Pedofilia

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Sasori
00lunedì 28 maggio 2007 11:57
Ho scoperto questo nuovo documentario americano sui preti pedofili, qui il trailer:
www.deliverusfromevilthemovie.com/index_flash.php
Sonnyp
00martedì 29 maggio 2007 15:46
Ultimamente, è apparso un video molto discusso che parla della pedofilia e che sarà discusso giovedi 31/5 in prima serata su AnnoZero condotto da Santoro.

E' stato segnalato ai redattori della trasmissione che il problema, è non solo presente, ma addirittura in forma ancora più grave, esistente fra le file geoviste, dove, un sito ormai famosissimo, stà mostrando le infamie compiute verso i poveri innocenti vittime della fiducia e autorità che moltissimi abusano per le loro volgari brame sessuali.

E' stato soprattutto fatto notare, le dimensioni enormemente gigantesche della casistica geovista contro quella cattolica:

23720 casi di pedofilia geovista, in circa sei milioni di adepti in tutto il mondo, contro i circa 4000 dei preti cattolici!!!

Che una religione che professa essere l'assoluta riconosciuta da Dio, produca queste problematiche, è davvero sconcertante, non trovate?

E' vero che la pedofilia, dovunque venga praticata è disgustante, ingiusta e andrebbe penalmente perseguita con pene severissime e molto pesanti, perchè non si dovrebbe mostrare alcuna pietà verso coloro che si sono macchiati di una cosi diffamante accusa, ma è anche vero, che proprio perchè i tdg, si reputano gli unici puri in tutto il mondo, e criticano aspramente i loro rivali, soprattutto cattolici, meriterebbero pene ancor più pesanti e drastiche, perchè doppiamente colpevoli, non vi pare?

Il paragone fra questi due numeri è spaventoso!

Tra i tdg si consumano sei volte più sporcizie verso dei poveri bambini innocenti aventi la sola colpa di fidarsi delle guide cieche che si arrogano d'essere il supremo canale divino!

Spero di poter presto pubblicare una notizia ufficiosa che trapela già sui canali internettiani.

Quando la potrò pubblicare, o chi per me, saranno parecchie le poltrone che saranno fatte sobbalzare e con esse i loro occupanti accomodati che pensavano di continuare comodamente i loro "porci" comodi. Alla prossima quindi... non mancate la puntata! State bene fratelli! Vostro Piero Villaverde.
Justeee
00martedì 29 maggio 2007 17:13
Re:

Scritto da: Sonnyp 29/05/2007 15.46
Ultimamente, è apparso un video molto discusso che parla della pedofilia e che sarà discusso giovedi 31/5 in prima serata su AnnoZero condotto da Santoro.

E' stato segnalato ai redattori della trasmissione che il problema, è non solo presente, ma addirittura in forma ancora più grave, esistente fra le file geoviste, dove, un sito ormai famosissimo, stà mostrando le infamie compiute verso i poveri innocenti vittime della fiducia e autorità che moltissimi abusano per le loro volgari brame sessuali.

E' stato soprattutto fatto notare, le dimensioni enormemente gigantesche della casistica geovista contro quella cattolica:

23720 casi di pedofilia geovista, in circa sei milioni di adepti in tutto il mondo, contro i circa 4000 dei preti cattolici!!!

Che una religione che professa essere l'assoluta riconosciuta da Dio, produca queste problematiche, è davvero sconcertante, non trovate?

E' vero che la pedofilia, dovunque venga praticata è disgustante, ingiusta e andrebbe penalmente perseguita con pene severissime e molto pesanti, perchè non si dovrebbe mostrare alcuna pietà verso coloro che si sono macchiati di una cosi diffamante accusa, ma è anche vero, che proprio perchè i tdg, si reputano gli unici puri in tutto il mondo, e criticano aspramente i loro rivali, soprattutto cattolici, meriterebbero pene ancor più pesanti e drastiche, perchè doppiamente colpevoli, non vi pare?

Il paragone fra questi due numeri è spaventoso!

Tra i tdg si consumano sei volte più sporcizie verso dei poveri bambini innocenti aventi la sola colpa di fidarsi delle guide cieche che si arrogano d'essere il supremo canale divino!

Spero di poter presto pubblicare una notizia ufficiosa che trapela già sui canali internettiani.

Quando la potrò pubblicare, o chi per me, saranno parecchie le poltrone che saranno fatte sobbalzare e con esse i loro occupanti accomodati che pensavano di continuare comodamente i loro "porci" comodi. Alla prossima quindi... non mancate la puntata! State bene fratelli! Vostro Piero Villaverde.



ChiediaMO scusa all'utente sonny , però la pedofilia è un problema di tutte le confessioni
alenis
00mercoledì 30 maggio 2007 00:58
oggi a Ballarò Fini ha detto che il video non verrà proiettato più; inoltre da internet il video è scomparso; è stato censurato;

mi dispiace, ma come cattolico, mi vergogno del comportamento del clero. Anche volendo ( e preciso che NON voglio ) non saprei neanche come difendere l'operato del clero in questo senso.
spirito!libero
00mercoledì 30 maggio 2007 08:56
Se Fini ha detto il vero, siamo in pericolo, in estremo pericolo, la libertà è minacciata pesantemente in questo paese, credo che dal 77° posto della classifica dei paesi liberi nel mondo (siamo classificati come semi-liberi) passeremo oltre e verremo classificati come non-liberi.

Meditate gente meditate, a tal proposito sto per inserire dei link a dei filmati di Dawkins sulle religioni ...

[Modificato da spirito!libero 30/05/2007 8.57]

(Upuaut)
00mercoledì 30 maggio 2007 18:26
La Chiesa Cattolica si dimostra per quello che è: la principale causa dell'arretratezza culturale e della illiberalità di questo Paese.

La tremenda ideologia cattolica ha colpito ancora.

presso
00mercoledì 30 maggio 2007 19:42
Il documentario sui preti pedofili: tante bugie sul caso O'Grady
di Massimo Introvigne

oliver o'gradyChi ha visto su Internet o vedrà in televisione il documentario Sex Crimes and the Vatican tratto dal programma Panorama della BBC rimarrà senz’altro colpito dalla sinistra figura dell’ex prete Oliver O’Grady. Il documentario si apre o si chiude con l’ex sacerdote irlandese, che ha vissuto negli Stati Uniti dal 1971 al 2000, ripreso mentre descrive in termini piuttosto espliciti come adescava le sue vittime e quali tipi di ragazzini gli piacevano. Queste riprese sono un pugno nello stomaco: ma sono, a loro modo, anch’esse una bugia.

Non si tratta infatti di uno scoop della BBC ma di sequenze tratte dal film del 2006 Deliver Us from Evil (“Liberaci dal male”) della regista Amy Berg. Un film tecnicamente ben fatto, che ha ricevuto perfino una nomination per l’Oscar, ma dove il ruolo di O’Grady ha sollevato molte perplessità fra i sociologi e i criminologi che studiano i casi di pedofilia di cui sono stati protagonisti sacerdoti. Infatti la collaborazione di O’Grady con Amy Berg non è stata gratuita. È la conseguenza di un accordo con gli avvocati delle sue vittime che – dopo che O’Grady era stato condannato nel 1993 a quattordici anni di reclusione – hanno citato per danni in sede civile la diocesi americana di Stockton, ottenendo trenta milioni di dollari ridotti poi a sette in secondo grado. Gli avvocati che attaccano le diocesi per responsabilità oggettiva di solito lavorano secondo il principio della contingency, il che significa che una buona parte delle somme finisce nelle loro tasche, secondo accordi che per di più sono tenuti nascosti alla stampa. O’Grady si è prestato alle video-interviste degli avvocati – e di Amy Berg – e in cambio essi non si sono opposti al suo rilascio dal carcere dopo sette anni, accompagnato dall’espulsione dagli Stati Uniti verso la natia Irlanda, dove oggi il pedofilo è un uomo libero. Molti hanno criticato la Berg per avere collaborato con un individuo i cui crimini sono francamente ripugnanti, e le cui blande espressioni di pentimento non appaiono sincere. Ma per chi vede il documentario della BBC l’importante è capire che le dichiarazioni di O’Grady s’inquadrano in un accordo con avvocati che avevano bisogno soprattutto di sentirsi dire che il sacerdote pedofilo era stato protetto dalla Chiesa, cui speravano di spillare qualche milione di dollari.

Uno sguardo ai documenti del processo civile di secondo grado – dove i danni sono stati ridotti a meno di un terzo – mostra che O’Grady non la racconta del tutto giusta. Egli afferma – con evidente gioia degli avvocati – che il vescovo di Stockton (e oggi cardinale di Los Angeles) Roger Mahoney sapeva che era un pedofilo e, nonostante questo, lo aveva mantenuto nel ministero sacerdotale. La causa racconta un’altra storia. Mahoney diventa vescovo di Stockton nel 1980. Tra il 1980 e il 1984 deve occuparsi di tre casi di preti accusati di abusi sessuali su minori. Fa qualche cosa che stupirà i fan del documentario della BBC: non solo indaga, ma segnala i sacerdoti alla polizia. In due casi la polizia conferma che, dietro al fumo, c’è del fuoco: e i sacerdoti sono sospesi a divinis, cioè esclusi dal ministero sacerdotale. Nel terzo caso, quello di O’Grady, la polizia nel 1984 archivia il caso e dichiara il sacerdote innocente. Mahoney si limita a trasferirlo, dopo che due diversi psicologi che lo hanno esaminato per conto della diocesi hanno dichiarato che non costituisce un pericolo. Tutti sbagliano: non solo perché già nel 1976 O’Grady aveva “toccato in modo improprio una ragazzina” (tutto si era risolto con una lettera di scuse e, contrariamente a quanto dice l’ex prete, gli avvocati non hanno potuto provare che il vescovo lo sapesse) ma perché si trattava di un soggetto pericoloso, che finirà arrestato e condannato.

Errori? Certo. Complotti? È un po’ difficile sostenerlo, dal momento che il vescovo e poi cardinale Mahoney – uno dei “cattivi” del documentario – di fronte a tre preti accusati di abusi nella diocesi ne sospende due dal sacerdozio ma non il terzo, fidandosi in tutti e tre i casi delle indagini della polizia e del parere degli psicologi. Mahoney avrebbe potuto fare di più? Certamente oggi, dopo anni di ricerca scientifica sul tema, la Chiesa spesso agisce in modo più radicale (e lo fa seguendo le direttive del cardinale Ratzinger prima e di Benedetto XVI poi) di quanto non facesse nel 1984. Ma prendere per oro colato le bugie di un delinquente non è mai buon giornalismo.

il video per chi vuole è ancora qui
news.bbc.co.uk/player/nol/newsid_5400000/newsid_5403100/5403158.stm?bw=...

e poi aggiungo anche
Quanti sono i preti "pedofili"?
di Massimo Introvigne

Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.

Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.

Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.

Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Epistole ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.

Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.

Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?
Sasori
00mercoledì 30 maggio 2007 20:49
stando alle ultime notizie, domani sera il video dovrebbe andare in onda:
www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/rai-cda/santoro-puntata-bbc/santoro-puntata-...
spirito!libero
00giovedì 31 maggio 2007 14:05
(Upuaut)
00venerdì 1 giugno 2007 14:16
Re:

Scritto da: presso 30/05/2007 19.42
...
di Massimo Introvigne



Quell'ignorantone di Introvigne è legato ad ambienti clericali vicinissimi all'Opus Dei, e con questo avrei già detto tutto.

Sappiamo che uno dei motti non scritti dell’Opus dei è “negare l’evidenza!”, infatti Introvigne nega l’evidenza: la percentuale di preti denunciati dalle curie è infima. Le curie proteggono i preti pedofili. A noi persone non importa per quale tipo di documento o sega mentale di diritto canonico/civile/penale lo facciano o chi l’abbia scritto, a noi persone importano i fatti.

Questi fatti dicono che la Chiesa, protegge il pedofilo a danno del giovane stuprato! Si chiama FAVOREGGIAMENTO! E se non vuoi parlare di codice penale, si può chiamare anche comportamento da PEZZI DI MERDA: far male a dei minori è la cosa peggiore che si possa imputare ad una qualsiasi entità, sia essa laica o religiosa. Non importa il se e il come: quando uno stupratore viene difeso, si è complici e basta, non si possono accampare scuse, tanto meno se queste vengono da un avvocato-politico, che dovrebbe chiedere il rispetto della legge italiana, non certo difendere chi cerca di aggirarla!

Ti consiglio di non dare retta ai lavatori di cervello come Introvigne, altrimenti potresti trovarti con tuo figlio penetrato da dietro da un prete represso, privo di scrupoli e per di più protetto dai suoi superiori.








benimussoo
00venerdì 1 giugno 2007 19:47
Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 01/06/2007 14.16
Quell'ignorantone di Introvigne è legato ad ambienti clericali vicinissimi all'Opus Dei, e con questo avrei già detto tutto.

Sappiamo che uno dei motti non scritti dell’Opus dei è “negare l’evidenza!”, infatti Introvigne nega l’evidenza: la percentuale di preti denunciati dalle curie è infima. Le curie proteggono i preti pedofili. A noi persone non importa per quale tipo di documento o sega mentale di diritto canonico/civile/penale lo facciano o chi l’abbia scritto, a noi persone importano i fatti.

Questi fatti dicono che la Chiesa, protegge il pedofilo a danno del giovane stuprato! Si chiama FAVOREGGIAMENTO! E se non vuoi parlare di codice penale, si può chiamare anche comportamento da PEZZI DI MERDA: far male a dei minori è la cosa peggiore che si possa imputare ad una qualsiasi entità, sia essa laica o religiosa. Non importa il se e il come: quando uno stupratore viene difeso, si è complici e basta, non si possono accampare scuse, tanto meno se queste vengono da un avvocato-politico, che dovrebbe chiedere il rispetto della legge italiana, non certo difendere chi cerca di aggirarla!

Ti consiglio di non dare retta ai lavatori di cervello come Introvigne, altrimenti potresti trovarti con tuo figlio penetrato da dietro da un prete represso, privo di scrupoli e per di più protetto dai suoi superiori.




Annozero su sacerdoti e pedofilia: le pagelle di Massimo Introvigne

Michele Santoro. Voto: 5. Inizia in tono minore un dibattito che a lungo non riesce a far decollare. Ossessionato dal fantasma di Giuliano Ferrara, che cita quattro volte, dimostra che in una settimana di lavoro non è riuscito a imparare a non confondere segreto del processo e segreto del delitto, processo canonico e processo civile. Lo staff non lo aiuta: traducendo, parla dell’ex-sacerdote Oliver O’Grady come di un “imputato in una causa civile”. Non è così, stava collaborando con gli avvocati che cercavano di spillare risarcimenti miliardari alla Chiesa: ma chi ha mai visto “imputati” in un processo civile? Per provare che Panorama della BBC è un programma serio (davvero lo è ancora?) chiede referenze a un collaboratore che gli cita il vaticanista “inglese” John Allen, che in realtà è americano e quando ha visto il documentario ha parlato della “prestigiosa serie televisiva Panorama” (forse con riferimento alle glorie passate) solo per rilevare che la specifica puntata “Sex Crimes and the Vatican” presenta una “preoccupante disinvoltura quando si tratta dei fatti”. Si fa confondere da don Di Noto e pasticcia sulle statistiche. Dopo una vita da giustizialista, vorrebbe mettere in discussione perfino l’esistenza della prescrizione. Giacobino.

Monsignor Rino Fisichella. Voto: 8. È un vescovo, e forse per questo Santoro lo lascia parlare. Non perde la calma, ma non si fa neppure mettere i piedi in testa. Spiega con chiarezza il significato canonico dei documenti e l’azione di Joseph Ratzinger, da cardinale prima e da Papa poi, per reprimere la piaga della pedofilia (altro che tolleranza). Santoro e la Borromeo non lo capiscono, i telespettatori probabilmente sì. Efficace.

Colm O’Gorman. Voto: 4. A differenza di monsignor Fisichella, non mantiene la calma, anzi interpreta alla perfezione la macchietta dell’irlandese rissoso appena uscito dal pub. Si contraddice ripetutamente (prima sostiene che la Chiesa non ha agenzie che si occupino dei bambini vittime di episodi di pedofilia che coinvolgono preti, poi ammette che esistono ma sostiene che non funzionano abbastanza bene). Urla e sbraita (una specialità della casa della trasmissione Panorama della BBC, vedi per esempio il siparietto dell’autore di un’inchiesta su Scientology). Involontariamente rende un grande servizio ai telespettatori: nessuno potrà più pensare che una “inchiesta” realizzata da un simile energumeno sia pacata e obiettiva. Esagitato.

Don Fortunato Di Noto. Voto: 7. Ha l’intelligenza di lasciare le questioni tecniche sul documentario a monsignor Fisichella. Quando Santoro la butta sui casi umani (“tutto vero”, come direbbe la Gazzetta dello Sport, ma l’errore è generalizzare, dimenticando che i casi umani ci sono anche fra chi è stato vittima di abusi nelle scuole coraniche o negli asili laici), fa valere la sua esperienza di persona che lotta contro i pedofili a colpi di fatti e non di documentari. Solido.

Beatrice Borromeo. Voto: 5. Poche battute e poche idee, ma confuse. Come da copione e da preview di Annozero diffusa via Internet afferma di avere letto le obiezioni di chi non voleva che si proiettasse il documentario ma ne ha capito poco o nulla, dal momento che continua a chiedere dove siano le falsità del documentario dopo oltre un’ora che se ne parla. Giuliva.

Marco Travaglio. Voto: 4. Apre il programma con una prevedibile tirata su Montanelli e Berlusconi. Il laicismo un po’ frusto alla Piazza Navona non riesce a farlo entrare nel tema della puntata. Scontato.

Piergiorgio Odifreddi. Voto: 5. Un punto in più per avere limitato gli interventi su un tema di cui, come si è bene inteso, non sa nulla. Quando parla, però, lo fa a vanvera, cominciando a citare a vanvera documenti mal tradotti, facendo insorgere in monsignor Fisichella il dubbio che non sappia il latino. Non basta avere venduto molte copie di un libro che paragona i cristiani ai cretini per essere, come vorrebbe Santoro, “un grande intellettuale”. Inconsistente.

Bruno Vespa. Voto: 9. Spiazza completamente Santoro e gli ruba la scena allestendo per la stessa serata una trasmissione dove addirittura il cardinale segretario di Stato per la prima volta fa vedere le buste che contengono il terzo segreto di Fatima, e dove si mostra che cos’è l’informazione religiosa seria. Santoro non se l’aspettava, ma mai sottovalutare i vecchi democristiani. Volpone.

Joseph Goebbels. Voto: 0 per le idee, 9 per le tecniche di propaganda. Dal 1933 al 1937 scatena la maggiore campagna di propaganda contro la Chiesa cattolica sul tema dei “preti pedofili”, denunciandone oltre settemila (ma siccome anche sotto il nazismo c’era il famoso giudice a Berlino, otterrà solo 170 condanne, molte per abusi commessi da ex-preti dopo avere lasciato la Chiesa o per episodi di omosessualità, allora puniti dalle leggi, non collegati alla pedofilia; e alcune certamente di innocenti che finiranno a Dachau). I cinegiornali nazisti mostrano bambini flagellati - come oggi si sa, non da preti ma dai produttori dei cinegiornali -, gemiti e catene come in un film di Murnau. E, alla fine, mostrano Pio XI, colpevole di avere condannato il nazismo, accusando il Papa di proteggere i preti pedofili. Come si vede, nulla di nuovo sotto il sole. Ma i documentari di Goebbels avevano una loro sinistra e malefica efficacia cui non può aspirare un qualunque O’Gorman: che non è un nazista, ma solo un documentarista di serie B. Pericoloso: ma la Chiesa è sopravvissuta a Goebbels, sopravvivrà anche ad Annozero.
leggilo bene amico e poi faccis apere
Kohan
00sabato 2 giugno 2007 16:57
Santoro come Goebbels: stesso attacco alla Chiesa

Il 14 marzo del 1937 Papa Pio XI emana l'enciclica Mit Brennender Sorge contro l'ideologia del razzismo ariano

Il 28 Maggio del 1937 Goebbels, ministro della propaganda nazista, spara a zero sulla Chiesa denunciando "" i delitti contro natura che sono ormai praticati in massa nei conventi"".
Dopo il successo del Family Day, che difende la famiglia naturale, cioè quella vera fatta da un uomo e da una donna ( che è l'unica a dare origine all'umanità ),
la sinistra ripesca e ritrasmette, con Santoro, un vecchio e FALSO documentario della BBC contro la Chiesa Cattolica accusata di pedofilia e di copertura degli abusi di pedofilia.

