“Qui non dice affatto che Il Padre ed il Figlio sono della stessa sostanza, questa è una eresia cattolica del IV secolo.”
Sentiamo gli esegeti dell’Ecole Biblique: “irradiazione… impronta della sostanza: queste due metafore desunte dalla teologia alessandrina della sapienza e del Logos (Sap 7, 25-26) esprimono l’identità di natura tra il Padre e il Figlio e nello stesso tempo la distinzione delle persone. Il Figlio è l’“irradiazione” o il riflesso della gloria luminosa (cf. Es 26,14+) del Padre: Lumen de lumine. Ed è l’“impronta” (cf Col 1,15+) della sua sostanza, come l’impronta esatta lasciata da un sigillo (Cf. Gv 14,9)”
Poiché il Figlio è l’impronta esatta della sostanza del Padre può affermare “chi vede me vede il Padre”, perché la sua sostanza è l’esatta impronta di quella del Padre, cioè la riproduzione perfetta.
E scusami ma la tua esegesi di charakter è molti riduttiva, in quanto non indica mai l’immagine in senso lato, come ad esempio quella di un affresco, ma l’impronta esatta lasciata da qualcosa. Si usa infatti per descrivere le effigi sulle monete, in quanto viene da charasso, un verbo che significa “incidere, imprimere”. Indica dunque la riproduzione esatta, e la teologia cattolica dice appunto questo, che Cristo è la riproduzione esatta della sostanza del Padre in quanto identica ad essa. L’immagine di Cristo come “irradiazione del Padre” è poi particolarmente cara ai padri, che proprio da questo passo la presero. Infatti il sole non è il raggio ( e dunque c’è distinzione delle persone), ma è altresì vero che il raggio è inseparabile dal sole. Charakter non è nel senso di “aspetto esteriore”, a meno che non sia nell’accezione di “segno distintivo”, è infatti un termine usato nelle zecche ellenistiche. L’esegesi dei TdG non è qualcosa di serio, consiste nello scartabellare ogni singolo libro o dizionario che trovano nella biblioteca della Bethel finché non scovano qualche appiglio alle loro dottrine, non importa se è la quarantesima accezione di un lemma o la fonte è obsoleta, basta fare dei bei collages ignorando completamente il pensiero degli autori e fare i finti eruditi. Queste cose le sappiamo grazie ad un signore chiamato R. Franz il quale ci ha spiegato, tra le altre cose, chi redige gli articoli della WTS e come vengono svolte le ricerche. Biblisti improvvisati senza aver mai fatto studi universitari in materia. Questo è un chiaro esempio di quanto siano scientifici gli articoli che vengono propinati ai TdG sulla Torre di Guardia. E’ l’erudizione dei collages, non delle università.
“eresia cattolica del IV secolo”
Ridere o piangere? I concili si fanno quando l’ortodossia viene minacciata. E non creano nuove dottrine, bensì dogmatizzano le dottrine precedenti al fine di difendere dall’incipiente eresia. Il Concilio di Nicea non fu convocato per inventare la consustanzialità tra Cristo e il Padre, ma per ribadirla dinnanzi all’eresia ariana che prendeva piede.
“hypostasis non è certo quello di Nicea.”
A me non interessa alcun senso niceno ma il semplice significato da sempre attestato di hypostasis come “ciò che sta sotto” la forma, cioè la vera essenza. Questa è l’etimologia nonché la perfetta trasposizione etimologica di sostana. Non ho tempo da perdere discutendo di semantica greca coi dizionario dipendenti che si rifiutano di dirmi in cosa sono laureati.
“Cristo è la perfetta rappresentazione dell'essere o realtà [di Dio],”
Cosa voglia significare questo giro di parole ovviamente lo sai solo tu, perché non si vede come un angelo possa essere la copia, o “rappresentazione” perfetta dell'essere o realtà di Dio. Espressione che, sulla bocca di un trinitario come Bauer, non ha alcun senso riduzionistico. Lo intervisterei volentieri, ma essendo nato anch’egli nell’ottocento ha raggiunto il suo Dio da tempo.
