Mi sono trovato spesso a leggere i posts e mi ha attirato la discussione tra me e Barnabino riguardo al numero di cristiani nel I secolo della nostra era, Barnabino ha fatto i numeri di una studiosa che parlava di 7.500 cristiani alla fine del I secolo per arrivare a 100.000 intorno all’anno 180 E.V. mentre io non davo numeri precisi ma percentuali alte di convertiti alla nuova fede.
Ebbene io ho fatto ricerche in testi storici per mio conto e la maggior parte degli storici concorda sul numero di 150.000 cristiani alla fine del I secolo, anche se cercando di leggere i testi storici e la Sacra Scrittura (in special modo Atti degli Apostoli) in maniera obiettiva mi sembra che il numero di 150.000 cristiani alla fine del I secolo mi sembra sottostimato, infatti ho letto di una lettera del Procuratore dell’Asia Minore all’imperatore che accusava il diffondersi rapido della nuova fede che lasciava i templi vuoti.
Il problema per Barnabino nell’accettare il numero dei 150.000, come ha detto Apostata, non è scritturale ma risiede nella dottrina dei 144.000 che non dice che i 144.000 più meritevoli andranno in cielo ed il resto dei TdG vivranno sulla Terra per sempre, bensì dice che fino al 1935 la chiamata della WTS era SOLO per i 144.000 Unti, dopo quella data è SOLO per la vita eterna su una Terra paradisiaca indifferentemente dai meriti che ognuno possa aver avuto in vita, questo è dovuto al fatto che il Nuovo Testamento, obiettivamente parlando, parla SOLO della Chiamata in cielo per stare con Cristo e NON cita in NESSUN modo di una chiamata secondaria sulla Terra paradisiaca, solo qualche versetto dell’Antico Testamento può, con una lettura letterale ed avulsa dal contesto in cui fu scritto, sostenere di una vita sulla Terra anche se leggendo il contesto si capisce che per “terra” gli scrittori intendevano la Terra Promessa, poi alcuni di questi versetti sono citati nel Nuovo testamento ed ecco che Rutherford per primo ci trovò, in maniera piuttosto avventata e sempliciotta, la vita eterna su una Terra paradisiaca.
La conseguenza principale di questa dottrina, che da TdG già ritenevo avventata, è che nel I secolo NON potevano esserci troppi cristiani in quanto la chiamata (NT alla mano) era SOLO CELESTE, altrimenti il numero 144.000 Unti veniva superato, visto che fino al 1935 la chiamata rimaneva ESCLUSIVAMENTE CELESTE perciò essendoci stati nel XIX-XX secolo almeno 90.000 studenti biblici/TdG fedeli che non hanno mai apostatato, ecco che nelle altre epoche più di 50.000 e rotti Unti veri cristiani NON possono esserci secondo l’esegesi WTS, perciò Barnabino si aggrappa disperatamente agli storici che danno i numeri per difetto (anche se 100.000 cristiani nel 180 sono sempre troppi!) e non legge obiettivamente TUTTI i testi storici (cosa che fino a 6 mesi fa facevo anch’io), il risultato di queste acrobazie dottrinali è che alla fine del I secolo la grande apostasia, sostenuta dalla WTS, doveva per forza essersi affermata, anche se la WTS cita scrittori cristiani del II secolo per sostenere alcune sue asserzioni, la domanda sorge spontanea: ma nel II secolo gli scrittori cristiani non erano già apostati? O vogliamo dare la colpa agli umili fedeli non letterati dell’epoca i quali avevano poca voce in capitolo riguardo le discussioni dottrinali per salvaguardare i letterati che COPIAVANO le scritture ed AVEVANO TOLTO IL NOME “GEOVA” nei testi sacri?
Un’altra conseguenza “simpatica” di questa strampalata dottrina dei 144.000 Unti letterali introdotta da C.T. Russell e della teoria del complotto che sostiene che i primi cristiani predicavano il nome “Geova” (seppure SENZA alcun sostegno scritturale né storico), è quella che la WTS accusa deliberatamente di APOSTASIA i cristiani dal II al IV secolo, che avrebbero deliberatamente tolto il nome “Geova” nonostante i testi storici insegnano che i cristiani di quelle epoche erano spesso perseguitati e subivano sovente il martirio, l’ultima persecuzione romana contro i cristiani fu quella della metà del IV secolo dell’imperatore Giuliano, detto “l’apostata” dai cristiani (rinnegato), che voleva ripristinare il paganesimo dopo l’esperienza di Costantino, sembra improbabile perciò che questi cristiani abbiano dapprima ALTERATO il testo biblico e poi per quello stesso testo siano stati disposti a MORIRE DI MARTIRIO, ma tanto normalmente il TdG non ha tempo per fare di queste ricerche, mentre il betelita NEGA L’EVIDENZA per non dover rivedere TUTTE le sue scelte in materia di fede.
Poi la WTS ha la sfacciataggine nel testo “La Bibbia parola di Dio o degli uomini?” di sostenere che grazie agli EROICI CRISTIANI DEI PRIMI SECOLI della nostra era (ma non erano APOSTATI?), le scritture sono state salvaguardate e giunte fino a noi, ma se avevano tolto il nome “Geova” chi ci assicura che questi cristiani avessero fatto giungere integro TUTTO il resto dei testi sacri? Ricordo pure che i cristiani erano in stragrande maggioranza, come tutte le altre persone dell’epoca, ANALFABETI la situazione cambierà solo a partire dal XVIII secolo nei paesi ricchi, dunque accusare umili cristiani analfabeti del II-IV secolo di APOSTASIA è villano ed ingeneroso visto che i testi storici affermano numerosi esempi di eroismo della fede di quei cristiani (martirii e persecuzioni), dunque la colpa della grande apostasia sarebbe da attribuire alla minoranza (meno del 10%) di cristiani letterati tra i quali spiccavano le alte personalità religiose dell’epoca cioè i vescovi ed i monaci che si occupavano della COPIATURA DEI TESTI SACRI!
Così diminuirebbero i “veri cristiani”, ma il 90% (cioè gli innocui illetterati) di 100.000 nell’anno 180 sarebbero sempre TROPPI vero Barnabino? Per non contare poi quelli vissuti dopo il 180! Inoltre così la colpa della GRANDE APOSTASIA ricadrebbe sui monaci che COPIAVANO I TESTI SACRI e li avrebbero ALTERATI togliendo il nome “GEOVA” più chissà quali altre scelleratezze, ed inoltre gli altri colpevoli sarebbero i VESCOVI anche quelli del IV secolo che COMPOSERO IL CANONE BIBLICO, scelsero cioè i TESTI che avrebbero fatto parte del NUOVO TESTAMENTO!!!!
Detto questo in ossequio alle favole WTS, chi ci assicura che il Nuovo Testamento non sia TUTTO falsato se avrebbero alterato la scrittura togliendo il nome “Geova”? A questo punto hanno ragione i Mormoni a sostenere che il N.T. è alterato (per poi sostituirlo coi loro libri, naturalmente!) e dunque non degno di fede?
Francamente penso che i cristiani dei primi secoli della nostra era furono quasi tutti seri e disposti a morire per la Parola che avevano ricevuto, mentre le sette formatesi in America dal XIX secolo che sostengono la teoria del complotto, in primis la WTS, abbiano deliberatamente INGANNATO i loro adepti con favole senza fondamento!
[Modificato da presso 30/08/2007 09:20]