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Pedofilia

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    M.Tamburino
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    00 16/11/2005 14:56

    Il quesito è: E' giusto porre il celibato come requisito per il sacerdozio?
    Perchè chi vuol servire Dio pienamente da cattolico, e magari servire messa, debba per forza di cose realizzare quel desiderio passando attraverso le "caudine" del celibato?


    E' giusto? Se è frutto di una libera scelta, sì. Altrimenti no. Oppure un cattolico può chiedere l'ammissione alle diocesi greco-cattoliche di rito bizantino ove il matrimonio dei presbiteri viene permesso. Possiamo disquisire finché volete. Io dissento dall'equazione celibi=pedofili, altrimenti l'identità varrebbe anche invertendo l'ordine dei fattori. Magari sono anche altri gli aspetti criticabili di una scelta celibataria, ma personalmente non ho intenzione di affrontarli in un 3D con questo titolo, scusatemi.
  • Seabiscuit
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    00 16/11/2005 14:57

    Scritto da: Chi.dove.quando 16/11/2005 14.41


    Mi sto chiedendo quanto valga la pena scrivere e sostare in un forum, dove, qualunque proposta a favore del riconoscimento individuale dei fondamenatali diritti umani, viene regolarmete bistrattata e vanificati da opposizioni durissimme.
    Mi chiedo se valga vermante la pena lottare per chi, indifferente alla violazione dei diritti altrui, non solo non manifesta nessun cenno di solidarietà, quanto si oppone con forza a chi tenta di portare qualche spiraglio di speranza.

    Me lo sto chiedendo, o meglio, per essere completi, qualche bravissimo/a forumista, mi ha suggerito di chiedermelo.
    Forse non ha tutti i torti.

    Tanti cari saluti a tutti.
    Chidoqua



    Caro CHI sai perchè ti senti così? Perchè le nostre convinzioni (tue o mie o di chicchesia) non sembre combaciano con quelle di altri. Ciò che TU ritieni sia una lesione dei fondamentali diritti umani, per altri magari non lo è. Io sono stato un dissociato e qualcun'altro di questo forum è stato disassociato, eppure non ci sentiamo lesi nei nostri diritti umani. E non siamo solo due, ma guarda le statistiche dei riassociati che è un numero molto consistente, come mai tutti questi non si sentono lesi nei loro diritti?
    Chi può stabilire a questo punto che una disassociazione viola questi diritti?
    Se in altre circostanze vengono violati i diritti fondamentali umani, non ci vuole molte che ci si ritrova davanti un tribunale. Come mai non succede con questo provvedimento della disassociazione?
    Non pensi che porta molto peso il fatto che migliaia di disassociati non sentono questo provvedimento come lesione dei propri diritti?
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    Bicchiere mezzo pieno
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    00 16/11/2005 14:59

    E dove sta Bicchieremezzopieno così attento e puntuale nel nel puntare il ditino sulle pecche religiose (ovviamente solo quelle relative alle sua stessa religione di appartenenza)?



