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Giovanni Gv 5,18
18 Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Non ci vuole molto per rilevare che si tratta di una plateale aggiunta al testo operata da mani esperte, tendenti a dimostrare l'uguaglianza di Cristo con Dio.
Poco prima il versetto annuncia che Cristo rivendicasse la paternità di Dio per poi subito contraddirsi ed affermare di farsi uguale a Dio. Sentite un pò, per piacere! Ma è proprio così difficile accertarsi dell'esattezza e della originalità di quelle parole? Vedete di sondare con attenzione il problema.
Inoltre qui Stefano, ed è l’unica volta negli Atti, usa l’espressione Figlio dell’uomo, è evidente che voglia far risaltare il fatto che Gesù è Dio fatto uomo
Sai di che si tratta?
Che "è l'unica volta" che viene lasciata una traccia di linguaggio originale, riferito presumibilmente al particolare martirio. Il Cristo delle visioni di Stefano è il Logos di Giovanni, portavoce di Dio, o parola di Dio. Il caos nasce quando si vuol far coincidere l'uomo Cristo con il Logos di Giovanni, che è un concetto diverso, di chiara matrice filoniana.
IL dilemma è: L'uomo Cristo è anche il Logos del vangelo di Giovanni?
Personalmente penso proprio di no. Sono due cose diverse: Cristo è l'inviato per ripristinare in Israele il Regno di Davide suo antenato. Il Logos è la sapienza di Dio personificata, il suo portavoce, la sua Parola, concepito da Filone come mezzo per mediare con l'uomo.
Questi due concetti si intersecano fra di loro e confondono, secondo me, le idee di chi legge. Non troverete in nessun posto che i primi tre vangeli rappresentino Cristo come se fosse anche il Logos. Dal concetto di Logos quale portavoce per eccellenza si passa subito dopo al concetto di Logos come Soter (Salvatore). Non è una cosa molto semplice da siegare, ma le continue diatribe che nascono vertono sul senso di queste parole.
Si cerchi di fare un'indagine ad ampio raggio sul concetto di Cristo (Messia) e su quello di Logos come portavoce o emanazione della parola di Dio. Perchè ad un certo punto questi due concetti, espresi separatamente, convogliano in un unico personaggio, detto da un lato Gesù, figlio Di Giuseppe e Maria, "figlio di Dio" che si presenta ad una certa età come Messia, e dall'altro detto Logos (portavoce, emanazione della parola di Dio) che si fa carne per risiedere fra gli uomini?
Accade così che, al lettore, i due concetti appaiono come viaggianti in certi momenti separatamente, in altri parallelamente ed in altri ancora identificandosi l'uno nell'altro.
Questo farebbe anche luce sul perchè delle diatribe fra i primi cristiani e sul perchè venisse condannatto chi non avesse accettato Il Logos (che molti confonderanno con Cristo) venuto nella carne. Non per nulla Paolo ed altri sono preoccupati che i propri proseliti finiscano per accettare un altro Cristo, dato che ne erano predicati diversi.
Tanti saluti
Chidoqua |