Penso innanzitutto che sarebbe bene ogni tanto, anche rispondere alle obiezioni, invece di ripresentarne sempre di nuove: l’unica che sta cercando di farlo è Maria.
Di affermazioni degli apostoli che dimostrano in modo inequivocabile che Gesù era da loro considerato Dio, ne ho presentate già moltissime e mi si risponde sempre “non entro nel merito, ma…”; e si presenta una nuova obiezione.
Ottima tattica, per carità, ma non totalmente corretta, credo.
Ma torniamo a Stefano; come dimostrano le affermazioni di Giovanni, i Giudei vogliono uccidere Gesù per bestemmia, perché “si faceva uguale a Dio”; per cui il fatto che Stefano affermi che vede i cieli aperti ed il Figlio dell’uomo alla destra di Dio, rappresenta evidentemente la continuazione della stessa bestemmia: lo dimostra in modo evidente anche la loro reazione (emisero grida altissime, turandosi le orecchie).
Resta comunque assodato che l'annunciare il Messia non rappresenta certo un reato, soprattutto non un reato tale da meritare la lapidazione, altrimenti molti profeti sarebbero stati lapidati. Inoltre Gesù aveva operato un'infinità tale di fatti straordinari che l'affermazione nel suo caso sarebbe stata giustificatissima.
In Filippesi 2:6 leggo:
"il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio."
questa scrittura mi sembra chiarissima. Gesù non considerò mai volersi fare uguale a Dio.”
Che questa scrittura per te sia chiarissima lo prendo come una boutade, ridiamoci sopra. Intanto la traduzione che presenti è terribile in italiano e di chiaro ha ben poco, inoltre il passo è unanimemente considerato piuttosto complesso, anche in una traduzione più corretta. Tra l’altro io mi ricordo di averti notato su altri forum dove si è discusso a lungo di questo argomento, quindi un significato ben diverso su Filippesi 2,6 dovresti già conoscerlo. Sbaglio?
Ciao