    Al tempo caro Husband. Chi ti ha detto che io non abbia nulla da replicare alla CC? E’ solo che non sono sempre nel forum e mi sembra evidente che quando posso farlo prima vado a guardare argomenti che mi toccano da vicino e che anzi condizionanno la mia vita e dopo mi dedico ad altri problemi. Mi sembra normale che quando uno ha fame, prima di preoccuparsi se il suo vicino abbia già mangiato, si preoccupa di nutrire se stesso e solo dopo si occupa anche della nutrizione del mio vicino di casa. E poi non ho tempo per criticare le ingiustizie della CC visto che devo usare il mio tempo per spiegare a gente dura d’orecchi la diffeerenza che c’è fra scomunica cattolica e disassociazione Tdg. E’ questa gente che mi fa perdere tempo!
    Comunque se rileggessi un po’ i miei post, ti renderesti conto che ho criticato ampiamente la CC di permissivismo esagerato e di discriminazione verso i Tdg. Certo non ho ancora detto nulla sui panni macchiati e sozzi del clero. I preti che si sono macchiati di pedofilia meritano la galera! Innanzitutto non condivido che continuino a restar preti (e in questo la CC li difende; ma non si vergogna?). Essere sacerdoti è un privilegio! E come trale dev’essere esercitato da chi è irreprensibile. Se una cosa del genere fosse successa all’interno della minoranza dei Tdg, a quest’ora non solo il ‘nimonato’ avrebbe perso l’incarico ma sarebbe stato cacciato via dala Congregazione. Ora, il fatto di cacciare magari non mi va. Ma togliere il rpivilegio sacerdotale al prete e consegnarlo nelle mani della giustizia, questo sì!
    La Chiesa Cattolica farebbe bene a essere molto più seria in fatto di privilegi e che dimostri a se stessa e agli altri di essere davvero basata sulla giustizia di Dio e non sulle angherie umane. cvbn
    La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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    00 16/11/2005 15:03
    Re:

    Scritto da: Bicchiere mezzo pieno 16/11/2005 14.37
    Ecco la classica perla di una Tdg indottrinata fino all’osso! Certo che si fa pulizia. si puliscono anche gli innocenti che non c’entrano nulla, colpevoli solo di essersi convinti che non sono i Tdg la religione giusta. Il fango, cara mia, viene gettato addosso dalla WTS contro di loro, quando vengono bollati come apostati di Dio solo perchè criticano la dirigenza dei Tdg. Quando ve lo metterete in testa che criticare la dirigenza non è un atto di destabilizzazione ma permette il dialogo fra pastori e pecore? La Chiesa non si chiude al dialogo, mentre la WTS sì. Vorrei vedere ad esempio se un solo Tdg dovesse prendere un libro di esegesi profetica sul libro di Daniele, edito da biblisti di fama internazionale e parlare dei contenuti con gli anziani. “Figliolo, quella è roba del mondo! Guarda che rischi di essere giocato da Satana!”.
    E poi anche i Tdg hanno sputato nel piatto dove hanno mangiato abbandonando la CC. E allora? Siamo sempre al solito peso due misure?
    Quella che tu vedi come pulizia, io la vedo come repressione ditattoriale contro le pecore abilmente mascherata.

    PS: adesso passiamo alla Chiesa Cattolica

    Saluti

    [Modificato da Bicchiere mezzo pieno 16/11/2005 14.43]






    Questo che hai scritto, caro Bicchieremezzopieno, è anche quello che succede nella chiesa evangelica Apostolica che frequentavo. come si vede tutto il mondo è paese, ed io guardo da anni e sempre più, alla Chiesa invisibile, fatta da membri VERI cristiani, scelti da LUI, uno quà, un altro là, non "sotto dottrine" di uomini e congregazioni, ma esclusivamente sotto la Sua guida e soprattutto , sotto il suo amore.
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    00 16/11/2005 15:25
    Re:
    Scritto da: M.Tamburino 16/11/2005 14.56
    ---------------------------
    > E' giusto? Se è frutto di una libera scelta, sì.
    > Altrimenti no.

