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Tolleranza e pluralismo - Sette -Analisi

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2006 19:20
21/01/2005 15:35
 
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Re:

Scritto da: barnabino 21/01/2005 15.13

In tutti i casi dietro io ci vedo sempre un fondo "ideologico", fondamentalmente (nel bene o nel male) i TdG sono percepito come pericolosi perchè non condividono, almeno in linea di principio, alcuni "valori" della società in cui viviamo... rispuntano le famose "radici cristiane"? [SM=g27994]m6:

Quali questi valori non condivisi dai TdG che inducono a considerarrli pericolosi? Elencane qualcuno.

Vorrei solo dire a CDQ che la bozza è già esiste, lo stato laico l'aveva sottoscritta come perfettamente compatibile con la dignità umana e la costituzione. E' stata rimessa in discussione solo da forze cattoliche che ben poco sono interessate alla libertà di culto.

Lo so, però vorrei che riferissi le ragioni per cui sono state rimesse in discussione, altrimenti non atterriamo mai.
Non so perchè esiste l'abitudine, comune un pò per tutti i religiosi, di eludure il senso delle domande. Lo dico anche all'amico Teodoro, che non si dichara però nè cattolico, nè evangelico. Nessun commento viene fatto su posizioni scomode.
Almeno Francesco ha parlato di interessi economici come la causa del dissenso all'intesa. Sta di fatto che anche gli altri intravvedono nella voglia dei TdG, al raggiungimento dell'intesa, una forte spinta di natura economica. Non si può dire che non si presti a questa frecciata.

Con simpatia
Chidoqua
[/DIM
21/01/2005 19:12
 
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Nel mondo attuale la filosofia corrente è "vivi come ti pare, pensa quel che ti pare, solo i miei interessi non intaccare".
In questo quadro cosa volete che interessi alla stragrande maggioranza delle persone di differenze dottrinali, di traduzioni dal greco translitterate più o meno correttamente e altri problemi di scarso interesse generale. E che volete che interessi ai politici? Ma la questione soldi è ben diversa e interessa e come! Pensare che i fondi dell'8 per mille possano ulteriormente alimentare il proselitismo dei TdG, questo dà fastidio alla Chiesa ed è questa, insisto a dire, la vera ragione per cui i politici vicino alla Curia Romana si fanno in quattro per ostacolare l'intesa con i TdG.




Francesco


E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
(Geremia 1:19)
23/01/2005 00:40
 
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Re:


Scritto da: fr44 21/01/2005 19.12
Nel mondo attuale la filosofia corrente è "vivi come ti pare, pensa quel che ti pare, solo i miei interessi non intaccare".
In questo quadro cosa volete che interessi alla stragrande maggioranza delle persone di differenze dottrinali, di traduzioni dal greco translitterate più o meno correttamente e altri problemi di scarso interesse generale. E che volete che interessi ai politici? Ma la questione soldi è ben diversa e interessa e come! Pensare che i fondi dell'8 per mille possano ulteriormente alimentare il proselitismo dei TdG, questo dà fastidio alla Chiesa ed è questa, insisto a dire, la vera ragione per cui i politici vicino alla Curia Romana si fanno in quattro per ostacolare l'intesa con i TdG.

Francesco







Non so che dirti, Francesco,
mi trovi d'accordo. L'intolleranza, perciò, come anche tu dici, non dipende dal diverso stile di vita dei TdG, ma da ragioni ben più precise e diverse. Tuttavia tengo a precisare che, legati per necessità ovvia ai fautori che ostacolerebbero l'intesa per motivi economico/finanziari, c'è un buon numero di persone che protesta per la violazione dei diritti umani che attengono i singoli credenti ostracizzati e poi intaccati nella loro dignità. E' inutile che allargo il discorso, in quanto già fatto.

Ciao
23/01/2005 10:01
 
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Re:

Scritto da: fr44 21/01/2005 19.12
Nel mondo attuale la filosofia corrente è "vivi come ti pare, pensa quel che ti pare, solo i miei interessi non intaccare".
In questo quadro cosa volete che interessi alla stragrande maggioranza delle persone di differenze dottrinali, di traduzioni dal greco translitterate più o meno correttamente e altri problemi di scarso interesse generale. E che volete che interessi ai politici? Ma la questione soldi è ben diversa e interessa e come! Pensare che i fondi dell'8 per mille possano ulteriormente alimentare il proselitismo dei TdG, questo dà fastidio alla Chiesa ed è questa, insisto a dire, la vera ragione per cui i politici vicino alla Curia Romana si fanno in quattro per ostacolare l'intesa con i TdG.