FALSITA' DEL DOCUMENTO

1 )Le statistiche scientifiche sulla pedofilia ( Jenkins ) dicono che la percentuale, la quale vede coinvolti preti della Chiesa Cattolica, negli ultimi 50 anni , è la più bassa rispetto a tutte le altre categorie: ovvero preti sposati delle altre religioni, medici, pediatri, avvocati, insegnanti ecc

2) Il documento Crimen Sollicitationis della Chiesa ( ovvero il crimine di adescamento mediante abuso del sacramento della confessione ) NON COPRE AFFATTO I PRETI CHE ABUSANO MA, ANZI, OBBLIGA OGNI RELIGIOSO ALLA DENUNCIA DEL PEDOFILO PENA LA SCOMUNICA

3) Il prete Pedofilo O'Grady ( che, grazie all'accusa di copertura fatta alla Chiesa - concordata con gli avvocati - ha avuto uno sconto di pena ed è ora perfettamente LIBERO ) NON FU AFFATTO COPERTO MA, ANZI, FU DENUNCIATO TEMPESTIVAMENTE DAL SUO VESCOVO ALL'AUTORITA' CIVILE MA LA POLIZIA LO RIMISE IN LIBERTA' PER ASSOLUTA MANCANZA DI PROVE, ANCHE DOPO IL PARERE FAVOREVOLEDI DUE PSICOLOGI.

Chi, fra le autorità della Chiesa, ha veramente nascosto abusi, che "veramente" conosceva con dati di fatto inoppugnabili, merita la condanna religiosa, ovvero la scomunica, e poi la condanna civile prevista dallo stato

PERCHE' QUESTO FALSO DOCUMENTO?

ATTACCANO LA CHIESA SOLO PER ATTACCARE LA FAMIGLIA NATURALE: CIOE' LA FAMIGLIA VERA, QUELLA FATTA DA UN UOMO E DA UNA DONNA CHE E' ORIGINE DELLA UMANITA'

PONETEVI UNA DOMANDA:

""COSA SAREBBE SUCCESSO SE RATZINGER AVESSE COLLABORATO CON LE ASSOCIAZIONI DEI PEDOFILI?""

Se Ratzinger avesse collaborato con i pedofili americani ( NAMBLA) per dieci anni, come ha fatto l’internazionale dei Gay e delle lesbiche, cosa sarebbe successo?

Se Ratzinger, quando si è laureato in teologia, avesse scritto una tesi come quella del filosofo omosessualista Mario Mieli, esponente del FUORI- fronte degli omosessuali italiani ( che promuove, come esperienza redentiva , la pedofilia), cosa sarebbe successo?

Se Ratzinger avesse chiesto e ottenuto la legalizzazione dei rapporti sessuali fra adulti e minorenni, come hanno fatto le associazioni omosessualiste Olandesi ( COC ), cosa sarebbe successo?

I REGOLAMENTI DELLA CHIESA PREVEDONO LA ""SCOMUNICA ""PER SACERDOTI E VESCOVI CHE NON DENUNCIANO TALI CRIMINI : IL documento della BBC, pertanto, dice il FALSO.

SCOMUNICA ED ERGASTOLO PER PRETI E VESCOVI CHE NON DENUNCIANO, PONENDOSI, IN QUESTO MODO, CONTRO DOTTRINA E REGOLAMENTI DELLA CHIESA STESSA.

E PER CHI PROMUOVE LA LEGALIZZAZIONE DELLA PEDOFILIA?

NOTA:

CHI PROMUOVE LA LEGALIZZAZIONE DELLA PEDOFILIA?

In una dichiarazione della North American Man/Boy Love Association sulla
propria posizione nella ILGA, datata 15 novembre 1993, si afferma che:NAMBLA
( associazione legale pederasto-pedofila)
è stata membro dell'International Lesbian and Gay
Association per 10 anni, contribuendo alla stesura dello
statuto dell'ILGA e alle sue posizioni ufficiali sui diritti sessuali della
gioventù.

ILGA HA FATTO DIECI ANNI DI POLITICA SESSUALE INSIEME CON IL NAMBLA.

Poi, quando sono arrivati i primi matrimoni Gay, ILGA si è separata dal
NAMBLA.

LE BATTAGLIE COMUNI DI ILGA E NAMBLA PRIMA DELLA SEPARAZIONE:

1) Nel 1985, ILGA adottò una posizione sull'«età del consenso/Pedofilia/
Diritti dei bambini» che sollecitava le organizzazioni aderenti a "far
pressione
sui propri governi perché abolissero la legge sull'età del consenso"

2)Nel 1986, ILGA adottò una posizione con cui affermava di "appoggiare il
diritto dei giovani all'autodeterminazione sessuale e sociale"

3) Nel 1988, ILGA
dichiarò che "le attuali leggi sull'età del consenso tra persone dello
stesso sesso spesso agiscono per opprimere e non per proteggere (...)
e che perciò le organizzazioni aderenti sono sollecitate a considerare
come meglio consentire a bambini, adolescenti e persone di ogni età
di ottenere maggior potere, dando loro sostegno contro la coercizione e
l'oppressione sessuale".Da:

VEDI www.qrd.org/qrd/orgs/NAMBLA/1993 . se.to.ilga

I promotori "legali" della pedofilia ( con il permesso
della legge, il nulla osta del bambino e il consenso dei genitori ) sono
strettamente collegati con il movimento internazionale di riforma sessuale.

Sono state le organizzazioni omosessuali ( come quelle olandesi) a
promuovere, in Europa, campagne di legalizzazione della pedofilo-pederastia.

LE ASSOCIAZIONI OMOSESSUALI ( COC ), FONDATE DA JEF LAST ( PEDOFILO OMOSESSUALE E AMICO DI ANDRE' GIDE ), NEI PAESI BASSI hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopradei 12 anni .

UNA CORRENTE DEL MATERIALISMO DIALETTICO MARXISTA APRE LE PORTE ALLA
PEDOFILIA:

SI TRATTA DELL''OPERA MARXISTA-OMOSESSUALISTA DEL FILOSOFO MARIO MIELI "coprofago" dichiarato e senza vergogna, CHE APRE LA RIVOLUZIONE SESSUALE, CONTINUAZIONE DI QUELLA POLITICA, ALL'EROS
LIBERO E POLIMORFO E, QUINDI, ANCHE ALLA PEDOFILIA

Il filosofo Mario Mieli ( figlio dell'industriale della seta, morto
suicida ), fu tra i fondatori del FUORI, scrisse " Elementi di critica
omosessuale ", che è considerata la Bibbia dei Gay

( sulla definizione di Bibbia Gay, vedi Gianni Rossi Barilli, Il Movimento
Gay in Italia, Feltrinelli, Milano 1999, p.93).


Nell'opera marxista-omosessualista di Mieli VENGONO CONSIDERATE ESPERIENZE
REDENTIVE, da PROMUOVERE, LA PEDOFILIA, LA NECROFILIA E LA COPROFAGIA.


( vedi Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Feltrinelli, Milano
2002, p.255)

Riflessione finale:

I pasdaran dei DICO-Pacs e delle nozze omosessuali, nei paesi in cui queste sono legali, sono passati a sostenere la depenalizzazione della pedofilia.

Fra un po' la pedofilia non sara' piu' reato: quindi no reato, no scandalo, no processi ai preti pedofili omosessuali.....

Cari progressisti e libertari, com’è che i pedofili vi fanno schifo?

E allora parliamo di pedofilia! Visto che i
sostenitori dell’eugenetica, i fautori dell’aborto,
i paladini delle mamme-nonne, degli
ibridi e delle chimere, della poligamia come
“fatto biologico”, si scandalizzano, sbuffano e
si sbracciano contro i pedofili ecclesiastici…
Sì, tra gli uomini di chiesa, vi sono dei pedofili,
e anche dei briganti, dei ladri, dei bugiardi,
dei simoniaci… tutta gente che Dante metterebbe
all’Inferno. Tutta gente che a mio parere
passerà davanti, in Paradiso, a Santoro,
Augias, Odifreddi e a tanti altri. “Ladri e prostitute
– ha detto Gesù – vi precederanno nel
Regno dei Cieli”. Noi cattolici lo sappiamo, di
essere peccatori, temiamo l’inferno, ci confessiamo
e ci battiamo il petto. Però viva ladri
e prostitute, viva i pedofili, quelli che lo fanno
di nascosto, che se ne vergognano, e che
poi, giustamente, pagano. Meglio loro, nel segreto
delle loro stanze, nel putridume del loro
cuore, nell’abominio del loro segreto vizio,
degli intellettuali progressisti e farisei che negano
per iscritto il diritto naturale, che avversano
il matrimonio dalle loro cattedre ben pagate,
che esaltano ogni tipo di libertinaggio,
per divenire improvvisamente acidi moralisti.
In nome di cosa condannano la pedofilia? I
greci non erano spesso pedofili? Il relativismo
culturale non è necessario, per essere al
passo coi tempi? La morale naturale non è
una invenzione della chiesa? Se i sessi sono
cinque, perché non possono diventare sei? Se
il bambino è un “perverso polimorfo”, perché
non può da subito soddisfare i suoi istinti? Se
l’incesto non è contro natura, come sostiene
Dacia Maraini, sulla scia di filosofi illuministi
che lo praticavano persino con i figli, in base
a cosa, per Dio, la pedofilia sarebbe cattiva?
Non ci avete insegnato questo, in tanti anni?
Non ci avete detto, a partire dal 1968, che l’unica
regola è che non ci sono regole, che è
“vietato vietare”? Non avete clamorosamente
taciuto di fronte alla nascita del partito pedofilo
in Olanda? Perché diventate ora, a un
tratto, così reazionari, bigotti, oscurantisti?
Suvvia riscoprite altre radici, riabbracciate
un passato più laico. La chiesa non può vantare,
tra le sue file, teorici della pedofilia, il
pensiero progressista sì. Ricordate la rivoluzione
del 1968? Ricordate Gerd Koenen? Scriveva:
“Negli asili infantili più radicali le attività
sessuali divennero parte integrante dei
giochi”. In quegli stessi anni Jean-Paul Sartre,
Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack
Lang, futuro ministro francese, firmarono una
petizione in cui si reclamava la legalizzazione
dei rapporti sessuali coi minori. Daniel Cohn-
Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles,
raccontò addirittura di avere sperimentato e
favorito la pedofilia e il sesso coi minori a
scuola, come insegnante. Oggi Aldo Busi, forse
il più venduto autore omosessuale italiano,
spesso ospite di programmi televisivi e radiofonici,
candidato nelle liste radicali, scrive:
“E’ probabile che nella mia omosessualità
ci sia una forma di attrazione non verso i maschi,
ma verso l’odio che mi suscitano tutti gli
uomini, odio che il fare sesso con loro non fa
che aumentare…”. Dopo di che spiega che
l’età per rapporti omosessuali che lui ritiene
lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a
questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe
adulto, e libero di decidere di avere rapporti
con un altro uomo (“Manuale per il perfetto
papà”, Mondadori). Il grande Nichi Vendola,
governatore della Puglia, in una intervista del
1985 a Repubblica affermava: “Non è facile
affrontare un tema come quello della pedofilia
ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad
avere una loro sessualità, ad avere rapporti
tra loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la
sessualità l’ha vista sempre in funzione della
famiglia…”. Caro Santoro, facci vedere il filmato
ciofeca sui preti pedofili, dicci che è tutto
vero, e spiegaci quello che pensi: che per
una volta sei d’accordo con la chiesa, che si è
finalmente aperta, che è divenuta comprensiva…
e spiega ai cattolici progressisti che, per
fortuna, i preti non sono tutti come Ruini e
Bagnasco… Poi tornatene a Strasburgo, dove
ti eri fatto eleggere.