    Fin qui ci siamo. Chi sceglie liberamente ha il diritto di farlo.
    Mentre è garantita la libera scelta iniziale, non è più garantito la scelta di desistere, che potrebbe essere quella finale.
    Quando il prete va dalla madre superiora in Africa a chiedere di metterle a disposizione una suora per il suo piacere, che cosa vuol dire?
    Vuol dire che ha fatto una certa scelta iniziale, ma ora non ce la fa più a mantenere quell'impegno. E' a questo punto che va rispettato il suo diritto.
    Quando un prete s'accorge che ha le famose voglie, comuni a tutti gli esseri umani, e s'accorge che abbordare una donna è più difficile che abbordare un bimbo, a questo punto egli deve recedere. Ma sa che recedere è problematico ed impossibile.
    E' qui che è violato il diritto di quella persona.
    Poi si può discutere anche sulla discutibilissma ed anomala, oltre che impraticabile pratica del celibato, ma prima garantiamo al prete che sceglie il celibato che potrà recedere in qualunque momento senza conseguenze, anzi gli si dovrebbe garantire che si farà di tutto per agevolarne l'abbandono e per aiutarlo ad inserirsi nella società. (Stai fresco tu, idem per gli scomunicati).
    C'è un sito di alcune migliaia di preti che versano in condizioni di enorme disagio e protestano. Ma non vorrei riportare qui il piagnisteo, peraltro giustificabilissimo, di queste persone. Lo dico per dire a Sea che il suo commento non ha senso. Molti possono riprendersi e continuare a fare i sacerdoti, ma ciò non significa che non sia stato violato il diritto di scelta di recedere degli altri.

    > Io
    > dissento dall'equazione celibi=pedofili

    Anch'io, e nessuno lo ha affermato. L'equazione potrebbe essere
    celibe= alto potenziale di rischio.

    Ciao
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    00 16/11/2005 16:27
    Re:
    Giustamente dovrei postare in un'altra sezione questi aggiornamenti.
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    La notifica giunge in extremis, ma anche dopo la prima udienza non cambia il comportamento della Curia, che sulla vicenda conferma la volontà di non intervenire al di là di quanto non sia già chiamato a fare per mandato l’avvocato difensore. Anche di fronte alla decisione del magistrato che chiama in tribunale un rappresentante di Palazzo Donnaregina. A rigore di codice di diritto canonico è l’arcivescovo il rappresentante legale della Curia, ma - secondo i più stretti collaboratori - è pressocché certo l’orientamento per cui il cardinale Michele Giordano deciderà di non comparire davanti al magistrato a marzo, delegando ancora l’avvocato Belmonte a rappresentarlo. Orientamento che si basa su alcune argomentazioni: innanzitutto, a partire dalla perplessità che accompagna l’intera vicenda, a maggior ragione dopo che il procedimento penale si è concluso con il proscioglimento da parte del giudice per le indagini preliminari nei confronti del sacerdote accusato di pedofilia. C’è, poi, da ricordare il precedente, quando cioè Giordano era accusato dai magistrati di Lagonegro per usura, fu chiamato in prima persona a rispondere e decise di non presentarsi. Al contrario, l’unica volta che il cardinale sia comparso davanti al magistrato accadde nel maggio ’99, quando in un convento di Nocera il porporato fu sentito dai pm Michelangelo Russo e Manuela Comodi. Ad accompargnarlo c’erano gli avvocati Alfonso Stile e Enrico Tuccillo. Si perde, infine, nella memoria il ricordo del silenzio con il quale il cardinale Corrado Ursi accompagnò tutta la vicenda di un altro sacerdote accusato e poi condannato per pedofilia. E il giorno dopo la sentenza di condanna per don Giuseppe Rassello, Ursi - da arcivescovo emerito - andò a celebrare messa nella sua parrocchia, per testimoniargli la propria vicinanza. E il teologo Bruno Forte decise di intensificare la propria esperienza pastorale nella sua chiesa alla Sanità. cor.cas.
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    00 16/11/2005 18:04
    Caro Husband70,

    Comprendo il tuo disappunto sul fatto che ad un argomento grave come la pedofilia, non sia stata data una più corposa e attiva partecipazione.

    Capisco anche che forse il tuo intervento volevi farlo in un’altra sezione, ormai, chiusa con il lucchetto.

    Di cose da dire ce n’erano ancora molte, ma così ha deciso l’Amministratore, che nel censurarmi, ha reso incomprensibili le frasi che ha salvato.

    Mentre Seabiscuit, che ha usato parole come, psicolabile, codardo, ignorantone e paranoico nei confronti di un forista, va bene così.

