Re: la redazione ( delle fiere amazzoni ) risponde.
Scritto da: sandraN 20/01/2007 0.39
L'articolo del ministero del Regno di Gennaio a mio parere mette
fine ad un dilemma che era venuto il momento fosse chiarito.
Se un TdG non desidera più essere tale o riconosciuto tale dovrebbe essere considerato disassociato e necessariamente essere sottoposto a restrizioni?
A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.
Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.
Ma questo, a mio parere, non significa che questo consenta ad un TdG dimissionario, di poter cominciare a propagandare le
dottrine della falsa religione, oppure fare propaganda lesiva della dignità della religione che ha professato e della quale è stato minstro attivo, o peggio, intentare azioni legali contro l'Ente rappresentante i TdG davanti ai tribunali secolari in aperto contrasto con il principio di 1 Corinti 6:1-5.
Questa sarebbe comunque a mio parere APOSTASIA, e il dimissionario non potrebbe che meritarsi i provvedimenti scritturalmente previsti per gli apostati.
Per quanto riguarda quale sia corretta, la TNM o la CEI, riguardo al passo di 1 Pietro consiglierei, prima di fare affermazioni avventate, di accertarsi quale traduzione è più corretta.
Documentare in maniera qualificata, per favore, tutte le proprie affermazioni.
Sandra.
[Modificato da sandraN 20/01/2007 0.45]
Se così fosse la Società dovrebbe essere più chiara e specifica.
IO credo che tutti i TdG hanno interpretato il km come se chi si dimette come socio si dissocia e quindi niente bye bye.
Poi potrei anche sbagliarmi.
Felix