Francesco




Ciao,
pensi d'avvero che l'8x1000 dia fastidio solo alla CC?

Buona giornata
Vitale
La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King
24/01/2005 18:18
 
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Re: Re:

Scritto da: Vitale 23/01/2005 10.01


Ciao,
pensi d'avvero che l'8x1000 dia fastidio solo alla CC?

Buona giornata
Vitale




No, senza dubbio Può dare fastidio anche ad altri, ma principalmente penso proprio che dia fastidio alla CC.



Francesco





E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
(Geremia 1:19)
28/01/2005 22:46
 
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29/01/2005 15:58
 
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Re:

Scritto da: rinata4 28/01/2005 22.46
http://www.gazzettadisondrio.it/fds/a-306.html




Grazie Rosa, il giornale è quello che scrisse anche l'articolo, così diffamatorio e volgare sui ex tdg?


ciao opljyy
29/01/2005 16:36
 
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Si Dana è lo stesso giornale...ma questa volta è stato il nostro Alenis a scrivere al giornale[SM=g27994]m1:
01/02/2005 11:54
 
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Re:

Scritto da: rinata4 29/01/2005 16.36
Si Dana è lo stesso giornale...ma questa volta è stato il nostro Alenis a scrivere al giornale[SM=g27994]m1:



Non ci posso credere che persone per bene come sono i miei fratelli tdg, scrivono e fanno di queste cose, così immorali, se fossero dei cattolici professanti ci crederei ma non dei Testimoni di Geova.

Mefisto opljyy
06/02/2005 11:11
 
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Le dieci regole della tolleranza: intervista a Pier Cesare Bori, umanista, università di Bologna

di Maria de falco Marotta


DOMANDA: prof. Bori, in mezzo ai tanti conflitti che vi sono nel mondo, ha ancora senso parlare di tolleranza?


RISPOSTA: l’idea e la pratica della tolleranza hanno avuto una grande rilevanza nel passato e rimangono ancora fondamentali nel contesto di crescenti conflitti religiosi e culturali della contemporaneità. Non dobbiamo disprezzare la tolleranza: ne viene sottolineata l’importanza in molti studi e ricerche.

DOMANDA: però oggi si preferisce parlare di pluralismo, più che di tolleranza, no?

RISPOSTA: il pluralismo è una prospettiva più interessante perché contiene l’idea di uguale dignità delle culture e delle religioni. Quindi sì alla tolleranza, ma ancora di più, sì al pluralismo.

DOMANDA: quale pluralismo?

RISPOSTA: certamente non il pluralismo dell’indifferentismo: una cosa vale l’altra, né del relativismo puro, né del sincretismo. C’è una frase che amo particolarmente citare: ogni religione è l’unica vera[1]. Nel momento in cui vi pensiamo, dobbiamo concederle tutta l’attenzione, come se non vi fosse niente altro. Allo stesso modo, ogni paesaggio, ogni pittura, ogni poesia è l’unico bello nel momento in cui lo contempliamo. Una sintesi delle religioni implica una qualità inferiore di attenzione. Io suggerirei, con un punto di domanda, il pluralismo delle vie che conducono allo stesso scopo. So che questa è una grossissima questione ma, nello stesso tempo, credo sia molto difficile evitare questa conclusione. Accettiamo con umiltà che Dio vuole ed ha voluto la pluralità. Se Lui avesse voluto, avrebbe fatto un’unica religione, ma non l’ha fatto.

DOMANDA: lei si definisce un umanista e predilige Pico della Mirandola[2]. Perché?

RISPOSTA: secondo Pico della Mirandola e secondo la lettura del suo discorso sulla dignità dell’uomo, che è il manifesto dell’umanesimo, la vocazione umana è di diventare una sola cosa con la divinità che è al di là di ogni rappresentazione. Il percorso verso la divinità comprende tre momenti: l’azione, la disciplina morale, la ricerca intellettuale ovvero la contemplazione, l’unità finale con l’assoluto. Pico è convinto che questo paradigma di triplice fase è universale: si può trovare in tutte le tradizioni a lui note Il pluralismo delle vie non significa che ciascuno ha la sua via e può fare ciò che vuole, perché il percorso ammette dei momenti necessari alla dimensione morale, conoscitiva, mistica. Egli si ispira a Dionigi l’Areopagita, però rintraccia lo stesso percorso nelle varie usanze. Ancora oggi questo mi sembra un’interessante suggestione.

DOMANDA: quando lei dice che bisogna essere capaci di bilinguismo nel rapporto con le altre culture, cosa intende di preciso?