    Non accenni nulla sull’argomento pedofilia.
    Ti limiti a dire, senza conoscere i miei sentimenti al riguardo, che l’argomento non mi sta a cuore. Sono un assente ingiustificato. Per usare una tua espressione: “che gliene frega a queste persone”.

    Caro Husband, ho cercato di usare empatia, nei tuoi confronti, perché so che sei un galant’uomo. Si capisce dai tuoi interventi che ho letto e che in qualche modo mi hanno permesso di farmi questa idea di te.
    Dico di più, non ho nessun motivo per credere che le persone con cui mi sto confrontando siano in mala fede. E’ vero, a volte le opinioni diverse ci portano a usare, a caldo, parole non proprio ortodosse, ma siamo fatti di carne e sangue.

    Se non sono stato ancora censurato continuo.

    Veniamo al discorso sulla pedofilia.
    Un argomento, purtroppo, diventato frequente nelle cronache di tutti i giorni. Il numero crescente di bambini che subiscono violenze è diventato imbarazzante, in tutti gli ambienti.
    Il bambino è una creatura innocente. Ho parecchi testi che trattano questo argomento, per essere preparato e competente nell’affrontarlo.
    Ma per sensibilizzare la gravità di queste ignobili violenze vorrei citare un passaggio di uno dei più grandi scrittori della narrativa mondiale.
    Non ci sono testi di neuropsichiatria infantile o trattati pedagogici sull’argomento che mi hanno toccato così profondamente come lo scritto che riporto.

    Tratto da “i fratelli Karamàzov” di Fedor Dostoevskij, capitolo quinto “Pro e contro”, quarto sottotitolo “La rivolta”, pag. 336-337, edizione Mondatori:
    (premetto che il dialogo si svolge fra due fratelli Karamàzov, uno ateo, Ivàn, e l’altro un novizio e prossimo prete, Alesa)

    “Una bimbetta di cinque anni era odiata dal padre e dalla madre. Persone onoratissime, di ceto impiegatizio, istruite e bene educate”. (chi narra questo episodio è Ivan Fedorovic, che prima di continuare fa una considerazione). Vedi, ribadisco ancora una volta fermamente che vi è in molti uomini un’inclinazione particolare che è la passione di seviziare i bambini, soltanto i bambini. Verso tutti gli altri membri del genere umano questi stessi aguzzini hanno un atteggiamento benevolo gentile, come qualsiasi altro europeo civile ed educato, ma amano molto vedere soffrire i bambini, ed è così che concepiscono il loro amore per loro. E’ proprio l’aria indifesa di queste creature a sedurre i carnefici, l’angelica fiducia del piccino che non sa dove rifugiarsi né a chi rivolgersi, a eccitare il sangue immondo del suo aguzzino. Certo, in ogni uomo, si cela una belva, la belva dell’ira, della lussuria eccitata dalle grida della vittima; la belva che non ha più freno, che si è sciolta dalla catena; la belva delle malattie contratte nei piaceri dissoluti: podagra, mal di fegato, eccetera.
    (torniamo al racconto) Quei genitori bene educati sottoponevano la loro povera bimba di cinque anni a ogni sorta di sevizie immaginabili. La battevano, la frustavano, la prendevano a calci; senza sapere neppure loro il perché, le riducevano il corpicino ad un solo livido; e infine giunsero al massimo grado di raffinatezza: la rinchiudevano tutta la notte nella latrina, al freddo, al gelo e poiché la notte non chiamava mai in tempo, come se un bimbo di cinque anni, che dorme il sonno profondo degli angeli, potesse a quell’età imparare a chiamare in tempo, le imbrattavano il viso con i suoi escrementi, costringendola a mangiarli, ed era la madre, la madre a costringerla! E questa madre poteva dormire, mentre si udivano i lamenti della povera piccina rinchiusa in quel fetido luogo! Capisci? Un piccolo essere che ancora non è in grado neppure di capire quel che gli fanno, rinchiuso in fetido posto al buio e al gelo, si batte il petto col suo minuscolo pugno e piange lacrime di sangue, lacrime miti inoffensive, invocando ‘il buon Dio’ perché l’aiuti. Capisci questa assurdità, amico mio, fratello mio, mio pio novizio del Signore? Riesci a capire tu a che scopo questa assurdità sia stata creata e a che serva? Dicono che l’uomo non potrebbe vivere senza di essa perché non conoscerebbe il bene e il male. Ma a che scopo questa diabolica differenza fra bene e il male se si paga così cara? Tutto il sapere del mondo non vale le lacrime di quella bambina che invoca il buon Dio!