[Modificato da Kohan 02/06/2007 17.00]

Seyia
00sabato 2 giugno 2007 18:50
Il documentario sui preti pedofili: tante bugie sul caso O'Grady
di Massimo Introvigne

Chi ha visto su Internet o vedrà in televisione il documentario Sex Crimes and the Vatican tratto dal programma Panorama della BBC rimarrà senz’altro colpito dalla sinistra figura dell’ex prete Oliver O’Grady. Il documentario si apre o si chiude con l’ex sacerdote irlandese, che ha vissuto negli Stati Uniti dal 1971 al 2000, ripreso mentre descrive in termini piuttosto espliciti come adescava le sue vittime e quali tipi di ragazzini gli piacevano. Queste riprese sono un pugno nello stomaco: ma sono, a loro modo, anch’esse una bugia.

Non si tratta infatti di uno scoop della BBC ma di sequenze tratte dal film del 2006 Deliver Us from Evil (“Liberaci dal male”) della regista Amy Berg. Un film tecnicamente ben fatto, che ha ricevuto perfino una nomination per l’Oscar, ma dove il ruolo di O’Grady ha sollevato molte perplessità fra i sociologi e i criminologi che studiano i casi di pedofilia di cui sono stati protagonisti sacerdoti. Infatti la collaborazione di O’Grady con Amy Berg non è stata gratuita. È la conseguenza di un accordo con gli avvocati delle sue vittime che – dopo che O’Grady era stato condannato nel 1993 a quattordici anni di reclusione – hanno citato per danni in sede civile la diocesi americana di Stockton, ottenendo trenta milioni di dollari ridotti poi a sette in secondo grado. Gli avvocati che attaccano le diocesi per responsabilità oggettiva di solito lavorano secondo il principio della contingency, il che significa che una buona parte delle somme finisce nelle loro tasche, secondo accordi che per di più sono tenuti nascosti alla stampa. O’Grady si è prestato alle video-interviste degli avvocati – e di Amy Berg – e in cambio essi non si sono opposti al suo rilascio dal carcere dopo sette anni, accompagnato dall’espulsione dagli Stati Uniti verso la natia Irlanda, dove oggi il pedofilo è un uomo libero. Molti hanno criticato la Berg per avere collaborato con un individuo i cui crimini sono francamente ripugnanti, e le cui blande espressioni di pentimento non appaiono sincere. Ma per chi vede il documentario della BBC l’importante è capire che le dichiarazioni di O’Grady s’inquadrano in un accordo con avvocati che avevano bisogno soprattutto di sentirsi dire che il sacerdote pedofilo era stato protetto dalla Chiesa, cui speravano di spillare qualche milione di dollari.

Uno sguardo ai documenti del processo civile di secondo grado – dove i danni sono stati ridotti a meno di un terzo – mostra che O’Grady non la racconta del tutto giusta. Egli afferma – con evidente gioia degli avvocati – che il vescovo di Stockton (e oggi cardinale di Los Angeles) Roger Mahoney sapeva che era un pedofilo e, nonostante questo, lo aveva mantenuto nel ministero sacerdotale. La causa racconta un’altra storia. Mahoney diventa vescovo di Stockton nel 1980. Tra il 1980 e il 1984 deve occuparsi di tre casi di preti accusati di abusi sessuali su minori. Fa qualche cosa che stupirà i fan del documentario della BBC: non solo indaga, ma segnala i sacerdoti alla polizia. In due casi la polizia conferma che, dietro al fumo, c’è del fuoco: e i sacerdoti sono sospesi a divinis, cioè esclusi dal ministero sacerdotale. Nel terzo caso, quello di O’Grady, la polizia nel 1984 archivia il caso e dichiara il sacerdote innocente. Mahoney si limita a trasferirlo, dopo che due diversi psicologi che lo hanno esaminato per conto della diocesi hanno dichiarato che non costituisce un pericolo. Tutti sbagliano: non solo perché già nel 1976 O’Grady aveva “toccato in modo improprio una ragazzina” (tutto si era risolto con una lettera di scuse e, contrariamente a quanto dice l’ex prete, gli avvocati non hanno potuto provare che il vescovo lo sapesse) ma perché si trattava di un soggetto pericoloso, che finirà arrestato e condannato.

Errori? Certo. Complotti? È un po’ difficile sostenerlo, dal momento che il vescovo e poi cardinale Mahoney – uno dei “cattivi” del documentario – di fronte a tre preti accusati di abusi nella diocesi ne sospende due dal sacerdozio ma non il terzo, fidandosi in tutti e tre i casi delle indagini della polizia e del parere degli psicologi. Mahoney avrebbe potuto fare di più? Certamente oggi, dopo anni di ricerca scientifica sul tema, la Chiesa spesso agisce in modo più radicale (e lo fa seguendo le direttive del cardinale Ratzinger prima e di Benedetto XVI poi) di quanto non facesse nel 1984. Ma prendere per oro colato le bugie di un delinquente non è mai buon giornalismo.

www.cesnur.org/2007/mi_ogrady.htm

[Modificato da Seyia 02/06/2007 18.51]

(Upuaut)
00domenica 3 giugno 2007 14:34
Ma la Chiesa Cattolica deve sempre farla franca?
Solo lei, l'unica presunta detentrice della verità Assoluta, poteva fare in modo che NON i preti pedofili bensì I GIORNALISTI CHE LI DENUNCIANO diventassero dei mostri da condannare.
A tutto questo io non ci sto. I preti pedofili sono tuttoggi impunti, e i loro superiori anche. Ratzinger, il protettore dei violentatori di bambini, faccia qualcosa.
Si faccia processare, almeno.

[Modificato da (Upuaut) 03/06/2007 14.34]

(Upuaut)
00lunedì 4 giugno 2007 21:01
www.youtube.com/watch?v=nZABY9ws3VI

Filmato che dovete assolutamente vedere.

spirito!libero
00martedì 5 giugno 2007 20:32
Ho finalmente visto la puntata per intero.

La questione secondo me è molto lineare:

1° ci sono stati tanti, troppi abusi da parte di preti (che ricordiamolo dovrebbero essere di conforto e di aiuto e questo aggrava notevolmente il crimine)

2° in tutti i casi mostrati i superiori, la curia e persino le più alte gerarchie non hanno denunciato alle autorità competenti i criminali

3° nella maggioranza dei casi, è stato "consigliato" alle vittime di tacere e come massimo provvedimento disciplinare si è trasferito il pedofilo in un'altra curia (senza alcuna vigilanza supplementare, quindi libero di reiterare il reato)


Questi sono i fatti emersi e incontestabili, nessuno infatti, nemmeno il vaticano li nega.

Ora si tratta di interpretare questi fatti cercando di capire se questo diffuso senso di omertà e di "copertura" del crimine sia stata una libera decisione dei vescovi e dei cardinali locali o se tali comportamenti siano una prassi diffusa perchè direttamente o implicitamente imposta dal vaticano cioè dalle massime gerarchie centrali.

Il fatto che tali pratiche ( consigliare il silenzio, spostare il prete senza prendere provvedimenti, non ridurlo allo stato laicale, non denunciarlo alle autorità civili competenti ecc...) siano identiche nonostante siano diffuse geograficamente in tutto il mondo (brasile, nord america, irlanda, italia, ecc...) a voi cosa fa venire in mente ?

Come è possibile che tanti vescovi e cardinali diversi dislocati nel mondo in parti così distanti tra loro, con usanze, idee e culture così eterogenne si comportino tutti nella medesima maniera di fronte a tali crimini ?

La sola spiegazione che a me pare logica è che ci sia dietro una precisa indicazione da parte delle alte gerarchie centrali romane. Non si spiegherebbe altrimenti la sorprendende identicità di comportamenti omertosi volti a insabbiare e a salvare le apparenze e il buon nome della "chiesa" piuttosto che tutelare le vittime presenti e future, nonchè assicurare il criminale alla giustizia.


Un'altra cosa scandalosa e che denota la chiara volontà di cercare di tenere nascosta la questione è che LE AUTORITA' ECCLESIASTICHE, IN TUTTI I CASI TRATTATI, SI SONO MOSSE SOLO DOPO CHE LA NOTIZIA E' STATA DIVULGATA ALL'OPINIONE PUBBLICA !!

Questo è semplicemente schifoso, perchè è chiara la motivazione che spinge le gerarchie ad agire, che non è il bene della vittima, della comunità o il senso di giustizia, ma bensì IL DOVER SALVARE LA PROPRIA IMMAGINE DI FRONTE A SIMILI SCANDALI !!

Questo è il vero problema ! Cioè in tutti i casi trattati si è notato che in un primo momento si cerca di mettere tutto a tacere, spostando al massimo il prete, solo quando il caso viene alla luce, allora si agisce in maniera più incisiva.

Non ho notizia di NESSUNO CASO DENUNCIATO ALLE AUTORITA' DA PARTE DEL VATICANO, IL QUALE HA AVOCATO A SE TUTTI I PROCESSI CANONICI DI CASI DI PEDOFILIA !!!

