Fratelli calma!
Non rendiamo la discussione una rissa. Non serve.
Saranno le Scritture a parlare e a dipanare la matassa.
Mi scuso se rispondo solo ora ma ho avuto impegni davvero improrogabili.
Beemot:
Se io non so le cose è perchè tu non le dici e sopratutto non rispondi.
la tua incapacità sta diventando cronica.
Niente massaie quà in giro.
Spiacente.
JWFelix:
Se hai osservazioni da fare su chi frequento o no, le fai a me, Grazie.
Magari al riguardo facciamo un giro storico sui siti dove hai postato tu e vediamo se puoi scagliare la prima pietra.
Ora le cose serie.
Operman:
Un accusa seria. Avrei violato il principio riportato in I Corinti che dice:
1° lettera di Paolo ai Corinti 1:10: "10 Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d`intenti." CEI
Bellissimo. La tua tesi quindi è che sto causando "divisione" nella congregazione.
Tipica motivazione che porta all'espulsione per apostasia.
Come al solito la Bibbia risponde a questa accusa.
A che genere di "divisioni" si riferisce Paolo?
E che tipo di reazione ha di fronte a questo errore?
Notate cosa dice:
10 Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero. 11 Poiché mi è stato rivelato a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli [della casa] di Cloe, che esistono fra voi dei dissensi. 12 Ciò che voglio dire è questo, che ciascuno di voi dice: “Io appartengo a Paolo”, “ma io ad Apollo”, “ma io a Cefa”, “ma io a Cristo”. 13 Il Cristo risulta diviso. Paolo non è stato messo al palo per voi, vero? O foste battezzati nel nome di Paolo? 14 Ringrazio di non aver battezzato nessuno di voi tranne Crispo e Gaio, 15 affinché nessuno dica che voi foste battezzati nel mio nome. 16 Sì, battezzai anche la casa di Stefana. In quanto al resto, non so se battezzai qualcun altro. 17 Poiché Cristo non mi inviò a battezzare, ma a dichiarare la buona notizia, non con sapienza di parola, affinché il palo di tortura del Cristo non fosse reso inutile.
Che tono amorevole quello di Paolo!
Non era certo di fronte a temibili apostati!
Ma non sottovalutava il pericolo che si mettesse in secondo piano l'unità dei fratelli
IN CRISTO.
Pensate un pò, questi cristiani stavano dimenticando che non era importante chi li avesse spinti da Cristo, ma che Cristo li accoglieva e li amava.
In buona sostanza era importante essere Cristiani. Non Paoliani, non apolliani ( si dice cosi?).
Potremmo dire che non è importante neppure essere CCTDGiani?
Credo che in questo caso non si renderebbe il pensiero di Paolo in modo corretto (anche se a me farebbe comodo).
Ovviamente non posso nemmeno prendere in considerazione l'applicazione che ne fai tu, Operman.
Non mi sento di dire che volevi torcere le scritture.
Ma cercare di far dipendere l'unità di pensiero cristiana all'associazione con un ente legale non ha molto senso.
In primo luogo perchè bisognerebbe dimostrare l'esistenza di un'organizzazione visibile di Dio in terra.
Mi pare che tu non abbia ancora portato prove scritturali al riguardo.
Secondo, perchè bisogna dimostrare che l'ente legale CCTDG è un ente che ha l'approvazione di Dio.
Inoltre ci si dovrebbe chiedere dove fosse quest'organizzazione durante la "grande apostasia" alla quale i TDG credono.
Infatti sappiamo che i TDG credono che la luce fu "offuscata" ma non spenta. Uomini fedelki continuarono ad esserci anche in quel periordo.
Ma l'organizzazione visibile dov'era?
Potevano esserci cristiani senza quell'organizzazione?
Ovviamente si.
Potrei inoltre citarti diverse pubblicazioni WTS che dicono con chiarezza che gli enti sono solo strumenti "non indispensabili".
Inoltre sia tu che io, ci siamo battezzati e siamo stati Cristiani TDG quando l'ente non esisteva neppure.
Direi che siamo molto lontani dalle divisioni del versetto che citi.
Che comunque non ha protato all'espulsione di nessuno per apostasia.
Un esempio di "divisione" organizzativa si ha con Paolo e Barnaba.
Due pilastri della chiesa primitiva.
Pur essendo entrambi uniti dottrinalmente, ebbero "divisione" per quanto riguarda l'organizzarsi per l'opera missionaria.
36 Ora dopo alcuni giorni Paolo disse a Barnaba: “Soprattutto, torniamo a visitare i fratelli in ognuna delle città nelle quali abbiamo proclamato la parola di Geova, per vedere come stanno”. 37 Da parte sua, Barnaba era deciso a condurre anche Giovanni, che era chiamato Marco. 38 Ma Paolo non pensava fosse conveniente condurre questi con loro, dal momento che si era separato da loro in Panfilia e non era andato con loro nell’opera. 39 Allora ci fu un’accesa esplosione d’ira, così che si separarono l’uno dall’altro; e Barnaba, preso con sé Marco, salpò verso Cipro. 40 Paolo scelse Sila e se ne andò dopo essere stato affidato dai fratelli all’immeritata benignità di Geova. 41 Ma attraversò la Siria e la Cilicia, rafforzando le congregazioni.Atti 15:36-41
Certo Paolo e Barnaba non erano "uniti" per quanto concerneva l'organizzazione della loro opera.
Ma nessuno si sognerebbe di applicare a loro la scrittura di 1 corinti.
Anche oggi, se in una congragazione si decide di verniciare le pareti di giallo e a molti piace il verde, non c'è unità, ma di certo non c'è neppure la divisione a cui fà riferimento Paolo.
La CCTDG è semplicemente un ente legale che intrattiene rapporti con lo stato, organizza la predicazione e la stampa delle riviste.
Se non esistesse più ci sarebbero ancora TDG.
Fare causa a questo ente, sopratutto perchè accusato di aver fatto compromesso, non può in nessun modo esser paragonato a fomentare divisioni in seno alla congregazione cristiana.
Anzi, valutando il suo comportamento e conoscendo tutti i fatti, un vero cristiano non dovrebbe esitare e si dimetterebbe.
La palla passa a te.
Marco Piccioni