Scritto da: M.Tamburino 06/10/2006 21.19
C'è un tempo per parlare, ed un tempo per tacere. Lo so, può sembrare ipocrisia ...
Io avevo un professore che quando stava per dire "cose molto forti" (che potevano essere fraintese) ci pregava di spegnere i registratori. Ma non per censura. Infatti aggiungeva "Non voglio che vadano in giro delle cassette con quello che vi ho detto. Perché mentre lo dico a voi, se fate delle espressioni che mi fanno capire che avete frainteso ho la possibilità immediata di correggermi. Con una cassetta registrata no".
Con le parole scritte c'è un rischio più o meno simile.
Tanburino, tu dici bene, e io condivido in pieno,
Ma conosco la logica di Libero perchè l'ho frequentato.
Dal punto di vista di Libero molte cose che noi riteniamo politicaly-correct secondo l'ottica dell'amico di vecchio stampo siciliano sono finzioni e ipocrisie.
E dei rischi, come ha scritto gengy a proposito del salvataggio
del nigeriano, di cui gengy mi ha parlato da vicino dandomi un sacco di altri particolari, Libero se ne infischia. Per una parola data Libero è capace di farsi ammazzare.
Siamo noi nel giusto o è nel giusto Libero?
Poi, per rispondere a Thommy, Libero ha usato parole forti, ma non parole disdicevoli nè tantomeno volgari. Dal suo punto di vista penso che Libero ritenga di non avere trasceso, sò io come parla quando trascende, quel che ha detto gengy è un esempio.
Comunque in linea di massima Thommy esprime un concetto abbastanza condivisibile.
Saluti.