tra la fine del I secolo aEV al I secolo EV, ovvero il periodo preapostolico.

Espressioni cristallizzate? Io leggo solo tre parole in fila. Un po’ poche per dire che si tratta di un’espressione cristallizzata


Questo è quello che sostieni tu e non la maggior parte di eruditi biblici, certe espressioni sono l'equivalente di quelle che si trovano nell'Antico Testamento. Non è automatico, naturalmente, alla fine è sempre il contesto a guidare il traduttore, ma è ovvio che "angelo del Signore" è il corrispondente di "mal'àkh Yehwàh" così come parola del Signore e altre che compaiono nelle scritture ebraiche centinaia di volte.

Un po’ troppe supposizioni. Si può manipolare la parola di Dio in base a supposizioni?


Guarda che la CEI ha fatto la stessa operazione con le scritture ebraiche, sostituendo sistematicamente il termine SIGNORE al nome divino. Se per te SIGNORE copre lo stesso campo semantico di YHWH allora non ci vedo nulla di male di usarlo nel NT quando il contesto lo richiede, per altro hanno fatto lo stesso traduttori cristiani quando si sono accinti a tradurre il NT dal greco in ebraico. Sinceramente non ci vedi un abuso a rendere KURIOS con Geova quando compare nel Testo Masoretico ed in determinate espressioni quando il contesto mostra che si sta parlando di Dio. Certo ci possono essere alcuni passi dubbi, ma questo non è vero per qualunque passo della bibbia!

Molte volte citazioni che nell’AT erano riferite al Padre nel NT sono riferite a Gesù


Infatti la TNM non traduce automaticamente Geova in ogni citazione del TM, come si è detto alla fine è sempre il contesto a decidere se usare SIGNORE e GEOVA, quando il contesto mostra che ci si riferisce a Gesù viene lasciato SIGNORE.

Veramente ho scritto che per me è indifferente ma che comprendo la scelta ecumenica di rispettare gli ebrei


A dire il vero agli ebrei non da alcun fastidio la forma Geova, mentre a più ortodossi da fastidio anche Dio. Perchè in nome del rispetto degli ebrei non scrivi D_o?

Certo che lì ho, tutti i papiri del NT mi danno ragione


Nessuno più recente del III secolo, cioè quando la LXX aveva già sostituito YHWH con KS. Perchè gli apostoli e Gesù avrebbero dovuto smettere di pronunciare il nome divino quando era abbondantemente usato nelle scritture greche? Personalmente trovo che una prova interna della manipolazione dei testi è proprio nello fatto che non si trova neppure una sola volta il nome divino nel NT se non nella forma Alleluia. Ci si potrebbe aspettare di trovarlo rare volte se non avesse rivestito più importanza, o utilizzato in qualche libro piuttosto che in altri, ma il fatto che sia scomparso mi pare indicativo di un processo non naturale di sostituzione, proprio come nella LXX che fu sostituito SISTEMATICAMENTE in tutti i versetti.

E chi l’ha mai detto? I tuoi frammenti sono giudaizzanti, non tutte le versioni, infatti i testimoni che citi differiscono dalla LXX che trovi in ogni libreria


Questo non è affatto provato, a me il Papiro Fouad 266, per esempio, sembra una copia perfetta della LXX e comunque il problema non è trovare la vera e inimitabile LXX ma capire quale era la tendenza dei copisti tra i II seco aEV ed il I secolo EV, e tutti conservano il tetragramma, compreso 4QLXXLev che è certamente una copia della LXX. Sostenere che sono correzioni giudaizzanti mi pare una forzatura. Non ho sotto gli occhi tutto il panorama della filologia mondiale ma questa tesi mi pare davvero condivisa da pochi. Vedi se riesci a riunirli intorno al gruppo pigreco, nel tempo libero andate a distribuire gli adesivi "TdG? No grazie" e le immaginette sacre.

Apro la “Vita di Gesù Cristo” dell’Abate Ricciotti e trovo Jhavè. E’ un classico degli anni quaranta


Uhahahahah.... e mi citi queste forme obsolete? Negli anni 40 gli eruditi cattolici usavano pure Geova, ma che eruditi erano, non lo sapevano ancora che era un "mostro filologico"? Si sono accorti solo negli anni 60 che le vocali erano quelle di adonai? Caro Polymetis, la moda del momento è non vocalizzare e riportare solo YHWH. Vedi di adeguarti prima che Ravasi bacchetti pure te, visto che è lui che segue questa abitudine.


Ti saluto [SM=x511461]

[Modificato da barnabino 07/09/2005 23.28]

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