Re:
Scritto da: LaseRiprova 10/05/2005 22.39
A tutti gli altri invece sento di dire che secondo me avete dato tutti (più o meno) delle risposte stupide e bigotte, perchè non avete tenuto in considerazione che: -se il presupposto è sbagliato qualunque conclusione è sbagliata-.
Qual'è il presupposto sbagliato? Che parlate di salvezza come se parlaste di acqua fresca! Non tenendo cioè in considerazione che ancor prima di disputare su chi, come e perchè si salva, bisognerebbe chiedersi da cosa dobbiamo essere salvati. Fatevi dunque questa domanda e poi se volete date una risposta; io nel frettempo vi faccio riflettere su di un'altra cosa che avete preso sotto banco, cioè che chi non da la vita oggi ( cioè in questa vita e in modo concreto ) per amore di Gesù Cristo, la perderà:
---Marco 8:35 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà.---
Voglio inoltre farvi notare che versetti del tipo:
"Romani 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato";
che spesso vengono riportati, non solo vengono fraintesi perchè decontestualizzati, ma addirittura banalizzati perchè citati o ripetuti a pappagallo, cioè senza rendersi nemmeno conto di cosa si sta dicendo.
Mi spiego meglio:
per noi (nel senso di generazione storica, culturale e sociale ), dire che Gesù è il Signore, il figlio di DIO ecc, è cosa al quanto facile e scontata, ma se ci riflettete bene una frase di questo tipo era la condanna a morte dei primi Cristiani. Infatti in ambiente Giudeo e Greco-Romano, si veniva lapidati oppure dati alle bestie feroci per questa stessa frase che quasi tutti oggi ripetiamo come tanti bigottini. Allora fatevi veramente una domanda seria anzichè fare dispute stupide:
Sareste oggi disposti a dire che credete che Gesù è il Signore con una pistola puntata alla testa, sapendo che la vostra vita dipenderebbe dalla risposta che dareste? Ecco, solo questa è la prova del nove per capire fino a che punto è vero che si crede alla salvezza in un'altra vita.
Allora, accetto il tuo consiglio ed azzardo una risposta.
Parto prima dal punto: "da che cosa dobbiamo essere salvati".
Sicuramente dalla dannazione eterna, e la dannazione eterna è per coloro che rifiutano Gesù Cristo, poichè è Lui che è l'unica Via che porta al Padre...è a Lui che renderemo conto di tale decisione.
Tale rifiuto, a mio avviso, non sarà una scelta del tutto cosciente, ma quasi "automatica"...poichè scegliendo il bene o il male ci creiamo una specie di "seconda natura"...
Prima di confermarci al male o al bene abbiamo bisogno di molte scelte nel male o nel bene...
Intervengono però le forti grazie e la misericordia di Dio, a nostro favore...
Quindi, come ho ripetuto diverse volte, è difficile tracciare chiare linee di demarcazione.
Confermo quanto hai detto tu e che avevo detto anche io, è la fede in Gesù Cristo che è Dio che farà la differenza fra la salvezza e la dannazione.
Senti anche quello che dice Paolo:
"Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge;poichè dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno". Gal 2;15-16
Che offre l'intima e definitiva salvezza è la fede in Gesù Cristo nostro Signore.
Qui non si sta sminuendo la Legge, della validità della quale Gesù stesso ci parla...
Ma si sta cercando di far capire quale sia il punto necessario alla salvezza...cioè credere che Gesù Cristo è Dio, è il Signore.
Riguardo alla prova di fede alla quale fai riferimento, me la sono posta diverse volte...è difficile cercare anche solo di immaginarsi di essere in una situazione simile.
Non posso azzardare una risposta senza sembrare un ipocrita...potrei dire che sarei disposto a morire proclamando che Gesù Cristo è il Signore, è Dio...probabilmente lo farei.
Ma la certezza non posso darla a nessuno, nemmeno a me stesso...
Pietro non c'è riuscito per 3 volte, io, in una situazione simile, prego la Misericordia di Dio che mi aiuti ad esprimere senza paura la mia fede...
E' cosa difficile da valutare.
Il fatto di essere certo di essere di fronte ad una scelta cruciale e definitiva per quanto riguarda la mia redenzione o dannazione eterna, credo che sarebbe sufficiente a spingermi a fare la proclamazione.