Durante la trasmissione Fisichella ha sostenuto che il provvedimento religioso nei confronti dei preti pedofili è di ridurli allo stato laicale, chiedo, a vostra conoscenza, quanti dei casi trattati nel filmato si sono conclusi con questo provvedimento ? ve lo dico io: NESSUNO !

Che altro ci sarebbe da dire ? Ci si chiede ancora cosa volesse dire nei fatti quel documento ? Basta vedere come hanno agito caso per caso le autorità ecclesiastiche e si avrà la risposta.

Saluti
Andrea

[Modificato da spirito!libero 05/06/2007 20.34]

ClintEastwood82
00mercoledì 6 giugno 2007 12:46
Purtroppo mi tocca dire che dalla puntata di anno zero la chiesa cattolica non si è difesa granche' bene, e purtroppo non c'è stata un'affermazione del tipo :" adesso la Chiesa prenderà provvedimenti", o cose del genere. Qui si tratta di passare a setaccio ogni parrocchia e vagliarne le condizioni sociali, così da cercare di buttare fuori la zavorra, spero che grazie alla puntata di Santoro qualcosa si smuova.

Adesso passo a un altro punto, e che riguarda la pedofilia fuori dalla chiesa cattolica, ma sempre rimanendo in ambiente cristiano. Pochi in questo treadh si sono presi la briga di andare a vedere il marcio che c'è anche in altre denominazioni, ma più che altro ci si è divorate le carni solamente del cattolicesimo, di moda qui in Italia.

Metto qui sotto un link ad abusi sessuali in ambiente protestante, magari può tornare utile a qualcuno che pensa che la pedofilia ci sia solo nel cattolicesimo:

http://www.reformation.com/CSA/startPage.html

(Upuaut)
00giovedì 7 giugno 2007 14:55
Re:

Scritto da: ClintEastwood82 06/06/2007 12.46
Purtroppo mi tocca dire che dalla puntata di anno zero la chiesa cattolica non si è difesa granche' bene,


Del resto, non c'era davvero nessun pretesto reale per difendersi: i fatti esposti durante la trasmissione, nel filmato e in studio, erano REALI in tutta la loro grave tragicità. La Chiesa non ha mosso un dito per consegnare quei preti alla Giustizia.




Scritto da: ClintEastwood82 06/06/2007 12.46
e purtroppo non c'è stata un'affermazione del tipo :" adesso la Chiesa prenderà provvedimenti", o cose del genere. Qui si tratta di passare a setaccio ogni parrocchia e vagliarne le condizioni sociali, così da cercare di buttare fuori la zavorra, spero che grazie alla puntata di Santoro qualcosa si smuova.


Esatto. Purtroppo, se qualcosa si muove, è sempre e solo perchè qualcuno denuncia gli abusi, e NON perchè la Chiesa stessa fa qualcosa per correggersi.



Scritto da: ClintEastwood82 06/06/2007 12.46
Adesso passo a un altro punto, e che riguarda la pedofilia fuori dalla chiesa cattolica, ma sempre rimanendo in ambiente cristiano. Pochi in questo treadh si sono presi la briga di andare a vedere il marcio che c'è anche in altre denominazioni, ma più che altro ci si è divorate le carni solamente del cattolicesimo, di moda qui in Italia.

Metto qui sotto un link ad abusi sessuali in ambiente protestante, magari può tornare utile a qualcuno che pensa che la pedofilia ci sia solo nel cattolicesimo:

http://www.reformation.com/CSA/startPage.html



La pedofilia esiste certamente in molti altri ambienti.
Tuttavia, questo non è una buona scusa per dimenticarsi di denunciare gli abusi commessi da membri della Chiesa, protetti e nascosti dai loro superiori.

Per Ratzinger, purtroppo, la difesa della "buona immagine" dell'istituzione "Chiesa Cattolica", vale molto di più del rendere giustizia a migliaia di bambini abusati.

[Modificato da (Upuaut) 07/06/2007 14.55]

Justeee
00venerdì 8 giugno 2007 17:49
Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 07/06/2007 14.55

La pedofilia esiste certamente in molti altri ambienti.
Tuttavia, questo non è una buona scusa per dimenticarsi di denunciare gli abusi commessi da membri della Chiesa, protetti e nascosti dai loro superiori.

Per Ratzinger, purtroppo, la difesa della "buona immagine" dell'istituzione "Chiesa Cattolica", vale molto di più del rendere giustizia a migliaia di bambini abusati.

[Modificato da (Upuaut) 07/06/2007 14.55]




Sai cosa , mi ponevo questa domanda , avete ragione , ma perchè non proviamo ad analizzare quanti abusi laici , quanti pedofili ci sono nel ambiente di chi non crede , di chi non crede nel divino , insomma nel mondo le persone come te , prova a portarci qualche link qualche dimostrazione qualche scritto che ci dia la sensazione che tu sia CONTRO TUTTA LA PEDOFILIA
Grazie
(Upuaut)
00venerdì 8 giugno 2007 20:01
Re: Re: Re:

Scritto da: Justeee 08/06/2007 17.49


Sai cosa , mi ponevo questa domanda , avete ragione , ma perchè non proviamo ad analizzare quanti abusi laici , quanti pedofili ci sono nel ambiente di chi non crede , di chi non crede nel divino , insomma nel mondo le persone come te , prova a portarci qualche link qualche dimostrazione qualche scritto che ci dia la sensazione che tu sia CONTRO TUTTA LA PEDOFILIA
Grazie


A parte il fatto che la pedofilia in realtà è una cosa diversa dalla pederastia...
Piuttosto, perchè non dimostri che tu sia veramente contro la violenza sui bambini ammettendo che Ratzinger, avendo coperto gli abusi dei preti sui bambini per 20 anni, si è reso complice degli abusi stessi, e che quindi oggi dovrebbe essere processato per questo?

(Upuaut)
00sabato 9 giugno 2007 13:42
Signor Introvigne:

Purtroppo, anche se cercate in tutti i modi di scusare la gerarchia, i fatti non sono a vostro favore. Ci sono voluti i mandati di perquisizione (subpoena) da parte dei magistrati per aprire gli scrighi dei Vescovi che contenevano la verità.

Come potete spiegare il fatto che, precedentemente alle coraggiose denunce delle vittime e le investigazioni dei media (Boston Globe 2002), la cosa era tenuta segreta e nessun Vescovo aveva mai incoraggiato o aiutato le vittime a denunciare i colpevoli? Anzi minaccie e vituperio erano quello che le vittime e le famiglie ricevevano quando riportavano la cosa ai Vescovi, o, al massimo, qualche somma pecuniaria ("hush money") che li legava al silenzio?! Come mai i Vescovi ancor oggi (anche in Italia, vedi i casi di Agrigento e di Firenze) ignorano le lamentele delle vittime ed impongono loro il silenzio e, al massimo, spostano il colpevole... anzi, a volte, fanno controcausa alle vittime?

Ammesso pure che il documentario sia discutibile dal punto di vista canonico-giuridico, rimane pero’ sempre il fatto che la piaga della pedofilia clericale e’ scoppiata come un bubbone e che esisteva da secoli (specialmente dopo il Concilio di Trento e l’isituzione dei seminari minori)... senza che la gerarchia avesse messo rimedi adeguati... e che il tutto era sempre tenuto sotto silenzio. Questo e’ il punto dolente...

Non si tratta qui di diritto canonico, ma di delitti civili contro gli innocenti che vanno denunciati... Il voler insinuare che quei documenti, "Crimen sollicitationis" e la lettera "De delictis gravioribus" hanno incoraggiato o ordinato di denunciare i colpevoli alle autorita’ civili, e’ veramente la piu’ paradossale, falsa e stupida distorsione della verita’ che si possa fare e conferma, ancora una volta, l’ipocrisia piu’ schifosa! Per quelli che non "sanno di latino" c’e’ la traduzione fatta da esperti.

Affermazioni come queste contenute nel vostro articolo «A costo di ripetere l’ovvio, precisiamo subito che solo un folle sosterrebbe che tutti i sacerdoti omosessuali, per non parlare degli omosessuali non sacerdoti, sono pedofili; è invece un fatto statisticamente accertato che la maggior parte dei preti pedofili condannati sono omosessuali.» non solo sono false ed infondate, ma contraddicono i documenti rilasciati dagli specialisti psicologi, vedi libro del Dr. Sipe:
Sex, Priests, and Secret Codes: www.sexpriestsandsecretcodes.com/ The Catholic Church’s 2,000-year Paper Trail of Sexual Abuse.
GOLD MEDALIST, 2007 IPPY AWARDS
( Independent Publisher Book Awards )!
I preti pedofili non sono per la maggior parte omosessuali, ma persone psicologicamente e sessualmente immature dovuto al recrutamento infantile, repressione sessuale, e misogenia instigata e sofferta nell’educazione dei seminari. Prova ne sia che la gerarchia stessa ha chiuso tutti i seminari minori in Inghilterra e negli Stati Uniti; anche se persiste nel mantenerli in altri paesi dove non teme le critiche civili contro questa violazione del Charter dell’ONU che scoraggia il recrutamento di minori: ANNEX Convention on the Rights of the Child, U.N. General Assembly « … convinti che la famiglia, come il gruppo fondamentale della società e l’ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolarmente dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza necessaria così che possa prendersi la sua piena responsabilità all’interno della comunità; riconoscendo che il bambino, per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità, deve crescere in un ambiente di famiglia, in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione… »

Umberto P. Lenzi
001.425.743.0104
USA
ttp://www.ildialogo.org/Ratzinger/pretipedofili/rispointrovi31052007.htm
Justee
00domenica 10 giugno 2007 10:50
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 08/06/2007 20.01

A parte il fatto che la pedofilia in realtà è una cosa diversa dalla pederastia...
Piuttosto, perchè non dimostri che tu sia veramente contro la violenza sui bambini ammettendo che Ratzinger, avendo coperto gli abusi dei preti sui bambini per 20 anni, si è reso complice degli abusi stessi, e che quindi oggi dovrebbe essere processato per questo?




L'ennesima bufala: il Papa non è mai stato "incriminato" in una causa in Texas
di Massimo Introvigne

In questi giorni leggiamo spesso che il cardinale Joseph Ratzinger sarebbe stato “incriminato” nel 2005 in Texas per avere “protetto i preti pedofili”, e si sarebbe salvato solo perché, eletto Papa, avrebbe iniziato a godere dell’immunità in quanto capo di Stato estero. Si tratta dell’ennesima bufala, lanciata dal parlamentare anticlericale Maurizio Turco e ripresa dal matematico e attivista dell’ateismo militante Piergiorgio Odifreddi. Va bene non conoscere il diritto canonico, ma qualche modesta informazione sul diritto in genere si richiede a chiunque voglia interloquire su questioni del genere.