“Appunto, qui "ancora" non cambia il senso al versetto, visto che Padre e Figlio sono due persone distinte la traduzione sottolinea solo questo fatto.”
Sono distinte ma anche inseparabili. A mio parere il versetto sottolineava questo.
“traduzione letterale" non indica nessun termine tecnico ed è usato solo per dare un'idea del tipo di logica seguita dai traduttori al lettore comune.”
Vuoi spiegare a me, che il greco lo traduco, cos’è una traduzione letterale o come si fa? Fare una traduzione letterale implica lasciare invariato il costrutto a meno che esso non sia incomprensibile nella lingua d’arrivo. Si dà il caso che i TdG lasciano costrutti ebraici anche quando in italiano la traduzione diviene ben più che incomprensibile, mentre qui, dove tutto filava liscio, hanno messo le loro mani.
“TNM ha occasionali sconfinamenti nell'equivalenza dinamica quando il testo è sentito come oscuro”
E qui lo era?
“mentre la CEI è più legata al testo della Vulgata e della LXX e spesso si discosta sia dal TM che da NA (cosa che la TNM fa molto”
Se si discosta dal testo masoretico lo fa per ottime ragioni, giacché a volte il testo dei LXX è assai più antico di quello tramandato dai masoreti, e Qumran l’ha dimostrato. Non esiste un solo testo biblico, ma una pluralità di tradizioni. Per questo l’Ecole Biblique ha in cantiere un ambizioso progetto intitolato “La bible en ses traditions”, che probabilmente i TdG scambieranno per un’eresia.
ebaf.op.org/nouveau/fr/bt.htm
Prima di vedere una cosa simile uscire dalla Betel verrà Armagheddon.
“La CEI è preoccupata della resa stilistica in lingua italiana e conserva alcuni obsoleti termini liturgici della tradizione a discapito della fedeltà al testo ebraica e greco”
Obsoleti termini liturgici? Conosci così bene la tradizione liturgica cattolica da poter fare paragoni? La CEI si avvale di una mastodontica commissione con infinite branche specializzate. Se si traducono i salmi ad esempio il compito viene affidato ad una commissione che studia la musicologia antica e magari li si fa revisionare da gente che è insieme musicista ed ebraista. Non è un mistero che per rendere le parti in poesia si sono messi dei poeti tra i traduttori, come Mario Luzzi. Ad esempio la versione inglese della Bibbia di Gerusalemme ha tra i suoi traduttori Tolkien, che oltre ad essere l’autore del Signore degli anelli era un raffinato conoscitore delle lingue antiche, tanto che insegnava ad Oxford. Quindi vedi bene l’abisso di erudizione tra le traduzioni cattoliche e le vostre.
“mentre la TNM traduce in modo più moderno”
???
“A differenza della CEI i traduttori della TNM sono anonimi come per la NASB e la NKJB.”
Perché traduttori queste due Bibbie non ne hanno, sono solo rifacimenti di Bibbie precedenti. Io li definirei un lavoro di cosmesi su delle vecchie signore diventare un po’ rugose per il tempo. Sappiamo bene quanto il mondo anglosassone sia fanatico per la Bibbia di re Giacomo. Ti racconto un episodio in grado di far capire la questione… stavo guardando uno di quei film americani alla Perry Mason, probabilmente era “Codice d’Onore”, il Film con Tom Cruise dove lui fa l’avvocato. Fatto sta che in aula facevano giurare i testimoni sulla Bibbia, prassi che oggi è scomparsa quasi ovunque, anche in America. Avevo il DVD e dunque stavo vedendo il film in inglese. Con mia grande sorpresa non dissero “giuri sulle Bibbia” ma “Giuri sulla Bibbia di re Giacomo”. Al che rimasi alquanto perplesso. Evidentemente inglesi ed americani considerano la KJV come la Bibbia per eccellenza, allo stesso modo in cui i protestanti italiani adorano la Diodati del 600’, tanto che ancora oggi continuano a ristamparla modernizzando la lingua: così nacque la Nuova Diodati.