    Caro Husband, ti ringrazio della tua, gradita, “provocazione”.
    Questo mi ha permesso di commentare un argomento orrendo come la pedofilia.
    Ma data la natura estremamente delicata del tema, dove si rischia di toccare punti assai disgustosi, preferisco parlarne in sedi diverse.
    Voglio, però, rassicurarti che, per quanto riguarda la mia persona, un tale argomento, non passa inosservato.
    Il fatto che non sia intervenuto prima, non deve indurti a pensare quello che hai detto. O a mettere in discussione le personali riserve delle persone. Sia chiaro, non sono intervenuto perché mi sono sentito in colpa, per le cose che hai scritto.
    Potevo anche non darti delle spiegazioni, non ero tenuto a farlo, ma ripeto, ho capito lo spirito del tuo invito.

    Un Caro Saluto, Husband [SM=g28002]
    Pino
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    00 16/11/2005 18:26
    Noto che dopo il mio primo intervento la discussione, che tocca un argomento di grande incidenza sociale, ha avuto finalmente un sussulto di interesse.

    Comunque rimango stupito che tanti foristi, molto "sensibili" ad altre tematiche monocordi, tranne un forista fra quelli citati, continuano a latitare malgrado si tratti un untema di enorme interesse.

    Eppure considerando:

    1) la vastità della piega che sta prendendo il fenomeno,

    2)la gravità della degredazione morale che manifesta il fenomeno stesso,

    3) la gravità dei danni morali e mentali che provocano sia sugli attori che sulle vittime degli abusi.

    4) la generalizzata stigmatizzazione dell'imposizione del celibato anche fra gli stessi esponenti nel clero oltre che nella società civile.

    5) il fatto che la mancata condivisione dello stesso principio dell'imposizione del celibato ai pastori delle altre chiese pone dei dubbi perfino sulla validità delle basi dottrinali del celibato ecclesiastico,

    mi aspettavo una partecipazione più forte alla presente discussione avviata da Chidovequando.

    Come si evince dal link da me inserito, a giudizio da esponenti stessi del mondo cattolico tale imposizione trae origine in maniera preponderante dalla tradizione misogina e sessuofobica del cattolicesimo.

    La recentissima nuova posizione di chiusura della Chiesa e di papa Ratzinger su tale tema pone inqueitanti ombre su futuri ulteriori sviluppi in negativo che coinvolgono un grandissimo numero di famiglie cattoliche i cui figli frequentano scuole domenicali, catechismi e altre attività parrocchiali.

    Auspico che questa posizione di chiusura venga finalmente rivista, ma mi sembra che attualmente ci siano poche speranze.

    Saluti.

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    husband70
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    00 16/11/2005 19:08
    Re:

    Scritto da: parliamonepino 16/11/2005 18.04

    Comprendo il tuo disappunto sul fatto che ad un argomento grave come la pedofilia, non sia stata data una più corposa e attiva partecipazione.

    Capisco anche che forse il tuo intervento volevi farlo in un’altra sezione, ormai, chiusa con il lucchetto.



    Cominciamo col dire che mentre scrivevo il mio precedente intervento non avevo ancora letto il tuo, comunque il mio disappunto nei tuoi confronti rimane e dopo ti spiego anche il perchè.

    Il quanto al mio presunto voler inserire il mio intervento in un'altra sezione lucchettata è una tua deduzione del tutto errata. Ogni sezione ha il suo argomento secondo un ordinato svolgersi delle discussioni.