Anche molti studenti medi – ma, sembra, non Turco e Odifreddi – conoscono la differenza fra diritto civile e diritto penale. Nelle cause penali si è “incriminati” per avere commesso un reato. Nelle cause civili si è “citati” in giudizio (non incriminati) da qualcuno che pensa di avere subito un torto. Mentre si è incriminati dopo un’indagine, che può originare da una querela di parte ma dove una pubblica autorità indaga sul caso e decide che vi sono almeno indizi di un possibile reato, per essere citati in una causa civile basta che un avvocato si rechi da un ufficiale giudiziario con le carte e i bolli in regola.

Così può avvenire che sia citato letteralmente chiunque. La citazione non implica nessun accertamento delle ragioni e dei torti (dunque, della fondatezza della citazione stessa), che semmai verrà dopo. Negli Stati Uniti in un caso famoso qualcuno citò perfino “Satana e i suoi diavoli”: problemi di notifica e di giurisdizione portarono al rigetto delle domande, ma la citazione era partita con tutti i timbri e i bolli in regola.

Dopo queste premesse che ribadiscono l’ovvio, ci chiediamo: nel caso deciso il 22 dicembre 2005 a Houston (Texas) dal giudice Lee Rosenthal il cardinale Joseph Ratzinger era stato “incriminato”? La risposta è no. Il cardinale Ratzinger era stato citato in giudizio dallo studio legale Kahn Merritt & Allen in una causa civile relativa a danni reclamati all’Arcidiocesi di Houston da persone che si asserivano molestate sessualmente da un seminarista della stessa Arcidiocesi, Juan Carlos Patino-Arango. L’ex-seminarista è anche oggetto di una diversa causa penale, con la quale però il cardinale Ratzinger non c’entra nulla. La mossa dello studio Kahn mirava evidentemente a massimizzare l’importo dei danni esigibili, sia coinvolgendo le casse della Santa Sede sia creando la massima risonanza mediatica intorno al caso. Su parere (obbligatorio) del Dipartimento di Stato cui ha ritenuto di conformarsi, il giudice Rosenthal ha ritenuto improcedibile la citazione contro il cardinale Ratzinger in quanto rivolta contro un capo di Stato estero. Peraltro, lo studio Kahn non inventava nulla. In passato studi legali creativi avevano già cercato di citare Giovanni Paolo II e la Congregazione per la dottrina della fede per danni, senza mai ottenere soddisfazione dai giudici per una vasta gamma di ragioni procedurali.

Comunque sia, la parola “incriminato” nella lingua italiana ha un senso specifico, che si riferisce a “crimini” e a processi penali. Le cause civili non c’entrano, e chi sostiene che l’attuale Papa Benedetto XVI è stato incriminato in Texas o mente sapendo di mentire o manifesta una vera e propria idiosincrasia quando si tratta di questioni giuridiche anche molto semplici.

inserisco anche questo link , magari può esserci di aiuto

query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9901E4DD1530F930A15751C1A9639C8B63&n=Top%2FReference%2FTimes%20Topics%2FPeople%2FB%2FBenedi...
(Upuaut)
00domenica 10 giugno 2007 10:56
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Justee 10/06/2007 10.50
...
di Massimo Introvigne



Risposta all’articolo di Massimo Introvigne su ZENIT:
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd=771

Ad maiora.
Justee
00domenica 10 giugno 2007 11:43
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 10/06/2007 10.56


Risposta all’articolo di Massimo Introvigne su ZENIT:
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd=771

Ad maiora.



ma dai ,ma guarda che zenit è una agenzia filo cattolica , e poi che cavolo centra una risposta che mi rimanda ad un'altro forum
se hai argomentazioni rispondi qui se no lascia perdere
Sasori
00domenica 10 giugno 2007 19:30
Incriminato o meno, Ratzinger sarebbe dovuto andare davanti a un giudice, cosa che non ha fatto grazie all'immunità come capo di stato.
(Upuaut)
00mercoledì 13 giugno 2007 14:48

Scritto da: Justee 10/06/2007 11.43


ma dai ,ma guarda che zenit è una agenzia filo cattolica , e poi che cavolo centra una risposta che mi rimanda ad un'altro forum
se hai argomentazioni rispondi qui se no lascia perdere


Le argomentazioni ci sono, e sono ben descritte nela risposta che hai voluto ignorare:



Signor Introvigne:

Purtroppo, anche se cercate in tutti i modi di scusare la gerarchia, i fatti non sono a vostro favore. Ci sono voluti i mandati di perquisizione (subpoena) da parte dei magistrati per aprire gli scrighi dei Vescovi che contenevano la verità.

Come potete spiegare il fatto che, precedentemente alle coraggiose denunce delle vittime e le investigazioni dei media (Boston Globe 2002), la cosa era tenuta segreta e nessun Vescovo aveva mai incoraggiato o aiutato le vittime a denunciare i colpevoli? Anzi minaccie e vituperio erano quello che le vittime e le famiglie ricevevano quando riportavano la cosa ai Vescovi, o, al massimo, qualche somma pecuniaria ("hush money") che li legava al silenzio?! Come mai i Vescovi ancor oggi (anche in Italia, vedi i casi di Agrigento e di Firenze) ignorano le lamentele delle vittime ed impongono loro il silenzio e, al massimo, spostano il colpevole... anzi, a volte, fanno controcausa alle vittime?

Ammesso pure che il documentario sia discutibile dal punto di vista canonico-giuridico, rimane pero’ sempre il fatto che la piaga della pedofilia clericale e’ scoppiata come un bubbone e che esisteva da secoli (specialmente dopo il Concilio di Trento e l’isituzione dei seminari minori)... senza che la gerarchia avesse messo rimedi adeguati... e che il tutto era sempre tenuto sotto silenzio. Questo e’ il punto dolente...

Non si tratta qui di diritto canonico, ma di delitti civili contro gli innocenti che vanno denunciati... Il voler insinuare che quei documenti, "Crimen sollicitationis" e la lettera "De delictis gravioribus" hanno incoraggiato o ordinato di denunciare i colpevoli alle autorita’ civili, e’ veramente la piu’ paradossale, falsa e stupida distorsione della verita’ che si possa fare e conferma, ancora una volta, l’ipocrisia piu’ schifosa! Per quelli che non "sanno di latino" c’e’ la traduzione fatta da esperti.

Affermazioni come queste contenute nel vostro articolo «A costo di ripetere l’ovvio, precisiamo subito che solo un folle sosterrebbe che tutti i sacerdoti omosessuali, per non parlare degli omosessuali non sacerdoti, sono pedofili; è invece un fatto statisticamente accertato che la maggior parte dei preti pedofili condannati sono omosessuali.» non solo sono false ed infondate, ma contraddicono i documenti rilasciati dagli specialisti psicologi, vedi libro del Dr. Sipe:
Sex, Priests, and Secret Codes: www.sexpriestsandsecretcodes.com/ The Catholic Church’s 2,000-year Paper Trail of Sexual Abuse.
GOLD MEDALIST, 2007 IPPY AWARDS
( Independent Publisher Book Awards )!
I preti pedofili non sono per la maggior parte omosessuali, ma persone psicologicamente e sessualmente immature dovuto al recrutamento infantile, repressione sessuale, e misogenia instigata e sofferta nell’educazione dei seminari. Prova ne sia che la gerarchia stessa ha chiuso tutti i seminari minori in Inghilterra e negli Stati Uniti; anche se persiste nel mantenerli in altri paesi dove non teme le critiche civili contro questa violazione del Charter dell’ONU che scoraggia il recrutamento di minori: ANNEX Convention on the Rights of the Child, U.N. General Assembly « … convinti che la famiglia, come il gruppo fondamentale della società e l’ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolarmente dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza necessaria così che possa prendersi la sua piena responsabilità all’interno della comunità; riconoscendo che il bambino, per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità, deve crescere in un ambiente di famiglia, in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione… »

Umberto P. Lenzi
001.425.743.0104
USA
ttp://www.ildialogo.org/Ratzinger/pretipedofili/rispointrovi31052007.htm

presso
00venerdì 15 giugno 2007 19:45
Re:

Scritto da: (Upuaut) 13/06/2007 14.48

Le argomentazioni ci sono, e sono ben descritte nela risposta che hai voluto ignorare:



Signor Introvigne:

Purtroppo, anche se cercate in tutti i modi di scusare la gerarchia, i fatti non sono a vostro favore. Ci sono voluti i mandati di perquisizione (subpoena) da parte dei magistrati per aprire gli scrighi dei Vescovi che contenevano la verità.

Come potete spiegare il fatto che, precedentemente alle coraggiose denunce delle vittime e le investigazioni dei media (Boston Globe 2002), la cosa era tenuta segreta e nessun Vescovo aveva mai incoraggiato o aiutato le vittime a denunciare i colpevoli? Anzi minaccie e vituperio erano quello che le vittime e le famiglie ricevevano quando riportavano la cosa ai Vescovi, o, al massimo, qualche somma pecuniaria ("hush money") che li legava al silenzio?! Come mai i Vescovi ancor oggi (anche in Italia, vedi i casi di Agrigento e di Firenze) ignorano le lamentele delle vittime ed impongono loro il silenzio e, al massimo, spostano il colpevole... anzi, a volte, fanno controcausa alle vittime?

Ammesso pure che il documentario sia discutibile dal punto di vista canonico-giuridico, rimane pero’ sempre il fatto che la piaga della pedofilia clericale e’ scoppiata come un bubbone e che esisteva da secoli (specialmente dopo il Concilio di Trento e l’isituzione dei seminari minori)... senza che la gerarchia avesse messo rimedi adeguati... e che il tutto era sempre tenuto sotto silenzio. Questo e’ il punto dolente...

Non si tratta qui di diritto canonico, ma di delitti civili contro gli innocenti che vanno denunciati... Il voler insinuare che quei documenti, "Crimen sollicitationis" e la lettera "De delictis gravioribus" hanno incoraggiato o ordinato di denunciare i colpevoli alle autorita’ civili, e’ veramente la piu’ paradossale, falsa e stupida distorsione della verita’ che si possa fare e conferma, ancora una volta, l’ipocrisia piu’ schifosa! Per quelli che non "sanno di latino" c’e’ la traduzione fatta da esperti.