“popolo di professorini”
?? Fatti un giro tra l’elenco dei docenti del Biblico di Roma e poi ne riparliamo.
“Il tuo concetto di vedere Dio solo in senso letterale spiegato con una "ammucchiata" di persone è un concetto rozzo, pagano ed umiliante per la veritas ebraica e per chi ha un pò di cervello.”
Ammucchiata? Io ho parlato solo dell’identità di sostanza tra le persone divine. Ho detto che il Padre è nel Figlio, e ci vedo nulla di rozzo o pagano, bensì di giovanneo: “io sono nel Padre e il Padre è in me” (Gv 14,11)
“Bene, tra poco scopriamo che Gesù è morto di freddo! Se Cristo non ha mai pronciato quelle parole è una ragione in più per”
E perché mai? Innanzitutto non ho mai detto che Gesù non ha mai pronunciato quelle parole ma che il discorso della montagna è una collezione di loghia, Inoltre non vedo donde evinci la negazione della divinità di Cristo. In quel discorso Gesù non dice nulla sul presente, perché non è lo scopo dell’evangelista, il quale sta descrivendo le ricompense per i martiri cristiani dopo la morte. Cosa cavolo c’entrava una digressione sul fatto che anche i discepoli vedevano Dio nel presente quando sta scrivendo a gente che Cristo non l’ha mai visto e vogliono solo sapere cosa li attende nella Nuova Gerusalemme? La Bibbia ha altre occasioni per enunciare la divinità di Cristo. E’ assurdo fare discorsi sulle “cosa che si sarebbero potute dire se”, in quanto il discorso della montagna è incentrato sull’escatologia. Che in Cristo abita la pienezza della deità lo leggiamo altrove.
“in quando pone l'incontro e la visione di Dio non nel passato ma nel futuro!”
Perché non sta parlando del presente.
“E no.... non fare il furbo, non dice che si è presentato davanti al Padre (questo lo dico io in base al fatto che ho theos indica sempre e solo il Padre) ma davanti a Dio. Se per te "Dio è il Figlio" e dunque Gesù è comparso davanti a se stesso per presentare il valore del suo sacrificio a se stesso”
Sei tu che non hai capito nulla della teologia cattolica. Dio può indicare o la Trinità tutta, o IL SOLO PADRE, o IL SOLO FIGLIO, o il SOLO SPIRITO. Quindi se leggo: “Cristo si presenta davanti a Dio” non sono obbligato a leggere “Cristo si presentò davanti alla Trinità”, in quanto il Padre in sé “è tutto Dio”. L’articolo 253 del Catechismo recita giustamente “Le Persone divine non si dividono l'unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero”. Ergo sei tu a fare giochetti e a metterci in bocca dottrine non nostre. Se io vedo scritto “Dio” nella Bibbia sono liberissimo di riferirlo al Padre, al Figlio, allo Spirito, o a tutta la Trinità, basta guardare il contesto.
“Non ti ho chiesto le aspettative fraintese di alcuni gruppi giudaici”
Alcuni gruppi giudaici o interi libri dell’AT descrivono il messia come colui che libererà Israele dai suoi oppressori politici?
“ma ti ho chiesto quando Gesù prese mai le distanze dall'ebraismo”
Ovunque, violando il sabato perché sapeva che era signore del sabato, e affermando che lui e il Padre sono “una cosa sola” (Gv 10,30). Di questa unità metafisica tra Cristo e il Padre possiamo essere partecipi anche noi, sprofondandoci nella loto unità: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi IN NOI una cosa sola” (Gv 17,21) Bada a quel “in noi” e non “in te”, davvero presuntuoso sulla bocca di un angelo! C’è dunque la superiore unità di Cristo e del padre, alla quale anche noi possiamo partecipare divenendo una sola cosa con Cristo, in questo modo siamo collegati con chiunque abbia fatto la nostra stessa scelta. I credenti possono essere una cosa sola in quanto Gesù li unisce, secondo il celebre tema paolino “Cristo è tutto in tutti”. (Col 3,11)
Ad maiora
[Modificato da Polymetis 25/07/2005 19.34]