    Di cose da dire ce n’erano ancora molte, ma così ha deciso l’Amministratore, che nel censurarmi, ha reso incomprensibili le frasi che ha salvato.

    Mentre Seabiscuit, che ha usato parole come, psicolabile, codardo, ignorantone e paranoico nei confronti di un forista, va bene così.



    Non mi pronuncio sui motivi delle altri decisioni relative alla gesione del forum, rispetto e non discuto mai le censure anche quando riguardano i miei interventi. Mi considero ospite in casa altrui.


    Non accenni nulla sull’argomento pedofilia.
    Ti limiti a dire, senza conoscere i miei sentimenti al riguardo, che l’argomento non mi sta a cuore. Sono un assente ingiustificato. Per usare una tua espressione: “che gliene frega a queste persone”.



    E che io non accenni nulla sull'argomento pedofilia è evidente che sei in errore, come è evidente ho raccolto materiale documentario e l'ho commentato.

    Mentre tu, nello stesso tempo che immettevi posts a caterva sull'argomento "processi" proprio tu che ti qualifichi esperto psicologo o sociologo ( vedi un pò tu ) ti sei astenuto dall'inserirti in una discussione che avrebbe dovuto essere di tua competenza. Che conclusioni devo trarre?


    Caro Husband, ho cercato di usare empatia, nei tuoi confronti, perché so che sei un galant’uomo. Si capisce dai tuoi interventi che ho letto e che in qualche modo mi hanno permesso di farmi questa idea di te.



    Grazie per l'empatia nei miei confronti di cui sei traboccante.


    E’ vero, a volte le opinioni diverse ci portano a usare, a caldo, parole non proprio ortodosse, ma siamo fatti di carne e sangue.

    Se non sono stato ancora censurato continuo.

    Veniamo al discorso sulla pedofilia.



    Finalmente entri IT, Ma mio caro, non ti pare che intervieni nel merito dell'argomento pedofilia dopo una sollecitazione così forte al punto da non poterti più sottrarre dall'entrare?

    Per quanto riguarda il riferimento ai fratelli Karamazov è un libro che ho letto più volte, ogni mio commento su uno
    dei più grandi capolavori della letteratura non solo russa ma mondiale nulla aggiungerebbe su quel che hanno detto critici letterari ben più qualificati di me.

    Saluti.

    [Modificato da husband70 16/11/2005 19.17]

    [Modificato da Justee 18/11/2005 11.26]

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    Vitale
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    00 16/11/2005 19:16
    Re:


    Scritto da: husband70 16/11/2005 18.26
    Noto che dopo il mio primo intervento la discussione, che tocca un argomento di grande incidenza sociale, ha avuto finalmente un sussulto di interesse.
    Saluti.


    DOSSIERLA CECITÀ DELLA CENSURA ANTIPEDOFILA.
    NUOVE CONTRADDITTORIE CROCIATE CONTRO LA PEDOPORNOGRAFIA.
    CENSURE SENZA RAGIONE E MODI DIVERSI PER NON PARLARE DEL PROBLEMA VERO.
    PUNTO-INFORMATICO.IT/P.ASP?I=33519

    Vengono fatti processi come ai cosiddetti “ Bambini di Satana “ e tutto svanisce in una bolla di sapone, anzi, il leader chiede risarcimento danni, rimangono così impuniti gli autori/e.
    Vengono chiusi siti d’informazione e ricerca.
    Questa non è tutela al cittadino.
    Da ogni angolo spunta solo una parola che rimane tacitamente nascosta, la "" Politica "".
    Questo non é lo spazio virtuale adatto a parlarne, ma, pensate un attimo perché ancora accade.

    Rimanere celibe non é la foto del prossimo pedofilo.

    Vitale


    Ps: Scritto ciò non vuol dire che ora la mia meta é questo thread
    La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
    Martin Luther King
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