Affermazioni come queste contenute nel vostro articolo «A costo di ripetere l’ovvio, precisiamo subito che solo un folle sosterrebbe che tutti i sacerdoti omosessuali, per non parlare degli omosessuali non sacerdoti, sono pedofili; è invece un fatto statisticamente accertato che la maggior parte dei preti pedofili condannati sono omosessuali.» non solo sono false ed infondate, ma contraddicono i documenti rilasciati dagli specialisti psicologi, vedi libro del Dr. Sipe:
Sex, Priests, and Secret Codes: www.sexpriestsandsecretcodes.com/ The Catholic Church’s 2,000-year Paper Trail of Sexual Abuse.
GOLD MEDALIST, 2007 IPPY AWARDS
( Independent Publisher Book Awards )!
I preti pedofili non sono per la maggior parte omosessuali, ma persone psicologicamente e sessualmente immature dovuto al recrutamento infantile, repressione sessuale, e misogenia instigata e sofferta nell’educazione dei seminari. Prova ne sia che la gerarchia stessa ha chiuso tutti i seminari minori in Inghilterra e negli Stati Uniti; anche se persiste nel mantenerli in altri paesi dove non teme le critiche civili contro questa violazione del Charter dell’ONU che scoraggia il recrutamento di minori: ANNEX Convention on the Rights of the Child, U.N. General Assembly « … convinti che la famiglia, come il gruppo fondamentale della società e l’ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolarmente dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza necessaria così che possa prendersi la sua piena responsabilità all’interno della comunità; riconoscendo che il bambino, per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità, deve crescere in un ambiente di famiglia, in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione… »

Umberto P. Lenzi
001.425.743.0104
USA
ttp://www.ildialogo.org/Ratzinger/pretipedofili/rispointrovi31052007.htm




Io non credo che abbiamo voluto ignorare nulla , la questione è molto semplice , la pedofilia esiste è sempre esistita e sempre ci sarà OK
I sacerdoti comunque saranno sempre incriminati , la questione è sul dibattere della quantità , perchè alla fine sono state conteggiate oltre 5000 cAUSE ma alla fine di processi veri ne abbiamo circa un centinaio
Ora detto questo , non voglio dare la colpa alla bibbia ma se tu ritorni indietro nel tempo anche nella Bibbia allora ci sono uomini che andavano o prendevano ragazze per mogli alla tenere età e dunque
(Upuaut)
00venerdì 15 giugno 2007 20:05
Re: Re:

Scritto da: presso 15/06/2007 19.45


Io non credo che abbiamo voluto ignorare nulla , la questione è molto semplice , la pedofilia esiste è sempre esistita e sempre ci sarà OK
I sacerdoti comunque saranno sempre incriminati , la questione è sul dibattere della quantità , perchè alla fine sono state conteggiate oltre 5000 cAUSE ma alla fine di processi veri ne abbiamo circa un centinaio
Ora detto questo , non voglio dare la colpa alla bibbia ma se tu ritorni indietro nel tempo anche nella Bibbia allora ci sono uomini che andavano o prendevano ragazze per mogli alla tenere età e dunque



No non hai proprio capito: la controversia non è affatto sulla quantità, ma sul FATTO DIMOSTRATO che la maggior parte dei preti pedofili, in realtà, NON sono stati incriminati bensì DIFESI, NASCOSTI e PROTETTI dagli alti vertici della Chiesa stessa. Questo è il vero scandalo!

[Modificato da (Upuaut) 15/06/2007 20.05]

benimussoo
00sabato 23 giugno 2007 15:32
Re:

Scritto da: Sasori 18/05/2007 10.15
Finalmente vi renderete conto di che cosa è veramente la Chiesa Cattolica:

www.repubblica.it/2007/05/sezioni/esteri/video-preti-pedofili/video-preti-pedofili/video-preti-pedof...


il video, sottotitolato in italiano, lo si può trovare qui:
video.google.it/videoplay?docid=-6608692729494570044&q=bbc

qui si trova invece il famoso documento Crimen Sollecitationis:
news.bbc.co.uk/1/shared/bsp/hi/pdfs/28_09_06_Crimen_eng...




Pedofilia e sacerdoti


ROMA, giovedì, 21 giugno 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo una scheda di monsignor Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede, Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale San Carlo e Primicerio della Basilica di San Carlo al Corso (www.sancarlo.pcn.net), sul tema: “Pedofilia e sacerdoti”.

* * *

Quale valutazione dà la Chiesa sui casi di pedofilia compiuti da sacerdoti?

? Tali delitti di pedofilia sono stati tacciati come «un crimine contro i più deboli», «un peccato orrendo agli occhi di Dio», «che danneggia la credibilità stessa della Chiesa», come “sporcizia” dal Card. Ratzinger denunciata nella memorabile Via Crucis al Colosseo del Venerdì santo 2005, pochi giorni prima d’essere eletto Papa, e che tale sporcizia è fatta dai “molti casi, che spezzano il cuore, di abusi sessuali sui minori, particolarmente tragici quando colui che abusa è un prete”. E ai Vescovi d’Irlanda Benedetto XVI nell’ottobre 2006 ha ribadito che sono crimini che “spezzano il cuore”.

? Ma la condanna più severa, fonte di riprovazione netta e inequivocabile, è contenuta nelle parole di Gesù quando, identificandosi con i piccoli, afferma nei Vangeli Sinottici: «Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt 18,5-6; Mc 9,42; Lc 17,1-2).

? Gli atti di pedofilia sono di responsabilità del singolo, che li compie.

? Si tratta di casi singoli: non bisogna generalizzare. I preti nel mondo sono circa 500.000, e i casi denunciati sono una minima percentuale, e quelli accertati e conclusisi con una condanna sono ancora meno: fonti attendibili, non di parte, stabiliscono allo 0,3 per cento del clero, quindi 3 sacerdoti ogni mille. Occorre pertanto distinguere tra quei preti "delinquenti" che tanto male hanno fatto e fanno, dalla moltitudine degli altri preti che hanno dedicato e dedicano con abnegazione la loro vita al bene dei ragazzi e dei giovani.

? Non va dimenticato che in alcuni casi le vittime stesse hanno successivamente ritrattato le loro infondate accuse.

? Va comunque pur sempre affermato che anche un solo prete pedofilo è uno di troppo, è un prete che non avrebbe mai dovuto essere prete, va punito severamente senza se e senza ma.

? La Chiesa è impegnata da tempo con proprio personale (anche sacerdotale: cfr. in Italia don Fortunato Di Noto, impegnato con la sua associazione sui siti internet…) e istituzioni a individuare, smascherare, denunciare, debellare il fenomeno della pedofilia, al suo interno e al suo esterno.

? Va purtroppo anche detto che alcuni singoli Vescovi hanno sbagliato quando, sottovalutando i fatti, si sono limitati a spostare da una parrocchia a un’altra, il prete responsabile di atti accertati di pedofilia. Anche per questo motivo la Santa Sede ha deciso nel 2001 di avocare a sé il giudizio su tali delitti.

In quali documenti la Santa Sede tratta i delitti dei pedofili?

? La Santa Sede ha emanato due documenti, che si occupano dei delitti di pedofilia:

1)l'Istruzione del 16 marzo 1962 Crimen sollicitationis, approvata dal Papa Beato Giovanni XXIII ed emanata dall’allora Sant'Uffizio divenuto poi Congregazione per la Dottrina della Fede. Si trattava di un importante documento atto ad «istruire» i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile. In particolare, trattava delle violazioni del sacramento della Confessione.

2)L’Epistula De delictis gravioribus' ("crimini più gravi"), firmata il 18 maggio 2001 dall'allora cardinale Joseph Ratzinger come Prefetto della Congregazione. Tale Lettera ha l'unico scopo di dare esecuzione pratica alle norme (Normae de gravioribus delictis) promulgate con la Lettera Apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile 2001, che è firmata da Papa Giovanni Paolo II.

? Tali documenti riguardano l’agire in giudizio da parte della Chiesa, al suo interno, a livello canonico. Dunque non riguardano affatto le denunzie e i provvedimenti dei tribunali civili degli Stati, i quali devono fare il loro corso secondo le proprie leggi. Chiunque si è rivolto o si rivolge al tribunale ecclesiastico perciò poteva e può rivolgersi anche al tribunale civile, denunciando simili delitti. Quindi l’agire della Chiesa non è finalizzato a sottrarre tali delitti alla giurisdizione dello Stato e a tenerli nascosti.

? Esistono pertanto due strade, per accertare e condannare i sacerdoti responsabili di atti di pedofilia: quella della Chiesa, col proprio Diritto Canonico, e quella dello Stato col proprio Diritto penale. Ognuna delle due strade è autonoma e indipendente dall’altra: foro civile e foro canonico non vanno confusi. Questo implica che, nonostante non sia neppure iniziato oppure sia stato avviato o concluso il processo civile, la Chiesa necessariamente deve fare il processo canonico. Al momento dell'applicazione della pena canonica, se si vede che il reo-sacerdote è già stato sufficientemente punito nel foro civile, la pena canonica può talvolta non essere inflitta.

? Si tenga inoltre presente che in base alla legge italiana il privato cittadino (tale è anche il Vescovo e chi è investito di autorità ecclesiastica) è tenuto a denunciare solo i crimini contro l'autorità dello Stato, per i quali infatti è prevista la pena dell'ergastolo. Mentre nella legislazione della Chiesa del 1962 era stato fatto obbligo, sotto pena di scomunica, di denunciare i delitti di pedofilia se avvenuti in concomitanza con il sacramento della Confessione. Quindi da questo punto di vista la legislazione della Chiesa era più severa rispetto a quella dello Stato italiano, nel punire i delitti di pedofilia.

Qual è la procedura attuale seguita dalla Chiesa nel perseguire i delitti di pedofilia compiuti da sacerdoti?

? Questa è la procedura prevista: di fronte a una segnalazione di un atto di pedofilia compiuto da un sacerdote, il Vescovo (o l’Ordinario) deve effettuare anzitutto un'investigazione previa per accertarsi che ci siano indizi certi della responsabilità del sacerdote. Raccolte prove certe, il Vescovo (o l’Ordinario) deve trasmettere alla Congregazione della Dottrina della Fede i documenti della causa per ricevere le indicazioni sulla via processuale da seguire, tra quelle già previste dal Codice di Diritto Canonico. Si potrà pertanto seguire, in alcuni casi, la procedura giudiziale canonica per l'applicazione della pena (come, per esempio, la dimissione dallo stato clericale) oppure, in altri casi, dove ad esempio le prove sono molto evidenti, si potrà seguire la procedura amministrativa.