RISPOSTA: è un punto problematico. Abbiamo cristiani che parlano la lingua della Bibbia, ma non sono capaci di parlare la lingua filosofica che è un aggregato di varie filosofie: platonismo, neoplatonismo e molti altri apporti dal mondo ebraico, islamico, ed altre tradizioni religiose che si sono rese vicino per i mezzi di comunicazione. Questo bilinguismo non serve per dire due cose diverse, ma la stessa cosa con due linguaggi diversi. Fra l’altro, è questo il pensiero genuino di Averroè che afferma che non vi sono due verità ma due modi per dire la stessa verità.

DOMANDA: lei vuole cancellare l’illusione che il dialogo tra i monoteisti sia facile…

RISPOSTA: esattamente. Il dialogo tra le religioni abramitiche è molto difficile, perché hanno l’antagonismo in se stessi, nel DNA, sin dalle loro origini. L’ebraismo, per esempio, trova la sua identità nell’uscita dall’Egitto e dall’opposizione alla cultura cosmoteistica, una civiltà politeistica che riveste una certa importanza come ha tuttora il patrimonio di conoscenze indiano. Essa raggiunge il suo estremo nel rapporto con il cristianesimo[3]. Come istituire un dialogo, quando c’è questa dimensione antagonistica in un certo senso intrinseca ed originaria? Il giudaismo è contro l’idolatria del cristianesimo, il cristianesimo è contro l’idolatria e il giudaismo, l’islamismo è contro tutto di ambedue.

DOMANDA: ci sarà pure un qualcosa in comune!

RISPOSTA: insisterei sull’ethos profetico. La teorie dell’ethos, che è un atteggiamento vitale, è l’etica. Secondo gli studi di un egittologo dei nostri giorni, la specificità della religione mosaica e, quindi, dei monoteisti, nel momento del suo farsi, è nella presenza diretta di Dio che manifesta la sua volontà al suo profeta. Dio è sconosciuto nella sua essenza, conosciuto nella sua volontà, mentre nel cosmopoliteismo egizio, Dio era conosciuto nelle sue manifestazioni naturali e la sua volontà era nota attraverso i faraoni, non avendo mai avuto alcun interesse nel far conoscere la sua volontà. Al contrario, l’ethos profetico scaturisce dalla presenza di Dio sconosciuto nella sua essenza che richiede una precisa pratica etica e, talvolta, anche politica, attraverso le continue emergenze dei suoi profeti. Secondo me, su questo piano di prassi di giustizia- verità, che è possibile promuovere un dialogo.

DOMANDA: la prassi del bene, innanzitutto?

RISPOSTA: c’è una riconoscibilità transculturale o transreligiosa del bene tra i monoteisti: c’è una certa circolarità ed una transculturalità nell’idea di bene. Mi riferisco ai capitoli di Deuteronomio 4- 7 dell’Antico Testamento; nel Corano alla Sura 5 e nel Vangelo a Matteo 25. Da umanista, aggiungerei l’idea del bene che c’è in Platone. Egli parla di quel bene che è al di là dell’essere, al di là delle differenze nell’ontologia e nella metafisica, un bene riconoscibile. Infatti in Matteo 25, Cristo dice:- Lo avete fatto o non fatto a me-

Quindi, è un valore transuculturale e transreligioso della categoria del bene.

DOMANDA: tra le tante allettanti proposte di bene, quale scegliere, praticare?

RISPOSTA: la riconoscibilità del bene è più affidata ad una sapienza elementare, è fatta più di emozioni, che di pensieri. E’ qualcosa che ha a che fare con la compassione, con l’universo femminile.

DOMANDA: bene, servizio, dialogo… e la libertà?

RISPOSTA: il servizio è una categoria propria delle religioni monoteiste, la libertà è un elemento essenziale assolutamente, perché ciascuno dei monoteisti vanta la sua intimità con Dio. In un certo senso, la libertà di ciascuno ostacola il dialogo.

DOMANDA: prof., le sue risposte non lasciano troppo spazio alla speranza: c’è almeno una possibilità di dialogo, domani?

RISPOSTA: nella dimensione mistica, spirituale c’è una possibilità di unità. Però non si possono accelerare i tempi, né saltare i passaggi. Bisogna passare attraverso i testi, le lingue, le tradizioni….Però non si può posporla fino alla parusia, cioè fino alla fine del mondo. L’unità deve essere pure qualcosa sperimentabile qui ora, come unità della realtà.

Ritengo che la dimensione mistica- contemplativa verso cui c’è molta diffidenza nell’ebraismo, è il luogo dove sperimentare l’unità.
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