? La gravità, con cui la Chiesa valuta e giudica gli atti di pedofilia, è dimostrata pertanto anche dal fatto che la Santa Sede, con la sua legislazione del 2001, ha voluto riservare a sé (e non ai Vescovi locali) il giudicare tali delitti. In tale documento si prevede infatti espressamente che "il delitto contro il sesto precetto del Decalogo, commesso da un chierico contro un minore di diciotto anni" (art.4), sia di competenza diretta della Congregazione per la Dottrina della Fede, che in questi casi agisce "in qualità di tribunale Apostolico" (così afferma la Sacramentorum sanctitatis tutela).

(NOTA MIA: faccio presente che in Olanda, in Spagna ed anche in altri Paesi come l'Italia, l'accusa di pedofilia NON è sotto i 18 anni, MA SOTTO I 16 e in alcuni Stati come l'Olanda l'accusa di pedofilia è sotto i 12.....)


Perché la Chiesa riserva il giudizio alla Santa Sede?

? Il fatto che il Papa abbia voluto riservare, alla Congregazione per la Dottrina della Fede (Dicastero della Santa Sede) con la Lettera Apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, il giudicare gli atti di pedofilia compiuti da sacerdoti, dimostra che la Chiesa considera tali atti cosa molto grave, delitti gravi alla stregua degli altri due gravi delitti (sempre riservati alla Santa Sede) che possono essere compiuti contro due Sacramenti: quello contro l’Eucaristia e contro la santità della Confessione. Quindi tale comportamento della Santa Sede ha nulla a che fare con la volontà di insabbiare o occultare potenziali scandali o diminuire la gravità di tali misfatti, ma serve anche a far meglio capire che sono reati molto gravi, a cui si dà il massimo rilievo, e per questo si riserva il giudizio non a realtà "locali", potenzialmente condizionabili, ma ad uno dei massimi organi della Santa Sede: la Congregazione per la Dottrina della Fede.

? Che la Santa Sede abbia voluto anche al suo interno, a livello canonico, perseguire tali delitti (oltre al giudizio che spetta in sede civile allo Stato, che può portare al carcere) è il segno che la Chiesa vuole fare pulizia al suo interno, arrivando anche a infliggere la pena più grave per un prete giudicato colpevole: la sua dimissione dallo stato clericale.


Perché il segreto e la scomunica?

? Anzitutto i due citati documenti della Santa Sede non erano segreti, essendo stato inviati a tutti i vescovi (circa 5.000) per indicare cosa fare in casi di pedofilia.

? L’Istruzione del 1962 prevedeva la scomunica per chi rivelava dettagli sulla procedura penale canonica. A questo riguardo, va tenuto presente che tale Istruzione trattava circa il modo in cui procedere in un processo. Dunque si parlava in realtà del segreto processuale, il che equivale al silenzio che il magistrato, nei processi civili, chiede quando è in atto un'inchiesta. Né più né meno. Come ogni processo, anche quello canonico ha dei passi che devono essere segreti proprio per permettere l'accertamento della verità e per tutelare la parte più debole.

? Il motivo, in particolare, per cui l'Istruzione richiedeva il segreto sul procedimento canonico, era per permettere ad eventuali testimoni di farsi avanti liberamente, sapendo che le loro deposizioni sarebbero state confidenziali e non esposte a pubblicità. E di conseguenza in tal modo anche la parte accusata non vedeva infamato il proprio nome prima della sentenza definitiva.

? Un’ulteriore prova che la Santa Sede non voleva occultare o insabbiare tali delitti è costituita da quanto scrive un paragrafo, il quindicesimo del documento del 1962, che obbligava chiunque, vittima o testimone, fosse a conoscenza di un uso del confessionale per abusi sessuali a denunciare il tutto, pena la scomunica se non l’avesse fatto.

? Nella nuova legislazione del 2001, il segreto (processuale) non riguarda solo i processi per abuso sessuale, ma anche per i delitti contro l'Eucaristia e per i delitti contro il sacramento della Penitenza. Nella Lettera si afferma il segreto pontificio, ma senza stabilire alcuna pena per la violazione di esso, anche se si tratta di un segreto che lega la coscienza più fortemente che il segreto normale. In questo caso, il senso del segreto è quello di proteggere e tutelare il più possibile:
la buona fama dell'imputato, che fino alla condanna va considerato innocente, il diritto alla riservatezza delle vittime e dei testimoni,la libertà del Superiore, che deve giudicare liberamente senza essere sottoposto ad alcuna pressione.

? Occorre anche tener presente che "pur riconoscendo il diritto alla dovuta libertà d'informazione, non bisogna consentire che il male morale divenga occasione di sensazionalismo" (GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai Vescovi americani).

? Non si dimentichi poi che il segreto è finalizzato anche a salvaguardare la dignità delle persone coinvolte: a volte le persone finite sotto accusa si rivelano essere innocenti già e soprattutto nella fase istruttoria.

Come valutare le testimonianze fatte da vittime di atti di pedofilia?

A questo riguardo va detto che:
? le testimonianze delle vittime vanno adeguatamente accertate e verificate, per amore della verità e delle persone coinvolte (come del resto avviene per altri reati);

? è necessario salvaguardare sempre il diritto di difesa che l’accusato ha; occorre sempre sentire tutte e due le campane…

? sorge in molti casi spontanea una domanda: perché alcuni hanno sporto denuncia non subito dopo l’accaduto, ma molti anni dopo?

? Non si dimentichi poi che nel mondo anglosassone, per la legislazione vigente, tali delitti ricadono anche sulla responsabilità della diocesi, cui il prete appartiene, la quale è tenuta a risarcire economicamente la vittima: la Chiesa in tal modo subisce, oltre allo scandalo, anche un grave danno finanziario (il quale peraltro a molti può far gola…).

Che cosa fa la Chiesa nei confronti delle vittime di tali delitti?

? La Chiesa prova un profondo senso di tristezza per quelle vittime innocenti, e anche per le persone che non dovevano diventare preti e che inoltre, in alcuni casi, hanno ricevuto poca condanna rispetto a quello di cui si sono macchiati.

? La Chiesa pertanto invita e sollecita tutti:
-- ad essere vicini alle vittime
-- a sostenere la loro richiesta di giustizia.
-- a denunciare immediatamente tali delitti.

? Non va inoltre dimenticato che anche la Chiesa è una vittima, perchè tali delitti sono una gravissima offesa alla dignità della persona, creata ad immagine di Dio; e per la contro-testimonianza cristiana che si dà compiendo tali misfatti.

? Alle vittime e alle loro famiglie la Chiesa è pronta a prestare:
-- una particolare assistenza con le proprie istituzioni e persone;
-- la necessaria collaborazione alle istituzioni pubbliche, quando si prendono provvedimenti civili o penali, con attenzione, delicatezza e discrezione per le persone coinvolte.

? E’ doveroso che la comunità ecclesiale, nel prendere coscienza di queste diaboliche storture, sappia assumere l'atteggiamento di condanna più netta, senza scambiare il riserbo con l'omertà. «La Chiesa cattolica ha dovuto imparare a sue spese le conseguenze dei gravi errori di alcuni suoi membri ed è diventata assai più capace di reagire e di prevenire. È giusto che anche la società nel suo insieme si renda conto che nel campo della difesa dei minori e della lotta alla pedofilia ha un lungo cammino da compiere»
(P. LOMBARDI, Capo ufficio stampa del Vaticano).

Infatti il problema della pedofilia non riguarda solo la Chiesa cattolica, ma è purtroppo una realtà diffusa nel mondo, specialmente occidentale; investe varie categorie di persone e professioni; ha varie facce (come il turismo sessuale, la pedopornografia, lo sfruttamento sessuale di minori: questi fenomeni, secondo i dati forniti dall’ONU, colpirebbero circa 150 milioni tra bambini e bambine). Tutto questo costituisce fra l’altro un ulteriore segno allarmante della perdita di valori fondamentali, quali: l’amore, la dignità della persona ( in particolare del minore), la positività della sessualità.

? E’ quanto mai necessario e urgente che da parte di tutti si dia piena attuazione a quanto Papa BENEDETTO XVI ha indicato ai Vescovi irlandesi nell’ottobre 2006: «stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi».


NB: per approfondire l’argomento, si leggano i seguenti documenti pontifici:
-- SANT'UFFIZIO, Crimen sollicitationis, Istruzione del 16 marzo 1962;
-- GIOVANNI PAOLO II, Sacramentorum sanctitatis tutela, Lettera Apostolica che promulga le Normae de gravioribus delictis, 30 aprile 2001;
-- CARD. JOSEPH RATZINGER, Epistula de delictis gravioribus, 18 maggio 2001.
__________________
"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (Santa Caterina da Siena)

groups.msn.com/DIFENDERELAVERAFEDE/riepilogo.msnw

(Upuaut)
00sabato 23 giugno 2007 17:23
Re: Re:

Scritto da: benimussoo 23/06/2007 15.32


? La Chiesa è impegnata da tempo con proprio personale (anche sacerdotale: cfr. in Italia don Fortunato Di Noto, impegnato con la sua associazione sui siti internet…) e istituzioni a individuare, smascherare, denunciare, debellare il fenomeno della pedofilia, al suo interno e al suo esterno.


I fatti SMENTISCONO queste affermazioni.
La Chiesa non solo non ha fatto nulla per smascherare i preti pedofili, ma addirittura ha fatto in modo che nessuno sappia nulla, e che tali preti, invece di essere conseganti alla giustizia, fossero protetti e nascosti dal Vaticano stesso.



Scritto da: benimussoo 23/06/2007 15.32
? Va purtroppo anche detto che alcuni singoli Vescovi hanno sbagliato quando, sottovalutando i fatti, si sono limitati a spostare da una parrocchia a un’altra, il prete responsabile di atti accertati di pedofilia. Anche per questo motivo la Santa Sede ha deciso nel 2001 di avocare a sé il giudizio su tali delitti.


Non si tratta di "alcuni singoli vescovi".
I vescovi non hanno fatto altro che seguire le direttive del Vaticano.

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